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Kate e William. La storia segreta
La brunetta che avanza verso l'altare è la nipote di poverissimi minatori, la figlia di un pilota e di una hostess diventati straordinariamente ricchi vendendo online gadget per feste di bambini. Nelle sue vene non scorre una sola goccia di sangue blu. Lo sposo, che la aspetta fra le volte di Westminster, è il secondo nella linea di successione al trono, figlio del nobilissimo Carlo d'Inghilterra e della principessa di cuori, la ancor più nobile Diana Spencer. Lei si chiama Kate Middleton, ""Waity Kate"""" come l'ha ribattezzata la stampa nei nove lunghi anni di silenziosa relazione con William, ma quando uscirà dall'austera abbazia per tutti sarà Princess Catherine, la futura regina degli inglesi. La prima commoner a salire sul trono negli ultimi cinquecento anni di storia monarchica del Regno Unito, la prima laureata (con ottimi voti, in un'ottima scuola, dove ha incontrato Will), la prima ad aver convissuto - pubblicamente e senza scandalo - con il suo futuro, principesco sposo. Ma se le loro nozze sono un evento planetario, il loro amore è ancora tutto da raccontare, fra aneddoti curiosi, questioni di etichetta, sentimenti privati e pubblici scandali. Questo libro porta dietro le quinte del matrimonio del secolo, la favola con principi e principesse in cui il lieto fine sembra essere solo l'inizio."" -
Terra e acqua. Nel mantovano per pescare. Ediz. illustrata
Un viaggio suggestivo lungo i luoghi dell'acqua. I Laghi di Mantova, il Po, il Mincio, l'Oglio, il Chiese e il Secchia ma anche la prossimità con la sponda meridionale del Lago di Garda hanno ""formato"""" la morfologia e il carattere del territorio mantovano. E, se il turismo nelle sue varie articolazioni (culturale, letterario, ambientale, enogastronomico) è ormai da tempo un dato acquisito e una realtà economica importante, il volume desidera """"fotografare"""" e sottolineare il fenomeno della pesca, che coinvolge migliaia di appassionati in provincia di Mantova. Un libro d'immagine, con grandi fotografie a colori (paesaggi, borghi, città, luoghi d'interesse e, naturalmente, pescatori all'opera), ma anche di servizio e di informazione. Il sommario dell'opera prevede un'introduzione dedicata alla fauna ittica tipica e alle tecniche di pesca, cui seguono dieci itinerari di pesca suddivisi in varie voci: dove pescare, come arrivare, cosa pescare, cosa vedere e tante altre informazioni utili al pescatore. Il volume è stato realizzato con la collaborazione e con la consulenza tecnica del Settore Caccia e Pesca della Provincia di Mantova."" -
Romanzaccio provinciale
Travagliare, bere, delinquere e invecchiare a Cacciacapre in Val Sabbia, villaggio di quasi montagna in provincia di Brescia dove il tempo è fermo alle balere, al grammofono, al cinematografo, alle osterie, alla Simca 1000, al flicorno baritono. Dove la moneta in vigore è ancora lo Scudo, quando non si baratta. Dove gli indigeni portano velluti a coste larghe, le indigene la sottana e i capelli raccolti in uno chignon. Non c'è traccia di modernità come televisione, cellulare, internet e affini. Si ragiona ancora di lettere portate da piccioni viaggiatori. Qui si rubano le galline di notte e l'economia è tenuta in piedi da lavori medievali come l'accompagnatore di bestiame, il pulitore di pietre o l'asciugatore di pozzanghere. I fratelli si passano la roba smessa, scarpe, cappotti e bicicletta, e il nonno si lamenta perché la vedova vicina di casa preferisce ballare con il Gino. C'è chi prende al volo i mosconi robusti da letame, chi si alleva sottopelle un acaro obeso, chi mangia i bargigli crudi dei galli. Ci sono anche gli scemi del villaggio a cui il Comune ha dedicato un busto commemorativo e il circo, dove le umane disgrazie diventano attrazioni. E non manca la paura di finire vecchio seduto in veranda a rimpiangere il grande quasi amore buttato nel cesso anni prima per non avere avuto il coraggio di mettersi in gioco. Un viaggio surreale nella provincia raccontata da uno che, tra una camporella e l'altra, ne conosce tutti i prati. La provincia secondo lui. -
Silvio Formichetti. Dialogo con l'infinito. Catalogo della mostra (Roma, 25 maggio-3 luglio 2011)
Silvio Formichetti (Pratola Peligna, L'Aquila, 1969) è fra i principali esponenti della pittura informale. È un artista schietto, rapido, che conquista la tela con vibranti colpi di pennello traducendo la sua realtà e il suo concreto in un linguaggio incorporeo e astratto. Di lui così scrive Giovanni Faccenda: ""La pittura di Formichetti gronda di incastri colmi di umori (anche) esistenziali. La materia si sfalda in cromie e segni che riecheggiano alcune luminose esperienze passate, e se discendenza c'è, in un lavoro che ha peraltro la meritoria peculiarità di emanciparsi con significativa autonomia, questa deve essere apprezzata in una dimensione senz'altro europea. In un simile contesto esegetico, non si fa fatica ad individuare quanto Formichetti abbia messo del suo in un complesso espressivo denso di sussulti e di trepidazioni, di vita, forse, in perenne contrasto con quelle che sono le sue più enigmatiche ombre."""" Il volume è il catalogo della mostra di Roma (Chiostro del Bramante, 25 maggio - 3 luglio 2011)."" -
99 invenzioni da riscoprire per chi ha fretta
Chi di noi potrebbe fare a meno della lampadina? Nessuno, probabilmente. Ma qualcuno sa chi l'ha inventata? Ancora: nessuno, probabilmente. E che dire della bicicletta, della chiusura lampo, dell'aspirina, di Google o dell'aereo? Quali menti geniali dobbiamo ringraziare per queste cose, grandi o piccole, che fanno parte della vita di tutti i giorni? E chi ha inventato il codice a barre, il velcro, i post-it, il gelato, la carta igienica? Soddisferete queste e tante altre curiosità semplicemente sfogliando questo libro facile e divertente che in sole 3 vignette raccoglie 99 invenzioni, con i fatti, le date, le cifre e i nomi che le riguardano. Il metodo è collaudato: basta avere un po' di fretta, tanta curiosità e voglia di sorridere. Da leggere da soli o in compagnia. Per giocare a ""Lo sapevate che...?"""". Per farvi una cultura in un lampo."" -
La settima anima
Gli occhi del mondo sono puntati su Roma. Marya Grant, donna splendida quanto chiacchierata dagli occhi smeraldo e la fama da mantide, sta per arrivare alla Festa Superstar del Cinema mentre un convegno interreligioso radunerà in città i rappresentanti di tutte le principali confessioni. Il rischio di un attentato è molto alto. Per questo il vicequestore aggiunto Silvia Giorgini è stata incaricata di mettere a punto un piano di sicurezza che blindi la città. E per far fronte all'emergenza, Silvia chiede la collaborazione dell'amica Chiara Bonelli, la giornalista di Telestella dotata di poteri paranormali, che già altre volte l'ha aiutata a risolvere intricati casi investigativi. Ma proprio con la città presidiata dalle forze dell'ordine, due prelati - un monsignore e il suo segretario - vengono barbaramente uccisi. Così le due donne sono chiamate a indagare tra gli oscuri corridoi del Vaticano e l'alta società della capitale, dove si muovono ecclesiastici corrotti, imprenditori ricattabili e grandi famiglie dai torbidi segreti. Chiara però non può dimenticare il suo Dono, la capacità visionaria che la mette in contatto telepatico con figure del passato. Questa volta l'esperienza è ancora più sconvolgente: la giovane donna si trova, all'improvviso, proiettata nella Roma imperiale, popolata da gladiatrici costrette a misurarsi nell'agone del Colosseo, ex schiavi divenuti spietati aguzzini e vestali votate alla schiavitù sacra del tempio... -
60 anni dopo
In un giorno apparentemente come gli altri, un ragazzo si sveglia in una stanza che non riconosce, piena di oggetti non suoi. Ricorda solo di essersi addormentato, come sempre, e ora cerca di capire dove si trova. Finché incontra uno specchio, che gli rimanda l'immagine di un vecchio, un vecchio che si è impossessato del suo corpo di giovane. Ai suoi genitori gli prenderà un colpo quando sapranno cosa gli è successo. Suo fratello D.B. non gli crederà quando glielo racconterà. E neanche la sua sorellina, la vecchia Phoebe. Oppure è tutto un sogno, di quelli che sogni di sognare. Ma intanto il sogno non svanisce. Che fare, allora? L'unica possibilità è andarsene - e presto, anche - da quel posto, una via di mezzo tra un ospedale e un albergo, si direbbe. Del resto lui fa sempre così: quando qualcosa non gli piace, il suo primo pensiero è levare le tende. L'unica meta possibile: New York. Proprio come quell'altra volta. Lontano da lì, in una stanza piena di libri, un uomo sta mettendo a punto il suo diabolico piano. Oltre mezzo secolo prima, ha commesso quello che si sarebbe rivelato un errore fatale: ha creato con le sue mani un ragazzo che poi è diventato molto, molto più famoso di lui. Anzi, per dirla tutta, gli ha rovinato la vita. Perché, come Frankenstein, è diventato più potente del suo padre-demiurgo. E ora è arrivato il momento della resa dei conti.... -
Il principe dei cuochi
Vero figlio del Rinascimento, Martino da Como è un uomo dai tanti talenti e dalla profonda erudizione. Sovrano incontrastato delle cucine alla corte degli Sforza, con le sue incredibili ricette dà lustro al casato milanese. Ed ecco che sulla tavola dei signori di Milano, per la meraviglia degli invitati, compaiono leccornie come il cosciotto di maiale spalmato di agliata, il capriolo coperto di peperata gialla, le rane fritte insaporite con la salsa verde: capolavori di gusto e colore i cui tempi di cottura sono calcolati in base alla durata di un Pater Noster o di un Miserere. Maestro Martino si conquista così il favore dei duchi, la cui benevolenza si esprime con una confidenza sempre maggiore che lo porta a conoscere i crucci e le gioie dei signori, a entrare in contatto con i blasonati ospiti. A incontrare, un giorno fatidico, l'amore negli occhi della bellissima contessa Leoni. Ma il suo è uno spirito libero e la sua sete di conoscenza non è mai paga. Decide così di lasciare Milano e trasferirsi nella Città Santa al servizio di quel ""cardinal Lucullo"""" - questo il soprannome del camerlengo Ludovico Scarampi Mezzarota, patriarca di Aquileia - noto per la consuetudine di dare banchetti di rara sontuosità. È proprio in veste di cuoco personale del cardinale che maestro Martino tocca la vetta più alta della sua arte raggiungendo una fama che lo consegnerà alla storia come """"il principe dei cuochi"""". Prefazione di Gualtiero Marchesi."" -
Le voci intorno
Alice, diciassette anni ancora da compiere, è una ragazza come ce ne sono tante, alle prese con la sfida di crescere. Una sorella minore, un padre con cui parla poco, un fidanzato, le amiche sono il suo mondo. Una madre che non c'è più, la grande assenza. Una serata in discoteca, però, diventa per lei l'inizio di un'altra storia, di un'altra vita. Alice si ritrova immobile in un letto d'ospedale, intorno a sé percepisce solo delle presenze, delle voci lontane, ovattate. Non sente più il suo corpo, non è più in grado di comandare un solo muscolo, un solo nervo. Neppure le lacrime riescono a sgorgare. Deve affrontare una nuova realtà, fatta di sospensione, ore che non passano mai, medici e infermiere che si avvicendano, ombre lontane. Voci intorno. Percepisce la presenza di suo padre accanto che non la lascia mai sola, sente tutto il suo amore, le parole di speranza che le sussurra. E sente sua sorella, che ogni giorno le legge pagine del suo diario quotidiano - fatto, quello sì, di tante giornate normali. Da quando Alice ha varcato la sottile linea rossa, non è altro che un barlume di pensiero sperduto in una dimensione parallela, fuori dallo spazio e dal tempo. E anche se si chiama Alice, il luogo dove si trova non è il Paese delle Meraviglie. Ha attraversato lo specchio per vagare senza scampo in un'eterna notte. E aspetta, aspetta una possibilità. Qualunque sia. -
Donne che corrono dietro ai lupi
Come se la passano le donne ai giorni nostri? Sono davvero cambiate dai tempi delle caverne o persistono inquietanti analogie con le sorelle preistoriche? Da dove arrivano? Chi sono veramente? In tutto questo tempo le hanno prese per i fondelli? O c'è stato un punto di svolta? E quand'è stato il passaggio dal punto croce al punto di svolta? Eccole qua le donne, confuse e felici, a scontare ancora il senso di colpa di Eva, la prima sfigata della Storia. Sopravvissute a Platone e Aristotele, che non riconoscevano loro neanche una qualità, alla favola del principe azzurro, e perfino alla moda kamikaze dei pantaloni a vita bassa, arrivano fino a oggi, in un mondo dove non v'è più certezza, ovvero dove nessuno sa più chi deve fare cosa e soprattutto come. Per illustrare queste e altre meraviglie senza tempo, Debora Villa vagabonda nella storia antica e recente, nella letteratura, nelle favole (subdoli meccanismi per plasmare giovani menti indifese e delicate) e nelle cronache, nel cinema, nelle pubblicità e nelle canzoni scandagliando il mondo delle donne e il loro straordinario punto di vista, mutevole come le maree, sorprendente come certi tramonti. E per non sembrare troppo faziosa, ogni tanto concede la parola a un unico, tapino rappresentante della quota azzurra, Rafael Didoni. I maschi sbuffano? Buttano gli occhi al cieloAbbiamo sei, settemila anni di Storia da recuperare... Per cui mettetevi comodi che andiamo a cominciare. -
Un' infanzia
Inge ha sei anni e della guerra non sa molto. Sa solo che lei e la mamma stanno fuggendo dalla grande villa veneta dove hanno abitato negli ultimi tempi e dove la madre, che è tedesca, ha lavorato come interprete per il comando della Wehrmacht. Gli alleati avanzano, e con loro i partigiani: Inge, pur senza capirne il significato, avverte che per lei e la mamma - il padre, che era italiano, è morto da anni, i fratelli maggiori sono lontani, irraggiungibili - ciò rappresenta un'oscura minaccia. La colonna militare tedesca in ritirata le lascia in un paese dell'Alto Adige, da cui ha inizio la lunga odissea che le condurrà attraverso l'Italia sconvolta del dopoguerra, dapprima a Napoli, dove con grande stupore di Inge nasce una sorellina, e infine più a sud, nella grande città dei due mari, dove tutto ha avuto inizio. Non hanno più nulla, neppure una vera casa, al benessere di un tempo è subentrata una precarietà appena decorosa. Ora tra madre e figlia si suggella un patto duro e inviolabile che impone di tacere o, se necessario, di mentire sul loro passato. Le menzogne e i silenzi finiscono con l'innalzare attorno a Inge un muro invalicabile che la isola dal resto del mondo. Così la sua esistenza, anno dopo anno, si affaccia a un'adolescenza affannosa e infelice in cui una grande colpa, dai contorni indefiniti e per questo ancora più tremenda, è il sentimento contro cui combattere una privata guerra quotidiana. -
Toro delle meraviglie
Italia, 1946. Le tracce della guerra sono ancora profonde, ma nel Paese si avverte l'allegria di un mondo che, dopo tanto orrore, si scopre ancora vivo e ha voglia di ricominciare. E il Toro, il grande Toro capitanato da Valentino Mazzola, è uno dei simboli di quel fermento. Capace di scatenare forti entusiasmi, passioni intense, come quella che spinge il giornalista trentenne Manlio Cancogni a farsi centotrenta chilometri in bicicletta, da Fiumetto all'Ardenza, andata e ritorno, per veder giocare il Torino delle meraviglie, la più bella squadra mai vista. Livorno-Torino: zero a tre. Indimenticabile. Quel viaggio su due ruote oggi è l'occasione per lo scrittore, grande amante del calcio, di rievocare l'Italia del dopoguerra: il silenzio e la solitudine della città di Pisa ferita dalle bombe, la base americana, il campo dei prigionieri tedeschi di Tombolo e il devastato centro storico di Livorno contrapposti al fragore dello stadio dove la squadra granata, con le sue prodezze, riesce a far dimenticare tutte le miserie. Poi gli anni di Roma, quando Cancogni è al settimanale Mondo d'Oggi, e con lui ci sono il direttore Giorgio Bassani, Carlo Laurenzi e il pittore Valentino, e tutti, chiuso l'ufficio, andavano a Villa Borghese a tirare due calci al pallone con i ragazzi del quartiere. Una storia dove vita e calcio s'intersecano, diventano l'una lo specchio dell'altro, per raccontare un Paese che non c'è più. -
Casimiro Roléx
Che cosa divide il Bene dal Male? A volte questa linea di demarcazione è un filo, talmente sottile che molte persone non riescono a vederlo. Come succede a Casimiro Loconte, per esempio, chiamato dagli amici dei vicoli Casimiro Roléx, per la sua passione, trasformata negli anni in un vero e proprio lavoro, per gli orologi di marca. In una Napoli dove il confine tra crimine e sopravvivenza è sempre più labile, Casimiro vive la sua vita agra. Certo, guardando le sue giornate, è facile giudicare, ma lui, in fondo, è solo un povero disgraziato. Uno che ama la moglie, e per non darle pensieri si è inventato un mestiere duro, difficile, e pure pericoloso. E sì che l'ha avuta la sua occasione di fare il salto di qualità, per diventare come Tonino 'o Zar, uno che se ne va in giro sulla Mercedes con una russa dalla scollatura vertiginosa e il Rolex Explorer al polso, fuori dal finestrino, tanto a lui non glielo scippano, perché è uno che spara, uno cattivo. Il problema è che Casimiro non ha mai avuto il fegato per certe cose... E così si è ritrovato ad arrangiarsi, giorno dopo giorno, cercando di ignorare che, a giocare col fuoco, alla fine ci si brucia. -
Il senso ultimo delle cose
Pietro ha trentacinque anni, è felicemente sposato e in attesa di un figlio, quando scopre di avere un cancro. È un pomeriggio di fine settembre e i medici gli dicono che gli rimangono sei mesi da vivere, solo duecentosessantaduemilaottanta minuti. Quando suo figlio verrà al mondo, lui non ci sarà più. Travolto dalla rabbia e dall'angoscia, decide di sparire, di ritrarsi da tutto e da tutti, in un solitario conto alla rovescia. Per non scaricare sulla donna che ama il dolore che lo aspetta e, soprattutto, per affrontare la morte a viso aperto, senza ospedali, senza terapie, senza inutili pietismi, in un ultimo scontro decisivo. Si ritrova così sulle colline di Assisi in un rustico fatiscente, insieme a un vecchio cane guercio, cinque galline, un gallo, sei conigli e una capra. Le sue giornate d'un tratto sono fatte di niente, un unico corpo a corpo con la paura. Finché all'improvviso un frate francescano, che vive in un eremo lì vicino, ne squarcia la monotonia. All'inizio c'è solo la diffidenza di Marco nei confronti di quell'uomo di Dio che gli parla di bellezza, di gioia, di unicità, perché, in questo pezzo di vita che gli rimane, lui non trova nulla di bello, gioioso, unico. Poi comincia a delinearsi un sentiero, una scia di luce nel nero del dolore. Un cammino lungo, a tratti impervio, in fondo al quale si trova la possibilità unica e irripetibile di comprendere il senso ultimo delle cose. -
La rivoluzione del cuore. La via della felicità
Mai come in questo millennio, dice Osho, l'umanità si trova di fronte a un baratro, una realtà con la quale deve fare i conti per risalire dal nulla senza fondo in cui si è lasciata cadere, cullandosi in illusioni e sogni senza fine. E l'unica via per ridestarsi dal sonno e dal torpore è quella di intraprendere un cammino nel Paese del Vero: una cima abissale che Osho tratteggia fino a dare voce a una prospettiva quadridimensionale che dischiude a ciò che lentamente si riesce a percepire come anima, o essenza, per spaziare oltre e al di là dei terribili confini che l'uomo ha imposto a se stesso e alla propria vita. Dopo ""Sii felice adesso"""", Osho torna a commentare il Canto di Ashtavakra: il dialogo tra il mistico indiano, autore dell'omonima Gita, e il re Janaka, suo novello discepolo, che indica la via per giungere alla piena consapevolezza del destino al quale ogni essere umano è chiamato. Come sempre non chiede di chiamarsi fuori o ritirarsi dal mondo. Ma, al contrario, di continuare a stare nel mondo, includendo un esercizio della consapevolezza per rafforzare il centro interiore sul quale porre le fondamenta di un vivere reale e nel Reale. E dà un avvertimento: """"Se l'illuminazione potesse accadere solo leggendo Ashtavakra, sarebbe davvero comodo! La lettura di Ashtavakra è forse difficile? I suoi sutra sono chiarissimi e semplicissimi; ebbene, ricordate che il compito più difficile al mondo è comprendere le cose semplici e che le difficoltà nascono da voi stessi""""."" -
Emilia la dolce
A dare il via alla nostra storia ci sono un pranzo decisamente troppo abbondante, come si conviene in Emilia, una zia maestra vittima di tanto ben di Dio e la sua strana eredità: un quaderno e un mazzo di carte da mercante in fiera che ritrae i personaggi più stravaganti di Lambertone, nel Modenese. Ed ecco il Pit, il mitico meccanico, che con una scommessa impossibile ha cambiato il corso di una vita; i restauratori, due fratelli che dopo un litigio non si sono parlati per venticinque anni; l'imbianchino-attore e il materassaio, quest'ultimo uomo di fede e di speranza, coinvolto, suo malgrado, in una vincita milionaria da recuperare a ogni costo. C'è anche la Clotilde, consorte del farmacista, ex aspirante cantante e ora ispiratrice di miracolosi preparati galenici che fanno la felicità delle mogli del paese; e c'è l'Emilia, per tutti Dominique la Furia, che ha lavorato tanto all'Olmo Giallo per la gioia dei maschi lambertonesi. Non mancano neppure il soldato, il birocciaio, il maniscalco e l'acquaiolo... Ritratto ironico e sentimentale di una terra laboriosa e ospitale, dove la gente brinda a Lambrusco e non perde mai la voglia di sorridere, ""Emilia la dolce"""" è una storia che in fondo appartiene a tutti noi: le umane faccende degli abitanti di Lambertone ci riportano a un'Italia di provincia che non è scomparsa, ma si è solo un po' nascosta dietro ai ritmi della modernità."" -
Difendetevi! Manuale di sopravvivenza del consumatore
Una selva di cifre, di offerte, di rincari, di nuovi tributi: è dura la vita per il povero consumatore, il dannato dei tempi nostri. Mutui, finanziamenti, investimenti, cartelle esattoriali, assicurazioni, multe, contratti telefonici, pacchetti vacanze, acquisti on-line: dietro tutto quello che dovrebbe essere ordinaria amministrazione spesso sono in agguato soprusi, truffe, imbrogli, ingorghi burocratici. E l'era di Internet, se ha reso tutto più immediato, non ha certo contribuito a rendere le cose più sicure. Ecco quindi una guida di consigli concreti, semplici ed esaustivi - nata dalla lunga esperienza sul campo di Carlo Rienzi, fondatore e presidente di Codacons - per evitare le possibili trappole disseminate nella vita del consumatore, ma anche per rispondere alla domanda che tutte le vittime di raggiri si pongono: mi è successo questo, ora cosa devo fare concretamente per risolvere il problema? L'autore ha messo in scena piccoli squarci di vita quotidiana con le storie di una famiglia tipo - composta da madre, padre, figli, nonna - che si trova suo malgrado invischiata in episodi con i quali qualunque consumatore potrebbe prima o poi doversi confrontare: prenotare una vacanza in uno splendido resort sul mare e trovarsi in un fatiscente palazzone a chilometri di distanza dalla spiaggia; stipulare un contratto telefonico a tariffe super vantaggiose e vedersi recapitare una bolletta salata per l'uso di servizi non richiesti. -
Un cuore per te
Ogni giorno incontri un cuore. Spesso non te ne rendi conto, il ritmo delle tue giornate ti travolge, le preoccupazioni ti distraggono. Eppure i cuori sono lì, basta solo vederli. Questo è un libro pieno di cuori incontrati e fotografati per strada: persi tra le foglie, nell'ombra di un albero, sdraiati in mezzo ai sassi o nell'erba di un prato, apparsi nella forma di una nuvola veloce... C'è anche il tuo. -
Quando l'amore non basta
Un uomo lanciato in una folle corsa verso la stazione per saltare sul primo treno in partenza. Dietro di lui, due auto lo inseguono senza dargli tregua. È ferito ma non può fermarsi. L'unica salvezza è andare lontano. È così che Aldo Russo, ex calciatore professionista con un passato di giovane promessa mai mantenuta, per sfuggire all'inseguimento di Gigi, ex amico, ex allenatore ed ex quasi cognato, e alla pattuglia dei carabinieri ignorati a un posto di blocco, si ritrova nel bagno di un treno Torino-Milano. Senza biglietto, senza portafoglio e senza cellulare. Viene però beccato da un controllore il quale, dopo averlo riconosciuto, esige una spiegazione convincente della sua presenza a bordo. ""Senza biglietto, senza portafoglio e senza cellulare"""". Nella suggestiva cornice della toilette di un Frecciarossa, Aldo inizia a raccontare le sue disavventure. Ed è un racconto, il suo, che parte da lontano: dalle vacanze estive nell'estate del 1989 a Gaeta. Da un primo, fulminante amore non corrisposto ma indimenticato, al provino con il Napoli, all'esordio in Serie A e all'infortunio che stronca sul nascere una carriera. Poi la faticosa ripresa con altre squadre e il nuovo incontro con il vecchio amore, che stavolta corrisponde, eccome. Quindi i preparativi di nozze più estenuanti a memoria d'uomo, finché arriva il Gran Giorno. Finalmente. O forse no."" -
Anatomia di una voce
Il silenzio della campagna è perfetto per uno scrittore. Ma per Carlo Maria Ortani quel silenzio è diventato una condanna: sono mesi che non scrive più una riga. Lui, che era stato un autore di un certo successo anche presso la critica. Così decide di trasferirsi a Milano, deve ritrovare voci che lo aiutino a riempire quel vuoto irreale. E la città brulica di voci. C'è la voce di una sconosciuta origliata a un party mentre annuncia: da questa notte tolgo il disturbo. E tanto basta perché Carlo si metta alla ricerca della donna, che crede in pericolo, per le strade di una metropoli che custodisce gelosamente i suoi misteri. C'è la voce del dottor Mauri che chiede perdono al figlio Alberto. Monologante, perché Alberto, sopravvissuto a un incidente che si è portato via la madre, è ridotto allo stato vegetativo, e chissà se gli arrivano le preghiere del padre. C'è la voce di Marco Aurelio, detto Merio, che si dice pronto a lasciar la moglie per iniziare una nuova vita con Francesca, ma non sembra averne la forza. Le sue parole perdono ogni giorno energia, come se dovessero presto ammutolire. C'è la voce di Milano e delle sue creature diurne e notturne, circonfuse tutte di una luce bianca e abbacinante come un foglio destinato a rimanere vuoto. Poi c'è la voce di Chiara, che si fa sentire sempre meno, pur essendo lei la sua compagna di vita, quella che meglio dovrebbe capirlo.