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Per misura d'igiene. Diario del '68
Una ragazza della media borghesia rimasta orfana dei genitori e sradicata da qualsiasi ambiente sociale, il cui unico legame con la realtà è rappresentato dal conto corrente bancario che le permette di vivere un'esistenza da limbo, entra in contatto col mondo della contestazione del '68. Il corso della Storia sembra aver subito un'accelerazione improvvisa, che entusiasma i giovani e li chiama all'impegno personale, ma lo sguardo della ragazza registra anche le velleità, i narcisismi, i secondi fini dei protagonisti di un movimento che, seguendo la parola e l'esempio del ""Che"""" Guevara, eroe martire della Rivoluzione e moderna reincarnazione del Cristo, vorrebbe far nascere, dalle ceneri della vecchia società, l'""""uomo nuovo"""". L'utopia è impersonata da Aldo, il """"puro"""", tanto lucido nella riflessione teorica quanto incerto nella lotta politica, col quale la protagonista inizia una relazione condizionata dalla sua incapacità di uscire dalla spirale del sado-masochismo. Gli eventi sono registrati in """"presa diretta"""", attraverso le parole stesse della ragazza, che a caldo scrive le sue esperienze su un quaderno a quadretti uguale a quello che usava alle elementari."" -
Poetica e poesia nella «Ginestra» di Giacomo Leopardi. Con DVD
Il volumetto contiene i seguenti saggi sull'ultimo Leopardi del grande italianista: ""Pensiero e poesia nell'ultimo Leopardi""""; """"La Ginestra e l'ultimo Leopardi""""; """"Il messaggio della Ginestra ai giovani del XX secolo""""; """"L'ultima lezione, sulla Ginestra"""". Arricchiscono il libro: un DVD con due lezioni videofilmate di Walter Binni; il testo integrale della """"Ginestra"""" e un saggio, """"Il Leopardi di Binni, il Binni di Leopardi"""", di Walter Cremonte."" -
Pensando tra gli oggetti. Dai Greci ai giorni nostri
Gli ""oggetti"""" - nostri compagni di vita trascurati finora - in un periodo di crisi del capitalismo e di impoverimento quasi generale si stanno imponendo alla nostra attenzione: quale la loro funzione e necessità, quale il legame con le persone, le case e i luoghi? È come dire: """"che cosa"""" sono e """"chi"""" sono gli oggetti? Psicologi, economisti, filosofi, storici, studiosi di letteratura di molti paesi si stanno interrogando da qualche tempo su questi problemi."" -
Prima del Risorgimento. Carlo Matteo Capelli nel Piemonte da Napoleone a Carlo Alberto. Storia, società, economia
Il momento più importante della sua intensa esistenza Carlo Matteo Capelli, nato a Scarnafigi nel 1765 e morto a Pontebba nel 1831, lo visse nei primi anni dell'Ottocento. In quel periodo di profonda trasformazione, la sua personalità emerse infatti a tutto tondo nell'universo politico e culturale napoleonico piemontese. I suoi interessi, variegati e intersecati tra loro, spaziarono dall'anatomia alla botanica, dalla fisica alla matematica, dalle logge massoniche alla politica. Interessi che fecero presto di Carlo Matteo una delle figure di ""uomini nuovi"""" di maggior peso tra quelle espresse dal territorio subalpino nel breve, quanto vitale e stravolgente, periodo napoleonico. La vicenda di questo medico-amministratore-politico sempre attento allo studio e all'utilizzo della scienza moderna letta come un elemento chiave per riformare la società, seppur prolungatasi fino agli anni Trenta dell'Ottocento, si svolse, sostanzialmente, prima del Risorgimento."" -
Luigi Baldacci. Un grande critico del Novecento
"Baldacci era veramente non solo un grande studioso ma un grande intellettuale, a tutto tondo, altrettanto competente d'arte figurativa (chi può dimenticare la sua casa?) e di musica come di letteratura, e non solo italiana ma anche francese: era anche questo che rendeva i suoi interventi nell'uno o nell'altro campo così densi e così antiaccademici, mai dettati dall'idea che """"bisogna"""" scrivere qualcosa su qualcosa, ma sempre e semplicemente da interesse di gusto intellettuale, spesso direi ideologico, per quella tal cosa. Se però mi si chiede di dire in una sola parola ciò che più mi ha sempre colpito e affascinato in Baldacci, io credo che fosse il suo radicalismo - non senza spigoli si capisce -, tanto più spiccante in un paese in cui i cittadini d'ogni professione sono generalmente inclini, vorrei dire quasi condannati, agli atteggiamenti contrari alla santa radicalità, il compromesso, l'attenuazione, il dire e non dire, il non prendersi le proprie responsabilità."""" (Pier Vincenzo Mengaldo)" -
Antonio Canova e l'Accademia di San Luca
"Tostochè il Canova seppe che il Santo Padre avvicinavasi a Roma, sempre più lieto che il sommo Gerarca potesse liberamente esercitare l'alto suo ministero in questa capitale del mondo cattolico, indipendentemente da ogni vincolo, come egli con la sua ingenuità avea esposto a Napoleone ne' suoi dialoghi; egli non capiva in sé per l'allegrezza: e per darne non dubbia prova, andò a incontrare il pontefice innanzi che giungesse in Roma e gli raccomandò l'Accademia di San Luca, implorando protezione alle arti ed agli artisti; e lo stesso poi fece col cardinale Consalvi: e le arti ottennero protezione ed incremento."""" (Antonio D'Este)" -
Magna Grecia. Tradizioni, culti, storia
Questa raccolta di scritti è un omaggio al lungo e fecondo impegno di studioso e di docente, che Gianfranco Maddoli (La Spezia 1938) ha assolto con generosità nelle Università di Lecce, di Siena e infine di Perugia. La maggior parte dei saggi verte sulla storia delle città di Magna Grecia, sulle loro tradizioni quali emergono dalla documentazione letteraria, sulle istituzioni e sui culti che improntano la vita civile. Particolare attenzione è volta alle origini della civiltà greca in Italia, considerate nel quadro più ampio della storia del Mediterraneo, e alla ricerca delle loro più antiche premesse. In tale prospettiva un posto centrale spetta ai fenomeni religiosi, di cui Maddoli sottolinea la persistenza nella ricchezza delle loro sfumature. Attraverso l'analisi di documenti epigrafici e testi letterari (l'opera geografica di Strabone soprattutto) emergono così in un grande affresco le vicende delle comunità greche dell'Italia antica. -
Diari di cieli eterni. E tu in cosa credi realmente?
Questo scritto è un'esperienza di vita, la testimonianza personale di un uomo in cammino verso la sua mistica, nella verifica di ciò che gli era stato insegnato come ""unica Verità e unico Dio"""". Sono diari di chi ha avuto il coraggio di porsi delle domande, di non credere, affrontando l'abisso del dubbio, riuscendo con fatica, e interminabile volontà, a respirare nuovo ossigeno e a bere acqua dalla propria, più intima, sorgente. Non ha intenzione di essere un trattato accademico e tantomeno di essere un'interpretazione esatta e indiscutibile delle vicende e dottrine della religione cattolica. È un insieme di riflessioni che nasce dalla necessità di porsi delle domande e dal coraggio di rispondere ad esse onestamente, affidandosi alla curiosità e alla volontà di indagare"" -
L' immagine opaca. Il cinema di Max Ophuls
Questo libro rilegge l'opera di Max Ophuls (1902-1957) alla luce della tensione tra attrazione e racconto e, più in generale, dell'idea di stile e di narrazione classica come dinamica tra norma e trasgressione. Da una parte il cinema come attrazione deve cercare di divertire, di affascinare; ma deve anche raccontare storie avvincenti e dipingere mondi diegetici verosimili. Tutto il cinema ophulsiano sta in questa continua ricerca di equilibrio che approda spesso a un eccesso di visione, quando l'attrazione sopravanza sulla storia e in parte la cancella. E proprio perché pone l'accento su di esso l'eccesso finisce per porre il gesto di vedere come problema. I movimenti di macchina sofisticati, le figure dell'enunciazione, le diverse tipologie di attrazione ci portano a riflettere su quello che vediamo e perciò a non darlo più per scontato. Per questo quella ophulsiana è un'immagine opaca: si offre allo sguardo dello spettatore con uno splendore che sfiora l'arroganza ma, mentre ci lascia guardare, smantella la nostra illusione di onnipotenza perché ci mostra anche i propri limiti. -
L mèjo d i poeti perugini
"L'Accademia del Dónca è venuta alla luce sotto il segno di un recupero antropologico-culturale della lingua e della civiltà del Grifo. È per questo che uno dei suoi autentici punti di forza si è rivelato il laboratorio di scrittura e creatività denominato Officina del Dialetto. Da questo polo d'interesse è derivata una serie di pubblicazioni che si sono dipanate, al ritmo di una e perfino due all'anno, con l'attivo coinvolgimento di una nutrita serie di autori. Alcuni di essi erano già conosciuti per avere pubblicato qualcosa, o parecchio. Altri si affacciavano per la prima volta sulla scena della produzione artistica e letteraria in lingua perugina, proponendo pagine fino ad allora conservate gelosamente nel cassetto e messe in vetrina nelle varie pubblicazioni. Una terza categoria di autori ha trovato stimolo alla scrittura nel confronto e nelle letture che costituivano un momento canonico dei nostri incontri. Il presente volume è peraltro indispensabile per fare il punto su un'avventura editoriale che ha riscosso un notevole successo anche in termini di riconoscimenti e premi nazionali."""" (Sandro Allegrini)" -
Comprendere il dissenso. Etnografia e antropologia dei movimenti sociali
Come i movimenti sociali estendono lo spazio di ciò che appare fattibile e pensabile? Come nascono idee innovative in grado di trasformare le società? La presente antologia raccoglie sia saggi che presentano ricerche sul campo su movimenti, mobilitazioni e pratiche di resistenza in Asia, America e Europa, sia saggi che si basano sul dialogo interdisciplinare tra analisi sociologica, scienze politiche e prassi etnografica. L'attenzione etnografica alle micro-pratiche e il suo interesse per i fenomeni culturali ""marginali"""" o """"periferici"""" mette in luce come essi siano spesso i luoghi privilegiati per l'elaborazione di forme di mobilitazioni e stili di vita nuovi, delineando così alcuni elementi costituenti per l'antropologia dei movimenti sociali."" -
Storia di Colombella
"Chiunque leggerà queste pagine, capirà come Giuliano Tomassoli e Alessandro Vinti non abbiano lesinato fatiche. Hanno raccolto una documentazione sterminata, seguito ogni traccia, interpretato ogni dato, cercato costantemente il confronto con altri studiosi. Una caratteristica peculiare del metodo di lavoro degli autori che merita di essere segnalata e lodata è il proficuo connubio tra ricerca d'archivio e indagine diretta sul territorio. I documenti usati per questo lavoro sono tali nell'accezione più ampia del termine: documenti d'archivio, ovviamente, ma anche reperti, oggetti di ogni tipo che Tomassoli e Vinti hanno individuato, visionato ed interpretato attraverso una ricognizione capillare del territorio di Colombella. Di tutto ciò è chiara testimonianza anche l'apparato fotografico che impreziosisce il volume, che diviene a pieno titolo il testo fondamentale per la storia di Colombella e del suo territorio.""""" -
Una normalità deviante. Minorenni e droghe in Umbria
Cosa pensano i minorenni delle cosiddette sostanze stupefacenti e che rapporti hanno con esse? Questo libro, attraverso due diverse ricerche sulla realtà umbra - la prima nelle Scuole medie superiori, la seconda presso il Tribunale per i Minorenni e la Procura della Repubblica - Minorenni - cerca di rispondere a queste domande, provando ad andare al di là di opinioni superficiali e consunti stereotipi. Il testo, inoltre, costituisce l'aggiornamento di una ricerca condotta nel 1994, permettendo così il confronto tra la realtà di allora e quella di oggi. Emerge così un mondo complesso e diversificato, caratterizzato da molteplici situazioni, che vanno dal disagio adolescenziale a forme di vera e propria devianza. Il libro offre un panorama utile a chiunque - operatori del sociale, amministratori pubblici, psicologi, genitori, insegnanti, ecc. - voglia avere un contributo accurato e critico di una realtà che si dà troppo spesso per conosciuta. -
Quei giovani degli anni '50
"Dodici anni dopo il suo libro Quando una rondine faceva primavera, Franco Venanti torna in questo volume a raccontare la sua vita, di uomo e di artista, dalla metà degli anni Trenta a oggi, forse con un distacco e una consapevolezza ancora maggiori. Ma con il suo consueto stile: sobrio, accattivante, divertente e divertito, con il tono di chi ne ha viste e vissute tante, pur da un osservatorio che raramente si è mosso dalla sua Perugia, anzi dal centro storico di Perugia, da quella Via Bonazzi che - ancora oggi rappresenta uno dei cuori pulsanti del capoluogo umbro. [...] Vi troviamo descritti tanti episodi della sua vita privata, della sua famiglia, dei suoi amici perugini, ma vi troviamo anche molti e acuti giudizi e riferimenti alla vita politica nazionale e internazionale agli aspetti sociali del mondo cittadino e di quello della campagna, a questioni attinenti la morale, la religione e la filosofia..."""" (Dalla Prefazione di Gian Biagio Furiozzi)" -
Cosa vuol dire lavorare insieme? Attività di apprendimento cooperativo nella scuola dell'infanzia
"Cosa vuol dire lavorare insieme?"""" È una domanda aperta che diventa titolo di questo libro. Una domanda posta al lettore curioso che vorrebbe conoscere un po' di più come sia possibile e perché applicare il metodo dell'apprendimento cooperativo nella scuola dell'infanzia. Un'opera pensata per addetti ai lavori e per chiunque senta il desiderio di avvicinarsi al mondo dei bambini. L'esperienza da cui trae spunto quest'opera è quella di una scuola dell'infanzia di Torino che ha scelto di scrivere la sua programmazione didattica pensandola in apprendimento cooperativo. Con un accenno alla teoria e con molte schede di lavoro provate sul campo l'autrice cercherà di dare risposta alla domanda iniziale. Il lettore non dovrà però rimanere sorpreso se leggendo le colorate pagine di questo libro, immerso in un mondo altrettanto colorato, non solo troverà risposte, ma sorgeranno in lui molte domande." -
Le parole per dirlo. Migrazioni, comunicazione e territorio. Atti del convegno (Roma, 22 settembre 2011)
Gli atti del convegno ""Le parole per dirlo. Migrazioni, comunicazione e territorio"""", svoltosi il 22 settembre 2011, presso la sezione di Geografia del Dipartimento di Scienze documentarie, linguistico-filologiche e geografiche dell'Università La Sapienza, rappresentano la sintesi di un confronto critico, interdisciplinare, culturale e di forte spessore scientifico sull'uso del linguaggio in tema di migrazioni. L'evento ha messo in luce la possibile ambiguità del linguaggio nella trattazione delle migrazioni, il verosimile uso manipolatorio e discriminante delle parole ma, allo stesso tempo, ha evidenziato le potenzialità che possono scaturire dall'uso dei termini linguistici nel processo di territorializzazione legato al fenomeno delle migrazioni."" -
Tolleranza e diritto
L'attuale scenario internazionale presenta una serie di conflittualità e di problematiche ritenute, fino a qualche tempo fa, come caratteristiche di un passato ormai completamente superato. Lungi dall'essere finita, la storia invece prosegue fra prospettive di emancipazione e drammi collettivi, e nuovamente ha mostrato come illusorie le proclamazioni del raggiungimento di una fase nella quale conflitti e lotte sarebbero scemati fino a dileguare. Si è trattato di un effetto ottico rivelatosi tale piuttosto presto, se, come accade, assistiamo al ritorno in grande stile dei conflitti religiosi. Ma non è anche questo un ulteriore effetto ottico? Come sono stati neutralizzati conflitti di questo tipo in passato? Si può volgere lo sguardo alla lezione di autori quali Tommaso Moro, Milton, Locke e Voltaire anche in vista di una comprensione più profonda della situazione contemporanea. -
Tra Nietzsche e Freud. Soggetto, potere, esperienza del male
L'analisi della dimensione teoretica e morale della soggettività in Nietzsche e Freud, condotta alla luce del contributo fenomenologico hegeliano, implica la riflessione sugli aspetti più contraddittori e ""drammatici"""" della condizione umana. In un'epoca che è stata definita post-metafisica, in questo volume si illustra attraverso Nietzsche e Freud il tragico delle scelte morali entro una cornice storica profondamente segnata dal """"male"""", ponendo le loro opere dal lato del dovere e del volere della coscienza morale di fronte al problema della libertà. Mettendo in risalto il regime di interdipendenza fra soggettività, potere ed esperienza del male, si vuole ritrovare un orizzonte possibile di intersoggettività. Nell'esercizio della scrittura filosofica, a fronte dell'esperienza morale del mondo - che nel nostro tempo fa ancora """"problema"""" - questo volume intende praticare un'inversione di marcia rispetto alla """"lettura"""" della stessa già a suo tempo indicata, con acume e originalità ermeneutica, da Karl Löwith nel suo procedere """"da Hegel a Nietzsche"""". Si affida al lettore il senso di questo gesto interpretativo."" -
Politics e Liberation. Ediz. italiana
Nell'America degli anni Quaranta e Cinquanta, il dissenso politico fu pressoché inesistente. Alla progressiva scomparsa delle forze riformatrici e alla perdita di peso di quelle liberal e democratiche che erano state in prima fila nell'Amministrazione Roosvelt, corrisposero la dissoluzione e l'emarginazione dei gruppi di sinistra che avevano guidato il dissenso e l'opposizione sociale e politica. Tuttavia il radicalismo non scomparve completamente. Un filone di radicalismo sopravvisse, venne fatto proprio da una ristretta minoranza di intellettuali e trovò espressione in alcune riviste politico-culturali a tiratura limitata. ""Politics"""" e """"Liberation"""" furono tra tali pubblicazioni. Le due riviste, pubblicate in periodi diversi - Politics dal 1944 al 1949 e Liberation dal 1956 a tutti gli anni Sessanta - furono significative della reazione al clima politico, sociale e culturale dominante."" -
Manoscritti filosofico-politici. La vocazione critica del pensiero
Scomodando e parafrasando il buon vecchio Marx, i Manoscritti filosofico-politici nascono da un desiderio: rappresentare, come recita il sottotitolo, la vocazione critica del pensiero. Di un pensiero che attraversa grandi autori e grandi temi, che tenta di far (ri)vivere alcuni lembi dell'opera di Rousseau ed Hegel, di Simmel, Gadamer e Habermas, che si serve in parte dell'acuta interpretazione di Antonio De Simone, chedai conflitti dell'identità alla teoria dello Stato, dal denaro mezzo divenuto fine alla società postdeontica, dalla guerra alla globalizzazione mai governata dalla politica, vuole offrire la testimonianza di un percorso di studi e di approfondimento di ricerca.