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Raccolta di canti tradizionali «a la Santaluciota»
La Sicilia possiede un ricchissimo patrimonio di tradizioni e di memorie popolari e ha prodotto una cultura viva e articolata. Tra i diversi patrimoni quello etnico-musicale ha una grandissima importanza, perché legato alla complessa e stratificata realtà dei piccoli centri, dove viva è ancora tutt'oggi la partecipazione corale e comunitaria ai momenti di festa, in cui balli e canti sembrano i principali bisogni del popolo siciliano. È così a Santa Lucia del Mela, dove si conserva intatta una caratteristica forma di canto detta per l'appunto a la santaluciota. Feste rionali, momenti di riposo dopo il lavoro, riunioni familiari, sono tutte occasioni in cui è possibile ascoltare un cantore (di norma una voce, talvolta due alternate) accompagnato dall'organetto. A Santa Lucia del Mela si attribuisce paternità stilistica di questa particolare forma di canto che, come si può ben immaginare, si è diffusa in maniera capillare su tutta la fascia costiera ionica e tirrenica. Con questa raccolta di canti a la santa luciota Antonio Merulla ci fa conoscere segmenti importanti della storia locale, riportandoci indietro ad un passato che per certi versi continua a vivere in questi canti. -
Dal mio nido d'aquila
Maria è la sua grandezza. Unitamente a tutti i suoi dolori, ai desideri e alle disillusioni della sua complessa esistenza. Nasce nel 1879 in Val Ridanna. Amata dai genitori che sperano di preservarla da altri dolori e da altre amarezze, resta per un po' nella campana di vetro costruita per lei, ma compie segretamente e di tanto in tanto qualche prova di volo. La vita va amata a ogni costo, in qualsiasi forma, solo così potrà diventare una persona veramente libera come la vallata in cui è cresciuta. Una libertà che la trasforma in modo capovolto: da crisalide la riduce a bruco, ma un bruco kafkianamente gigante. Maria viaggia, insieme alla sorella, e spera di conoscere quel mondo che tanto le è stato negato per la sua condizione fisica. Si tratta di un viaggio interiore ed esteriore che la porterà lontano. L'umiliazione del mondo, che le ricorda ciò che è, non la priva dell'orgoglio per i suoi desideri e per quel modo incantato, nonostante tutto, di guardare la vita. Maria vola, eppure è inchiodata al suolo dal suo corpo e dalla sua malattia. Incontrerà l'amore, su un treno metaforico che comunque la condurrà da qualche parte, donandole uno scampolo di felicità. -
Su per antiche strade
La vicenda di Anita Ansaldi, che affonda le sue radici in un lontano passato, si snoda tra i due estremi dell'Europa: la fredda e romantica Danimarca e la calda e impetuosa Sicilia. Sarà proprio questo viaggio a spingere la protagonista a ricollegarsi al proprio vissuto in casa dei nonni: ripercorrerà i luoghi dell'anima tra le vie del paese d'origine in un alternarsi repentino tra passato e presente. La narrazione si fa attuale nella disamina delle difficile sfide imposte dalla pandemia all'umanità intera. Il presente è reso ancora più complesso dal legame sentimentale che lega Anita a Pietro, l'altro protagonista del romanzo. La natura sarà lo stupefacente scenario che si mostrerà, di volta in volta, come saggia maestra e come muto soccorso alle sofferenze dell'esistenza. -
Rims
Dayla ride. Ride per nascondere il dolore che l'accompagna per tutta la sua vita. Fingere che tutto vada bene e rifugiarsi nel buio sono il solo modo che conosce per sopravvivere alla cruda realtà. Costretta, bambina, a subire le violenza da parte di chi avrebbe dovuto prendersi cura di lei, crede di trovare la salvezza in un viaggio che la porterà lontano dalla Sicilia, dall'amata nonna e dalla migliore amica. E forse anche lontano da se stessa, perché non sa ancora, Dayla, che il male la seguirà, assumendo altre forme. -
La mediazione sociale e interculturale in contesto di migrazione
"La mediazione interculturale assume un ruolo decisivo nel processo di integrazione dei flussi migratori. Il volume del prof. Salvatore Bucolo rappresenta una ricerca non solo sulla forza della mediazione interculturale, ma anche sul ruolo delle politiche locali che permettono alle persone di altre nazionalità di trovare un’adeguata accoglienza nella società in cui arrivano. Negli ultimi anni, sembra parossistico parlare di mediazione interculturale, anche alla luce di quanti corpi ha accolto il nostro Mar Mediterraneo. L’orrore delle morti, però, non può farci dimenticare la buona prassi politica di accoglienza, capace di dare risposte anche in termini di umanità. Il profilo professionale del mediatore è senza dubbio degno di nota, perché capace di dare risposte ai bisogni, formali e informali, delle persone che vengono accolte. Il prof. Bucolo ci racconta di un’oasi di pace a Fondachelli Fantina, in provincia di Messina, in cui, in effetti, l’accoglienza è stata praticata e non solo teorizzata. Alle politiche securitarie, il prof. Bucolo propone politiche di accoglienza, di mediazione, di multidisciplinarietà che possono divenire modello virtuoso per molti altri Comuni. L’esempio di Fondachelli Fantina, sia in termini di accoglienza che in termini di gestione comunitaria, può essere contaminato verso altri territori"""" (dalla Prefazione di Souad Sbai, giornalista, già Parlamentare della Repubblica Italiana e Membro dell’Osservatorio al Ministero della Cultura)." -
Soggettomatica
Undici cittadini vengono selezionati dal governo per formare una nuova organizzazione, la Soggettomatica, incaricata di sostituirlo durante l’estate. I componenti iniziano a occuparsi di questioni superficiali, quali la legittimazione di alcuni neologismi, per poi passare a decisioni più importanti e che soprattutto prevaricano le competenze della polizia e della magistratura. I cittadini, complici alcuni scandali in cui i membri della Soggettomatica vengono coinvolti, cominciano a mostrarsi insofferenti, e insorgono quando scoprono che verranno prelevati dei fondi dai loro conti correnti. -
Remi di rime. Poesie e filastrocche
Nel lascito implicito della scrittura di Gianni Rodari c’è, tra le varie, l’importanza di dare spazio alla creatività. Se non fosse così, non sarebbe facile spiegare in altro modo la forza delle filastrocche che il maestro di Omegna ha scritto con così tanta passione. Si deve partire proprio da qui, per spiegare l’altrettanta forza della scrittura di Cinzia Pitingaro, capace di dare voce alla fantasia e, allo stesso tempo, di dare risposta al bisogno educativo e formativo delle nuove generazioni. “Remi di rime” può divenire, all’occorrenza, un ottimo strumento didattico che faciliterà, attraverso la semplicità e il divertimento, l’apprendimento di concetti essenziali durante un periodo di crescita così complesso e importante come quello vissuto dalle generazioni a cui è rivolto questo volumetto con elegante veste editoriale. L’autrice riesce, attraverso l’uso adeguato e sapiente delle parole, ad incuriosire, far innamorare chi si approccia alle sue filastrocche e di conseguenza ad educare. L’intento, però, non è solo quello educativo fine a se stesso, ma anche adoperare la semplicità e la creatività come ingredienti essenziali per il successo formativo. Apprendere spesso è un’attività non molto amata dagli studenti, perché legata ad un processo obbligatorio in cui vi è apparentemente poca scelta. Cinzia Pitingaro è stata, invece, in grado di restituire il piacere dell’apprendimento. La piacevolezza è data dal fatto che le filastrocche sono scritte pensando ai bambini ed “animate”, in qualche modo, dalle illustrazioni. Non vi sono motivazioni per non scegliere di adottare questo libro, che può divenire bussola come un buon amico. Età di lettura: da 5 anni. -
Il respiro del borgo
"Nel prezioso volumetto troviamo squisiti quadri di vita familiare, dipinti con ironia e ampie pennellate di romanticismo. Basile pesca nel ricco dizionario dei doppi sensi tipici dei siciliani e mostra divertenti scontri generazionali nei quali l’astuzia e la saggezza degli anziani riesce ad averla spesso vinta. Magnifica è la descrizione dei luoghi fisici e dell’ambientazione sociale, con la riscoperta di consolidate abitudini e vezzi caduti da tempo nel triste vuoto del dimenticatoio; così, nel gioco degli equivoci e nelle colorite interazioni interpersonali nuovamente si scuote il vecchio borgo, ridestandosi da un penoso letargo. Ciò che maggiormente mi convince e m’affascina esplorando il libro è, comunque, il sofferto viaggio introspettivo che l’autore compie, quasi celandolo in un labirinto sapientemente costruito, frammento dopo frammento, nelle varie pagine e che ritengo esserne l’autentico filo conduttore, in pratica una storia nelle storie.""""" -
Favole favolose. Ediz. a colori
Il volume raccoglie otto favole scritte da Annunziata Bertolone e illustrate da Angela Saja: Carmelina, la lumachina; Ragnetto blu; L’osetto Mangiamiele; Rosetta, la farfallina; Lilly, la cagnetta cieca; Storia di Otello; Lunga coda, lo scoiattolo disubbidiente; Merlì, il piccolo merlo. Età di lettura: da 6 anni. -
Frattura metabolica e antropocene. Saggi sulla distruzione capitalistica della natura
Sotto il titolo di “Frattura metabolica e Antropocene. La distruzione capitalistica della natura” viene qui proposta un’antologia di tredici saggi scelti dai due curatori del volume, collegati dal comune filo rosso di rifarsi tutti, sotto il profilo teorico o empirico, alla teoria della “frattura metabolica” o della “frattura nel ricambio organico” fra uomo e natura (Stoffwechsel), tramite la quale, soprattutto sulla scorta degli studi del chimico tedesco Justus von Liebig, Marx affrontava la questione dell’impatto della produzione capitalistica sui cicli vitali della natura e sul lavoro umano. Gli autori degli articoli, John Bellamy Foster, Ian Angus, Paul Burkett ecc., tutti di orientamento ecosocialista, dalle pagine della “Monthly Reviw”, di Climate&Capitalism e altre riviste, riabilitando tanto Marx quanto Engels dall’accusa di una sorta di “prometeismo” che li vedrebbe estranei alle questioni ambientali, dimostrando anzi come l’intera loro opera offra una prospettiva critica sia economica che ecologica. Sottolineano inoltre come i concetti di “metaboslimo” e “frattura metabolica”, si prestino a un’analisi efficace dell’attuale crisi climatica e come supporto tecnico delle lotte politiche nell’epoca dell’Antropocene. -
Anime capovolte
Marco e Claudia si conoscono durante un’intervista. Nonostante siano diversi, più silenzioso lui e più espansiva lei, l’amore li coglie di sorpresa e li unisce. Il loro rapporto appare da subito libero e senza pressanti aspettative. Ciascuno di loro sembra avere lo spazio giusto per esprimersi, anche se hanno conquistato le posizioni sociali e professionali con tanta fatica. Eppure, la loro relazione inizia a vacillare sotto i colpi degli impegni lavorativi, di progetti di vita non coincidenti, silenzi mai riempiti. Claudia sembra stretta nella morsa delle sue domande, mentre Marco si rifugia nel lavoro e in una nuova amicizia. Emil compare nella loro vita e, senza apparentemente volerlo, impone a Marco e Claudia di rallentare, fermarsi e interrogarsi. I due protagonisti, grazie a questa nuova e misteriosa presenza, scopriranno qualcosa che avevano lasciato fuori anche dalla loro stessa immaginazione. -
Errori finemente ricercati
Qualcuno racconta di aver trovato un manoscritto «onirico e delirante»: grazie a ricordi e «prove» in suo possesso, ricostruite da scartafacci relativi al progetto originario (lettere, diari rubati, conversazioni riportate di seconda mano), costui intende offrire ai posteri il resoconto dell’impresa letteraria dei due autori, Lupio e Tullio. Ignorando la «trama giusta» o il «tema migliore», pare che i due fossero orientati soprattutto dalla tentazione di lavorare a un antiromanzo, in cerca della strada più rocambolesca e dispersiva possibile per cominciare la loro avventura letteraria. Grazie a una cospicua eredità, hanno potuto rifugiarsi presso una dimora principesca, eleggendola a spazio ideale per la scrittura. Seguaci di una visione elitaria e aristocratica della cultura e della vita, membri di un bizzarro club esclusivo chiamato «Old Jackuse», i due amici, intellettuali decisamente dandy, non hanno però fatto altro che perdersi, fra umorismo e tragedia, sogni, pigrizie, amori, progetti e intenzioni tradite, lungo una corsa senza fine verso il momento e il modo perfetto per scrivere la loro opera: di cui, a quanto sembra, in tanti, e non solo il misterioso narratore, sembrano essersi interessati… -
Gli avvolgimenti del tempo. Tra pandemie, guerre, sessismo e devastazione ambientale
Una raccolta di scritti trova la sua ragione di essere nel filo conduttore che l’attraversa e l’accompagna sia pure in modo sotterraneo e appena percettibile per chi legge. Ma a sostenerla è soprattutto il movimento che fa il pensiero nel tentativo di afferrare gli avvolgimenti di un tempo segnato da eventi di particolare rilievo e drammaticità. Negli ultimi tre anni, a rendere ancora più incerta la sorta di una civiltà che oggi mostra segni evidenti di declino, sono sopravvenute, inaspettate e allarmanti, una pandemia, tuttora in corso anche se con effetti più attenuati, una guerra sul versante europeo, una accelerazione evidente del cambiamento climatico e un’innarestabile crescita della violenza sulle donne, dai femminicidi alla campagna contro l’aborto, sposata dai governi più reazionari. -
Il Possente cavaliere
"Il Possente cavaliere"""" è il non-eroe che sfida a singolar tenzone i luoghi comuni della fiaba e del mondo reale con l'arma più affilata che ci sia: la satira. E ora, grazie a Valentina Perrone (illustratrice) """"Il Possente cavaliere"""" diventa un fumetto che approfondisce il proprio universo narrativo per rispondere a domande come: «Chi ha rapito la principessa?» «Chi sono in realtà i cavalieri?» Ma soprattutto… «che cosa significa """"Pappapero"""" in draghese?»" -
Dalla Sicilia a Ginevra: storia dell’autista della famiglia di Chaplin
Poco più che maggiorenne, Giuseppe Calderone sente il bisogno di realizzarsi, trovare un lavoro, lasciare l’ambiente della Sicilia che gli veniva un po’ stretto. Arriva a Ginevra, dove fa straordinarie esperienze lavorative, tra cui essere autista della famiglia dell’attore Charlie Chaplin, in particolare di Nicholas Sistovaris, marito della figlia Josephine. Le avventure di Giuseppe non finiscono qui, soprattutto perché incontra l’amore, durante un breve soggiorno in Sicilia. Ninetta, la sua futura sposa, sarà la sua compagna per tutta la vita e con lei costruirà la sua famiglia. Questa è la storia di un giovane di buona volontà, che parte dalla Sicilia per arrivare in Svizzera e realizzare i suoi sogni. -
Giosafatte Causerano. Il geniale scultore riscoperto
Questa seconda edizione vede la luce grazie al successo della prima pubblicazione, che ha acceso i riflettori sul geniale scultore Giosafatte Causerano, sottratto all’oblio della memoria dalle ricerche di Giuseppe Giunta, che hanno raggiunto anche l’ambizioso traguardo di consacrarlo tra i grandi nell’Olimpo degli artisti. Ancora una volta è stato il fato a tendere una mano all’autore del libro, che, partendo dalla segnalazione di uno studioso di storia locale in merito a due articoli pubblicati dal quindicinale barcellonese “La lanterna”, attraverso una serie di coincidenze, è riuscito a rintracciare altri documenti preziosi riguardanti l’opera dell’artista “riscoperto”. -
Padre Paolo Maria Salerno a Barcellona Pozzo di Gotto. Aneddoti in convalescenza
I racconti all’interno del volume sono piccole “storielle”, parte di un periodo di vita vissuto da Vito Natoli insieme alla straordinaria figura del francescano Padre Paolo Maria Salerno. L’operato immenso del frate spinge l’autore a essergli riconoscente per aver seminato operosità e fede nel quartiere di Sant’Antonio di Barcellona Pozzo di Gotto. Padre Paolo manca da circa trent’anni dalla comunità dei francescani di Barcellona Pozzo di Gotto; altri frati autorevoli e meritevoli si sono succeduti, nel tempo, offrendo assistenza spirituale a tanti fedeli devoti a Sant’Antonio da Padova, ma Padre Paolo resterà immortale nel cuore di chi lo ha conosciuto e non solo per quello che ha fatto per il convento di Sant’Antonino (Prof. Tindaro Natoli). -
Le mie memorie
Saldo e articolato, il libro di memoria di Pietro Maiorana è da considerarsi un minuzioso contributo alla storia della sua vita e alla storia del suo paese, Porto Salvo. Pietro non accenna, parla, descrive ogni attimo, con la sua penna rende tutto visibile. Questo libro profuma, emana odore di Sicilia. Parla di odori, sapori legati alla vita contadina di un tempo, alle feste popolari e a quelle religiose, a quella vita che pur sapendo di povertà fu ricca di valori. Mentre descrive i momenti della sua fanciullezza mette in evidenza il clima di malcontento, i disagi, le sofferenze. Fervido d’ingegno, bonario, verace e sincero, intrigante e coinvolgente non disdegna ogni tanto l’ironia. Questo libro esprime lo stato ideale di un nonno che prende da ciò che lo circonda un afflato benefico, positivo, che aiuta a sperare; un privilegiato momento espressivo che ha mescolato racconto e poesia. -
A spizzichi e bocconi. Pensieri in libertà
"Antonella Pavasili scrive, quindi parla, con autenticità. È il primo pensiero che ho avuto quando ho letto il suo dattiloscritto, al fine di stabilire se pubblicarlo in una delle collane editoriali della Smasher. Trovare la sua genuinità di sentimenti è ormai cosa rara, ancora di più è difficile farla emergere su Facebook, il primo canale ‘virtuale’ dove ha lasciato le sue impronte narrative. All’interno dei social network, infatti, spesso accade di presentarsi in maniera differente, di curare la forma a discapito della sostanza, di essere un altro noi, più imbellettato di quando invece viviamo la vita di tutti i giorni e non abbiamo bisogno di alcun trucco scenico per presentarci agli altri. Al contrario, la nostra autrice, che io amo definire pensatrice, non aggiusta nulla, ma ci rimanda il suo pensiero così come nasce dai sentimenti che prova, senza che la ragione debba per forza razionalizzare, aggiustare e trasformare. La definisco pensatrice perché scrive come se stesse pensando ad alta voce rispetto a ciò che le accade.""""" -
Memorie del Grand Tour. Il viaggio in Italia nelle fotografie degli Archivi Alinari e nelle collezioni d'arte della Regione autonoma Valle d'Aosta. Ediz. bilingue
Beni culturali e territorio costituiscono un binomio inscindibile e una ricchezza fondamentale per la Valle d'Aosta. Il libro si compone, di circa 60 fotografie, tra cui 40 provenienti dagli Archivi Alinari e altre 30 opere d'arte, tra disegni, acquerelli, stampe, incisioni e dipinti, conservati nelle raccolte regionali, aventi quale fil rouge il tema del viaggio in Italia, che nel passato vide i viaggiatori italiani e stranieri alla scoperta delle bellezze artistiche, archeologiche e paesaggistiche del nostro paese. In questo itinerario ideale attraverso la penisola italiana, che si snoda da nord a sud, uno spazio privilegiato è occupato proprio dalla Valle d'Aosta, che entrò a far parte degli itinerari del Grand Tour solo tra la fine del XVIII e gli inizi del XIX secolo. Grazie alle testimonianze iconografiche presenti, il lettore si troverà a percorrere un viaggio artistico-culturale lungo tutta la penisola italiana, dalla Valle d'Aosta sino in Sicilia, con particolare riferimento al patrimonio archeologico e alla cultura del passato.