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Dove vanno a morire le farfalle bianche
C'è una stanza: e molta luce, bianchissima - che avvolge le cose e le scortica. (Come in un quadro di Hopper ripensato da Lucian Freud). Una donna dice io: ed è prima di tutto e soprattutto un corpo. Un «Io-Pelle », bisognerebbe dire, che va incontro al mondo - mescolando il desiderio al dolore di molte ferite (qualche antica cicatrice, nel frattempo, si è riaperta: colpa dei luoghi, degli oggetti; colpa degli uomini, delle loro mani, delle loro camicie). « ...e dove vanno a morire le farfalle bianche/ quelle che nessuno mette in cornice - /seppellirò la lingua; dice / avrei / voluto / essere/io/la/madre/di/tuo/figlio». Sabrina Priolo indaga, con le parole semplici, tattili e appassionate delle canzoni, il sempreverde mistero che ci tiene qui, che la tiene qui: per serena disperazione, per qualcosa che palpita, nonostante: come il sesso e come la vita. (Paolo Di Paolo) -
Effetti collaterali. Dal caso Ricucci a Vanna Marchi
Qual è stato l'effetto collaterale dell'arresto di Ricucci sulla vita di Anna Falchi e su quella di Nicoletta? Cosa pensa davvero il popolo che ha eletto Vanna Marchi a santa moderna, protrettrice/sfruttratrice di deboli e sfortunati? Quand'è che il reality diventa vita vera e pericolosa? Le risposte sono in ""Scatole Cinesi"""" di Giorgio Specioso, """"Il Fratello Maggiore"""" di Tullia Fabiani e gli altri racconti che compongono una raccolta dallo stile incandescente, fatta di vita mischiata a letteratura, protesa verso un genere che potremmo a ragione definire newsfiction. Questa raccolta di racconti nasce dall'attività del sito www.ellittico.org, """"un luogo in cui rendere, in forma letteraria, omissioni e mancanze, non detti e sottointesi (l'ellissi linguistica); coordinate, segni, simboli del sopra-vivere"""", scrive Tullia Fabiani nel manifesto programmatico del gruppo. Attraverso eventi ricchi di sperimentazione dedicati alle letture dei materiali raccolti, Ellittico è diventata ben presto una realtà conosciuta nel web e in Italia."" -
Familiare, allucinante e necessario
Di fronte ai fenomeni più avvertiti del tramonto definitivo delle certezze, di un'estetica della disseminazione, di un comprendere la realtà urbana attraverso il frammentario e l'impermanente, la chiave linguistica resta tuttavia una via essenziale per ricondurre il senso entro il quadro dello scambio concreto, vale a dire di una comunità di parlanti che condividano esperienza e consapevolezza entro un territorio limitato e per questo percepito quale territorio concreto, comprensibile, del proprio quotidiano agire. In tale contesto la poesia di Piero Vaglioni ci appare ben situarsi, innanzitutto nel suo esser voce dialogante, aperta, senza rinviare a certe vie di fuga caratteristiche della postmodernità. (Giuseppe Massara) -
Le notti di san Lorenzo
Esistono creature umane differenti dalla norma, persone, che pur avendo un recapito, un medico di famiglia e un appartamentino a Roma si confondono col nero dei vicoli bui di San Lorenzo, traggono le loro esistenze da un mondo dove le forze della natura seguono leggi non contemplate dagli uomini. Questo libro è scritto da loro, da gente che vive il quartiere di San Lorenzo sentendone tutta la storia pregressa, presente e futura. I racconti si snodano tra le strade dell'antico quartiere romano, si confrontano con gli epitaffi del Campo Verano e danno voce ai suoi sepolti. -
Con gli occhiali da sole anche di notte. Scatti suburbani
Gli obiettivi di questo libro trascendono il prodotto stesso, l'oggetto in sé e le regole dell'industria della cultura. Le storie che vi risiedono sono figlie di un'urgenza: la necessità di scrivere e raccontare. Il bisogno di narrare. Ragion per cui dentro non c'è uno stile, un genere, una linea omologante. Dentro c'è il caos del quotidiano, le variabili del mondo, la complessità del vivere. Dentro troverete i bisogni dei narratori e l'energia dei cantastorie. -
Pensieri crudeli
Una raccolta di racconti contraddistinti dal solito garbo e dall'abituale perizia dello scrittore. Ordinate istantanee di realtà comuni, quadretti di vita che corre sul filo della quotidianità dove, d'un tratto, un anello non tiene, il controllo sfugge e irrompe il germe del caos. La mente umana partorisca allora pensieri crudeli che si trasformano, senza alcuna possibile censura, in realtà allucinate, paure incipienti. Amori che finiscono con epiloghi imprevedibili, famiglie che nascondono, dietro una labile crosta di normalità, segreti indicibili: un viaggio intenso tra l'ignoto e l'inconfessato di realtà umane, fin troppo umane. -
È di moda la morte
Stilisti e consulenti d'immagine, pubblicitari e pierre, veline e autori televisivi: dove si rintanano, quando tutti i flash sono spenti? Quali sono i loro sogni segreti? Che forma hanno le ombre che si portano dietro? Protagonista di questi racconti è l'umanità che abita lo spazio della moda: universo che scintilla, segna il tempo, gli dà il verso e immola corpi al desiderio comune. Sesso e cervello, dietro le quinte di una sfilata, fanno cortocircuito. Sullo scintillio che ne deriva si ferma lo sguardo di Raul Montanari. Che scruta e registra: vite davanti a un crepaccio, amicizie in maschera pronte a sbriciolarsi, ferite cui ci si affeziona. Milano, più che sullo sfondo, sta in rilievo: ""nottaiola"""" e """"fintocordiale"""", stringe come un recinto persone e personaggi; si mostra talvolta stanca e sfatta: come dopo una sfilata. C'è allora chi ne fugge via: per esempio Nadia, quando ritrova i suoi incubi di bambina. O c'è chi la attraversa inquieto: come le modelle che hanno addosso odore di stanchezza; come il tassista che le accompagna verso destini oscuri. Ma niente è come all'apparenza sembra: in questi racconti a orologeria, le vicende si complicano improvvisamente, prendono direzioni pericolose. Un grido strozzato o l'eco di uno sparo stridono come l'unghia che tira via una patina d'oro. La Moda e la Morte - lo dice un antico dialogo leopardiano - hanno parecchio da dirsi. E in queste pagine, quasi appunti per una futura operetta morale, sembrano avere ripreso il discorso."" -
Tutti esplosi. Le trame di Opìfice
Il Centro studi Opìfice di Cagliari, fucina di talenti e motore della vita letteraria sarda, e non solo, ha raccolto le prove più sorprendenti di scrittori di varie generazioni e differente formazione: dalla scrittrice nuorese più volte candidata al nobel per la letteratura, Giovanna Mulas, al direttore di banca che fa corsi di public speaking. Il risultato è un'antologia di racconti in cui si cristallizza la vita, nelle sue molteplici declinazioni, si dipana la storia di molteplici protagonisti, con la cadenza di una scrittura incalzante e ritmata, sperimentale e accattivante. -
La morte qualunque
"Questa vita che c'è, semplicemente, come c'è l'aria. Tutti hanno una vita, e tutti hanno una morte, e tra questi binari di molle acciaio passa un dolore"""". Tre voci per una storia sola: il ticchettio di un orologio, le luci mutevoli di un giorno che corre. Potrebbe essere l'ultimo. O forse no. Una donna prepara lentamente il suo addio. Ha scelto di andarsene. Ha scelto di morire. Grida silenziosamente il suo """"no"""" in faccia alla malattia che la divora, e affretta il distacco dalle cose di quaggiù. Una figlia che ama ma che forse non riesce a capire, un uomo che la sostiene - e infine gli oggetti, i fiori, la casa, i ricordi. Che vuole tenersi stretti, andando via, insieme alla sua dignità. L'altra voce è la voce di un vecchio uomo, è una voce stanca e smarrita. Lungo la vita che adesso lo abbandona, ha imparato la verità complicata delle radici, il sapore e la fatica della terra, la dolcezza straziante delle preghiere. Adesso che deve separarsi da tutto, si chiede con insistenza che cosa può esserci dopo. E se il Paradiso fosse un campo nero? Allora spera che almeno sia una morte dolce, quella in agguato. L'ultima voce è una voce colpevole. Arresa all'imminenza di una pena capitale. Chi racconta è un assassino, pronto ad affrontare un'eutanasia di Stato." -
Conti in sospeso
Alessio Zeni si è dimesso dalla polizia per una mai chiarita storia di corruzione. Per vivere ora riscuote le scommesse clandestine per un malavitoso. Una mattina si presenta a casa sua uno uomo che gli chiede di scoprire la verità su uno snuff movie in cui viene uccisa una ragazza. Da quel momento la sua vita è sconvolta ed i pericoli si susseguono. Scampato alla morte per puro caso, Alessio è costretto a nascondersi nei vicoli bui di Roma. Per salvarsi dovrà capire cosa c'è dietro quel film e, soprattutto, cosa c'entri in questa storia Romolo Cartocci, il suo conto in sospeso, l'uomo che gli ha rovinato la vita e che ora lo cerca per ucciderlo. -
Il caso Freud
"Il caso Freud"""" è una raccolta di racconti brevi scritti con leggerezza ed ironia. Le parole prendono il sopravvento e, sul filo dell'umorismo si liberano dal discorso e dalle sue regole, diventano racconti, canzoni, monologhi teatrali. Ci sono parole che diventano persone e giocano tra loro, raccontando di Ottavio Nano e della sua Biancaneve, di Libero Arbitrio e delle sue riflessioni, di un maestro di vita vinto con i punti dello yogurt e perfino una lettera all'amministratore di condominio rivendicando il proprio ruolo di più grande scrittore del caseggiato." -
Il piacere del crimine
Un pomeriggio di pioggia a Bruxelles. Una macchina bloccata nel traffico, un anonimo narratore è immobile di fronte a una villa fin de siècle. La voce narrante inizia a raccontare la storia della famiglia Dutilleul, un tempo residente in una delle dimore più eleganti e antiche di Bruxelles. Una storia piena di mistero, una grande villa con nascondigli e passaggi segreti. All'interno delle due stanze nascoste matura la forza di una passione destinata a sfociare in eventi drammatici. Il ritratto di una grande famiglia e di un amore impronunciabile, eco di Fanny&Alexander, fulgida testimonianza della tradizione francese della saga famigliare. -
Aspettando Tullio
Un agosto di molti anni fa. Il caldo che evapora tra il fraseggiare degli anziani, i giri rapidi e incostanti dei loro occhietti e delle loro chiacchiere. Una vita che si srotola sempre uguale per Vanda, ancora giovane eppure, o forse per questo, caparbia, tenace, a suo modo ribelle. Contro il fratello Tullio, vivace e smargiasso, viziato ed eccessivamente affettuoso con lei. Contro la famiglia che la vorrebbe incasellata in un ruolo che le va stretto, e contro una madre severa e distante che pare sostenere solo il figlio maschio, amare quel ragazzo e difenderlo da qualunque accusa nella speranza di apparecchiargli la miglior vita possibile. Ed è proprio Tullio a impregnare ogni pagina di questo denso e affascinante romanzo d'esordio di Maura Fatarella. Tullio con la sua presenza scomoda e insieme tenera e soprattutto, poi, con la sua assenza. -
Nessun giorno ritorna
Una scrittrice italiana racconta i luoghi della sua vita. Napoli, Roma, Gerusalemme diventano in ""Nessun giorno ritorna"""" occasioni per tornare sulle proprie tracce, per rileggere se stessi attraverso gli anni che passano. Che fine ha fatto - sembra chiedersi Lia Levi - la bambina arrivata a Napoli, stordita dalla bellezza della città e dalle possibilità infinite che sembrava offrire? E come ha fatto a diventare la ragazzina che, negli anni delle leggi razziali e del fascismo, scopre nella Capitale il dolore e le spietate verità del crescere? Diventa quasi un giallo l'adolescenza, e si popola di persone e personaggi misteriosi. Come una strana, inquietante bambina deforme che forse conosce qualche segreto, e nei giorni del collegio suscita irrisioni e turbamenti. I paesaggi di Israele, più avanti, consentiranno a quest'io femminile di fare i conti, se non con le proprie radici, certamente con una lunghissima storia foriera di meraviglie e anche di molti dolori. Infine, il paesaggio sereno di un lago nella campagna laziale fornisce alla scrittrice lo sfondo più adatto a ripercorrere, con leggerissima malinconia, le tappe della sua vita alla luce dei luoghi attraversati."" -
Inadatti al volo
Sono 37 e si dichiarano tutti fieramente ""Inadatti al volo"""". Sono bloggers, persone che hanno qualcosa da dire e sanno dirlo in un certo modo. Parlano di malattie ma con punti di vista che sorprenderanno il lettore più esigente. 37 racconti profondamente diversi tra loro per stile, contenuto, forma, originalità. Ma """"Inadatti al volo"""" è anche voler dimostrare che la malattia, in fondo, è spesso solo una semplice etichetta, un giudizio dato superficialmente."" -
Via Ripetta, 218
Questa storia è una storia vera. Questa scuola è una scuola vera. Via Ripetta esiste realmente. Esiste anche il n. 218. E proprio in quel punto c'è un liceo. Artistico. La città è Roma, l'Italia è quella in cui viviamo, confusa e forse non troppo felice. Silvia Pingitore, classe 1984, ha vinto il Premio Moravia e per due volte il Premio ""Poche storie"""", con giurie di grande prestigio. Questo è il suo primo romanzo, e racconta storie di liceali visti da vicino. Niente di oleografico o troppo romantico; niente moto di grossa cilindrata, ma parecchi motorini. Niente amori eterni ma amori e amorazzi anche molto precari. Queste pagine sono fatte per ridere, per riconoscersi, per stupirsi. Sono fatte per capire, con un ghigno a volte molto caustico, altre perfino malinconico. La scuola vista da dentro sembra un acquario: in cui si muovono da protagoniste o comparse i Professori, l'Orata, Nasello, la preside Squalo, con le loro storie sghembe, con le loro paure e le loro attese, e gli Alunni, tra equazioni che non tornano mai - come le storie d'amore -, qualche bevuta di troppo, i sabato pomeriggio da riempire, le griffe sui pantaloni, il calcio, i segreti."" -
Raccontami la notte in cui sono nato
Lucien ha ventiquattro anni, un'adolescenza persa a inseguire parole, un lavoro da cronista in un giornale di provincia, qualche riserva di sogni da tenere in caldo per il futuro. Ha ammonticchiato tutta una serie di consuetudini rassicuranti, tracciato mappe per girovagare in un perimetro che si fa man mano più stretto, usurato. E proprio mentre il suo mondo gli si chiude addosso, decide di liberarsene. Vendere la propria vita. Affidarla a qualcuno per vedere come va, se davvero qualcosa non funzionava o semplicemente non se ne possedevano le istruzioni per l'uso. Un romanzo sul prezzo di ogni esistenza, sulla forza oscura delle radici, sul profondo patto che ci lega a noi stessi. Perché possiamo immaginare tante vite, ma non rinunciare alla nostra. -
Carte sanitarie
C'è una guerra che dura ininterrotta dentro il nostro corpo. Fu innescata insieme alla nostra vita, patita prima ancora di poter dire ""io"""". Di questa estraneità a se stessi parlano le Carte sanitarie di Letizia Leone, le quali, al franare dei muscoli, tendini e vasi sanguigni, oppongono una """"melodia farmaceutica"""" fatta di versi piani, di giunzioni accorte, di cadenze sicure. Ne viene fuori una poesia che si misura sul dolore, lo spasmo, sul discorso interminabile degli organi che vorrebbero disperatamente separarsi gli uni dagli altri per tornare a quegli astri da cui sentono di provenire. La medicina alternativa proposta da Leone torna così ad annodare i fili del cosmo, quello piccolo e quello grande, per ritrovare il posto di tutte le cose nella comune politeia della natura."" -
La demolizione del mammut
Un brillante architetto, titolare della Simanz decostruzioni, impresa leader del settore si trova ad affrontare un nuovo progetto che lo costringerà a confrontarsi con un passato irrisolto e con i luoghi di un'infanzia drammaticamente negata. Il nuovo incarico prevede la demolizione di un immenso complesso ospedaliero dalla forma strana e inquietante di un mammut. L'uomo sa che questo incarico non sarà come gli altri. Il suo passato, sepolto in quelle stanze di ospedale, riaffiora alla memoria con un'insopprimibile urgenza di pacificazione e si intreccia alla storia di quel luogo. Demolirlo significa demolire e distruggere l'origine di sé, la natura del proprio dolore, la memoria della propria famiglia. Il suo destino corre parallelo a quello di chi si trova ancora ad abitare quel luogo e in particolare a quello di Carlotta, la figura enigmatica e misteriosa di una donna sfigurata che sembra chiedergli verità e risposte e sembra conoscerlo molto intimamente. Chi è veramente Carlotta? Da quale passato ritorna? Cosa conosce della sua vita? In uno scenario di archeologia post-industriale venato da echi metafisici trascinato in un vortice incessante di eventi, nascondimenti, apparenti rivelazioni, l'uomo si troverà spalle al muro in un corpo a corpo definitivo, serrato, eroico con il mostro che ha in sé. Il mammut, la grande tragica metafora di ciò che ogni uomo vorrebbe abbattere. -
Siamo tutte delle gran bugiarde
L'infanzia fiorentina in una famiglia particolarmente moderna e illuminata, con la mamma maestra montessoriana che gli permetteva di leggere libri pornografici perché consapevole dell'importanza della lettura tout court. La precocissima folgorazione per il teatro che lo fa trasferire a Roma poco più che ventenne. I primi passi nel cinema e nei fotoromanzi, che interpretava indossando le giacche rubate a Franco Zeffirelli. La gaia atmosfera della dolce vita. Le avventure mondane con Laura Betti, l'affinità elettiva con Federico Fellini, la severità di Pierpaolo Pasolini. L'ipocrisia della televisione democristiana e poi, ovviamente, il teatro. Dai primi ingaggi in compagnie importanti dove Poli impara quella che chiama ""la praticaccia"""", alla decisione di diventare capocomico nel momento in cui quasi tutte le grandi compagnie si scioglievano per essere assorbite dai teatri stabili. Ma Poli è un artista rigoroso e libero, vuole giocare e rischiare, senza avere padroni. Una vita trascorsa a parodiare il potere, il cattivo gusto della piccola borghesia, i vizi e le virtù dell'Italietta provinciale e pavida. Il tutto senza moralismi, ma con lo sfarzo scintillante dell'ironia. Alla fine del libro si scoprirà che non c'è alcuna differenza fra l'attore e l'uomo.""