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La giovane narrativa italiana. Scritture di fine millennio
È tra la fine degli anni Settanta, primi Ottanta che in Italia, grazie ai brillanti esordi letterari dei vari Palandri, Tondelli, De Carlo, si inizia a parlare del cosiddetto fenomeno della ""giovane narrativa"""". Ripudiati alcuni categorici postulati della neoavanguardia, voltate le spalle al totalizzante impegno politico e ai valori collettivistici dei successivi movimenti studenteschi, questa nouvelle vague di autori - che presto si arricchirà di ulteriori interessanti personalità - si caratterizza al contrario per un gioioso ritorno a raccontare, costruire intrecci, trame; per un recupero di storie private, intimiste; per la creazione di testi multimediali, ovvero carichi di suggestioni mutuate non più solo dalla letteratura ma anche e soprattutto da universi paralleli come cinema, musica, teatro, fumetto, internet, Tv. Si restringe, fino quasi ad annullarsi, la forbice tra una presunta arte colta, nobile, e una bassa, popolare. Sulla scia delle assimilate teorie postmoderne si impongono così opere """"meticciate"""", comprensibili appieno solo da chi con disinvoltura si muove entro tali variegati ambiti. Ed è proprio a questo ricco, intrigante panorama culturale di fine millennio (incluso il tanto discusso filone """"pulp"""") che il libro guarda con attenzione, soffermandosi in particolare su tredici significative opere di narrativa date alle stampe tra il 1979 e il 1996."" -
I servizi pubblici locali. Dall'ideologia al pragmatismo
Il gas, l'energia elettrica, l'acqua, i trasporti pubblici e i rifiuti sono elementi della nostra vita quotidiana, ma il modo in cui vengono gestiti rimane oscuro per la maggior parte dei cittadini. Questo libro si propone di svelare le dinamiche organizzative dei servizi pubblici locali, raccontando la storia e le scelte politiche che a partire dagli inizi del Novecento hanno caratterizzato tali settori. Con la competenza dell'esperto in materia e il linguaggio agile del giornalista, Alfredo De Girolamo inquadra storicamente e normativamente il problema delle aziende che operano nel campo dei trasporti e dei rifiuti, e di quelle energetiche e idriche, analizzando il rapporto tra pubblico e privato e tra municipalizzazione e gestione comunitaria. ""Il più importante pregio di questo volume è costituito dalla sua semplicità, coniugata alla completezza dei temi trattati. Un libro destinato ai cittadini tutti, che si può auspicare venga letto anche dagli addetti ai lavori, che potranno trarne giovamento per affrontare la politica dei servizi pubblici locali con l'attenzione concentrata sui bisogni concreti e sulla necessità di soddisfarli con il massimo di efficienza e di efficacia, entro i confini della sostenibilità economica"""". Introduzione di Claudio De Vincenti."" -
Fiducia nel credito. Esperienze di microcredito per l'impresa ed il sociale
In una fase in cui è ancora acuta la crisi finanziaria e accedere al credito ordinario sembra sempre più difficile, questo studio dimostra il ruolo ormai centrale esercitato dal microcredito a favore dell'inclusione sociale dei soggetti ""non bancabili"""": l'ammontare di credito concesso grazie a questo strumento nel 2011 ha visto una crescita del 42% rispetto all'anno precedente. Il microcredito si è rivelato uno strumento fondamentale per restituire fiducia nel credito in un momento di massima crisi, un mezzo che ha permesso alle famiglie di fronteggiare impreviste difficoltà finanziarie, e alle imprese (tra cui le start-up) di sostenere le proprie attività produttive. Inoltre, attraverso il microcredito, molti studenti hanno avuto accesso all'università o ai corsi post laurea. Il volume, realizzato da Unioncamere con il contributo scientifico di c.borgomeo&co. e di CamCom Universitas Mercatorum, presenta le analisi più recenti su una materia che, da diversi anni, vede l'impegno concreto di una moltitudine di soggetti pubblici (dallo Stato centrale fino alle amministrazioni comunali) e privati (fondazioni bancarie, associazioni, enti religiosi e istituti di credito nazionali e locali, per nominarne solo alcuni) nella promozione e nella realizzazione di programmi differenziati per target e obiettivi. I risultati dello studio confermano che nel nostro paese il microcredito è un fenomeno in ascesa che ha ormai raggiunto risultati quantitativi non più trascurabili."" -
Il lavoro prima di tutto. L'economia, la sinistra, i diritti
Non siamo dentro una lunga crisi ma nel mezzo di una grande transizione. Tra il 2007 e il 2008 si è rotto l'equilibrio, insostenibile sul piano macroeconomico, sociale e ambientale, promosso nel trentennio alle nostre spalle dal paradigma neoliberista. La causa di fondo della rottura non è la finanza avida e irresponsabile. È la regressione del lavoro, dei padri e dei figli, e la conseguente impennata della disuguaglianza di reddito, ricchezza, mobilità sociale e, inevitabilmente, potere economico, mediatico e politico. L'insistenza dei conservatori europei e di larga parte delle tecnocrazie sulla ricetta liberista per uscire dal tunnel porta - è sempre più evidente - alla fine del modello sociale europeo e delle democrazie delle classi medie, oltre che al collasso dell'euro e dell'Unione europea. Le forze del centrosinistra per un lungo periodo sono corse dietro alle mode del momento: ritiro della politica per l'autoregolazione dell'economia; demonizzazione dell'intervento pubblico; ""meno ai padri più ai figli""""; archiviazione del partito intellettuale collettivo per il vuoto leaderismo mediatico. Soltanto la Chiesa di Benedetto XVI, sulla scia di un pensiero secolare, ha messo a nudo le radici etiche, culturali e politiche dell'equilibrio saltato. Ora, dall'altra parte dell'Atlantico e in Europa, i progressisti rialzano la testa e guardano, senza i paraocchi ideologici degli avversari, la realtà: le insostenibili disuguaglianze, le contraddizioni, i conflitti."" -
Il senso del suono
Fabio Scotto intende percorrere in questo volume una distanza fra due estremi in realtà coincidenti: il senso non esiste in poesia senza un'articolazione verbale che lo esprima, mentre il suono è un dato percepibile all'udito che si arricchisce di valenze semantiche. Tradurre il suono significa quindi illuminarne altri possibili sensi, carichi di intensità e intonazioni, e mostrare dunque anche un altro senso, ovvero la percezione dell'identità propria e altrui che si manifesta nell'oralità della scrittura. I saggi qui raccolti prendono in considerazione la traduzione nella contemporaneità. Nella prima parte, lo studio del panorama teorico contemporaneo in Francia e in Italia consente di identificare alcune figure dominanti che interrogano il tradurre come pratica e modalità del pensiero. Le analisi critiche di varie traduzioni d'autore permettono, nella seconda parte, una riflessione a suo modo sperimentale sul ritmo, lavorando sulla ""lettera"""" e sulle sue sequenze prosodiche nella traduzione. Nella parte conclusiva, infine, si dà conto del dibattito sul ritmo, in corso in ambito scientifico, estetico, filosofico e poetico-traduttivo, nella sola convinzione dell.imprescindibilità del problema della forma, la quale, indicando il senso e la direzione dell'incedere della scrittura e della traduzione, a essi lega la sua più durevole possibilità di """"senso""""."" -
Gli anniversari
A lungo dimenticati dalla critica, gli ""Anniversaries"""" rappresentano il più significativo esempio della poetica ricca ed eclettica di uno dei maggiori autori del Seicento inglese. Per dare conto dei complessi intrecci tra poesia, scienza e concezioni filosofiche del mondo che costituiscono l'universo in cui John Donne compone i suoi poemetti, Audrey Taschini ci accompagna nella lettura dei versi esplorando le visioni teologiche dell'autore, concentrandosi sui suoi rapporti con la nuova epistemologia moderna e sulle sue implicazioni nell'elaborazione della concezione di viaggio dell'anima. La prospettiva sulla nascente scienza moderna è la chiave per comprendere gli Anniversaries come grido dolente del poeta per la lacerazione e la fine di un mondo inteso come dimora vivente del Logos, distrutta dal nuovo sguardo analitico, dal nuovo paradigma anatomico della conoscenza che spezza l.unità di poesia, teologia e scienza, rendendo inaccessibile la loro dimensione di speranza e redenzione."" -
Le vacanze del piccolo Nicolas
"Tutti gli anni, cioè quello passato e l'altro ancora, perché prima è troppo prima e io non me lo ricordo, mamma e papà litigano un sacco per decidere dove andiamo in vacanza, poi mamma si mette a piangere e dice che se ne torna dalla sua mamma, e piango anch'io perché a me nonna è simpatica però a casa sua il mare non c'è, e alla fine andiamo dove vuole mamma e non è a casa della nonna"""". Si apre così il racconto di Nicolas sulle vacanze che lo attendono alla fine della scuola. In spiaggia o in montagna, col sole o con la pioggia, quello che è certo è che si farà un sacco di nuovi amici e insieme ne combineranno tante... troppe, dicono i grandi. Soprattutto quando partirà per la colonia - la prima vacanza senza mamma e papà. """"Sul pullman urlavamo tutti, allora il capo ci ha detto che invece di urlare era meglio cantare. Abbiamo cantato delle canzoni stupende, una che parla di una baita sulla montagna e l'altra dove dice che ci sono dei sassi su tutte le strade. Dopo il capo ci ha detto che tutto sommato era meglio quando urlavamo, e intanto siamo arrivati al campo"""". Età di lettura: da 10 anni." -
Orlando
Qualcuno ha mai visto un avvoltoio sorvolare le aride lande del vecchio West in cerca di buoni propositi, invece che di carogne da beccare? Certo che no, a meno che... non abbia sfogliato le pagine scanzonate e ironiche di un libro di Tomi Unger.. e dove sennò? E che nome eroico ha dato al suo simpatico avvoltoio, che sorvola le sabbie e i cactus del Messico: nientemeno che Orlando! Tutt'altro che furioso, l'avvoltoio se ne vola spensierato, quand'ecco che trova un povero cercatore d'oro in fin di vita, appena derubato da qualche canaglia. Lungi dal farsi venire l'acquolina in bocca, Orlando fruga il pover'uomo e, trovata una foto della famiglia, decide di raccogliere le sue cose in un fagotto e di cercare moglie e bambino del malcapitato. La maestra del villaggio gli mostra la rotta sul mappamondo e Orlando vola fin in Vermont, dove scova il piccolo Finley e sua madre. Col bambino sarà intesa prima vista - suggellata da frullati e hamburger alla tavola calda - e, col ricavato delle pepite che Orlando ha preso dalla tasca del padre, i tre partiranno alla volta del Messico sulle tracce del pover'uomo. Come in ogni storia del vecchio West, non mancano le insidie e gli agguati, e il prode Orlando dovrà strappare il piccolo Finley alle grinfie di due brutti ceffi. Ma la famiglia finirà per riunirsi, scegliendo di vivere in un villaggio messicano, insieme a Orlando, naturalmente, che diventerà il primo avvoltoio domestico di tutto il Messico! Età di lettura: da 6 anni. -
Amici così, per grazia di lettura
A quasi trent'anni dalla sua scomparsa, l'antologia ""Amici così, per grazia di lettura"""" raccoglie trenta poesie e un poemetto del grande poeta spagnolo e antifranchista Jorge Guillén nelle versioni di Montale, Traverso, Bigongiari, Luzi, Guidacci, Risi e Zanzotto. Amico di Salinas e García Lorca, membro della cosiddetta generazione del '27, il """"vate castigliano"""" (come lo definì Montale) amò infinitamente il nostro paese e fu a sua volta fine traduttore di autori classici e moderni della letteratura italiana. In Italia quasi tutti i grandi poeti, del primo come del secondo Novecento, conobbero la luce pura e trasparente dei suoi versi intrattenendo con lui un vivace e intenso scambio intellettuale ed epistolare. Amici così, per grazia di lettura è un'antologia di soli poeti e poeti-traduttori. La scelta non è stata casuale e segue il desiderio che lo stesso Guillén aveva espresso a Oreste Macrì in una lettera del 1960: """"Lerici desidera pubblicare un'antologia [...] mi piacerebbe che accanto alle sue traduzioni figurassero quelle dei miei amici italiani. In questo modo, la forma corale esprimerebbe felicemente i miei rapporti personali con i poeti e letterati di questo paese: Montale, Traverso, Bigongiari, Luzi, Baldi, Tentori, Guidacci""""."" -
A tavola con Shahrazad. Le ricette delle Mille e una notte
I racconti delle Mille e una Notte sono da secoli una fonte inesauribile di meraviglia per i lettori. La voce di Shahrazad, che tesse il filo narrativo delle Notti, svela di storia in storia la vita segreta dei palazzi regali, fino a introdurci nelle remote cucine o nel mezzo di sfarzosi banchetti: l'arte del cibo è spesso all'origine dei tanti colpi di scena di cui la giovane infarcisce il suo lungo racconto. ""A tavola con Shahrazad"""" nasce da questo immenso serbatoio di storie: un viaggio culinario nello spazio e nel tempo, in cui un noto antropologo di origini algerine, Malek Chebel, ci conduce alla scoperta del mondo delle Notti osservato nella sua dimensione più ricca, quella della convivialità. Dalle pagine ai fornelli il passo è breve: un grande chef libanese, Kamal Mouzawak, ci regala cinquanta sfiziose ricette, ispirate a quelle servite nei sontuosi banchetti delle Mille e una Notte, che gli sono valse uno dei riconoscimenti più prestigiosi del panorama culinario francese, il Gourmand Award 2012, come miglior libro sulla cucina araba. Il volume è arricchito dei suggestivi disegni di Anne-Lise Boutin, che immergono il lettore nell'atmosfera magica di quel mondo denso di profumi, sapori e colori."" -
Diario di un arcidiavolo nell'Italia della democrazia liquida (1994-2013)
Quando, nel 1994, Berlusconi ""scende in campo"""", sono passati trent'anni da che Mario Isnenghi ha cominciato a firmare con assiduità le Noterelle e schermaglie di """"Belfagor"""", vale a dire la rubrica più acuminata della rivista più combattiva nel panorama della nostra recente letteratura civile. Da quel momento, Isnenghi prende un impegno che non smetterà di onorare con puntiglio a novembre di ogni anno, fino al 2012: annotare minuziosamente le vicende del mal paese, fare le pulci alla cronaca, con umorismo pungente e quant'è giusto amaro. Per diciannove anni la penna del collaboratore dell'Arcidiavolo scava, fa i nomi e, quando serve, leva la pelle; e gli anni, intanto, diventano un vero e proprio ciclo. È una fortuna, ora, poter disporre di questo diario in pubblico, che coincide con l'era berlusconiana. Non vi si parla però sempre e solo di Berlusconi. Anzi, a un certo punto, constatando il rischio di essere risucchiati dall'assillo, uno dei pezzi fa espressa obiezione: """"Qui non si parla di Berlusconi"""". E infatti, la serie ripercorre, a cominciare da Achille Occhetto, tutti i successivi suicidi della Sinistra; come anche la """"doppia cittadinanza"""" dell'Italiano, per effetto di quello strapotere del Vaticano, che sembra quasi volentieri subìto, ancor prima che imposto; e non mancano Bossi, le camicie verdi, il dio Po e la cima del Monviso, e poi Monti e Grillo e l'università, la scuola, la stampa quotidiana... Postfazione di Carlo Ferdinando Russo."" -
Diritto e menzogna. La questione della giustizia in Italia
Il cittadino appare sfiduciato e percepisce come ostile il sistema nel suo complesso. Una legislazione malamente concepita e coordinata che ha finito con il ridurre il diritto a un discorso verboso, a disposizione di interpreti che cercano di forzarlo a vantaggio di interessi di parte. Un'impunità diffusa, agevolata dalle complicazioni processuali e frustrante per il cittadino onesto e osservante. Una formazione professionale difettosa, affidata a università che restituiscono alla società dei tecnici, ma non dei giuristi in grado di percepire i contesti socio-politici da cui le regole scaturiscono e a cui sono destinate. Una magistratura costituzionalmente disegnata più come centro di potere che come potere di servizio, con un tasso di entratura in organi di garanzia eccessivo e sproporzionato. Un'avvocatura a cui la Costituzione ha assegnato la funzione della difesa processuale, ma che non per questo può ritenersi autorizzata ad agire per sviare la retta applicazione della legge. Privati cittadini che usualmente dichiarano il falso per ottenere benefici economici. Così il diritto si fa strumento di alterazione di tutto un contesto storico: può giungere a negare se stesso, divenendo uno strumento di legittimazione di menzogne istituzionali. Ma solo buoni ordinamenti normativi potranno restituirci buone società. Perciò è necessario che si generi una robusta opera di riacculturamento. C'è bisogno di operatori più dotti e più eticamente corredati, meno tecnici e meno formalisti. -
L' Italia intelligente. Adriano Buzzati-Traverso e il Laboratorio internazionale di genetica e biofisica
Nella primavera del 1962, a Napoli, il Laboratorio internazionale di genetica e biofisica (Ligb) iniziava le proprie attività. La costituzione del laboratorio rappresentava il coronamento di una battaglia decennale condotta dal suo fondatore, Adriano Buzzati-Traverso - fratello dello scrittore Dino per rinnovare e modernizzare l'organizzazione della ricerca scientifica in Italia. In pochi anni, il Ligb raggiunse fama di livello internazionale, candidandosi a possibile sede del futuro laboratorio europeo di biologia molecolare. Ma qualcosa andò storto. Nel 1969, infatti, quando era ormai alle porte un accordo internazionale con l'Università di Berkeley per la costituzione a Napoli della prima scuola di dottorato in biologia molecolare in Italia, il Laboratorio venne travolto da una profonda crisi, che vide significativamente affiancati, contro il comune avversario, da un lato alcuni settori dell'università e del Cnr, ostili all'esperimento di Buzzati fin dagli esordi, e dall'altro una compagine di tecnici, ricercatori e borsisti, pronti a occupare il laboratorio e a scagliarsi contro la direzione, etichettando la biologia molecolare come ""scienza borghese"""", """"americana"""" e """"reazionaria"""". Attraverso una ricerca basata su un'ampia e inedita base documentaria, Francesco Cassata racconta un caso esemplare che ha molto da dire all'Italia di oggi."" -
Architettura e storia. Paradigmi della discontinuità
L'architettura rappresenta una delle più importanti testimonianze della presenza dell'uomo sulla terra. In questo senso non solo è legata alla storia: è essa stessa storia per eccellenza. Basterebbe ricordare il tormentone che ogni anno si scatena quando si tratta di individuare qualche architettura o qualche luogo da aggiungere al ""patrimonio dell'umanità"""". Eppure la sua interpretazione viene spesso lasciata alle forme come alle ideologie che essa veicola. La stessa lingua con cui questa storia così fondamentale si racconta appare presa in prestito: dalla storia dell'arte come dalla sociologia, dal romanzo come dalla giurisprudenza. Quella che si dichiara essere la testimonianza per eccellenza non fa spesso i conti neanche con il significato della stessa parola """"testimonianza"""". Questo libro cerca di restituire al rapporto tra architettura e storia la complessità che esso conserva, nonostante tutti i tentativi di incasellarlo in tipi o categorie formali e sociali. Lo fa indagando le relazioni che l'architettura costruisce e muta nel tempo con la religione, la tecnica, il diritto, la rappresentazione dell'autorità, i sentimenti quotidiani attraversati da mutamenti, a volte drammatici a volte celebrativi. Lo fa scegliendo, per ogni capitolo, una parola chiave o piuttosto un'architettura che aiutino a capire come quelle parole, di cui noi spesso abusiamo, costruiscano relazioni tutt'altro che rassicuranti tra le parole e le cose."" -
Dall'isola al mondo. L'internazionalizzazione leggera in Sicilia
La grave crisi finanziaria che ha colpito l'economia mondiale dopo il 2008 non ha fatto che accentuare l'esigenza di internazionalizzazione delle imprese. In effetti, le aziende che hanno affrontato meglio le pesanti conseguenze della recessione sono generalmente quelle più capaci di esportare o di operare sui mercati esteri. Le difficoltà a percorrere la strada dell'internazionalizzazione sono più marcate nelle regioni arretrate. È noto, per esempio, come la capacità di esportare sia molto bassa in Sicilia e, più in generale, in tutto il Mezzogiorno. Da che cosa dipendono queste difficoltà? E come si possono superare? Questo volume analizza il fenomeno mettendo a fuoco le caratteristiche dei principali protagonisti: le imprese e gli imprenditori. Pur muovendosi in un contesto economico difficile, ci sono infatti anche in Sicilia aziende e imprenditori che riescono a ""uscire dall'isola"""", a muoversi nel mercato aperto e a proiettare le proprie attività in contesti lontani, definendo strategie e affrontando investimenti per superare le barriere all'ingresso in mercati nuovi. Il fattore chiave dell'internazionalizzazione sembra essere la capacità degli imprenditori di mettere in collegamento le opportunità offerte dalla domanda internazionale con le risorse naturali e umane locali."" -
Quasi italiani. Storie di immigrati imprenditori
Arrivano da tutto il mondo, dal Senegal o dalla Turchia, dal Marocco o dal Bangladesh; e nei modi più diversi, spesso da clandestini, rischiando la vita. Hanno alle spalle storie intense: chi è stato disertore, chi invece ingegnere, chi ha fatto la fame, chi ha compiuto buoni studi e chi invece si è formato da autodidatta. Vengono in un paese, l'Italia, in cui da anni il lavoro diminuisce e le imprese chiudono. Eppure loro, con impegno, forza e disciplina, con creatività e passione, riescono in ciò che gli italiani fanno con sempre più fatica: creare un'impresa. Il valore aggiunto dell'economia italiana, sostiene l'autore del volume, è oggi nella spinta, nel voler fare, nella capacità di migliaia di immigrati che hanno raggiunto il nostro paese e deciso di mettersi in proprio in uno dei territori in cui risulta più difficile avviare un'attività economica. Questo libro raccoglie le loro storie: vicende esemplari di un mondo, quello dell'imprenditoria immigrata, poco conosciuto e a torto non ancora considerato importante per il futuro della nostra economia. Eppure in questi anni di crisi, mentre il numero delle imprese promosse da italiani diminuisce, l'aumento delle imprese costituite da immigrati è costante. Dall'edilizia al commercio, dai servizi alla tecnologia, alla ristorazione: il successo di questi imprenditori è un esempio di come il coraggio, la passione e la voglia di fare possano cambiare la vita e cambiare l'Italia. Prefazione di Sergio Silvestrini. Postfazione di Fosco Corradini. -
Ci riguarda. Un viaggio per parole e immagini nella Basilicata d'oggi. Con DVD
Esiste ancora la Lucania arcaica e magica di Carlo Levi? O è stata soppiantata da quella luminosa e ritmica del film ""Basilicata coast to coast""""? E se entrambe convivessero? Un Sud unico eppure """"universale"""" si cela e si palesa al tempo stesso nella regione non a caso prediletta da Hollywood per i suoi set, da Richard Gere a Mel Gibson. Ma, oltre lo schermo e gli schermi, il viaggiatore e il lettore ritrovano o scoprono una terra tanto concreta quanto metafisica, un'astrazione palpabile della mente, un paradigma della modernità che ci riguarda. In questo viaggio per parole e immagini di Alessandra Bocchino - narratrice con la macchina da presa -, protagonisti sono gli incontri con artisti, letterati, economisti, agricoltori, registi, fumettisti, albergatori, titolari di aziende di famiglia o incalliti sognatori venuti dal nulla, eredi del passato o cercatori di futuro. Un libro e un """"documento filmato"""" per dare corpo e visioni all'oralità che, come mille anni fa, genera storie e le rende autentiche, possibili. Tra la miseria e il sole, con Albert Camus: """"Fatevi sotto la battaglia in corso vi riguarda eccome""""."" -
Good luck & goodbye. Le pagine che raccontano la mia vita
"Non ho mai pubblicato in forma di libro niente che fosse strettamente personale, quella è una materia di cui finora mi sono servito per i romanzi e i racconti, ma ho scritto questi articoli intensamente personali solo quando ho avvertito l'impeto giungere dal profondo; ecco perché mi sento con la coscienza più pulita nel caso della scrittura non romanzesca"""". È all'insegna di questa autenticità che Fitzgerald propose al suo editore il progetto di una raccolta di scritti personali. L'intento era riprendere il controllo della sua immagine pubblica, che nei primi anni trenta si andava offuscando tra i fumi dell'alcol. Fitzgerald voleva un'occasione per mostrarsi sotto una luce nuova, quale artista consapevole e maturo, e superare l'immagine del cantore elegiaco dell'Età del jazz e del fallimento. Ma il progetto non andò mai in porto e solo oggi viene finalmente alla luce. Queste pagine intime di Fitzgerald ci accompagnano in un viaggio dalla sua giovinezza alla maturità, secondo un itinerario che egli stesso aveva scelto per svelare ai lettori la sua """"vera natura"""". Ecco perché, letti nel loro insieme sono quanto di più vicino a una sua autobiografia si possa leggere oggi, compresa qualche tappa ironica come quella intitolata Una breve autobiografia, che altro non è se non un calendario delle più leggendarie bevute. Una lettura imperdibile per gli abituali """"bevitori"""" delle sue pagine." -
L' arciere del Reno. Seguito da Le avventure del conte di Fiandra
Sul finire dell'anno 1340, in una fredda ma ancora bella notte d'autunno, un cavaliere percorreva il sentiero che costeggia la riva sinistra del Reno. La luna cominciava a irradiare la sua luce d'argento; e noi approfitteremo di quel furtivo raggio di luce per dare una rapida occhiata al notturno viaggiatore""... L'inquietante sospetto di una falsa paternità e di un matrimonio tradito. La rabbia. La sete di vendetta. È questa la temperie di sentimenti che il conte Ludwig di Godesberg rivela all'amico Karl di Hombourg - il cavaliere in cui si è imbattuto il lettore alle prime righe. A fare le spese delle inquietudini e dei sospetti di Ludwig è il figlio Ottone, che viene rinchiuso in monastero, al pari di sua madre, confinata in un convento. Saranno le acque del Reno a salvare Ottone, che gettandosi da una finestra si darà alla fuga e si unirà a una banda di arcieri. L'abilità con l'arco sarà l'arma del suo riscatto che, di torneo in torneo, in una serie di riti d'iniziazione, lo porterà alla scoperta del coraggio, dell'amore, dell'onore, della lealtà e dell'amicizia. Questo racconto dumasiano degli esordi, scritto nel 1838, inaugura uno dei temi preferiti dal suo autore: quello della vendetta, che toccherà il culmine nel """"Conte di Montecristo"""". Anche Ottone, infatti, alla fine getterà la maschera e svelerà la sua nobile identità, celata a lungo sotto un'austera armatura e dietro un leggendario scudo fregiato da un cigno altero."" -
Il paradiso di Anna
"Guarda papà! c'è un buco nel cielo. Dai vieni, saltiamoci dentro!"""" Dove andiamo, Anna?"""" """"Lontano, papà. Attraversiamo a nuoto la Fossa delle Marianne e poi voliamo oltre le galassie, fino a un posto sott'acqua dove c'è il paradiso"""". Inizia così il viaggio di Anna e del suo papà alla ricerca di quel posto dov'è finita la mamma, in un giorno in cui pare che nel cielo """"ci sia qualcuno che manda giù chiodi che fanno tanto male"""", dice il papà. """"Sì, ma domani potrebbe mandare giù fragole col miele"""", ribatte Anna, ricordando l'ottimismo della mamma che pettinandosi allo specchio le diceva sempre: """"ogni cosa ha un lato nascosto"""". Ed è proprio quello che Anna vuole scoprire adesso: qual è l'altro lato della vita? Qual è l'altro lato del mondo? Quello dove vivono gli invisibili come la sua mamma? In un mondo finito sottosopra, Anna trascina il suo papà a nuoto tra gli uccelli e al volo in mezzo ai pesci, finché non riuscirà finalmente a strappargli un sorriso: ora Anna sa che insieme ce la faranno a spuntare quei chiodi e a riassaporare le fragole. Età di lettura: da 6 anni."