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I tessitori
In questo dramma politico-sociale, Hauptmann racconta la rivolta dei tessitori in Slesia nella prima metà dell’800, descrivendo la terribile miseria in cui versavano e la dura lotta per la sopravvivenza, che portarono alcuni a rassegnarsi passivamente, attendendo la morte come un’amica, altri a rivoltarsi ai fabbricanti e a commettere atti di violenza al fine di garantirsi un’esistenza migliore.rnrn“Un vero fabbricante tiene sotto di sé due-trecento tessitori con la semplicità con cui beve un uovo fresco. Non lascia loro nemmeno un paio di ossa da rosicchiare. Una creatura siffatta ha quattro stomaci come una vacca e zanne affilate come quelle di un lupo (…)”.rnrnIn quest’opera fondamentale del teatro naturalistico tedesco, tanto da essere ritenuta eversiva e pericolosa per la stabilità morale e sociale, lo sguardo disincantato dell’autore pone al centro la massa, donne, uomini e bambini pallidi, emaciati, perennemente affamati, la cui condizione si staglia in aperto contrasto con la cricca dei fabbricanti, circondati dal lusso e adagiati in un benessere a cui per nulla al mondo intendono rinunciare.rnrnUn’aspra critica alla tirannia che porta all’annientamento di ogni senso di umanità e di coscienza. -
Morte di un piccolo borghese
Scritto nel 1926, ""Morte di un piccolo borghese"""" è ambientato a Vienna nel periodo postbellico. Karl Fiala, ex usciere imperiale, costretto al pensionamento anticipato, si ritrova a vivere di stenti, in compagnia del figlio Franzl, un disgraziato afflitto da attacchi epilettici e per questo considerato inabile al lavoro, della moglie Marie e di una cognata isterica, opportunista e violenta, Klara. Deciso a garantire un futuro alla propria famiglia, Karl decide di stipulare un'assicurazione sulla vita, che ha come clausola principale quella di non morire prima del compimento del suo sessantacinquesimo anno. Con tragica ironia, Werfel descrive, in un paese precipitato nel caos e nella miseria, la disperata lotta dell'uomo, già malato, per resistere in vita fino al successivo compleanno, scacciando, giorno dopo giorno, l'incombere della putrefazione. Riuscirà Karl Fiala a posticipare il proprio decesso quanto basta per garantire ai famigliari l'auspicata sicurezza economica?"" -
Papà Goriot
In questo commovente e tragico romanzo, Balzac narra la storia di papà Goriot, anziano pastaio in pensione, ritiratosi a Parigi, nella squallida locanda della pettegola e avida Vauquer. Dilapidate a poco a poco le sue sostanze per andare incontro alle richieste e ai capricci delle amate figlie, il vecchio si ritrova a condurre un’esistenza sempre più miserabile, confortato unicamente dal pensiero di aver reso felici le sue adorate bambine, andate rispettivamente in spose a un conte e a un ricco banchiere. Attorno al protagonista ruotano altri personaggi, come Eugène de Rastignac, giovane e brillante studente, che, pur animato da nobili principi, finirà per essere inesorabilmente attratto dalla vita agiata e dai vezzi della nobiltà parigina, a cui brama di appartenere, e l’astuto Vautrin, gentiluomo in apparenza, delinquente nell’animo, per quanto ancorato a un senso dell’onore di cui altri, ben più rispettabili di lui, sembrano del tutto privi. Quando Rastignac si innamora della splendida Delphine, si ritrova inesorabilmente catapultato nell’intima tragedia dell’anziano Goriot, che eleva a simbolo stesso della paternità per l’assoluta devozione che mostra per le figlie, divorate dal vizio e da un egoismo che neppure la malattia paterna sembra in grado di annullare. -
La professione della signora Warren
Questa commedia, scritta nel 1893 e rappresentata per la prima volta a Londra nel 1902, vede il confronto-scontro tra due figure femminili. Da un lato la signora Warren, nata in un contesto di indigenza, dove la lotta per la sopravvivenza porta a scegliere la pratica illecita ma proficua del meretricio, che le permette di divenire ricchissima proprietaria di diverse 'case'. Dall'altro, la giovane Vivie, che grazie al denaro materno, di cui ignora la provenienza, consegue una laurea in matematica. Quando ella scopre la reale professione della madre, lo scontro diviene inevitabile. -
Il tallone di ferro
In questo romanzo di 'fantapolitica', scritto nel 1907, Jack London anticipa, con amara lucidità, il percorso storico del capitalismo e l'inesorabile sconfitta dell'utopia socialista. In un mondo dominato da una ristretta e potente oligarchia, i membri del nascente Partito Socialista degli Stati Uniti tentano dapprima la strada politica, poi quella della rivolta armata. A guidarli un giovane e impavido rivoluzionario, Ernest Everhard, intenzionato a rovesciare il governo capitalista non solo in America, ma in tutto il mondo. ""Prenderemo tutto e non ci accontenteremo di meno. Vogliamo le redini del potere e del destino del genere umano. Ecco le nostre mani! Mani forti con le quali vi sottrarremo il governo, le proprietà immobiliari e tutti i vostri privilegi, affinché abbiate, come noi, a lavorare per guadagnarveli. Guardate le nostre mani e tremate, perché sono tante, grandi e forti"""". In un susseguirsi di piani architettati ad arte, vittorie e fallimenti, London dipinge una società inesorabilmente divisa tra sfruttatori e sfruttati. E se, in un simile contesto, l'intera vicenda non potrà che concludersi in un terribile massacro, in cui il popolo degli abissi e gli stessi rivoluzionari vengono schiacciati dal 'tallone di ferro', l'aurore lascia aperta la speranza che, in un futuro quanto mai prossimo, si possa realmente creare un mondo migliore."" -
La steppa
"La steppa"""" è la storia di un lungo viaggio che il piccolo Egòruska, mandato dalla madre a studiare in città, compie in parte in calesse e in parte su un convoglio di carri colmi di balle di lana, in compagnia di un gruppo di contadini e mercanti. Un incedere lento attraverso la sterminata steppa ucraina, in apparenza monotona e immutabile, ma in realtà disseminata di stimoli visivi e sonori che il fanciullo impara a conoscere, ad amare e a temere. Egòruska, sempre più lontano dall'ambiente rassicurante in cui sempre ha vissuto, impara a conoscere il mondo e se stesso, avvertendo, per la prima volta, il peso della solitudine e l'incertezza del futuro." -
Lettera di una sconosciuta
"A te, che mai mi hai conosciuta"""", questo l'inizio di una lunga lettera, colma di delusione e sconforto, con cui un affascinante romanziere viennese scopre di essere stato, per quindici anni, oggetto di un amore puro e incondizionato. La protagonista, che mai rivela la propria identità, decide di scrivergli a seguito della morte del figlio, quando la solitudine diviene così insopportabile da costringerla a sfogare il suo dolore con l'unico uomo che lei abbia mai amato. Un racconto di speranza e delusione, che parte dalla venerazione infantile, colma di sguardi fugaci e lunghe e vane attese, per divenire un sentire tormentato e passionale, un'ossessione a cui non può sfuggire. Riuscirà ella ad appagare il solo desiderio da sempre nutrito, quello di essere da lui, almeno una volta, riconosciuta? Il ritratto di una donna appassionata e colma di vitalità, le cui parole trascinano il lettore nei vortici di un sentimento che pochi sono destinati a provare e a riconoscere." -
Lasciò la sua ombra nei giardini dei tulipani
In questo romanzo storico, Gül Irepoglu trascina il lettore nella Costantinopoli del diciottesimo secolo, epoca di inaudito splendore nota come Era dei Tulipani. Protagonisti, il giovane Levni, l'artista più noto del periodo, il Sultano Ahmed III e il suo gran Visir, Ibrahim Pascià, rappresentati in tutte le loro debolezze e virtù, capacità e ossessioni, gioie e turbamenti. Tramite le conversazioni tra questi personaggi fuori dal comune, emerge il ritratto di un'epoca, in cui la perenne ricerca del piacere si mescola con l'urgenza di imparare dal passato per migliorare il presente e con l'inevitabile insorgere di profonde invidie e gelosie, sia all'interno dell'harem imperiale che nella società cittadina. -
Afflizione
La storia di Asli, una giovane donna, costretta da una serie di tragici eventi ad affrontare le sue peggiori paure, la morte, la fine della giovinezza e la solitudine. “Si muore, col tempo i pochi che ti hanno amato ti seguono e tutti insieme andrete a infoltire l’esercito delle anime dimenticate. Lasciando dietro di voi frammenti di ossa e una manciata di polvere…” In pochi mesi, la sua vita, allegra e spensierata, viene smantellata, frammento dopo frammento, costringendola a un’inattesa e drammatica resa dei conti. Accanto a lei, una serie di personaggi minori che vanno a comporre un mosaico di esistenze, attraverso cui l’autrice ci regala lo specchio delle umane fragilità, ma altresì l’entusiasmo di chi tali debolezze si propone di vincerle e, pur segnato indelebilmente da ogni sconfitta, procede a testa alta verso la rinascita. -
L'amicizia
In questo dialogo di carattere filosofico, Cicerone descrive quel fondamentale vincolo umano che pochi mostrano di apprezzare quanto si dovrebbe: l'amicizia. ""Non si deve essere sazi di un'amicizia come lo si è di altre cose, perché, quanto più le amicizie sono vecchie, tanto più vanno tenute care, come quei vini che reggono al tempo; è infatti vero quello che si dice: che bisogna mangiare insieme molti moggi di sale affinché sia completo il dono dell'amicizia"""". Con brevi e concise affermazioni, Cicerone descrive le difficoltà non solo di trovare un vero amico, ma altresì di mantenerlo, evitando che le difficoltà quotidiane e gli inevitabili scontri possano condurre a una definitiva rottura. E, soprattutto, si sofferma sul fatto che non vi è evento lieto o bellezza nella vita che possa garantirci la felicità, se non si ha un amico con cui condividerli. Per questo si rende fondamentale fare qualsiasi sforzo per custodire e rafforzare questo rapporto, più importante dell'amore stesso, corrotto dagli istinti sessuali. E, se anche questo può costare fatica e creare grattacapi, sempre ne vale la pena."" -
Introduzione allo yoga
Tratto da quattro conferenze tenute da Annie Besant, una delle maggiori rappresentanti della teosofia, a Benares nel dicembre del 1907, questo testo si propone di fornire “un’idea generale sull’argomento dello yoga, cercando di appurare la sua collocazione in natura, il suo vero carattere, il suo obiettivo nell’evoluzione umana”. Il rapporto dello yoga con le filosofie indiane, la sua conclamazione si possono intraprendere, l’importanza dei mantra, gli innumerevoli affrontare e le capacità che è necessario acquisire per poter manifestare quei poteri, che, seppure in forma latente, celiamo dentro di noi. Tutto questo, e molto altro, viene narrato con uno stile semplice e diretto dall’autrice, che conduce passo dopo passo il lettore verso una nuova e profonda consapevolezza di Sé, sottolineando l’importanza della meditazione e di una pratica costante ed equilibrata. -
Il ventaglio di Lady Windermere
Nella brillante commedia ""Il ventaglio di Lady Windermere"""", Oscar Wilde utilizza un piccolo espediente – la dimenticanza da parte dell’affascinante Lady Windermere del proprio ventaglio a casa di Lord Darlington – per mettere in scena una serie di equivoci, avvenimenti inquietanti, sospetti e dicerie, che condurranno la storia verso un lieto fine colmo di amarezza. La bella protagonista sospetta che il marito le sia infedele e, mentre indaga per scovare qualche prova del tradimento, rischia di cedere alla corte sfrenata di Lord Darlington. Fa da ingombrante contorno alla vicenda, l’alta società inglese di fine secolo, che si adagia sui pettegolezzi, accesi dal ritorno in società della Signora Erlynne, una donna dal misterioso passato. Dove si reca in realtà Lord Windermere di nascosto alla moglie? E quale oscuro segreto potrà mai nascondere quel ventaglio in apparenza così insignificante, per scombussolare in tal modo le vite dei protagonisti?"" -
Tre saggi sulla sessualità
Difficilmente un testo è riuscito ad avere un’influenza così straordinaria, un’opera che ha rivoluzionato il modo di considerare la sessualità e la vita affettiva dell’uomo occidentale e che conserva tutt’oggi una carica dirompente. “Quando condanniamo le altre pratiche, in uso fin dai tempi antichi, quali perversioni, cediamo a un certo senso di disgusto, che ci vieta dall’avvallare certi scopi sessuali. Spesso, però i limiti di questo senso di disgusto sono per lo più convenzionali”. In questa trattazione l’autore si sofferma dapprima sulle aberrazioni sessuali, dall’omosessualità al sadomasochismo, dal voyerismo all’isteria, per poi dimostrare come la perversione sia strettamente connessa con la sessualità infantile, scardinando la naturale definizione dell’infanzia come ‘età dell’innocenza’, per concludere con una minuziosa analisi della sessualità nell’adolescenza e dei cambiamenti che avvengono durante la pubertà. -
Ricordi di un impiegato
Due mesi della vita di un giovane toscano, costretto dalla famiglia a lasciare Firenze e soprattutto l'amata Attilia, per trovare impiego presso la stazione di Pontedera. In questo diario, Leopoldo narra l'amarezza con cui si appresta alla partenza, l'arrivo in un ambiente in cui, suo malgrado, non riesce a farsi accettare, l'ostilità dei colleghi, che non accettano il suo spirito taciturno e la sua indole poco incline a quei divertimenti insulsi e spregiudicati che gli altri condividono. In un crescendo di angoscia e mal di vivere, le uniche consolazioni che il protagonista riesce a trovare nella fredda solitudine che lo circonda sono la bellezza del paesaggio e le lettere scambiate con l'amata. E sarà proprio la malattia di quest'ultima e la nascita dell'ennesima sorellina a permettergli di tornare a casa. -
La bella bionda
Napoli, XIX secolo. Il consigliere comunale Domenico Squillacciotti, invaghitosi di una bella e volenterosa giovane, Ersilia Malasomma, ricorrendo a uno stratagemma riesce a farle avere un impiego da maestra, ottenendo in cambio la sua completa devozione. Tutto per i due sembra volgere al meglio, finché un avversario politico di lui solleva nel sindaco il dubbio di uno scandalo. E se la carriera di Squillacciotti pare avviarsi alla rovina, la povera Ersilia, licenziata, si ritrova senza prospettive e nella sua mente distrutta dall'amarezza, si dipinge un'unica, drammatica soluzione. Uno straordinario spaccato della Napoli post borbonica, in cui difficilmente le donne vedevano riconosciuti i diritti di scegliere lavoro e amante. Un romanzo che anticipa le tematiche femministe tanto care all'odierna società. -
Venti giorni con Julian
Quando, nell’estate del 1851, la moglie di Hawthorne si recò in visita ai genitori, portando con sé le due bambine, lo scrittore si ritrovò per la prima volta solo con il figlio maschio, Julian, di cinque anni. Se questi, instancabile chiacchierone, non mancò di esprimere, fin dal primo giorno, la soddisfazione di poter sfogare la propria vivacità, il padre si mostrò inizialmente insofferente per le continue domande impostegli dal fanciullo. Nel resoconto delle tre settimane così trascorse, Hawthorne imparò, poco a poco, ad abituarsi alle piccole incombenze che la quotidianità con un bambino imponeva, donandoci un incantevole spaccato di quei giorni, colmi di malinconia, ma anche di tenerezza. Dall’esilarante e fallimentare tentativo di arricciargli i capelli, alle cene a base di ribes, perché null’altro vi è in casa di commestibile, dalle gite al lago, alle battaglie con i tassi barbassi lungo il tragitto, dalla scampagnata con l’amico Herman Melville, alla comune nostalgia per le ‘donne’ di casa… il tutto, passo dopo passo, porta lo scrittore a consolidare il rapporto con il figlio. Questo libro è a layout fisso. -
Scusate il ritardo. Ditemi se questo è un crimine
La società odierna ha finito per sostituire la vita confondendo il valore di una persona con la ricchezza che è capace di generare. Gli adulti hanno creato un sistema in cui i ragazzi faticano a vivere. A oggi vi è ancora disarmonia tra teoria e pratica, tra scuola e lavoro. In questo saggio si parla di lavoro e di fenomeni comuni a tutte le professioni. Le testimonianze raccolte dall’autore portano un’analisi delle conseguenze fisiche, psicologiche e psicosomatiche che descrivono il clima di pressione in cui i lavoratori spesso vivono, anche attraverso forme di bullismo, mobbing, bossing e burnout, che logorano il lavoratore e compromettono la produttività. Un mondo nascosto, incuriositevi! Troverete molto di voi tra le righe di queste pagine. -
Prima del tramonto
In questo dramma in quattro atti, ultima opera teatrale di Hauptmann, si narra la storia di Matthias Clausen, il quale, giunto al tramonto della sua esistenza, si innamora di una giovane trentenne. Questo accadimento, colmandolo di inatteso vigore e di speranza, fa sì che, per la prima volta dopo la morte della moglie, egli percepisca la sua vita avvolta da un magico alone. Quella relazione, però, e la minaccia ad essa correlata di veder presto dissipato un patrimonio che ritenevano ormai loro di diritto, mette in allarme i figli, i quali non riescono ad accettare che il padre possa aver dimenticato la defunta moglie, e, soprattutto, l'avido genero Klamroth e l'ambiziosa nuora Paula Clothilde, pronti a dare battaglia. Aizzati da questi ultimi e ritenendo la fidanzata del padre una mera cacciatrice di dote, decidono di proteggere il genitore dall'influsso negativo della giovane e dalla sua stessa debolezza, scatenando una serie di tragici eventi. -
La casa sull'abisso
Basata su un presunto manoscritto ritrovato dall'autore, La casa sull'abisso narra sotto forma di diario la storia inquietante e ricca di colpi di scena di un uomo, sua sorella e del loro cane Pepper. Ma ciò che Hodgson mette in scena in questo racconto è l'archetipo della paura umana: pagina dopo pagina, il lettore si trova avvinto da un mistero che lo tiene incatenato a sé, in cui il luogo simbolo della sicurezza umana, il focolare domestico, diviene sede di un inferno senza fine. -
Le false confidenze
In questa commedia rappresentata per la prima volta nel 1737, le vicende dei numerosi personaggi si intrecciano in un susseguirsi di intrighi, parole non dette che generano confusione, ambizioni e amori. Tematiche che ben si accordavano con la società francese dell’epoca e che, per la loro attualità, hanno garantito a Marivaux la fama che tutt’oggi detiene. Superficialità, menzogne, amore vero e passioni asservite al denaro, questi i temi su cui l’autore invita a riflettere, mettendo in scena le avventure di Dorante, giovane virtuoso ma povero, del diabolico servitore Dubois e dell’affascinante Araminte, vedova ricchissima e affascinante.