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Stand by
Una giovane americana intraprende un viaggio in Italia alla scoperta delle sue origini e si ritrova ad amare la terra natia del padre, l'Umbria. Alla vicenda esistenziale della protagonista si intrecciano le note storiche legate al territorio, in particolare quelle del paesino che la ospita: Collazzone, in provincia di Perugia. Un affresco tutto al femminile che racconta non solo i problemi sentimentali di una ragazza, ma anche le storie segrete della regione del centro Italia che pochi conoscono davvero. -
Complesso itinerario artistico ovvero Il saggio filosofico dell'artista
Nell'attuale circostanza l'arte di argomentare nasce dall'esigenza di riportare alla luce quel particolare sapere che gli antichi Greci identificavano nella parola ""Sophia"""". La parola greca """"saphes"""" vuol dire """"chiaro"""", """"luminoso"""", """"che si mostra"""", """"che sta in luce"""". Il termine """"phes"""" contenuto nella parola """"saphes"""" vuol dire """"luce"""". Di conseguenza è necessario sottolineare che, nell'esposizione dei fatti, l'analisi dialettica è quanto di più antitetico ci sia a tutto ciò che non si mostra chiaramente, nella misura in cui si contrappone alla manipolazione degli elementi di verità. Dunque l'impostazione dialettica non si limita a fissare dei principi nominali convenzionali o ad auto relegarsi nell'ambito della proprietà lessicale che segue le tendenze di stile; né tanto-meno si riconosce in quei consolidati stratagemmi letterari che, subordinando l'ontologia umana all'arte creativa della teologia o anche alle astrazioni teleologiche (ovvero il discorso e il pensiero che concepiscono non solo la finalità come attività dell'uomo razionale indirizzata ad uno scopo, ma comprendente le azioni involontarie ed inconsapevoli che tuttavia realizzano un fine), e agli espedienti ontoteleologici (ovvero il tentativo di rendere il pensiero indifferente ad ogni differenza), in ogni epoca mirano a revisionare artatamente il tronomio di Natura/Uomo/Storia, con l'intento di contraddire e manipolare il nostro Libero Arbitrio. Tale sovversione culturale rappresenta una consuetudine millenaria, ed è una prassi talmente consolidata che l'atavico revisionismo ha consentito d'imporre una nuova antropologia culturale, i cui tratti principali riflettono un'ontologia indubbiamente disumanizzata: in primis a danno dell'arte. Pertanto, sul piano logico, si rende necessario sviscerare ulteriormente alcune tematiche, non da ultimo ridando vita ad una sfera dell'etica che in alcuni periodi storici è per lo più poco visibile e, in particolar modo nell'era contemporanea, non di rado viene poco visualizzata e ancor meno valorizzata. Altresì, sul piano spirituale, la Musica è l'arte suprema che consente di avere una progressiva elevazione coscienziale, quindi un'evoluzione spirituale che permette di riconoscerne i principi immortali, ovverosia universali, i quali determinano l'identificarsi nell'armonico equilibrio delle leggi naturali. Per alcuni ciò rappresenta la base sulla quale erigere e coltivare la propria conoscenza: di certo non è così per tutti."" -
Intimissimi
Intimissimi è un'opera dallo stile innovativo, quasi una sequenza di fotogrammi che immortalano ambienti, scene ed emozioni per mezzo di una prosa frammentata da pause, atte a isolare nitidamente stati ed evoluzioni, percezioni e impressioni dell'anima. Due uomini, un ""io"""" e un """"tu"""" generici, sono al centro di una sorta di """"storia paradigma"""", una storia d'amore """"completa"""" fatta di un parossistico incontro di sensi e di parole dalle origini sino al rapido e imprevisto epilogo: un amore che, pur contraddittorio e in parte malato, resta senza crepe, e rivela una corrispondenza perfetta. Intimissimi è una specie di abbecedario dell'amore, e, non a caso, ogni capitolo è connesso a una lettera dell'alfabeto. Ma è un abbecedario che non insegna ad amare, piuttosto esemplifica un'irrimediabile e tragica incapacità di gestire un amore che pure è ed è forte. Le pagine del romanzo vivono di uno stile scarno ed essenziale che lascia parlare i fatti, che fa vivere di suo la passione dei protagonisti, una passione incorniciata da un erotismo raffinato e scandita dal bip bip dei messaggi di un cellulare, echeggianti a versi di canzoni vere o finte, elette a colonna sonora di emozioni violente e fulminee."" -
Dal piano Marshall ai fondi europei. Recovery Fund
"Dal Piano Marshall ai fondi europei"""" prende le mosse dalle motivazioni dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale, dagli incontri e dalle scelte politiche dei capi di Stato dell'epoca, dalle decisioni intraprese in determinati e delicati momenti storici che hanno fortemente inciso sui destini delle Nazioni e sul mondo intero. La storia insegna e traccia le linee guida per il futuro: ed è così che dal ricordo del Piano Marshall del 1947, che ha contribuito al miracolo italiano del dopoguerra, si è giunti al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, in atto nei nostri giorni. Il Piano Marshall è sviscerato nelle sue potenzialità, nei suoi contributi effettivi e nella sua incidenza sul risanamento italiano. Un progetto di aiuti ben amministrato ed efficiente, tanto da poter affermare, senza alcun dubbio, che fu uno dei momenti più importanti della storia della politica internazionale." -
Minori stranieri non accompagnati. La testimonianza di un volontario romano
Quest'opera ha nell'originalità il suo punto di forza: non un romanzo, non un saggio, bensì un diario; la trasposizione in forma scritta di un universo di giovani vite che, transitate in Italia, portano con sé gli indelebili ricordi di un vissuto sofferto, e, nello stesso tempo, i mai tramontati desideri, progetti e speranze di avere, in un giorno prossimo, il riscatto di una vita migliore. Un tema, quello dell'immigrazione, tanto attuale ma qui affrontato in maniera innovativa: per la prima volta, attraverso l'esposizione delle esperienze dirette dell'autore che ha scelto di camminare a fianco dei giovani stranieri e non in prossimità, al centro del racconto sono le loro storie. -
Parkwater
Il romanzo, pubblicato in volume nel 1876, segue le vicende di Sophia May, giovane e avvenente avventuriera. La sua educazione, superiore agli standard del ceto a cui appartiene, unita a un'ambizione smisurata, la conducono, capitolo dopo capitolo, alla rovina, tra relazioni illecite, truffe e camuffamenti. Cresciuta alla periferia di Londra, figlia di genitori umili, Sophia, che padroneggia il francese e si destreggia sui tasti di un vecchio pianoforte, sogna di possedere abiti costosi, di abitare nei quartieri alti e di sposare un uomo ricco. Per arrivare al suo scopo è disposta a tutto - persino a uccidere. In un crescendo di tensione e colpi di scena, il libro presenta al lettore l'intero spettro delle possibilità offerte dal sensation novel, genere di grandissima popolarità all'epoca della scrittrice. Le Edizioni Croce si sono fatte promotrici di un progetto volto alla riscoperta di alcune tra le opere più interessanti di Ellen Wood, pubblicate per la prima volta in traduzione. -
La strada di John Fante: tra cinema e letteratura
Il saggio si focalizza sul periodo Hollywoodiano di John Fante. La maggior parte degli studiosi ha giudicato negativamente la lunga permanenza dello scrittore italoamericano negli studios, soprattutto per via dei contenuti negativi che Bukowski ha espresso in merito. Qui si esaminano le lettere di Fante scritte durante quel periodo, contestualizzandole nella realtà del giovane autore che in quel momento non aveva ancora ottenuto nessun importante riconoscimento letterario per i primi romanzi della saga Bandini e ""Dago Red"""". Anzi, le delusioni erano state molte, soprattutto per la mancata pubblicazione del suo romanzo """"The Little Brown Brothers"""". Per rendere noto ai lettori i meriti del cinema """"fantiano"""" sono stati intervistati i figli, e sono stati analizzati i film principali dell'autore, per la maggior parte sconosciuti alla critica e che invece raccontano un """"altro"""" John Fante, umano e compassionevole. La seconda parte del saggio si concentra sulla sua letteratura e sull'influenza che il realismo magico ha avuto su di lui: un nuovo punto di vista per leggere Fante, troppo spesso avvicinato agli ideali della Beat Generation."" -
Nata sotto il segno del coronavirus
Una storia toccante quella di Marco, un carabiniere che svolge la sua ordinaria attività lavorativa durante la pandemia da Covid-19, in attesa della nascita della sua primogenita, Vittoria, tanto agognata e desiderata sia da lui che dalla moglie Adele. La storia di un uomo, di un servitore dello Stato, con pregi e difetti comuni, il quale conduce una vita di relazione fatta di passioni e sentimenti che contraddistinguono il mestiere che questi ha scelto di svolgere, mettendo il proprio prossimo al centro della sua realtà quotidiana e dopo se stesso e i suoi affetti più cari. Così, in un turbinio sempre più crescente di emozioni legate sia alla sua vita lavorativa che a quella attinente la sua sfera familiare, si ritrova ad un'età matura ad indossare i panni del genitore: a doversi preoccupare di assicurare un futuro sereno alla sua prole, avuto anche riguardo al particolare momento storico da egli vissuto. (Dalla Prefazione di Francesco Toscano) -
L' odissea biblica di Zapinette
Zapinette è una tredicenne vivace e intelligente che passa il suo tempo libero con suo zio, un personaggio estroso e sopra le righe. Attenta osservatrice, l'eroina del romanzo descrive il mondo che la circonda e i rapporti tra gli adulti con inconsapevole ironia e semplicità. In questo racconto Zapinette e lo zio Bric sono alle prese con il testo più famoso del mondo: la Bibbia. La grande ironia di Russo non risparmia gli strani episodi raccontati nel Vecchio Testamento, esaminati uno per uno dalla sferzante lingua della ragazzina che ora vive in Israele, dopo essere cresciuta in Francia. Come nei precedenti capitoli della serie di Zapinette, il tono della narrazione è estremamente scherzoso, ma non mancano momenti di riflessione, con delle analisi sulle problematiche dei fatti descritti nella Bibbia che l'arguta adolescente pone all'attenzione del lettore. Non mancano i giochi linguistici, tra le feroci critiche rivolte, senza mezzi termini, ad alcune realtà politiche a noi contemporanee. Una lettura esilarante che fa anche riflettere. -
Diventa pranopratico
Oggi, a diversi anni dal corso, la consapevolezza è il termine che è entrato preponderante nelle mie giornate, nella mia vita. Capisco Anna, cliente dolcissima, quando mi ringrazia perché ora riesce a gestire meglio i suoi stati d'ansia che non diventano più attacchi di panico. Mi è chiaro come ho accompagnato Alberto ad essere così sicuro di sé stesso da riuscire a trovare un lavoro che lo rende pienamente soddisfatto della sua vita. Sono consapevole di come Marina, figlia unica della sua splendida mamma più che novantenne, abbia trovato la forza per affrontare la sua malattia e lasciarla andare via serenamente. L'energia della mente riesce a fare cose straordinarie e stupefacenti. Essa guida le mie mani costantemente. -
Marx. Il Nostradamus comunista ovvero l'oppio: dei popoli
«Marx è stato presentato al mondo come un profeta rivoluzionario che avrebbe cambiato le sorti della politica mondiale. La conclusione la conosciamo. Come ampiamente comprovato dagli eventi storici, le tesi di Marx si sono rivelate antitetiche alle sue stesse previsioni, tanto da essersi autoinvalidate ed estinte dopo poco più di un secolo dalla loro formulazione. Dalla restaurazione capitalista della Russia (dal 1953 in poi, quindi l'era post stalinista), e da quella dei paesi dell'est europeo, passando per l'America latina fino ai paesi mediorientali, di cui la Cina è l'emblema dell'imperialismo più cruento e sanguinario, il comunismo è fallito miseramente. Questo è ciò che è avvenuto, nonostante i numerosi tentativi di riproposizione politica del comunismo sotto nuove sembianze nel corso dell'era post staliniana. [...] Ma probabilmente ben poche persone avrebbero immaginato che il marxismo potesse rivelarsi fallimentare in tutte le sue previsioni. Infatti, il capitalismo ha celebrato la sua vittoria fagocitando ogni altra ideologia teoria economico-politica, affermandosi come sistema economico universale nel cosiddetto mondo globalizzato. L'incremento della produttività del lavoro, lo sviluppo della scienza e della tecnica, sono interconnessi nell'ordine del quadro capitalistico, con i pregi e i difetti delle dinamiche che regolano un sistema complesso in continua evoluzione. A tale proposito non bisogna dimenticare che il concetto basilare del marxismo evidenziava che nell'epoca dominata dalla forma di produzione capitalista, la classe dei capitalisti sarebbe stata eliminata da una rivoluzione organizzata dal proletariato, che avrebbe abbattuto la società esistente per costituire una società senza classi. [...] In nessun paese si è avverata la società preconizzata società comunista la quale avrebbe abolito la proprietà privata dei mezzi di produzione che, attuando la distribuzione dei beni in funzione dei bisogni di ciascun cittadino, sarebbe stata caratterizzata da abbondanza di beni materiali, per cui gli esseri umani si sarebbero emancipati per sempre dalla necessità di lottare per sopravvivere. In nessun paese si è avverata la vaticinata divisione del lavoro e la scomparsa delle classi sociali. E lo stato - che nel capitalismo ha il compito di regolare l'appropriazione della ricchezza prodotta nell'interesse delle classi dominanti - in nessun paese si è dissolto. Al contrario, il capitalismo si è imposto a livello mondiale sviluppandosi fino a divenire l'imperialismo globale. [...] Appare quindi evidente che Marx non si sia avvicinato neanche di un solo punto rispetto a ciò che stiamo vivendo nell'era contemporanea. Analogamente è bene ricordare che, oltre agli orrori del ventesimo secolo attuati dal nazismo e dall'alleanza nazi-fascista, ci sono stati gli orrori del comunismo. La differenza è che questi ultimi sono stati sottaciuti e stigmatizzati, considerati quasi un male minore necessario per difendersi dall'attacco del capitalismo, nonché un metodo glorioso per rilanciare ad ogni occasione utile l'orgoglio della lotta partigiana e, addirittura, un sistema per conferire lauree ad honorem ai vari partiti comunisti. È quindi evidente che occorre un po' di chiarezza.» -
Si è fatto tardi troppo presto
Intorno, addosso, dentro. Siamo immersi nei ricordi. Nella terribile inquietudine di vivere in balia dei pazzi che giocano questa macabra gara a chi distruggerà il pianeta e in preda a deliri incomprensibili, sono loro, le memorie, a riconciliarci con il futuro. Sembra un ossimoro rifugiarsi nel passato ma è quello che ci fa immaginare possibile ritrovare un domani e rivivere in un mondo a parte, dove regna l'amore, l'armonia e l'allegria. Il tempo della ""profondissima quiete"""" dove """"il cor non si spaura e il naufragar è dolce"""" è ancora possibile? Questo memoir parla di un tempo così, quando si guardava l'infinito con il sorriso sulle labbra e la gioia ed il dolore erano fatti di umana saggezza. Non bastano le delusioni a spegnere la forsennata corsa senza meta della protagonista, femminista suo malgrado, ribelle per vocazione, sempre per caso presente nei momenti iconici del tempo più creativo e vitale della nostra Storia recente. Nel suo destino l'incontro con personaggi straordinari. Attori, artisti, poeti, scrittori, giornalisti protagonisti degli anni dell'utopia, della trasgressione, della spiritualità alternativa, delle passioni esistenziali e umane che hanno segnato un'epoca."" -
Vertigine
Questo romanzo è il prequel del libro Un amore di troppo, diario di una cinquantenne con delitto e si svolge in un paesino sulle falde dell'Etna, nel cuore della Sicilia, dove il commissario Caligiuri, di origine greca ma residente nella capitale, viene mandato in quarantena a passare un periodo sabbatico dopo lo scandalo che lo ha coinvolto a Roma, causa la sua ex moglie. Fra difficoltà del dialetto e impatto con un mondo quasi sconosciuto, contro ogni aspettativa, si trova a dover indagare sull'omicidio di un'adolescente trovata priva di vita sul greto del fiume. E affrontando l'indagine e i misteri di quel mondo, riuscirà a penetrare anche nella sua anima di ferito a morte. Prefazione di Andrea Giampietro -
Io che da mio padre ho preso solo gli occhi chiari
Una denuncia intima che racconta le discriminazioni e gli abusi subiti dal protagonista partendo dalla propria famiglia, dalle origini. Contestualizzando i fatti attraverso un'analisi del periodo storico di cui parla: la ripresa economica di un paese che man mano perdeva sempre più l'attenzione verso l'individuo, una corsa al consumismo che ci ha consumati tutti, che ci ha tolto umanità. Ed è anche una denuncia pubblica, fatta di nomi e cognomi, messa in atto da chi aveva il dovere di conoscere ed aiutare ed ha invece ignorato o peggio ancora discriminato e sfruttato la situazione pur di guadagnarci sopra. Un percorso, quello della transizione di Massimo, il protagonista, durato ben sedici anni che offre spunti e termini di paragone con quello che oggi vuol dire transizionare da un genere all'altro. -
Luciano Damiani e la regia fonogeometrica. Gli anni con l'artista al Teatro di Documenti (1998-2007)
Luciano Damiani è considerato l'astro della scenografia teatrale del '900, forse il più luminoso. Ma se le sue folgoranti realizzazioni storiche, soprattutto quelle dagli anni '60 agli anni '80, sono da tempo celebrate, la parabola finale della sua vicenda umana e artistica è rimasta nell'ombra. Eppure, come in un canto del cigno, l'artista espresse attraverso gli spettacoli fatti dal 1998 al 2007 un'immagine di scena del tutto nuova e poetica, elaborata nel suo meraviglioso Teatro di Documenti e per mezzo dello stesso. Con forza memorialistica e attenzione filologica, Danilo Gattai, regista assistente di Luciano Damiani, racconta e seziona quegli anni e battezza quello stile ultimo del maestro col nome suggestivo di ""regia fonogeometrica"""". Così riprendono a vivere le idee, le messe in scena e le teorie teatrali in una continua relazione con i sentimenti, con i retroscena e con gli aneddoti di quegli anni."" -
Illuminazioni
Bordi di pagine, stanze secondarie, deserte, letti senza avventure; illuminazioni minime eppure fondamentali si compiono nei versi di Franco Frainetti, poeta della forma breve, brevissima, dell'epigramma, di più, del pensiero se il pensiero immediato, l'intuizione fulminea, potessero affidarsi alla carta senza passare dal filtro dell'arte, della parola. ""Briciole di parole / sono i miei versi"""" dichiara il poeta, """"lamenti sospesi."""" Distici, terzine, quartine, poco più, ma bastevoli per accendere una luce e ribaltare il gran buio della dimenticanza, dell'oblio. Così, il monologo serrato con sé stesso, il ragionare in una stanza diventa dialogo con un amore, con i poeti che neanche sono più qui, con le infinite possibilità nascoste nel fondo dei cappotti, ancora spazi piccoli, angusti, apparentemente senza importanza. (Dalla prefazione di Giorgio Ghiotti)"" -
Di petrolio e poesia. L'eredità di Pier Paolo Pasolini
Un saggio con un approccio inedito, provocatorio, per adulti, che analizza senza filtri ideologici la questione irrisolta dell’ossessione sessuale di Pasolini, sullo sfondo della drammatica situazione italiana dell’epoca. Luci intense e sinistre ombre proiettate dalle carte del postumo Petrolio, pozzo di oro nero pressoché illeggibile e mai scandagliato con metodo. La personalità duplice dell’intellettuale di portata storica, eclettico e debordante, diventato nel tempo contraddizione morente, viene inquadrata nella cornice psicologica e letteraria della pederastia, riascoltando l’eco lontana della classicità e recuperando le cartoline del turismo sessuale abituale nel Belpaese sino a metà del Novecento. Un arazzo tessuto con i fili del lessico originale del professore poeta e impreziosito con ricami linguistici di autori confratelli (da Proust a Lorca e Kavafis, da Forster a Isherwood e Spender, da Comisso a Penna), a loro volta smarriti nel labirinto di specchi della disparità amorosa. Un ritratto in bianco e nero di un divo a rovescio, pietra miliare e dello scandalo tra limoni e rose, fanciullesco e antico, porcospino e biancospino, lucciola e rondine, agnello e lupo, con un cuore elegiaco, tentato dalla santità, che è la migliore eredità di cui farsi garanti per l’avvenire. -
Il settimo uomo alla mia porta
"Il settimo uomo alla mia porta"""" è un romanzo autobiografico. L'autrice racconta l'incontro con il suo nuovo amore, il settimo della sua vita, che prende corpo attraverso uno spazio temporale di diciotto anni. Attraverso riferimenti che affondano le radici da un evento tragico avvenuto millenni prima nell'antico Egitto, il romanzo affronta alcune tappe fondamentali della vita della scrittrice: dai primi due matrimoni infelici all'esperienza artistica sui palcoscenici di tutta Europa; dalla vita infantile vissuta in un collegio gestito da suore alla sconvolgente esperienza della violenza sessuale subita; dalla formazione con i maestri giapponesi di arti marziali alla professione di pranoterapeuta. La storia d'amore narrata è tormentata, non concede spazio a romanticismi e non lascia una speranza concreta ai due: rimane troppo spesso relegata tra le mura domestiche e tra i ritagli di tempo libero concessi dal protagonista maschile. E allora, prima o poi finirà? Arriverà un ottavo uomo che farà dimenticare alla scrittrice l'ultima esperienza?" -
Libertà
La libertà richiede impegno e dedizione, si guadagna giorno dopo giorno con la nostra esperienza, nei nostri pensieri che si fanno carne. L'autrice ci accompagna in un viaggio interiore attraverso la riscoperta delle proprie radici materne filtrando da esse l'essenza più pura, la linfa vitale, l'elisir delle nostre origini umane. Tolti gli orpelli, rimane solo la parte migliore, l'odorarius mirabilis ottenuto facendo sedimentare nella nostra vita la parte nobile del succo vischioso. E, come i raspi e la buccia dell'uva conferiscono un gusto caratteristico al vino, così anche le ombre della nostra vita danno senso a noi stessi imprimendo l'impronta digitale che ci rende unici su questa terra. Ora, questa preziosa essenza si offre a te perché tu possa trarne gioia e piacere nella lettura, vigore e giovamento nel tuo percorso personale verso la libertà. -
Nel cuore ebreo dell'Africa nera
Attraverso gli occhi di due gemelli nati nel 1943 nel Congo Belga, da padre italiano e madre autoctona, Russo ci racconta la storia dell’Africa contemporanea, i suoi colori e le sue tragedie. L’autore si pone come cittadino del mondo e uomo di pace, è al tempo stesso attore e testimone: testimone di una gioventù che si dispiega in un mondo africano in piena mutazione; testimone della vita di una famiglia che si integra e segue la propria strada in un ambiente complesso e dove l’identità ebraica conserva tutto il suo ruolo.