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Incendi. Racconto d'estate
Settembre 1986, estremità nord della Sardegna. Lilli, seduta sul tetto di un'auto posteggiata fronte mare, sembra ascoltare il rumore delle onde. Sdraiato in macchina c'è Mirco, un ragazzo taciturno, ferito a una gamba. Così la piccola Perla nota la coppia di stranieri vagabondi, in una delle sue scorribande sulle spiagge ancora calde, e diventa loro amica. Con Lilli e Mirco la bambina trascorrerà furtivamente gli ultimi avventurosi giorni di un'estate segnata da incendi devastanti e dalla rocambolesca evasione di due detenuti dall'isola-carcere dell'Asinara. Lei non riuscirà a comprendere bene il legame che unisce Lilli e Mirco (fratello e sorella? amanti in fuga?) né tantomeno a presagire il destino che li attende. La voce saltellante e fantasiosa della bambina trasforma in fiaba l'ultimo scorcio di un'estate crudelmente movimentata. I colori dell'infanzia spensierata e dell'innocenza tingono il bianco e nero di una vicenda di cronaca piena di misteri e interrogativi. Un giornalista, forse già a suo tempo arrivato a un passo dalla verità, dopo diversi anni vorrebbe far luce su quei misteri. -
Nel vuoto arioso del mondo. Storie di lettori, di libri, di letture
In una Sardegna del cambiamento, dagli anni Cinquanta all'oggi, fra aule scolastiche, biblioteche, librerie, abitazioni, empori e persino boutiques prende forma ogni volta una piccola storia. E al cuore di ogni storia: un lettore, un libro, delle letture. Attratta dall'idea di profanare la maestosa biblioteca dello zio, la nipotina di un canonico ruba uno dei libri sacri più preziosi. La signora Adele, ogni pomeriggio, nel suo atelier legge un passo dei Promessi sposi alle apprendiste intente a rifinire i capi. La maestra Caterina Manca è intorpidita nella cattedra della sua aula, davanti alle alunne incuranti di tutto fuorché dell'involucro di indumenti che la avvolge. Sarà, forse, che insegnare non fa più per lei? Nelle sere di settembre, a casa del signor Franco la stireria si trasforma in un teatro: qui, lui e la domestica Rosaria si divertono a recitare libretti d'opera. Maria Assunta potrà mai convincersi di non vivere in un fotoromanzo, affamata com'è di storie d'amore? E un marito geloso può arrivare a esserlo anche delle letture di sua moglie? Nel vuoto arioso del mondo esiste un luogo dove, tra i profumi d'inchiostro, ognuno insegue, a modo suo, un desiderio di libertà. -
Mystery Shopper
Il Mystery Shopper serpeggia fra aeroporti, negozi e call center. Sembra un cliente come gli altri: in realtà è pagato dalle aziende per valutare comportamenti e capacità degli impiegati e far licenziare chi non rispetta regolamenti e standard qualitativi. Nel ramo lui è il migliore. Lavora da solo, se escludiamo una sorella che lo detesta ma, per necessità, è talvolta costretta a fargli da spalla nelle sue battute di caccia metropolitana. Stana le proprie prede con camaleontica impassibilità, impietosendo hostess dal cuore tenero o celandosi al meglio con i commessi più astuti. Un sistema cinico ormai governa tutta la sua esistenza, anche oltre la professione. Così, alla soglia dei quarant'anni il Mystery Shopper non ha amici né affetti. Però qualcosa s'inceppa nel suo mondo di beffarda spregiudicatezza quando una gentilissima sconosciuta gli commissiona un lavoro stravagante, a un compenso cui non può dire di no. Dovrà provare, in anteprima mondiale, la felicità. Bizzarra missione che potrebbe dare risultati imprevedibili, in una divertente escalation di strani incontri e riaffiorare di sentimenti rimossi che, in quel piccolo mondo perfetto, sarebbe meglio non andare a snidare. -
Sequestri di persona in Italia. L'archivio dei crimini (1973-2006)
Con Sequestri di persona in Italia: l'archivio dei crimini (1973-2006), Luigi Casalunga prosegue il lavoro di ricerca e catalogazione iniziato con il volume Anonima Sequestri Sarda (2008). Ora il quadro offerto oltrepassa i confini dell'Isola e si allarga all'intero territorio nazionale. La pianificazione che sta dietro i rapimenti a scopo di estorsione, la quantità di denaro che intorno a questi si muove, la frequenza con cui da un certo momento in poi sono stati attuati, parlano di una vera e propria «industria del sequestro». Impressionanti le cifre: gli oltre 400 sequestri compiuti nella penisola a partire dagli anni Settanta si sommano ai 184 avvenuti in Sardegna dal 1960 in poi, un'industria con fatturati di parecchi miliardi di vecchie lire. Questi e molti altri dati trovano giusto rilievo nelle tre parti in cui si organizza il volume. Una breve analisi delle cause e misure adottate per combattere il fenomeno e i reati a questo connessi, precede due sezioni dove, in scrupolose schede, si riportano i casi singoli, divisi per regione e presentati in ordine cronologico: dai tantissimi purtroppo dimenticati ai più noti per risonanza mediatica (Soffiantini, De Megni, Casella). -
Struttura, soprastruttura e lotta per il diritto
Struttura soprastruttura e lotta per il diritto, a cui Pigliaru inizia a lavorare tra il 1960 e il '61, propone una riflessione sui segnali che, in ambito giuridico, aiutano a verificare lo stato di una democrazia. Quando in uno Stato, formalmente democratico, emerge il tentativo di trasformare il diritto in mezzo di mantenimento, difesa e sviluppo di situazioni di potere costituito, la stessa democrazia è in pericolo. Antonio Pigliaru trascina il lettore laddove avverte che tali aspetti critici emergano con maggior nitidezza: nell'esperienza del diritto agrario, profondamente segnata in Italia dalle complesse relazioni tra proprietà e lavoro e tra consuetudine e legge. -
La piazza e lo stato
La piazza e lo stato nasce come riflessione attorno ai ""fatti di luglio"""" 1960 quando, in diverse città italiane, una serie di episodi di lotta di piazza portarono alla caduta del governo Tambroni. Nel contempo si diede una risposta al tentativo provocatorio di convocare il V congresso del M. S. I. a Genova, città decorata di medaglia d'oro della Resistenza. Antonio Pigliaru in questo saggio si concentra sull'urgenza di un problema per lui centrale: quello del rapporto tra la piazza e lo Stato, a torto e a lungo considerato questione eccezionale, e ad oggi quanto mai d'attualità."" -
Geometrie di libertà
Questa riflessione sul senso del fare arte e poesia copre un percorso lungo vent'anni e scandito in tre tempi: 1992, 2002, 2012. Tre tappe, tante quanti sono i colloqui con i tre competenti giovani intervistatori che cadenzano l'articolarsi di questo libro-pensiero in progress. Libro sulla relazione artistica - nei suoi vari modi: l'arte e l'autore, l'arte e la società ecc. ""Geometrie di libertà"""" trova appunto la sua ideale formulazione nel colloquio/dialogo. Il concetto di confronto è infatti inscritto nelle due parole del titolo, geometrie e libertà, che unite sintetizzano l'idea poetica di Masala: perché nell'arte """"non si è mai liberi davvero... si può solo tendere, andare verso, sostenere, coltivare, difendere... e più si conoscono le sbarre e più si è abili nel segarle"""". L'obiettivo più ampio è il confronto/dialogo fra culture, in una concezione del fare artistico tutt'altro che solitaria ma che elabora un'arte nel sociale, e dunque un'etica nel sociale, pur nella oggi complicata possibilità di questa connessione."" -
Il sorriso sardo
Quando il personaggio-narratore di questa storia arriva in Sardegna, per trascorrere uno dei suoi abituali soggiorni ospite del professor Enquist, non immagina di trovare il disastro. Nella casa in cima al pendio sul mare, l'archeologo svizzero, da anni preda dell'alcolismo, giace esanime sul suo letto: il pavimento della stanza cosparso dei fogli di una sua lunga lettera alla moglie Freia e di un'altra lettera indirizzatagli dal figlio Mikael. Di Freia e Mikael nessuna traccia. Il mutismo ostile dei custodi e delle inservienti di casa non aiuta a capire cosa sia accaduto: nasconde qualcosa e mette paura. La verità sulla catastrofe sarà sconcertante, ha moventi profondi negli anni d'isolamento vissuti dalla famiglia Enquist sulla costa occidentale sarda, trova una ricostruzione in quelle lettere nevrotiche, complementari ai ricordi personali del narratore. Con procedere enigmatico, emerge per gradi la storia di un triangolo familiare con al vertice l'avvenenza conturbante eppure glaciale della svedese Freia: venerata dal marito - al quale però non si concede più da molti anni - e legata morbosamente al figlio Mikael, taciturno ragazzo di bellezza adonica. Ma la vicenda passionale è un groviglio dove s'insinuano anche le attenzioni per Freia dell'antichista italiano Zametti e spunta l'infatuazione per la donna che un tempo ha preso pure il narratore. Su tutto incombe invisibile il controllo da parte degli abitanti del paese nell'immediato entroterra sardo. -
Le torri di Atlantide
Esiste una Sardegna che in un tempo lontano ha conosciuto le glorie di una civiltà straordinaria? Un popolo di eroi, guerrieri, intrepidi navigatori che dominavano il Mediterraneo? C'è chi crede, oggi in Sardegna, che finalmente un'altra storia sia possibile, diversa da come la storiografia ufficiale ha sempre raccontato, e che la si debba cercare tra le ""pietre"""", tra quegli ancestrali monumenti che chiamiamo nuraghi, tombe di giganti, pozzi sacri... Cosa c'è di vero in tutto ciò? Oltre la diretta verifica, questo libro argomenta come la necessità di dare fondamento storico a un sentimento identitario e il rifiuto di un presente sentito deficitario, in molte occasioni, hanno reso i Sardi facile preda di falsari e visionari, tra dilettantismi archeologici, malintesi sentimenti d'amor patrio e bassi interessi individuali: dallo scandalo del falso ottocentesco delle """"Carte d'Arborea"""" fino all'ultima delle mille e più Atlantidi che la fantasia umana ha saputo produrre. Un libro critico, una lettura antropologica di un fenomeno che da qualche tempo scuote il dibattito culturale, e capace di delineare un campo di interazione sociale dai contorni fortemente conflittuali."" -
Il «delitto di Regina Coeli»
"Il 29 aprile 1903 il marinaio Giacomo D'Angelo, a seguito di discussioni col capitano della goletta da cui è stato licenziato, è arrestato dai Carabinieri di Fiumicino e tradotto nel carcere di Regina Coeli a Roma per accertamenti. Quasi una formalità, ma dopo qualche giorno D'Angelo inizia a protestare, rompe un vetro e viene immobilizzato sul letto della cella n. 29: le braccia fermate da strisce di tela, i piedi da gambaletti di cuoio, una fascia sulle ginocchia, un'altra sul petto, il tutto assicurato ai ferri della branda. In queste condizioni """"il paziente"""" trascorre due giorni, finché nella notte del 4 maggio comincia a urlare e a dimenarsi. Nelle prime ore del giorno seguente le grida si affievoliscono e poi cessano. Alle 6.30 trovano morente il povero D'Angelo, che si spegne un'ora dopo in infermeria. Su questa tragica vicenda dalla stampa dell'epoca ribattezzata il delitto di Regina Coeli - s'impernia l'appassionato e appassionante racconto di Da Passano, capace di far rivivere un'amplissima documentazione, di riattivare una storia del passato in funzione dell'oggi, perché """"oggi come nel 1903, ogni morte """"da carcere"""" suona come un oltraggio alla convivenza civile in un Paese democratico."""" (Giancarlo De Cataldo)" -
Alberi erranti e naufraghi
Vincitore del premio Libro dell'Anno 2013 di Radio3 FahrenheitIn un'innominata ma riconoscibile Sardegna settentrionale si intrecciano i destini delle famiglie Arca, Nonne e Branca. Piero e Giuliano Arca, padre e figlio, vivono ai margini della città in un casolare pieno di animali feriti che loro raccolgono e curano. In città risiedono i Nonne: il capofamiglia Sebastiano, una moglie sottomessa e due figli: l'adorato Michelangelo, militare di carriera, ed Emilio, deprecato per le sue mollezze e per l'amicizia indecorosa con Giuliano Arca. Infine i Branca: Edoardo, notaio di lungo corso, e la figlia Maddalena che nella grande villa di famiglia convivono in un'armonia che sarebbe perfetta se lei non s'innamorasse di Michelangelo Nonne, sgradito al padre della ragazza. Gli accadimenti ricevono una spinta prepotente quando Piero Arca scompare in una giornata di neve insanguinata dalla carneficina di tutte le sue bestie. Inizia così per Giuliano il viaggio alla ricerca del padre, un viaggio carico d'esperienze che lo riporterà al punto di partenza, dove gli eventi potranno prendere una piega imprevedibile, rimescolando le sorti di tutti i personaggi di questo quarto romanzo di Capitta. -
Alan Sagrot
Ravenna, primi anni Cinquanta. Come ogni giorno, Mirto Benazzi è sceso in bicicletta dalla collina per andare in città ad aprire la sua rivendita e affitto velocipedi, dove oggi si è presentato un cliente forestiero che ha noleggiato un velocipede e attrezzi di scavo. In seguito, ogni sera, quell'uomo bizzarro riconsegna il tutto incrostato di fango. Mirto si domanda dove e perché se ne vada a frugare lo straniero, e una sera gli offre un bicchiere di vino per vedere di capirne qualcosa. È l'inizio di un tortuoso mistero. Per nulla avvezzo all'alcool, l'uomo si congeda dimenticando un grosso pacco dentro il quale Mirto trova una specie di macchina per scrivere mal funzionante. Sarà l'amico Memorio Ballanti, erudito bibliotecario, a riconoscervi un congegno messo a punto in tempo di guerra dalle forze alleate per decifrare i messaggi in codice delle macchine ""enigma"""" tedesche. Quando i due amici vengono a sapere che lo straniero si chiama Alan Sagrot, l'arcano si complica: si sa che Sagrot è l'inventore della macchina codificatrice ma si sa pure che è morto in missione di guerra. La strana coppia d'indagatori dovrà fare i conti con una storia densa di molte altre sorprese."" -
Oremari
"Oremari"""" è il titolo sonoro di questo libro bilingue di poesia narrativa di Giulio Angioni. È parola sarda su cui l'autore gioca nel testo facendogli significare cose diverse: da oru 'e mari (""""orlo di mare"""", """"linea di costa"""") a ora 'e mari (l'ora nuova turistica del mare) dunque a òru 'e mari (l'oro del mare), la ricchezza, ambigua, che ne consegue. Un nodo di significati che abbraccia il mondo di oggi visto dalla Sardegna di oggi, guardata con gli occhi di un residuale pastore di capre che dai suoi monti osserva gli orus de mari nei loro inaspettati mutamenti, come luoghi e fatti dei nostri tempi e luoghi mondializzati. Il testo si presenta in sardo-campidanese e in italiano: due versioni a fronte che hanno una loro autonomia e insieme sinergia, con effetti sorprendenti." -
Le figlie di Bes
Costa Smeralda, estate 2012. Jean Michel De Pugnys, archeologo francese, presenta uno dei suoi best-seller: l'uomo accomuna la civiltà nuragica a quella della Bretagna, creatrici di monumentali vestigia ispirate alla volta celeste. Accompagnato dalla marziale assistente, Claudette Lamat, verrà coinvolto nell'indagine sul furto di una statuetta del dio Bes. L'episodio, come in una congiuntura astrale, metterà in moto diverse umanità, tra cui il comandante dei Carabinieri Carlo Pasquizio, napoletano trapiantato a Olbia, e Riccarda Sulis, giovane agente che si occupa di Beni culturali. La ragazza trova nell'archeologo un fattivo collaboratore che l'aiuterà nelle indagini. Riccarda, tuttavia, è colta dal dubbio quando un quotidiano pubblica una strana foto dei due francesi. Le tracce lasciate in un enigmatico biglietto, un misterioso traffico di reperti e un delitto rituale avvenuto nel Torinese fanno da cornice a un mistero tra mito e realtà. Il fluire della storia rappresenta l'occasione anche per rievocare la storia della Costa Smeralda: la sua contraddittoria essenza che in mezzo secolo l'ha resa, per il resto della Sardegna, una figlia problematica che gioca con l'amore e l'odio. -
Storia della Sardegna sabauda. 1720-1847
In questo lavoro storiografico del 1984, Sotgiu ricostruì e analizzò una fase storica cruciale per la fisionomia della società sarda e i processi che prefigurano la costruzione dell'Unità d'Italia. Col trattato di Londra la Sardegna passa dalla Spagna ai Savoia, che ne prendono formalmente possesso nel 1720. Vittorio Amedeo II assume così il titolo di Re di Sardegna. Da allora, una serie di viceré piemontesi governerà l'Isola formulando progetti di rinascita economica nel quadro della politica di «assolutismo illuminato». Discontinua e velleitaria, la politica riformatrice sabauda si scontra con l'acuirsi dei conflitti sociali, soprattutto nelle campagne. Negli anni Novanta falliscono i tentativi francesi di sfruttare a proprio favore la crisi sarda, mentre si estende un vasto movimento antifeudale, culminante nei moti rivoluzionari del 1793-96. Più tardi, con Carlo Felice e Carlo Alberto riprende la politica riformatrice, stavolta comportante profonde trasformazioni nella struttura socio-economica sarda e l'abolizione del feudalesimo. Nel 1847 si realizza la fusione perfetta dell'Isola con gli stati sabaudi di terraferma: è la fine del Regnum Sardiniae e l'inizio di una epoca nuova che porterà la Sardegna a essere «una delle regioni periferiche dello Stato italiano». -
L' errore
Cagliari: il cadavere dell'adolescente Liliana Zulla viene rinvenuto nel cimitero monumentale di Bonaria: dai primi riscontri appare evidente la violenza sessuale. Gli indizi portano l'ispettore Manno e il sostituto procuratore Vischio a indagare sul giovane schizofrenico Filippo Mò, amico della vittima. Ma i due investigatori devono subito affrontare la reticenza dello psichiatra Paolo Baneduro, estremamente protettivo nei confronti del ragazzo. In parallelo si scandaglia l'ambiente scolastico di Liliana, dove troviamo la conturbante professoressa Mavi Virdis. Su questi e altri fronti d'indagine si presenta un intrico di depistaggi, lettere anonime e una sistematica evasività delle parti: un quadro dai contorni mobili in cui s'innesta l'omicidio di un'altra donna. L'emergere di nuovi elementi scompagina il quadro probatorio iniziale ma sconvolge anche personalmente Manno e Vischio e per i due uomini crolla il confine tra vita privata e professionale. In un crescendo di intuizioni improvvise, rovesciamenti di prospettiva, coinvolgimento dell'opinione pubblica, l'intera città una Cagliari in bilico fra atmosfere mediterranee e cupezze cimiteriali - guadagna un ruolo insospettato. -
Ogni animale muore nella tana
Come un motore in avaria, il mondo degli uomini si è fermato di colpo, dopo l'ultimo sussulto di una folle corsa ai consumi. Fra i rottami del disastro si muove il protagonista di questa storia, ai margini di una Nuoro spettrale dove sopravvivono pochi esercizi commerciali e intere famiglie stazionano davanti all'assistenza sociale in attesa di un pasto. Il giovane uomo vive perlustrando i paraggi della sua abitazione di campagna in cerca di qualcosa che lo aiuti ad andare avanti, con l'indolenza di chi non concepisce un futuro, tormentato da un passato che ritorna col fantasma rancoroso del padre e che il ricordo di una madre mite non può dissipare. Fra un'incursione nell'enorme e caotico mercato alle porte della città e una discesa nella voragine della discarica a cielo aperto, l'uomo s'imbatte in un luna-park abbandonato in cui si aggira una enigmatica ragazzina, silenziosa e dallo sguardo magnetico. Tra i due si instaurerà un rapporto di dipendenza che sfocerà in possessione morbosa. Convinto che la ragazza intenda scappare, l'uomo comincerà a tenerla segregata nella casa, vivendo nella fobia che il branco di cani che battono i dintorni sia al servizio della sua fuga. -
L' identità sarda del XXI secolo tra globale, locale e postcoloniale
Uno strumento utile per nuove letture critiche della questione identitaria nella Sardegna di questo inizio di secolo: realtà emblematica del rapporto tra globale e locale e di una condizione postcoloniale che va oltre i confini della specifica area regionale. Introduzione Contarini, Marras, Pias Appartenenze Angioni. - Prospettive identitarie in Sardegna: fra lingua e letteratura Virdis - Una ignota compagnia di Giulio Angioni: aperture letterarie e identitarie all'insegna della Creolizzazione glissantiana Marras - La sardità postcoloniale di Sergio Atzeni: contro una concezione purista ed essenzialista delle nozioni di popolo e nazione Onnis - Dalla resistenza anticoloniale alla condizione postcoloniale. La Sardegna di Sergio Atzeni Sulis - Questioni d'identità nel reportage dalla Sardegna: Michela Murgia, Flavio Soriga, Sergio Atzeni Congiu - Fra tropismo identitario e identità postmoderna. La sardità ""leggera"""" di Flavio Soriga Pias - Francesco Abate, ragazzo di città' e voce dell'identità cagliaritana Nieddu - Posizionalità del nuovo cinema sardo Wagner - Multilinguismo nello Stato-Nazione: Lingua e Identità Sarda all'interno dello Stato Italiano (1992-2010) Wells."" -
Cenere calda a mezzanotte
Il cuore abbrustolito di un maiale al rogo è un'eredità pesante per la famiglia Mammaiòni. Un patto d'amore legava l'animale a Bonaria, uccisa dal taglio di un vetro infetto. Nella piccola città di Aristànis, Antonio e i tre figli da quel giorno sono in lutto. Ma Bonaria lascia il calco di sé ovunque. Vive nell'inquietudine del figlio Giomaria (bello, ironico, disperato), si riflette nello specchio che tormenta il vedovo di casa Mammaiòni, e nello sguardo scuro di Angelo, il Divino, in grado di leggere i destini altrui. Da sempre, lungo la Strada di Peppi Enna due vicine usano spettegolare nei loro cortili che ospitano limoni, susini e fantasmi di seminaristi. Qui, fra aliti di chiacchiere e calunnie, è cresciuta Luisetta il cui mondo è segnato dai deliri di una madre ostaggio di Coittèdda il demonio, dai consigli sgangherati di Maria Carta riparatrice di ossa e ombrelli. La vita intanto scorre fra fiamme di amori nascenti, ceneri di affetti perduti e un vento di voci che si solleva da un altro cortile. Le strade percorse dai personaggi si incrociano dando corpo a un romanzo corale e tragicomico di insolita sensibilità. -
Testamenti: Lettere a una monaca-Altre procedure
Sotto il titolo complessivo di Testamenti si raccolgono le due serie di scritti di Mannuzzu in origine comparse settimanalmente sul quotidiano Avvenire. Nella prima, alla finzione delle lettere indirizzate a una vecchia monaca benedettina si affida una confessione pervasa di un sentimento della fine da cui scaturisce un bilancio esistenziale individuale ma proiettato su una dimensione globale. «Verbali» esistenziali di un ottuagenario quelli inseriti nella seconda serie Altre procedure. Emerge pagina dopo pagina la dote di impostare nella brevità discorsiva problemi storici attuali di grande ampiezza (consumismo, mercificazione, globalizzazione, il fallimento della politica), intrecciandoli con i temi eterni della sofferenza, della disuguaglianza, del rapporto col divino, e innervandoli dei valori della solidarietà, dell'etica, della responsabilità. Colloqui e soliloqui provocano nel lettore riflessioni e pongono interrogativi grazie a uno stile incisivo e al tempo stesso dilemmatico, dove il rapporto con la fede diviene una «lotta con Dio». Il breviario d'inizio millennio di un originale umanesimo cristiano, da leggere nel suo fluire narrativo o da meditare per singole pagine.