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Il melagrano cantò
Quando si fa scuro, certe sere d'ombra, sui monti, a ponente, e le strade sanno di vinaccia, mi piace tornar, con la mente, ai giorni d'infanzia. È come ritrovare quello che abbiamo di più caro in fondo all'anima, fermarci, nel tempo che trascolora, a ragionare con l'amico che c'è stato sempre vicino… Il melagrano cantò è la prima raccolta di novelle di Idilio Dell'Era, pubblicata in prima edizione nel 1938. In quegli anni, oltre a svolgere la sua funzione di sacerdote di Casal di Pari, egli era impegnato in un'intensa attività di scrittore, che gli aveva portato già alcuni lusinghieri riconoscimenti da parte di Ada Negri e di Angelo Silvio Novaro per la poesia, di Ettore Cozzani e dell'Eroica per le prose. In quanto novelle, si tratta di composizioni brevi nelle quali c'è un'unica vicenda, in sé conclusa, colta nei suoi momenti essenziali, e personaggi che si ritrovano nella vita quotidiana, inseriti in genere in una cornice realistica e credibile. La prosa di Dell'Era, quasi inimitabile, rende questo testo uno dei grandi momenti letterari del Novecento italiano. -
La vita nello Spirito tra Oriente e Occidente. Un'unica via, due sentieri per rispondere alle sfide dell'oggi
Questo volume raccoglie diversi contributi presentati in un Seminario di teologia tenutosi a Loppiano nell'Istituto Universitario Sophia, evento organizzato dal Dipartimento di Ontologia Trinitaria incollaborazione con la Facoltà Ortodossa di Teologia di Cluj-Napoca (Romania) e con la Comunità dei Figli di Dio di don Divo Barsotti. L'attenzione è stata rivolta particolarmente sull'esperienza cristiana come vita «nello Spirito», colui che, unità e distinzione in Dio, si fa luogo d'incontro con l'altro. Da qui il senso del titolo: l'«unica via», quella del medesimo Spirito, nei «due sentieri» percorsi in Oriente e in Occidente. -
La comunità monastica
L'autore, grande conoscitore della letteratura monastica, dopo una prima esposizione di prevalente carattere storico e un'altra di indole dottrinale passa a considerare come il senso della comunità si estrinsechi sul piano pratico e operativo, rivelando un'esperienza e una saggezza frutto di un'intera vita. Per don Gregorio Penco, la vita di comunità non può essere adeguatamente sviluppata e fruttuosamente vissuta senza una visione comune. «La comunità è la tenda del convegno, la tenda dell'alleanza, in cui è possibile un più intimo colloquio con il Signore, in cui è dato raggiungere l'esperienza spirituale più piena». -
Perfectio conversationis. Riflessioni per un rinnovamento del monachesimo occidentale secondo lo spirito e la lettera della «Regula Benedicti»
Le riflessioni del monaco-eremita Gabriel Bunge su alcuni punti nodali della Regola di san Benedetto, oltre a una grande conoscenza della letteratura monastica antica, rivelano un amore totalizzante per la vita monastica. Padre Bunge, autore di vari saggi di spiritualità monastica, ci offre alcune essenziali considerazioni per un recupero sempre più autentico della Regola di san Benedetto per il nostro tempo. E lo fa seguendo un percorso classico e tradizionale. Ogni volta, infatti, che, nel corso dei millecinquecento anni di vita dell'ordine monastico benedettino, si è ritornati ad una osservanza più coerente della Regula Benedicti, attraverso numerose riforme, si è sempre ripartiti dal recupero dei Padri dell'antico monachesimo orientale. -
Con amore e nostalgia. Studi sul beato Ildefonso Schuster
Già pubblicato in questa stessa collana nel 2004, ora il volume di Luigi Crippa sul beato Ildefonso Schuster viene riproposto in una nuova edizione, a oltre quindici anni di distanza. La continua richiesta da parte dei lettori per un testo che era da tempo esaurito è segno evidente di come la figura dell'abate benedettino, divenuto arcivescovo di Milano e proclamato beato da Giovanni Paolo II nel 1996, sia quanto mai attuale e vicina alla sensibilità dei nostri tempi. Nella Presentazione alla prima edizione, Valerio Cattana scriveva: «Il monaco e l'arcivescovo Schuster ha saputo realizzare il progetto di Dio su di lui in tempi non meno precari dei nostri: contro tutte le nostre pigrizie e pseudo-giustificazioni. Credo proprio che il lettore verrà affascinato da queste pagine ""con amore e nostalgia""""!»."" -
Donne di parola. Pastore, diacone e predicatrici nel protestantesimo italiano
Questo libro a più voci mostra un panorama delle diverse esperienze di donne che vivono il loro ministero «ordinato» nelle Chiese evangeliche storiche in Italia. L'accesso al ministero pastorale data dal 1962 per la Chiesa valdese ed è stato deciso nei decenni successivi dalle altre Chiese. Si tratta di un ministero che ha una genealogia storica fin dal tempo della Riforma protestante e nelle Chiese evangeliche di tutto il mondo. Vissuto come occasione di esprimere la differenza di genere nel rapporto con la Parola predicata e con la cura pastorale, l'accesso ai ministeri «ordinati» ha portato dentro le Chiese le diverse fasi dei movimenti delle donne, dalle pratiche di emancipazione, al pensiero della differenza, ai movimenti #metoo. Le pastore, le diacone, le teologhe si sono poste in dialogo con i femminismi che attraversano il nostro tempo. In questo libro si dà conto anche di questo dialogo, così come di quel dialogo ecumenico essenziale per far crescere le Chiese tutte nella riflessione sui ministeri femminili. -
Forma e forme della Chiesa. Per una chiesa estroversa
Il presente volume raccoglie gli Atti di un Convegno dei docenti della Facoltà Teologica dell'Italia Centrale, svoltosi a Firenze (5-6 ottobre 2018). A partire dalle provocazioni di papa Francesco, i vari contributi cercano di approfondire, da un punto di vista interdisciplinare, quale forma oggi la Chiesa sia chiamata ad assumere per rispondere alle esigenze della contemporaneità. In questo contesto, «missione» e «sinodalità» rappresentano due termini-chiave che aiutano a cogliere l'identità non soltanto del popolo di Dio, ma anche del singolo battezzato all'interno del «noi» ecclesiale. Questo volume introduce all'interno dell'odierno dibattito ecclesiologico e vuole offrire un suo contributo alla riflessione ecclesiale sulla riforma della Chiesa. -
Concilio e partecipazione laicale
I saggi qui raccolti, dove l'ecclesiologia, la teologia cattolica e ortodossa, la liturgia, il diritto canonico e la storia vanno a comporre una bella sinfonia, ricercata in ambito accademico e assolutamente nuova nel suo ripresentarsi, vogliono offrire il loro contributo nella ricerca, inserendosi, attraverso l'avventura del ""pensare insieme"""", nella riflessione teologica postconciliare dell'essere laico e laica, per riscoprire, alla luce del loro peculiare carisma, una più vera e autentica partecipazione attiva alla vita della Chiesa. Il dibattito sulla partecipazione laicale all'interno della compagine ecclesiale ha caratterizzato la riflessione ecclesiologica postconciliare, a partire dagli stessi documenti magisteriali del Vaticano II. Un grande passo in avanti è rappresentato dal far emergere la loro specifica vocazione e partecipazione attiva nella Chiesa, senza ricorrere al binomio clero-laici. La domanda importante non verterà allora sullo specifico del laico, ma su quali siano le relazioni proprie dei laici e quali siano quelle proprie del ministero ordinato."" -
«Ciò che era fin dal principio». L'emergere dell'ortodossia nel cristianesimo primitivo
Negli ultimi anni gli storici del cristianesimo antico si sono impegnati instancabilmente per cercare di comprendere se si possa parlare di una forma di cristianesimo standardizzato nei primi secoli o se invece c'erano all'inizio una varietà di ""cristianesimi"""" tra i quali alla fine ha prevalso il cattolicesimo. In tal caso, quali sono stati i fattori per cui questo è emerso mentre gli altri sono gradatamente scomparsi? Si può parlare di ortodossia ed eresia nella Chiesa antica, oppure ortodossia è solo quanto è stato imposto dalla fazione vincitrice? Durante i primi secoli della sua esistenza, come ha potuto la Chiesa risolvere i suoi problemi dottrinali e strutturali per raggiungere la cattolicità nel confronto con le sfide dottrinali, sociali, politiche e disciplinari, fino al punto da chiamare se stessa """"Chiesa cattolica""""?"" -
Tra stella e stella
L'autrice del libro che affronta lo sguardo, ci restituisce ancora una volta il desiderio e la brama di andare alla radice di sé stessi, di essere, per ristabilire un autentico dialogo con l'Altro, che abita il nostro io e risiede nel tutto. I racconti narrati e le poesie diventano lo strumento di questo viaggio interiore, di rinascita, di scoperta, di ricordi, di stupore e di nostalgia. Il lettore non si ferma, legge, immagina e pensa, perché reale e ideale si fondono in questa stupenda raccolta, che, pur nutrendosi del contesto storico del presente, può dirsi acronica, ascrivibile a ogni età, coglibile sempre da chi non ha dimenticato la lacrima o il sorriso. I testi sono ispirazioni creative e faticose dell'autrice, esprimono una condizione particolare della sua anima, un tentativo etico, nobile e incessante di rispondere alla verità. Un'etica e un impegno, belli e profondi. Una cura per sé e per gli altri. Un'istantanea dinamica e ferma sui pensieri quasi a raccontarsi, quasi a raccontarci. -
La primavera della democrazia. Il 1849 a Prato e in Toscana
Gli ""anni caldi"""" del Risorgimento italiano, che portarono poco dopo all'Unità d'Italia, come furono vissuti a Prato e, in parte, nella vicina Firenze. I protagonisti del Risorgimento pratese, visti attraverso le testimonianze che ci hanno lasciato quanti hanno vissuto in prima persona quegli anni turbolenti: soprattutto diari, resoconti e lettere. La cultura pratese dell'epoca e i rapporti con i grandi protagonisti di quegli anni, da Garibaldi a Mazzini a Guerrazzi. Un testo a più mani, scritto da storici e archivisti ma rivolto a un pubblico molto vasto, a chiunque voglia conoscere più da vicino come una piccola città toscana ha vissuto i momenti cruciali della storia italiana. Garibaldi, quindi, non come siamo soliti vederlo nei libri di storia, ma come ce lo ha raccontato il patriota pratese che l'ha aiutato a nascondersi in città per una notte e a fuggire verso Roma; Mazzini come appare attraverso le carte del pratese Pietro Cironi, che con lui era in grande confidenza e che risistemava gli scritti del grande genovese in vista della pubblicazione."" -
Verso l'ignoto. Donne moderniste di primo Novecento
Gli anni che collegano e differenziano i secoli XIX e XX sono ricchi di fermenti ideali, ecclesiali e politici, il fenomeno modernista incrocia tutto questo e svela la complessità delle sue istanze di riforma ecclesiale e riformulazione teologica, di trasformazione civile e articolazione pedagogica. Le donne vi sono coinvolte a molti livelli: nelle relazioni di amicizia testimoniate negli epistolari, nelle iniziative educative e solidali, nella letteratura impegnata, nel sogno di un diverso rapporto fra i sessi, nell'ideale di autenticità religiosa al di là delle barriere confessionali e anche in dibattiti propriamente teologici. Appare così una trama biografica, letteraria e geografica nella quale si incontrano nomi abbastanza famosi, ma spesso letti isolatamente, come quelli di Dora Melegari, Adelaide Coari, Antonietta Giacomelli, Teresa Pioli, Maria Montessori. Altre novellatrici e intellettuali, giornaliste e appendiciste, poetesse, educatrici, favoliste e scrittrici per l'infanzia formano una galassia che resta in parte sommersa. In questo studio riescono non solo a emergere, ma anche a mostrare le connessioni che ne fanno una sorta di comunità solidale. Un racconto avvincente pieno di volti e di memorie e ricco di sogni, che è al tempo stesso un valido strumento di ricerca e di ricognizione bibliografica. -
La trinitaria «forma» dell'amore. Teologia come comunicazione: dalla semiotica alla metafisica dell'amore. Approdo metafisico-trinitario in San Francesco e Dante Alighieri
L'opera presenta una silloge di saggi orientati a mostrare i presupposti di una metafisica trinitaria dell'amore. L'assunto di fondo è dato dall'idea di un amore vero, Trino ed Uno, che è comunicazione comunionale di sé, dono d'amare, sommamente amante e sommamente amato. In questo percorso l'Autore riparte dalle lezioni della semiotica e della linguistica (con l'aiuto di Umberto Eco anche come romanziere) per preparare il percorso che aprirà la strada alla tematizzazione di tale amore. Oltre alle scienze linguistiche, alla logica e alla filosofia, il dialogo più serrato e continuo sarà con il mondo delle lettere, privilegiando fra queste soprattutto la poesia, fino ad affrontare il tema della metafisica dell'amore in prospettiva trinitaria, nella seconda parte del testo, dialogando lungamente con l'estetica teologica di Hans Urs von Balthasar, con la concezione mistico-pastorale di Dio Trino ed Uno negli Scritti di san Francesco d'Assisi e con la professione di fede in Dio Trino ed Uno nella ""Vita Nuova"""", nel """"Convivio"""" e nella """"Divina Commedia"""" di Dante Alighieri."" -
Pedagogia viva. Cîteaux novecento anni dopo
Questo volume è già stato pubblicato, oltre vent'anni fa. Ne riproponiamo una nuova edizione, sia in omaggio all'autrice, sia in risposta alle esigenze del momento presente. Se numerosi sono i documenti ecclesiali emanati in questi ultimi anni, riguardanti il rinnovamento della vita contemplativa, ci sembra che grande sia la sete di esperienze di vita e di riflessioni approfondite su questo stesso soggetto. Ogni comunità monastica o contemplativa può trovare tra le pagine di questo testo linee orientanti i passi di chi sceglie di vivere nella ricerca del Volto di Dio - Vultum Dei quaerere. Il vero corpo del libro, di cui la prima parte storica è solo un'introduzione, è costituito da sei capitoli che enucleano sei punti al cuore della pedagogia viva: la visione ecclesiale; il cammino della conversione; l'educazione all'amore; la missionarietà; l'esperienza delle fondazioni; il cammino della figliolanza. «Può esistere una conclusione nella ricerca di una pedagogia? La pedagogia è ricerca continua e continua evoluzione che accompagna l'uomo nel suo divenire e nella sua storia. Ciò su cui abbiamo riflettuto insieme è il lento cammino di una comunità che vuole trasmettere quanto ha vissuto ad altre generazioni, che continueranno ad elaborarlo nella fedeltà alla grazia della vocazione ricevuta» -
Il segreto dell'alba. Storie e parole di rinascita
Il segreto dell'alba è una sapienza di rinascita che viene dalle tante notti della terra. Lo si sente sussurrare nelle storie ferite in cui una qualche forma di speranza viene custodita e faticosamente consegnata alle parole. Nell'ostinazione della vita che non si rassegna risuonano legami salvifici e simboli capaci di sciogliere la sofferenza o almeno di interrompere la sua eco. Grazie a questi, le comunità possono trasformarsi in un grembo in cui ogni singolarità è effettivamente destinata a fiorire. -
Economia al femminile. Donne, lavoro e impresa in prospettiva storica
Le donne sono il 51,3% della popolazione italiana, ma solo il 42% degli occupati, il 29% dei manager e il 17,1% dei dirigenti privati. Dati che pongono il nostro paese nelle posizioni di coda in Europa. Anche nell'accademia e nel campo della ricerca scientifica le cose non vanno meglio: le donne rappresentano il 58% dei laureati italiani nelle nostre università, ma solo il 37% dei ricercatori e il 22% dei professori ordinari. Gli interventi raccolti in questo volume nascono da un duplice intento. In primo luogo, comprendere meglio le difficoltà e gli ostacoli che le donne incontrano per entrare ed affermarsi nel mondo del lavoro e delle imprese, mostrando le potenzialità che una piena partecipazione delle donne alla vita economica potrebbe aprire non solo per loro, ma per la società nel suo complesso. Il secondo obiettivo è quello di portare alla luce le radici storiche e culturali di questi problemi, indagando come la questione femminile è cambiata nel tempo; come questa è stata rappresentata dalla teoria economica; quale contributo, infine, la donne hanno dato alla nascita e allo sviluppo della scienza economica. -
Il beato Stefano Bellesini agostiniano. Un cuore grande e fedele
Malgrado ci separino due secoli dal tempo in cui visse il beato Stefano Bellesini, religioso e sacerdote agostiniano, la sua testimonianza risplende sempre attuale in un mondo afflitto da mali materiali e spirituali. Dare tutto per amore è stato il suo stile sin dalla giovinezza. Di nobili origini, non esita ad abbandonare gli agi per farsi religioso, avendo solo «da perdere». A Trento, nell'incombente soppressione degli ordini religiosi, in età napoleonica, le qualità di abile e amorevole pedagogo gli guadagnano la stima dell'autorità civile, che gli offre prospettive allettanti, costringendolo però di fatto a scegliere tra scuola e comunità. Agostiniano autentico, Bellesini opta per la fraternità, raggiungendo audacemente i confratelli - in clandestinità e senza documenti - nello Stato Pontificio. Uomo di preghiera, ricco di zelo per le anime, p. Bellesini risplende come modello per molti sacerdoti minacciati dall'individualismo, da condotte divisive o collusive col mondo. La vera santità parla sempre all'oggi perché riflette la perenne attualità di Cristo. Sulla scia del grande Agostino, queste pagine coniugano affetto e profondità, svelando il volto di un uomo felice di amare Dio e servire il prossimo. -
Giorgio La Pira. Vangelo e impegno politico
Giorgio La Pira (1904-1977) originario di Pozzallo in Sicilia, professore di diritto romano a Firenze, laico domenicano e impegnato nell'apostolato per i poveri, uno tra i padri della Costituzione italiana. Dalla parte dei poveri, si impegnò per una società equa e solidale e per un mondo in cui le armi fossero trasformate in aratri e si aprissero vie di disarmo e di pace. Maturò l'intuizione di una chiamata di Dio per i popoli discendenti di Abramo - ebrei, cristiani e musulmani - chiamati a vivere attorno al mare Mediterraneo, relazioni di dialogo e di pace aperti all'intera umanità. Intuizione guida del suo pensiero era ciò che egli indicava come «il sentiero di Isaia»: la storia del mondo è paragonabile al corso di un fiume che sotto la spinta della grazia va verso la sua foce, la pace e l'unità dei popoli. La sua testimonianza continua oggi ad interrogare un tempo che vive sfide analoghe a quelle da lui affrontate e a cui rispose con attitudine di fede e dialogo in vista di una fraternità universale. -
La Lettera ai Romani
Il Commento alla Lettera ai Romani del biblista Valerio Mannucci (1932-1995), realizzato secondo lo spirito conciliare della Dei Verbum, si distingue per grande sintesi ed efficacia. Il testo è nato dalla ricerca scientifica dello Studio Teologico Fiorentino nella fase di trasformazione in Facoltà Teologica dell'Italia Centrale e dalla quotidiana esperienza pastorale dell'autore con i giovani della FUCI fiorentina, che hanno sollecitato una nuova edizione. La sua attualità si manifesta per il metodo di profonda sintonia con la lettera apostolica di papa Francesco Aperuit illis del 2019: «La dolcezza della Parola di Dio ci spinge a parteciparla a quanti incontriamo nella nostra vita per esprimere la certezza della speranza che essa contiene». -
La santità predicata. I santi del calendario liturgico universale
Chi annuncia la Parola di Dio, pur trattando di argomenti concernenti la nostra salvezza, ha il dovere di farlo in una forma non pedante, ma «graziosa», come si diceva una volta, cioè il più possibile accattivante, incisiva, dove l'aneddoto e l'attualizzazione hanno un loro giusto spazio, e il tutto sia articolato in modo da istruire e al contempo toccare le corde del cuore, evitando lungaggini inutili che rischiano di compromettere l'interesse del lettore. Mai come oggi abbiamo bisogno di parole chiare, vere, profonde, sentite. E crediamo che uno dei modi più efficaci per trasmettere il vangelo sia quello di servirsi delle gesta umili e gloriose dei santi, luci rimaste fulgide, in un mondo che promette paradisi artificiali e poi lascia spazio all'angoscia e alla disperazione. Il testo si rivolge ai vari operatori pastorali, come anche a tutti coloro che non si accontentano di semplici notizie sulla vita dei santi, già fornite da numerose raccolte agiografiche, ma ricercano più ampie sollecitazioni spirituali per nutrirne profondamente l'anima.