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Fatemi scendere
Cronaca di quotidiana e italiana follia. Questo ci mostra Marco Bernardini e le sue stilettate vanno a segno con la perfezione di un maestro di scherma, un po' artista e un po' pirata. Ecco allora nascere una galassia di commenti, racconti, invettive, rigurgiti satirici e provocazioni, un qualcosa di indefinibile che solo Manlio Cancogni può riassumere: pensieri freschi come acqua di montagna, piuttosto che amari come certe radici oppure tragici come può esserlo la vita, piuttosto che comici come la vita stessa. Lo spunto cronachistico che innesca ogni pièce come una scintilla, si rovescia in un mondo bizzarro in cui i telegiornali sono armi di disinformazione di massa, le camicie verdi lottano contro il blu del cielo pianificando conquiste marziane, ragazze dal seno troppo piatto non trovano lavoro e persino le antiche glorie di mondi mitici come la Versilia by night sono depredate da orde di barbari che scorrazzano in Ferrari inzuppando focaccine nello champagne. Intanto i bambini ci guardano e i bamboccioni pure: che sia il caso di fermarsi per riflettere un po'? Ma il treno impazzito dell'oggi fila dritto nei suoi binari di incoscienza; corriamo dal macchinista per chiedere quale sia la prossima stazione e non troviamo nessuno. -
Robert e le avventure del mondo del sé
Robert, coraggioso ragazzino sempre in cerca di cose nuove da vedere, parte alla scoperta del mondo. Che cosa nasconderà il silenzio magico del convento Giglio Gentile? E quella misteriosa casetta nascosta tra gli alberi? Perché i suoi genitori vogliono tenerlo lontano dalla stanza del nonno, valoroso Capitano innamorato del deserto e dei suoi tesori? Di chi sarà quella vocina che lo chiama oltre il cielo e le nuvole? Età di lettura: da 5 anni. -
Andata e ritorno
Uno sciame di immagini all'assalto della coscienza, un colare di sentimenti che frantuma l'essere e lo fa rinascere più vero, oltre l'esteriorità delle piccole cose quotidiane che preclude la via della felicità. Queste liriche sono un viaggio a ritroso, un riaffiorare di giovinezza quando la vita è lavoro e piena consapevolezza di sé. Novello Proust, il Poeta rievoca tutte le sue esistenze misteriose e parallele, tutti gli Io che sembrano svelare all'uomo il segreto dell'eternità. Ecco dunque un caleidoscopico fiorire di impressioni vive e mutevoli, sfavillante mantello di una nuova parola poetica alla ricerca dell'unità immutabile celata in ogni istante. Andata e ritorno si fa così parata di sogni, corteo di desideri notturni che si travestono da pensieri coscienti: ma dove sarà la sottile linea che separa il diurno dall'onirico? Inutile cercarla, il confine siamo noi e l'esistenza galleggia sul lago variopinto e indefinito della nostra anima come le Ninfee di Monet, eterea e ingannevole più dei vapori d'assenzio, in una Parigi che tesse le trame dell'arte di ieri e di oggi. Proprio dalla vita parigina dell'autore nasce il bilinguismo originario di questa raccolta di poesie: nessuna traduzione, ma genesi proteiforme e molteplice, perché l'assoluto possa contemplarsi allo stesso tempo straniero e gemello. -
Il fiore riciclato
Vuoi essere cigno o anatra? Tra le pareti asettiche della comunità terapeutica, la domanda rimbomba come la voce di un temporale non abbastanza lontano. Chi è lì, costretto a scontare il proprio male di vivere, non può rispondere perché le parole muoiono in bocca o sono orpelli inutili, inadatti ad afferrare la vita. La chimica è un lusso necessario infido e ammaliante, proprio come le Sirene di Ulisse, ma a differenza del mito qui non c'è nessuna Itaca da raggiungere, l'oceano inghiotte e la redenzione è affare di un Dio difettoso. E allora il giovane Candido vive l'incubo dell'insetto di Kafka, in cerca di una metamorfosi che non arriva e se lo fa, è solo per schiacciare col suo nonsenso e condannare l'Io a coltivare un giardino non suo. Perché l'esistenza è come un fiore, occorre prendersi cura di lui, lottare ogni giorno per vederlo sopravvivere. Ma soprattutto, come il seme occorre morire per rinascere finalmente liberi. Anche quando la famiglia è rifiuto e indifferenza e il presente un randagio e incerto girovagare, chissà che una Stella con antiestetici anfibi dark non possa portare quella carezza a lungo cercata e opporre la sua piccola ma vera luce al buio dell'abisso. -
Il pastore di Amber
Somalia, anni Settanta. Un giovane si ritrova catapultato nella comunità di italiani, ormai senza patria, che vive racchiusa nella Casa d'Italia. In quell'ambiente che non gli appartiene incontra Malaika, che lo seduce e lo umilia. È la storia di un'iniziazione cercata e ottenuta grazie a un viaggio clandestino oltre frontiera, dalla Somalia all'Etiopia. Ed è la storia di un riscatto, conseguito insieme ad Alessandro, ingegnere minerario, e alla sua profonda amicizia percorsa da quei versi di Leopardi che i due ricorderanno nelle situazioni più impossibili. L'avventura della vita, quella fatta di erotismo, mistero, ancestralità, svelerà presto il suo inganno. L'iniziazione tanto cercata, la vera prova del nove, avverrà sulle spalle dell'indifeso pastore di Amber. Di essa il protagonista dovrà poi rispondere a se stesso per tutta la vita. Una colpa che diviene metafora di un passato coloniale con cui l'Italia non ha mai voluto fare i conti. -
Lo zainetto dei miei pensieri
Un vademecum saggio e irriverente, un libricino da tenere sempre in tasca per smussare le asperità della vita e della società contemporanea, che si barcamena ormai priva di illusioni e certezze, vero e proprio branco di uomini-lupo che se fossero soltanto lupi sarebbe meglio, molto meglio. Senza peli sulla lingua né preconcetti o tantomeno pregiudizi (meglio chiamarli post-giudizi!), l'autore seziona ogni tipo umano e ne sviscera doppiezze e false convinzioni, non risparmiando nemmeno entità soprannaturali. Anche Dio non se la passa bene: smascherato nel suo venire a patti col Diavolo, è ora solo un simulacro dell'uomo nemmeno tanto ben riuscito, costretto a fare inadatti coperchi per pentole sempre troppo gorgoglianti. Unica Verità - ma la maiuscola è solo il sorriso di pagliaccio preso in prestito dall'egocentrica ottusità umana - è la contraddizione, a cui fanno nutrita ala l'imbecillità, l'ipocrisia, l'abilità nel prendersi gioco del prossimo, la codardia, l'egoismo e una faciloneria che sembra appartenere soprattutto al gentil sesso, solo perché l'uomo ha tanti di quei difetti da farla finire in secondo piano. Ma non disperate, un rimedio ancora c'è: l'intelligenza, fatta di curiosità, di capacità di stupirsi, di autocritica e soprattutto di sana e ristoratrice ironia. -
Il circo alla rovescia
Che cosa accade quando il mare si riempie di rifiuti e i pesci decidono di dare una bella ripulita? E se giovani gabbiani fanno scorpacciate sulla ""grande montagna"""" della discarica? Chi sono gli insoliti acrobati del Circo Alla Rovescia? Fufy la formica ci svela un mondo fantastico, in cui gli animali sono più intelligenti degli uomini e, loro malgrado, si danno da fare per costruire un futuro migliore... Lei che è così piccina e si insinua in ogni avventura, ne ha viste proprio di tutti i colori! Età di lettura: da 7 anni."" -
Lotus tale. Le antiche profezie
Nella caotica Zytha, capitale dell'Impero, fervono i preparativi per una missione che non può essere più rimandata. Un drappello composto da quattro bizzarri e impavidi combattenti si allontana dalla città, ma la necromanzia invischia i loro passi e il nano Garbenock dovrà presto pagare il suo tributo al Dio dell'Abisso. La bella contessa Malvyra dagli occhi di smeraldo, il valoroso e temibile Coremas, lo scaltro e simpatico Tup e il tenebroso Morviap partono alla volta dell'ignoto: scortano una fanciulla divina e non sanno che inenarrabile verità celino i non-morti, una verità contro la quale persino i prescelti dal luminoso e potente Lightoran sapranno fare ben poco. Potranno gli ideali di un tempo salvare l'Impero dalle grinfie di Lord Traylith? Che cosa nasconde la disarmante sensualità della misteriosa Malvyra? E i duecento e più anni del taciturno cavaliere? Antiche divinità ormai cadute tessono le trame di un'avventura che prende vita da un mondo magico, ma tremendamente simile al nostro: amore, amicizia, solitudine, rivalità e inganno muovono una folla di personaggi in cerca di riscatto. Lotus tale farà scempio delle vostre barriere e quando non potrete più fare a meno di sapere, sarà giunto il momento di accedere a un'altra più duratura e sconcertante realtà. -
L' opera al rosso
Il cuore è una risacca senza faro e noi ci aggiriamo, reduci della vita, di sogno in sogno con un mezzo sorriso sulla bocca, in fuga da crolli e sorretti da carezze. Questa è la lirica di Federica Mazzeo e ti entra dentro con la delicata saggezza che da sempre ti sembra di possedere ma che non riesci a esprimere: l'assoluto della parola poetica ritrova qui tutta la sua rinnovata forza e il suo valore di eterna verità. Anche se siamo piccoli e paurosi esseri che vagano sospesi su incubi di solitudine e si sfiorano sorretti da niente, senza nemmeno una preghiera in tasca, possiamo sfidare il silenzio, la fredda luce dell'inverno, il muto sguardo dell'incomprensione e fonderci in un abbraccio che sa di mare d'estate, di ritorno dolce e anelato seppure corroso e sfiancato dal tempo.Finalmente una parola chiara, esatta, di una cristallina compostezza ma infinitamente vaga nella sua dolcezza che tutto accoglie, che tutti dipinge: è una poesia che cancella a poco a poco la certezza figlia della ragione ostinata, come una nostalgia inestinguibile mostra l'essenza della vita che sfugge ma che ci appartiene, e non resta che abbandonarsi a se stessi, lasciarsi portar via dalla corrente. Che sia amore, perdita o abbandono, notte di stelle o freddo mattino di gennaio: siamo noi, indifesi e veri. -
Libera la mente
Una poesia intimamente donna, aperta al mondo e al nuovo ma strenuamente radicata nella propria anima, a quel grumo di sentimenti, dolore, sogni, speranze intraducibile all'altro, soprattutto all'uomo, che troppo spesso è ombra in fuga o in rapido viaggio incosciente. La donna è una notte che lascia aperte le speranze del giorno, una Luna insonne che lascia il Sole giocare in cielo, un coccolarsi a guerra finita, quando le maschere sono inutili e il trucco una scorza inadatta al futuro; la donna è una rondine dalle ali grandi, capace di alzarsi in volo al primo vento buono e di abbandonare il riposo per costruirsi il proprio ostinato destino. E la poesia si fa sosta nella migrazione, l'unico mezzo capace di fermare chi incede svelto e immortalarlo dove il tempo già ha corroso, su un letto disfatto, su una spiaggia d'inverno, sul tappeto morbido di aghi di pino. Proprio come le rondini, anche l'amore misteriosamente ritorna ed è cammino mai stanco, mischiarsi di pelle e acqua, un andirivieni di notti e giorni, musica e silenzio, ma soprattutto eterno desiderio, anche dovesse durare l'istante di un battito. -
Come di notte le voci delle cose
Una poesia che ha ""sete di dettagli"""" e """"fame di inutili risposte"""" da cercarsi in sogni ancora svegli, nelle attese che si fanno fiato e notte, quando l'amore è una dolce e terrena malinconia che riscalda, una cicatrice sulla pelle destinata a salvarci. Le parole di Marco Maestrelli Crespi sono semplici e dirette: senza orpelli o inutili complicazioni sintattiche vanno immediatamente a segno, esatte e cristalline come le stelle d'inverno, ma più calde di esse, più vicine, quasi concrete. L'amore è davvero il motore immobile del mondo, ha la passione tenace di una preghiera in cerca di fede, e il rovistare randagio e notturno per i sobborghi della vita, è quel fardello di ferite e rinascite che ci identifica, ci rende ciò che siamo e, inevitabilmente, ci dà significato. Vi ritroverete in queste liriche nudi e increduli, senza difese capitolerete a voi stessi, fatti prigionieri dalla loro universalità, fresca e rapida come """"il passo svelto della primavera. Calda inattesa e violenta, come la vita all'improvviso""""."" -
Il quinto sigillo dell'Apocalisse
Colombia, anni Ottanta. Un ingegnere italiano fa il suo ingresso in un Paese meraviglioso, dove la natura crea scorci paradisiaci e le mille mescolanze di razze hanno plasmato donne dal profilo di sogno, creature che al ritmo di salsa abbandonano ogni scorza terrena per mutarsi in farfalle danzanti. Ma al di là di una sottile cortina di fumo, dove le piantagioni di canna da zucchero si rinnovano sotto il sudore di un popolo leale e dignitoso, un altro mondo irrompe in città, stupra, uccide e distrugge in nome di sacchi di banconote da cento dollari e della neve da far scendere sugli States. Il narcotraffico e la guerriglia sono vistose cicatrici sul volto splendido di una terra oltraggiata, sono ostacoli entro i quali anche l'amore deve farsi sfida di sangue per sopravvivere. I Cartelli della droga arrivano ovunque, stanano i sapos, i traditori, e li freddano ai tavoli dei bar in piazzette assolate, anche quando una donna colpevole soltanto di amare prende in mano il proprio destino e, tra le righe di una Bibbia, segna col rossetto alcuni versetti dell'Apocalisse; sulle labbra una sola parola: perché? Da esperienze realmente vissute e dalla conoscenza profonda dell'anima della Colombia, l'autore dipinge un affresco autentico e vivo di una delle pagine più drammatiche della storia contemporanea. -
E da lontano un castello
All'interno di un centro di ricerche all'avanguardia, una equipe di scienziati sta lavorando a un progetto misterioso. Produrre mostri, orrende cavie a due teste portatrici di virus letali, questo sarà l'ordine perentorio della Creatura, in vista di un potere illimitato da esercitare sulle autorità. E nessuno potrà sottrarsi al suo volere se non sopportando soprusi, vessazioni e inconfessabili violenze fisiche... ma soprattutto psicologiche. Perché la Creatura, che lì dentro controlla ogni cosa, assorbe i pensieri come una spugna attraverso gli ambienti, le pareti, gli strumenti di laboratorio, persino gli sguardi intimiditi dei colleghi ormai ridotti a larve umane prive di parola. Tutto è in suo potere e anche i sogni saranno la sua porta per il controllo della volontà. Unica a opporsi al destino di alienazione è la coraggiosa protagonista, ma le dure prove che dovrà sopportare la renderanno tenero strumento di morte nelle mani del demonio, labile presenza in un limbo dimenticato, sola a osservare un lontano castello in cui bellezza e raccapriccio sono le due facce inscindibili di un'assurda realtà. -
Chiamami cane
La maledizione del pensiero. Duramente conquistato, inutilmente inseguito, soltanto supposto e persino incosciente, ma sempre maledetto, capace di annullare l'essere umano e di fare di un cane un inutile essere votato all'infelicità.Cinque racconti come cinque implacabili specchi. Ciò che vediamo al di là del vetro è un infinito deserto, un fuggire eterno di scelte, un abbandono indolente di volontà e un rovello che mai ci abbandona, il vorticare nebuloso di una galassia di inferni, ognuno a suo modo mortale o sopportabile. Unica via possibile: la fuga. Da se stessi, da chi vorrebbe condurci al guinzaglio, dal proprio doppio che scala alberi e recinzioni per bussare alla finestra socchiusa della nostra intimità, da tutti coloro che pretendono di pensare al nostro posto, magari somministrandoci variopinte sostanze per vivere meglio, meglio per loro. Che sia questa la vera libertà?. -
Antenati e forchette
La storia della famiglia Gattini e soprattutto della spumeggiante Nonna Maria, dalla fine dell'Ottocento a oggi, è l'occasione per dar vita a un caleidoscopico recupero di immagini e di sapori pericolosamente sospesi sull'orlo dell'oblio. I nomi dei singoli familiari, le cui vicende biografiche sono costellate di aneddoti degni di un romanzo d'altri tempi, sono il filo rosso della ricerca di antiche ricette e divengono maschere universali in grado di rappresentare il nostro passato collettivo, con le loro tradizioni, le loro speranze e i loro problemi, i loro ritmi così diversi da quelli odierni ma che sono le possenti radici del nostro presente. Su tutto, dominano gli aromi di piatti di ogni tipo, il tintinnare di vecchie stoviglie, il chiasso dei pranzi in famiglia: la cucina è davvero l'essenza di una terra, è quel patrimonio di cultura e saggezza tramandato di generazione in generazione e che oggi necessita di un'attenzione particolare poiché vittima di una società diversa, in cui veri e propri tesori rischiano di perdersi per sempre con gli ultimi detentori di quel sapere. E allora, le ricette che troverete nella seconda parte del volume non saranno soltanto un elenco di ingredienti e procedimenti, ma finiranno inevitabilmente per raccontarvi qualcosa ancora di coloro che le hanno inventate, modificate, portate avanti fino al ventunesimo secolo, magari nella speranza che altri possano goderne e tramandarne profumi, gusto e colori. -
Il mare è soltanto acqua
Nove racconti apparentemente molto diversi fra loro sia per ambientazione che per collocazione temporale. Eppure un sottile file rouge, al di là della specificità di ogni singolo racconto, cattura il lettore e lo tiene avvinto a una narrazione fluida e generosa che nasce dal bisogno di dare alle vicende le parole per far emergere la loro problematica e intima ricchezza. In quasi tutti i racconti, l'esistenza del protagonista è a una svolta e la novità, positiva o negativa, irrompe nelle esistenze generando la possibilità di un nuovo percorso lucidamente programmato o confusamente intrapreso, dall'esito incerto e non prevedibile. Sono anche racconti di memoria, storie costruite con frammenti di realtà, dove il tempo è idealizzato dall'intensificazione poetica del ricordo che rende più veri personaggi e luoghi. La comunicazione fra le persone, secondo l'autore, è fondata sull'empatia: l'altro è sempre possibilità di riconoscimento emotivo, è sentito come occasione di salvezza, di condivisione e di risoluzione delle difficoltà. I protagonisti dei racconti sono persone-corpo, nel senso che la loro complessa psicologia non si esprime in modo astratto, ma si mostra concretamente attraverso lo sguardo, il gesto, la fisicità della parola. Un universo in cui il cambiamento, il ricordo, l'altro sono strumenti per avvicinarsi a se stessi. -
Lucha libre. Ediz. italiana (El)
Un noto produttore di canzoni per cartoni animati, reduce dallo sballo degli anni Ottanta e dal tracollo artistico dei Novanta, vede finalmente materializzarsi il sogno della vita: produrre un artista di qualità che se ne frega di tutta quella ""merda"""" commerciale, uno che sia se stesso senza compromessi. Ma soprattutto, è l'occasione tanto attesa per riscattare se stesso e la propria passione per una musica autentica, libera, al limite dell'anarchia. Unico impedimento: l'artista in questione è morto, stecchito, trapassato. Morto nell'anonimato di una band di provincia sconosciuta... Ma con un fuoriclasse come Yuri Palmiro Canova, i Marziani da Venere e Bertacca, el lucha libre, il miracolo si compie: un cadavere diventa una rock star, la sua energia, la sua musica si incarnano in un vorticare di personaggi a dir poco incredibili, che sembrano provenire da un altro mondo. Sarà questo il miracolo del defunto Gaetano Alieno? Un romanzo fresco, frizzante, ironico, grottesco e squisitamente pulp: musica, alcool, sesso, droga (soprattutto una strana droga...) sangue e follia si fondono in un mix originale che vi trascinerà tutto d'un fiato fino all'epilogo, quando anche voi sarete mutati in Alieni e pogherete nel ritmo assatanato di un rock vivo, autentico."" -
Quasi allo specchio
Proprio come uno specchio, questi racconti sono il caleidoscopico riflesso della realtà, della vita nelle sue mille sfumature incarnate in una miriade di persone e personaggi. Eppure, c'è un ""quasi""""... sì, perché senza uno sguardo, senza un'intenzione la realtà scompare, perde il suo significato. E allora ecco che l'autrice diventa lei stessa vetro e riflesso: solo attraverso la sua ricerca, il suo dubitare, il suo vivere le emozioni dei propri personaggi, è possibile il miracolo; narrare diviene un atto vitale, necessario, dettato dall'amore che permette il riconoscimento oltre lo specchio. Solo chi ama puo accedere a quella realtà superiore, forse più vera e autentica dell'apparenza, poiché piena di senso e di una completezza che il mondo, di per sé, non possiede. Non credete anche voi che raccontare e amare siano quasi la stessa cosa? Più di dieci anni di racconti si riuniscono qui a riassumere il vivere di un secolo, guizzano nella memoria e si riscoprono viventi più che mai; la parola riaffiora laddove pareva perduta e attraversa ogni forma, compresa l'epistola e il dialogo teatrale, per brillare nella sua rinnovata veste di specchio universale."" -
Gli innocenti di Orks
Orks, una ridente cittadina al confine tra Stati Uniti e Canada, riflette la propria vita tranquilla sulle rive di un lago. Nove ragazzi, amici inseparabili fin dagli anni del liceo, vedono realizzarsi i propri sogni e con impegno e fatica costruiscono, ognuno a suo modo, una vita appagante costellata di successi. Ma una mattina, dalle pagine di un quotidiano, riaffiora un fatto sepolto nella memoria e una colpa mai del tutto sopita ritorna implacabile a riscuotere il proprio tributo. Dal lontano 1996, i cerchi sulle acque del lago si aprono a mostrare un notte di festa: il diploma conseguito dopo duri anni di studio, l'incoscienza dell'amore appena incontrato, la coraggiosa incertezza del futuro finalmente pronto a donare chissà quali occasioni, e su tutto l'amicizia come solido baluardo apparentemente incorruttibile. All'improvviso una ragazza, un odio risvegliato dall'alcool, una solitudine che non si può condividere e pochi incerti passi verso quella tragica fatalità. Da quella mattina, le loro splendide nove vite crollano nell'inconsapevolezza di una coscienza vendicatrice, perché l'indifferenza ha ucciso ancora. Del resto, agire avrebbe significato mettere da parte se stessi, rinunciare al meglio. E allora occorre rinforzare il piano di un tempo, ribadire l'alleanza. Ma un elemento è riuscito a fuggire... -
In controluce
"In controluce"""" è il ristoro momentaneo dalle battaglie quotidiane, l'attimo in cui ci è concesso respirare e riflettere su ciò che è stato, su quel bagaglio di emozioni, immagini, paure e sogni che non può perdersi, che deve restare per sempre; è la carezza di un amore ritrovato, imperfetto e vero e per questo essenziale, capace di dare un senso alle cose; è l'assenza che brucia e spinge più a fondo il pensiero, esatto e spietato come un pugnale; è la tranquillità del cuore che finalmente ci dona l'ultima età della vita; è un abbraccio universale che finalmente riscatta passato e futuro nel lento fiume del presente, che ora scorre placido nel nuovo significato delle cose."