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Sensi
Stella è una quarantacinquenne lombarda, single, madre di due gemelli preadolescenti che deve fare quotidianamente i conti con le difficoltà che scaturiscono dal doversi sdoppiare nel ruolo di madre, con le responsabilità che comporta, e in quello di donna. La sua vita non è mai stata facile: non proviene da una famiglia intesa nel senso tradizionale del termine, non ha mai conosciuto il padre, ha interrotto i rapporti con la madre molti anni prima e le sue relazioni sono sempre finite male. Nonostante le insicurezze, le paure, le debolezze e la tristezza legate al suo vissuto, Stella però è una donna che è sempre andata avanti per la sua strada e ha sempre cercato di controllare il conflitto interiore tra ciò che vuol far credere al mondo di essere e ciò che è veramente. La sua precaria quanto effimera routine si spezza quando incontra Manuel, il quale la attirerà in un intrigante gioco di seduzione esplicitamente finalizzato a una relazione di tipo sessuale. Accenderà in lei un desiderio arcaico e sconvolgerà l'ordine maniacale con cui è organizzata la sua vita. Oltre allo sbandamento emotivo dovrà fare i conti con il rapporto morboso che i figli hanno sviluppato nei suoi confronti. La spaccatura tra essere e apparire diventa sempre più profonda ed è accentuata dall'inserimento di una nota esoterica che porta il lettore a riflettere sul classico scontro tra il bene e il male. -
I sogni di Alice
Alice crea con la fantasia delle filastrocche in rima affollate da personaggi divertenti, curiosi, bizzarri, ma anche autentici. I protagonisti dei suoi sogni sono spesso gli oggetti della realtà quotidiana che prendono vita e si lasciano andare a considerazioni quasi umane. C'è sempre un sorriso, un pizzico di spensieratezza e di ironia dietro alle mini storie di Alice che parlano di buoni sentimenti e di altruismo. Ciò che fa la differenza è certamente e solo il cuore. Allegre e gioiose le filastrocche scivolano con le loro rime baciate invogliando a reiterare, nella lettura, gli echi fonici. La linearità e la semplicità del dettato, l'essenzialità dei contenuti rendono possibile l'approccio costruttivo al mondo dei più piccoli. Un libro per bambini, certo, ma anche gli adulti accostandosi a questo universo fantastico e carico di suggestioni, possono attingere l'incanto dell'infanzia, le emozioni e gli stupori di un tempo. Età di lettura: da 4 anni. -
Come una lupa con otto zampe
Bianca è una giovane donna che sta attraversando un difficile momento, in bilico tra inquietudine e depressione. La sua analista le consiglia di ritirarsi in un luogo tranquillo, raccogliere le idee e, scrivendone, dare ordine ai pensieri. Per affrontare al meglio la terapia prescrittale, Bianca si reca nella casa di montagna di proprietà della famiglia dove era solita trascorrere la villeggiatura prima che il suo matrimonio andasse in crisi. La notte del suo arrivo si verifica un misterioso incidente mortale su cui i carabinieri iniziano a indagare. In paese tutti sono convinti della colpevolezza di Margherita, donna ambigua e dal passato misterioso. Bianca invece, istintivamente, si schiera dalla parte di Margherita e cerca di scoprire per conto proprio quanto è accaduto. Fra le due donne nasce un forte rapporto di complicità e l'intesa sfiora la simbiosi. Nel frattempo, Bianca continua a scrivere e a rievocare i ricordi della sua infanzia, fino a far emergere dalle nebbie del passato un terribile segreto, lo stesso segreto che ha segnato per sempre la vita di Margherita. Due donne molto diverse tra loro, inevitabilmente destinate a confrontarsi. L'autrice dà corpo a una storia sfaccettata e si serve della scrittura come terapia per esplorare l'animo femminile e l'abisso in cui può precipitare. -
Il rosso e l'infinito
L'amore ha rappresentato uno dei temi fondamentali della poesia di tutti i tempi. Nunzio Granato si muove, con originalità, sulle orme degli stilnovisti e celebra la pienezza d'Amore, in tutte le sue forme. Attraverso le emozioni, nonostante le mille difficoltà della vita, traccia un percorso che lo porta a esplorare la propria natura di essere umano, finito per definizione, che aspira all'Infinito a cui si giunge anche abbandonandosi, con animo puro, alla passione. E la soluzione alla sofferenza pare risiedere nel donarsi totalmente, nell'incontro con l'altro e nel reciproco svelarsi. Il poeta utilizza la scrittura poetica come una sorta di autoterapia: la parola penetra consapevolmente nei meandri dell'esistenza rompendo e confondendo i confini tra istinto e ragione fino alla rivelazione della misterica potenza della bellezza che racchiude in sé il senso di ogni cosa. Una poesia, come sempre lo è la vera poesia, semplice. Si apprezza la godibile freschezza linguistica e il lirismo delle immagini che innalzano un inno alla vita universale e potente. -
Correzioni di rotta
Capita talvolta di sedimentare, istante per istante, pensieri ed emozioni contrastanti di cui non riusciamo a liberarci sì che torna a serpeggiare sottotraccia un diffuso senso di inadeguatezza, una penosa incapacità di essere felici. L'inquietudine, allora, si fa largo negli strati inferiori della pelle. Le identità profonde, istintive e indistinte, contraddittorie, contrastanti che vivono in ognuno di noi reclamano spazio, riconoscimento. E si cerca un viso nel buio, si subisce uno sguardo che non vede, si parla a una bocca che non parla. In balia dell'incertezza del domani, impazienti di mordere la vita, guardinghi raccogliamo effimeri sogni a piene mani. Ma non si può combattere l'assenza, la perdita, il timore della solitudine: epifanie di un momento irripetibile. La poetessa attinge allora dal suo spirito inquieto e, in bilico tra speranza e smarrimento, costruisce un percorso consapevole alla ricerca della giusta correzione di rotta per ritrovarsi. ... Il trucco è/ cercarsi dentro/ un angolo di luce/ e accucciarsi lì/ ad aspettare. -
Due righe di blu all'orizzonte
Estate. Un'estate, intesa non soltanto come condizione atmosferica, ma anche come tempo di riposo, di svago, di pause concesse. È come se nello smettere i panni di un quotidiano frenetico, per qualcuno un ritaglio stagionale, per altri un ritaglio di vita, i personaggi, dei dodici racconti brevi che compongono la raccolta, diano il meglio di sé. Un darsi in libertà, di cui lo scrittore sembra quasi approfittarne. E approfittandone, lo racconta, lo osserva. Di più. Può notarsi, anche, nella trama narrativa, una dicotomia costante tra aspirazione (sensazione di ritrovarsi in una sorta di tempo appeso, quasi onirico) e realtà effettuale che tiene il lettore agganciato all'attualità. Tale dicotomia nulla toglie a un richiamo al cambiamento che al contrario vuole farsi concreto. Nell'ultimo racconto, sì come alla fine di una vera stagione che tutto di sé ha già dato, l'autore concentra la sua attenzione su una striscia blu che appare all'orizzonte: un blu che avanza, poco, ma comunque uno spiraglio. E di nuovo, un pretesto al sogno, nell'attesa, magari, di farlo proprio a breve, nel viverlo appieno. Un sentirsi già altrove ancor prima del cambiamento. Ancor prima che arrivi. Quando arriverà, se arriverà, anticipato magari da un vento improvviso. -
Abissi
La vita mette a dura prova. Sempre e comunque. C'è chi riesce a sopravvivere facendo delle proprie cicatrici un memento alla fragilità e all'effimera inconsistenza della serenità. C'è chi abbraccia i buchi profondi che il dolore ha scavato nel suo animo e tenta di andare avanti circospetto e all'erta. E c'è chi ci muore. Dieci racconti brevi in cui l'autrice esplora la sofferenza, la devastazione sia sul piano fisico che mentale e per farlo si serve di una carrellata di personaggi indimenticabili, ognuno dei quali affronta in modo univoco le difficoltà, il dolore, le reazioni al cambiamento, le vittorie e le sconfitte. Personaggi sempre al limite della sopportazione e chiamati a far fronte a drastiche conseguenze. -
La stagione delle ciliegie
Amburgo anni Ottanta. La nobile e potente famiglia dei Thomsen-Von Rothenstein si riunisce al completo in occasione dei funerali del patriarca per rendergli l'ultimo omaggio e soprattutto per la lettura delle sue ultime volontà testamentarie. L'assegnazione dell'eredità crea qualche dissapore tra i due principali antagonisti e porta allo scoperto rivalità sopite ma mai dimenticate. Pochi giorni dopo, all'alba, viene ritrovato il cadavere di una donna uccisa e abbandonata sulla panchina in un parco. Che rapporto c'è tra le due vicende? E perché continua a spuntare l'ombra di un giovane bellissimo? Toccherà al commissario della Kriminalpolizei Manfred Fuchs (la Volpe) risolvere un mistero che affonda le sue radici nel passato e che metterà a dura prova il suo giovane aiutante. Un giallo psicologico che addentrandosi nei meandri di complessi rapporti familiari esplora con voce pacata la sofferenza e la solitudine cui un amore, vissuto troppo presto e con ingenuo trasporto, può condurre fino all'irreversibile catarsi. -
Diario di uno sbarbatello
Lucca. Anni Settanta. Il piccolo Acquacheta dopo aver conseguito la Licenza Media abbandona, per necessità, gli studi e si inserisce nel mondo del lavoro. Ciò lo porta a contatto con la realtà cittadina, tanto diversa dalla tranquilla routine del borgo in cui è cresciuto. È ormai uno sbarbatello eppure continua a guardare al mondo, soprattutto degli adulti, con quella ingenua e spontanea curiosità che lo ha caratterizzato da sempre, convinto che si possa imparare a diventare grandi semplicemente osservando e ricopiando il comportamento degli altri. Sordo ai consigli, alle raccomandazioni dei genitori ha in sé il piglio proprio degli adolescenti. Solitario ma capace di adattarsi con facilità a stare in compagnia, soffre la distanza vera o presunta dai suoi coetanei che affrontano esperienze che a lui, giovane operaio, sono precluse. Altruista, generoso, sempre pronto a dare una mano. Il sorriso sulle labbra. Anche quando non è facile. Una bicicletta rossa regalatagli dal padre sarà il suo biglietto per affrontare la città e imparare non solo a conoscerla ma soprattutto ad amarla. Esperienza dopo esperienza, gaffe dopo gaffe, innamoramento dopo innamoramento, Antonio, non più Acquacheta, si lascia travolgere dalla vita e dai momenti belli che essa riserva. -
Nella terra del diavolo
Venti racconti in cui le autrici tracciano un percorso nella storia della Versilia dalle origini alla fine dell'Ottocento. Fatti e personaggi, attinti con scrupolo e partecipazione da fonti storiche e storiografiche, rivivono con l'occhio della fantasia, ricostruendo un passato che appartiene ormai solo alla memoria. I racconti descrivono con sguardo ora ironico e distaccato, ora amaro o pietoso, le vicende umane di uomini e donne spesso ""vittime"""" inconsapevoli degli avvenimenti; uomini e donne con le loro passioni, con le loro miserie, con le loro speranze..."" -
Nel nome del figlio
Ricciarda Malaspina, marchesa di Massa e signora sovrana di Carrara è una donna gelida, calcolatrice, avida di potere e di denaro, dotata di una crudele ironia ma anche colta, intelligente e amante della frivola vita di corte. Nel 1520, giovane, vedova, orfana, con diritti opinabili sul marchesato, grazie a un'abile politica matrimoniale consolida la sua posizione sposando Lorenzo Cibo, nipote di Lorenzo il Magnifico. Pronta a ordire intrighi, gelosa del suo feudo è disposta a tutto pur di difenderlo anche a sacrificare il figlio Giulio, legittimo erede al titolo. La voce narrante è Beatrice Pardi, dama di compagnia della marchesa, che in una sorta di diario trascrive impressioni, riporta avvenimenti sia di carattere politico che non. Donna di umili natali, indipendente e di buona cultura, Beatrice ha un solo punto debole ovvero la bellissima figlia Angelica legata a Giulio Cibo Malaspina da un forte sentimento che indispone la sua padrona. -
Incommensurabile
Parigi. A un tavolino del Café Marcel il giovane senzatetto, conosciuto come Jerrie, scrive una poesia che intitola ""Incommensurabile"""". Una parola che significa tutto e niente. O almeno così pensa il professore di letteratura francese Pierre Lambert che ne entra in possesso a causa di un malinteso. Al di là della grafia incerta, degli errori grammaticali nota subito la musicalità dei versi. Un altro malinteso e finisce per spacciare il testo per proprio. La sua compagna gli propone di cederlo alla sorella, nota cantante di pianobar. È l'inizio di una reazione a catena che metterà i protagonisti davanti alle proprie fragilità, speranze e illusioni. In un susseguirsi di colpi di scena, di rivelazioni inaspettate, passando per ingiustificabili atti di violenza sì come per gesti di altruismo e generosità l'autrice traccia una sorta di percorso esistenziale e disegna una cartografia dell'amore e dei sentimenti in cui tutto ciò che crediamo di sapere sulla vita viene messo in discussione. Perché a ciascuno di noi può capitare di perdersi."" -
L' amore si impara
Una silloge fatta di storie legate fra loro da una ragnatela di corrispondenze. Storie tutte di formazione, nell'accezione narrativa del termine: storie di trasformazione e di rottura, in cui i personaggi evolvono, affrontano la malasorte, si mettono in discussione, scoprono un lato di sé che non credevano di avere, a volte inquietante, altre volte salvifico. La capacità di rinnovarsi e di guardare le cose da prospettive diverse, la distruzione come via per la trasformazione: questo il fil rouge dell'intera raccolta, un filo conduttore fatto di cambiamenti e di scelte drastiche, esistenze che cambiano in modo improvviso, imprevisto e a volte tragico. E che spesso, proprio per questo, portano all'amore per l'altro, all'empatia, all'accettazione di sé. Ne ""L'amore"""", una donna deve fare i conti con un destino feroce che le stravolge la vita, ma che si trasforma presto in un'occasione per rinnovarsi, cambiare; e sarà capace di farlo, di mettere tutto in discussione, presente passato e futuro, e di scoprire cosa significa darsi all'altro fino in fondo. Da questo racconto originario si dipanano altre storie. Dalla Miss aggrappata ai suoi sogni di gloria al vecchio a cui è rimasto solo il passato a dare un senso alla sua vita, dalla sposa di fronte a una scoperta sconvolgente all'uomo che deve salvare se stesso, da un incontro che arriva troppo tardi al rapporto con una collega che riapre alla vita, fino ad arrivare a una figlia, sconosciuta e indifesa."" -
Homo depressus
La depressione è un disturbo diffuso. Sembra, infatti, che ne soffra circa il quindici percento della popolazione. Generalmente chi soffre di depressione mostra una marcata tristezza ricorrente e non riesce a provare alcun piacere, si sente inadatto, fuori posto: vivere diventa un vero e proprio dolore. La depressione è una sofferenza intima e profonda che lentamente spegne e disarma chi non la comprende. Claudio Alciator lo sa bene perché la sta affrontando da due decenni, confidando nella scrittura come arma e terapia per combattere il senso estremo dell'abbandono di se stessi che aliena dal mondo. La poesia si è rivelata, infatti, un utile strumento terapeutico fin dalla metà del 1800 con la nascita della Poetry Therapy (poesia come terapia), quando, nell'ospedale psichiatrico di Pennsylvania, si iniziò a fare un uso intenzionale della produzione e lettura di poesie e scrittura creativa (Writing Therapy) per consentire ai malati di mettere in scena il proprio vissuto attraverso l'identificazione nel materiale narrativo. La parola poetica appartiene a una lingua che non è comunemente parlata, ma che sa rivendicare il proprio diritto alla vita. Come il sogno, anche la poesia è la terra dell'artista, il ponte tra conscio e inconscio dove la sovranità della parola detiene la supremazia per ricomporre i pezzi che compongono il Sé e restituire una pacificazione emozionale nei momenti critici della vita. -
Amata nobis
1528. Nella rocca di Fiano si celebra uno degli ultimi processi per stregoneria. L'imputata è una giovane e affascinante donna, tale Bellezza Orsini, accusata di stregoneria e connivenza col diavolo. Il giudice che presiede il tribunale della Santa Inquisizione è l'intransigente Marco Callisto di Todi. Come molte donne prima di lei arse sul rogo, Bellezza è una sorta di erborista, anticonformista, coraggiosa, intelligente. Troppo in anticipo sui tempi. E, cosa imperdonabile per una donna del suo ceto, sa leggere e scrivere. Personaggio realmente esistito, Bellezza Orsini ha fatto scorrere fiumi di inchiostro e lancia ancora oggi il suo j'accuse contro l'intolleranza e la chiusura mentale di chi giudica senza conoscere. L'autrice ne fa un ritratto dolce amaro ricorrendo a un espediente letterario: sarà proprio Marco Callisto, sul suo letto di morte, a ripercorrere la storia di Bellezza e di coloro i quali, per invidia, rancore e intimi tormenti, hanno tramato contro di lei. Un caleidoscopio di eventi, sensazioni, fatti storici e immaginazione. -
A morte piacendo
Il tragico e fallimentare epilogo del caso del cacciatore, il suo primo caso di omicidio, fa cadere l'ispettore Armelie Bernardi in una profonda crisi. Solo l'arrivo di una nuova, agghiacciante serie di delitti sembra pian piano farla uscire da quella spirale di degrado che pare non avere fine. È il caso del finanziere, un feroce assassino che fa strage di consulenti finanziari e che ben presto si impossessa delle pagine di cronaca nera. Il finanziere, dà vita a una vera crociata contro il mondo finanziario. Una folle impresa, condotta sotto il costante incombere della morte. Avvicina le sue vittime ricorrendo a dei geniali travestimenti, per poi ucciderle di notte, mentre stanno rincasando, con un colpo di 22 alla nuca. Un'esecuzione. Quindi firma le sue imprese mettendo loro in tasca un foglio con la cronaca di un vecchio crac finanziario, e avente in calce la scritta Redde Rationem (rendi conto). Calato in un ambiente provinciale, Pordenone, il romanzo offre un impietoso spaccato sul mondo delle piccole agenzie pubblicitarie, oltreché su quello della bassa finanza nazional-popolare. Caratteristica di Giorgio Ronco è quella di non dare eccessiva importanza all'identità dell'assassino, svelata già dopo i primi capitoli, quanto al modo in cui la storia viene a svilupparsi fino al crescendo finale. -
I pulcini baldanzosi
Nina, Lisa e Andrea desiderano osservare la nascita dei fenicotteri, che avviene in primavera. Così convincono i propri genitori a portarli in vacanza nei pressi del Rodano, dove il fiume sfocia nel mare. Lì, nel Parco Naturale, c'è uno splendido isolotto in cui i fenicotteri si radunano per riprodursi. I tre amici si mettono in viaggio un po' come i giovani fenicotteri, che non si spostano mai da soli, alcuni adulti li accompagnano discretamente nella loro migrazione. Muniti di biciclette, binocolo, macchina fotografica e taccuino i tre ragazzi, si dedicano pazienti all'osservazione dei nidi, registrando ogni cosa che vedono. Finché, un giorno, vengono ricompensati da uno spettacolo meraviglioso! Alla nascita, i pulcini di fenicottero sono baldanzosi, si mettono in piedi e cominciano a muoversi vicino al nido, sotto l'attenta sorveglianza dei genitori. All'occhio di chi li osserva, appaiono impettiti, spavaldi e sicuri di sé. Età di lettura: da 5 anni. -
Bukowski. Inediti di ordinaria follia. Vol. 2
Charles Bukowski è uno degli autori più conosciuti e apprezzati della letteratura statunitense del Novecento. E il più controverso. La sua ingente produzione, che comprende romanzi, racconti e poesie, si avvale dell'imprescindibile confronto con la vita, quella autentica che Bukowski ha realmente vissuto sulla propria pelle. La miscellanea ""Inediti di ordinaria follia - Vol. 2"""" comprende trenta poesie e altrettanti racconti. In ognuno dei testi l'autore ha raccontato la vita vera, fatta di sofferenza, di sospetti, di compromessi ma anche di gioia, di risate e di amore. E lo ha fatto attingendo alle proprie esperienze e sensazioni, incurante delle mode stilistiche ed editoriali. La selezione è il risultato della seconda edizione del Premio Letterario Nazionale Bukowski."" -
Circonvoluzioni
Giulia Maria Ciampolini ha sperimentato in prima persona tutti i sentimenti che scrive: l'amore, in tutte le sue forme e sfaccettature, è predominante, è acerbo, immaturo, irruento, testardo, è vissuto come tragedia ed è totalizzante; ha vissuto la rabbia, le delusioni, la paura non tanto degli altri quanto di se stessa e di tutte le parti più o meno importanti di noi stessi che non riusciamo a capire, ad ammettere, ad accettare. Ad amare. Con una punta di catastrofismo parla dell'ansia, dell'angoscia, dell'amarezza per una vita che, paradossalmente, a volte non sembra nemmeno degna di essere definita tale, affronta a testa alta la frustrazione che si perde dietro agli stessi errori, commessi fino allo sfinimento. È la storia di un'adolescente che ha combattuto. Un'adolescente che ha combattuto contro di sé, prima di imparare a combattere per sé. Questo libro è un campo di battaglia e la poetessa è al centro. Le poesie le si avvolgono attorno, anche quando sembrano parlare di altro, anche quando sembrano rivolgersi al mondo fuori da lei. Pur tuttavia, al centro c'è sempre lei, l'adolescente in dialogo con se stessa. Un dialogo che è un fiume di parole e non sempre è amichevole, spesso è lotta, è sangue, è litigio e incomprensione, ma che ha portato alla definizione e al delineamento, alla sua trasformazione. -
Opera al nero
Opera al Nero è una silloge di poesie gotiche che indagano, celebrano e si inchinano alla condanna della non corrispondenza tra lo sguardo, l'anima e il fato. Sono la veglia eterna di un amore senza speranza e la biografia di una lontananza, da esso e dalla propria vita, preda di una sensibilità inquieta ed esasperata. L'assenza, la morte e il dolore da esse causato sono il filo conduttore della raccolta: la solitudine percepita nel sentire che la persona amata, il tempo e l'esistenza non corrispondono, la difficoltà a vivere l'istante con il peso del distacco e dello smarrimento addosso. Il titolo denuncia l'idea di una prima, fondamentale e forse perenne, fase di trasformazione: la dissoluzione del punto di vista impressa nella vena decadente dei versi, la tendenza a indugiare sulla caducità e sui richiami simbolici. Un verso indiretto nella composizione ma, forte del suo simbolismo, più diretto al sentire; liriche che nella loro oscurità criptano messaggi permeati di richiami metaforici, malattia, pathos e anagrammi che danno origine a inevitabili gorghi di ossessione. Per chi percepisce in maniera più sofferta il contatto con la realtà e con l'Altrove, deve poter esistere un modo diverso di vivere le parole e la poesia deve rivendicare questa esigenza, richiamare immagini e musicalità che marchino coscienza e orecchio con suadente brutalità, portando in superficie alterità celate all'immediatezza dei sensi.