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A Sentimental journey. Inglesi e americani a Firenze tra Ottocento e Novecento. I luoghi, le case, gli alberghi
Molti inglesi e americani sono giunti a Firenze, soprattutto a partire dagli anni trenta dell'Ottocento, chi per studiare l'arte e la letteratura italiana e trarre da queste ispirazione per la propria opera, chi attratto dal clima mite della città che si credeva adatto a curare le malattie polmonari, chi per la bellezza delle colline circostanti e per il relativo costo della vita che permetteva di vivere con agio in edifici ricchi di storia. Il libro rende omaggio a questa comunità e approfondisce alcune figure che tra Ottocento e Novecento hanno in modo così rilevante inciso sulla storia fiorentina, soffermandosi in particolare sui luoghi che questi hanno frequentato o abitato, così da legare i loro nomi alle strade, ai palazzi, alle case della città. -
Una casa che diventa museo. Una famiglia e la sua storia
Con il recupero e l'apertura di palazzo Martelli a Firenze dopo un lungo restauro (2000-2009), la città si è arricchita di un'importante testimonianza del suo variegato patrimonio. La pubblicazione racconta la storia dell'edificio e illustra, come in una visita virtuale, i tesori artistici custoditi nel Museo di Casa Martelli. La scelta di mantenere il più possibile inalterata, compatibilmente con le esigenze di fruizione da parte del pubblico, l'originaria natura del palazzo permette a chi percorre i suoi ambienti di assaporare il fascino e l'intimità tipiche della casa museo. L'atrio, con la sua tenda dipinta a trompe l'oeil, introduce il visitatore alle romantiche ""stanze paese"""" del pian terreno, e all'ampio scalone che porta al piano nobile dove è conservata, nelle sale colorate dalle preziose tappezzerie, la collezione che già nel 1677 era menzionata tra le più importanti della città. Infine il salone da ballo, oggi come ieri palcoscenico della vita culturale della casa, che accoglie sotto l'ampia volta il pubblico che, sempre più numeroso, l'attraversa."" -
Capolavori in Valtiberina. Da Piero della Francesca a Burri. Itinerari d'arte, storia e artigianato tra Toscana e Umbria. Ediz. multilingue
Catalogo della rassegna promossa dal 22 giugno al 3 novembre, la pubblicazione è un affascinante viaggio alla scoperta dell'artigianato artistico e dell'enogastronomia locale all'insegna dell'eccellenza e dell'unicità. Oltre a concentrarsi sulla Tavola Doria, che raffigura una scena della Battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci, il testo ruota attorno ad artisti del rilievo di Piero della Francesca, il genius loci di Sansepolcro, con cui si identifica l'arte e la cultura della città. Si riporta quindi l'attenzione sul Cinquecento: a Città di Castello, all'inizio del XVI secolo, Raffaello dipinse le sue prime importanti pale d'altare prima di partire per Firenze. Nel 1527 poi, a seguito del Sacco di Roma e alla consecutiva diaspora degli artisti, numerosi pittori giunsero nei territori della Valtiberina. Tra questi il Rosso Fiorentino, vero genio del Manierismo, il cui soggiorno in quei luoghi sarà catalizzatore per gli artisti autoctoni. Il ruolo di quella regione è stato rilevante per l'arte fino al Novecento: non solo come meta per lo studio dei grandi maestri, ma anche per la presenza di maestri dell'arte contemporanea come Alberto Burri. -
Matrimoni e patrimoni. La dote di Anna Bonaccorsi e la strategia imprenditoriale di Bettino Ricasoli
Alla strategia imprenditoriale perseguita da Bettino Ricasoli nell'opera di consolidamento e sviluppo del patrimonio familiare e delle proprie aziende agricole sono stati consacrati numerosi studi e convegni. È infatti noto che il Barone di Brolio chiese anticipatamente alla Magistratura Suprema del Granducato l'uscita dalla minore età, sia al fine di sottrarsi alla poco oculata tutela della madre e dello zio Vincenzo Peruzzi, sia allo scopo di contrarre un vantaggioso matrimonio con Anna Bonaccorsi Dolcini, l'ultima delle quattro figlie nate dall'unione di Filippo Bonaccorsi da Tredozio con Rosa Ragazzini. Altrettanto conosciuta è l'originale gestione ricasoliana delle ricchezze ricavate dall'incasso di parte della memorabile dote recata dal matrimonio con la rampolla della famiglia «plus riche de toute la Romagne»: a differenza di altri esponenti del ceto proprietario toscano ed europeo dell'epoca, il Barone si servì infatti della liquidità disponibile per pagare i crediti accumulati dai propri avi ed avviare la modernizzazione delle proprie fattorie chiantigiane (Brolio su tutte). Del tutto oscuri rimanevano tuttavia fino ad oggi i dettagli del contratto matrimoniale -
Ugo Giusti. Un architetto fiorentino nella Toscana del primo Novecento
La monografia riguarda un tema internazionale finora poco trattato e ancor più attuale nella ricorrenza dei 150 anni di Firenze Capitale. Documentazione grafica inedita o sconosciuta. -
Il carteggio Betti-La Pira
Il carteggio inedito tra Emilio Betti, professore di materie romanistiche, e Giorgio La Pira, suo promettente discepolo nelle Università di Messina e di Firenze negli anni '20 del Novecento, mette in scena la vicenda e le vicissitudini di un rapporto maestro-allievo. Neanche quattordici anni d'età separano i protagonisti - Betti è nato nel 1890, La Pira nel 1904 - ma ciascuno interpreta con convinzione il proprio ruolo. Dense di discussioni scientifiche (La Pira, guidato dal maestro, scrive la tesi di laurea e la monografia del 1930 sulla successione ereditaria), costellate di indiscrezioni e di giudizi anche duri sull'università, ricche di umanissimi contrasti: queste lettere accuratamente commentate da Crifò - mancato Crifò, l'ultima revisione si deve ai suoi allievi romani e a Carlo Lanza - ci permettono, oggi, di penetrare idealmente nello studio di un romanista di un secolo fa, permettendoci di rivivere un momento alto, e privato, di vita accademica e di cultura. -
Francesco Granacci e Giovanni Larciani all'oratorio di Santa Caterina all'Antella. Catalogo della mostra (Bagno a Ripoli, 14 settembre 2013-12 gennaio 2014). Ediz. illustrata
Catalogo ragionato della mostra allestita dal 14 settembre 2013 al 12 gennaio 2014 nell'Oratorio di Santa Caterina delle Ruote (Bagno a Ripoli, Firenze), il volume è dedicato al pittore fiorentino Francesco Granacci e al suo contemporaneo Giovanni Larciani. Oltre a riprodurre le opere esposte, il volume fornisce contributi dettagliati sui due artisti, offrendo una panoramica approfondita sulla pittura nel XVI secolo, arricchita da una ricca appendice documentaria. -
Giuseppe Montanelli fra storia e storiografia a 150 anni dalla scomparsa
Il volume racchiude gli atti del convegno tenuto a Fucecchio presso l'Auditorium della Fondazione Montanelli Bassi il 6 ottobre 2012, in occasione dei 150 anni dalla scomparsa, per sviluppare una riflessione storiografica sulla figura di Giuseppe Montanelli per il suo rilievo nel Risorgimento toscano e italiano e per l'originalità della sua proposta federalista che pur sconfitta allora è tornata da tempo d'attualità nell'Italia contemporanea. La prima sezione, dedicata a ""Il pensiero e la rivoluzione"""", contiene testi di Paolo Bagnoli, Alessandro Volpi, Danilo Barsanti, Giovanni Luseroni, Donatella Cherubini e Luigi Lotti. L'altra, incentrata su """"La Costituente"""" e il suo fallimento, racchiude gli interventi di Carlo Ghisalberti, Fabio Bertini, Fulvio Conti, Alessandro Breccia, Paolo Benvenuto, Zeffiro Ciuffoletti e Cosimo Ceccuti."" -
Coluccio Salutati cancelliere della Repubblica fiorentina. Casteggio pubblico 1375-1406. Indice onomastico e toponomastico. Ediz. italiana e inglese. Con CD-ROM
Il volume racchiude l'indice onomastico e toponomastico dell'epistolario pubblico di Coluccio Salutati, risultato di un lungo e accurato lavoro di spoglio svolto su 5185 lettere da lui scritte in qualità di Cancelliere della Repubblica Fiorentina negli anni 1375-1406, e conservate nell'Archivio di Stato di Firenze (fondo Signori, Missive, Prima Cancelleria - registri XV-XXVI). Il testo a stampa è integrato da un CD che contiene, tra l'altro, la riproduzione digitale delle lettere indicizzate. -
Una notte d'estate del 1944. Le rovine della guerra e la ricostruzione a Firenze
La notte del 3 agosto 1944, quando le mine tedesche devastarono il centro antico di Firenze, è rievocata con la pubblicazione del Diario dei cinquemila dell'architetto Nello Baroni, rifugiato a palazzo Pitti assieme a una moltitudine di sfollati. Il bilancio dei danni non si limita ai ponti o alle torri, e il testo indaga la storia di edifici meno noti, ma di notevole interesse, come palazzo Acciaioli. Lo studio sulla ricostruzione delle zone presso ponte Vecchio parte dal dibattito teorico sui criteri da seguire, approfondisce le complesse vicende decisionali, dal concorso ai piani esecutivi, e offre un'ampia esemplificazione degli edifici costruiti: una fase operativa sinora, paradossalmente, trascurata. -
Il piano Fanfani Ina-Casa. Una proposta ancora attuale. Atti del Convegno (Firenze, 2009)
Atti del convegno: Firenze 2009 Il volume, che racchiude gli atti del convegno svoltosi a Firenze il 16 gennaio 2009, si concentra sul ruolo giocato da Amintore Fanfani nella concezione e promozione del piano INA-Casa, lanciato nel 1949 con l'obiettivo di ""incrementare l'occupazione operaia, agevolando la costruzione di case per i lavoratori"""". I testi di Tommaso Fanfani, Paola di Biagi, Elisabetta Bettio, Rita Romanelli, Giorgio De Rita, Franco Procaccini e Luigi Biggeri, sono preceduti da un'introduzione dello stesso Biggeri e da una Memoria di Carlo Azeglio Ciampi. In primo luogo si delinea l'operato svolto dallo statista aretino dalla fine degli anni '40 all'inizio dei '50, volto a favorire lo sviluppo economico e sociale del paese nell'ambito di visioni strategiche che riflettono la sua precedente attività di studioso e ben radicate sue aspirazioni ideali. Approfondendo l'impatto del Piano sui problemi riguardanti la disoccupazione e la carenza di alloggi, gli insegnamenti di Fanfani sono poi attualizzati, anche in riferimento a possibili interventi di politica economica e sociale che contribuiranno ad alleviare un problema ancora diffuso."" -
Pietro Annigoni presenza di un artista. Ediz. illustrata
Catalogo della mostra allestita a Firenze dal 15 ottobre al 6 gennaio 2013, la pubblicazione riproduce una selezione in gran parte inedita di circa 150 ritratti provenienti dal Fondo Annigoni dell'Ente Cassa di Risparmio di Firenze, dalla Fondazione Guelpa e da collezioni pubbliche e private. Oltre a ricostruire accuratamente il rapporto tra Annigoni e il suo ""mecenate"""" Abdone Croff, il volume ci mostra il pittore attraverso i suoi autoritratti e i numerosi soggetti da lui scelti: artisti di mestiere, figure di vita quotidiana, paesaggi e ville, santi e progenitori, amici e persino personaggi celebri. Pietro Annigoni assurse infatti a fama mondiale dopo la realizzazione del ritratto alla Regina Elisabetta d'Inghilterra nel 1954, e da quel momento iniziò la corsa di personalità illustri da ogni parte del mondo per farsi immortalare da lui. Il pittore fiorentino trascorse dal 1949 lunghi periodi di lavoro nel Regno Unito, eseguendo anche i ritratti della Regina Madre, del Principe Filippo di Edimburgo e della Principessa Margaret, tutti accompagnati da larga eco di critica e di pubblico."" -
Stefano di Francesco Rosselli antiquario fiorentino del XVII sec. e il suo sepoltuario
Il saggio si concentra sul Sepoltuario compilato dal copista fiorentino Stefano di Francesco Rosselli tra il 1650 e il 1657, un documento che riporta le descrizioni di Cappelle, Sepolture e Iscrizioni presenti nella città di Firenze e nei suoi dintorni. Dopo una prima parte dedicata alla vita del Rosselli e alla storia della sua famiglia, l'autrice approfondisce alcuni aspetti del culto dei morti a partire dalle religioni pagane fino al cristianesimo. L'attenzione si sposta quindi sul Sepoltuario, opera presente nella tradizione letteraria in diversi esemplari: un'analisi accurata, accompagnata da schede illustrative e indici, mette a confronto la versione del Rosselli con le altre redazioni esistenti, evidenziando discrepanze, difformità e caratteristiche salienti di ogni versione. -
Santo Stefano a Empoli. La Chiesa e il convento degli agostiniani
Attraverso un puntuale riferimento alle fonti, l'opera delinea la storia del complesso di Santo Stefano degli Agostiniani a Empoli. L'autore ricostruisce l'evoluzione storica della chiesa e del convento a partire dall'originario insediamento extraurbano, con l'ingresso nelle mura cittadine nel 1367, lo sviluppo come una delle più importanti istituzioni del territorio durante il XVI secolo, il saccheggio di Empoli del 1529 ad opera delle truppe di Carlo V, la decadenza e la soppressione nel 1808, sino ai recenti utilizzi della struttura, a lungo adibita a caserma e infine recuperata dal Comune come sede di iniziative artistiche e culturali. Il testo non manca di soffermarsi sulla ""vita"""" del complesso, analizzando la nascita delle due compagnie laicali affiliate al convento, quella della Croce e quella dell'Anunziata, ma soprattutto la presenza degli artisti che vi lasciarono il segno: i Bicci, lo Starnina, Masolino da Panicale, Bernardo Rossellino, Cresti da Passignano, Rutilio Manetti."" -
Gli arazzi con «Storie di Giuseppe Ebreo» per Cosimo I de' Medici. Il restauro. Ediz. illustrata
Il volume è dedicato al ciclo delle Storie di Giuseppe Ebreo, serie di venti panni commissionata nel 1545 da Cosimo de' Medici alla Manifattura medicea di arazzi, da lui stesso appena fondata. Gli esemplari sono oggi equamente divisi tra il Polo Museale di Firenze e il Palazzo del Quirinale a Roma. Il loro restauro, durato quasi trent'anni di lavoro (dal 1983 al 2012), è stato condotto attraverso una serie di complesse operazioni, dalla rimozione di fodere e supporti, alla pulitura in acqua e tensioattivo, fino al consolidamento ad ago e alla predisposizione per la sospensione in verticale grazie ai supporti in lino progettati per la faccia posteriore insieme alla foderatura e al sistema di sospensione. Le schede illustrate sono accompagnate da una ricca appendice documentaria e da una nutrita bibliografia. -
Ernesto Balducci e David Maria Turoldo. Due uomini a confronto. Atti del Convegno (Firenze, 25 settembre 2012)
La pubblicazione, che racchiude gli atti del convegno dedicato a Ernesto Balducci (1922-1992) e David Maria Turoldo (1916-1992) nel ventennale della loro scomparsa, è occasione per approfondire le figure di due letterati e uomini di Chiesa che furono non soltanto legati da una profonda amicizia, ma soprattutto sodali nell'impegno per la pace e per il rinnovamento ecclesiale. ""Turoldo e Balducci"""", spiega Maria Giuseppina Caramella, """"hanno avuto in comune un'autentica e rivoluzionaria fede. Infatti si richiamavano all'indiscutibile centralità di Cristo e del Vangelo e non agli ordinamenti e alle gerarchie ecclesiastiche. Dal loro amore per Cristo nacque la loro attenzione all'uomo e il loro impegno nel sociale""""."" -
Vincenzo Ricasoli (1814-1891). Patriota, soldato e agricoltore in Maremma
Vincenzo Ricasoli (1814-1891), fratello minore del primogenito Bettino, è ricordato come una figura eroica del Risorgimento. Militare e politico, svolse un fondamentale ruolo di mediazione, o di intelligence, come diremmo oggi, tra la diplomazia piemontese e i patrioti liberali toscani nelle fasi più delicate della storia preunitaria del Regno d'Italia, e combatté come colonnello nella battaglia di Custoza durante le guerre d'indipendenza. Si impegnò a fondo per promuovere il riscatto civile, economico e morale della penisola italiana, ora elevando la condizione materiale e intellettuale delle classi rurali, ora adoperandosi generosamente per l'emancipazione della patria dal giogo straniero. Il suo contributo fu determinante anche nel campo dell'agricoltura e delle scienze: con il fratello lavorò intensamente sul patrimonio familiare con le tenute in Maremma, facendole progredire prima con l'uso pionieristico delle macchine meccaniche per la mietitura, quindi con l'introduzione della mezzadria. Sviluppò i suoi interessi botanici fino a pubblicare degli scritti, e nel 1869 impiantò nella sua proprietà a Porto Ercole il primo orto botanico italiano. -
Agnese Parronchi. Sculture di argilla. La concretezza delle immagini. Catalogo dell mostra (Fiesole, 1-23 febbraio 2014). Ediz. illustrata
Il catalogo, con testi critici di Marco De Marco e Antonio Paolucci, presenta le opere di Agnese Parronchi esposte al Museo Archeologico di Fiesole dal 1° al 23 febbraio 2014: una quindicina di sculture, perlopiù in terra rossa invetriata, che l'artista ha realizzato a partire dal 2007. ""Quando visione ed emozione si incontrano"""", spiega Antonio Paolucci, """"si ha l'arte la quale, per concretizzarsi in forme e in colori, ha bisogno di cuore caldo e di mente serena. In questa mostra Agnese ha dimostrato di sapere dominare ed esercitare l'uno e l'altra""""."" -
Quel mare che bagnava Firenze. Vita movimentata di un aristocratico siciliano-fiorentino. Partigiano, libero muratore, documentarista e accademico
Fondato nel 1966 grazie a un'intuizione di Paolo Notarbartolo di Sciara, il G.R.S.T.S. (Gruppo Ricerche Scientifiche e Tecniche Subacquee) di Firenze ha avuto un ruolo pioneristico nel far conoscere le potenzialità dell'attività subacquea al grande pubblico e nel mostrarne i possibili sodalizi con la scienza e la ricerca. Raccontare la vita del suo fondatore significa innanzitutto risalire all'origine di questa impresa, che ha coinvolto dodici personalità illustri (i ""dodici apostoli"""" del Gruppo, tra cui lo stesso Notarbartolo, Alessandro Olschki e Benedetto Lanza) ma che soprattutto ha saputo cooperare con mondi variegati: scienza, istituzioni, televisione, cinedocumentari, fotografia, caccia. Senza dimenticare naturalmente i luoghi esplorati dalle spedizioni intercontinentali, qui descritti in presa diretta attraverso vividi """"diari di bordo"""": il Mar Rosso, Cuba, il Kenya, la Tanzania, l'isola di Ustica, l'isola di Pianosa, le Galapagos, il Polo Sud, la Giordania, l'isola di Zabargad, l'arcipelago di Farasan, le isole Pelagie, l'Australia... Un'ampia bibliografia scientifica e una nutrita appendice completano il quadro di questo racconto."" -
Zeffirelli Filistrucchi. Memorie di un sodalizio artistico
Figurini, fotografie, lettere, programmi di sala, locandine e accessori: sono il patrimonio di documenti originali e spesso inediti che raccontano momenti della carriera teatrale di Franco Zeffirelli attraverso il sodalizio con la storica bottega fiorentina di parrucche e trucco Filistrucchi. La pubblicazione, catalogo dell'omonima mostra allestita a Firenze al Teatro della Pergola nella primavera del 2014, riproduce reperti che hanno segnato il percorso artistico di grandi del teatro come lo stesso Zeffirelli, Maria Callas, Anna Anni, Piero Tosi, e molti altri oggetti appartenuti a personaggi che hanno frequentato il fertile ambiente teatrale fiorentino del primo Novecento. Un percorso attraverso la bellezza e la magia della tradizione per riscoprire, attraverso il genio artistico e la maestria artigiana di due grandi personaggi, una pagina di grande teatro internazionale.