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Cosa resta del padre? La paternità nell'epoca ipermoderna
La crisi della figura del padre e il suo possibile riscattorn«Il padre non coincide con lo spermatozoo: c'è padre solo dove c'è la trasmissione di una eredità capace di umanizzare la Legge, c'è padre solo c'è testimonianza che la vita può essere desiderata sino alla sua fine, c'è padre solo quando si offre la figlio una versione singolare della forza del desiderio...» -rn Massimo Recalcati, La RepubblicarnNel tempo dell’evaporazione del padre e dello smembramento della famiglia tradizionale, cosa può avere una funzione di guida per il soggetto? Cosa resta del padre al di là del suo Ideale? Cosa rende possibile, nell’epoca del tramonto dell’Edipo, una trasmissione efficace del desiderio? Cosa significa “ereditare” la facoltà di desiderare? Come il desiderio e la Legge possono ancora accordarsi? Attraverso Sigmund Freud e Jacques Lacan e alcune figure tratte dalla letteratura (Philip Roth e Cormac McCarthy) e dal cinema (Clint Eastwood), si delineano i tratti di una paternità indebolita, ma comunque vitale, priva di ogni aura teologica e fondata sul valore etico della testimonianza singolare. Con una nuova prefazione dell'autore. -
Le lingue impossibili
Un'indagine sulle basi di natura neurofisiologica del linguaggiornrn«Lo stile di questo e altri libri di Moro coniuga la serrata efficacia argomentativa e l'eleganza tipiche della sua formazione umanistica con i continui riferimenti a modelli d'interpretazione attinti alle scienze naturali – biologia e fisica in particolare – e a quelle matematiche» – La Domenica del Sole 24 orernrnPuò esistere una cosa come una lingua umana impossibile? Un biologo potrebbe definire impossibile un animale che contraddicesse le leggi fisiche della natura (l’entropia, per esempio, o la gravità). Esistono leggi simili in grado di condizionare le lingue? In questo libro, Andrea Moro, autorevole linguista e neuroscienziato, esplora l’esistenza delle lingue impossibili, alla ricerca dell’“impronta digitale” del linguaggio umano. L’autore ci conduce oltre i confini di Babele, attraverso l’insieme di proprietà che, al di là delle apparenze, tutte le lingue condividono, e indaga le fonti dell’ordine, facendo riferimento a esperimenti che egli stesso ha contribuito a progettare. Paragona la sintassi al rovescio di un arazzo, rivelandone la struttura nascosta, descrive il cervello come un setaccio e ascolta il suono del pensiero attraverso la registrazione dell’attività elettrica encefalica. Parole e frasi, ci dice, sono come sinfonie e costellazioni: non hanno contenuto proprio, esistono perché le ascoltiamo e le guardiamo. Siamo parte dei dati. -
La sapienza del cuore. Pensare le emozioni, sentire i pensieri
Emozioni, sentimenti e passioni forgiano la qualità della nostra esistenza, ma non sempre siamo consapevoli dei modi in cui si esprime la nostra vita affettiva. Tendiamo infatti a vivere in modo irriflessivo. Quale cura di sé consente di coltivare la parte affettiva a vantaggio della qualità dell'esistenza? E come è possibile alimentare gli affetti positivi, che generano sentimenti vitali, e ridimensionare quelli negativi, che mettono a rischio la relazione con se stessi e con gli altri? Rispondere a queste domande significa tracciare un orizzonte alla luce del quale valutare se e quanto le nostre convinzioni siano adeguate alla vita buona. Significa creare le fondamenta della migliore vita possibile. In questa prospettiva, sviluppare la capacità di autocomprensione affettiva rappresenta un obiettivo esistenziale imprescindibile. -
Diventare una persona autonoma
Perché le persone si comportano in modo diverso alle prese con la medesima situazione? Perché, davanti alle avversità della vita, alcuni cadono in depressione, altri diventano aggressivi, altri ancora si fortificano? Perché alcuni si barricano in casa per paura mentre altri sentono il bisogno di evadere? Perché l'amore, a volte, degenera in dipendenza o in violenza? Perché alcuni soffrono per non soffrire mentre altri non vivono per paura di morire? A queste e ad altre domande risponde Manuel Villegas, a partire dalla concezione del disagio psicologico come risultato di costrizioni interne o esterne della libertà, sotto forma di vergogna, paure, dipendenze, sensi di colpa, ossessioni, pulsioni. L'essere umano non può evitare i conflitti che accompagnano la sua esistenza, ma può affrontarli con atteggiamento responsabile, imparando a gestirli in modo autonomo. -
L'io-pelle
Da una delle voci più autorevoli della psicoanalisi francesernrn«Sforzo di sistemazione ambizioso, trattazione complessa e discontinua, ma teoria di fondo forte e intuitiva: esiste un legame (inconscio) tra le funzioni protettive della pelle e quelle dell'Io. Il saggio ruoto attorno a una metafora: l'Io avvolge l'apparato psichico proprio come la pelle offre un ""involucro"""" al corpo. Che segna un confine, mette in comunicazione, protegge dall'eccesso di stimoli» – La Domenica del Sole 24 orernrnSe la pelle è l'involucro del corpo, allo stesso modo l'Io tende ad avvolgere l'apparato psichico. Da questo punto di vista, le strutture e le funzioni della pelle possono offrire agli psicoanalisti e agli psicologi analogie feconde e guidarli nelle loro riflessioni e nelle loro pratiche. L'io-pelle si presenta come un concetto operativo che definisce il modo in cui l'Io si appoggia sulla pelle e implica un'omologia tra le funzioni dell'Io e quelle del nostro involucro corporale: limitare, contenere, organizzare. L'idea che l'Io, come la pelle, si strutturi in un'interfaccia consente anche di arricchire le nozioni di frontiere, limiti, contenitori, in una prospettiva psicoanalitica. Inoltre, la pregnanza concettuale dell'Io-pelle permette di comprendere meglio una realtà clinica complessa: al di là della relazione tra le malattie dermatologiche e i disturbi psichici, Anzieu dimostra come il sovrainvestimento o la carenza di una funzione dell'Io-pelle servano a spiegare in particolare il masochismo perverso, il nucleo isterico della nevrosi o la distinzione tra personalità narcisistiche e borderline."" -
La teoria dell'attaccamento. John Bowlby e la sua scuola
John Bowlby è uno dei più eminenti teorici della psicologia del ventesimo secolo. Questa nuova edizione del libro di Jeremy Holmes è sia un resoconto della vita e delle idee di Bowlby, sia un'introduzione aggiornata agli studi contemporanei sulla teoria dell'attaccamento, ormai imprescindibile in psicologia, psicoterapia e sviluppo infantile. Holmes ripercorre l'evoluzione del lavoro di Bowlby, a partire dalla sua fecalizzazione iniziale sulla delinquenza e sulla deprivazione materiale e dalla sua insofferenza per l'impermeabilità della psicoanalisi nei confronti della scienza empirica, per arrivare sino all'affermazione della teoria dell'attaccamento come modello psicologico a se stante. Questa nuova edizione documenta l'esplosione dell'interesse per la teoria di Bowlby, con le ricerche e le nuove teorie dei suoi seguaci, che comprendono la scoperta da parte di Mary Main dell'attaccamento disorganizzato e la sua elaborazione àeY Adult Attachment Interview, le indagini sull'attaccamento in età adulta di Mikulincer e Shaver, e i contributi fondamentali di Fonagy, Bateman e Target. Vengono presi in esame anche i progressi nel campo della biologia e della neuroscienza dell'attaccamento. Questo libro, scritto in modo molto accessibile ma rigoroso dal punto di vista accademico da una figura autorevole in materia, resta la perfetta introduzione alla teoria dell'attaccamento per chi si interessi di psicologia, psichiatria, lavoro nel sociale e di cura. -
Basi biologiche della funzione genitoriale. Condizioni tipiche e atipiche
Argomenti trattati: Basi teoriche ed evidenze empiriche; Fattori neurobiologici nel genitore che predispongono a prendersi cura del bambino; Fattori neurobiologici e psicofisiologici nel bambino che predispongono alla cura da parte dell'adulto; Aspetti neurobiologici della relazione genitore-bambino; La teoria dell'attaccamento. Dall'etologia alle neuroscienze; Attaccamento; caregiving e neuroscienze. Un approccio intergenerazionale; La funzione genitoriale con figli affetti da disturbi del neurosviluppo. -
Teorie del cinema. Il dibattito contemporaneo
Un’articolata introduzione e una postfazione intenzionalmente provocatoria permettono al lettore di comprendere “dal vivo” come il pensiero sul cinema, nei suoi rizomatici mutamenti, sia fondamentale per interpretare la complessità dell’esperienza mediale contemporanea.rnrnLe immagini in movimento continuano a costellare la nostra vita quotidiana, immersa in una miriade di schermi - grandi e piccoli, fissi e mobili, personali e collettivi - e in un flusso ininterrotto di narrazioni audiovisive.Anche i discorsi e le riflessioni sul cinema e sui film non cessano di animare il dibattito culturale contemporaneo coinvolgendo un gran numero di istituzioni (accademiche e non), appassionati di cinema e semplici spettatori. Se, da un lato, i film rappresentano da sempre le tendenze e le tensioni sociali della nostra cultura, dall'altro le teorie del cinema riflettono sempre più l'incontro (e lo scontro) fra differenti visioni del mondo e della conoscenza. Questa antologia presenta per la prima volta in italiano i contributi dei più autorevoli e originali rappresentanti dei film studies degli ultimi quindici anni. L'idea di fondo è che la riflessione sul cinema e sull'audiovisivo non si svolga in un perimetro chiuso e invalicabile, ma in aperto dialogo con altre discipline: con la filosofia, intorno al concetto di esperienza; con le scienze sperimentali, a proposito del concetto di organismo; con la teoria dei media, rispetto al concetto di dispositivo. Un'articolata introduzione e una postfazione intenzionalmente provocatoria permettono al lettore di comprendere ""dal vivo"""" come il pensiero sul cinema, nei suoi rizomatici mutamenti, sia fondamentale per interpretare la complessità dell'esperienza mediale contemporanea."" -
Deleuze e la psicologia
L’effetto più potente delle idee di Deleuze per la clinica è rnla sua affermazione incessante delle funzioni critiche e creative in ogni intrapresa umana. rnrnrnGilles Deleuze è stato uno dei pensatori più importanti e influenti del XX secolo. Le sue opere, in particolare quelle sviluppate in collaborazione con lo psicoanalista Felix Guattari, s'incentrano sulla costruzione di una filosofia della differenza straordinariamente ricca di nuove suggestioni, capaci di restituire anche alla psicologia la vitalità necessaria a recuperare il senso della propria pratica. Il libro si apre offrendo una visione complessiva del contributo filosofico di Deleuze, incluso il progetto condiviso con Guattari, all'emancipazione della psicologia dalla sfera del ""familiare"""", evidenziandone il potenziale rivoluzionario nell'ambito dell'etica e della politica, dell'impegno profondo a favore di una più alta dignità della condizione umana. Indaga quindi le possibilità di mettere alla prova queste idee nelle tre dimensioni fondamentali della psicologia: l'oggetto di studio, il metodo e le applicazioni cliniche."" -
Pictorial turn. Saggi di cultura visuale
Il libro, in una nuova edizione completamente rivista e aggiornata, presenta al pubblico italiano i testi più rappresentativi di uno dei protagonisti della visual culture contemporanea.rnrnrnIl pictorial tum è la ""svolta""""' epistemologica che pone lo studio delle immagini sullo stesso piano di quello del linguaggio. Il libro, in una nuova edizione completamente rivista e aggiornata, presenta al pubblico italiano i testi più rappresentativi di uno dei protagonisti dela visual culture contemporanea. Si tratta di saggi in cui Mitchell introduce nozioni e termini ormai entrati a pieno titolo nel vocabolario critico, come l'alternativa image/picture, le nozioni di metapicture e biopicture, e lo studio sistematico dell'iconofilia e dell'iconofobia, che da sempre determinano la nostra relazione con le immagini. Per Mitchell, infatti, la questione delle immagini va posta a partire da ciò che esse pretendono da noi, dalla loro agency, dalla loro potenza sociale e cognitiva. A fronte di una raffinata elaborazione teorica, l'autore non perde mai di vista il significato che le immagini hanno per la cultura contemporanea. I saggi qui raccolti pongono le basi di una """"scienza delle immagini"""" che possa dialogare con la storia dell'arte, la semiotica visiva e l'estetica."" -
Gruppo. Nuova ediz.
Fare parte di un gruppo è un'esperienza complessa e imprescindibile di ogni essere umano. Dopo aver inquadrato la questione dal punto di vista storico e teorico, Claudio Neri prende in considerazione le relazioni all'interno del lavoro analitico, il concetto di processualità, la qualità della vita dentro il gruppo e il suo spazio comune, il pensiero a esso collegato e le sue trasformazioni, il rapporto tra gruppo e individuo, prestando grande attenzione alla comunicazione non solo verbale. Il volume è ricco di spunti, riquadri riassuntivi e, grazie ai numerosi rimandi interni e al glossario che ne facilita la consultazione, può essere letto in modo lineare, ma anche a partire da un argomento a scelta seguendo un percorso personale. Rivolto in particolare a chi si occupa delle dinamiche di gruppo dal punto di vista psicologico, sociologico e della comunicazione, è un utile strumento didattico e un testo importante in particolare per chi pratica la psicoterapia. Questa edizione include alcuni nuovi capitoli e presenta un testo completamente revisionato e aggiornato. -
Momenti di felicità
L'antropologo francese ha esplorato le condizioni in cui nascono gli stati di benessere soggettivo: è una questione di memoria, di attesa, di relazioni sociali.rnrn""La felicità è anche una questione etica. Augé, da antropologo, non crea concetti, ma si interroga sul fenomeno, sull'atto pratico che può farci felici"""" - Riccardo Piaggio - Il Sole 24 OrernIl piacere di incontrare un viso, un paesaggio, un libro, un film, una canzone, l'emozione del ritorno o della prima volta: sono impressioni fugaci, momenti di felicità concessi a tutti, indipendentemente da origini, cultura, sesso. Spesso arrivano improvvisi, in situazioni dove nulla sembrerebbe favorirli: nondimeno esistono e resistono, contro venti e maree, al punto di abitare stabilmente la nostra memoria. Marc Augé esplora questi momenti di felicità, mescolando riflessioni e ricordi personali, con un piccolo cammeo dedicato ai canti e sapori d'Italia, delizioso omaggio ai piaceri dei sensi che il nostro paese gli ha sempre offerto e offre a chiunque sappia intenderli come forma di autentica cultura. Ma lo sguardo dell'antropologo si fissa anche sull'oggi, sui momenti felici che oppongono resistenza all'epoca presente, all'inquietudine e all'angoscia: momenti """"di felicità nonostante tutto"""", perché nei periodi di incertezza avviene di norma che si vada in cerca di salvagenti."" -
L'arcobaleno sul ruscello. Figure della speranza
La speranza è da sempre al centro della cura: senza di essa non si riuscirebbe a trovare le parole da rivolgere ai pazienti, quelle più consone a ciascuno. rnrn«È alle intuizioni di filosofi e letterati, ma anche santi e testimoni dell'olocausto, che Eugenio Borgogna ancora le sue riflessioni di psichiatra di lunga esperienza su un'inclinazione umana che apre alla pienezza della vita e per questo diventa scopo e necessità della cura.» - Giulia Alice Fornaro, Mindrn«La significazione umana di Eugenio Borgna ripresenta nelle sue pagine momenti emblematici nel ""silenzio"""" delle parole, nella trascendenza dello sguardo rispetto alla spazialità dei linguaggi, nel tempo interiore, nel tempo dell'io» - Stefano Crespi, Il Sole 24 Ore rnEugenio Borgna concepisce la speranza come un’inclinazione umana solo apparentemente fragile, in realtà continuamente capace di farci accedere alla pienezza dell’esistenza. Che si tratti delle difficoltà della vita quotidiana o degli abissi della psicopatologia, è dalla conoscenza di sé che nasce la spinta ad aprirsi al futuro e alla speranza e a uscire dalla solitudine.rnBorgna descrive le molte declinazioni della speranza a partire dalle intuizioni di grandi filosofi, poeti e scrittori come Leopardi e Kafka, sant’Agostino e Walter Benjamin, oltre che dalla sua lunga esperienza clinica e di pratica della psichiatria fenomenologica. La speranza è da sempre al centro della cura: senza di essa non si riuscirebbe a trovare le parole da rivolgere ai pazienti, quelle più consone a ciascuno. È come una stella cometa che illumina le notti dell’anima."" -
Empatie. L'esperienza empatica nella società del conflitto
L’empatia è l’esperienza che mette di fronte all’esistenza dell’altro come altro, alla sua unicità e differenza. Non è un sentimento di simpatia o di compassione. Non produce somiglianze o sintonie, ma movimenti imprevisti e diversificati verso i nuovi pensieri e desideri generati dall’incontro fra due esseri umani. Proprio la diversa qualità delle relazioni porta in primo piano modalità dell’esperienza empatica, come l’empatia senza simpatia e l’empatia negativa, rimaste fin qui ai margini della riflessione. Esse rappresentano una chiave essenziale per mettere a fuoco e definire il ruolo dell’empatia in contesti più ampi di genere narrativo, culturale e istituzionale, quali l’immaginazione letteraria e l’attività giudiziaria. -
La guerra nella Grecia antica
«Al tema della guerra Vernant approdava anche per l'esperienza nella resistenza all'occupazione nazista. Perciò poteva analizzare l'etica dell'oplita senza ambiguità.» - C. Francorn«Questo volume offre non solo notizie e approfondimenti storici e politici antichi, ma anche importanti spunti etici e attuali.» - Carlo Carena, Il Sole 24 orernJean-Pierre Vernant e altri studiosi come Marcel Detienne e Pierre Vidal-Naquet presentano qui i risultati di una ricerca svolta in una duplice prospettiva, storica e sociologica, nella quale non si è trattato soltanto di delineare una panoramica delle istituzioni militari e di elaborare il ritratto psicologico del combattente ma, in modo ancor più approfondito, di definire il ruolo,lo statuto sociale e il significato stesso della guerra nella civiltà greca. Il mondo miceneo, il sistema classico e l'epoca ellenistica costituiscono i tre momenti in cui si articola il nuovo volto della guerra. Nel mondo miceneo, essa sembra costituire una funzione specializzata. Con la polis classica e la falange degli opliti, la guerra diventa ""politica"""": la figura del guerriero cede il posto al cittadino-soldato e l'attività guerriera si confonde con la vita in comune del gruppo. In epoca ellenistica, con gli eserciti di mercenari reclutati dai principi per conquistare imperi, la guerra si separa dalla politica, per assumere la forma di un'attività professionale al servizio dei sovrani."" -
Eccitazione. La logica segreta delle fantasie sessuali
«Favorendo, tramite numerosi frammenti di casi clinici, l'osservazione fondata su dati empirici piuttosto che su speculazioni astratte e ingiustificate, Bader offre al lettore la possibilità di ascoltare i discorsi più intimi e inconfessabili dei suoi pazienti, senza che questa operazione precipiti mai in uno sgradevole esibizionismo psicoanalitico.» - Franco Lolli, Aliasrnrn«Eccitazione. La logica segreta delle fantasie sessuali è un testo illuminante per chi ha interesse ad afferrare il significato psicologico della trama della propria fantasia sessuale, che rimane ricorrente e difficilmente muta.» - Nicole Janigro, DoppiozerornrnIn questo volume, Michael Bader, psicoanalista e illustre esponente del San Francisco Psychotherapy Research Group (SFPRG) fondato da Joseph Weiss e Harold Sampson, dimostra come la Control-Mastery Theory (CMT) ci permetta di comprendere la logica segreta delle fantasie sessuali.rnIn uno stile chiaro e con molti esempi clinici, Bader sostiene che le fantasie sessuali disconfermano le nostre paure più profonde, contrastano i nostri sentimenti di colpa e ci permettono di sentirci al sicuro e di lasciarci andare all’eccitazione e al piacere sessuale. Alla base anche delle fantasie erotiche più strane non vi sarebbe altro che la ricerca di un senso di sicurezza.rnPartendo dall’analisi di pazienti, con o senza “perversioni”, e passando per la molteplicità di fantasie che popolano la rete, l’autore illustra gli intrecci tra psicologia individuale, cultura e società che influenzano le nostre pratiche erotiche. -
Comprendere i disturbi mentali. Una guida per la famiglia con l'aiuto del DSM-5
Il libro fornisce preziose informazioni su tutto ciò che riguarda la malattia mentale e la sua cura. Presenta i disturbi usando un linguaggio comprensibile per lettori senza formazione psichiatrica, per esempio genitori che potrebbero voler capire quali opzioni sono possibili per il trattamento del loro bambino. Spesso la descrizione è accompagnata da un breve case study su un paziente sottoposto a trattamento per un determinato disturbo, che serve come esempio per orientarsi in casi analoghi. Il lettore avrà la possibilità di riconoscere i sintomi psichiatrici, di capire quando è il momento di chiedere aiuto per ottenere le cure adeguate. Tra i differenti disturbi illustrati vi sono la depressione, la schizofrenia, il disturbo da deficit di attenzione/iperattività, il disturbo dello spettro dell’autismo, il disturbo da stress post-traumatico e il disturbo bipolare. Il volume, basato sul DSM-5® (quinta e ultima edizione del Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali), offre anche un glossario, suggerimenti per affrontare il disagio e una lista di risorse utili per il trattamento. -
Conoscenza ignoranza mistero
Il grande filosofo Edgar Morin sfida la certezza di poter conoscere tutto di un'epoca segnata dal progresso scientifico. E ci ricorda come e renderci umani sono lo stupore, la sensazione dell'ignoto e la consapevolezza dei propri limiti.rnrnrnrn""Alcuni credono di aver trovato il segreto dell'universo in un algoritmo supremo. Ma da dove verrebbe fuori questo algoritmo, versione matematica iperastratta del Dio creatore, e che, per di più, non saprebbe produrre che ordine? Sono convinto che, al contrario, secondo il motto di San Giovanni della Croce, il mistero sia nella """"nube tenebrosa"""" fuori dalla nostra portata""""rnrn""""Chi aumenta la sua conoscenza aumenta la sua ignoranza"""", scriveva Friedrich Schlegel. """"Vivo sempre più con la coscienza e il sentimento della presenza dell'ignoto nel conosciuto, dell'enigma nel banale, del mistero in tutte le cose e, in modo particolare, dell'aumento del mistero in ogni aumento della conoscenza"""", ci dice Edgar Morin. Così in questo libro si spinge a esplorare i territori del sapere, in cui ci si imbatte in una terna inseparabile: conoscenza, ignoranza, mistero. Tutti i progressi delle scienze suscitano nuovi interrogativi e sfociano nell'ignoto: quello dell'origine, della fine, della natura della realtà. Più si vede quel che c'è di razionale, più bisogna vedere anche quel che sfugge alla ragione, ma il mistero non svaluta la conoscenza che vi approda; al contrario, stimola e fortifica il senso poetico dell'esistenza."" -
L'illusione della conoscenza. Perché non pensiamo mai da soli
Gli esseri umani hanno sviluppato società e tecnologie molto complesse, ma la maggior parte di noi non sa nemmeno come funziona una penna o una bicicletta. Com'è possibile che si sia ottenuto così tanto nonostante si comprenda così poco?rn«Steven Sloman e Philip Fernbach dimostrano con molta chiarezza che la maggior parte delle nostre decisioni sono prese a colpi di ""pressapoco"""" [...] e che in pratica parliamo quasi soltanto di cose che non conosciamo davvero» – Il GiornalernGli scienziati cognitivi Steven Sloman e Philip Fernbach sostengono che noi sopravviviamo e prosperiamo malgrado le carenze della nostra mente perché viviamo in una ricca comunità della conoscenza. La chiave della nostra intelligenza sta nelle persone e nelle cose intorno a noi. La natura intrinsecamente collettiva della conoscenza spiega perché spesso supponiamo di saperne di più rispetto a quanto effettivamente sappiamo e perché i metodi didattici e di management basati sul singolo individuo spesso falliscono. Ma le nostre menti collaborative ci permettono anche di fare cose incredibili. Questo libro sostiene che il vero genio può essere trovato nei modi in cui creiamo l'intelligenza usando la comunità che ci circonda.rnMarco Malvaldi e Raffaello Cortina propongono un invito alla lettura ai parlamentari italiani. 630 Deputati e 315 Senatori hanno ricevuto in dono l'ebook di L'illusione della conoscenza, in cui gli autori mostrano in modo brillante come tutti noi ci illudiamo di comprendere come funzionano le cose mentre in realtà la nostra comprensione è insufficiente.rn«Onorevole lettrice, Onorevole lettore,rnsapresti descrivermi come funziona uno sciacquone?rnSe non lo sai, non preoccuparti. Nemmeno io lo sapevo - e non credevo nemmeno che fosse importante, prima di leggere questo libro. rnIn questo momento, sei una delle persone che possono attivamente decidere del futuro del nostro paese. Per questo, indipendentemente dal tuo schieramento politico o dal gruppo a cui appartieni, mi sono sentito di regalarti questo libro.rnOgnuno di noi ha competenze diverse, e abilità diverse; e sono spesso competenze altamente specializzate. La conseguenza è che ognuno di noi ignora molte più cose di quelle che conosce.rnUn grande investitore ed economista statunitense, Warren Buffett, dice che non è importante il rapporto tra quante cose sai e quante non sai, ma è fondamentale tracciarne i confini: conoscere la superficie che separa la nostra conoscenza dalla nostra ignoranza. La cosa, secondo me, è ancora più importante per un politico, cioè per una persona che non può, e non deve, sapere tutto, ma deve spesso prendere decisioni sulla base di ciò che altri sanno, e quindi valutare correttamente le persone alle quali si affida.rnValutare noi stessi è difficile, ma valutare gli altri lo è ancora di più: è molto difficile stabilire questi confini, per noi stessi e per gli altri, ma è necessario. Sia per scegliere le persone giuste, che per dare il giusto peso alle loro parole.rnPer questo, credo che questo libro ti potrebbe essere d'aiuto.rnAnche se sai come funziona uno sciacquone.» rnCon sincerità, Marco Malvaldi e Raffaello Cortina"" -
Nostalgia. Storia di un sentimento. Ediz. ampliata
Nostalgia è dolore per un ritorno che si mostra con l'iridescenza del miraggio e insieme con l'amarezza dell'impossibile. Nostalgia è parola moderna: il neologismo, coniato da Johannes Hofer nel 1688 in una dissertazione presentata all'Università di Basilea, designava la malattia che colpiva i soldati svizzeri in servizio presso guarnigioni straniere. Studiata a lungo come malattia nei trattati di medicina militare, la nostalgia ha nella modernità un cammino analogo a quello dell'antica malinconia: il passaggio da malattia a sentimento, che avviene nell'Europa ottocentesca di esuli e migranti. Di questa storia si presentano qui, oltre all'atto di nascita, le stazioni, le svolte, i testi rilevanti. La nuova edizione allarga le presenze di testi d'autore e aggiunge un saggio sui rapporti tra nostalgia e poesia. Perché nella poesia possiamo scorgere le forme in cui quel tempo che è perduto può rinascere, trovando nella lingua il suo ritmo, la sua casa.