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Arselle. Al Fortino di Boccadarno
Il mare, il libeccio, il pesce, la fabbrica, gli attori che fanno il cinema a Tirrenia e che vengono a Marina a mangiare il ""pasto di bordo"""". La vita del dopoguerra, così come si svolgeva nelle case del Fortino, il quartiere brulicante di operai del Cantiere e di tanta gente che si ingegnava a conciliare il pranzo con la cena. Arselle, cicale, muggini, una cucina che ricorda le emozioni che si mischiano con gli odori della pineta e della vernice fresca che a primavera si preparava ad accogliere i villeggianti. I licenziamenti del 1957 arrivano come un trauma che segna dolorosamente e per sempre quelle vite e questo paese. Il racconto è scandito dalla vicenda di Michele e della sua famiglia, con quella del Circolo """"Il Fortino"""", dove un tavolo occupato da imperturbabili giocatori di carte segna il tempo che passa. Sullo sfondo, una Marina di Pisa struggente, ricordata con gli stessi accenti con i quali la descrisse nel 1952 Vittorio De Sica nel film """"Stazione Termini""""."" -
Il breve viaggio
Settembre 1851, Jacopo è un cinquantenne abbiente nobiluomo pistoiese convinto risorgimentale che tornando dall'Abetone dopo una visita al suo amico e sodale Domenico Guerrazzi, a cui ha consegnato lettere compromettenti, ha un incidente con la carrozza nei pressi di Gavinana, luogo della propria residenza estiva. Soccorso e condotto a casa, avrà, durante i mesi che lo accompagneranno alla morte, la possibilità di ripensare alla propria vita, al credo politico, agli incontri che ha avuto con uomini e artisti insigni anch'essi dediti alla causa del Risorgimento, ai percorsi, alle iniziative intraprese per divulgare la realtà della Nazione. Giovan Pietro Vieusseux, Lord Byron, Carlo Bini, Giovanni Bezzuoli sono alcuni dei suoi riferimenti, Giuseppe Mazzini in esilio a Londra riceverà soccorsi concreti proprio per mezzo del suo intervento. Il ricordo dell'amore profondo per una cantante lirica - vissuto fra il 1830 e la prima metà degli anni '40 - offre l'occasione per parlare di melodramma e incrocia fatti, viaggi e persone: una passione intensa, che nel finale, rivela un colpo di scena a rendere più intrigante tutta la narrazione. Una realtà toscana che rivive anche grazie alla presenza di Napoleone, alla Livorno popolana e la sua rivoluzione del '48 e che guarda ad altri ambienti regionali coinvolti nei fermenti nazionali. -
Come un'onda che si tuffa sullo scoglio. La vera storia di Roberto Tancredi, portiere della Juventus
Un violento acquazzone estivo. Un villeggiante e il figlio che cercano riparo in un bar. In un angolo dell'esercizio una bacheca piena di foto e ricordi e poi un barista, che è Roberto Tancredi, portiere della Juventus degli anni Settanta. Inizia, così, il racconto di una vita, trama fitta di passaggi tra il suo passato e il suo presente: dall'arrivo a Torino, ancora ragazzo, alla gavetta nelle serie minori; dalla volata scudetto contro il Cagliari di Gigi Riva all'ultima, combattuta, edizione della Coppa delle Fiere disputata contro Barcellona, Twente e Leeds. Cinquant'anni di partite narrati con caparbia passione da un uomo coraggioso e di talento, eppure una persona come tutti noi: esperienze ed emozioni spese tra vittorie, sconfitte e ingiustizie, tra campo e tribuna dirigenti, incrociando il cammino dei più conosciuti personaggi del mondo del calcio. E dunque Sivori, Cruijff, Zoff; Boniperti, Charlton, Moggi e Donadoni; e ancora Picchi, Anconetani, Chiellini, Herrera, Allegri e Protti sempre raccontati con stile coinvolto, come seguendo un unico filo conduttore, una sola irrefrenabile pulsione che rasenta la follia: quella di giocare e continuare a farlo, costi quel che costi. Ché non importa quanto amareggiati o entusiasti, determinati o arrendevoli, vecchi o giovani si possa sembrare; giocare è l'unica cosa che conta davvero: perché farlo significa continuare a esistere, e la vita è tutto quel che resta da poter mettere in gioco. -
L'epoca dell'essere. La musica del mondo nuovo
Da anni - nell'aspro dibattito che si accende parlando di musica ""colta"""" e """"leggera"""", """"sperimentale"""" e """"neomelodica"""", per """"addetti ai lavori"""" e per tutti - si formulano le teorie più disparate e ci s'inalbera in trattazioni che sembrano muovere da assunti filosofici o addirittura scientifici ma, a ben vedere, sono poco più che sensazionalismi guidati da rigurgiti di letture più o meno impegnate. L'intento che spinge Stefano a parlare di questi delicati argomenti è quello di portare spunti di riflessione nuovi e illuminanti a persone che appartengono ad ambienti culturali diversi. Difficilmente, infatti, un musicista professionista si dedicherà con passione alla lettura approfondita della filosofia di Heidegger e Jaspers, occupandosi contemporaneamente di elementi di biologia, così come un filosofo o un biologo probabilmente avranno poca dimestichezza con l'estetica musicale e le infinite problematiche a essa collegate. Ecco la necessità di creare un testo capace di inserirsi al confine, su quella linea immaginaria in cui tutte queste discipline scoprono di parlare della stessa cosa e potrebbero scambiarsi gli appunti. Prefazione di Salvatore Frega."" -
Asbestos
Mario e i suoi scugnizzi. Mario e la sua famiglia, i suoi amici operai. Mario e la sua salute in fabbrica. Mario e l'asbesto. Che indistruttibile, con pervicacia, mina o recide, giorno dopo giorno, ognuno di quei legami. E dunque la storia della sua impossibile amicizia - di mare, di sangue e di disillusione - con Rosario, il ricco ragazzino detto 'O Principe; l'amore con la bella cilena Isabel; la forza ostinata della giovane figlia, Federica. E poi il racconto di una sinistra profezia d'eternità, dei bradisismi e dei terremoti, delle lotte operaie per la salute, del sogno sempre differito di una vita più degna e felice, delle sconfitte e delle vittorie, dell'orgoglio e del dolore. Asbestos è un libro da leggere per non dimenticare la tragedia di chi è stato ucciso dall'amianto. Non solo gli operai addetti alla lavorazione, ma anche i loro famigliari e chi viveva vicino alle fabbriche del veleno, la cui cancerosità devastante era nota già dagli anni Trenta del secolo scorso. Attraverso il diario della figlia di Mario, vittima dell'asbestosi, si scopre un'umanità pulsante e viva, dai semplici eppure solidi valori morali. Per queste vie Asbestos rievoca e riscrive, così, dal proprio particolare punto di vista, la fine della parabola industriale meridionale raccontandola con uno stile fluido e accorato, nella restituzione di vicissitudini e durezze, passato e presente, quotidiano e storico e nel rincorrersi ossessivo, spesso sterile, di giustizia e diritto. Fino a un parziale risarcimento, raccontato in un coinvolgente, luminoso finale. -
Il marchio del Blocco Est
Il Blocco Est è un quartiere metropolitano difficile, una periferia estrema della città dove - tra droga, prostituzione, doppi giochi e sparatorie - è legge la sopravvivenza. Il Blocco Est è un marchio, un tatuaggio, la maledizione impressa alla nascita quando vieni al mondo in un posto sbagliato. Nina ""la Rossa"""" è una ragazza madre che da quattro anni, dopo una violenza subìta, ha smesso di parlare. Sua sorella Luce ha accettato con rassegnazione di vendere il suo corpo. Nella vita di Nina ricompare Niko, che rincorre il desiderio di portarla via da quel luogo infetto insieme al piccolo Leo. Nelle vite rotte del Blocco Est si affacciano anche i boss della zona: """"il Sarto"""", freddo e intelligente, e """"il Turco"""", uomo senza scrupoli. Ognuno segue una via per nulla stabilita, ma che arriva sempre al suo fondo, al saldo di un conto. L'amore, forse, come unica possibilità risarcitoria. """"Il marchio del Blocco Est"""" è un romanzo in gran parte narrato in prima persona, dal ritmo veloce e dallo stile asciutto che mira, a ogni pagina, al cuore del lettore. Un romanzo pulp che riesce a rappresentare il male in tutte le sue mille sfaccettature: l'occhio è fosco, pesto e disincantato, dove ogni buon proposito è corrotto. Una scrittura giovane, per gli amanti del polar francese."" -
La sua essenza era musica
George, trentenne arbitro di tornei internazionali di carte e virtuoso di beatbox, viene ospitato, la sera precedente a una gara, in una casa frequentata da giovani musicisti. Questi si ritrovano a suonare insieme e, consumando funghi allucinogeni, raggiungono un'inesplorata amplificazione sensoriale e una profonda armonia mentale. Si susseguono, così, dissertazioni sulla musica, sul senso della vita e sull'amore, tra racconti di viaggi e repentine regressioni ai giochi d'infanzia. Sulle orme della migliore letteratura e poesia degli ultimi due secoli, Gavrilita si pone alla ricerca di forme altre di pensiero e di esperienza nel tentativo di stringere tra le dita un'età che pare, ma non resta eterna: la giovinezza. E lo fa attraverso il racconto di una serata inusuale, in cui la sperimentazione musicale diventa strumento di divertimento e di gioco. La sua essenza era musica è un romanzo fresco ed eclettico come il suo autore. Scritto in prima persona, con linguaggio veloce e diretto, Gavrilita ci prende per mano - la musica protagonista - esplorando le capacità mentali e l'attitudine a volare col pensiero insita in ognuno di noi. -
Schegge
Quanto può accadere in una sola notte? Quanti echi lontani, quanti segreti dimenticati, quanti mostri possono arrivare a sfiorarci in quel brevissimo, fragile istante in cui la veglia ci sfugge tra le dita e scivoliamo inconsciamente nel sonno? L'oscurità prende il sopravvento e gli occhi si chiudono. Ci sono mai serviti davvero? Forse no; ne abbiamo altri, là dove stiamo andando. ""Schegge"""" è una breve traversata lungo quel sentiero che ognuno di noi percorre ogni notte, fino in fondo a se stesso; laggiù siamo soli, vulnerabili e poco prima di ogni alba ci rendiamo conto, come in una ciclica rivelazione, che è proprio quello il luogo in cui siamo più in pericolo. Eppure ogni volta, più forti che mai, riemergiamo al sorgere del sole, pronti ad affrontare quella che ci hanno insegnato a chiamare Realtà. Ogni volta, vinciamo noi stessi. Ma per qualche ragione, al nostro risveglio, ci scordiamo di essere stati degli eroi."" -
Materia medica omeopatica. Essenza dei rimedi
L'aspirazione di questo lavoro è di essere utile il più possibile al medico omeopata. Gli aspetti essenziali dei rimedi rappresentano le informazioni basilari, pratiche, quali strumenti fondamentali per l'omeopata. Nel redigere la presente Materia Medica sono stati riportati sia i sintomi provenienti da fonti affidabili, come base di partenza, sia quelli ritenuti i più appropriati. È praticamente impossibile per un omeopata verificare e confermare nella pratica quotidiana tutti i sintomi menzionati nelle diverse rubriche di ogni rimedio. Sono stati raccolti soprattutto i sintomi confermati nei casi clinici e nelle sperimentazioni eseguite dall'Autore. Si è cercato, così, di catturare il ""cuore del rimedio"""", le caratteristiche particolari che lo rendono unico. Un aspetto particolarmente appassionante, che sicuramente susciterà interesse nel Lettore, è il comportamento dei bambini in ambulatorio: il modo di muoversi, di gesticolare, il linguaggio che adoperano. Nell'esaminare il caso, l'autore raccomanda al medico di avere la mente sgombra da preconcetti sui rimedi e prescrivere il rimedio che corrisponde alla totalità dei sintomi del momento, senza tenere conto della diagnosi nosologica o dell'età, o del sesso del paziente. Non esistono rimedi solo per i bambini, o per gli anziani, o per le donne. Questo manuale è sicuramente un aiuto per i medici che si avvicinano all'omeopatia, ma è utile anche per gli omeopati esperti che possono così confrontarsi e arricchire le proprie conoscenze. Il fine ultimo, non va dimenticato, è quello di migliorare la salute dell'essere umano"" -
L' estate corsa
Frank, scrittore colto e spiantato che vive a Parigi, viene incaricato dal Comune di un paesino della Corsica di scrivere la biografia di un personaggio inventato negli anni Settanta dal sindaco dell'epoca. Il primo cittadino, allo scopo di ridurre gli incidenti stradali, aveva fatto erigere un monumento funerario per rendere onore a questo eroe inesistente, perito in prossimità di un pericoloso tornante. L'attuale amministrazione vuole fornire all'eroe un'identità verosimile, basata su cronache storiche, che affondino le radici dal passato più remoto fino a una cinquantina d'anni fa, incrociando la storia della Corsica con quella del paesino. Frank si getta a capofitto nell'impresa; oltretutto ama la Corsica e la sua gente. Partendo dalla biblioteca del paese raccoglie dati ma è soprattutto attirato dai volti delle persone del luogo e dai loro racconti. Ogni scusa è buona per indagare su eventi storici che a volte si arricchiscono di mistero. La sua narrazione di questa casata immaginaria parte dalle Crociate; arrivato alla Seconda guerra mondiale, scopre che gli odi che divisero la Corsica tra partigiani e fascisti sono tutt'altro che sopiti. E ci sono ancora tanti misteri da svelare. Sull'isola Frank conoscerà Rosa, una ragazza che gli viene in aiuto nelle faccende domestiche, con la quale vivrà una coinvolgente storia d'amore. -
Ce la fai?
Un romanzo di formazione che, con ironia, tocca temi cruciali che ci riguardano da vicino. Perché, a conti fatti, ognuno di noi è diverso dagli altri e portatore di una ricchezza inestimabile, che solo donandosi agli altri si rivela.Roma, anni Novanta. Marco ha diciotto anni, una disabilità motoria e tanta voglia di vita e di sesso. La sua carrozzina si chiama Lella, prova visibile della barriera che lo separa dagli altri, ma anche amica preziosa con la quale ha un costante dialogo. ""Davide si veste alla moda e io mi vesto a fatica"""" è la dura realtà. Ma le prese in giro dei compagni e l'indifferenza delle ragazze, dalle quali è attratto senza esserne ricambiato, lo hanno stancato: è tempo di lasciare il nido e di buttarsi a capofitto nel mondo, mettendo in conto le inevitabili cadute. Con l'aiuto di un istruttore di guida gay che ha imparato a difendersi da soprusi e discriminazioni, Marco inizia un suo percorso verso l'autonomia: la patente, gli approcci verso l'altro sesso, il superamento di ogni pregiudizio, l'accettazione di sé. Scoprendo che, alla fine, si può essere anche vincitori."" -
Il canto delle cicale
Protagonista principale di questo romanzo è un ciondolo, un misterioso oggetto lasciato in eredità - carico della memoria del nostro Novecento e catalizzatore di forze opposte - che finirà per imporsi come uno spartiacque del tempo, dei sentimenti e dei legami. La voce narrante è quella di Sara, una restauratrice che vive a Livorno, innamorata dell'arte e del bello. I suoi occhi, accorati quanto ironici, dipaneranno per il lettore i momenti della sua infanzia e della sua vita, il rapporto con le sue complici amiche Betta, Manuela e Teresa così come pure i legami con la sua famiglia. Una voce a volte colloquiale, altre improvvisamente pensosa, con cui racconta Livorno e i suoi abitanti rumorosi: la città del suo cuore, delle sue radici, dove Sara ha imparato a decodificare il mondo attraverso i profumi, i colori, gli umori. Una voce che narra, però, anche Pisa, la sua cultura, la sua nobiltà, i lungarni poetici: città che l'ha accolta, abbracciata, aiutata a sciogliere alcune ombre. Una sorta, insomma, di pendolarità che disegna e ridisegna il suo arco attraverso lo spazio, il passato e il presente, le note di una scrittura quotidiana, femminile. Le righe di un ricordo venato di un dolore ovattato che il ciondolo sembrerà nuovamente acuire con un cambio di passo che coinvolgerà e, in parte sconvolgerà, la vita di Sara. -
Un male urbano
Un male urbano vuol rendere omaggio a una gloriosa tradizione letteraria, quella del diario romanzato costruito su una base di avvenimenti reali filtrati dalla sensibilità e dalle insofferenze della voce narrante, con un finale in chiave giallo-noir. Eppure, Marco Imparato può essere uno qualunque di noi: un uomo che vive male il proprio tempo. La cronaca copre un anno di vita, dall'agosto del 2019 fino al suicidio del protagonista. Il contesto personale e sociale descritto è quello della pandemia. L'ambito geografico è Madrid, e la città è forse l'attore principale dell'opera. Il vero, dunque, come congiuntura specifica, come scenario spontaneo, collettivo. Attorno a Marco, i luoghi e la gente che battono nel polso della sua vita, finché questo polso non si arresta. Le ""testimonianze"""" degli amici, colleghi e """"nemici"""" sono una risalita micro-storica, su un registro ironico-cinico, che porta dalla rievocazione di una persona/personaggio alla descrizione di un disagio generale, di una società fatta di legami allentati o profondi, improvvise povertà, complicità e incomunicabilità, miserie passeggere e radicate, precarietà stabili e qualche lampo di poesia senza artifici - quando la poesia sgorga dalla ferita del vissuto più che dalle parole di chi, ricordando, vive e rivive."" -
Alla ricerca di Mazzini a Londra
Questo saggio su Giovanni Pioli approfondisce il percorso di studi e ricerche avviato da Umberto Mugnaini nella precedente pubblicazione Dal risorgimento italiano a Gandhi. Le radici della nonviolenza, tra religione e politica attraverso il pensiero di Mazzini, Tolstoj, Gandhi, Capitini e Pioli, Ed. FELICI, (novembre 2020), rivolta a mettere in luce lo sviluppo del pensiero pacifista italiano. Vissuto tra la fine dell'800 e la metà del '900, Pioli - primo segretario della (War Resisters International) italiana e promotore con Aldo Capitini della prima marcia della pace Perugia Assisi - è stato un profondo conoscitore del pensiero mazziniano. L'autore si è avvicinato ai suoi pamphlet, li ha ""indagati"""" con la ricerca storiografica e la contestualizzazione storica, immedesimandosi nella sua narrazione degli incontri avuti coi reduci dell'epopea risorgimentale e cercando di leggerne le emozioni provate nell'ascoltare i testimoni che avevano conosciuto Mazzini-uomo eccezionale, suonatore di chitarra che cantava e giocava con i figli degli amici allietandone le serate, e Mazzini-politico """"inglese"""", che competeva a pieno titolo con contendenti come Engels e Marx. Ad oltre 100 anni dai suoi scritti, Mugnaini intende far emergere il valore di un intellettuale da recuperare per le sue convinzioni circa l'educazione dei giovani e la formazione dei cittadini, che con la sua originale rivisitazione della religione cristiana e del suo credo in un'etica sociale e politica ha alimentato il pacifismo italiano."" -
A modo mio
Thriller noir geometricamente inconsueto. Palcoscenico è una Firenze marginale, dei quartieri popolari, così come poteva esserlo negli anni '80. Un dramma familiare, un padre disperato che cerca, per il figlio morto di overdose, una giustizia o una vendetta. O entrambe, almeno apparentemente. -
Una storia diversa
"Una storia diversa"""" è un'autobiografia che ripercorre la vita dell'autore a partire dalla contrazione della poliomielite, malattia ancora molto diffusa negli anni '40 del Novecento, nei primissimi anni della sua infanzia a Napoli. I primi ricordi, quelli in cui la sua vita di più si intreccia strettamente a quella della madre lucchese - mamma Mea, una donna di grande tempra - e di un padre, Dino, forzatamente assente, e del fratello maggiore, Adriano, sono dunque quelli della difficoltà e del dolore delle cure, ancora applicate in via del tutto sperimentale. Seguono le prime esperienze scolastiche di Fulvio, dove scopre definitivamente la condizione della solitudine e la propria diversità rispetto ai compagni di scuola. Da qui scaturisce nel libro un forte messaggio: l'obiettivo di assicurare condizioni di pari opportunità ai disabili è ancora lontano, nonostante ci siano state nel tempo norme più favorevoli all'inserimento; e di fatto anche il nostro Paese si priva così di risorse utili alla comunità. Segue anche, molto dopo, il primo sbocciare di una sua propria coscienza politica: quella di preservare, senza demolirlo, il proprio passato evitando pure il riflusso nella vita consumista e borghese dei tanti contestatori di quegli anni. Tra tutte queste vicende si inserisce, dopo il suo ritorno in Toscana, a Ghivizzano, il continuo rapporto con i medici e le strutture che gestiscono. Sono questi, appunto, per il loro camice, gli """"Angeli bianchi"""" e, per la loro azione risanatoria, gli """"Angeli del bene"""". Tutti, uomini e donne, persone capaci di operare umanamente riparando, nonostante il dolore e i sacrifici, la salute di ogni sofferente e, più nello specifico il miglioramento delle condizioni di Fulvio, che riuscirà sempre meglio, sia pur malamente, a camminare. Sono, queste, le ultime riflessioni dell'autore. Riflessioni che si confrontano alle pandemie dell'oggi, quando l'azione sempre più dissennata degli uomini lascia sviluppare o risvegliare vecchie-nuove malattie da cui sarà sempre più complicato ripararsi; e crea una società sempre più disumana di violenza sulla natura e di grande solitudine sociale legata all'ipertrofia social del Web." -
Data business & social media
"Se il servizio è gratis, il prodotto sei tu"""". Tutto quello che facciamo sul web viene tracciato e monitorato: sanno cosa ci piace e ci interessa, quando siamo soli, depressi, felici e molto altro. Il social media, in particolare, si plasma in base alle preferenze dell'utente al fine di farlo rimanere più tempo online: il web mostra la realtà che si aspetta di vedere, una sorta di realtà personalizzata costruita apposta per lui. Ma quanto ne siamo davvero consapevoli? E come si sentono le persone al riguardo? Nasce così il breve studio, basato su un sondaggio, sulla consapevolezza e la percezione che gli utenti dei social media hanno di questi meccanismi, e di cui gli autori di questo libro ci dicono in modo sintetico, semplice e illuminante." -
Poi, certe notti, l'unicorno! Poesie e racconti vincitori del premio Qulture ti Pubblica @ Una Ghirlanda di Libri
Non è agevole, per chi si cimenta con la scrittura, orientarsi nel variegato panorama editoriale italiano né individuare quei premi letterari in grado di fornire una reale occasione di visibilità e riconoscimento al proprio lavoro. Per questo l'Associazione Qulture si propone di valorizzare le opere letterarie che ritiene meritevoli, fornendo ad esse lo slancio necessario per arrivare ai lettori attraverso lo studio di percorsi personalizzati. Qulture ti pubblica @ Una Ghirlanda di Libri è un progetto nato dalla sinergia tra l'Associazione Qulture, LeGhirlande - organizzatrici della Fiera dell'editoria indipendente Una Ghirlanda di Libri - e Felici Editore del Gruppo Editoriale Le Impronte, per il quale l'Associazione Qulture gestisce le collane di narrativa AcquaRagia e Quetzal. Da qui l'interesse per la ricerca di manoscritti inediti, che ha portato alla ideazione del Premio: un impegno collettivo importante nel quale ognuno ha messo a disposizione le proprie competenze, allo scopo di selezionare i vincitori e omaggiarli con il premio più gradito, la pubblicazione. Il risultato di questo lavoro è un'antologica collettiva che racchiude in sé storie vere, fantastiche e surreali, commoventi o divertenti: una miscellanea di narrazioni per riflettere sul senso della vita che, nonostante gli affanni e le ferite dell'anima, resta pur sempre un'avventura straordinaria. -
Cielo di Pasqua
Nino Tramontana, Procuratore della Repubblica di Perugia, originario di San Germano, in Calabria, ottiene la condanna per pedofilia di un religioso, Aldo Pincara, suo ex compagno di seminario. Il processo gli riporta alla memoria i tempi in cui, avviato a diventare prete, è stato testimone di un episodio analogo, che considera uno dei fattori determinanti della sua vita. Ma Nino rivive anche la misteriosa storia che ha coinvolto Valeria, sua sorella, e ricorda i suoi anni di formazione lontano da casa per volere dello zio, don Giovanni, un sacerdote che ha cercato di sottrarlo alla gestione della famiglia assecondando le sue intenzioni di fuga dall'ambiente d'origine. In seguito, una giovane donna di Genova, adottata alla nascita a Perugia, si rivolge a lui, in qualità di Procuratore, e chiede di conoscere la madre naturale. L'indagine lo porta a scoprire una scioccante verità che non ha la possibilità di essere rivelata per dovere d'ufficio e che sconvolge Nino. Cielo di Pasqua è la presa d'atto di quanto un pervicace bigottismo religioso chiuso al raziocinio possa deformare, pervertendoli, i rapporti tra individui, famiglie e comunità. Tuttavia senza mai proporsi come un romanzo a tesi, se accade che lo stesso ambiente possa generare il suo antidoto o contraltare: una religiosità aperta, eppure altrettanto forte e consapevole dei suoi principi etici. Uno sguardo laico quello di Belcastro che, rinunciando alle facili tinte forti in odore di ""eresie"""" ben costruite per il mercato, lancia, a partire da una realtà a noi più vicina, un messaggio di speranza contro ogni integralismo."" -
Abituali. 21 (più uno) racconti al bar
Quella che passa, si siede, si svacca, si alcolizza tra i banconi e le sedie dei bar è un'umanità sperduta e abbandonata da luoghi migliori, che non può non rifugiarsi in posti per definizione tanto apparentemente ospitali quanto provvisori. Ma non sono più i rifiutati, i marginali, gli emarginati alla deriva di tanta letteratura da Zola a Bukowski: siamo solo noi, in questo mondo che ha deciso di non offrirci niente di meglio che il precario asilo di una luce soffusa o bianca, il tempo che si può rimanere nel ""cielo dei bar"""".""