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«L'intesa intelletuale» (1918-1919)
"L'Intesa Intellettuale"""", rivista edita a Bologna nel biennio 1818-1819 e diretta da Andrea Galante, fu promossa dall'Associazione italiana per l'Intesa fra i Paesi alleati e amici (presieduta da Vito Volterra) allo scopo di promuovere i rapporti tra le Università, le Accademie e gli Istituti di cultura dei Paesi alleati nel primo conflitto mondiale. Ma anche al fine di incrementare la collaborazione ad opere comuni nel campo della ricerca scientifica e delle sue applicazioni pratiche. Essa rappresentò una delle iniziative più significative dell'impegno degli intellettuali europei in occasione della Grande Guerra." -
Divagazioni perugine
Questo libro nasce dal successo dei primi quattro volumi dei Frammenti di lingua perugina, con dizionario di lemmi ed espressioni idiomatiche, che ormai assommano a oltre 10 mila. La motivazione di queste ""Divagazioni perugine"""" si riconduce a due tipi di necessità. La prima, più volte sollecitata da amici e lettori, ha lo scopo di ricondurre a unità i frammenti già editi. La seconda esigenza si richiama alla volontà di dare spazio a un'ulteriore, ricca produzione di Frammenti inediti in volume, legati alla rubrica settimanale """"L'Angolo del Dónca"""", tenuta nell'edizione domenicale del """"Corriere dell'Umbria"""" come dialogo coi lettori."" -
Sotto gli occhi tra le parole. Herta Müller da Ceausescu al Nobel
Con questo volume Jelena Reinhardt propone una lettura originale e dalle mille sfaccettature dell'opera complessiva di Herta Müller, vincitrice del Premio Nobel per la Letteratura (2009). Affrontando il lavoro di Müller da prospettive diverse, sempre comunque interne alla sua stessa scrittura, Reinhardt scava a fondo nella poetica dell'autrice portando in luce una fitta trama di relazioni tese e non prive di contraddizioni tra vicenda biografica, assunta da certa critica a paradigma della liberazione politica dal comunismo, rapporti familiari, condizione di multilinguismo, corporeità, questioni di genere, dinamiche della percezione e della memoria, senza trascurare la dimensione ideologica dell'opera di Müller. L'esercizio ermeneutico di Reinhardt offre al lettore la possibilità di cogliere la densa complessità della figura di Müller, una certa forza della sua scrittura, così come, a tratti, l'ombra di un'indubbia ambiguità. -
Communication skills for international studies. A textbook. Ediz. multilingue. Con DVD
Questo volume e il DVD allegato si rivolgono a studenti universitari iscritti a dipartimenti o scuole di scienze politiche, studi internazionali e diplomatici, giornalismo, e più in generale all'ambito delle scienze sociali. I materiali autentici riguardanti il discorso politico in lingua inglese sono resi fruibili didatticamente attraverso una serie di attività che mirano allo sviluppo di abilità di comunicazione orale e scritta. All'interno di ogni capitolo si alternano documenti scritti e audiovisivi, accompagnati da informazioni sul contesto in cui sono stati prodotti e da elementi di analisi linguistica. -
Lunedì, martedì, mercoledì, giovedì... Alla spa, libera e intrigante, di San Casciano dei Bagni
Andare alle terme, sia pure occasionalmente, più che una moda, è diventato, nell'era convulsa in cui viviamo, un bisogno. Un bisogno per il benessere del corpo e, soprattutto, della mente. Salus per aquam, nel significato più ampio e più profondo del termine, in particolare se si può fare in mezzo alla natura incontaminata, in un paesaggio semplice e magico, che sembra abitato dalle ninfe le quali, a volte, si materializzano in carne ed ossa. E con l'acqua termale che sgorga a 40° C. dalla sorgente, lì ad un passo dalle tre piccole piscine. L'autore, affezionato (lunedì, martedì, mercoledì, giovedì...) frequentatore di quelle piccole terme, in questo breve racconto ha ""dipinto"""" le scene, ha dato anima ai personaggi, ha rivelato l'attrazione fatale delle terme """"libere, gratuite e intriganti"""" di San Casciano dei Bagni, paesino delizioso in provincia di Siena. E anche se tutto quello che l'autore racconta è accaduto realmente, episodi e protagonisti sembrano appartenere alla dimensione del romanzo."" -
Napoli spagnola (XVI sec.). Plurilinguismo e interazioni culturali
Alla luce dei più recenti studi, la vita culturale della Napoli spagnola del Cinquecento appare oggi meno ""ristagnante"""" e più aperta di quanto pensato fino ad ora, teatro di un dialogo plurilingue in cui, per ovvie ragioni storico-politiche, sono soprattutto l'italiano e lo spagnolo a prevalere. Esempi di translinguismo, transcodificazione e """"tramutazione"""", in ambito poetico, alludono a processi di interazione culturale ben più dinamici di quello che i soli nomi di Carvajal, Cariteo, Garcilaso, Tansillo, Laura Terracina e gli autori delle Rime et versi per Giovanna Castriota lasciano intendere; nel teatro, la tecnica del plurilinguismo pare trarre nuova forza e nuova linfa dalla multiforme realtà urbana partenopea, come attestano Torres Naharro e Della Porta; Costo, infine, dà prova di un fenomeno al quale nemmeno la novellistica sembra restare immune."" -
Mercante di freghi perugini. Con gadget
Il classico gioco del Mercante in Fiera, adattato nella lingua perugina dell'uso comune e introdotto da Sandro Allegrini. Nella confezione: 100 carte per giocare disegnate appositamente da Claudio Ferracci e un libretto in cui i termini del Mercante sono spiegati etimologicamente. -
«Storie» e feste. Un'etnografia della comunicazione politica
Questo libro è il parziale risultato di una densa etnografia, attraverso cui sono stati indagati contesti comunicativi legati all'azione politica in una area circoscritta dell'Umbria. Studiando i linguaggi della politica sono emersi i processi attraverso cui le ""autorità"""" si relazionano al """"territorio"""" disegnandone i confini spazio-temporali e costruendone """"immaginari"""" su cui i soggetti locali inscrivono le proprie attività sociali, economico-lavorative, """"culturali"""", del """"leisure"""" e, al contempo, contribuiscono a consolidare processi di auto-definizione della dimensione locale. Nel momento della """"Festa"""" si manifestano, si costruiscono e si ridefiniscono molti elementi dei costanti rapporti tra politiche, associazioni e singoli abitanti. Per questa ragione un'analisi dei linguaggi politici che insistono sulle nuove concezioni delle dimensioni festive aiuta a comprendere poetiche e retoriche che contribuiscono a definire concezioni sempre rinnovate dei complessi immaginari territoriali."" -
Un bambino da fare a pezzi. Rapimento e liberazione di Augusto De Megni
Il vincitore della sesta edizione de ""Il Grande Fratello"""", quando era bambino (nell'ottobre del 1990), è stato protagonista di un'altra avventura che di televisivo non ha avuto niente. Non c'è una casa con riflettori e telecamere, ma una grotta con solo un filo di luce per leggere i """"Topolino"""" che gli passava un carceriere più buono degli altri. """"Un bambino da fare a pezzi"""" ricostruisce il rapimento, la prigionia e la liberazione di Augusto De Megni. Un sequestro di persona organizzato e gestito dall'anonima sarda e risolto dalla polizia in competizione con i carabinieri. Semplice, a dirsi. Invece, rileggendo le carte dell'inchiesta e incontrando a distanza di tanti anni alcuni dei protagonisti, l'autore compie un intricato viaggio attraverso la Massoneria, gli apparati dello Stato, gli infiltrati, il mondo di un certo banditismo che, per fortuna, oggi sembra non esserci più."" -
Il cacciatore di bambini. Biografia non autorizzata del mostro di Foligno
Nel libro si raccontano le vite brevi di Simone Allegretti e di Lorenzo Paolucci, ammazzati uno dopo l'altro per le allucinazioni di un uomo che, dopo il primo omicidio, ha sfidato per un anno le forze dell'ordine mettendo sui suoi messaggi una firma che era un autoritratto: ""sono il Mostro di Foligno"""". Le indagini che hanno portato alla cattura di Luigi Chiatti e i processi, fino alla condanna definitiva che ne è seguita."" -
Un conto salato
Racconta attraverso l'ottica particolaristica della città di Perugia l'ingresso degli italiani negli anni Novanta, ma è anche un racconto generazionale, in cui genitori e figli maturano, nel sentimento del mondo e nell'agire sociale, una profonda rottura. -
Autobiografia
Nella quaresima del 1862, sentendosi scemare le attrattive per la vita avventurosa e zingaresca abbracciata dopo le giovanili esperienze di seminarista, finanziere, maestro di grammatica, nonché per il mestiere di attore - prima eccellente generico, poi egregio caratterista, come ebbe ad esprimersi Ernesto Rossi - esercitato durante un ventennio su tutti i palcoscenici della penisola, Luigi Bonazzi si ridusse nella nativa Perugia. Egli prendeva in tal modo congedo da quell'arte drammatica che aveva costituito per lui - più degli amici, dei libri e delle donne - l'amore e il motore dell'intera esistenza. ""Dacché il nonno a circa sei anni mi portò al teatro, - avrebbe scritto infatti nell'Autobiografia - questo non mi uscì più di mente. Io andavo con tanta gioia a vedere una rappresentazione teatrale, che tutti quelli che incontravo per via in opposta direzione, mi parevano infelici perché non andavano al teatro. Ho poi avuto occasione di provare con maggiore estensione quel che valesse quella felicità""""."" -
L' epistolario Cardarelli-Bacchelli (1910-1925). L'archivio privato di un'amicizia poetica
Queste inedite lettere di Vincenzo Cardarelli a Riccardo Bacchelli, da tempo mancanti nel panorama epistolare del poeta tarquinese, si presentano come un importante documento, umano e letterario, per indagare più a fondo il poliedrico rapporto tra i due corrispondenti. Il corpus offre una nuova prospettiva di lettura sia in merito alle reciproche influenze poetiche nella fase dei rispettivi esordi, sia rispetto alla posizione di Cardarelli nel binomio intellettuale che lo legava allo scrittore bolognese. Vi si impone infatti il ruolo chiave che il poeta svolse come promotore, editore e critico delle opere di Bacchelli, con conseguenze piuttosto rilevanti sulla pubblicazione e diffusione dei testi di quest'ultimo. Lettera dopo lettera, dai primi confronti epistolari sui Poemi lirici e sui Prologhi fino all'esperienza della ""Ronda"""", si ha la sensazione che nel quindicennio epistolare con Bacchelli ci sia tutto l'uomo e il poeta Cardarelli, che svela attraverso la dimensione privata l'""""autobiografismo metafisico"""" (Contini) delle sue future prose."" -
Maurizio Merli. Il commissario dagli occhi di ghiaccio
Maurizio Merli è una delle icone più riconoscibili del cinema di genere italiano, un attore che ha rappresentato la risposta italiana al Callaghan di Clint Eastwood in un cinema profondamente vitale e stimolante come quello a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta. I suoi ruoli da commissario, da poliziotto integerrimo e senza paura, attraversano una filmografia, oggi finalmente riconosciuta in patria e all'estero, che conquista continuamente nuove generazioni di spettatori. Nel volume, il primo in assoluto dedicato all'attore romano, accanto all'analisidei singoli film interpretati, trovano spazio le tante testimonianze di chi l'ha conosciuto e lavorato con lui, oltre a un'accurata filmografia, comprensivaanche delle opere teatrali e televisive. Un corredo fotografico permette inoltre di individuare in termini iconici il percorso artistico e umano di un grande protagonista. -
Sono stato inumano. La strategia della tensione vista dai protagonisti politici dell'epoca
E se qualcosa di apparentemente scontato, nella nostra storia prossima, fosse ancora, nella sua essenza, da pensare? Se la strategia della tensione non riguardi solo il nostro passato ma anche il futuro? Sono queste le tesi paradossali con cui il libro si apre e si chiude. Il testo avanza l' ipotesi che la strategia della tensione non possa essere letta solo come esito del clima di guerra fredda creatosi in Europa dopo il secondo conflitto mondiale, ma vada soprattutto interpretata come il portato della ""Guerra civile europea"""" che, a partire dal 1917, lacera il tessuto sociale e politico del Vecchio Continente. Come indicato dai cosiddetti """"pensatori della crisi"""", a cavallo degli anni Venti del secolo scorso, le pulsioni palingenetiche suscitate dalle moderne ideologie rivoluzionare, agendo all'interno del problematico quadro economico, politico e sociale del tempo, contribuiscono in modo essenziale alla comparsa di un modello conflittuale di politica che si riverbera durante tutto il secolo."" -
Introduzione alla programmazione sociale. Come, cosa, perché
Il volume ha l'obiettivo di fornire un primo strumento utile a chi vuole approfondire la materia e contribuire al miglioramento delle politiche pubbliche. Nella Prima Parte, più teorica, vengono trattati il legame della programmazione con la razionalità, il suo significato, i modelli di riferimento e la connessione con l'aumento della complessità sociale. Nella Seconda, più operativa, viene definito un percorso suddiviso in fasi (con alcuni esempi tratti da importanti esperienze di welfare), con l'intento di suggerire uno schema di riferimento. Le Conclusioni affrontano le criticità della programmazione e ne delineano sviluppi e necessità future. -
Diario perugino. Gli anni difficili
Attraversare gli anni difficili di una Perugia un po' smarrita tra i tanti problemi di un centro storico in crisi. La sicurezza, i giovani, le notti pazze, la chiusura dei cinema, dei negozi storici, e lo sviluppo impetuoso dell'industria del cemento nella città nuova. La speranza di riprenderci, un po'alla volta, ciò che abbiano perso. Questo ""Diario perugino"""" è come un viaggio nel tempo dentro gli anni più complicati che ci sia capitato di vivere nel nuovo millennio. Una testimonianza in diretta degli avvenimenti che hanno cambiato, in qualche modo, la vita di tutti i giorni e qualcosa della storia di una città alla ricerca, ancora una volta, di se stessa. Infine c'è la Perugia senza tempo che ci guarda dall'alto dei suoi due colli, con le porte etrusche, le scale infinite, le mura sulle quali va a sbattere la tramontana. Anche le città hanno un'anima. In queste pagine c'è il tentativo di scoprirla."" -
Ars sacra (Deus in omnia vel infinitus in me)
Questo è un bacio mistico al mondo intero, perché amo l'opera nata dall'Essere infinito, questo grande Architetto dell'universo ed amo Dio in tutte le sue emanazioni, nei suoi frammenti, in tutto ciò che tocca, fa o pensa. Libero dalle catene di ogni parte, di ogni essere, mi lancio per abbracciarLo Tutto ed in special modo alla sorgente di tutto. Perciò questo è al contempo un canto alla bellezza, alla natura e a Dio. Non è una negazione del mondo, ma, liberato dai vincoli delle frivolezze, incarna la sua più alta affermazione. Un Sì! audace e tragico, laddove ha significato qualsiasi discorso, laddove tutti finiscono o cominciano. -
Il baule di Newton. La sociologia e la sfida della complessità
Vi è un insieme di scritti che Newton custodì in un baule, pieno di carte, testi e note. Aperto dopo la sua morte, si scoprì che esso conteneva montagne di pagine manoscritte su argomenti religiosi e alchimistici, riguardanti soprattutto l'intreccio fra tradizione magico-ermetica e sperimentalismo chimico. Offerto alle principali università del mondo, che ne rifiutarono l'acquisto, tale baule fu abbandonato a se stesso, almeno fino a quando ne entrò in possesso l'università di Gerusalemme. Nell'ottica indagata da questo saggio, il baule di Newton rappresenta non solo metaforicamente, ma concretamente, il gesto delle continue transizioni delle conoscenze e dei loro apparati metodologici, consentendo di cogliere in atto il lavoro intellettuale di un grande scienziato, di entrare nel suo effettivo laboratorio e di avvicinarsi alle logiche della scoperta e della ricerca, fatte di creatività, ribellione, coraggio, improvvisazione, tenacia e determinazione. In questo senso, il baule di Newton rappresenta anche l'ologramma della complessità, delle intersezioni storiche e degli intrecci culturali tra temi e correnti di pensiero, oltre ogni rigida divisione disciplinare dei saperi. -
Gli ultimi nati in casa. Riti, credenze e saperi millenari
Chi oggi ha più di quarant'anni, con buone probabilità è nato a casa sua, nel letto dei genitori, assistito da un'ostetrica professionista e da una vecchia mammana. La sua placenta è stata amorevolmente seppellita vicino ad una fonte, nella convinzione che questo gli avrebbe assicurato il latte necessario per la crescita. Al suo collo è stato appeso un sacchetto di stoffa rossa con dentro, in alcuni casi, peli di tasso, al fine di preservarlo da streghe e dal malocchio. Tali riti, convincimenti e pratiche fra i più diffusi del partorire in casa, accumulati nei secoli dalla cultura popolare e perfino da quella medica, sono stati cancellati quasi di colpo da una radicale riforma sanitaria, che a metà degli anni '70, in nome del progresso, convinse tutte le donne a partorire in ospedale. Testimone autorevole di questo venire al mondo antichissimo e, spesso in condizioni estreme, è l'ostetrica condotta Dina Mucciarelli (1923 - 2009) che iniziò la sua carriera a Melito Porto Salvo (RC) nel 1948, per continuarla cinque anni dopo nelle aree più emarginate del Comune di Magione (Pg).