Sfoglia il Catalogo feltrinelli020
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 9281-9300 di 10000 Articoli:
-
Conti Zafarani
La vita è un gioco d'azzardo e dobbiamo godercela tutta d'un fiato, alla faccia di chi ci asfalta una traiettoria contraria. Ciò ci permetterebbe di andare via, da queste quattro mura ovali dalle quali ci facciamo ingoiare ogni giorno, nel modo più soddisfacente possibile. Ogni giorno circolano motori di parole. L'abitudine a mescere la verità non è poi così fiabesca e lontana dalla realtà, perché è una cosa che capita tutti i giorni. Siamo consapevoli che, su questo spicchio artefatto di mondo, tutti sono in grado di parlare con la bocca ben spalancata sulle faccende degli altri, facendo fuoriuscire un assembramento che tante volte si discosta dai fatti così tanto che le vocali e le consonanti sembrano costruire proprio un'altra storia! -
Dialoghi
Dai primordi della sua esistenza, l'uomo non si è limitato a soddisfare le esigenze materiali del proprio corpo, ma rivolgendosi al sovrannaturale, ha disperatamente cercato di capire da quel principio dell'ordinamento dell'infinito, il mistero dell'esistenza. Può una vita consumarsi nell'ordinario senza che non ci sia ponga delle domande? Non di rado non si arriva a delle risposte. Tuttavia è doverosa la ricerca, agognare alla conoscenza. -
Dei malnati fiori
La voce del singolo è defilata, ma evoca possibili scenari di compensazione: si dilegua e appare invece il tutto. È il senso di un trapasso, una migrazione dell'essere, eppure di una finitudine dolorosa. La soggettività si lascia appena svelare in un atto, erratico e dialettico ad un tempo, che allude proprio al trapassare e, in antitesi, al rafforzamento. -
Our culture book
I 16 alunni che compongono la III B sono svegli, chiassosi ed entusiasti. Ciò ha comportato, per quanto concerne ""Our culture book"""" tre mesi di lavoro fatto scrupolosamente, ordinato e preciso, con una suddivisione dei compiti a dir poco meticolosa, nel bel mezzo del caos generato dal loro entusiasmo. I ragazzi, rispondono sempre positivamente ad ogni sollecitazione didattica, e il fatto che non siano tranquilli è il bello della III B."" -
Inchiostri d'arance e di minuti persi
La prima verità su ""Inchiostri d'arance e di minuti persi"""" è che si tratta del primo percorso poetico di Monica Musolino. Ma tale considerazione non diminuisce - tutt'altro! - la qualità dei versi. Questa raccolta poetica, senza voler forzare la lettura, può essere considerata in primo luogo un tragitto letterario appressato a quello intrapsichico e sviluppato nel corso degli ultimi diciassette anni. La seconda verità è che l'incremento della condotta poetica è naturale nella trasmutazione dello stile e dei temi trattati, ed emerge lungo il verbo di inchiostro di tutte le poesie."" -
Tessere di microstoria
Il libro raccoglie una serie di articoli aventi come filo conduttore la ricerca storica riguardante prevalentemente il territorio di Barcellona Pozzo di Gotto, e alcuni eventi culturali particolarmente significativi, assieme a recensioni di libri, pubblicati tra il 1986 e il 2010, e qualche testo inedito. -
I segreti del cuore
Queste pagine non sono per te. Non sono state scritte per vanto o per insegnare qualcosa a qualcuno. Non le ho scritte per rendere partecipe il mondo della mia insulsa vita. Le ho scritte per una parte di me. Sono state scritte nel tentativo di fare pace con una coscienza soffocata sotto strati di egoismo, per fare pace con me stesso prima di farla con gli altri. Ho tentato di ""raccontarmi"""" gli episodi che più marcatamente hanno cambiato la mia esistenza, il modo di pensare e di capire il mondo che ci circonda. C'è chi l'ha chiamata crescita, passaggio dalla fanciullezza all'adolescenza. Qualcosa di trascendentale quasi, che salta agli occhi solo quando è ormai tutto avvenuto. Questo breve romanzo ha tentato di riportare la realtà, per quanto soggettiva possa essere. E per tanto è paradossale definirla reale, forse sarebbe più corretto dire che ha cercato di riportare i fatti, senza farsi mancare qualche commento di tanto in tanto..."" -
Esilio di voce
Esilio di voce è il titolo dell'ultimo lavoro in versi di Francesco Marotta. Si divide in tre sezioni, Imago, Speculum e Vulnus. Dall'inizio della prima sezione, Imago, trascrivo questi due versi in epigrafe: ""Si inciampa in un grido / che si dissangua in luce"""". Sono i primi del volume, e ho la sensazione perturbante di avere già letto il libro, ho la percezione che tutto quanto leggerò tornerà inevitabilmente e circolarmente a questi due versi."" -
Terapie a rischio
Se in poesia vale l'arte di far urtare e riconciliare gli estremi, magari nello spazio di poche sillabe, con i poli io-mondo e vita-morte a regolare il traffico, nel racconto breve il ring dello scontro può dar vita a un corpo a corpo più fluido, cavare dalla moviola dei colpi sprazzi e intrighi di contiguità più complesse, seppure per ulteriore contrasto. In prosa, deposti i guantoni e abbassando la guardia all'esca più empatica di una ""storia"""" o di un monologo, ogni miniatura può tentare nuove trasparenze oltre il cristallo ambiguo degli ossimori, sciogliere principali e (in)subordinate, allegorie e sintomi, humour e rumours d'oltremondo, nei registri narrativi utili al caso. Ed ecco che psichiatri psicotici, insegnanti orfani del soggetto, allievi ufficiali depressi, uxoricidi premurosi, pazienti impazienti, conferenzieri dislalici, highlanders caduti in disgrazia, campioni di presunte normalità e quotidiane vertigini, popolano un campionario variegato di resistenze desistenze al mal-essere."" -
Gli angoli aprono i loro acuti per ingoiarci
"L'io poetico di questa raccolta non solo si domanda se il passato contiene un'impronta positiva, seppur malinconica, da trattenere dentro, senza poterla dimenticare, ma cerca in questo passato delle corde e degli appigli per potersi proiettare nel futuro. Giocano questo ruolo, oscillando tra passato e futuro, il conscio dell'io poetico e l'inconscio dello stesso, che tratteggia nei personaggi poetici sia attimi del mondo visibile, sia quelli legati al sogno, alla fiaba.""""" -
Io, minotauro
In un tempo e in un luogo imprecisato, dove i cieli sono attraversati da strane macchine volanti, le strade popolate da bambini randagi in cerca d'amore e dove le notti sono più lunghe dei giorni, si svolgono intrecciandosi tra di loro innumerevoli vicende di esistenze alla deriva. Il narratore non ha nome e forse nemmeno corpo. È - per meglio dire - la voce di un ricordo che comincia a affiorare, un ""Io"""" accidentato che diviene di volta in volta un """"Egli"""", un """"Noi"""", un """" Si """", l'ombra di un uomo, il processo di estinguimento di un'anima. Questo """" protagonista """" decide di lasciare la campagna dove vive in solitudine per raggiungere, sulle tracce di una misteriosa Donna dalla pelle bruna (sua madre? il simbolo delle sue origini? il suo perduto amor?), una metropoli sinistra e tentacolare. Durante il cammino incontra altre persone, a loro volta in viaggio, le quali sembrano conoscerlo e avere un legame con la sua vita o con la sua memoria."" -
A sensi congiunti
Quando, per sussurri a fior di pelle o infuocate sillabe, la scrittura poetica attraversa e rimodula senza risparmio, parafrasando Barthes, un discours amoureus, nella sua fisiologica frammentarietà di ""discorso orizzontale"""", non sarebbe male rinvenire fra le pagine l'utilità di un segnalibro a rovescio; una strisciolina che, anziché segnare un ordine nel flusso, rimescolasse la linearità dei segni in un fruttuoso ricircolo, e il prima-dopo dei grafemi sciogliesse, come sua ragion d'essere, onde ricorsive e concentriche. Perché spesso il motore di un """"discorso amoroso"""" poe(ma)tico trae forza, nel verso sulla pagina e nel recto dell'immaginario, da una cinghia di trasmissione eternamente circolare, senza intoppi; con un elemento di ossessività formale che talvolta, segnatamente in poesia, celebra una metamorfosi fruttuosa, e può farsi risorsa utilissima."" -
Il colore delle storie
In questa raccolta di racconti, legati tra loro da una storia di affetto fraterno, Germana è la voce narrante, che come una Shahrazad al contrario, cerca di trattenere in vita il fratello malato, raccontandogli delle storie di donne, tutte diverse tra loro per contenuto e stile. Esse partono da un colore, o da colori, che oltre ad essere specifici di oggetti assumono un significato simbolico nello svolgersi delle vicende. Il linguaggio usato, evoca immagini e contesti quotidiani, ma non per questo banali. Le protagoniste dei racconti, donne lontane e diverse per età, condizione sociale, epoca storica, sono accomunate da una sensibilità e da una ricchezza interiore che le rende ""uniche"""". La rivelazione finale, è metafora del momento della vita, in cui non si è """"in nessun dove in nessun quando"""", allorché, accompagnati dalle ombre, ci si appresta ad oltrepassare la soglia della realtà per accorgersi che forse il vero libro della vita non è mai stato scritto."" -
Il signum del moderno. Teoria e critica della modernità nel pensiero di Robert Spaemann
Quali sono i tratti specifici della coscienza moderna? Possiamo considerare la modernità come un'epoca già passata e integralmente alle nostre spalle? Oppure essa è ancora un progetto incompiuto? E ancora: che cosa di essa meriterebbe di essere salvato e custodito? E a quali condizioni? Il saggio di Gianfranco Pavone ricostruisce la teoria e la critica del moderno nel pensiero di Robert Spaemann, attraverso le principali aree tematiche: i contributi storiografici e teoretici, la storia delle idee, la filosofia politica e del diritto, la pedagogia, l'etica e l'antropologia filosofiche, l'arte, la teologia e la religione. Per l'ampiezza della trattazione, il saggio può anche valere come presentazione generale, la prima in lingua italiana, del profilo filosofico di questo autore. -
Salvami l'anima
Al fantomatico Centro di salute mentale ""Rocca de Guelfon"""", situato in un'antica e mitica contea, undici persone giungono prostrate dalla vita di là fuori. Le accoglie un piccolo esercito di zelanti e coraggiosi dottori pronti a tutto pur di strapparle alla sofferenza di un demoralizzante passato, all'ansia per un futuro inevitabilmente sconosciuto o ancora all'alienazione del presente. Diverrà subito chiaro, però, che non esistono eroi, né un netto confine tra sanità mentale e quella che molti definiscono patologia psichica o finanche pazzia. Ciononostante non c'è da temere: la Rocca, infatti, è un luogo magico in cui l'Amore fa capolino da ogni dove, il tempo è un Altro Tempo e lo spazio è popolato da piante immortali e animali dai bizzarri colori. Perché la Rocca è un rifugio. È l'anima di ciascuno. E solo lì ci si può salvare liberandosi dei virus nemici e scivolando finalmente dentro un unico tempo possibile, un unico spazio possibile: il Qui e l'Ora. Insomma: """"Salvami l'anima"""" è un romanzo in cui al palpito della fantasia si fonde quello delle umane realtà dei suoi personaggi impegnati nel raggiungimento dei propri desideri."" -
Sentimenti del tempo
È passato diverso tempo dall'ultimo libro pubblicato, quasi cinque anni, ma non mi è mancata la parola. Piuttosto, sono stati gli eventi e i casi fisici e sentimentali della vita che hanno rallentato il nostro inevitabile incontro. Riprendo adesso con questa raccolta di racconti su casi strani e straordinari, semplici a volte, eppure tutti distintamente umani. Sono racconti inediti scritti tra il 1998 e il 2001 che hanno atteso sotto la polvere dell'età e che oggi, ripuliti, offro alla vostra lettura. Sul titolo di questo libro ho poco da rivelare a chi già mi conosce. A coloro che mi incontrano per la prima volta posso dire soltanto che ogni parola ha una sua storia e una sua forma e che è bello ricercarne la profondità componendo e scomponendo ciò che è utile per la nostra vita. Per cui questi sentimenti, così vari e diversi, altro non sono che il sentire della nostra anima nel suo rapporto con tutte le cose. Auguro quindi a tutti una buona lettura e ringrazio coloro che scelgono, apprezzano e sostengono le mie parole e, tramite esse, i miei intenti d'Armonia. (Luca Frudà) -
Il testamento di Giovannangelo Montorsoli. Sulla storia della Torre di San Ranieri
Un viceré, un vignaiolo, un architetto. Tre storie e tre destini che si incrociano a causa di un progetto edilizio, la costruzione di una torre in San Raineri. Sullo sfondo, una Messina cinquecentesca famelica di potere e privilegi, rigogliosa per il porto e i suoi traffici, ma esposta alle incursioni e agli attacchi dal mare. A riannodare le fila di queste tre storie, il testamento di Giovannangelo Montorsoli, il celebre scultore e architetto di scuola fiorentina: Adesso mi anima la ricerca dell'essenziale. Non intendo mettere mano ad opera alcuna se esso, in una qualche guisa, non sia stato prima da me intravisto o percepito. E in questa ricerca mi guida un triplice precetto: ascoltare la voce degli elementi, ascoltare la voce degli uomini, ascoltare il mistero. -
Chiaroscuro
Un comune professore che deve fare i conti con il suo passato. La perdizione di un giovane ragazzo vittima di bullismo. Una casa e una presenza inquietante che non si rivela a tutti. L'insospettabilità spinge, nonostante tutto, una mano ad uccidere... Sono alcune delle otto storie di puro thriller, nelle quali Anna La Rosa esorcizza il terrore che spesso ci mette all'angolo e aspetta che le nostre difese siano abbassate per lavorarci a pugni. Si narra di uomini comuni travolti da circostanze eccezionali, davanti all'ignoto che ognuno di noi deve affrontare quando si trova nel buio e teme per la sua anima. -
La culla senza suoni. Vita di Carmelo Coppolino Billè
Il presente testo intitolato ""La culla senza suoni"""" è suddiviso in quattordici capitoli, sigillato dalla lettera dell'amato figlio, Davide, diciottenne, e arricchito da nove significative poesie enucleate da diverse sillogi inedite di Carmelo Coppolino Billè. Detto titolo referente preavvisa subito il lettore per la durezza impietosa dell'espressione. Si tratta, infatti, di un lettino per neonati, ovvero di un'infanzia muta, senza la presenza di care voci umane (mamma, papà e altri) o di suoni musicali. È la tipica situazione degli infanti abbandonati, accolti e allevati in particolari istituti chiamati brefotrofi. Da simile condizione, tali infanti sono salvati solo da una fortuita e provvidenziale adozione. Proprio questa forte tematica Carmelo Coppolino Billè sottopone all'attenzione del lettore nella presente biografia."" -
L' ultimo anno
Metà anni novanta. A Bologna, uno studente meridionale al suo primo anno fuorisede narra le vicende di sé stesso e delle persone che ha intorno, la loro precarietà logistica, ""tra la belle epoque del tempo che fu e il restyling del cemento armato"""", e quella esistenziale di un periodo storico che sta cambiando irreversibilmente il sistema. La scenografia principale è un appartamento diroccato, la """"casa-relitto"""", che si ritrova coinvolta in un'azione poliziesca, in realtà un pretesto per dare il via ad una serie di azioni repressive. In un intreccio fra sentimenti e politica, paranoie e leggerezza, si sviluppa la storia di Marco, Betty, Davide e tutti i loro amici, che cercano di sopravvivere ai loro 19 anni senza perdere la loro verità.""