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Solo con te mi sento viva
«Lascia stare il mondo adulto per cinque minuti e dimmi come ti sei sentita, Azzurra. Dimmi che non è stato bello vedere il ragazzo che ti piace, perché, non negarlo, ti piace, lì alla stazione solo per te; dimmi che non hai provato niente in macchina con lui; dimmi che non ti sei sentita felice!» Mi volto a guardarla. I suoi occhi brillano e le sue labbra sorridono. Esiste un luogo felice dove qualsiasi tristezza svanisce e ti senti amata nonostante i tuoi problemi e le tue paranoie. Quel luogo per me si chiama Vanessa. Sorrido con lei ed è un sorriso pieno di sogni. -
Terra e segni
La suggestiva fotografia di Emilio Carvelli incontra la poesia di Lucio Bussolini. -
Il mistero del tavolo. Misfatti e delitti sotto un velo di omertà
Una storia fatta di contrasti, dove esempi di amore, affetto e grande generosità si scontrano con un'umanità quasi bestiale, foriera di dolore, violenze e inganni. Tra finzione e vita vissuta, assistiamo alle vicende di Maria e Vincenzo, due giovani innamorati nella Sicilia degli anni '40. Separati irrimediabilmente dalla cattiveria degli altri e destinati a non rivedersi mai più, le loro vite proseguono, quella di Vincenzo nella tranquillità di una stabile condizione economica, quella di Maria tra grandi sofferenze. Le loro esistenze si riuniranno idealmente solo molti anni dopo la morte di lei, grazie a un incontro che porrà rimedio, almeno in parte, a tanto dolore. Attraverso una tecnica di scrittura sperimentale che vede intrecciarsi più voci narranti e punti di vista differenti, Carmela Peschiera squarcia un velo su un mondo che vorremmo lontano, ma che le cronache di tutti i giorni mostrano essere ancora tristemente attuale. -
Ancora un attimo
"L'amore arriva, non bussa, e si presenta anche quando pensiamo di non aver più tempo. In quel momento, oltre a scendere in noi stessi a far chiarezza, occorrerà capire i limiti, ma anche le infinite possibilità che ci vengono offerte dal momento, e farne l'occasione per una ulteriore crescita. Seppur talvolta dolorosa, la nostra crescita è sempre meravigliosa. Se il viaggio nella vita degli altri (come la persona a cui dedico queste poesie ha ben scritto) sia il senso della nostra esistenza, non saprei. Ho capito però che non sapremo mai amare come ci viene chiesto, e al tempo stesso che non possiamo vivere senza amore. Da queste pagine la speranza che la parola, fino a quando verrà pronunciata, continui a dare senso e significato al fiume vasto e continuo della vita, a dare bellezza, ad essere strumento di amore, anche se per un tempo breve, anche se per un giorno (come è della vita meravigliosa della farfalla!). La parola come stare davanti al mare e, di fronte al vasto silenzio, guardare, respirare, aspettare ancora per un attimo e poi, subito dopo, andare.""""" -
Mohammed. Un uomo quasi in miniatura
Mario Paoli, narra, quasi fosse un romanzo, la vita di Mohammed: dall'incontro in Somalia col ragazzino di strada, al suo arrivo in Italia, ed alle infinite vicissitudini che si snodano a causa della salute, compromessa dagli stenti dei primi anni di vita e dagli esiti dell'incidente, che lo aveva privato di una gamba. Ci sono però anche i momenti di pura gioia nello scoprire un mondo finalmente di benessere, ricco di attenzioni e di affetto: Mohammed incarna curiosità, stupore e meraviglia, estasiato dalla libertà di movimento che gli permettono la protesi, il ""vespo"""" (Vespa) e poi l'utilitaria tanto bramata. Lui sopporterà con stoico adattamento ad ogni problema di salute, fino al doloroso epilogo. Da ogni riga di questo scritto traspare l'immenso amore e cura che Grazia, Mario e tutta la famiglia Paoli hanno profuso nei confronti del loro piccolo, grande Mohammed."" -
Poesie dalla grotta. Vol. 1
"Gli equilibri sono sempre stati sottili, mi sono sentita un ago da cucito, pronto a riparare, ma troppo piccolo per ricamare."""" Ilaria Pavone" -
Il nostro COV. Contatto oltre il virus
A tutti i bambini che hanno avuto o stanno vivendo un momento difficile. Ai loro genitori, perché possano stare loro accanto e accompagnarli nel loro viaggio. Perché condividere il viaggio è l'esperienza più preziosa. -
Il taglio osceno
Siro, medico affermato, nasconde dietro la sua efficienza macerie di dolore. Il rapporto troppo stretto con la madre lo protegge e lo imprigiona. Siro si aggira nel suo labirinto popolato da ombre, dove si imbatte in presenze e personaggi a loro volta in cerca di senso. Sembra trovare uno spiraglio che lo conduce alla consapevolezza e al pensiero, ma deve passare da prove impegnative. Comprende via via soprattutto quello che non vuole essere; incontra la paura, la confusione, il sesso, la follia, ma anche l'amicizia e il buon esempio di valori solidi, e finalmente può scegliere. Procede controcorrente, con fatica, ma la sua volontà e il realismo si fanno strada tra illusioni, specchi deformanti, facili seduzioni. Trova la sua anima, con cui stringe un patto, per sempre. -
I cittadini del cielo. Ediz. illustrata
"'I Cittadini del Cielo', opera interamente realizzata, sia sotto l'aspetto poetico, sia sotto l'aspetto artistico, dalla pittrice e video artista Luisa Del Campana. Un'opera dai toni meditativi, il cui linguaggio semplice e mediatico vuol raggiungere il cuore e la mente di colui che ascolta. Spirituale e profondo l'aspetto poetico e simbolico e concettuale l'aspetto artistico: due elementi che vanno a comporre questo piccolo volume che ti accompagna giornalmente e rimane un'opera artistica tangibile."""" (Francesca Roberti). Il volume è arricchito da 14 tavole a colori." -
Museo di geologia e palentologia. Guida alla visita
Le sale espositive del Museo di Geologia e Paleontologia del Sistema Museale di Ateneo dell'Università degli Studi di Firenze sono occupate principalmente da vertebrati fossili e l'esposizione intende illustrare in particolare la storia paleontologica dell'Italia e della Toscana, la paleografia e la successione delle faune terrestri e marine. -
Museo di antropologia e etnologia. Guida alla visita
Il Museo di Antropologia e Etnologia di Firenze, conserva un grande patrimonio di reperti etnologici provenienti da numerose popolazioni native di straordinario valore storico, etnologico e didattico. Le collezioni del Museo non sono soltanto il risultato dei viaggi di esplorazione e di un approccio scientifico allo studio dell'umanità, ma emergono da esse anche altre sensibilità, altri modi di guardare le culture umane. Si vuole che il materiale conservato e condiviso con il pubblico non sia solo materiale etnografico di grandissimo valore rivolto al passato, ma sia anche la testimonianza di popoli che hanno attraversato miriadi di traversie e che nonostante tutto oggi hanno un ruolo attivo e fondamentale nella salvaguardia del pianeta e nella discussione sui temi del rispetto dell'ambiente naturale e della diversità. -
Rolando Bulletti. La tragedia del marinaio arruolato sul Cigno
Rolando Bulletti è l'unico marinaio di Prato morto in combattimento durante la seconda guerra mondiale. Fu sepolto a Pantelleria col nome del suo sergente, il fiorentino Athos D'Orazi perché durante l'affondamento della torpediniera Cigno aveva indossato il suo salvagente ""attrezzato"""". E anni dopo, proprio grazie a D'Orazi, il mistero si è chiarito e i resti del marinaio sono rientrati a La Querce. Rolando aveva 22 anni e dalla Regia Marina scriveva tante lettere e cartoline alla fidanzata Tilde. Oggi queste pagine ingiallite raccontano la loro storia d'amore ma sono anche un messaggio di speranza affinché nessuna guerra possa dividere più le famiglie."" -
Fulgori e fragilità dell'innocenza
La poesia di Silvano - scrive Giovanna Nelli nella Prefazione - si distende tra un versante di rime, metri e ritmi più rassicuranti e un altro, più trasgressivo, del verso libero, ricco di enjambement che, nell'arditezza di figure retoriche particolarmente felici, evoca una familiarità con la scuola dell'ermetismo. Sicuramente i suoi versi fanno vibrare nel profondo la nostra natura e la nostra cultura. E a leggerli e a rileggerli come era avvenuto per Virtù e seduzioni del paesaggio i versi di Fulgori e fragilità dell'innocenza ci svelano, almeno in parte, una cifra presente in ambedue i titoli e poi, come un fiume carsico, visibile e invisibile: quella di un'ardita figura retorica, l'ossimoro appunto. Ossimoro è il poeta. E noi con lui. -
Le mie ricette conviviali
Questo ricettario è una raccolta di semplici appunti che, negli anni, ""Chef"""" Colo ha sperimentato in succulente cene tra amici e parenti, cercando di rubare con gli occhi in ogni singola occasione e prendendo appunti ogni volta che se ne presentava la possibilità. """"Quando organizzo una cena, in famiglia o tra amici, è l'occasione per coccolare coloro a cui voglio bene, cercando di andare incontro ai gusti degli ospiti anche, e soprattutto, con la voglia di stupirli. Gli ospiti devono essere sempre al centro della serata."""""" -
E lo strillone gridava
La vicenda si svolge nei bui e talora tragici anni vissuti dall'Italia tra l'ultimo scorcio della Seconda guerra mondiale ai primi anni Cinquanta. Il commissario Naldoni e il suo fedele collaboratore, maresciallo Santoni, si trovano davanti un'intricata vicenda fatta di omicidi e suicidi apparentemente non correlati tra loro, in una storia avvincente che si dipana con molti colpi di scena fino alla fine. -
Il viandante negli spazi
"Ogni gesto, ogni parola, ogni pensiero, ogni comportamento è intriso di emozioni che, dall'età adolescenziale fino ad oggi, mi piace fotografare e descrivere in versi. Scrivere, per me, è liberatorio; è esorcizzare la paura, il dolore, la morte. Emozioni che, con il trascorrere degli anni, avverto in maniera più intensa. Scrivere è colloquiare con il mondo nel quale prevalgono l'indifferenza, l'opportunismo, l'individualismo. Scrivere è limitare l'ansia del tempo che mi assilla. È sentirmi viandante, pellegrina negli spazi di conoscenza. In questo mio libro ho sentito il desiderio di descrivere, con veemenza, i concetti filosofici che scaturiscono dagli eventi della mia vita; ad esempio, la casualità, l'incrociarsi con gli altri, andarci insieme, andarci contro. Ho espresso le mie emozioni riguardo alla non accettazione della diversità, alle guerre che dominano la scena mondiale dove prevale l'amore per il potere, non il potere dell'amore"""". (l'autrice)" -
Sguardi e colori
Non ci fermiamo mai abbastanza a guardare, magari rallentando il passo o ingentilendo lo spazio che ci divide da ogni essere e da ogni cosa. Presi solo da ciò che appare, dimentichiamo di ""guardare"""" oltre. Provare, per il tempo che ci è concesso, a soffermarci e nutrire la nostra vita di sfumature, colori e differenze. Far silenzio nella nostra anima per vedere i colori veri. Volgere lo sguardo non solo verso l'orizzonte, ma anche intorno, verso la sua Fonte. Questa raccolta nasce così, dalla esigenza di dare e ricevere colore, nel tentativo di una lettura più attenta di se stessi in comunione con il mondo che da sempre ci circonda. Ma nasce anche come gioco, parole frammiste a immagini che sono state testimoni di momenti, attimi e sfondo colorato ad amicizie ritrovate, non solo dono di speranza, ma anche calore per il cuore, dopo il suo inverno."" -
Cronache di un mescitore
"Mi torna in mente come ero da ragazzo, come mi divertivo con semplicità con i miei amici, i nostri sabato sera. Un panino con salsiccia dal salsicciaro fuori dallo stadio di Firenze, passeggiate libere, senza meta. Il nostro boccione di 5 litri di """"vino"""", imbevibile già allora, quando ancora non capivamo niente e nemmeno ci interessava di capire qualcosa. Men che meno di vino."""" Un libro semplice, lieve, in cui il vino è solamente un pretesto per riflettere anche d'altro. Ma sempre in modo ironico, autoironico. Leggero." -
C'era una volta un rione a Firenze. Ediz. illustrata. Vol. 2
Come nel precedente volume, anche in questo a raccontare la loro infanzia e adolescenza sono fiorentini appartenenti a tutte le classi sociali: ognuno a modo suo ha vissuto la realtà del proprio rione e l'ha ricordata sia nei momenti di gioia che nelle amarezze che l'hanno contraddistinta, senza peritarsi a raccontare anche le ristrettezze economiche delle famiglie e le condizioni di disagio in cui la maggior parte dei fiorentini viveva. Le storie iniziano da piazza della Signoria e man mano si dipanano in maniera circolare verso Santa Maria Novella, il Mercato Centrale fino via via ad abbracciare i rioni fra loro confinanti e a traghettare il lettore, attraverso il ponte alla Vittoria, di là d'Arno per un altro volo avvolgente che dal Pignone va a Monticelli, a Legnaia, a Soffiano per rientrare a Porta Romana e, salendo al Piazzale Michelangelo, ridiscendere, attraverso il Pian de' Giullari e il Paradiso fino al Bandino e a Sorgane per poi attraversare Gavinana, Ricorboli e San Niccolò e andare a concludere l'affascinante viaggio attraverso la città, nel cuore di San Frediano. -
Barbari. Dalle steppe a Florentia alla porta Contra Aquilonem
Sono arrivati i barbari a migliaia e migliaia dai lontani confini dell'Impero romano, comandati dal re Radagaiso! Hanno invaso l'Italia del nord e si stanno per muovere verso Roma per infliggere un colpo mortale all'Impero. Sulla strada per Roma si trova Florentia. Rufo, il protagonista del libro, parla dei momenti di terrore che sta vivendo la città; ha combattuto a fianco di famosi comandanti romani, come il generale Stilicone, e ha preso parte a prestigiose ambascerie presso altri popoli. Al centro del racconto di Rufo l'arrivo di Radagaiso davanti a Florentia, la resistenza eroica dei cittadini nelle lunghe, infinite settimane dell'assedio in attesa dell'arrivo dell'esercito romano comandato da Stilicone e la sanguinosa battaglia nella valle del Mugnone, presso la città di Fiesole, nella quale il re Radagaiso è sconfitto e fatto prigioniero. L'ultima vittoria di Roma contro i barbari, prima del crollo finale dell'Impero!