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L'insegnamento della composizione architettonica. Ediz. illustrata
"Come insegnare la composizione architettonica nell'università di massa è la domanda che si pone questo libro, pur avendo molte perplessità che ciò possa realizzarsi nelle condizioni attuali. Come debba essere insegnata la composizione architettonica anche agli studenti di Ingegneria, oltre a quelli di Architettura, se esista cioè una specificità nell'insegnamento di tale disciplina ai futuri ingegneri, è un problema che attende sempre un chiarimento. Il rilievo posto sulla componente tecnicista nella trasmissione del sapere dell'ingegnere ha contribuito al suo isolamento, ed alla perdita della sua capacità di vedere l'architettura. Tema del libro è dunque non insegnare, ma come insegnare la composizione architettonica: non interessa cioè dare qui una serie organica di lezioni, ma rendere note alcune riflessioni sui modi possibili della trasmissione del sapere per esercitare questa disciplina. Vi è la convinzione che si insegni la composizione architettonica, per far imparare a progettare, non con lunghi pretenziosi discorsi, ma semplicemente facendo vedere come si fa, o altrimenti come altri hanno fatto per costruire i loro progetti, perché per insegnare a progettare bisogna aver prima imparato a progettare."""" (dalla premessa)" -
La casa del Mediterraneo. Napoli tra memoria e progetto. Ediz. illustrata
Questo libro è un tentativo di restituire senso e spessore al tono mediterraneo della residenza senza indugiare in superficiali elogi delle identità regionali o in poco auspicabili consolazioni folkloristiche. Lungo la costa napoletana, il tono mediterraneo della residenza assume una particolare chiarezza ed universalità specialmente in alcune case costruite o progettate tra il 1925 e il 1945 che segnano, concretamente o metaforicamente, il paesaggio e la struttura architettonica del Golfo di Napoli con la sua, ormai continua, conurbazione. L'analisi di queste architetture ha spinto l'autore a sondare la tenuta concettuale del tono mediterraneo applicandone le qualità a sei progetti di nuove case immaginate in luoghi di particolare fascino della costa napoletana. Con la leggerezza di una provocazione intellettuale unita, però, all'attenta valutazione delle caratteristiche tecniche e climatiche della residenza oltre che alla loro genealogia, i sei progetti intendono costituire un appello e un piccolo contributo per il ritorno dell'architettura contemporanea nelle zone di interesse storico e paesaggistico. -
La città di marmo. Da Alberti a Serlio la storia tra progettazione e restauro
Da Alberti a Serlio si tenta una storia delle Antichità improntata all'illusione di crederle ""operanti"""" sulla cultura del momento; vale a dire che le antiche fabbriche vengono interpretate in vista di un'educazione architettonica dove la scelta dei modelli di riferimento poggia sull'interesse storico che il presente ha per i possibili effetti del codice classico. Si approda ad una conoscenza storica che nega la continuità, seleziona l'esperienza del passato in maniera strumentale, rinnega pregiudizialmente la cultura gotica per inseguire un fare architettonico che si riflette nelle proposte di restauro. Il recupero dell'antico vi appare indirizzato ad una trasformazione urbana fondata su presupposti di potere politico e territoriale; per tale via i teorici del tempo ritennero possibile affermare del punti di vista ideali, spesso focalizzati intorno ad esasperati estetismi, sulla città e sulla società, sforzandosi di credere che l'egemonia del principe e della casta dominante fosse perfetta per virtù naturali, o perfettibile per scelta politica. In un caso o nell'altro, in qualità di rappresentanti, ne interpretarono, con i testi e con le opere, aspirazioni, interessi, obiettivi; di qui l'alienazione di una cultura aristocraticamente cieca riguardo alle contraddizioni sociali che essi tentarono di seppellire sotto una coltre marmorea, considerando gli uomini come oggetti da disporre secondo regole prospettiche e di simmetria."" -
La chiesa di S. Caterina a Formiello a Napoli. Ediz. illustrata
Il rilievo della chiesa di S. Caterina a Formiello a Napoli, eseguito dall'autore insieme ad altri, diviene uno strumento di lavoro per un'analisi comparata con un organismo quasi coevo del rinascimento toscano. Dal raffronto dei due impianti basilicali in pianta ed in elevazione, emergono motivi di riflessione per una probabile attribuzione del monumento all'area o alla scuola di Francesco di Giorgio Martini. La lettura dell'organismo archittetonico mentre da un lato ricerca, attraverso l'analisi storica, le motivazioni e le idee che sostengono il processo compositivo, dall'altro accenna un iniziale approccio di intervento, il più coerente possibile all'impianto originario. L'intento di tale indagine, riferito anche al frammento urbano intorno alla chiesa (la porta Capuana, le mura, la piazza) è inoltre quello di fornire un ulteriore contributo alla lettura del grande testo che è la città di Napoli. Tutto ciò nella convinzione che la materia che compone una città vada continuamente ""tenuta in osservazione"""", in quanto organismo vivente che racchiude in sé tanti accadimenti e narrazioni che in apparenza non risultano e che invece bisogna considerare per rispettare ed amare sempre di più l'ambiente che ci circonda. La lettura di un luogo diviene strumento di lavoro dell'architetto che finisce così ineluttabilmente col relazionarsi con il passato al fine di rimandare al futuro gli esiti di quanto attorno ad un'opera si elabori e si osservi."" -
L'urbanistica di Haussmann: un modello impossibile?
"La percée è l'apertura di una nuova strada attraverso il tessuto urbano esistente (eventualmente anche da diversi secoli), ma non è la distruzione di un quartiere; è il suo rimodellamento attraverso il tracciamento di una nuova via che lo penetra senza distruggerlo"""". Questa definizione di Pierre Pinon chiarisce in modo inequivoco come la identificazione compiuta dalla storiografia italiana tra percée e sventramento sia stata operazione concettualmente non del tutto corretta. Pertanto, intento comune dei saggi riuniti in questa raccolta è la revisione critica di alcune convinzioni che hanno pervaso la storiografia urbanistica francese e italiana in merito all'operato del prefetto George-Eugène Haussmann nella Parigi del Secondo Impero. All'urbanistica del prefetto della Senna si è voluto dare un apparato teorico che non ha e, ancora peggio, la si è voluta ingabbiare in un """"modello"""" come tale esportabile ed applicabile in contesti urbani profondamente diversi da quelli parigini. Le aperture di nuove strade in forma rettilinea su tessuti urbani esistenti, l'allargamento di strade, la demolizione e la ricostruzione di interi isolati sono diventati, a partire dalla seconda metà dell'Ottocento, sinonimo di """"haussmannizzazione"""". I contributi raccolti nel presente volume, analizzando le premesse dell'haussmannismo, le sue caratteristiche principali e alcune delle forme con le quali si è concretizzata l'urbanistica tardo-ottocentesca in Francia e in Italia." -
Atopia e memoria. La forma dei luoghi urbani
Riscoprire il mito, la tradizione, la memoria, per ritrovare un linguaggio oltre la tecnica e le funzioni, oltre le astrazioni generalizzanti costituisce un po' il compito essenziale del fare architettura e dell'insegnare architettura oggi, a confronto con l'atopia fisica della città e delle periferie e l'atopia mentale della babele dei linguaggi del bombardamento delle immagini. Ma ritrovare un linguaggio, esprimere una densità di significati assumendo come riferimento l'uomo e la sua storia, prefigurano un'insidia di segno opposto: la dissipazione del senso. Allora una misura, una coerenza di ""figure"""", forse un """"minimo"""", lontani dall'ipertrofia espressiva e dal frastuono del supermarket dei segni. La ricerca delle radici, l'equilibrata espressività della """"forma"""", da un lato, l'equivalenza e la disponibilità del segno nel bombardamento iconico, dall'altro, con rimandi alternati si esplicitano e si intersecano embleticamente nel progetto urbano e nello spazio pubblico, sulla cui forma si interroga questo volume individuando tre ambiti di riflessione: la piazza, la facciata nei suoi alterni rapporti con lo spazio urbano e il monumento."" -
I falisci attraverso lo specchio. Atti della giornata di studi per festeggiare Maria Anna De Lucia Brolli (MAVNA, Mazzano Romano, 31 ottobre 2015)
Questo volume è un omaggio a Marinella De Lucia, infaticabile Ispettore Archeologo sul territorio e appassionata ricercatrice delle antichità falische ed è l’edizione degli Atti della Giornata di Studi tenutasi il 31 ottobre 2015 presso il Museo Civico Archeologico-Virtuale di Narce (MAVNA) a Mazzano Romano. rnrnIl volume riunisce contributi di diverso genere sull’Agro Falisco, con lo scopo di ricostruire il passato di un distretto culturale che, pur nella sua limitata estensione, ancora oggi mantiene indubbi interesse e rilievo per capire le modalità di interrelazione tra le varie genti che popolavano l’Italia preromana. Dalle presentazioni di contesti inediti di scavo ottocentesco a saggi dedicati a contesti o produzioni particolarmente significative, ma ad oggi ancora poco conosciute, alle brevi notizie di scavi anche recentissimi, il volume testimonia la vivacità della ricerca a tutto campo sul territorio. L’analisi della cultura materiale, lo studio del paesaggio antico e delle necropoli, lo scavo dei santuari, l’attenzione per la tutela del territorio, sono alcuni dei temi affrontati dai diversi contributi che raccontano le diverse “passioni” falische di Marinella De Lucia. La struttura del volume offre una panoramica topografica, e assieme cronologica dell’Agro falisco, a partire da Falerii, poi Narce, e infine i siti più piccoli del territorio, fino ad una parentesi sui vicini di casa, e in particolare Capena. -
Lettere su Palermo di Giuseppe Samonà e Giancarlo De Carlo per il piano programma del centro storico (1979-1982)
La corrispondenza tra Samonà e De Carlo durante l'elaborazione del Piano Programma del centro storico di Palermo, punteggiata da stralci dei principali documenti del Piano, consente di affrontare alcuni temi, legati alla morfologia e all'iconologia nella progettazione dei centri storici, che caratterizzarono la ricerca di Giuseppe Samonà, in una sostanziale sintonia con Giancarlo De Carlo. Le difficili condizioni nella elaborazione e nella gestione successiva del Piano non hanno consentito di portare a compimento questo lavoro preparatorio; ma, grazie a questo materiale risulta un quadro ricco e complesso dell'esperienza che coinvolse in modo quasi esclusivo l'ultima fase della ricerca in architettura e urbanistica di Giuseppe Samonà. -
Dal grattacielo al tessuto verticale. Nuovi sviluppi architettonici e urbani
Esaminato all'interno del complesso sistema infrastrutturale e architettonico delle attuali megalopoli, il grattacielo sembra riproporre nella propria conformazione strutturale e funzionale una ""micro città"""", ossia un organismo autonomo capace di riprodurre le strutturazioni capillari e dinamiche aggregative tipiche del tessuto urbano. In particolare le mega città asiatiche quali Shanghai, Tokyo, Hong Kong, Shenzhen sperimentano, all'interno dei grattacieli, i luoghi di aggregazione e condivisione propri dell'esterno, esplicitando, in tal modo, delle trame urbane """"in quota"""". Analizzando il grattacielo come una sorta di trasposizione verticale del sistema gerarchico orizzontale, è possibile definire un nuovo modello urbano calato direttamente dal mondo dell'Utopia nella realtà attuale. Al contrario della Torre di Babele, simbolo di incompiutezza e caos, il grattacielo interpretato come tessuto diventa modulo verticale per un nuovo ordine urbano. La teoria dei Tessuti Verticali qui esposta si è basata, innanzitutto, sulla analisi di alcuni casi prodotti nell'areale statunitense tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo, ovvero decenni in cui si è assistito alla definizione spaziale e strutturale del nuovo tipo, mentre la seconda parte del testo si è posta l'obbiettivo di classificare tipologicamente - e di razionalizzare - anche le odierne logiche evolutive. Lo studio ha quindi cercato di riconfigurare il tipo nella città, attuando una presa di posizione rispetto ai caratteri urbani originari, centrali nella iniziale conformazione del grattacielo, e ancora persistenti nelle successive modificazioni, con l'intento di porre nuova luce su di una architettura """"semplicemente complessa"""" e talvolta enigmatica."" -
Il piano di Volterra
Questo volume — a cura dí Manuela Canestrari — riporta, con brevi commenti introduttivi e con due contributi di Alberto Asor Rosa e di Fausto Bertinotti alla fine, i documenti grafici e scritti del Piano Regolatore Generale di Volterra. Il gruppo di lavoro (coordinato da Alberto Samonà e composto dallo stesso, da Roberto Garavini, da Giovanni Longobardi e da Lionella Scazzosi cui si è aggiunta Manuela Canestrari per lo studio del Centro Storico) ha elaborato il Piano secondo una impostazione di assoluta novità rispetto alle usuali tecniche dell'urbanistica contemporanea in Italia; rovesciando le modalità di formazione dei piani regolatori attraverso la coerenza tra norme, disegni e scelte di sviluppo. Coerenza ottenuta misurando ogni intervento, piuttosto che a partire da dati precostituiti (le ""zone omogenee""""), con lo studio puntuale del territorio aperto e della città; considerando l'assetto naturale e agricolo dei luoghi, le presenze monumentali e archeologiche, la forma del Centro Storico come veri e propri beni produttivi sulla cui presenza, valorizzata nelle sue diversità, basare le ipotesi — anche economiche — del Piano. In sintesi il Piano così si può descrivere: ogni intervento è misurato sulla propria compatibilità ai luoghi per cui è proposto; il ruolo del Centro Storico, come ruolo guida della qualità complessiva dell'insieme, è affidato alla scientificità dell'analisi morfologica intesa come individuazione e valorizzazione di quanto ancora è per noi presente della sua qualità; il territorio aperto, senza inutili vincoli soltanto nominali, si costituisce come il tessuto connettivo delle qualità ambientali e formali —agricole e naturali — senza nessun intervento aggiuntivo di rilievo ma con un accorto uso di quanto già vi esiste e del quale si mettono in luce i valori confermati dalla storia. In questo quadro emerge come elemento fondamentale la formazione di un grande Parco Archeologico Urbano che nel rivolgersi alla plurimillenaria storia di Volterra ne costituisce """"misura"""" delle trasformazioni, sia nel Centro Storico sia nel territorio aperto, con un inconsueto equilibrio di continuità tra innovazione e conservazione. Si origina, così un Piano regolatore che, al di là della qualità delle scelte, pone comunque dei problemi nuovi sul tavolo dell'urbanistica; affidando, appunto, a una """"moderna dimensione della storia"""" scoperta, studiata e approfondita dagli studi del Piano stesso, il ruolo di generatrice delle scelte."" -
Atlante dell'abitazione moderna 1901-2002
Le storie dell'architettura ci raccontano della perfezione del Partenone, della spazialità del Pantheon, delle meraviglie di Villa Adriana, della spiritualità della cattedrale di Amiens, dell'abilità costruttiva nella cupola di Santa Maria del Fiore, dell'armonia della villa “la Rotonda”, del trionfo barocco in Sant'Ivo alla Sapienza, della grandiosità della Reggia di Versailles, ma nulla ci dicono dell'umile casa dell'uomo. Questo Atlante pone la sua attenzione sull'edilizia abitativa del XX-XXI sec. nel suo complesso, ma si sofferma sulle qualità del singolo alloggio, la casa, e sulle relazioni che intercorrono fra i vari alloggi di uno stesso edificio. Lo spazio interno della casa diviene perciò il protagonista necessario di questa trattazione: attraverso il suo studio analitico si vuole individuare l'essenza dei pensieri progettuali, spogli da tutte le inutili sovrapposizioni che molto spesso ne hanno confuso l'esatta interpretazione. È muovendo da un'appropriata configurazione del suo spazio interno che si può giungere alla realizzazione di una buona casa. Uno spazio intimo, di rifugio, per lo svolgersi della vita privata, modellato su principi di libertà dai condizionamenti dello spazio urbano, per una società in cui i moderni sistemi di comunicazione tendono sempre più a separare ed isolare l'individuo, dove nuovi e diversi sono i luoghi e le occasioni per le relazioni collettive. Il grado di “domesticità” della casa è un parametro inevitabile per misurare l'adeguamento delle occasioni costruttive ad una condizione di vita che definisce i momenti del “privato” in funzione creativa e di nuova partecipazione civile, superando la concezione dell'abitazione come luogo del semplice riposo fisico e non della rigenerazione individuale. Si tratta di riconoscere un “tipo architettonico” in relazione ad un'idea di casa, in assenza della quale nessuna riflessione progettuale riesce a compiersi e quindi a far nascere l'architettura. Nell'Atlante l'offerta di esempi di architetture direttamente comparabili, in virtù della riduzione dei disegni alla medesima scala grafica, diviene un fatto necessario ed insostituibile. Componente decisiva di ogni manuale è perciò l'illustrazione grafica. Durand ed altri architetti del suo tempo, ma ancora prima Serlio e Palladio, avevano seguito questa linea, precorrendo un'impostazione culturale sviluppatasi attraverso l'800, fino al Manuale del Donghi. Per far capire bene la conformazione degli alloggi sono state disegnate parti e non edifici completi, ma nello stesso tempo sono state disegnate le planimetrie complessive, per capire come dagli stessi alloggi si formano gli edifici e da questi si forma l'insieme urbano. Sono stati scelti quegli esempi che hanno indicato una nuova proposta di assetto urbano. “La Città secondo la sentenza dei Filosofi è una certa casa grande, e per l'opposito essa casa è una piccola Città” (Leon Battista Alberti). La novità in questo Atlante, è nell'aver voluto considerare contemporaneamente tutti questi aspetti. L'autore offre nell'Atlante, insieme ai dati oggettivi, la sua particolare lettura, che può condurre ad altre e più autonome valutazioni. -
Incipit Lab
Il libro descrive un’esperienza didattica condotta dall’anno accademico 2015/2016 al 2017/2018 e segna l’avvio del coordinamento di Incipit Lab. Tale iniziativa ha offerto un confronto, a livello nazionale e internazionale, fra i laboratori di progettazione architettonica del primo anno accademico. La sperimentazione effettuata trova la sua origine nel coordinamento dei laboratori di primo anno del Corso di Studi in Architettura dell’Università degli Studi di Palermo con il coinvolgimento, inoltre, del Laboratorio di Architettura e Composizione I del Corso di Studi in Ingegneria Edile-Architettura, dello stesso Ateneo. Incipit Lab. propone, attraverso un coordinamento, giunto al suo sesto anno, una comparazione tra i laboratori di progettazione architettonica I dei diversi corsi di laurea triennali e magistrali in architettura di molti atenei italiani ed alcuni esteri. Tale raffronto scaturisce dalla necessità di verificare e di mettere a sistema, su scala nazionale e internazionale, le modalità di avvio e di “inizio” (incipit) della prima esperienza di progettazione architettonica nell’ambito della didattica del laboratorio. I convegni organizzati dal Dipartimento di Architettura di Palermo, nell’ambito del coordinamento di Incipit Lab. e sulla scorta delle esperienze maturate, a partire dall’A.A. 2015-2016, hanno consentito di attuare una reale confrontabilità degli esiti ottenuti in questi anni, delle metodologie e delle dinamiche didattiche, nelle loro diverse articolazioni. -
Aloe vera
Pianta misteriosa e bellissima da alcuni anni l'Aloe è al centro di un grande interesse in tutto il mondo. Medici, erboristi, esperti di cosmesi non smettono di ricercare e verificare le sue proprietà terapeutiche e curative e i grandi benefici che se ne possono trarre. Egizi, greci e romani la usavano per guarire ferite e curare i problemi della pelle, lo stesso facevano anche i popoli dell'America precolombiana. In meno di trent'anni la ricerca ha fatto passi da gigante tanto che oggi si ritiene che questa pianta possa essere un elemento fondamentale anche nella cura del cancro e dell'AIDS. In questo volume l'autore ripercorre tappa per tappa tutta la straordinaria storia di questa pianta, fornendo una dettagliata descrizione botanica e indicazioni sul suo impiego in medicina. -
Il tesoro di Shen. Ediz. illustrata
Questo libro è la storia di un bambino molto curioso e della sua amicizia con un vecchio saggio. Insieme i due protagonisti partiranno per un lungo viaggio, alla ricerca di un prezioso e misterioso tesoro... -
Il libro dei piccoli perché. Ediz. illustrata
Un libro frutto della collaborazione tra la scrittrice e pedagoga francese Ghislaine Romane la capacità artistica dell'illustratore, Tom Schamp. La parola d'ordine è: liberare la fantasia! Alle frasi brevi e alle parole accuratamente scelte dall'autrice, che mira così a risvegliare la gioia di sognare e di inventare, fanno eco le immagini gaie e colorate di Tom Schamp, che si intrecciano e si accordano per realizzare quell'universo fantasioso e un po' stravagante evocato dalla Roman. Età di lettura: da 4 anni. -
Cartoline cinesi
Le nuove metropoli ultratecnologiche, le botteghe degli artigiani, gli spazi sconfinati, le verdi risaie e le selvagge gole del Fiume Giallo: per otto settimane Johanna Wieland, reporter per la rivista GEO, ha viaggiato attraverso la Cina percorrendo circa cinquemila chilometri. Il suo assomiglia a un viaggio nel tempo: dalla metropoli di Pechino, dove il Nuovo inghiotte l'Antico, e i vecchi quartieri popolari cedono il posto a giganteschi grattacieli, cattedrali del commercio e della nuova finanza, ai remoti templi di Mian Shan, dove sopravvivono tradizioni e usanze ancestrali. Le persone che incontra sono diverse e varie come la Cina stessa, paese dai mille volti e in continuo cambiamento: nostalgici maoisti, giovani milionari, danzatrici erotiche, artisti all'avanguardia e teenager che vanno pazzi per le popstar americane. -
Città d'arte della pianura padana. Alessandria, Bologna, Brescia, Cremona, Lodi, Mantova, Modena, Parma, Pavia, Piacenza, Reggio Emilia, Verona
Stelle di un'unica galassia, nodi di una rete, pedine su una scacchiera, le città d'arte della pianura padana sono tutte collegate e interdipendenti, In questo sta la loro forza e la loro capacità di affrontare i cambiamenti più profondi. Ciascuna è unica e si identifica in un elemento o in un simbolo ma, nello stesso tempo, condivide anche le caratteristiche che connotano le altre. Il libro le racconta attraverso i testi di Renata Salvarani, autrice che da anni si dedica alla divulgazione storica e all'indagine del rapporto tra attività umana e territorio. Le fotografie del volume sono state realizzate dal Gruppo Fotografico Leica, a cui aderiscono autori accomunati dal gusto per l'immagine intesa anche come interpretazione della realtà viva. -
L' imperatrice della seta. Gli occhi di Buddha
Dicembre 655. La corte dell'imperatore della Cina è in trepidazione per l'imminente matrimonio tra Wuzhao, splendida fanciulla dagli occhi turchesi, e Gaozong, della dinastia Tang. Il vero sogno di Wuzhao è il potere assoluto: la giovane, ex monaca buddista, bella, intelligente e sensuale, vuole diventare imperatore. -
Fuori dal coro
I coloriti ricordi dell'infanzia nella rossa provincia emiliana, con l'ingombrante eredità di un nonno fascista; i mesi all'accademia militare e gli esordi nel giornalismo. La fuga a Milano e poi a Roma, nelle redazioni di prestigiose testate. L'incontro con le star dello spettacolo e l'esperienza di corrispondente di guerra in Somalia. E infine le più recenti vicende del panorama politico italiano, vissute dal punto di vista privilegiato del cronista d'assalto. -
La bestia
Due bambine vengono trovate morte in una cantina. Quattro anni dopo il loro assassino scappa durante un trasferimento dal penitenziario e la polizia sa che colpirà ancora. Poi, un'altra bambina viene trovata uccisa. I due agenti dell'investigativa, Grens e Sundkvist, che sovrintendono la caccia all'uomo, sono nel mirino dell'attenzione esasperata dei media. E mentre la tensione nell'intera nazione sfiora l'isteria collettiva e le indagini sembrano a un punto morto, il padre della piccola vittima decide di cercare giustizia...