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L'Athos e l'Occidente
La spiritualità ortodossa del Monte Athos in un volume che ne racconta i rapporti col mondo occidentale. -
Linee di frattura: sfide e frontiere
Questa pubblicazione presenta il frutto del lavoro e del confronto sincero e prolungato dei membri di un gruppo composto da frati domenicani appartenenti a diverse province dell'Ordine dei Predicatori, che vivono in varie regioni dell'Europa, dal Belgio alla Turchia, dalla Germania all'Italia. Si tratta di un contributo per individuare alcuni ambiti in cui oggi l'Ordine domenicano, ma non solo, è chiamato a vivere un ripensamento della sua missione. Predicare è annuncio del Vangelo, accogliendo le inquietudini che provengono dalla storia e dalla vita di uomini e donne, nostri contemporanei. Vi sono nel nostro tempo linee di frattura che spingono a uscire da modelli usuali di pensare per assumere il rischio di stare responsabilmente nel presente accogliendo le chiamate dello Spirito che da esso provengono. I testi di questo documento sono stati inizialmente elaborati in vista di una proposta di riflessione teologica al capitolo generale tenutosi a Bologna nel luglio 2016, utilizzando perciò le tre lingue ufficiali del capitolo, inglese, francese e spagnolo. -
Egeria. Rivista dell'Istituto Superiore di scienze religiose «Beato Gregorio X» di Arezzo vol. 8-9. Violenza e amore tradito. Prospettive pastorali
Un numero monografico della rivista ""Egeria"""" sulla violenza per mettere in comunicazione due mondi, quello ecclesiale e quello impegnato nella lotta contro la violenza domestica, ancora molto distanti fra loro, anche dal punto di vista ideologico."" -
Egeria. Rivista dell'Istituto Superiore di scienze religiose «Beato Gregorio X» di Arezzo. Vol. 12-13
Numero monografico e speciale dedicato a Gabriella La Mastra, una delle fondatrici della Fraternità di San Lorenzo, a Pomaio; importante studiosa della Sacra Scrittura e docente di ebraico antico e profetismo alla Facoltà teologica di Firenze e all'ISSR di Arezzo. Questo numero contiene sia saggi da lei scritti, quale La donna nei Manoscritti del Mar Morto. Studio del Documento di Damasco, che articoli a lei dedicati da studiosi che hanno avuto la possibilità di conoscerla e apprezzarne il valore: Giulio Cirignano, Maurice Gilbert, Jean Louis Ska, Leonardo Lepore, Antonio Nepi, Klemens Stock, Federico Giuntoli, Barbara Bianconi e altri ancora. A conclusione della rivista, le recensioni dei volumi: Giainisti e Sikh di Giampaolo Anderlini, Il Gesù degli «Altri» a cura di Marinella Perroni e Shintoismo di Tiziano Tosolini. -
Committenze e opere d'arte in San Domenico di Pistoia
La raccolta di studi di questo volume è proseguimento di una serie di ricerche condotte negli anni sugli aspetti storici e artistici del complesso di San Domenico di Pistoia promosse dal Centro Espaces ""Giorgio La Pira"""". Si connota come ulteriore approfondimento sulle tessere di quel colorato mosaico del complesso di San Domenico composto di molteplici aspetti della storia della comunità dei domenicani di Pistoia in relazione e nella partecipazione alla vita della città. In particolare i saggi di questo volume focalizzano l'attenzione sulle opere pittoriche conservate nella chiesa in rapporto alle committenze, alle attribuzioni, ai caratteri stilistici e alla loro iconografia. Tale opera di studio e di memoria risulta particolarmente rilevante in quest'anno, in cui ricorre l'800º anniversario dalla fondazione dell'Ordine domenicano e la nomina di Pistoia a Capitale della cultura in Italia 2017. La felice coincidenza di queste due date è motivo per scorgere come nella storia, in modi nuovi e sempre diversi, un'eredità di spiritualità e di vita può essere ancora contributo - nel reciproco dare e ricevere - alla vicenda della città."" -
La comunità svizzera a Firenze: ieri e oggi
Una fotografia della presenza svizzera sul territorio fiorentino oggi non può prescindere dai suoi numerosi e profondi legami col passato. Ma il contributo degli Svizzeri a Firenze continua nel nostro presente. Questa serie di saggi affronta molteplici aspetti - alcuni dei quali inediti - del rapporto tra Firenze e la Svizzera, un rapporto sul quale in anni recenti si è concentrata l'attenzione di alcuni ricercatori storici. In questo volume vengono approfondite questioni storiche, politiche, economiche e culturali dei numerosi elementi che caratterizzano da secoli il dialogo tra Firenze e la Confederazione Elvetica, senza dimenticare alcune puntualizzazioni di metodologia storiografica. Un viaggio insolito tra figure e istituzioni che continuano a influenzare la vita sociale e culturale della città. -
Sempre proteso verso Cristo
Molte sono le costanti del pensiero di Thomas Merton, grande figura di mistico e pensatore, a suo tempo ispiratrice addirittura della Pacem in terris, che di volta in volta gli studiosi hanno approfondito: il gusto dell'eccesso e dello spirito libero che stanno alla base del suo essere monaco; la critica della ragione che mortifica la creatività; l'Amore e la sua centralità; la Sapienza come motore e fine della divinizzazione dell'uomo. La figura del mistico, i suoi scritti spirituali, le sue ricerche esistenziali, rimangono a tutt'oggi decisamente attuali, e anzi col senno di poi se ne riesce a cogliere (per esempio a proposito dell'invadenza delle nuove tecnologie, o della necessità del dialogo tra le religioni) la spiccata carica profetica. Merton ha ancora molto da dire alle generazioni attuali: la sua visione di una spiritualità profondamente incarnata nella drammaticità dell'esistenza umana (che fu poi in definitiva la chiave del suo successo letterario, costringendo il lettore all'immedesimazione) è oggi un linguaggio accattivante per la metanoia dell'uomo disperante della post-modernità. -
Entrare nell'abisso trinitario. Itala Mela, monachesimo e mondo
Itala Mela, insegnante di lettere, fece della scuola la sua missione, in parallelo all'attività nella Fuci (primi anni Venti del secolo scorso) fino a quando la malattia infranse il progetto di una monacazione in Belgio per partecipare poi a una fondazione benedettina in Italia che si ispirasse al rinnovamento liturgico che si stava diffondendo. A poco a poco si impose, per inabilità all'insegnamento, la rinuncia alla cattedra statale. In casa - coi genitori prima, poi il padre e la zia non credenti - visse i voti dell'oblazione benedettina secolare consacrata, forte della Regola di san Benedetto che le dava il perimetro esterno di un cammino imperniato su una vocazione unica, nitida fin dal 1930: «La volontà di Cristo, che io sento imperiosa nel profondo della mia anima, è di trascinarmi, d'immergermi con Se stesso negli abissi della Santissima Trinità». Dopo lo sfollamento sull'Appennino durante il secondo conflitto mondiale, Itala riuscì a dedicarsi - in obbedienza al vescovo di La Spezia, la sua città - all'animazione del mondo culturale e cattolico tra il 1946 e il 1953, presenziando o seguendo da lontano le iniziative che suscitava. -
La Regola di san Benedetto nel contesto delle antiche Regole monastiche
Dal VI secolo la Regola di San Benedetto ritma il quotidiano di numerose comunità monastiche nel mondo. Serve anche come guida a laici che si riconoscono nella spiritualità benedettina e, fenomeno recente, a capi di impresa. In un'esplosiva introduzione, Dom Guillaume disegna quindici secoli di epopea e di influenza benedettina. Per lui il monachesimo incarna la sintesi più compiuta del cristianesimo rispondendo a tre campi in cui la sete dei nostri contemporanei è profondamente viva: la spiritualità, la teologia e l'arte di vivere. Da qui nasce il suo credo che stupirà molti: il XXI secolo sarà monastico, o non sarà. -
Exordium Magnum Cisterciense o narrazione dell'inizio dell'ordine Cistercense
L'imponente opera scritta intorno al 1190 da Corrado, abate di Eberbach, è qui riproposta in italiano nell'interessante edizione di padre Riccardo Spreafico. Il testo è una raccolta agiografica in sei libri sulle origini dell'Ordine Cistercense. Definito dagli studiosi una teologia ""per exempla"""" della storia della salvezza, presenta la Chiesa e, in essa, il monachesimo di Cîteaux come luoghi in cui si compie il disegno di Dio. Attraverso le gesta e la santità dei primi padri, i loro miracoli e i fatti prodigiosi che li vedono coinvolti, si mette in rilievo il valore sublime della vita cistercense in tutte le sue dimensioni, come via di conformazione a Cristo. Questo testo resta uno dei maggiori esempi di letteratura medievale, che combina la narrazione storica con la raccolta di racconti morali, un vero e proprio libro di istruzioni sulla fioritura dei cistercensi a Clairvaux."" -
Thomas Merton: una spiritualità inquieta
L'eredità culturale e spirituale di Thomas Merton, a mezzo secolo dalla scomparsa, non tende a spegnersi, persistendo una miriade di studi intorno alla sua imponente opera che spazia in ambiti diversificati come la mistica cristiana, la vita contemplativa, il rinnovamento monastico, l'azione sociale, le varie religioni nel mondo e la condizione intima dell'uomo indagata anche attraverso un'ampia produzione poetica. Affrontare la sua figura significa seguire gli stessi percorsi apparentemente indipendenti della sua scrittura, che trovano l'elemento unificante nella volontà di mettere in luce le esigenze latenti di un'umanità confusa, esiliata dalle verità più profonde. Attraverso il pellegrinaggio geografico e spirituale di Merton si coglie l'archetipo dell'uomo in una continua ricerca, che fa esperienza di Dio nella vita contemplativa per porsi poi in quello stato di irrilevanza, di marginalità che facilita la genuina apertura verso altri mondi, altre culture, verso una moltitudine di persone che possono far confluire le differenze in un'antica, originaria unità. -
Domenicani a Costantinopoli prima e dopo l'impero Ottomano. Storie immagini e documenti d'archivio
Il volume racconta la storia dei Domenicani in Asia Minore attraverso la vita della comunità italiana di Istanbul, e non solo. Grazie allo studio dei documenti custoditi nell’Archivio domenicano del convento di Sen Piyer (Santi Pietro e Paolo) a Galata, sono riemerse dall’oblio del tempo e dalla polvere delle carte le tante vicende di uomini e donne che hanno avuto un ruolo significativo per la presenza dei frati Predicatori in Turchia e più in generale per la storia culturale della città di Costantinopoli/Istanbul. Il volume ripercorre la lunga parabola dell’Ordine Domenicano in Turchia e in Terra Santa, dall’autunno del medioevo fino alla nostra contemporaneità e all’indomani dell’ottocentesimo anniversario della Confermazione della Regola dell’Ordine (1216/2016). Nella cosmopolita Costantinopoli bizantina, prima, e nella capitale ottomana, poi, i Domenicani furono costantemente presenti, sebbene con alterne vicende. Le tracce monumentali e quelle ""umane"""" sono oggetto specifico dei saggi che il volume raccoglie. Negli ultimi due secoli la rinnovata comunità dei frati italiani ha salvaguardato e custodito nel convento di Galata – riedificato nel 1843 su progetto dell’architetto ticinese Giuseppe Fossati – le memorie dei padri che lo hanno abitato, dei cenobi di Smirne, di Bakirköy e naturalmente della comunità levantina di Istanbul, che ne documentano la storia a cavallo tra la fine dell’impero ottomano e la nascita della Repubblica turca, fino ad oggi. L’opera è suddivisa in tre principali sezioni: """"Storia e topografia"""", """"Architettura e storia dell’arte"""" e """"Letteratura e storiografia"""". Una seconda parte è dedicata ai contenuti della mostra che si è tenuta negli ambienti del convento domenicano dal dicembre 2016 a febbraio 2017, in cui sono stati presentati preliminarmente i risultati di questa ricerca a un pubblico più vasto. Più in generale il volume muove dall’intento di restituire e consegnare alle generazioni future la complessa dimensione identitaria e la ricchezza storico-culturale di un luogo che affonda le sue radici nell’eredità classica, ma che non ha mai rinunciato a farsi interpellare dalla co-presenza di culture diverse pacificamente conviventi."" -
Poesia e sacro
Un'antologia di versi a celebrazione del sacro, perché come dice Roberto Mussapi nell'Introduzione di questo volume, il «sacro è qualcosa di profondamente vicino al mito, e, come il mito non va mai ridotto a un repertorio di favole, così il sacro non si deve ridurre a un semplice repertorio di icone sacrali, di riti. In poesia l'energia del sacro è la capacità della domanda: è l'atteggiamento del cieco che si rivolge a Cristo e gli dice: ""Dammi la luce"""". Nel momento in cui il cieco non pensa più di dover credere, è caduto qualcosa, è caduta la domanda, la fame stessa del sacro. La poesia nasce, antropologicamente, per fame del sacro. Il sacro non basta mai, perché rimanda continuamente a Dio, ma non ce lo dà in pasto. E la poesia è anche un modo per illudere di donare una coincidenza di tempi: l'oltretempo, il passato, il presente, il futuro»."" -
Gesù e le prime comunità cristiane. Tra storia e teologia
Il confine su cui i contributi di questo libro corrono è un confine molteplice: è quello tra ebraismo e cristianesimo, o meglio tra i giudaismi del I secolo e movimenti sorti a partire da Gesù, ma anche quello tra gli scritti riconosciuti come autorevoli e canonici dalla Chiesa nei secoli e scritti non canonizzati, e infine il confine tra ricerca storica e ricerca teologica. È anche un confine tra l'interesse generale su temi che spesso vengono affrontati nei media e nel rapporto con il grande pubblico in modo superficiale e generico e l'approccio rigoroso e scientifico, talvolta così specialistico da far desistere chi vi si avvicina con il desiderio di orientarsi. Lo stile dei contributi è quello di una comunicazione che mira a un'alta divulgazione su temi di indubbia complessità, ma con desiderio di chiarezza e facendosi invito a un cercare ulteriore. La presentazione dei temi in stile didattico è anche ricca di interrogativi problematici e condotta sempre con una preoccupazione di comprensibilità e con l'invito ad andare in profondità, nel lasciarsi interrogare da domande talvolta scomode o inquietanti. -
La solitudine dell'eremo. Thomas Merton e i Camaldolesi
"La solitudine dell'eremo"""" contiene la corrispondenza intercorsa tra Thomas Merton ed i diversi interlocutori, soprattutto Anselmo Giabbani, in riferimento all'idea e al desiderio del monaco trappista di un suo possibile """"transitus"""" dall'Ordine Cistercense della Stretta Osservanza alla Congregazione Camaldolese. La corrispondenza si estende per un periodo di circa quattro anni (settembre 1952 - marzo 1956) per un totale di 36 lettere. La domanda centrale alla quale Merton cerca di dare una risposta, interpellando diversi personaggi ecclesiastici e del mondo monastico di quell'epoca, riguarda il desiderio di passaggio ad un ordine più """"contemplativo"""" di quello in cui si trova. I dubbi, i desideri, le delusioni, i tentativi di trovare una soluzione, i sogni e le varie risposte di coloro che cercano di aiutare l'animo tormentato di Merton convergono verso una soluzione diversa dal desiderio nascente del monaco dell'Abbazia del Gethsemani." -
Chiamati ad andare oltre. Il cammino quotidiano della vita monastica
La vita monastica ha un messaggio da offrire al mondo di oggi, così spesso disorientato e travagliato. Essa dimostra che vale la pena di dare la vita per il Signore nell'ascolto della sua Parola, nella preghiera, nella fraternità e nella carità. È quindi un forte richiamo ad andare oltre, una freccia che indica il valore dell'Assoluto, una testimonianza credibile della possibilità di una vita in comune attuata quotidianamente, nella ricchezza delle diversità, in conformità al desiderio di Dio che vuol fare di noi un cuor solo e un'anima sola. -
Sermoni per il tempo di Natale
Il verbo che si fa breve, il verbo che si fa parola, la parola che si fa scrittura, la scrittura che si fa bacio. Il mistero dell'incarnazione è la prima rivelazione che Cristo ha fatto di sé a Bernardo, rivelazione che spiega la sua vocazione alla vita monastica, che sostiene il suo ministero di abate, che dà luce al suo compito di predicatore della parola e forza al ruolo di costruttore dell'Europa, diventando il punto sorgivo della sua contemplazione e del suo servizio alla Chiesa. Presentiamo qui l'arco dei sermoni per il tempo liturgico che abbraccia il mistero della natività fino alle tre manifestazioni dell'epifania: la nascita, il battesimo di Gesù e le nozze di Cana. In essi mentre si illumina il mistero del verbo immenso fatto bambino, della sua regalità del suo sacerdozio, viene alla luce il mistero della creatura umana creata a sua immagine e il mistero della Chiesa grembo della sua rigenerazione dalle fonti della misericordia. La teologia di Bernardo nasce dalla sua esperienza della liturgia nella comunità monastica e ad essa è rivolta, come pure è rivolta a tutti coloro che seguono il verbo incarnato con lo stesso cuore umile e appassionato del cantore di Maria. -
La vita monastica oggi
La vita monastica ha per sua stessa conformazione la continua necessità di rinnovare il proprio contatto con Dio. In un’epoca come l’attuale, così magnifica ma anche così complicata, il monachesimo e in particolare quello femminile benedettino che questo volume analizza, si dimostra come l’elemento profetico e unificante portatore dei fondamentali valori religiosi dell’uomo. Madre Monica Della Volpe si rivolge, in queste pagine, alle consorelle di Valserena in una sorta di dialogo materno nel quale tocca alcuni nodi particolari dell’argomento ed insegna l’autenticità del servizio a cui tutte loro sono chiamate. La vita comune, in particolare, deve essere spunto per una maturazione umana che tocca l’apice nell'incontro: incontro con la realtà del monastero e con gli insegnamenti della badessa che, infatti, non a caso diventa maestra di vita per novizie e consorelle. -
Come cembali squillanti. I santi: una vita donata
Queste pagine raccolgono brevi, ma significativi, interventi che hanno come protagonista «la santità» a cui tutti siamo chiamati. La Chiesa ha bisogno di santi poiché essi sono i veri riformatori dell'umanità e solo per mezzo loro ci potrà essere una «vera rivoluzione». La Chiesa ha anche bisogno di conoscere i santi perché sono testimoni autorevoli e credibili di una vita donata totalmente a Cristo. La vita di un santo è come un «cembalo» la cui musica si espande e raggiunge i cuori coinvolgendoli nell'ardente desiderio di imitare le vicende di queste semplici ma grandi creature, nell'aderire totalmente a Cristo. La storia del mondo, la storia di ogni creatura si rivela nel mistero di Dio che a sua volta si manifesta pienamente in Cristo Gesù; il mistero di Gesù raggiunge il suo vertice nel mistero della Croce. Ogni uomo trova il senso della sua vita in Gesù, nella sua morte e nella sua risurrezione. Tutti gli uomini sono interpellati a guardare a colui che ha dato la vita per l'intera umanità. Questa è stata l'aspirazione costante dei santi che hanno fatto della loro vita una lode a Dio: in cymbalis bene sonantibus laudate eum in cymbalis iubilationis (Sal 150,5). -
Mistica e filosofia nel pensiero di Marco Vannini
Marco Vannini, nel corso di una trentennale ricerca, ha curato e tradotto varie opere della mistica cosiddetta speculativa nonché sviluppato una profonda riflessione sui fondamenti filosofici del cristianesimo. A questi temi, dopo un focus iniziale sullo Zeitgeist spirituale odierno, è dedicato il presente lavoro, con un inquadramento critico dell'autore e un'analisi sui punti nodali del suo pensiero, quali ad esempio il monismo dinamico, il distacco, il fondo dell'anima, la generazione del logos, la dialettica dello spirito. La radicalità di alcune sue tesi mette in luce l'esigenza religiosa fondamentale del mondo contemporaneo, il bisogno di una fede spiritualmente sostanziata, capace di illuminare e armonizzare sapientemente il vissuto quotidiano in tutta la sua integralità e ampiezza. In quest'ottica il mistico speculativo, dopo il distacco dall'hic et nunc, in quale posizione e con quali modalità si viene a collocare nella sua «ridiscesa» all'interno della contingenza, dal momento che in tale dimensione egli è costretto necessariamente a vivere? Questo «precipitato» esperienziale costituisce un aspetto che, per quanto rilevante anche da un punto di vista teoretico, da un punto di vista eminentemente morale si rivela assai problematico, se non addirittura aporetico.