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La figlia di Debussy
"Ogni settimana suonerò un pezzo di Claude Debussy. Sarà il mio modo di decorare la sua memoria, di riviverlo. Ripercorrerò la sua vita passo dopo passo, nota dopo nota"""". È la primavera del 1918, Claude Debussy muore a Parigi. Claude-Emma, l'unica e amatissima figlia del compositore (cui dedicò i sei brani del Children's Corner), decide di ripercorrere la sua storia attraverso la musica. Ha solo tredici anni. Morirà l'anno dopo di difterite. Damien Luce ricostruisce un diario immaginario di """"Chouchou"""" - come era chiamata affettuosamente dal padre - attraverso cui rivivono le musiche, la vita, le storie personali e quelle di famiglia del musicista, il suo rapporto speciale con la figlia, il clima di paura e disperazione nella capitale francese ai tempi della guerra. Chouchou ricorda di quando era più piccola, quando passava il tempo sotto il pianoforte ad ascoltare il padre, in quella che era la sua """"capanna"""" personale. Nel filo dei pensieri, filtrati da uno sguardo di tenerezza, le ombre della disgregazione si trasformano in luci di gioia in questo poetico e delicato omaggio all'amore celato dietro l'arte musicale del grande compositore." -
Venti vite del Buddha
I Jataka sono storie antichissime che raccontano le vite anteriori del Buddha. Costituiscono una tra le espressioni più popolari e diffuse della tradizione buddhista orale ancora prima che scritta. La compilazione ufficiale fu redatta in singalese da un anonimo nel V secolo, ma da allora sono seguite integrazioni, rielaborazioni, modifiche strutturali e versioni apocrife. In questi racconti il Buddha è ora protagonista, ora personaggio secondario, ora testimone, ora semplice narratore di vicende e parabole in cui si trasmettono messaggi di compassione, sincerità, altruismo. Pubblicate a Londra nel 1939, le ""Venti vite del Buddha"""" rappresentano una selezione dei Jataka tradizionali, riscritti da una donna dalla vita breve e straordinaria (Noor Inayat Khan fu poetessa, musicista, poi agente segreto nell'esercito britannico per combattere la minaccia nazista) che dedicò questo libro non solo ai lettori adulti ma anche ai bambini, nella speranza di diffondere parole di pace nei tempi atroci della guerra."" -
La traduzione
Soprannominato il ""Jean Genet italiano"""" per le esperienze di vita comuni a quelle dell'autore francese, Silvano Ceccherini iniziò la sua carriera di scrittore in carcere, mentre scontava una lunga condanna. """"La traduzione"""", suo primo romanzo, fu pubblicato da Feltrinelli nel 1963, durante gli ultimi mesi di reclusione, ricevendo da subito l'attenzione e l'appoggio della critica italiana per la forza evocativa e l'originalità della sua scrittura. Grazie a Carlo Cassola, l'opera arrivò nelle mani di Giorgio Bassani, il quale scrisse: """"Non abbiamo mai avuto molta fiducia nella letteratura dei non letterati, ma una volta tanto abbiamo avuto torto, torto marcio"""". Il titolo del romanzo allude al viaggio di trasferimento in treno, da un carcere a un altro, di un detenuto malato di cuore e di nostalgia. Nonostante la semplicità della trama, la potenza e la profondità descrittiva dell'autore ci aprono la porta su un mondo che le persone libere ignorano, attraverso un detenuto che osserva, assapora e pensa la realtà attraverso piccole cose: il paesaggio, una bella ragazza che corre, una famiglia in attesa sulla pensilina della stazione; e poi le conversazioni fatte di poche parole tra carcerati, il gesto gentile di una guardia, il gusto di un cibo che non sia il rancio della galera. Introduzione di Filippo Bologna."" -
La frattura
Francesca è una giovane donna apparentemente serena: ha un marito, Cosimo, un lavoro di traduttrice che ama, una madre non troppo presente ma a suo modo affettuosa. Un giorno nella sua esistenza entra Diego, brillante ricercatore universitario, con il quale Francesca intreccia una storia fatta di incontri sessuali e poche parole. Pian piano tutto cambia. La vita, seppure in modo confuso e pericoloso, muta traiettoria. Poi, mentre il rapporto con il marito vacilla e Francesca, lontana da Roma e dalla sua vita di prima, passa i giorni in una dimensione sospesa, arriva la malattia che la consegna all'ospedale e al dolore. Improvvisamente il suo corpo diventa un altro, la sua storia non ha più un futuro se non quello scandito dalle sedute di chemioterapia. Eppure adesso ha un piano e sa che resisterà se riuscirà a metterlo in pratica. In questo poetico e commovente romanzo, l'amore, il tradimento, la vendetta, la malattia si intrecciano sapientemente con l'ironia, il coraggio, la speranza nel domani, sentimenti che appartengono agli spiriti liberi, come quello della sua protagonista, come quello della sua autrice. -
Chi ha cucinato l'ultima cena? Storia femminile del mondo
La storia dell'umanità è iniziata con la donna. In principio, era lei la protettrice divina, depositaria del cromosoma originale, esperta nella coltivazione della terra, capace di leggere i cicli lunari e di costruire la casa per la propria famiglia. Per millenni ha gestito il potere, ucciso, nutrito esseri umani e animali, si è presa cura dei vivi e dei morti. Ma di tutto questo difficilmente abbiamo finora sentito parlare perché generazioni di storici, archeologi, antropologi e biologi hanno sempre posto l'uomo come principale forza motrice dello sviluppo umano: l'uomo cacciatore, l'uomo fabbricatore di utensili, l'uomo signore della creazione. Ora, grazie a questo libro, possiamo leggere una storia nuova del mondo, che rimette nella giusta prospettiva la presenza e il contributo della donna, di tutte le donne, all'evoluzione della nostra specie. Senza ideologismi e polemiche, con linguaggio serrato e pieno di umorismo, questo saggio coinvolge il lettore in un viaggio nel tempo alla scoperta di fatti mai narrati, di episodi volutamente esagerati, di verità drammatiche e miti fasulli, fino a riscoprire il ruolo centrale della donna come artefice imprescindibile nel progresso della tecnologia, nella religione, nella guerra e nella pace. -
I viaggi di Jupiter. Il giro del mondo in motocicletta
Partito il 6 ottobre 1973 in sella a una Triumph Tiger 100 con un motore da 500 cc, Ted Simon ha viaggiato per quattro anni in solitaria, attraverso quarantacinque paesi, da un capo all'altro del pianeta. Ha superato deserti, montagne, oceani, giungle, oltrepassando incolume la guerra tra Egitto e Israele, la rivoluzione in Mozambico e in Perù, il fuoco dei cecchini afghani e le carceri brasiliane. È caduto e si è rialzato centinaia di volte grazie alla forza del suo spirito e all'incontro con uomini straordinari. Sulla strada, in compagnia di una sottile miscela di suoni - ottanta esplosioni al secondo, cuscinetti a sfera che ruotano, pompe dell'olio vibranti, una frenesia di metallo - si è abbandonato all'ignoto, convinto che per conoscere il mondo, allora come oggi, non basta navigare, né volare, ma bisogna restare a terra, sentirlo sotto le dita dei piedi, annusarlo e inghiottire i moscerini: solo così il mondo diventa immenso. Ritornato in Europa nel 1977, ha raccolto le sue esperienze in questo libro conquistando il cuore di ogni viaggiatore. I viaggi di Jupiter è la testimonianza di un uomo che ha avuto il coraggio di abbandonarsi al richiamo dell'avventura, sperimentando la fragilità della vita e al tempo stesso la sua infinita bellezza. -
La levatrice
Dal giorno in cui Sibyl ha assistito un'amica durante il parto, ha capito che quella era la sua vocazione. Sono gli anni Sessanta e la cultura hippie influenza la sua decisione di fare a meno di una formazione medica. Da allora sono passati decenni, durante i quali ha lavorato come rispettata levatrice nello Stato del Vermont. Fino alla tragedia. In una gelida notte di marzo Sibyl si trova ad affrontare un travaglio complicato. Nel giro di pochi istanti è costretta a fare scelte irreversibili. Ma quello è solo l'inizio di un doloroso percorso che vedrà Sibyl sotto accusa in un processo che affronta questioni cruciali sia sul piano medico e legale, che su quello etico e morale. Narrati dalla voce di Connie, la figlia all'epoca quattordicenne di Sibyl, gli eventi che precedono e seguono il processo si snodano in un flusso tra presente e passato che scava nei sentimenti familiari e nelle coscienze non solo dei suoi protagonisti, ma anche in quelle dei lettori. -
Salone per signora
In un paesino su cui aleggiano nuvole di concimi chimici vivono Edi, parrucchiere di talento, e sua moglie Loretta. Nonostante gli affari del suo salone vadano bene, lui si sente incompleto, insoddisfatto, mentre lei è alla perenne ricerca dell'autoconsapevolezza, e qualcosa impedisce a entrambi di avere il figlio che desideranornrn«Immaginate di fondere assieme Tom Robbins, Christopher Moore e lo spirito imprenditoriale del Nordest: avrete un romanzo folgorante che vi farà scordare pure il caffè sul fuoco.» – Niccolò Ammanitirn«Divertente, intelligente, folle. Una voce che si riconosce.» – Teresa Ciabattirnrnrnrnrn I loro destini si incrociano con quelli di numerosi e bizzarri personaggi, guidati ognuno da un preciso obiettivo: l'apprendista punk Gennifer vuole imparare l'arte del taglio; la volitiva signora Cosimo deve salvare la sua accademia di hairstyle; la silenziosa Adele vuole preservare i segreti custoditi nel suo monastero laico di sole donne; Mirco, autore di best seller di auto-aiuto, sta provando a liberarsi di un gustoso peperone da cui è dipendente. A unire tutti è proprio l'ortaggio, così morbido e dolce, pungente eppure digeribile: saranno vere le proprietà su corpo e ormoni che gli si attribuiscono? Cosa lo rende così prezioso, e perché tutti vogliono mangiarlo? -
Marie-Claire. Ediz. italiana
"Una vita da romanzo"""" è un'espressione che ben si adatta alla storia narrata in questo libro, la storia della sua autrice che da orfana poverissima divenne una scrittrice di grande successo agli inizi del XX secolo proprio con """"Marie-Claire"""". Dopo un'infanzia trascorsa in un orfanotrofio di suore e un'adolescenza presso una famiglia di pastori, dove venne istruita sui lavori della campagna, Marguerite Audoux approdò finalmente a Parigi, per iniziare una nuova vita come operaia e sarta. Sempre malata, poverissima, costretta spesso a lunghi digiuni, la Audoux, come scrisse Octave Mirbeau nella sua introduzione al romanzo, era proprio la sartina """"che ogni tanto lavora a casa sua, in una stanza così piccola che occorre spostare il manichino se si vuole raggiungere la macchina per cucire"""". Afflitta da un'incurabile malattia agli occhi, le fu proibito di continuare a cucire, e da allora si dedicò alla scrittura. Non aveva alcuna ambizione letteraria, non parlava mai al primo venuto della sua """"mania di scarabocchiare"""" e bruciava i suoi foglietti che, pensava, non avrebbero potuto suscitare l'interesse di nessuno. Per una serie di coincidenze, il suo manoscritto giunse nelle mani di Mirbeau, che ne fu entusiasta e si adoperò perché venisse pubblicato nel 1910 dal prestigioso editore Fasquelle, vincendo lo stesso anno il Prix Femina e sfiorando il Goncourt." -
Città del deserto
Dalla vicina Italia alle lontane terre persiane, cinesi, indiane, Cesare Brandi, nei suoi diari di viaggio, raccoglie la propria curiosità, sempre inappagata, l'amore per la natura, per il paesaggio, per la buona cucina, il gusto del vedere e del cercare. I piaceri sensibili si accompagnano così all'indagine attenta della realtà e alla critica agguerrita. I territori attraversati sono restituiti attraverso illuminazioni impressionistiche e riferimenti iconografici, contemplazioni che non si risolvono nel semplice misticismo e notazioni pungenti, oculate, di pura simpatia intellettuale. L'annotazione colta si lega ai momenti in cui il sapere arretra per lasciare spazio all'incanto della meraviglia, alla poesia, senza mai perdere in lucidità analitica. Pubblicato per la prima volta nel 1958, ""Città del deserto"""" racconta una Tripoli silenziosa, l'urbanistica severiana di Leptis Magna, l'ascendenza fenicia di Beirut, la fitta campagna fuori Damasco, così simile a quella napoletana. Pellegrino attento, guida sensibile, acuto scrittore, Brandi riesce a dare la parola alla gamma dei luoghi che incontra, fatti di luci, colori, materia, arte, civiltà, storia. Introduzione di Geno Pampaloni."" -
Il trasgressore
Siegmund, violinista di mezza età e padre di quattro figli, si innamora di una sua giovane allieva, Helena, e fugge con lei per una vacanza segreta sull'isola di Wight. I due, però, fuori dal contesto metropolitano di Londra non riescono a trovare la pienezza dell'amore, né a isolarsi realmente dalle loro preoccupazioni cittadine. Invece di vivere in modo spontaneo il loro rapporto, si rifanno continuamente ai grandi miti della passione - come quello del ""Tristano e Isotta"""" di Wagner - trasformando la fuga d'amore sull'isola in qualcosa di inautentico. La fallimentare trasgressione delle regole borghesi avrà un effetto incurabile su Siegmund, facendolo precipitare in un crescente stato claustrofobico. Pubblicato nel 1912, il romanzo prese spunto dal diario dell'amante di Lawrence, la scrittrice inglese Helen Corke. In esso Lawrence anticipò i temi su cui l'autore costruirà la sua fortuna: il conflitto tra passione e responsabilità etica, l'atmosfera esaltata e febbrile, il paysage moralisé, le fecondazioni wagneriane, la ricerca di una libertà effimera e ansiosa."" -
Il tenente del diavolo
Vienna, 1909. Dieci ufficiali dell'esercito austroungarico ricevono un'insolita circolare: la reclame di un ritrovato contro l'impotenza (con annesso campione gratuito). Uno di loro ingerisce il ""prodigioso"""" medicinale e, pochi istanti dopo, colto da orribili sofferenze, muore. L'autopsia dichiara: avvelenamento da cianuro di potassio. Il caso fa scandalo. I vertici dello Stato Maggiore entrano in agitazione. Il capitano Kunze, magistrato militare, viene incaricato di scovare il mittente delle circolari, e nel giro di poche settimane i suoi sospetti si concentrano su Peter Dorfrichter, affascinante e geniale tenente di fanteria. Ma quando la verità dei fatti inizierà a emergere, il capitano Kunze si troverà di fronte un'indagine molto più complessa del previsto, e nel magnetico carisma del giovane tenente scorgerà qualcosa di inconfessabile che lo riguarda in prima persona. Questo lavoro di Maria Fagyas, scrittrice ungherese emigrata in America, """"Il tenente del diavolo"""" è ispirato a un fatto realmente accaduto, noto in quegli anni come """"il caso Dreyfus austriaco"""". Come nel malapartiano """"Kaputt"""", anche qui la verità storica, elettrizzata dall'immaginazione della scrittrice, ci restituisce l'affresco di un'epoca e di una civiltà, entrando nelle stanze dove si decide il destino dell'Europa e svelandoci l'intimità dei potenti."" -
Kitty Foyle. Ediz. integrale
Indipendente e coraggiosa, Kitty Foyle è la tipica donna in carriera americana. Lavora per la bizzarra Delphine Detaille, creatrice di un famoso profumo, e condivide la casa con altre ragazze, grandi chiacchierone, fumatrici e bevitrici di caffè. In Kitty coesistono l'ansia e la frenesia di New York e la mentalità piccolo borghese del Midwest, le voglie del nascente consumismo e le preoccupazioni che accompagnarono il crollo della Borsa nel 1929. Ma quanto le è costato emanciparsi e seguire i propri desideri di donna? Per Kitty è arrivato il momento di riflettere su ciò che ha perduto e su ciò che ha trovato durante la sua vita. L'infanzia passata a occuparsi del burbero padre irlandese, l'abbandono degli studi, poi l'arrivo nella metropoli, il lavoro, la passione per gli abiti alla francese e per i cocktail dai nomi altisonanti. Ma un posto speciale è riservato a Wyn, un gentleman dal tipico portamento inglese che accavalla le gambe in modo inimitabile e di cui è profondamente innamorata... Christopher Morley tratteggia con spirito elegante l'America degli anni Trenta attraverso lo sguardo impertinente e scanzonato di una donna proiettata nel futuro. Pubblicato nel 1939 e presentato oggi in Italia nella sua versione integrale, ""Kitty Foyle"""" fu subito un best seller. Una trasposizione cinematografica del 1940, che valse l'Oscar a Ginger Rogers, lanciò lo stile """"alla Kitty Foyle""""."" -
¡Tú la pagarás!
Bologna. È quasi finita la notte quando, in una sala da ballo di salsa, viene ritrovato il cadavere di un uomo, Thomas Delgado, barista del locale e inguaribile sciupafemmine. I potenziali indiziati sono molti, prima tra tutti La Guerrera, fidanzata di Thomas e abituale frequentatrice del posto. Disincantata, impulsiva, un po' vanitosa e un po' maschiaccio, La Guerrera è vera salsera, uno spirito combattivo. Di giorno lavora presso la redazione-garage di un giornale diretto da un becero individuo e, oltre alla salsa, ha due grandi passioni: Dante Alighieri e le patatine fritte. Vive con Catalina, l'amica cartomante, appassionata come lei di balli latinoamericani e santeria. Le indagini vengono condotte dall'ispettore Basilica e si incrociano con quelle della stessa Guerrera, che lo guida nel mondo della salsa, svelandogliene fascino e incoerenze, verità e mistero. Nel frattempo, un altro cadavere viene ritrovato nella campagna emiliana: una nuova vittima legata all'ambiente dei locali di salsa. E così, tra insegnanti di danza, animatori pugliesi che si spacciano per latinoamericani, ballerine bellissime e signore ambigue, esibizionisti, suggestivi e arcaici rituali religiosi, storie di sesso torbido, gelosie e superstizioni, l'ispettore Basilica si trova catapultato in un mondo per lui sconosciuto e pressoché incomprensibile. Però, in qualche modo, proprio dagli orishas, gli dei della santeria cubana verrà un aiuto inaspettato che porterà Basilica di fronte a una verità sorprendente... -
La strada. Diari di un vagabondo
Mentre gli Stati Uniti della rivoluzione industriale e del nascente imperialismo costruivano l'immagine patinata e vincente del ""sogno americano"""", uno scrittore dava voce agli angoli più bui del nuovo continente, mettendo nero su bianco - accanto alla vita dei barboni, dei disoccupati e dei diseredati - le contraddizioni di un sistema in cui il benessere di pochi veniva pagato con la povertà di molti. È in questo modo che, tra il 1906 e il 1907, Jack London scrive """"La strada"""": nove capitoli di una saga a cui il padre di capolavori come """"Zanna Bianca"""" e """"Martin Eden"""" dava il nome di """"vagabonlandia"""". Fedele al pensiero di un autore dallo spirito ribelle e dalla biografia a dir poco avventurosa, """"La strada"""" non è soltanto il libro che anticipa di mezzo secolo """"On the Road"""" di Kerouac e che, con il passare del tempo, alimenterà la poetica di scrittori come Steinbeck e Orwell, ma, nella versione curata da Davide Sapienza, fornisce le coordinate di un percorso artistico ed esistenziale ancora poco conosciuto."" -
Ritorno nel South Riding
Figlia di un fabbro dedito all'alcol, Sarah Burton è riuscita a emanciparsi diventando un'insegnante a Londra e nelle scuole per missionarie del Sud Africa. Quando decide di tornare nella sua contea d'origine, il South Riding, lo fa per candidarsi a guida della scuola superiore femminile. Tutto il comitato direttivo dell'istituto è a suo favore tranne l'aristocratico Robert Carne, che amministra la scuola per mostrarsi impegnato nel sociale e seguire le proprie aspirazioni politiche, ma è spesso ostacolato da una torbida situazione matrimoniale e da una figlia difficile da educare. Lottando contro il fascino dell'orgoglioso Robert, le beghe e i sotterfugi amministrativi della Contea e le difficoltà portate dalla depressione economica, Sarah si impegnerà comunque a dare alle proprie allieve una speranza per il futuro. Pubblicato postumo nel 1936, ""Ritorno nel South Riding"""" è l'affresco corale di una comunità sulla via del declino, con i suoi innumerevoli, eccentrici e indimenticabili personaggi. Considerato un classico della letteratura inglese, venne trasposto in un film nel 1938 per la regia di Victor Saville, e in una mini serie televisiva della BBC di grande successo diretta nel 2011 da Andrew Davies."" -
Anche gli sciocchi sanno scrivere in francese
Università di Cambridge, 1943. Max Beerbohm dedica la lectio annuale all'amico e collega Lytton Strachey. Perfetto nei ritratti insieme virtuosi e viziosi dei suoi eminenti contemporanei, critico e ironico nei confronti dei vittoriani inglesi, Strachey era uno scrittore puro, un prosatore eccezionale. La sua aspirazione era però di poter scrivere in francese. Considerava Chénier, Chateaubriand, Lamartine, Dumas, De Musset, Balzac e Stendhal i suoi veri compatrioti letterari. Il suo debutto avvenne nel 1912 con i saggi sulla letteratura d'oltremanica, tra i quali spiccano in particolare le pagine sul Romanticismo qui riproposte. -
La luce della sera
Dal suo letto d'ospedale a Dublino, Dilly Macready aspetta con ansia la visita di sua figlia Eleanora, che si è trasferita a Londra dall'Irlanda, dove il suo primo romanzo ha scandalizzato l'opinione pubblica. La vita di Eleanora è cambiata grazie al successo e alla fama internazionale, che però non l'hanno aiutata a trovare l'amore. La madre le ha chiesto continuamente di tornare a casa, mandandole lettere piene di affetto ma anche di rimproveri, risentimenti e sensi di colpa. Eppure, anche se disapprova la vita che sua figlia ha scelto, Dilly sa cosa significhi cercare la libertà a ogni costo: giovane e piena di speranze, negli anni Venti aveva lasciato l'Irlanda per New York, affrontando la dura vita dell'emigrante, ed è a questo periodo che torna col pensiero, ora che è malata e il tempo è al servizio dei ricordi. ""La luce della sera"""" è il racconto intenso e appassionato di una relazione fondamentale, quella tra madre e figlia, fatta di vicinanze e addii, sogni immaginati e infranti, fino all'incontro finale pieno di rivelazioni."" -
La nemica
Gabri ha una madre bella e frivola, più interessata ai suoi flirt che a prendersi cura delle due figlie. Nel corso degli anni, Gabri ha osservato con odio e rancore il mondo degli adulti, che non le hanno dato né insegnato nulla, costruendo la sua vita sull'assenza d'amore. Ma il tempo è dalla sua parte. Quasi all'improvviso, la bambina taciturna e scostante si trasforma in un'adolescente piena di fascino e gioia di vivere. Forte del potere della giovinezza, Gabri può ora prendersi le sue piccole e grandi rivincite, per giungere alla partita finale con la nemica di sempre. L'odio e l'orgoglio sono i veri protagonisti di questo romanzo di formazione, pubblicato nel 1928 su una rivista letteraria con lo pseudonimo Pierre Nerey (ottenuto dall'anagramma di Irene: Nerey). L'uso di un nome diverso e molti degli elementi narrativi rivelano il carattere dolorosamente autobiografico dell'opera: impossibile non ritrovare nel ritratto impietoso della donna egoista e infedele la madre dell'autrice, che era solita parlare di lei come della ""nemica"""". Secondo romanzo di Irene Némirovsky, mai apparso finora in volume singolo e inedito in Italia, """"La nemica"""" si caratterizza come un atto di rivincita, teatro di sentimenti contraddittori, il cui groviglio potrà sciogliersi e trovare la propria catarsi soltanto nella sua drammatica conclusione."" -
One man caravan
Nel 1932, il ventitreenne Robert Fulton, fresco di laurea, durante una cena annunciò di voler fare il giro del mondo in motocicletta. Il suo scopo era far colpo su una ragazza, invece provocò l'entusiasmo e l'ammirazione incontenibile di un altro ospite, un rappresentante dello storico marchio inglese di moto Douglas, che si dichiarò disposto a fornirgli il necessario per l'impresa. Ebbe inizio così il primo giro del mondo in motocicletta di cui si abbia testimonianza. Punto di partenza Londra, meta finale New York, passando attraverso ventidue paesi di Europa, Medio Oriente e Asia, in sella a tre quintali e mezzo di gomma, cromo e acciaio, con pochi indumenti e una pistola. Un'avventura durata diciotto mesi in cui Fulton visse ""un'Odissea a due cilindri"""", alla scoperta di mondi e culture sconosciute, in balia degli eventi e dell'imprevedibile: gli assalti da parte delle tribù pashtun al confine tra Afghanistan e Pakistan, la prigionia nelle carceri turche, molte guerre civili. Ma anche l'incontro con un'umanità che lo accolse e aiutò nei momenti più difficili. Il volume, accompagnato dalle fotografie fatte dallo stesso Fulton, è il racconto di un'avventura leggendaria che ha segnato la letteratura di viaggio moderna.""