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Poesie. Eterno che vola
Il viaggio poetico di Demo Martelli è sempre volto alla ricerca della ""luce colorata d'un imprevisto"""" oltrepassando ogni codice definito dagli esseri umani, superando il """"tempo della logica"""" fino a vivere l'energia pulsante, il deflagrare del cuore, il lirismo del vento, del sole, della notte: sempre in attesa d'un nuovo entusiasmo che farà vibrare, senza limitazioni, né infingimenti, né inutili parole ma solo con la consapevolezza che è fondamentale avvicinarsi all'essenza della vita, al nucleo vitale, estrapolando le emozioni e i frammenti esistenziali."" -
Non voglio parlarti di me
"Non voglio parlarti di me"""" di Massimo Costa è un romanzo che, attraverso le vicende esistenziali di Dario e Guja, le loro vicissitudini familiari, le loro inquietudini e le immancabili fragilità che fanno parte della vita, ripercorre, come in un resoconto che diventa diario esistenziale, l'intreccio di situazioni che spaziano dal ricordo delle incomprensioni in famiglia, al momento in cui si ritrovano in uno scenario di guerra in una terra così martoriata come l'Afghanistan."""" (dalla Prefazione di Massimo Barile)." -
La stagione dell'io
Per alleviare la disperazione della figlia adolescente, dovuta alla perdita del suo cane in un incidente, la madre non riesce a dare una risposta convincente al triste evento. Per confortarla, prova ad analizzare insieme a lei, la perfezione del sistema planetario al confronto delle miserie umane sulla terra governata dall'uomo. -
Gente sorda
Questo libro è un viaggio nel cuore di Lucilla, creatura tenera e dolce, innamorata di Beethoven e dell'Amore, di quello con la ""A"""" maiuscola. E per questa semplice parola di cinque lettere, Lucilla freme, palpita, si emoziona, soffre fin dalla più tenera età, fin da quando, bambina, assiste alla morte di una farfalla che, bellissima e coloratissima, fino a un momento prima svolazzava felice insieme alla sua compagna. A Lucilla piacque credere che quelle due farfalle fossero innamorate e perciò pianse e continuò a piangere tutte le volte in cui la gente intorno a lei rimaneva sorda ai suoi accorati appelli d'amore."" -
Como luz infinita
Con la silloge di poesie ""Como luz infinita"""", Francesco Sinibadi ripropone nuove composizioni che arricchiscono la sua produzione poetica. Il punto fermo sono le tematiche della poetica sinibaldiana, alimentate e rinvigorite durante il percorso esistenziale alla luce delle evanescenti atmosfere che ammantano le sue parole, che forniscono il ritmo alla versificazione, che riconducono a richiami continui. Francesco Sinibaldi rinnova, in continuo, le sue emozioni, nel solco d'un pensiero infinito, nella magica quiete sempre ricercata, nell'armonia del canto della sua poesia, nel respiro lirico che si espande anche nel dolce silenzio, anche nel ricordo o nel bagliore improvviso. Un canto luminoso """"sul limitar del fuggevole""""."" -
Canti del Pollino
Il poeta Mario De Rosa affida alla sua poesia messaggi relativi ai disagi cui è sottoposta la sua terra e tutto il nostro Meridione. Sono messaggi di dolore per l'abbandono dei paesi a causa dell'emigrazione di massa dei propri abitanti e di conseguenza lo stato di degrado delle opere d'arte. -
L' anima in vacanza
Lo stile epistolare, tanto caro alla letteratura romantica, ritorna in quest'opera sotto una veste moderna, attuale, originale nella forma e nel contenuto. L'esposizione segue una trama virtuale priva di contraddizioni ideologiche, dove le due autrici vivono in parallelo forti emozioni, profondi sentimenti, malesseri esistenziali superati dall'attenta analisi della realtà in cui si muovono. Un'opera interessante perché condivisibile nella forma e nel contenuto. Rivela capacità di riflessione sui problemi dell'anima, sulle risposte della vita. Anche i fatti più banali, prendono corpo e consistenza, quando chi li presenta, li inserisce in un contesto più ampio, dove il razionale sposa l'irrazionale per toccare toni alti di puro lirismo letterario. -
All'ombra del campanile fra sogni e tempeste
"Nella silloge, """"All'ombra del campanile fra sogni e tempeste"""" di Concetta Aiello, si miscelano i frammenti esistenziali, le esperienze vissute durante il cammino percorso fino a questo momento, e sempre intensamente """"sentito"""", i ricordi dell'adolescenza e le considerazioni, prima di donna e poi di madre: ed emergono le passioni di una donna che vive da protagonista, seppur traspaiono le fragilità e le paure che tutti, d'altronde, portiamo dentro noi stessi."""" (Dalla prefazione di Massimo Barile)." -
Che fine ha fatto il lupo cattivo
"Mi chiedo se sia possibile un mondo senza paura, chissà se si può iniziare dalle favole, quelle dove i bambini non vengono abbandonati nel bosco, i lupi non mangiano le nonne, le principesse non vengono avvelenate dalle matrigne invidiose della loro bellezza. Forse è possibile dimostrare che anche le storie quotidiane sono storie fantastiche, che siamo circondati da storie fantastiche, solo che non le vediamo. I bambini, loro sì che le vedono e sanno ancora stupirsi quando l'arroganza viene punita dalla cornacchia giustiziera, l'ambizione si sgretola come le torri inutili sotto il loro peso, i cattivi vengono sconfitti dalla gentilezza, l'amore trasforma in grandi affari le azioni più stolte. Sono queste le cose che fanno volare alti, come la formica sulle ali della coccinella""""." -
Arcaninversi (versi ignari sugli arcani maggiori)
"I Tarocchi mi hanno cambiato la vita; sono stati il ponte tra il passato, che ha conosciuto anche solitudine e sofferenza, e la voglia di rimettermi in cammino verso i miei desideri, da lungo tempo """"sospesi"""". Li considero un dono e, come tale, lo condivido con le persone che conosco e che amo; i miei compagni di viaggio. In realtà questi versi appartengono alle ventidue lame semplicemente per """"suggestione"""": un giorno ho avuto voglia di scoprirle, una ad una, e lasciarmi andare, scrivendo, a ciò che ognuna di esse mi suggeriva all'istante: un gioco. Niente di più e, soprattutto, niente di meno."""" (l'autrice)." -
Nove storie di donne
Nove storie di donne. Perché nove e non dieci? Forse perché il numero nove contiene la dimensione di una condizione dispari, di un numero imperfetto, di un mancato arrotondamento. Metafora della vita per la quale rimangono aperti desideri, aspirazioni e la sensazione di un'incompiutezza, ovvero del mancato accesso ad un'improbabile felicità. Marina scrive di donne e prevalentemente del rapporto tra madri e figlie. Di quel rapporto originario dal quale si dipana la matassa aggrovigliata della vita e degli affetti. Le protagoniste dei racconti molto spesso sono bambine. Ma le bambine ormai sono cresciute e se nella loro vita rimane l'impronta di un'infanzia tradita nei sogni, oppure il ricordo amorevole delle cure materne, affrontano situazioni dell'oggi, dell'inesorabile procedere verso il disincanto. Portando però con sé piccole ancore di salvataggio che possono dare ancora il senso della vita. -
Il canto dell'anima
La poesia di Wilma Bertasi rappresenta la linfa vitale che alimenta l'insopprimibile desiderio di ricreare una trama lirica che diventi un ""canto dell'anima"""". Quasi in un processo magico e misterioso, tutto diventa ispirazione, così il """"respiro"""" d'ogni giorno anche nell'assaporare momenti semplici del vivere quotidiano, il corpo nella luce calda del sole, uno sguardo d'amore che si fa dono, o scrutare la luna? """"chiara e luminosa"""" come non ci fosse notte posseduta dalle tenebre: ed ogni più labile emozione è pervasa da magiche atmosfere..."" -
Vite senza destino
"La sua poesia è pura esaltazione dell'esistenza umana e l'intera sua produzione poetica un incessante inno alla vita. Un percorso introspettivo, di indagine e scavo interiori alla ricerca di sé stessi attraverso la poesia, strumento di conoscenza e di scandaglio interiore."""" (dalla Prefazione di Antonio Giovanni Bono)." -
Sentieri di nebbia
All'improvviso, nitida come un quadro, si profila davanti ai suoi occhi l'immagine del lago di Garda. Rivede la magia del tramonto che accendeva le nuvole all'orizzonte di riflessi d'oro e di fuoco, mentre una barca si profilava lontano nello scintillio delle acque. ""Come ho potuto pensare di rinunciare a tutto questo? Tornerò a Sirmione, siederò sulla stessa panchina... non so quando ma tornerò a contemplare le acque calme del lago"""". Un raggio di sole si posa sulle sue mani bianche. Sorride, fra qualche giorno tornerà a casa. Una breve tregua prima di affrontare una nuova estenuante battaglia..."" -
Angelo a primavera
"Nella raccolta di poesie """"Angelo a primavera"""", Aurora Fiorotto Arsetta illumina le emozioni che rendono piena la vita, rende consapevole il cammino faticoso che si deve intraprendere, sempre alla ricerca della voce del cuore... Tutto ciò che nasce dall'anima dolente serve a dare una senso di purificazione a questa emorragia d'amore, a questo dolore così intenso, alla sofferenza che consuma il corpo e rende difficile la voglia di vivere: la poesia diventa un atto salvifico, l'inevitabile tentativo di preservare tutto ciò che merita di essere salvato."""" (dalla prefazione di Massimo Barile)" -
L' Africa di Alì
Questa storia raccontata da Enzo Punzo è una manifestazione di simpatia che diviene voglia di conoscenza profonda. Una naturale evoluzione di istinti apparentemente superficiali che divengono fatti di civiltà via via più complessi e maturi. Il marciapiede di Portici è il sito di incontri straordinari, tra Cd appezzottati, contatti e collegamenti spericolati, libri difficili da vendere ma facili da leggere per chi li riesce ad aprire... -
L' albero delle albicocche
La storia del signor Frank e della sua vicenda umana. Da un piccolo paesino inizia una immersione nei ricordi dell'infanzia, nelle storie che scorrono veloci dalla figura della nonna, al doloroso periodo della guerra, alla ricerca della fede con un viaggio a Betlemme. Denso di malinconia e di ""immagini incerte"""", Franco Calderoni con tono pacato racconta l'umano incalzare degli eventi che si fissano nella memoria, la scoperta della diversità delle visioni della realtà circostante, le incertezze ed i dubbi nel cammino verso la fede. La ricerca costante di qualcosa forse irrimediabilmente perduto. Come l'epilogo imprevedibile di questo romanzo."" -
Maschere-Mascharas
In questa silloge di poesie, Andrea Scano offre la sua visione della vita costantemente ricollegata all'immagine della ""maschera"""" che può mutare in relazione al dipanarsi dell'esistenza. Ecco allora che tutto assurge a simbolo per spiegare ciò che si nasconde sotto la patina superficiale, per indagare ciò che viene celato, per scandagliare le zone d'ombra e cercare, per quanto è possibile, di avvicinarsi alla sostanza autentica delle cose, al significato più profondo della vita stessa... Le parole di Andrea Scano rimangono """"nel cuore"""", cercano costantemente di offrire emozioni e dissolvere i pensieri offuscati dalla fatica del quotidiano vivere come a voler riportare in luce un """"sogno d'amore"""" che si deve sempre """"portare nel cuore"""". La sua sensibilità poetica diventa una sollecitazione per andare oltre l'apparenza, per svincolarsi dalle consuetudini della vita, cercando di liberarsi in un volo libero verso la fonte luminosa d'un giusto vivere."" -
Il cerchio del tempo. Un canto per non morire
Dopo il volume ""Ramon e Rosa"""" e la loro dolorosa storia d'amore, Andrea Scano, con questo nuovo racconto dal titolo """"Un canto per non morire"""", propone la seconda parte de """"Il cerchio del tempo"""". La storia raccontata in questo nuovo libro è completamente differente ma tutto ha inizio dal solito misterioso """"cerchio del tempo"""", con Andrea e l'amico Daniele, che grazie ad un rito magico, chiamano lo spirito di Manuelito, lo spirito guida capace di accompagnarli in viaggi nel passato per far conoscere loro le vite precedenti. Le manifestazioni ultraterrene, il misterioso cerchio magico del tempo, le vicende raccontate, che dalla dolorosa storia d'amore tra Ramon e Rosa possono passare alla tragicità e al dolore dell'esperienza nei campi di concentramento, fanno sì che Andrea Scano possa recuperare infinite storie, raccontate sempre con discrezione, da inserire in un novelliere del cerchio del tempo."" -
Regno «Forse si-forse no»
Le favole sono come un granello di fantasia e basta un lieve soffio di vento o un raggio di sole ed esse sbocciano, ci tengono compagnia nell'infanzia, ci regalano momenti di fantasticherie senza limiti fino a farci volare in mondi immaginari e a farci vivere storie incredibili. Tutti abbiamo delle favole da ricordare e basta solo che ripensiamo alla giovane età e a tutto ciò che poteva capitare quando la fantasia si impossessava di noi. Allo stesso modo Rumyana Yordanova Sofronieva conduce in un Regno dal nome strano ""Forse sì-forse no"""". In questo regno esisteva un Re, basso e grasso, e una Regina, bassa e grassa anche lei, che avevano molti figli. Il nome del regno derivava dal fatto che la risposta ad ogni domanda era sempre la stessa: forse sì forse no.""