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Tokyo. Con cartina
A Tokyo incontrerete gli abiti originalissimi indossati dalle ragazze della Cosplay-zoku di Harajuku; il sakè dei locali nascosti tira i vicoli di Golden Gai; una colazione a base di freschissimo sushi; allo Tsukiji Market; la moda all'ultimo grido dell'elegante e celebre viale di Ginza; un bagno tradizionale in un rinomato onsen di quartiere; la passione per l'elettronica, i giochi e i manga di Akihabara. -
«Il giuramento» di Rossi e Mercadante. Con CD-ROM
"Il giuramento"""", rappresentato con successo al Teatro alla Scala nel marzo 1837, è il quarantunesimo melodramma composto da Saverio Mercadante; il primo, a detta dello stesso compositore, a contenere alcune novità che denotano la volontà di allontanarsi dai modelli convenzionali a vantaggio di una maggiore essenzialità. L'analisi qui condotta si dipana attraverso le componenti morfologico-drammatiche dell'opera ed è divisa in tre parti tra loro interrelate: comparazione tra la struttura dell'intreccio nella fonte letteraria (Angelo, tyran de Padoue di Victor Hugo, da cui Boito e Ponchielli trarranno la più nota Gioconda) e nel libretto di Gaetano Rossi; analisi della morfologia drammatico-musicale, condotta dapprima sul piano dell'articolazione dei """"numeri"""", quindi su quello dell'organizzazione melodica. Se il confronto Hugo/Rossi misura l'inesorabile divario tra due differenti drammaturgie (il dramma romantico e il melodramma), e se il trattamento della """"solita forma"""" il """"congegno fondamentale"""" dell'opera italiana dell'Ottocento - si risolve in una cauta combinazione di innovazione e tradizione, le forme melodiche costituiscono il momento più sperimentale della """"riforma"""" mercadantiana. Tuttavia, proprio questa caratteristica deve aver nuociuto non poco alla completa affermazione di Mercadante nel contesto dell'opera italiana, dove il successo e la popolarità si basavano in misura preponderante, se non esclusiva, sull'immediatezza percettiva dell'invenzione melodica." -
Le incantatrici
È da folli credere al meraviglioso, eppure il gusto per il meraviglioso perdura nel piacere dello spettacolo. Alleandosi alla musica, facendo ricorso alle antiche fiabe e alle convenzioni del teatro, la poesia ha inventato un nuovo spazio per il suo dispiegamento: l'opera. È qui che tutte le figure del desiderio, dell'errore e dello sviamento delle passioni possono essere messe in atto o sventate, tutte le autorità e i poteri messi in discussione. Qui le incantatrici tengono in pugno gli eroi dopo averli allontanati dalla loro strada. È ascoltando le voci delle incantatrici che Jean Starobinski incontra i testi di alcuni spettatori inquieti, ricavandone illuminanti scoperte intellettuali e qualche interrogativo. Il secolo romantico ha voluto ritrovare una visione religiosa del mondo che i Lumi avevano cercato di soppiantare? L'aria operistica, che tante passioni solleva, appare come il luogo ideale di trasferimento del sacro all'esperienza più intima del sé. Ma alla sacralizzazione dell'arte corrisponde di ritorno un'estetizzazione del religioso, fenomeno complesso che non smette di manifestarsi sotto i nostri occhi, con conseguenze talvolta inquietanti. I lettori scopriranno che le sfide estetiche evocate in questo libro, ricchissimo di intuizioni sulla musica dei grandi operisti - da Monteverdi a Haendel, Mozart, Wagner, Strauss e molti altri - interessano da vicino l'evoluzione delle società moderne cosiddette ""avanzate""""."" -
Milly, Molly e la giornata degli animali
Milly e Molly si preparano alla Giornata degli Anumali, ma i loro gatti Dudù e Baffo non sembrano tanto obbedienti: impareranno almeno a rispondere al richiamo? -
Milly, Molly e il treno
Il treno corre per i campi, ma si lascia alle spalle rifiuti e sporcizia: che cosa possono fare Milly e Molly per rendere il mondo più pulito? Età di lettura: da 3 anni. -
Milly, Molly e Anta
La piccola Anta non si sente speciale come i suoi fratellini porcellini d'India. Riusciranno Milly e Molly a convincerla che anche lei ha qualcosa di unico? Età di lettura: da 3 anni. -
Milly, Molly e i giochi per il giardino
Milly, Molly e i loro compagni vorrebbero i giochi per il giardino della scuola, ma dove trovare i soldi? Unendo le forze e le capacità di tutti si può, grazie a un'idea golosa... Età di lettura: da 3 anni. -
Milly, Molly e Sale e Pepe
Una passeggiata speciale per Milly e Molly, in sella a Sale e Pepe, i due fidatissimi cavalli del fattore Anselmo. Le storie di Milly e Molly raccontano in modo vivace i grandi temi che aiutano a crescere in modo responsabile e nel rispetto degli altri. Età di lettura: da 3 anni. -
«Annibale in Torino». Una storia spettacolare. Con CD-ROM
Torino, Teatro Regio, stagione di carnevale 1770-71: va in scena ""Annibale in Torino"""", un'opera con cui la città, da quarant'anni capitale reale, intende celebrare i propri fasti, cominciando dall'episodio con cui essa - o meglio, la sua ineffabile progenitrice Taurasia - esordì sul palcoscenico della storia, opponendo resistenza all'assalto di Annibale. La messa a punto di una versione incruenta dei fatti si dovette a Jacopo Durandi e per la musica fu chiamato a Torino il trentenne Giovanni Paisiello, allora in rotta con l'ambiente di corte napoletano e attivo nei teatri del nord Italia; delle scenografie fu incaricato il luganese Innocente Colomba. Il lavoro congiunto di questi tre personaggi fu portato sulle scene da una compagnia vocale di prim'ordine, capace di assicurargli un esito lusinghiero, testimoniato dall'entusiasmo che seppe suscitare in Mozart (e nel padre Leopold), in quei giorni in visita a Torino. Il libro racconta questa storia, fornendo la trascrizione integrale del libretto e, in allegato, l'edizione moderna della partitura. In chiusura l'autore esplora i rapporti fra la rappresentazione torinese e un concorso di pittura bandito nello stesso anno dall'Accademia di Belle Arti di Parma, avente per tema """"Annibale osserva dalle Alpi l'Italia"""", vinto da un artista oggi dimenticato ma capace di sconfiggere un giovane collega aragonese allora in Italia: Francisco Goya."" -
Ondine, vampire e cavalieri. L'opera romantica tedesca
Fate, gnomi, ondine, persino salamandre: abitata da questa strana popolazione, l'opera romantica di matrice tedesca tenta l'impossibile, trasferendo sulla concretezza del palcoscenico le fiabe dei fratelli Grimm e la narrativa immaginosa degli scrittori del primo Ottocento. Per competere con l'opera italiana, che signoreggiava ovunque, era tuttavia necessario pensare anche a soggetti più blasonati: ed ecco riaffiorare gli antichi fabliaux, le leggende ambientate fra tornei, principesse e cavalieri, oppure l'amatissimo Walter Scott, che di questi ingredienti si nutriva e aveva il pregio di essere ben noto al pubblico. Obiettivi ambiziosi, perseguiti con tenacia non solo dai compositori, ma anche dai letterati: da Eichendorff a Morike, da Goethe a Clemens Brentano, quasi tutti provano almeno una volta a scrivere un libretto d'opera. E intanto si moltiplicano le riviste musicali interessate all'argomento, i prontuari estetici, i pamphlet, e i dibattiti proseguono fin sui dizionari specialistici. Tale fervore di iniziative e la dimensione storica che le nutrì sono al centro di questo studio, in cui si esplora il folto sottobosco compreso fra Hoffmann e Schumann, e si ripercorrono i soggetti e le partiture di un repertorio che sta conoscendo proprio in questi anni un forte risveglio di interesse sulle scene di tutto il mondo. -
Sparate sul pianista. La censura musicale oggi
Un viaggio attraverso la musica negata, messa all'indice e condannata al silenzio in molte parti del mondo contemporaneo. Nella fotografia apparentemente surreale - ""come si fa a metter in gabbia una canzone?"""", scrive Dario Fo nella sua introduzione - di una realtà drammaticamente viva e diffusa, la censura musicale viene qui osservata e discussa nelle sue più o meno esplicite modalità d'attuazione in sedici diversi paesi del mondo: dall'Afghanistan alla Corea del Nord, dal Sudafrica all'Algeria, dalla Turchia alla Francia, con un focus sugli Stati Uniti del dopo 11 settembre. Uno studio che nasce nell'ambito di Freemuse, Organizzazione non governativa danese il cui scopo è quello di monitorare la libertà d'espressione musicale nel mondo e di denunciarne le violazioni. Attraverso le testimonianze di musicisti, studiosi, giornalisti, censurati e persino censori si delinea così il complesso e tutt'altro che pacifico quadro dei rapporti tra musica da un lato, società, ideologia e politica dall'altro, lasciando emergere parallelismi inquietanti fra sistemi politici e di pensiero molto diversi fra loro. Una panoramica che dietro l'aspetto del distaccato studio sociologico o del reportage giornalistico assume in molti punti la capacità di coinvolgimento emotivo della narrativa."" -
Intrecci sonori. Laboratori d'ascolto fra musica e parola
Intreccio, ossia trama, rete: un termine che nell'epoca di internet e dell'ipertestualità - tecnologie che riflettono e al contempo inducono una forma di pensiero 'reticolare' - ha assunto un nuovo significato. È su queste basi che qui si presentano quattro percorsi d'ascolto nei quali la musica è esaminata in primo luogo in rapporto al testo verbale che nella maggior parte dei casi proposti l'accompagna, e quindi interpretata alla luce di numerosi rinvii alle arti figurative, alla storia e a problematiche sociologiche e antropologiche. I quattro laboratori prendono le mosse da tematiche affrontabili in una scuola superiore e in ognuno di essi l'attenzione è guidata a cogliere questioni attinenti la forma, i significati, il genere, lo stile e la relazione con il testo e con l'eventuale fonte letteraria a monte. La presenza di schede a rimando e la prospettiva interdisciplinare incoraggiano i collegamenti fra un capitolo e l'altro, in modo da rendere più personale l'utilizzo didattico del volume; ogni capitolo è inoltre corredato di un questionario destinato a verificare la comprensione dei contenuti proposti e si conclude con alcuni brevi spunti di ricerca. -
Lettere da un'amicizia
Hans Werner Henze e Ingeborg Bachmann si incontrano per la prima volta nell'autunno del 1952. Hanno entrambi ventisei anni, ed entrambi tentano di emergere nell'ambiente artistico del dopoguerra, in una Germania ancora in macerie. Il compositore riconosce subito nella giovane scrittrice un'anima affine e una compagna di ricerca poetica: lei sembra voler dire con le parole ciò che lui vuole esprimere con i suoni. Comincia uno scambio epistolare che si protrae per oltre due decenni, caratterizzato dal pathos, dall'entusiasmo, da una continua ebbrezza di vita e di lavoro, e presto anche dalla disperazione. Come in una complessa partitura a due voci, ogni momento di gioia, di passione o di affetto, ogni collaborazione o scambio intellettuale fra i due artisti lascia una traccia in queste lettere, ben più profonde di quanto il tono spesso svagato lasci supporre, e nelle quali si incontrano molti dei temi che caratterizzeranno l'opera di entrambi: l'odio per la Germania nazista, la fuga verso il sud, la libertà vissuta nella natura mediterranea, l'isolamento intellettuale e l'impegno politico, l'ambivalente impatto del successo, la violenza degli istinti e la folle gioia della bellezza, la ricerca di un impossibile equilibrio tra opera, vita e amore. -
Il valzer delle camelie. Echi di Parigi nella Traviata
Qual è il ruolo di Parigi, e in particolare del suo ""paesaggio sonoro"""", nella """"Traviata"""" di Giuseppe Verdi? Il compositore vi giunge per la prima volta nel 1847, pochi mesi dopo la morte (a ventitré anni) di Marie Duplessis, la celebre cortigiana ammalata di tisi ed emblema di quell'effimero metropolitano, gaudente e disperato, nel cui clima fiorirono un po' tutte le """"signore delle camelie"""". A Parigi Verdi rimane per quasi due annii: lì avvia la relazione con Giuseppina Strepponi, lì si immerge nel """"popoloso deserto"""" del boulevard, frequentando assiduamente i teatri popolari, nei cui drammi la musica di scena era largamente utilizzata, sia come strumento di intensificazione emotiva e di spettacolarizzazione, sia con la funzione di memoria interna. E proprio in uno di questi teatri che, con ogni probabilità, Verdi assisterà alle prime rappresentazioni del dramma """"La dame aux camélias"""" di Alexandre Dumas. Attraverso una ricerca """"sul campo"""" di stampo indiziario, Emilio Sala tenta di interpretare """"La traviata"""" ricostruendo il ricco """"sistema di rappresentazione"""" (musicale e non solo) di cui fa parte; un sistema che ha radici proprio nei teatri popolari del celebre Boulevard du Temple, e in cui il """"moderno"""" baudelairiano - il transitorio, il fuggitivo, il contingente - si coagula intorno a delle costanti che ritroveremo tutte nell'opera di Verdi: il valzer e la polka, l'uso di un """"motivo di reminiscenza"""" per dipingere la morte musicale, la festa rumorosa come palliativo e narcotico per il male di vivere."" -
Album letterario o Lo scrigno del giovane Kreisler
Lettore appassionato e vorace, Johannes Brahms cominciò nel 1853 a trascrivere su robusti quaderni foderati di lino i passaggi più interessanti o toccanti dei libri che acquistava o si faceva prestare. Sulla copertina del primo, annotò a grandi lettere ""Lo scrigno del giovane Kreisler"""", titolo che rimanda a Johannes Kreisler, il musicista al limite tra genio e follia scaturito dalla penna di E.T.A. Hoffmann, con il quale Brahms si identificò con entusiasmo al punto da trasformarlo nel proprio alter ego romantico, impulsivo e tormentato. Pubblicati in Germania nel 1909 dal musicologo Carl Krebs, tali quaderni appaiono in un'edizione che integra e rettifica in più punti la versione originale tedesca, arricchita da un'introduzione aggiornata ai più recenti studi musicologici brahmsiani. Scorrerne le pagine consente di compiere un viaggio nel cuore della sensibilità dell'epoca: Jean Paul e Novalis, Goethe e Schiller, Eichendorff e Tieck, Herder, Lessing, Wackenroder, Grillparzer, Grabbe, Rückert, Shakespeare e Swift, Dante e Tasso sono solo alcuni degli oltre 120 autori che vi compaiono. Ma accanto a un interesse di carattere generale, queste annotazioni poetiche e filosofiche, talvolta citate a memoria e spesso modificate da Brahms, offrono al lettore la possibilità di entrare nel laboratorio creativo e psicologico più profondo di una personalità per altri versi fortemente enigmatica; un laboratorio in cui la poesia e la grande letteratura si fondono con pulsioni poetiche personali e intime."" -
Istanbul. Con cartina
Una guida alla città di Istanbul, dove il lettore potrà godere delle ceramiche raffinate della Sala della Circoncisione al Palazzo Topkapi; bere qualche bicchierino di raki (acquavite all'anice) mentre segue i musicanti di strada a Nevizade Sokak; farsi massaggiare in un hamam; effettuare una crociera sul Bosforo passando da un continente all'altro; aspirare i profumi di zafferano, caviale e spezie afrodisiache nel Bazar delle Spezie di epoca ottomana; fumare il tabacco delicatamente aromatizzato alla mela di un narghilè. La guida è dotata di una cartina pieghevole a colori e le cartine dettagliate dei quartieri, per orientarsi con facilità, di un itinerario dei luoghi da visitare, i ristoranti, i negozi e i locali migliori consigliati dall'autrice. -
La vagabonda dei mari
La sapevamo viaggiatrice inarrestabile, sciatrice olimpionica, giornalista elegante e spiritosa; in questo libro Ella Maillart ci appare in una nuova, inaspettata veste: navigatrice appassionata e esperta, prima donna a partecipare alle gare olimpiche di yachting, nel 1924, in rappresentanza della Svizzera. Eccola dunque trasferirsi a Londra per lavorare come insegnante in un istituto femminile, ma dopo pochi mesi sentire l'irrefrenabile bisogno di viaggiare, tanto da farsi assumere prima come cuoca, poi addirittura come secondo su una chiatta del Tamigi trasformata in yacht, il Volunteer. Prime esperienze di lavoro sul mare, poi di nuovo il bisogno di libertà, che la porta a raggiungere l'amica Miette e a imbarcarsi su un agile cutter, l'Atalante. Ancora viaggi, ancora avventura: la pesca al tonno nel Golfo di Guascogna - dove per poco non ci lascia la pelle e l'amatissima barca - poi, a bordo dell'Insoumise, nel 1927, la navigazione verso i Paesi Bassi, e poi di nuovo sul Volunteer. Decisivo l'incontro con il grande navigatore Alain Gerbault, e il sogno di ripetere la sua più famosa impresa: la traversata dell'Atlantico in solitaria. Pubblicato nel 1942 durante un soggiorno in India, ""La vagabonda dei mari"""" è l'ultimo libro scritto da Ella Maillart prima della Seconda guerra mondiale: nelle sue pagine l'ormai famosa e ammirata scrittrice-viaggiatrice ricorda il primo risvegliarsi del desiderio di vagabondaggio."" -
Capire e farsi capire in birmano, khmer, lao, vietnamita. Ediz. multilingue
Un frasario utile per risolvere le situazioni più difficili, che permette di scambiare opinioni e di prendere parte attiva a incontri e conversazioni; aiuta a condividere interessi e sentimenti, a parlare di arte, cultura, sport, amore. Uno strumento che rende diversa e completa l'esperienza del viaggio. -
Capire e farsi capire in ceco, polacco, slovacco, sloveno, ungherese
Un compagno di viaggio utile per risolvere le situazioni più difficili, che permette di scambiare opinioni e di prendere parte attiva a incontri e conversazioni; aiuta a condividere interessi e sentimenti, a parlare di arte, cultura, sport, amore. -
Capire e farsi capire in albanese, bulgaro, macedone, romeno
Un compagno di viaggio utile per risolvere le situazioni più difficili, che permette di scambiare opinioni e di prendere parte attiva a incontri e conversazioni; aiuta a condividere interessi e sentimenti, a parlare di arte, cultura, sport, amore.