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Montale, la Liguria
Ora di un'evidenza flagrante, ora carsica e quasi segreta, la trama delle relazioni intrattenute da Eugenio Montale con il proprio ""milieu"""" genovese e ligure ritorna al centro del presente volume, che accoglie gli Atti del convegno """"Montale, la Liguria"""" svoltosi a Genova, nell'Aula magna della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università, il 12 e il 13 settembre 2011, a trent'anni dalla morte del grande poeta. Di tale intricatissima rete gli otto contributi qui pubblicati aspirano a restituire la complessità delle articolazioni insieme """"ideologiche"""" e formali, tematiche e verbali, in obbedienza a una strategia di accostamento ai testi non univoca ma plurale, come si conviene a un'opera in versi e in prosa prodigiosamente mobile e """"aperta""""."" -
Dal ponte all'infinito
Nella ""Città che non dorme mai"""", dove tutto nasce, corre e si brucia in un battibaleno, dal 1996 ha preso vita un gesto antico e nuovissimo allo stesso tempo, una Via Crucis. Iniziata da un gruppetto di amici, la """"Way of the Cross over the Brooklyn Bridge"""" è diventata negli anni l'icona viva del Venerdì Santo a New York City, una vera e propria tradizione, dove le tradizioni non attecchiscono mai. Questo libro ne racconta la storia, i fatti e le ragioni accompagnandoci attraverso quel grande e affascinante ponte, il """"Brooklyn Bridge"""", che ogni Venerdì Santo sembra più che mai unire terra e cielo mentre migliaia di persone seguono la Croce."" -
La scelta
Miriana conduce una vita serena e invidiabile fino a quando non si trova catapultata in una realtà dolorosa: dalla scoperta del suocero di essere affetto da una malattia genetica rara alla notizia della trasmissione della malattia al marito. Così, una serie di eventi inattesi e tragici stravolgeranno completamente non solo la sua esistenza presente ma anche i suoi desideri e progetti futuri. Passando dalle considerazioni dettate dalla pura razionalità a quelle in cui prevarranno le ragioni del cuore, Miriana dovrà operare una scelta complessa, da cui dipenderà l'intero decorso della sua vita. Una storia che fa riflettere sul valore di quello che possediamo e che ci mostra come la quotidianità, pur nel suo aspetto a volte monotono, valga comunque la pena di essere vissuta fino in fondo. -
I giorni chiamati nemici
«Emma Pretti ha già una carriera poetica alle spalle - ma ""carriera"""" è un concetto burocratico: in realtà un(a) poeta si ripresenta sempre di nuovo in ogni suo singolo libro. I giorni chiamati nemici descrive un paesaggio quotidiano che però è al tempo stesso - se non proprio una regione di dissimilitudine - almeno un paesaggio non ovviamente riconoscibile. Un paesaggio che si deduce italiano per la vivace presenza di alcuni termini dialettali (dunque, regionalizzato): rurale e in certo senso post-urbano, con qualche tocco da racconto nero. Al suo interno parla una voce che appartiene a un personaggio-io (ma le voci sembrano essere più d'una): il personaggio è costantemente tentato di abbandonarsi alla tenerezza verso gli altri, verso le cose - e per fortuna cede spesso a questa tentazione - e non ha abbandonato la speranza. Ma c'è anche un'aspra resistenza all'«autoinganno», per cui le dichiarazioni d'amore si risvoltano spesso nel loro contrario (gli «innamorati fradici» risultano essere tacchini; e anche loro, forse, sono fradici soltanto di pioggia). Tutto ciò è detto in un linguaggio che in generale è duramente chiaro, con qualche irruzione opportunamente demotica, e qualche torsione metaforica neobarocca che sembra echeggiare lo stile delle avanguardie protonovecentesche. La dubitosa interrogazione di Dio (una «preghiera scoscesa e pesta», gomito a gomito con momenti d'odio) non teme di usare la parola anti-moda, la parola evitata dalle teologie morbide: peccato.» (Paolo Valesio)."" -
Eraclito d'Efeso. Diario
Questo studio vuole essere una proposta di elencazione biografica dei frammenti di Eraclito secondo suggerimenti desunti per lo più dalla sensibilità letteraria e da una filologia divinatoria del personaggio. Il lascito frammentario è una raccolta di ricordanze, capostipite del genere marcaureliano e poi guicciardiniano. -
Stelle senza polvere. Atletica leggera «Palestra di vita»
Che succede a un atleta quando attacca le scarpe al chiodo? Quando calano le luci della ribalta e c'è da reinventarsi in una dimensione diversa? In venti interviste a tutto campo, lo raccontano stelle di prima grandezza e altri di minore caratura, accomunati dall'entusiasmo con cui hanno vissuto l'esperienza agonistica. -
Gratis mai
Affari, politica, mafia sono alla base di questo divertente e surreale racconto incentrato sulla figura di un killer molto... intraprendente. -
«...Attraverso un cannocchiale capovolto». Frammenti biografici e narrativi di Giuseppe Dessì
Attraverso le carte personali di Giuseppe Dessì, dal 2000 conservate presso l'Archivio Contemporaneo del Gabinetto G.P. Vieusseux, questo catalogo si propone di andare alla ricerca delle correspondances che hanno influenzato la narrativa del «Proust sardo» della nostra letteratura. Un viaggio, in sette tappe, all'interno della vita e dell'opera dello scrittore, affrontando tematiche, generi e coincidenze cronologiche del suo singolare percorso letterario. Frammenti biografici e narrativi che, col sostegno del Comitato Nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita di Giuseppe Dessì, contribuiscono oggi a ricostruire la personalità dell'autore di Paese d'ombre e a comprendere la genesi della sua scrittura. -
Testimoni nel quotidiano
Alberto Migone, «uno dei più alti e santi testimoni della laicità cristiana oggi». Sono parole del vescovo di Prato, Gastone Simoni. «Un uomo di forte radicamento ecclesiale, di chiara lettura dei tempi, di equilibrato giudizio nelle situazioni problematiche». Così ha detto di lui l'arcivescovo di Firenze, Giuseppe Betori, nell'omelia del funerale celebrato il 2 giugno 2009 nella Basilica fiorentina della Santissima Annunziata. «Alberto era un uomo giusto», ha scritto il cardinale Silvano Piovanelli: «giusto nel senso biblico della parola». «Un grande», lo ha definito l'allora direttore di «Avvenire», Dino Boffo, nella commemorazione funebre. Al mestiere di giornalista, Migone ci era arrivato tardi, alla soglia dei cinquant'anni, e praticamente per obbedienza ai vescovi toscani e per servizio alla Chiesa. Questo volume raccoglie alcuni dei molti editoriali scritti per «Toscana Oggi». I temi affrontati vanno dalla politica al ruolo dei laici nella Chiesa, dalla giustizia alla guerra, alla pace, dalla famiglia ai grandi eventi ecclesiali, alle questioni etiche. -
Il velo e la morte. Saggio su Leopardi
Il motivo del velo e della copertura attraversa in maniera sotterranea tutta la speculazione filosofica leopardiana. Declinato nelle più varie accezioni (vestimento, supplemento dell'immaginario, metafora, traccia letteraria) esso si presenta sempre come un sipario che ha lo scopo di proteggere il soggetto della conoscenza da un terribile segreto, desiderato e allo stesso tempo temuto. Il libro di Tommaso Tarani, privilegiando un costante dialogo con la tradizione filosofico-letteraria francese in un arco temporale circoscritto dalle figure emblematiche di Rousseau e Chateaubriand, si propone di esplorare questo inedito aspetto dell'estetica di Leopardi per proporre una complessiva rilettura dell'opera leopardiana. Ne emerge una fitta rete tematica in grado di gettare nuova luce sul disegno generale dei Canti e su molti dei temi portanti dello Zibaldone: la funzione filosofica dello stile all'interno del discorso poetico, il rimpianto della nudità nell'età dell'oro, la doppia natura dell'immagine e della beltà, fino a giungere alla terribile dialettica di amore e morte su cui si proiettano l'ombra di Orfeo e di una misteriosa Signora. -
Il mercante armeno
Livorno, Venezia, le Fiandre, terre di frontiera geografica e umana, dove marinai, malfattori, soldati e mercanti chiamano all'avventura i cuori più giovani e coraggiosi: è questo lo scenario che, nella prima metà del 1600, fa da sfondo alla storia di Sevag e di suo figlio Hagan, ultimi discendenti di una famiglia di commercianti armeni di caffè trasferitasi nella città Labronica. Costretti dalla vita a separarsi prematuramente, ignaro l'uno del destino dell'altro, i due uomini saranno impavidi protagonisti nella guerra, nel tradimento, negli affari e nell'amore. -
Meleré al Circofarfalla
Meleré è una musica bambina che ha un dono: riesce a far sorridere tutti quelli che l'ascoltano. Insieme ai suoi amici Figliettino e Cipopiffio, Meleré va a vedere lo spettacolo del Circofarfalla, dove incontreranno animali capaci di fare cose stranissime e incredibili. Ma uno di questi animali, Renata, la papera dorata, viene rapita da una banda di malfattori che la vogliono spennare per vendere le sue penne d'oro. Meleré, Figliettino, Cipopiffio e gli animali del Circofarfalla partono dunque alla ricerca di Renata. Riusciranno a salvarla e a tornare in tempo per lo spettacolo più importante del Circofarfalla a cui assisterà il re Strareginaldo Settimo? Età di lettura: da 8 anni. -
Testa o croce
Un commissario tanto ambizioso quanto annoiato e ""allergico"""" alle decisioni, è impegnato con un'indagine complessa per un caso che gli sta particolarmente a cuore. È il colpo di scena che può dare una svolta alla sua carriera, ma che, per un tragico gioco del destino, lo investe anche negli affetti personali. Sullo sfondo una vicenda che mette in crisi il mito moderno della prova scientifica sempre più spesso destinata a decidere i processi fino a condizionare il libero convincimento del giudice."" -
Luigi Pulci e la chimera. Studi sull'allegoria del Morgante
"Pulci è scarnito, pura lisca"""", scriveva Alberto Savinio alludendo al fatto che il suo nome è semplice e non risuona maestoso come quello del conte Matteo Maria Boiardo o di Ludovico Ariosto: un marchio di scrittore popolare (e anche comico) che Luigi si trova inciso nella carne. In questo libro si vorrebbe presentare un volto diverso dell'autore del Morgante, procedendo secondo una doppia direzione: quella della ricerca biografica volta a mostrare un lato nuovo, più tragico e dolorosamente autobiografico, del personaggio e della sua arte, e quella di una lettura allegorico-morale meno prevenuta di molti episodi del poema." -
Grano e spade
Nella campagna senese, in una vecchia casa senza televisore né internet, Bri e la sua famiglia passano alcuni giorni di vacanza. Suo padre, per allietare le serate, inizia a raccontare l'episodio della battaglia di Montaperti, rivelando alcuni particolari sconosciuti anche ai libri di storia. Bri ascolterà le avventure di Benuccio, scudiero di Iacopo de' Pazzi, disposto a tutto pur di combattere, di Tubrino, giovane contadino in cerca di un signore che lo faccia cavaliere e di sua sorella Amalia, in cerca dell'amore vero, e per questo in conflitto con la madre che la vuole vendere a ricchi e attempati cavalieri. Sullo sfondo la guerra con i suoi pericoli, e l'ingegno di questa umile umanità, capace sempre di trovare una via di salvezza anche nelle situazioni più intricate. -
Una lingua viva oltre la morte. La poesia inattuale di Alessandro Parronchi
Alessandro Parronchi, figura di spicco della terza generazione poetica fiorentina, con raccolte come I giorni sensibili (1941) e I visi (1943) ha contribuito in maniera decisiva a strutturare (e codificare) gli usi lessicali, i temi, le prospettive ideologiche, le fonti e i topoi dell'estetica ermetica. La sua poesia ha avuto la particolarità di dare vita fin dall'inizio a originali interferenze tra la scrittura in versi e la sua attività di storico dell'arte, all'insegna di una trasversalità dei generi (poesia, pittura, ma anche scultura, musica) che fa dell'opera di Parronchi un'espressione novecentesca - quindi inattuale - della grande stagione del romanticismo europeo. -
Keatoniana
La scrittura di Carlo Villa, qui più che mai, si rivela esplosione verbale sull'attualità che ci avvilisce, instancabile nell'analizzarne disperatamente i tessuti con impietosa padronanza istologica; fiduciosa fino al delirio che una simile intransigenza della parola valga ad essenziale valvola espurgativa nel riscattare l'individuo dai troppi assedi debilitanti: purché venga letta. Indicando altrimenti qualcosa anche peggiore, quest'ostracismo a dir poco bizzarro, che perdura da troppo tempo, e in modo così serrato da essere sospetto, da quando dalle redazioni e dai repertori critici sono scomparsi i Calvino, Milano, Giuliani, Garboli e la Corti: solo a citarne alcuni fra quanti Villa invece l'apprezzarono, consigliandolo a lettori che ancora oggi, più che mai, avrebbero bisogno di avvicinarsi a una scrittura d'impareggiabile fiducia nella poesia: a dirla col risvolto di Vittorini all'esordio di Carlo Villa all'Einaudi. Conscio di ciò, l'autore di ""Keatoniana"""" continua il suo solitario gioco al massacro, sapendosi irrimediabilmente senza speranza nell'aggiornarlo impenitente; in questi suoi ultimi sprazzi ottuagenari, offeso dalla concezione """"imperialista"""" delle vendite e delle classifiche, circa l'intelligenza umana che gravita nelle banlieu della letteratura: ottimista com'è nel suo procedere senza cedimenti in senso contrario: avvalendosi per questo del """"visus"""" d'altrettanta imperturbabilità d'un Buster Keaton."" -
Ante gradus. Gli affreschi del Pellegrinaio di Santa Maria della Scalaa Siena
Mille anni fa iniziava l'avventura di una delle più prestigiose e feconde opere di carità della storia europea: l'ospedale di Santa Maria della Scala a Siena. L'opera nacque ante gradus ecclesiae, davanti alla scala della chiesa, collocazione geografica e ideale: dalla Chiesa viene generato questo fiume di carità che attraversa la storia di Siena. -
Salesiani di Don Bosco a Firenze (1881-2011)
La presenza dei Salesiani a Firenze tra via Fra Giovanni Angelico, via del Ghirlandaio e via Gioberti fino al 1995 era rimasta chiusa, difficile e tormentata negli ambienti modesti degli inizi, quando don Bosco nel 1881 mandò i suoi primi tre salesiani. Solamente nel periodo che va dal 1955 al 1959 l'Opera trovò più ampio respiro con la costruzione di due grandi fabbricati, che facilitarono l'azione dei Salesiani in favore della gioventù. Attualmente in via Gioberti vive la parrocchia della Sacra Famiglia con accanto l'Oratorio festivo e quotidiano, l'operosa Libreria della Elledici e la Società Sportiva Sales con oltre mille iscritti. In via del Ghirlandaio gode di prestigio l'Istituto Salesiano, che comprende la Scuola Media, il Liceo Scientifico, il Convitto Universitario e l'Ospitalità. È aperta al pubblico la Sala Esse, centro di varia cultura con programmazione attenta di spettacoli teatrali e cinematografici. Con questo lavoro Antonio Miscio ci fa conoscere quello che i Salesiani hanno fatto e fanno nel rione di Borgo la Croce con una presenza che dura da centotrenta anni. -
Elia Dalla Costa
Il cardinale Elia Dalla Costa, arcivescovo di Firenze, è stato una figura di grande rilievo nella storia fiorentina tra il 1930 e il 1960. .""adre e pastore di eccezionale tempra - disse La Pira - nutrito della meditazione del Battista e dei grandi profeti di Israele guidò il nostro popolo, prima lungo l'aspro deserto di un'epoca di odio e di tragedia, poi per introdurlo nei primi lembi di una terra feconda."""" Nel cinquantesimo anniversario della sua morte Silvano Nistri ricostruisce - come scrive mons. Betori nella prefazione - eventi e scelte che accompagnarono il ministero del cardinale inquadrandole con sobrietà e precisione in una pertinente immagine del tempo e in rapporto con le altre grandi figure - La Pira soprattutto - che caratterizzarono una stagione di chiesa straordinariamente viva.""