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Viaggi nella storia
In questo testo vi è un viaggio per capire meglio noi stessi, un viaggio per andare alla scoperta della propria anima, un viaggio per recuperare frammenti di vita altrimenti perduti, un viaggio per risvegliare il dubbio, un viaggio come gestazione introspettiva, come gravidanza spirituale, un viaggio per tentare di rompere ciò che divide gli uomini, un viaggio per scoprire il bene in ogni fede, un viaggio per puntare al futuro con un cuore antico. -
Sulla patria e la nazione
Dopo eventi epocali di chiaro respiro comunitario, come la nascita dell'Unione Europea e la democratizzazione dei paesi del blocco comunista, iniziata nel 1989, assistiamo con apprensivo stupore alla nascita e allo sviluppo di diversi movimenti politici e sociali di aspirazione nazionale o nazionalista. Nonostante le apparenze, tuttavia, non è un paradosso perché alle grandi iniziative per una maggiore integrazione e cooperazione di diverse unità politiche, culturali, sociali ed economiche si sono sempre contrapposte forti iniziative centrifughe. E non sempre le legittimazioni avanzate da vari movimenti del genere sono deboli e prive di ragioni storiche, linguistiche, religiose, etniche e così via. Questo anche perché lo status quo delle configurazioni geopolitiche non corrisponde, in modo talvolta provocatorio, alle morfologie geoculturali ancorate nella memoria e nell'identità delle collettività regionali; basti pensare alla Scozia, alla Catalogna, ai Paesi Baschi, all'Irlanda del Nord, all'Ucraina. -
Manuale di scherma storica. La striscia nel Seicento e nel Settecento
Questo compendio presenta una disamina comparativa delle tecniche di spada sola descritte dai principali autori della Scuola, sottolineando le analogie e le differenze di impostazione personale alla luce di una comune visione sul ""giocare di scherma"""" alla napoletana; l'analisi del compendio non si limita tuttavia alle tecniche ma affronta il contesto storico e sociale in cui la Scuola si è sviluppata, senza trascurare le dimensioni linguistiche, oplologiche, storiografiche del fenomeno, che restituiscono maggiori garanzie al metodo d'indagine."" -
Fondamenti di sociologia visuale
L'assunto di base è che la conoscenza sociologica si avvale per suo statuto disciplinare dell'osservazione, sia come approccio che come metodo, condividendo con altre scienze umane l'attenzione per il phainomenon nella sua complessità. Lo strumento visuale, dalla fotografia e cinematografia al multimediale, non assolve più a semplice funzione di supporto documentale, ma costituisce di per sé un medium potente e significativo nel processo ermeneutico ed epistemologico. La sociologia non può non confrontarsi con le trasformazioni epocali in atto, per quanto attiene al sapere: il dominio di forme di pensiero e rappresentazione sempre più visive e olistiche impone approcci conoscitivi integrati e avanzati che, nel rispetto della logica dell'indagine scientifica, sappiano riconoscere il valore dell'immagine. Considerare il campo di indagine visuale come appannaggio esclusivo di quelle scienze che hanno saputo coglierne nell'immediato le potenzialità, costituirebbe per la sociologia contemporanea una rinuncia difficile da spiegare. -
La paga del prof. Ritratti, storie e memorie della scuola torinese
"La paga del prof"""" è un insieme di storie personali: ha come finalità quella di """"fare memoria"""" di un mestiere, quello dell'insegnante, in una fase storico-politica in cui è sottovalutato e spesso anche umiliato, e vuole aiutare a comprendere meglio l'importanza sociale del ruolo docente e il suo cambiamento. A tale proposito è stato inviato un questionario-intervista a decine di insegnanti, taluni ancora in servizio e altri in pensione da più o meno tempo; sono state elaborate le loro risposte e ne sono scaturiti alcuni ritratti importanti di docenti." -
Barboni e volontari. Viaggio nelle fragilità e solidarietà sociali
Andrea pensa che la vita lo abbia riposto nel cassetto delle cose inutili perché non ha il coraggio di buttarlo via, trasformando la speranza in agonia. Uccidendola. Mario si chiede cosa può fare per aiutare Andrea. Lele studia il modo di utilizzare competenze, disponibilità e motivazioni di Mario per creare servizi utili a soddisfare i bisogni ed alimentare la speranza nelle persone come Andrea. Il libro analizza le testimonianze di Andrea, Mario e Lele nel tentativo di delineare il volto, in chiave sociale e psicologica, delle persone che chiedono ed offrono aiuto, contestualizzandole all'interno di un'organizzazione di volontariato. -
Declinazioni della danza. Tre studi
Il saggio d'esordio del libro, di Stefania Onesti, si occupa delle istanze proto-registiche nel balletto pantomimo, Elena Randi interviene sulla versione moderna di Giselle coreografata da Mats Ek nel 1982, e Margherita Pirotto affronta la poetica e alcune performances degli anni Sessanta di Simone Forti. A legare i tre interventi sulla danza c'è un rapporto particolare dei tre oggetti d'indagine con la pratica della regia. Se il ballet d'action, infatti, alla fine del Settecento mostra già rilevanti caratteristiche proprie della mise en scène, Mats Ek crea la sua versione di Giselle secondo un'ottica fortemente registica, mentre Simone Forti fa deflagrare le modalità più tipiche del fenomeno. -
I pericoli del sovrasensibile. Lettura comparata delle tre edizioni di «Maschera e volto dello spiritualismo contemporaneo» di Julius Evola
Quando la 1a edizione del saggio di Julius Evola esce col titolo di ""Maschera e volto dello spiritualismo contemporaneo"""" (Fratelli Bocca, Torino 1932; l'autore si palesa come """"J. Evola""""), l'Italia trascorre il suo decimo anno in compagnia del fascismo. Stato d'animo e posizione di Evola in quei primi anni Trenta sono da ben intendersi. Posta in soffitta la dura polemica anticristiana di """"Imperialismo pagano"""" (1928) ispirata anche da Giuseppe Bottai, conclusa l'esperienza dei gruppi per iniziati """"Ur"""" e """"Krur"""" e nel 1930 quella del periodico La Torre, il filosofo vive un periodo di gravi difficoltà. Non è la prima volta, non sarà l'ultima. La Torre è uscita per alcuni mesi (con dieci numeri), poi a causa di feroci polemiche e scontri con alcune ali fanatiche del fascismo ne è stata proibita la produzione a stampa."" -
Elio Petri, uomo di cinema. Impegno, spettacolo, industria culturale
I saggi raccolti in questo volume collettivo, dedicato al cinema di Elio Petri, hanno come primo obiettivo quello di riconsiderare il lavoro del regista e riesaminarne l'opera nella sua complessità, sullo sfondo dello scenario culturale degli anni '60 e '70, anche alla luce di nuove acquisizioni di natura storiografica e nuove ricerche su materiali d'archivio. Da un lato essi tentano di mappare la variegata carriera di Petri, interrogandosi su motivazioni e conseguenze di un oscuramento occorso in sede critica. Dall'altro lato, la polifonia di voci che compone il volume cerca di offrire una varietà metodologica di approcci allo studio dell'autore, dall'analisi del film alla storia della critica, fino alla storia culturale del cinema italiano, per riconsiderare i caratteri di una delle più importanti parabole espressive del nostro cinema. -
La terra come luogo di cura educativa in Sicilia. Metafore e tracce nel tempo
Dalla metafora della coltura della terra la riflessione educativo-didattica riceve, nel corso dei secoli, innumerevoli e multiformi suggestioni. Si coltiva il seme dell'intelligenza perché possa germogliare, si dissoda il terreno perché il sapere metta radici, si seleziona il frutto della conoscenza. Ancora oggi tra insegnanti ed educatori si osserva, diffusa, la tendenza ad individuare nella coltura della terra un luogo di importanti esperienze formative d'apprendimento/apprendistato delle più significative regole che sovrintendono alla vita, di attese di crescita, di risoluzione di conflitti, di armonico sviluppo delle potenzialità dell'essere umano nel contesto di quel sinergico, diversificato, sistema di forze che è la natura. In tale contesto la Sicilia si offre, tra storia e nuova progettualità, quale importante laboratorio di riferimento, con un proprio significativo patrimonio di esperienze di educazione all'aperto e di campi scolastici. -
I gatti di Weiner. Riflessioni sistemiche sulla complessità
La tematica dell'emergenza e i fenomeni legati alla complessità sono stati al centro negli ultimi anni di un acceso dibattito e spesso di un facile entusiasmo che ha talvolta assunto anche i colori della moda intellettuale. Scienziati, filosofi ed epistemologi si sono confrontati su temi che si collegano in modo del tutto naturale al pensiero sistemico, che è attualmente al centro dell'attenzione di studiosi e dell'opinione pubblica per le dirompenti conseguenze sulla consapevolezza della costruzione e dell'organizzazione dei saperi scientifici, e con ricadute sull'economia, i sistemi sociali, le scienze della mente. Infatti la complessità non è un affare che riguardi solo una scienza ma impegna e sollecita interessi molteplici provenienti da discipline prima scarsamente connesse; possiede quindi una forza di impatto sull'immaginario scientifico e sulla stessa progettualità umana di gran lunga superiore a più teoretiche ed astratte tematiche concernenti, ad es., la struttura ultima della materia. -
Europa 1914. Come si arrivò alla grande guerra
La Grande Guerra, evento epocale nella storia dell'umanità, non solo produce mutamenti radicali nei processi economici, nelle dinamiche sociali, nel campo della letteratura e delle arti figurative, ma soprattutto stravolge la carta geopolitica dell'Europa determinando la fine di imperi secolari e la nascita di nuove nazioni. Espressamente focalizzato sulla genesi del conflitto, il volume analizza criticamente, anche sulla scorta delle più recenti acquisizioni storiografiche, i problemi connessi allo scoppio della Grande Guerra: dalla cesura traumatica con la mitica Belle Époque al tema dei Balcani, autentica ""polveriera d'Europa"""", in cui matura l'attentato di Sarajevo; dalla dibattuta questione della """"responsabilità tedesca"""" nello scatenamento del conflitto all'individuazione nella rivalità navale tra la Gran Bretagna e la Germania di uno dei principali gli elementi di conflittualità latente alle origini del primo conflitto mondiale."" -
La storia del piccolo soldatino
01 luglio 1916 all'età di ventidue anni il giovane sottotenente messinese di fanteria Paolo Brandino cade durante la Battaglia degli Altipiani sul fronte della Val d'Assa in Trentino. A distanza di un secolo il pronipote Benedetto ripercorre la vita del prozio attraverso l'acquisizione di documenti archivistici che lo riguardano e ne tratteggiano la storia. L'esito è un piccolo racconto, quello di Paolo e della sua famiglia, che, nell'intrecciarsi con gli avvenimenti della storia con la S maiuscola, diviene strumento di riflessione per rileggere gli stessi da una prospettiva diversa che ne vivifica il significato tramite un ottica ribalta che dalla piccola scala personale arriva alla macro scala dei grandi eventi storici. Paolo Brandino muore da eroe tanto da meritarsi una medaglia al valor militare. Il libro intende, pertanto, essere un omaggio ad una storia quella di un giovane uomo che muore nel fiore degli anni credendo nei suoi ideali e quella di una famiglia che lo aveva educato a quei valori. -
Psicologia in Sicilia. Figure, opere, movimenti
Ricordava Angelo Majorana che la psicologia siciliana è stata, ed è, ""periferica ma non marginale"""", se è vero che essa ha incluso alcuni dei più eminenti protagonisti delle origini della psicologia in Italia. Dalla Sicilia provenivano Giuseppe Sergi, seguace di Spencer e delle teorie evoluzionistiche darwiniane, fondatore del primo laboratorio italiano sperimentale di psicologia; e Gabriele Buccola autore di studi sperimentali sui tempi di reazione e i test mentali, e sulla temporalità nei fenomeni del pensiero."" -
Melchiorre Cesarotti
Melchiorre Cesarotti si segnala senz'altro nell'ambito della cultura italiana per la profonda e prolungata attenzione prestata allo studio della lingua e alla sua necessaria evoluzione, connessa con l'ampio dibattito tra antichi e moderni in atto in Italia e in Europa nella seconda metà del Settecento. Il suo impegno in questo settore si concretizza in particolare, sul piano teorico, nel ""Saggio sulla filosofia delle lingue"""", mentre nella pratica registra le molteplici traduzioni di autori classici e moderni, prima fra tutte quella delle Poesie di Ossian e più tardi, a cavallo tra due secoli, la versione letterale in prosa dell'""""Iliade"""" e di seguito una sua riscrittura in versi sciolti, qual è La morte di Ettore. Favorevole all'accoglimento degli influssi oltremontani di marca francese non solo linguistici ma anche teatrali, a cominciare dalla versione delle tragedie di Voltaire, diede alle stampe moltissimi scritti. Una produzione, quella cesarottiana, che rappresenta un punto di riferimento importante per comprendere l'evoluzione della lingua e della cultura in Veneto e il rapporto di questa realtà con quella delle altre regioni europee."" -
La stanza degli sprecchi. Esercizi di lettura sui romanzi di Bufalino
Segnata da una forte autoreferenzialità sempre al limite dell'autocompiacimento, quella di Gesualdo Bufalino è una scrittura che si guarda idealmente allo specchio, dando con ciò forma alla costante tensione autoriale verso un protettivo rintanamento dentro i confini di una dimensione tutta letteraria. La stanza degli specchi in cui la sua narrativa si rinchiude è tuttavia destinata a mostrare puntualmente i propri limiti, soprattutto nelle complesse architetture romanzesche da lui messe in piedi nella sua breve e tardiva parabola di scrittore ""pubblico"""". La tematizzazione di questa istanza fondante del mondo bufaliniano viene qui posta in luce attraverso letture mirate dei sette romanzi dati alle stampe dall'autore, in un riattraversamento dei testi che conferma la profonda unitarietà di un immaginario letterario volutamente e ostentatamente falsificato da doppi e proiezioni, intimamente coerente con se stesso da """"Diceria dell'untore"""" fino a """"Tommaso e il fotografo cieco""""."" -
L' essere delle cose. La nozione di status nel dibattito sugli universali del XII secolo
Le tesi sulla natura e il significato degli universali che animano il dibattito filosofico nella Francia centro-settentrionale dagli anni Venti del XII secolo non sono classificabili all'interno della semplice e sola contrapposizione nominalismo/realismo, che pure mantiene, oltre a una qualche validità ermeneutica, una rilevante funzione chiarificatrice. Tra tali differenti posizioni quelle incentrate sulla nozione di status come fondamentale ""nodo"""" teorico, anche se non costituiscono un'unica coerente dottrina, afferiscono a un'""""area"""" concettuale omogenea e intermedia rispetto alle tesi di chi da un lato concepisce l'universale come mero contenuto mentale e a quelle di chi invece ritiene che esso sia di natura extramentale."" -
Grande guerra e Mitteleuropa. Vol. 2: L'Austria-Ungheria.
Il volume mette a fuoco una conseguenza imprevedibile la domenica di fine giugno 1914 quando fu ucciso a Sarajevo l'arciduca Franz Ferdinand: la disintegrazione dell'Impero austro-ungarico e l'effetto di tale distruzione politica ha sconvolto gran parte del continente fino ai nostri giorni come dimostrarono le recenti guerre balcaniche. E con il disfacimento della Mitteleuropa asburgica ha inizio la fine della ""Grande Vienna"""", della grande cultura mitteleuropea, quella incentrata sugli artisti, scrittori, scienziati, filosofi, musicisti attivi nella capitale dell'Impero, ma presente anche in tutto l'Impero dalla Galizia di Roth alla Praga di Kafka, dalla Trieste di Svevo, Saba, Slataper e Svevo, all'Ungheria di Ady, Krúdy e Márai. La prospettiva scelta è quella dei rispecchiamenti in arte e soprattutto in letteratura della guerra con particolare attenzione alla civiltà letteraria e intellettuale di lingua tedesca."" -
L' Italia di Goethe
"Rispetto a come mi sentivo a Roma, potrei dire di non essere mai più stato veramente felice"""". Così Goethe ottantenne ricordava con struggente nostalgia il soggiorno italiano del 1786-1788, cui dedicò, nel 1816, un libro bellissimo Il viaggio in Italia, pubblicato 200 anni fa. L'opera - la più letta di Goethe! - è certamente autobiografica, ma è anche una poetica classicista e una sottile polemica contro il romanticismo allora in ascesa. Tante chiavi di lettura possono e devono essere adoperate, non ultima quella psicoanalitica che lega tra loro il viaggio dello scrittore e quello del padre - e alcuni anni dopo quello del figlio August, che morì a Roma. Sulla scia di Goethe, il volume intende rivisitare attraverso vari saggi i luoghi più significativi del suo intrigante viaggio, rievocato nel suo stupendo libro, che, oltre all'intramontabile valore poetico, rimane una significativa testimonianza culturale, storico-artistica, come pure antropologica ed etnografica, nonché una commovente e sempre ironica dichiarazione d'amore per l'Italia, che restò l'unica sua grande esperienza di viaggio. Con il suo libro Goethe ci consegna un straordinario esempio della letteratura." -
Filosofia politica. Metodi e categorie
Il volume si occupa di due aspetti fondamentali della filosofia politica: la questione del metodo e il problema della concettualizzazione delle categorie filosofico-politiche. Vengono analizzati nodi come il paradigma delle teorie della giustizia e la sua rilevanza per la metodologia della ricerca, l'ontologia e le categorie della politica, la democrazia e i suoi limiti.