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Un poeta al cinema
Invitato a Torino a parlare di montaggio, Edoardo Sanguineti offre il suo mondo, personale e vertiginoso, agli studenti del DAMS, regalandoci una lunga riflessione che si presta, con altrettanta naturalezza, a una rilettura del Novecento. Dal cinema delle origini a von Trier, Sanguineti ci restituisce un percorso intellettuale e artistico di complessa generosità e di appassionante lettura, scandito da ricordi personali e da incursioni nella letteratura: Leopardi e Lautréamont ma, anche, Rimbaud e Manzoni. Su tutto domina la ricerca «dell'emozione intellettuale come geografia dei possibili modi di fruire dello spettacolo cinematografico» e, naturalmente, come possibile interpretazione della realtà. -
Gli stilnovisti
Nell'ultimo scorcio del XIII secolo vi fu una forte reazione nei confronti di forme poetiche impostesi nella penisola italiana dopo gli esordi della Scuola poetica siciliana. Rivolgendosi a un pubblico ristretto, gli ""stilnovisti"""", questo gruppo di poeti avanguardisti, invocano un ritorno a uno stile limpido e dolce, a una tematica totalmente incardinata sull'amore e intesa sotto l'egida della speculazione filosofica. Nel saggio si parla di """"Stilnovo"""" come la prima avanguardia della nostra Letteratura piuttosto che come scuola, categoria consegnataci dalla storiografia, ma oramai obsoleta. La tradizione manoscritta dà conferma della novità di questa poesia: a partire dai primi del Trecento, intorno a Guido Guinizzelli, Guido Cavalcanti e a Dante vengono organizzate le prime raccolte liriche comprendenti l'intero canone stilnovista, sulla scorta della teorizzazione dantesca del """"De vulgari eloquentia"""". Questa sistemazione storiografica è da ascrivere a Dante, unico tra tutti a guadagnare una prospettiva e un distacco critico tale da poter reagire e registrare i vari mutamenti culturali che via via si delineavano, così come è emerso dalle tenzoni dei protagonisti. Dante rimane l'inventore indiscusso dell'etichetta """"Stilnovo""""; egli è il solo che ha saputo riempirla di significati coerenti e innovatori. Quello che a noi moderni rimane di questa ricostruzione è proprio la percezione di un punto di svolta nel gusto poetico, dapprima con larvate forme di rottura, poi man mano con modi sempre più espliciti."" -
Media diplomacy e narrazioni strategiche. Autorappresentazione dello stato e attuazione della politica estera in rete
Gli stati sovrani, nel contesto contemporaneo, si trovano a dover gestire la costruzione della propria immagine per definire il proprio ruolo e le proprie aspirazioni. Nella rinuncia a una politica ""statocentrica"""", a fronte del moltiplicarsi dei centri di potere e dei sensi di appartenenza individuali, diventa importante il racconto delle stesse strategie politiche messe in atto: se la comunicazione è una forma di potere, la comunicazione in rete diventa, allora, un modo per conquistare le sfere pubbliche transnazionali, costruite attraverso reti di mutua affinità, e solidificare le proprie narrazioni strategiche. Attraverso di esse, si cerca pertanto di spiegare il racconto degli affari internazionali e delle politiche estere al fine di proporre una visione del mondo, un'interpretazione causale, una soluzione consona ai propri mezzi e alle proprie capacità; si tratta, in sintesi, di determinare politicamente quali frame condizioneranno la propria posizione nell'ambiente internazionale. Allo stesso tempo, i temi della media diplomacy e della narrazione strategica consentono di recuperare quanto è stato definito come nationbranding: nel sovraffollato ambiente competitivo internazionale, non si vendono soltanto prodotti e idee di politica estera, ma si deve gestire l'identità, la lealtà e la reputazione presso cittadini globalizzati. Il branding, allora, è uno strumento di imposizione di un frame alla nazione, determinando nuove regole di appartenenza e identità. In una sorta di stereotipizzazione auto-inflitta, gli stati si definiscono attraverso la selezione di caratteristiche """"accettabili"""", non divisive, costruite su una differenziazione non sciovinista che tuttavia è tale solo quando può aderire a modelli di consumo. Lo scopo di questo lavoro è di spiegare quali impostazioni politiche e comunicative supportino la realtà della media diplomacy attuale e di analizzare in profondità la strutturazione delle narrazioni strategiche, partendo dall'evoluzione del soft power, ovvero il social power, per arrivare a ridefinire le caratteristiche della diplomazia digitale contemporanea."" -
Storia di un incontro. Rudolf Steiner e Friedrich Nietzsche
Steiner incontrò Nietzsche ancora vivo - se pur già scivolato nella tenebra della follia - e si occupò direttamente dell'Archivio del filosofo. Riassunse i risultati del suo lavoro in un libro a lui dedicato, nonché in svariati saggi e innumerevoli conferenze. Tuttavia, ben presto, sui suoi studi su Nietzsche calò una cortina di silenzio. Ci sarebbero voluti decenni prima che qualcuno si rendesse conto della validità di certe istanze, sdoganando, sia pur a denti stretti e frettolosamente, il pensiero di Steiner su Nietzsche. E ancora oggi, a distanza di oltre 120 anni dall'uscita del suo libro su Nietzsche, i portavoce della critica ufficiale persistono nella congiura del silenzio. Il fatto è che Rudolf Steiner viene considerato - dai portavoce del 'pensiero unico accademico' - un autore che si occupa prevalentemente di 'spiritualismo' e questo basta per ignorarne completamente le opere squisitamente filosofiche. È ora tempo che tale ostracismo venga revocato. È ora, insomma, di fare giustizia. -
Libertà e persona nell'etica di Luigi Sturzo. La vita soprannaturale nella storia
Il volume indaga la filosofia morale di Luigi Sturzo (1871-1959) ritrovando nel suo pensiero storico-sociologico il valore della sintesi della persona come centro della libertà nella storia. L'autonomia della persona, infatti, rende presente il trascendente nelle forme sociali e manifesta l'infinita vita di Dio a fondamento etico del personalismo spirituale sturziano. L'etica di Sturzo conserva l'insieme di distinzione e unità restando dentro un dualismo spirituale e affida al sapere storico-sociale il compito di superare i limiti di ogni monismo permettendo in tal modo di scoprire il rapporto con il Soprannaturale. Storia e sociologia hanno sempre compimento nell'etica della persona, che è il centro di ogni solidarismo nella vita economica, sociale e nell'agire in politica. Sulla scia del Rosmini, l'azione sociale in Sturzo non è semplice mezzo utilitario ma cammino della persona nella storia in grado di rendere presente il Soprannaturale. Solo la libertà della persona consente a ciascuno di essere produttore di storia: solo la persona resta la vera custode dei fini etici nella propria vita e in quella collettiva. Infatti per Sturzo, la vita della ""persona"""" è incessante realizzazione del rapporto spirituale del soprannaturale nell'umanità degli uomini."" -
Comunità di villaggio nell'Anatolia romana. Il «dossier» epigrafico degli «Xenoi Tekmoreioi»
Un piccolo corpus di iscrizioni, quasi tutte in lingua greca, rinvenute nei pressi di Antiochia di Pisidia, antica e importante colonia augustea d'Asia Minore, offre dati preziosi sull'esistenza nel III secolo d.C. di una confraternita religiosa, quella degli Xenoi Tekmoreioi, i cui membri risiedevano prevalentemente in comunità di villaggio e portavano antroponimi di derivazione greca, romana e indigena. Si tratta, in genere, di lunghi elenchi di sottoscrizioni indicanti il nome, il patronimico e l'etnico del donatore nonché le contribuzioni in denarii versate da ciascun membro dell'associazione per gli arredi del santuario o per le spese del culto di divinità come Artemide, Zeus, Helios, Tyche o l'imperatore, adorate secondo un rituale che prevedeva la conoscenza di un misterioso tekmor. Dopo un'Introduzione, dedicata ai più recenti e significativi approcci storiografici all""'epigrafia del villaggio"""", il volume si articola in due Parti, la prima riguardante i contesti di rinvenimento, la classificazione e la. datazione delle epigrafi (Capitolo I), il testo e la traduzione dei documenti (Capitolo II) e la schedatura dei siti (Capitolo III), e la seconda concernente l'entità delle somme donate e le forme di proprietà terriera (Capitolo IV), la composizione sociale dei dedicanti (Capitolo V), i luoghi di culto e le divinità venerate dalla confraternita (Capitolo VI); chiudono il libro alcune Considerazioni conclusive, gli Indici e la Bibliografia."" -
Un prisma agostiniano di filosofia del linguaggio
Di Agostino d'Ippona si ricorda sempre che in gioventù era stato un professore di grammatica e retorica, eppure nell'abbondantissima letteratura su di lui scarseggiano gli studi che indagano la sua figura di filosofo del linguaggio. I sei interventi raccolti in questo libro mettono in luce alcune sfaccettature del suo pensiero semiotico-linguistico, che ha esercitato un influsso profondo sulla cultura occidentale, e ragionano su temi quali il ruolo dei segni, l'apprendimento linguistico, la natura della frase, il rapporto fra tempo e linguaggio, la persuasione. La prospettiva storico-teorica che li unifica, senza alcun intento di completezza, fa del libro un interessante invito alla lettura. -
Da Marx a Palomba. Pensieri a confronto
Dentice d'Accadia organizza e discute il pensiero dell'economista Giuseppe Palomba (Caserta, 1908 - Napoli, 1986) in rapporto al pensiero di Karl Marx. ""Da Marx a Palomba"""", dal filosofo tedesco al poliedrico economista italiano del Novecento. Palomba si definiva: «l'ultimo grande conservatore ed il primo autentico rivoluzionario». Uno scienziato che già negli anni Trenta-Quaranta affermava la caduta delle economie comuniste, capitaliste e che nel 1980 prevedeva una grande crisi politico-economica-religiosa internazionale verso il 2030, che avrebbe trasformato la società. Con Palomba l'analisi, la sintesi e l'attualizzazione dei principi marxiani, marxisti (e liberali) prosegue nel graduale disancoraggio delle demagogie, dalle polarizzazioni e delle ideologie (di sinistra e di destra), nella scoperta dell'Uomo oltre le (vecchie e nuove) divisioni: politiche, religiose, razziali. Egli cerca l'Uomo Universale, ciò che è al di là dei particolarismi storico-culturali."" -
La corsa a ostacoli. Cronaca di una legislatura vissuta pericolosamente
In un momento storico in cui il dibattito politico in Italia è troppo spesso condizionato da populismi e personalismi, questo libro prova a riportare il dibattito su temi cruciali per lo sviluppo del paese. La corsa a ostacoli. Cronaca di una legislatura vissuta pericolosamente è il racconto della recente stagione politica a trazione democratica, di riforme in materia di giustizia, sia in ambito civile che penale. È la cronaca delle riforme in tema di lotta alla corruzione, di equo compenso per i liberi professionisti e di mercato del lavoro e di contrasto al caporalato. È la cronaca delle riforme in ambito di tutela dei beni culturali, del rimpianto per la mancata riforma della Costituzione, ma anche del successo di una riforma attesa da anni, quella sulle unioni civili. È la cronaca degli interventi per il sostegno del Mezzogiorno, di quelli già attuati e di quelli che si potrebbero effettuare nei prossimi anni. Non è una cronaca fredda e distaccata, l'autore arricchisce il racconto dell'esperienza politica e parlamentare con aneddoti personali, considerazioni e pensieri di speranza per il futuro del paese, che non deve per forza essere nero come vogliono farci credere. Prefazione di Andrea Orlando. -
I dieci. Chi erano i professori che firmarono il ""Manifesto della razza""
Quale oscuro mistero italiano si cela dietro l'intoccabilità dei dieci professori, in prevalenza medici, che sottoscrissero il Manifesto della razza, noto anche come Manifesto degli scienziati razzisti, ponendo così le basi teoriche per la persecuzione degli ebrei? Per quale inesplicabile motivo non vennero rimossi dalle cattedre universitarie alla caduta del fascismo, ma reintegrati nei loro privilegi nonostante la terribile colpa di avere legittimato la deportazione in Germania di ottomila israeliti? In che consisteva la ""originalità"""" del razzismo italiano, tanto decantata da Mussolini, rispetto a quello tedesco? In che modo si fusero in un unico disegno di morte le fumisterie scientifiche o filosofiche dei razzisti """"biologici"""" e dei """"nazionalrazzisti"""", degli """"esoterici"""" e degli """"spiritualisti""""? Ruota intorno a questi interrogativi il saggio di Franco Cuomo che riproponiamo a dieci anni dalla sua scomparsa e in occasione dell'ottantesimo anniversario delle leggi razziali, emanate dal fascismo nel 1938."" -
In ascolto dei poeti. Voci e pensieri della poesia contemporanea in Italia
Si può guardare alla poesia contemporanea, come alla scrittura creativa tout court, da molti punti di vista. La scelta di questo libro è molto chiara ed è quella dell'ascolto. Si tratta cioè, ben prima di dichiarare intenzioni, di formulare poetiche o di emettere giudizi, di tendere l'orecchio alla parola dei poeti, per accoglierla e farle spazio. Come un modo di essere lettori che lasci con gioia il primato alla poesia, e al contempo la interroghi sul suo destino e sul suo futuro, in un tempo sempre più distante dai presupposti scontati della grande lirica del Novecento. -
«Coloro che discutono» (Hoi dialegomenoi). La dialettica aristotelica tra metafisica, retorica e psicologia
In questa monografia sono indagati i rapporti tra la dialettica e altre discipline di cui Aristotele si occupò. Il filosofo, infatti, trattò tra l'altro delle argomentazioni dialettiche che possono essere costruite per provare o confutare l'attribuzione di un genere a una specie, e nel farlo elaborò una teoria metafisica dei rapporti tra le diverse classi in cui rientra un ente individuale. La dialettica è però in primo luogo un metodo argomentativo, ed è quindi strettamente collegata alla retorica: per questo vengono analizzate le affermazioni di Aristotele sui rapporti tra le due tecniche. Quando espone i diversi tipi di argomentazioni dialettiche, lo Stagirita fa spesso ricorso ad esempi, alcuni dei quali riguardano la psicologia e più in particolare le proprietà delle tre parti dell'anima di cui aveva parlato Platone. La questione del significato di questi riferimenti alle parti razionale, irascibile e desiderativa dell'anima è anch'essa affrontata in questo volume. -
Le periferie e i ""non paesaggi"" urbani
In seguito a complesse dinamiche di crescita e trasformazione urbana, molte città, originariamente addensate attorno al loro centro storico e organizzate su uno spazio limitato, hanno cominciato ad espandersi capillarmente, dilatandosi in vaste aree periferiche. Nonostante siano città consolidate e ad elevatissima densità abitativa, le periferie esibiscono, spesso, un senso di incompiutezza e di provvisorietà, configurandosi come ""non paesaggi urbani"""". Il testo analizza il caso di Librino, quartiere periferico di Catania, ormai da lungo tempo stigmatizzato come luogo del degrado urbanistico e dell'illegalità, ma, tuttavia, al centro di un processo di rivitalizzazione e di riscatto socio-economico che vede in prima linea le istituzioni scolastiche e le associazioni religiose."" -
Delle forze dell'intendimento umano o sia il pirronismo confutato
Lodovico Antonio Muratori (1672-1750), tra i maggiori intellettuali italiani ed europei del XVIII secolo, storico ed erudito rinomato per le grandi raccolte ed opere storiche e storiografiche (su tutte i Rerum Italicarum Scriptores, le Antiquitates Italicae Medii Aevi e gli Annali d'Italia), pubblicò nel 1745 i due saggi, a tema filosofico, ""Della forza della fantasia"""" e """"Delle forze dell'intendimento umano"""". Il secondo di essi, che qui si ripresenta per la prima volta dopo le numerose ristampe della seconda metà del Settecento, rappresenta la risposta alla pubblicazione postuma, avvenuta nel 1723, del """"Traité philosophique de la foiblesse de l'esprit humain"""", del filosofo e teologo francese Pierre-Daniel Huet. Contro tale manifesto dello scetticismo fideistico, il quale, a parere di Muratori, nel criticare la facoltà conoscitiva dell'uomo, annullava ogni capacità di autoregolamentazione in ambito etico-morale, sociale e civile da parte dell'individuo, il pensatore modenese volle riaffermare la forza indubitabile di una ragione critica e moderata, figlia della grande speculazione filosofica europea dell'età moderna."" -
Semantica, rappresentazioni, causalità
La semantica si occupa per definizione di qualcosa che sta sulla soglia tra soggetto e oggetto, tra linguaggio e mondo. In questi saggi, l'autore entra nel vivo del dibattito tra internalismo ed esternalismo in semantica, dunque tra posizioni che privilegiano la prospettiva interna al soggetto e quelle che al contrario vincolano significato e riferimento al mondo esterno. L'obiettivo unitario che percorre i saggi è quello di difendere una forma di internalismo - o quanto meno, una forma di esternalismo sofisticato - capace di salvare un'idea fondamentale per le scienze cognitive: l'idea che le nostre rappresentazioni sono modelli per orientarci nel mondo, e che questi modelli sono indispensabili per spiegare i comportamenti intelligenti. -
La modalità del giudizio. Definizione del problema
Una delle tesi fondamentali dell'epistemologia di Brunschvicg è che la filosofia è conoscenza integrale, cioè sapere critico. Essa è riflessione su ciò che è conosciuto e non sul mondo noumenico, che, in quanto inaccessibile e indeterminabile, è un puro nulla. Questa premessa riprende la distinzione kantiana tra fenomeno e noumeno e limita la conoscenza umana all'esperienza sensibile, che è, soprattutto, quella della fisica. La filosofia, intesa come conoscenza di secondo grado, è l'attività intellettuale che prende coscienza di sé. Il filosofo francese, seguendo il carattere attribuito alla copula nei giudizi, si propone di contribuire a fondare una dottrina del giudizio su una base più ampia di quella della logica tradizionale. La filosofia ha il compito di cercare il principio che orienta il dinamismo dello spirito, cioè la sua legge interna: l'unità interiore dell'ordine speculativo e di quello pratico. Brunschvicg giunge alla conclusione che la vera civiltà consiste nella costruzione della scienza e nella crescita della solidarietà umana. -
Il teatro dei generi minori. Dalla Francia all'Europa
Tra l'Ottocento e il Novecento la nascita dello spettacolo teatrale moderno e dei suoi generi minori registra in tutta Europa l'influenza rilevante di Parigi e del modello francese, a partire dal format delle messe in scena e dal primo configurarsi dello star system. Dalle note figure del cabaret al meno noto teatro di revue passando attraverso il dominio del vaudeville e fino al caso di Strindberg, questo studio consente di indagare la storia di un'influenza teatrale che tanto ha segnato la sensibilità del pubblico moderno e le modalità contemporanee del divertimento e dello spettacolo. Sullo sfondo di un transfert culturale europeo i sei saggi che compongono questo volume mostrano come la storia teatrale si scrive oltrepassando i limiti nazionali poiché la musica, la danza, il gesto si fanno beffa delle frontiere linguistiche e il riso edifica l'habitat comune. -
Identità nazionali. Teorie, narrazioni, istituzioni
In che modo il paradosso può essere considerato un utile strumento dell'indagine epistemologica volta alla comprensione storiografica? A questa domanda risponde il filo rosso che lega gli interventi che compongono questo lavoro collettivo. Come non definire paradossale e al tempo stesso raffinatamente stimolante il tema del tradimento ""motore della Storia"""". Uno dei concetti fondanti la dottrina, quello di identità nazionale, viene oggi profondamente rivisto, superato, quindi """"tradito"""". Occorre tradire la tradizione per cercare di comprendere la valenza attuale di termini quali popolo, nazione. L'idea di nazione può ancora essere considerata forza attrattiva aggregante dell'idea di popolo dopo le tragedie del XX secolo? Oppure deve essere tradita e rifondata su basi epistemologiche, dimensioni territoriali, sociali ed etniche del tutto differenti. Tradimento come motore della Storia, ipotesi suggestiva e affascinante, seguita o preceduta che si voglia, dalla disponibilità perenne alla revisione critica dell'analisi storiografica."" -
L'intelligenza matematica e la verità. La nozione moderna di intuizione
L'esperienza della storia rende al filosofo un servizio duplice: essa dissipa il velo che i sistemi dogmatici avevano interposto tra la filosofia delle matematiche e la realtà della scienza e gli permette di ricomporre allo stato nascente questa realtà e determinarne il carattere vero. Spiegare il presente con il passato non significa affatto riportare, volente o nolente, il presente vivente alle forme cristallizzate del passato, sminuire l'analisi al livello della logica o sacrificare la diversità dei geometri moderni all'unità della categoria spaziale. Al contrario, è la condizione di aver compreso la scienza che agisce e che si estende sotto i nostri occhi, e che si potrà, chiarito ciò, restituire al passato quella che è stata la sua vita e la sua attualità, e seguire, nel suo ordine naturale, la continuità del divenire scientifico. -
Serafino Amabile Guastella. La vita e le opere
Sulla figura e l'opera di Serafino Amabile Guastella è stato scritto abbastanza. Tuttavia, fino a questo momento, è mancata una monografia completa dei suoi scritti, in grado di abbracciare le diverse configurazioni della sua produzioni: informazioni biografiche e analisi del contesto, estratti bibliografici e critica al testo. Il libro di Federico Guastella viene a colmare questa lacuna, procedendo attraverso un percorso nitido che offre una puntuale contestualizzazione degli spazi socio-culturali in cui il suo illustre antenato muoveva i propri passi. Questo suo saggio aiuta meglio a comprendere i vari tasselli di cui si compone la biografia intellettuale dello studioso dell'Ottocento, lasciando spazi per nuove e altre prospettive interpretative. Un documento prezioso, dunque, parimenti utile tanto a chi ha già dimestichezza con il personaggio-Guastella quanto a chi, per converso, dovesse per la prima volta accostarsi allo scrittore, poeta e antropologo. La notevole quantità di informazioni è offerta con puntualità e dovizia di particolari, oltre al prezioso strumento rappresentato dalla bibliografia critica posta in appendice al volume, che aggiorna quelle pubblicate da altri in passato. Soprattutto, la monografia rappresenta anche un'occasione per riaffermarne il ruolo non riduttivamente localistico esercitato nella storia degli studi letterari e socio-antropologici.