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La medicina ci fa ancora bene? Libri di base per il XXI secolo
Il livello di sofisticatezza raggiunto dalla medicina moderna è un traguardo eccezionale, che permette a molti di noi di beneficiare di una qualità di cure che non ha precedenti nella Storia. Eppure il progresso medico ci presenta un conto da pagare: la resistenza agli antibiotici, i supermicrobi in perenne mutazione e le conseguenze indesiderate e devastanti derivanti dalla prescrizione di oppiacei fanno ormai parte del panorama medico contemporaneo. L'esperienza umana naturale sta diventando ""medicalizzata"""" in modo eccessivo, a causa della nostra ricerca ossessiva di rimedi farmacologici a ogni tipo di sofferenza? I costi astronomici che ne derivano stanno scavando ulteriormente il solco dell'ineguaglianza globale? Dove ha fallito la medicina moderna, in cosa deve cambiare? Quest'incisivo volume mette in discussione i modelli etici ed economici delle pratiche moderne e l'impatto che esse hanno sulle nostre vite. The Big Idea Una collana innovativa, divulgativa ed efficace per approfondire i temi più importanti del mondo contemporaneo e che hanno più risonanza nelle nostre vite. L'approccio visivo unico e il testo multilivello rendono semplici da capire anche i concetti più complessi, in modo da offrirci tutti gli strumenti necessari per partecipare in prima persona a questi dibattiti."" -
Da Punta Ala alle Fiji. La prima parte del giro del mondo di una barca italiana
Mezzo giro del mondo, fra gli ostacoli, ma anche le opportunità della navigazione in epoca di Covid. La riscoperta di una Polinesia d'improvviso senza turisti. Navigazioni estenuanti, burrasche ed ancor più estenuanti soste forzate. Per riscoprire ancora una volta la bellezza della navigazione a vela senza confini. -
Mamá
Partire da sola a quindici anni, imbarcata su un piroscafo che attraversa l'Atlantico, abbandonando la madre, i fratelli, la propria terra. Affidata per sempre a una zia paterna e al marito, in una città sconosciuta dall'altra parte del mondo, tormentata dalla nostalgia del piccolo villaggio dell'infanzia incastonato tra i monti. È questo il destino di Carmen, che il figlio scrittore racconta in un libro diventato un caso letterario in Argentina e in Spagna: l'odissea di una donna capace di diventare emblema di tante storie di migranti, espatriati, sradicati. Tutto ha inizio in Spagna, negli anni Quaranta. La guerra civile si è appena conclusa, lasciando dietro di sé miseria e smarrimento. Una contadina delle Asturie spedisce la figlia nell'Argentina di Perón, con il proposito di salvarla dalla povertà. Le promette che di lì a poco tutta la famiglia la seguirà, ma non sarà così. La ragazzina rimane intrappolata in quel paese straniero, dove cresce, studia, si sposa, lotta, ma soffre un costante senso di esilio. Dopo molti anni, finalmente riesce a ricostruire la propria identità, a sentirsi a casa. È a quel punto che i suoi figli e nipoti, complice il tracollo economico del paese, le annunciano che vogliono scappare da Buenos Aires: tutto ricomincia da capo. Così, a mezzo secolo di distanza da quel primo viaggio transoceanico, il figlio Jorge decide di raccontare la storia di mamá Carmen. -
La ragazza che vendicò Che Guevara. Storia di Monika Ertl
Cosa spinge la giovane figlia prediletta di un emigrato tedesco, che ha abbandonato la Germania a causa dei suoi rapporti ambigui con il precedente regime nazista, a rinunciare a una vita agiata, a un matrimonio borghese, a una posizione rispettabile per fare di sé una guerrillera? Cosa la porta a mettersi sulle tracce dell'ex colonnello dei servizi segreti boliviani Roberto Quintanilla, colui che aveva ordinato l'esecuzione di Ernesto Che Guevara, e a ucciderlo in un'anonima mattina amburghese? La morte del Che ha trascinato dietro di sé una scia di eventi che all'epoca non potevano essere previsti. Vi contribuì probabilmente anche l'estremo tentativo di umiliarne e denigrarne il corpo senza vita, quelle foto che lo volevano mostrare sconfitto e alla mercé dei suoi nemici, e che invece fecero il giro del mondo diventando il simbolo del suo sacrificio e trasformandolo in un'icona, ispirando riflessioni e azioni che cambiarono la vita di molte persone. Ricostruendo per la prima volta, anche attraverso particolari inediti, l'avventurosa vita di Monika Erti, Jürgen Schreiber racconta come la storia si intrecci spesso con le storie personali in un viluppo singolare e inestricabile di eventi, coinvolgendo personaggi noti (come Régis Debray o Giangiacomo Feltrinelli) e stravolgendo la vita di chi probabilmente avrebbe preferito restarne fuori. -
La somma e il totale di questo preciso momento
È il 1948 e la città di Cleveland è in fermento perché la squadra di baseball degli Indians è in corsa per il titolo nell'American League. Al cinema spopolano grandi pellicole come Ti amavo senza saperlo e L'isola di corallo, ma soprattutto Il tesoro della Sierra Madre, con quel demoniaco personaggio di Fred C. Dobbs che a Morris Bird III (che il film lo ha visto dieci volte) ricorda così tanto sua madre. Mentre lei si preoccupa soltanto dei soldi e dei suoi gufi di ceramica, intorno a Morris Bird III le poche certezze dell'infanzia sembrano improvvisamente sgretolarsi. Già, perché il bambino che quattro anni prima, nella drammatica esplosione dei serbatoi di gas, era diventato quasi un eroe cittadino, ora ha iniziato a interessarsi all'altro sesso, e non solo alle attrici del cinema, ma anche alle ragazze intorno a lui; soprattutto a Julie Sutton, la più fantastica creatura della terra. Ma c'è qualcos'altro che rende inquieto Morris Bird III. A Paradise Falls sua nonna sta morendo, e sua nonna è tutto per lui: è stata lei a insegnargli che nella vita ci vuole coraggio. Coraggio, però, è una parola difficile quando hai tredici anni e ti rendi conto che le cose cambiano in continuazione e inesorabilmente. Così, di fronte a tutto questo tumulto di incertezze e turbamenti, Morris Bird III imparerà sulla propria pelle che, se non vuole diventare un Fred C. Dobbs qualsiasi, deve saper gettare il cuore oltre l'ostacolo. -
Elizabeth Appleton
Dietro un matrimonio in apparenza perfetto si nascondono rinunce, ambizioni e compromessi pronti a deflagrare. Un ritratto penetrante dell'America a cavallo della Seconda guerra mondiale, delle sue ipocrisie e contraddizioni. Tradotto per la prima volta in italiano, il romanzo della maturità di uno dei maggiori scrittori americani del secolo scorso, erede di Fitzgerald, stimato da Hemingway, fonte di ispirazione per molti autori contemporanei. La storia di una donna e di una società. Elizabeth Appleton e il mondo dei campus americani, una cerchia a parte, con gelosie, pettegolezzi, rivalità. Nata Webster, Elizabeth proviene da una famiglia dell'alta società newyorkese, abituata alla ricchezza, alla mondanità, a una certa frivolezza. Quando decide di sposare John Appleton, destinato a diventare professore di storia in un piccolo college della Pennsylvania, la sua vita cambia radicalmente. Elizabeth deve imparare a rinunciare ai domestici, alle feste, a un guardaroba degno di una signora di città. Anno dopo anno, il suo impegno per trasformarsi nella perfetta moglie di un intellettuale di provincia paga, e all'esterno la loro unione appare ideale: un uomo con una luminosa carriera accademica davanti a sé, una donna devota e ammirata, due figli, un amore senza incrinature. Ma sotto la superficie di questo impeccabile ritratto si agitano forze che minano la stabilità: la noia, il desiderio, l'attrazione esercitata dai fasti del passato. Muovendosi tra gli anni Trenta e Cinquanta del secolo scorso, O'Hara costruisce un mirabile congegno a orologeria, racconta un matrimonio e l'inconciliabilità di due mondi - il compromesso impossibile narrato anche da Fitzgerald - attraverso il sapiente uso dei dialoghi e una formidabile galleria di personaggi. -
Mr Hyde
Perché non riesco più a scrivere una riga? Dov'è l'assassino? Per le strade del quartiere o dentro di me, come Mr Hyde nelle membra del dottor Jekyll? E chi ha dato fuoco al mulino, in quella maledetta notte di tanti anni fa? Uno scrittore vittima del blocco della pagina bianca, una serie di misteriosi delitti che riproducono dettagli che solo lui ha immaginato, eventi dell'infanzia che tornano di continuo, come incubi, a visitarlo. Dalla coppia più celebre del giallo francese, autori di romanzi divenuti film di culto come La donna che visse due volte e I diabolici, la storia della discesa agli inferi di una mente che vacilla. Da anni René Jeantôme, un autore di qualità con alle spalle un libro molto apprezzato dalla critica, e vincitore di un prestigioso premio letterario, non riesce più a scrivere. Sua moglie Myriam, invece, sforna a getto continuo, con una ""vena inesauribile"""" che esaspera il marito-rivale, romanzetti porno-rosa che vendono, immancabilmente, centinaia di migliaia di copie. Alla ricerca delle cause psicologiche di questo blocco che lo umilia e lo fa sprofondare in un abisso di sconforto e autocommiserazione, Jeantôme inizia un faticoso viaggio interiore tra gli incomprensibili orrori della sua infanzia, solo per vederli raddoppiati dagli orrori ancor più indicibili del presente. Ha infatti inizio, in una rete di strade parigine tutte situate a pochi passi da casa sua, una serie di delitti che sembrano ispirarsi alla sua immaginazione e che sono resi ancora più inquietanti da particolari che lui solo può conoscere. I maghi del noir francese, il celebre duo Boileau-Narcejac, trascinano il lettore nei meandri di un incubo senza fine, tenendolo aggrappato alla storia con l'arte di una prosa frantumata e dal ritmo ossessivo, tutta percorsa dal filo smagliante dell'umorismo. Un libro che basta da solo a dimostrare come un thriller possa essere anche un'opera di grande letteratura."" -
L'Abc della vela. Corso di vela illustrato per chi sale in barca per la prima volta
Cosa bisogna sapere per salire su una barca e iniziare a navigare a vela? Davide Besana grazie alla sua lunga esperienza di velista e regatante, ve lo spiega con i suoi disegni e testi manoscritti. Un manuale molto pratico, sia nei suoi obiettivi che nella sua struttura (poche chiacchiere e molti consigli utili se non essenziali), e che aggiunge qualcosa in più rispetto ai tradizionali corsi per neofiti. Per chi non è mai salito a bordo, ma anche per chi ha già tirato i primi bordi, per chi vuole andare una settimana in charter (anche se con lo skipper), per chi sogna da sempre il respiro del grande largo. Un libro per chi si avvicina per la prima volta alla barca a vela. Uno strumento utile per tutti quelli (e sono tanti) che pensano se iscriversi a un corso, accompagnare un amico, o comunque farsi un'idea di cosa sia necessario per navigare. Perché per essere marinai veri, per poter affrontare ogni condizione di mare, è necessario apprendere i fondamentali della vela. -
Flash. Il grande viaggio
Alla fine degli anni Sessanta, un ragazzo francese mezzo avventuriero e mezzo canaglia, spavaldo e senz'arte né parte, si lancia nel suo 'grand tour' verso l'Oriente dei paradisi artificiali: Beirut, Istanbul, Bombay, Katmandu. Sarà un anno vissuto pericolosamente, nel quale Charles Duchaussois sbarcherà il lunario con ogni mezzo e, soprattutto, proverà ogni genere di droghe, fino a ritrovarsi sull'orlo del baratro. Un incredibile racconto autobiografico che è diventato un testo di riferimento della controcultura hippie, ritratto di un'epoca e testimonianza di un'intera generazione. Un libro che ha venduto milioni di copie in tutto il mondo. Le droghe alla fine degli anni Sessanta sono un mondo intero in cui il quasi trentenne Charles Duchaussois si catapulta innanzitutto come venditore. Ha il physique du rôle - è orbo (ha perso un occhio a quattro mesi per la scheggia di una bomba) e sfregiato in faccia - e una certa tendenza al rischio e alla delinquenza, un gusto estremo per le sfide, lecite o meno, e per l'avventura. Dalla Francia al Libano, dal Libano alla Turchia, dalla Turchia all'Afghanistan, al Kuwait, all'India, al Nepal, una serie di peripezie degne di un romanzo picaresco porteranno il ragazzo che la sapeva più lunga di tutti a incontrare trafficanti, hippie e ambasciatori e a sperimentare hashish, oppio, morfina, eroina, Lsd, anfetamine, fino al bordo della follia e della morte. Né apologia, né testimonianza intrisa della vergogna del pentito, questo ""viaggio al termine della droga"""", come lo ha definito il suo autore, racconta in prima persona l'estasi e i disastri del 'grande viaggio' interiore e di quello attraverso il mondo in un'epoca in cui i giovani occidentali andavano a giocare col fuoco dell'Oriente. Un'esperienza ad altissimo rischio, alla fine della quale l'autore riuscirà solo per miracolo a riprendersi la vita."" -
Tangentopoli per chi non c'era. Con un'intervista a Gherardo Colombo
A trent'anni dal ciclone Mani pulite, questo libro ricostruisce la stagione di inchieste giudiziarie che cambiarono il volto della politica italiana e segnarono la fine della Prima Repubblica. A partire dal 17 febbraio 1992, data in cui a Milano viene arrestato il socialista Mario Chiesa, e fino al dicembre del 1994 con le eclatanti dimissioni da magistrato di Antonio Di Pietro, protagonista assoluto degli anni di Tangentopoli. Un racconto agile, ma allo stesso tempo approfondito e rigoroso, per conoscere (o ripercorrere) una pagina decisiva della nostra storia e capire meglio anche l'Italia di oggi. Mariuolo. È così che Bettino Craxi definisce il compagno di partito Mario Chiesa pochi giorni dopo il 17 febbraio 1992, quando il presidente del Pio Albergo Trivulzio, il più grande ospizio di Milano, finisce in manette mentre intasca una mazzetta. Un termine, quel 'mariuolo', con cui il leader socialista lascia intendere che si tratta di un caso isolato, di una mela marcia all'interno del sistema. Non è così. L'arresto di Chiesa, ""preso con le mani nella marmellata"""" come dirà un ancora sconosciuto Antonio Di Pietro, non è che l'inizio di un'infuocata stagione destinata a passare alla storia come quella di 'Mani pulite' e di 'Tangentopoli'. Gli arresti quotidiani di imprenditori e politici, il sostegno travolgente dell'opinione pubblica al pool di magistrati della Procura milanese, il cappio leghista sventolato alla Camera, le monetine lanciate a Craxi fuori dall'hotel Raphaël nel centro di Roma, i suicidi di Raul Gardini e del presidente dell'Eni Gabriele Cagliari. E poi l'invito a comparire per Silvio Berlusconi e le dimissioni a sorpresa di Di Pietro dalla magistratura. Tutto con un ritmo travolgente in quasi tre anni che hanno cambiato la storia d'Italia e in poco meno di duecento pagine di un libro per chi non era nato, per gli assenti e i distratti. Prefazione di Giuliano Pisapia. Con un'intervista a Gherardo Colombo."" -
Emersione
Libro candidato da Alberto Rollo al Premio Strega 2022Benedetta Palmieri torna alla narrativa firmando un inno che è una discesa nel dolore, e nell'amore, per riemergere nella rinascita. Un romanzo che è una dichiarazione: adesso basta resistere, è tempo di ricominciare a esistere.È un canto d'addio e, al tempo stesso, di bentornata: è una voce di donna che rompe il silenzio per dire, sussurrare, gridare il suo amore all'uomo che ha perduto due volte. Insieme, lei e lui hanno vissuto infiniti attimi di bellezza, ma il sentimento non è mai evoluto in una quotidianità di coppia, e ora lei riceve la notizia più tragica: lui ha cercato la morte, trovandola. È una perdita assoluta ma, nella sua irreversibilità, è una crepa che finalmente si allarga. La prima volta in cui lo aveva perduto, lei aveva chiuso porte e finestre, si era rintanata nel senso di colpa e nella depressione finendo per smarrire desideri, motivazioni, ogni ragione di esistere. Ma ora questa donna si spalanca al coraggio di guardare i ricordi, dai più candidi ai più sofferti, mossa dall'istinto più irriducibile e prezioso: comprendere e comprendersi. Non sono stata abbastanza per lui? O forse lui non è stato abbastanza per me? E se invece la colpa non fosse dell'uno o dell'altra, ma di un'incompatibilità tra le aspettative reciproche? In fondo, non dovremmo dimostrarci all'altezza solamente della vita?Proposto da Alberto Rollo al Premio Strega 2022 con la seguente motivazione:«Con molto entusiasmo sottopongo alla vostra attenzione il romanzo Emersione di Benedetta Palmieri. La voce che dice io – e che sappiamo essere chiamata Hornby – si sveglia al dolore di una perdita incomprensibile: l'uomo che ha amato si è ammazzato. Tanto violenta, tanto drastica è la sua assenza che Hornby non può far altro che strapparlo all'Ade e averlo come interlocutore naturale, come imperioso tu allocutorio a testimoniare quando la sua presenza è stata tormento e passione. E tale avrebbe potuto continuare a essere. L'uomo non era un depresso, né era angustiato da collassi esistenziali. Tutt'altro: entra nella narrazione come una mente lucida, come un fascinoso professore, come un'interiorità ricca, avvolgente. È semmai lei a contare indecisioni, viluppi di incertezza, pigri vuoti dell'anima. Sa di non averlo saputo tenere, quell'uomo, sa di aver lasciato fare al caso. Eppure quanta passione, quanta tenerezza, quanti notti con le dita agganciate nei suoi boxer. C'è rabbia ora, nella nuova solitudine, c'è alcol, c'è un silenzio che oscura la stessa vitalità della natura – durante i soggiorni a Stromboli o a Massa Lubrense –, e che neppure la vitalità della città in cui è radicata come una pietra vulcanica sa colmare veramente di promesse. Hornby insegue il suo fantasma, lo spinge, lo strattona, fino a condurlo, a strappi struggenti e feroci, fuori dalla ferita in cui non ha mai smesso di abitare. E, una volta accompagnato fuori, Hornby può contemplarsi, con sgomento, finalmente emersa. Palmieri racconta il suo inferno con voce tagliente, cruda, innamorata. Ricorda talvolta Annie Ernaux, talvolta Joan Didion, talvolta Elsa Morante. Formicola tra le... -
Ma tutti gli altri giorni no
In piena pandemia, un figlio (noto scrittore) decide di avviare un dialogo con suo padre (storico autore televisivo e dirigente della Rai) per rompere i silenzi di un lungo e complicato rapporto. Una conversazione intima sulle incomprensioni e le passioni condivise (in primis, i fumetti) che, domanda dopo risposta, prende la forma di un piccolo saggio di costume, uno spaccato di storia della televisione, della società e della cultura italiana, con aneddoti preziosi e spesso inediti su Sordi, Benigni, Craxi, Pertini, Gramsci e molti altri. Dopo anni di silenzi e incomprensioni, un figlio ultracinquantenne e un padre ormai anziano si ritrovano a comunicare a distanza, per iscritto, durante il confinamento. Il figlio, uno scrittore, sembra diventato meno impaziente, meno intollerante, e ascolta - forse per la prima volta - lo scandire delle tappe più importanti dell'esistenza paterna: dall'esperienza giovanile di venditore di macchine da scrivere ai primi articoli da giornalista praticante, dalla carriera in Rai come dirigente e poi capostruttura fino all'invenzione di programmi leggendari come SuperGulp! Fumetti in TV, Il pianeta Totò, Storia di un italiano, senza risparmiare i periodi della vita privata più oscuri. Ma anche il figlio, di carattere riservato e schivo, parla di sé, dei fallimenti iniziali come romanziere, delle depressioni, dell'avversione per la società dello spettacolo. Ne viene fuori un libro-conversazione pervaso da un'intimità intensa e mai ostentata, animato dalla curiosità di Massimiliano che vuole scoprire di che pasta è fatto Giancarlo, che vuole 'stanarlo' finalmente, ripercorrendo il suo percorso umano e artistico. Un libro che procede tra vita e storia, che riallaccia nella memoria un figlio e un padre, due generazioni, mentre sullo sfondo scorre un paese che cambia. -
Chiamatemi Esteban
Il libro che ha rivelato una delle voci emergenti della nuova letteratura balcanica, ricevendo importanti apprezzamenti dalla critica internazionale. Un diario di viaggio emotivo che racconta la dissoluzione di una famiglia e di un paese, l'ex Jugoslavia, la ricerca interiore della protagonista e la rivendicazione della propria identità. Sua madre è morta a ventidue anni, quando Lejla ne aveva due. Sulla scena sono rimasti suo padre, i quattro nonni, e una Sarajevo bucolica e misteriosa. Ma suo padre passa le notti in osteria, i nonni invecchiano, e il paese in cui Lejla è nata all'improvviso si dissolve. La guerra è raccontata con gli occhi di una ragazzina, nell'impossibilità di tracciare una linea netta tra le parti, poiché lei stessa è figlia di un matrimonio misto, un'anomalia in un mondo improvvisamente ossessionato dalle identità. E la pace, quando arriva, non è che un'inquilina imbrogliona e inadempiente. Attorno a Lejla le figure importanti si spengono una alla volta, lasciandola in balia di un compito difficile da apprendere, l'arte di perdere. È una caduta a corpo libero: perdere le persone, le case, i luoghi e infine ritrovarsi sul fondo, disorientata, sola e spezzata in un ospedale psichiatrico. La risalita è un percorso a ostacoli in cui l'incontro con una ragazza, la scoperta dell'amore, è un faro e un terremoto, un ponte gettato sull'abisso - un dito che passa sulla cicatrice che non sanguina più, una risata che risuona sulla lapide e libera di tutte le lacrime non piante. In ventidue racconti composti in un unico flusso narrativo, Lejla Kalamujić sviscera intimità, ricordi e conflitti di una figlia alle prese con il fantasma della madre, tra voli di colombe, conversazioni immaginarie con scrittori, esìli e ritorni, sullo sfondo di un paese lacerato dalla guerra. -
Procida ispira. Un'isola crocevia di culture
La lunga storia, appassionante come un romanzo, delle culture e degli artisti di ogni genere che a Procida, e da Procida, hanno tratto ispirazione. Una storia fatta di presenze, di innamoramenti, di viaggi e di fughe, di contaminazioni e scoperte. Questo volume ricostruisce per la prima volta, in modo agile ma rigoroso, e con un ricchissimo apparato iconografico, come l'isola di Procida sia stata nei secoli un crocevia di linguaggi, stili, architetture. Un contributo prezioso per conoscere la Capitale italiana della cultura 2022. Praticamente da sempre Procida è stata un punto di incontro di culture, luogo di contaminazione, ma anche di ispirazione per artisti, scrittori, poeti, fotografi, registi. Nel 1600 a.C. è documentata la prima presenza greca, in particolare micenea. Non a caso l'isola compare in opere dell'età classica, come la Gigantomachia di Apollodoro di Atene, o negli scritti del geografo Strabone. Nel 1350 Boccaccio ambienta a Procida una novella del Decamerone. Nel Cinquecento è terra di frontiera nello scontro fra l'impero ottomano e la Lega Santa e sull'isola appariranno in successione saraceni, aragonesi e borboni. Ognuno lasciando tracce importanti negli scritti e nel territorio. Poi sarà la volta del secolo dei lumi e dei Grand Tour, e a Procida approdano viaggiatori da tutto il Nord Europa, come Alphonse de Lamartine, autore di Graziella, romanzo simbolo dell'isola. E infine, nell'età contemporanea, Procida continua a essere luogo di ritrovo e fonte di ispirazione per letterati, artisti, registi, a cominciare ovviamente da Elsa Morante e il suo L'isola di Arturo. -
L'irragionevole virtù della pesca a mosca
Tra scienza, tradizione, tecnica e letteratura, l'appassionante storia della pesca a mosca, il sistema più raffinato per catturare un pesce sportivamente. Nella sua lunga carriera di autore, Mark Kurlansky ha esplorato la storia dell'umanità a partire, di volta in volta, dal merluzzo, dal sale, dalla carta, e altro ancora. In questo suo ultimo libro parte da una passione personale per addentrarsi nei segreti di una tecnica di pesca che è soprattutto una visione del mondo, una cultura, uno stile di vita. Una lettura obbligata per chi ama la pesca a mosca, ma che saprà conquistare anche i profani e gli scettici. -
Principi di yacht design
Principi di Yacht Design si è affermato come il libro standard sull'argomento per i progettisti praticanti, gli studenti di architettura navale e i proprietari di barche più esigenti, nonché per l'industria della costruzione navale nel suo complesso. Questa quinta edizione è completamente rivista e ampliata con un nuovo capitolo sui foil e una sezione aggiornata per riportare i cambiamenti negli standard ISO per lo scantling. Segue il progetto da zero di un cruiser da 41 piedi completamente nuovo per dimostrare l'applicazione pratica della teoria del progetto dello yacht. In questo modo, esamina ogni aspetto del processo di progettazione di barche a vela e barche a motore. -
Scuola di apprendisti
Perché educare? E che cosa apprendere? Sapere è solo un meccanismo per sopravvivere e competere nella società, o è una pratica fondamentale di creazione e trasformazione di noi stessi? Che significato hanno oggi la scuola e l'istruzione? In questo suo nuovo saggio, pensato e scritto in tempo di pandemia, Marina Garcés affronta il tema dell'educazione, dei maestri e degli apprendisti, del futuro del pensiero pedagogico, analizzando uno dei problemi centrali del nostro tempo con la lente dell'analisi filosofica. E il risultato, ancora una volta, è illuminante. L'istruzione è il substrato della convivenza, il laboratorio in cui si sperimentano le forme di vita possibili. È per questo che il capitalismo cognitivo si è assunto il compito di assaltarne tutti gli ambiti: l'educazione formale e quella informale, le risorse, gli strumenti, le metodologie. Educare non è solo un grande affare, è un campo di battaglia in cui la società distribuisce, in modo disuguale, i propri futuri. Dicono i pedagogisti che bisogna cambiare tutto, perché il mondo è cambiato per sempre. Questa affermazione nasconde le domande che ci fanno più paura: a cosa serve sapere se non sappiamo come vivere? Perché apprendere se non possiamo immaginare come sarà il futuro? Non avere risposte ci fa provare vergogna, ed è sempre più facile sparare contro i maestri e gli educatori. Ma la domanda che una società che vuole guardarsi in faccia deve avere il coraggio di condividere è un'altra: come vogliamo essere educati? È un interrogativo che ci riguarda tutti. Perché tutti siamo apprendisti nel laboratorio in cui si sperimentano le forme di vita possibili. Educare non è applicare un programma. Educare è accogliere l'esistenza, elaborare la coscienza e contestare il futuro. Dentro e fuori dalle scuole, l'educazione deve essere l'invito ad assumersi il rischio di imparare insieme, contro le servitù del nostro tempo. -
Solo, intorno al mondo. Il primo periplo del globo, senza motore, senza un soldo
Il diario di navigazione più letto e famoso, uno dei grandi classici della letteratura di viaggio, in una nuova traduzione e con un'introduzione inedita di Björn Larsson. Lo straordinario racconto dell'impresa di Joshua Slocum a bordo dello Spray: Tre anni intorno al mondo, tra il 1895 e il 1898, per compiere la prima circumnavigazione del globo a vela e in solitario. ""Ho letto un gran numero di racconti di viaggi per mare, ma pochi mi hanno comunicato il piacere della lettura e la gioia di vivere di Solo, intorno al mondo"""". Così afferma Björn Larsson, scrittore di successo e appassionato velista, nell'introduzione scritta espressamente per questa nuova edizione del diario in cui Joshua Slocum narra la sua leggendaria avventura a bordo dello Spray, la prima circumnavigazione solitaria a vela del mondo. A partire dalla sua uscita, a New York nel 1900, il racconto del grande navigatore americano (in realtà nato in Nuova Scozia, all'epoca colonia britannica e oggi provincia del Canada) è diventato immediatamente un libro di culto, capace di conquistare sempre nuovi lettori e ispirare generazioni di viaggiatori. Partito da Boston il 24 aprile 1895, con una vecchia barca in disuso sapientemente trasformata in un maneggevole sloop in grado di affrontare tutti i pericoli dell'oceano, Joshua Slocum raggiunge il Mediterraneo, poi torna sui suoi passi e attraversa di nuovo l'Atlantico, alla volta della costa sudamericana. Affronta capo Horn, veleggia tra le isole del Pacifico e approda in Australia. Da qui prende la rotta dell'Oceano Indiano, che lo condurrà in Sudafrica. Doppiato il capo di Buona Speranza, inizia la via del ritorno: il giro si conclude il 27 giugno 1898, quando lo Spray giunge a Newport, Rhode Island, """"dopo una crociera di più di quarantaseimila miglia attorno al mondo e dopo un'assenza di tre anni, due mesi e due giorni"""", come scrive lo stesso navigatore. Ma il viaggio di Slocum non è soltanto (o soprattutto) un confronto con il mare e le sue insidie. Perché il capitano dello Spray sosta nei porti e si addentra nei luoghi, e il suo periplo si compone di scontri o idilli con le popolazioni locali, dagli indocili nativi della Terra del Fuoco ai pacifici abitanti delle isole Keeling, di incontri con personaggi carismatici, come la vedova di Stevenson o l'esploratore Stanley, di scambi di cortesie con i governanti e delicate amicizie femminili, di strani animali e costumi insoliti, piccole disavventure e ozi: il tutto ritratto con l'attenta curiosità del viaggiatore e l'ironia garbata e pungente dell'uomo di mondo. Elementi che fanno di questo libro un vero e proprio ritratto di un'epoca, ma anche un classico senza tempo, che a più di cento anni dalla sua prima pubblicazione colpisce per l'incredibile modernità."" -
Il meteo per la vela. Manuale per la regata e la crociera
Un manuale completo di meteorologia, con tutte le informazioni teoriche per capire e prevedere l'evoluzione del tempo, ma anche per adeguare nella pratica le proprie scelte in navigazione. Con il patrocinio morale della Fiv, Federazione italiana vela. Tutti i principali elementi della meteorologia (processi termici, pressione, umidità), le loro interazioni e i fenomeni a cui danno vita vengono spiegati e analizzati riconducendoli agli effetti prodotti su una barca in navigazione. Al diportista viene offerta anche una guida completa per leggere e comprendere le carte sinottiche, per valutare i fenomeni in diretta, ottimizzare l'uso dei principali strumenti a disposizione e infine orientare nel modo corretto le proprie scelte tattiche. A ""ll meteo per la vela"""" hanno dato il proprio contributo tecnici Fiv e ricercatori dei principali centri di meteorologia."" -
Abbandonati nella tempesta. La storia mai raccontata della tragica regata del Fastnet '79. Nuova ediz.
La Fastnet Race del 1979 inizia in condizioni meteorologiche pressoché perfette, ma quarantotto ore dopo la flotta dei regatanti è investita da una tempesta inattesa e violenta, la peggiore che la moderna navigazione a vela ricordi. Nick Ward è uno dei sei uomini dell'equipaggio del Grimalkin, un quinta classe di trenta piedi. Nel mezzo del mare d'Irlanda, onde alte come palazzi investono la barca, che ora dopo ora diventa sempre più difficile da governare. A bordo c'è tensione, ma soprattutto paura. Poi una scuffia a centottanta gradi e il buio. Al risveglio Nick si ritrova da solo insieme al compagno Gerry, livido e ormai moribondo. Gli altri sono spariti, il gavone con la zattera di salvataggio è vuoto, l'albero del Grimalkin, abbattuto, si trascina nei vortici senza più vigore. E la tempesta non accenna a placarsi. In un libro che tiene con il fiato sospeso, e che ha conquistato la stampa e i lettori inglesi, Nick Ward ripercorre con eccezionale intensità narrativa le ore interminabili in balia della furia del mare, la rabbia e la disperazione, la mente offuscata dallo sfinimento, l'incrollabile resistenza. Fino all'estremo, insperato salvataggio, che restituisce a Nick la vita ma non dà risposta alla domanda più inquietante: perché i compagni li hanno abbandonati?