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Ecoturismo. Principi, metodi e pratiche
Il numero dei visitatori delle aree protette è cresciuto in modo significativo in tutto il mondo: ma che cosa significa in realtà ""ecoturismo""""? Per rispondere alla domanda, il volume dà conto del dibattito internazionale che si è sviluppato negli ultimi anni, e - anche attraverso la presentazione di alcuni casi di studio, italiani ed esteri - fornisce indicazioni su principi, metodi e pratiche di questa nuova modalità del viaggiare e del conoscere, illustrando con chiarezza i processi culturali ed etici ad essa legati e i suoi impatti sociali, economici ed ecologici. Uno strumento per gli studenti e per i numerosi operatori del settore che desiderano rendere più efficaci le politiche finalizzate a un'offerta turistica in linea con la tutela dell'ambiente."" -
Libertà e istituzioni nella città volontaria.
Nelle nostre realtà urbane, le regole d'uso del suolo e le infrastrutture e i servizi territoriali sono stati tradizionalmente garantiti dall'amministrazione pubblica. In tempi recenti stanno invece guadagnando sempre più spazio forme volontarie e private di organizzazione della convivenza e di fornitura autonoma di servizi comuni, che si fondano sull'accettazione volontaria di un insieme condiviso di regole per la cura del proprio ambiente di vita. Come è noto, questo tipo di forme associative volontarie a base territoriale si sta sviluppando soprattutto negli Stati Uniti, dove circa quaranta milioni di statunitensi vivono in comunità di questo genere. Si tratta di piccoli quartieri o addirittura piccole cittadine residenziali, chiusi, all'interno dei quali l'organizzazione degli spazi, dei servizi, ecc. sono decisi dalla comunità che li abita, e non dall'amministrazione pubblica. Possono essere definiti ""comunità contrattuali"""" II volume propone un'analisi e una discussione di queste forme volontarie di organizzazione, a partire dall'esperienza statunitense."" -
Storia culturale della Repubblica
Attraverso un'analisi che intreccia idee, istituzioni e intellettuali, il volume ricostruisce la storia culturale dell'Italia repubblicana dal 1945 a oggi, secondo una modalità inedita, capace di accostare l'eredità di Benedetto Croce e il trash, la memoria di Mussolini e l'influenza della televisione. L'autrice ripercorre il dibattito che fin dalla Liberazione affronta il tema dell'identità culturale del nostro paese - attraverso il confronto prima con il fascismo, poi con la modernità, infine con la postmodernità -, rileggendolo alla luce di ricerche e polemiche attuali. Guida così il lettore lungo un percorso in cui si delineano i soggetti, i luoghi e gli strumenti di produzione, diffusione e fruizione delle idee, che si trasformano radicalmente con l'esplosione della cultura di massa e con la comunicazione elettronica. Mutamenti che ancora una volta spingono la cultura a interrogarsi sulla propria essenza e sul proprio futuro. -
Corpo e poesia nel Novecento italiano
Relegato per secoli ai margini della nostra tradizione poetica, il corpo occupa nel Novecento un ruolo centrale in letteratura, a seguito dell'affermarsi di nuove prospettive scientifiche e culturali che - a partire dalla psicoanalisi freudiana - modificano l'idea di soggetto e costringono a mettere in discussione certezze e valori del passato. Attraverso l'analisi di dodici delle più rappresentative opere in versi contemporanee, lungo un percorso che dall'avvio del Novecento rappresentato qui dall'Alcyone di Gabriele d'Annunzio giunge alle soglie del terzo millennio, il volume indaga il significato del corpo nella poesia italiana, considerandolo sia nel suo valore tematico di oggetto del testo poetico sia come soggetto ispiratore di modalità linguistiche capaci di inaugurare inedite tecniche percettive e espressive e di superare i limiti stilistici preesistenti. -
Ontologia del nuovo: la rivoluzione fenomenologica e la ricerca oggi
La fenomenologia, con la rivoluzione che opera nel modo di pensare la relazione fra apparenza e realtà, è un'ontologia, e non un rifiuto dell'ontologia, dello studio dell'essere delle cose reali e possibili, a vantaggio dello studio esclusivo dei loro ""modi di apparire"""". Un'ontologia del nuovo, suggerisce il titolo. In effetti, alla base della rivoluzione fenomenologica c'è l'idea che i fenomeni portano all'esistenza cose nuove rispetto ai costituenti di base, di cui pure ogni cosa è fatta. Così la melodia è una cosa nuova rispetto ai suoni che la costituiscono, così una persona è una cosa nuova rispetto all'organismo umano che la costituisce. Il libro si compone di due parti. La prima è un'introduzione alla fenomenologia come metodo di ricerca filosofica. La seconda offre un'esemplificazione di questo metodo proprio nell'ambito dell'ontologia del concreto, o del """"mondo della vita"""", concentrandosi più dettagliatamente sull'emergere del nuovo in svariati campi, e offrendo anche alcuni esempi di come pensare la vita nella sua ricchezza e concretezza sensibile senza affatto chiudere gli occhi di fronte alle impressionanti conquiste della ricerca scientifica contemporanea."" -
Schiavitù mediterranee. Corsari, rinnegati e santi di età moderna
Durante l'età moderna, l'area mediterranea è segnata dalla guerra da corsa e dalla pirateria, su cui prosperano intere città, cristiane e musulmane; il conflitto per mare assume i toni dello scontro religioso, quasi da crociata contro gli infedeli. Quanti cadono in mano dei corsari, ridotti in schiavitù, attendono di essere riscattati o scambiati, e in cattività danno origine a un'intricata storia di abiure e conversioni - dall'islam al cristianesimo e viceversa. L'analisi dell'autrice, basata su ricche e talvolta inesplorate fonti documentarie, mostra il forte coinvolgimento delle istituzioni laiche ed ecclesiastiche in questa nuova dimensione della contesa politica internazionale e offre un quadro significativo sulle condizioni di vita dei captivi, in bilico tra la vecchia fede religiosa e l'esigenza di inserirsi in un diverso tessuto sociale. L'efficacia nell'evangelizzazione degli schiavi ha come risultato più eclatante la canonizzazione di santi neri, quali Antonio Etiope e Benedetto il Moro, ma si spinge sino in terra africana, dove Juan de Prado guadagna la palma del martirio, mettendo in luce inediti aspetti del ruolo politico dell'attività missionaria degli ordini religiosi nel regno del Marocco. -
Etica della vita. Nuovi paradigmi morali
Le questioni emergenti dall'ambito della vita sono al centro della riflessione etica recente; non solo quelle che riguardano la vita umana e le possibilità di manipolarne l'origine e spostarne i confini, ma anche quelle che concernono il nostro rapporto con gli animali non umani e quello con l'ambiente e la vita vegetale. Le provocazioni sollevate dalle scienze negli ambiti della biomedicina, dell'etologia, della teoria evoluzionista e dell'ecologia portano, secondo molti, alla necessità di una revisione critica dei nostri modi di pensare sull'etica. Il settore dell'etica della vita è stato, più di ogni altro, al centro degli sforzi per trovare nuovi paradigmi morali, nella consapevolezza dei limiti della tradizione morale occidentale, che le nuove questioni rendono evidenti. -
I diritti umani da un punto di vista filosofico
È il saggio in cui l'autrice espone in modo più articolato e completo la sua elaborazione della questione dei diritti umani. Jeanne Hersch individua nella capacità di libertà dell'essere umano e nell'esigenza assoluta di attualizzazione e affermazione di questa capacità il fondamento assoluto e universale dei diritti umani. Al contempo, però, ricerca le condizioni concrete e reali di sviluppo di questa capacità di libertà, le condizioni di una ""vita buona"""", corrispondenti all'oggetto dei diritti umani particolari, politici e civili, sociali ed economici, culturali ecc. L'incrocio di esistenzialismo e realismo rende la sua posizione particolarmente originale e feconda, e la inserisce a pieno titolo nel dibattito filosofico contemporaneo sui diritti umani insieme a Bobbio, Sen, Nussbaum, Griffin, Benhabib, Arendt, Searle e altri. A partire dalla sua idea di libertà, Jeanne Hersch offre infatti solidi argomenti rispetto ad alcuni dei maggiori problemi che sono al centro del dibattito attuale sui diritti umani: il problema del fondamento dei diritti umani, della giustificazione della loro universalità, del significato e dell'efficacia delle Dichiarazioni universali, dell'inclusione dei diritti positivi (economici, sociali, culturali) nei diritti umani, e dell'educazione ai diritti umani."" -
Gli strumenti per governare
Più che a fattori geografici e commerciali, lo sviluppo economico di uno stato è legato alla qualità delle sue istituzioni. Puntare a questo sviluppo significa assicurarsi delle istituzioni che funzionino. Le istituzioni sono le regole fondamentali del gioco, gli strumenti necessari per governare. E questi strumenti non sono affatto neutrali: essi veicolano valori, creano abitudini e schemi di pensiero. Recuperando la grande tradizione di studi inaugurata da Max Weber e Michel Foucault, gli autori si interrogano sui complessi rapporti fra società politica e società civile, individuando in questi strumenti una chiave fondamentale per comprendere le cause dell'inerzia e dei grandi cambiamenti della nostra società. Dopo il grande dibattito sollevato in Francia e nel mondo anglosassone, l'edizione italiana curata da Tommaso Vitale presenta delle versioni aggiornate dei saggi originali, che tengono maggiormente conto delle specificità del caso italiano, in prospettiva comparata. -
Le leggi della pienezza. Creare, innovare, produrre cose
Sebbene ogni pezzo di ogni oggetto soddisfi un qualche desiderio, esso crea allo stesso tempo il bisogno di altri oggetti: i cereali richiedono un cucchiaio, la televisione ha bisogno di un telecomando. Rich Gold chiama questa densa, intricata ecologia degli oggetti creati dall'uomo ""la pienezza"""". E questo libro - che è allo stesso tempo un trattato a fumetti, una riflessione autobiografica e un saggio pratico di filosofia morale - spiega come capire e convivere con """"la pienezza"""". Gold scrive di """"pienezza"""" da una prospettiva apparentemente contraddittoria (ma dal suo punto di vista complementare) di artista, scienziato, designer e ingegnere - tutte professioni che gli appartengono, che ha svolto contemporaneamente durante la sua carriera."" -
Napoleone a Mosca
Costruito con un ampio ricorso a memoirs, lettere e documenti di epoca napoleonica, il libro narra gli eventi dal maggio al dicembre del 1818, l'arco di tempo in cui la più grande armata mai radunata fino a quel momento invase la Russia, marciò fino a Mosca e poi dopo aver vinto ogni battaglia e conquistato la capitale, si ritirò incalzata dall'inverno che sopravanzava e dai cosacchi che la decimavano. Il racconto è documentato, attento agli aspetti psicologici e intellettuali dei protagonisti così come a quelli militari e logistici della campagna di Russia. Molti passaggi danno prova di una capacità evocativa e narrativa. I quesiti di fondo riguardano le ragioni politiche ma anche psicologiche delle scelte di Napoleone: la stessa campagna e la rottura del trattato firmato con lo zar Alessandro, la decisione della ritirata, di riconoscere come sconfitta una spedizione che aveva portato alla vittoria sanguinosa di Borodino e alla conquista di Mosca, data poco dopo alle fiamme dai russi. Napoleone è ritratto preoccupato per la giovane età di certe truppe alleate, ritenendo che le sofferenze prolungate di una spedizione sarebbero state meglio sopportate da soldati più avanti negli anni - e saranno numerosissimi i suicidi tra i giovani soldati -, messo a dura prova nel constatare che le vittorie sul campo e la presa della città russa più importante non significavano una vittoria, ma anzi il preludio di una disfatta. -
La conoscenza come bene comune. Dalla teoria alla pratica
Oggi attraverso internet la conoscenza è potenzialmente disponibile per tutti con un solo click. Ma proprio nel momento della sua apparente maggiore accessibilità, il sapere è soggetto a norme sempre più restrittive sulla proprietà intellettuale, che limitano l'accesso alle risorse on-line. Queste nuove forme di ipermoderne enclosures mettono a rischio il carattere di bene comune della conoscenza. E proprio di fronte a tale pericolo, questo volume ribadisce che il sapere deve essere una risorsa condivisa, il propellente stesso per le moderne società che legano la loro prosperità e il loro sviluppo alla ricerca, alla formazione e alla massima diffusione sociale di saperi creativi e innovativi. Ma come preservare questo bene nell'epoca del neoliberismo informazionale globalizzato? Come evitare che il sistema ecologico-sociale della conoscenza ""utile"""" venga travolto dalla privatizzazione? Per realizzare questo grande obiettivo democratico è necessario ripensare la proprietà intellettuale e il copyright, ma anche il ruolo delle biblioteche, delle istituzioni formative e delle forme di creazione e condivisione digitale dei saperi, così come il modo in cui i nuovi contenuti digitali possono essere conservati e resi disponibili attraverso il web. Open content, creative commons e open source possono costituire un efficace modo di garantire l'accesso alla conoscenza e una sua maggiore e più democratica diffusione globale."" -
I demoni di Gödel. Logica e follia
L'adesione al pensiero razionale non preserva la psiche di chi lo esercita. Tra i molteplici esempi quello di Gödel è forse il più luminoso. Considerato il più grande logico del XX secolo, grazie ai teoremi di incompletezza (1931), Kurt Gödel fu ossessionato dal timore di essere avvelenato e finì per morire dopo aver deciso di smettere di alimentarsi. Ma accanto a queste manifestazioni ve ne furono altre ben più creative connesse alla sua credenza in demoni, angeli ed extraterrestri e ai tentativi di darne dimostrazione razionale, fino al tentativo di applicare le sue teorie alla prova ontologica dell'esistenza di Dio. alla base di questo viaggio tra logica e follia, lo studio delle migliaia di pagine inedite di Gödel, dove si trovano l'applicazione del teorema di incompltezza al diavolo, tentativi teorici stravaganti e credenze deliranti. -
L'immagine aperta. Motivi dell'incarnazione nelle arti visive
Questo libro interroga le relazioni antropologiche cruciali che le immagini intrattengono con il corpo e la carne, al di là delle usuali nozioni di antropomorfismo o di rappresentazione figurativa. Vi sono analizzate le diverse modalità con cui le immagini guardano alla carne, che sia la carne di Afrodite formata dalla schiuma del mare o quella di Cristo sacrificato sulla croce. Paganesimo e cristianesimo, ognuno con i suoi contesti di pensiero, avrebbero, in effetti, entrambi cercato di raggiungere, o forse trasgredire, i limiti dell'imitazione: da una parte le metafore diventano metamorfosi, dall'altra i segni che rappresentano diventano dei sintomi che incarnano. Si scoprirà questa potenza straordinaria dei corpi allorché in essi la carne guarda all'immagine, a esempio nella stigmatizzazione di San Francesco del XIII secolo, la crocifissione dei Convulsionari di San Medardo del XVIII secolo o le ""attrazioni"""" isteriche della Salpétrière del XIX secolo."" -
Geopolitica del conflitto arabo israeliano palestinese. Spazi, fattori e culture
Dopo i fatti, le riflessioni: sulla scia di uno dei dibattiti più controversi degli ultimi anni, Giovanni Codovini offre una mappa inedita della regione più calda del pianeta e degli scontri che la insanguinano da più di cent'anni. Calando la lettura degli eventi nella cornice dei delicati equilibri geopolitici mediorientali e mondiali, l'autore amplia la nostra visione del conflitto e della questione israeliano palestinese, esaminandola da un'angolazione più complessa, capace di coniugare il rigore dell'indagine storica all'attualità scottante dell'analisi geopolitica, geoeconomica e geoculturale: dalle variabili della politica internazionale ai fattori strategici dell'acqua e degli scenari demografici, passando per le complesse questioni culturali dell'identità, della memoria collettiva e del credo religioso, il libro traccia un caleidoscopio del luogo in cui si concentrano gli orrori e le speranze del mondo, restituendoci l'immagine che ciascuno dei due popoli ha di se stesso e dell'altro. -
Aristotele
Aristotele, ""il maestro di color che sanno"""", secondo la celebre formula dantesca, per molti secoli è stato considerato il Filosofo, e quasi il simbolo stesso della ragione umana. Ancor oggi, le prospettive aperte dallo stagirita mantengono un'intatta vitalità: se la sua logica e la sua epistemologia sono state riscoperte nella loro grandiosa architettura, le sue analisi ontologiche sono tornate al centro del dibattito filosofico. Varie correnti dell'etica contemporanea hanno posto in luce la straordinaria attualità del pensiero pratico di Aristotele, mentre un'attenzione sempre più viva si proietta anche sulle sue indagini di filosofia naturale. In tale quadro, la presente introduzione alla filosofia aristotelica """"può essere collocata sullo stesso piano degli studi più importanti su Aristotele degli ultimi decenni"""" (H. Flashar) e rappresenta uno strumento prezioso per quanti cercano un accesso filologicamente rigoroso e filosoficamente affidabile ai testi dello stagirita. Emerge dal libro la complessa immagine di un filosofo criticamente aperto a tutte le vie del pensiero e attento, in parallelo, a coniugare l'ispirazione strutturale con un approccio fortemente problematico ai temi di volta in volta affrontati."" -
L'aggressività femminile
Sembra essere successo qualcosa in tempi molto lontani che ha indotto la compressione dell'aggressività non di una ma di tutte le donne, qualcosa che potrebbe essere una mutazione istintiva legata a uno stato di necessità, forse a esigenze conservative della specie. I sintomi di questa artificiale repressione si esprimono in comportamenti deficitari o eccessivi come: autolesionismo, abitudine al lamento, senso di colpa, dipendenza, insicurezza o ansia di controllo, prepotenza e atteggiamenti insofferenti e collerici. L'istinto aggressivo femminile è ammalato perché non riesce a esprimere una conveniente autodifesa dello spazio fisico, psichico e sociale e non risulta quindi capace di affermare e proteggere con efficacia l'identità soggettiva. Affrontando l'antico stato di necessità, riconoscendo il dolore per una lontana e comune ferita all'istinto e collegando quella ferita ai sintomi di oggi, diventa progressivamente possibile riscoprire l'energia aggressiva e con essa il desiderio e la capacità di affermare quella forma del pensiero e del sentimento che costituisce il modo femminile di stare nel mondo, un modo ancora in larga misura sommerso, ormai necessario non solo all'equilibrio della personalità femminile, ma forse anche alla salvezza del genere umano. -
L'Avana
Un viaggio letterario e culturale che intende trasmettere il fascino della capitale cubana descrivendone gli aspetti che ne creano la magia. La storia, la cultura e la vita della città sono raccontate attrsverso i luoghi rappresentativi del suo spirito, ma anche attingendo alla ricchissima letteratura cubana. L'attenzione si concentra sui quartieri più ricchi di tradizioni come L'Avana Vecchia, El Vedado, Miramar e la baia orientale. E poi, gli ""habaneros"""", frutto di una particolare collocazione geografica e climatica, fusione di razze e protagonisti di una speciale vicenda storica che ha visto accelerazioni di tempi e attriti di epoche, segnati dalla condizione insulare, fatta di chiusura e di fuga, ma anche di un fecondo meticciato."" -
Gli uomini delle tende. Dalla Mongolia alla Mauritania
"Questo - dicevano gli arabi, assaporando il vento del deserto - è il profumo migliore: non sa di nulla"""". Voltavano le spalle ai profumi, al lusso, per scegliere le cose in cui l'uomo non aveva avuto parte alcuna. Il beduino nato e cresciuto nel deserto aveva abbracciato con tutta l'anima questo credo di nudità per il motivo inespresso ma sentito che vi si sentiva libero, di là da ogni dubbio o esitazione. Vi perdeva legami materiali, comodità, ogni elemento superfluo o complesso per raggiungere una libertà personale che rasentava l'inerzia e la morte. La sua vita conosceva l'aria, i venti, sole e luce, spazi aperti e un immenso vuoto. Nella natura non v'era fecondità, non vi apparivano sforzi umani: solo il cielo in alto, la terra intatta in basso. Nient'altro. (T.E. Lawrence)" -
Autorità. Subordinazione e insubordinazione: l'ambiguo vincolo tra il forte e il debole
Trascurato dal dibattito internazionale e dalle scienze sociali del nostro tempo, il tema dell'autorità, e più in generale del potere come chiave di interpretazione dei legami sociali, è più che mai attuale. Questo studio, scritto trent'anni fa, risulta tuttora spiazzante, scomodo disturbante. Lungi dal fornire soluzioni definitive, ""Autorità"""" vuole insegnare a pensare, a esercitare il proprio spirito critico senza adeguarsi al flusso lineare della comunicazione o accontentarsi di ricette preconfezionate. Attingendo a materiali storici e sociologici, testimonianze, esempi letterari ed esperienze personali, Sennett svela i legami profondi tra i processi macrosociali e l'esperienza soggettiva di ogni individuo, dando modo di comprendere anche al lettore non specialista che questi legami lo riguardano in prima persona. Rompendo il velo dell'ovvio, del senso comune, delle ideologie correnti, l'autore invita a fare nostra questa esperienza, ad appropriarcene come spazio d'azione, a incidere su ciò che accade: solo riconoscendo il vincolo di autorità saremo in grado di metterlo in discussione e di produrre un autentico cambiamento sociale attraverso un'emancipazione individuale e collettiva.""