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Rincorrere il vento
Appartenente a una famiglia della ricca borghesia milanese, Camilla cresce in una condizione di ""agiata anaffettività"""". Il suo è un animo passionale, irrequieto, assetato di vita che nello straordinario fermento culturale e politico degli anni Settanta trova finalmente un ambiente in cui riconoscersi. Ma i grandi ideali da lei inseguiti finiscono per infrangersi contro l'inerzia, l'apatia, il cinismo della società, lasciando un pericoloso vuoto nel suo cuore così come in quello di migliaia di giovani. Dopo tante disillusioni e una serie di storie d'amore sbagliate, capirà qual è la sua strada ma soprattutto - come tanti pezzi di un grande puzzle - riuscirà a ricostruire e comprendere dinamiche familiari del tutto inaspettate che la condurranno al più arduo degli obiettivi: conoscere se stessa."" -
Il terzo lunedì di gennaio. Un'indagine dell'ispettor Marchetti
Secondo una discutibile formula matematica, il terzo lunedì di gennaio è il giorno più triste dell'anno. Probabilmente non ne era a conoscenza e comunque l'avrebbe ritenuta una sciocchezza. Eppure, quel Blue Monday fu certamente il più orribile della sua vita ed ebbe il potere di sconvolgere una piccola comunità scolastica. Un lunedì di gennaio Irene, impiegata in una scuola della periferia bolognese, non fa ritorno a casa. Allarmato, il marito telefona alla polizia nel corso della notte. Viene incaricato dell'indagine l'ispettore Vigor Marchetti, quarantenne infelicemente separato che si trova a esplorare un mondo sconosciuto e pieno di sorprese in cui tutti sembrano nascondere qualche segreto. Alcuni peggiori di altri. La soluzione del caso obbligherà Vigor a non fare sconti a nessuno, neppure a se stesso. -
Cineprese futuriste. Atti del Convegno internazionale nei cento anni del Manifesto della cinematografia futurista (Roma, 28 novembre 2016)
Sono trascorsi cento anni dal manifesto ""La cinematografia futurista"""", e questo volume offre ai lettori la possibilità di conoscere quanto questo movimento - ancora studiato come nessun altro del Novecento - abbia prodotto nell'ambito della """"settima arte"""". I saggi raccolti, infatti, tracciano la storia del rapporto tra il Futurismo e il cinema, rapporto che fu, sì, molto travagliato, ma anche fecondo. Perché se è vero che il teatro offriva ai futuristi quel palcoscenico naturale per le loro performance dissacranti e provocatorie, il cinema poteva offrire quella """"riproducibilità tecnica"""" che all'inizio del Novecento significava progresso, quel progresso che tanto affascinava Marinetti e i suoi seguaci."" -
Quando parla la Gioconda. Racconti d'arte
È possibile trasmettere con le parole la bellezza di un dipinto o l'armonia di una scultura? In questi quindici racconti Alessandro Castellari si affida ad una inedita invenzione letteraria, quella di lasciar parlare protagonisti inusuali: così la Gioconda e altri soggetti di opere famose narrano di sé e delle loro vicende. Un libro che, oltre a precisione storica e profonda conoscenza artistica, offre pagine di raffinata letteratura. Postfazione di Eugenio Riccomini. -
Breve storia della direzione d'orchestra. Ieri, oggi... e domani?
"Direttore d'orchestra in tedesco si indica con 'dirigent', in francese con 'chef d'orchestre' e in inglese è 'conductor'. La prima volta che andai negli Stati Uniti, sceso dall'aereo ho dovuto sottopormi ai controlli della dogana; il funzionario fra le altre cose mi chiese quale fosse la mia professione e io risposi 'conductor'. Ma lui insistette 'Tram or train conductor?'.""""" -
L' altro Ottocento. Austria, Germania, Russia
"C'è ancor oggi un Ottocento 'altro'. E cioè poco o pochissimo noto; e anzi del tutto sconosciuto, e inatteso. Me ne accorgevo, durante qualche mia conversazione, osservando l'espressione stupita di chi scrutava sullo schermo immagini spesso sorprendenti, di pittori di cui mai nessuno aveva udito il nome, come Isaak Levitan, o Nikolay Ge, o Mihdly Munckdcsy o altri ancora; e udivo mormorii anche di sconcerto, quando timidamente m'azzardavo a supporre che un paesaggio russo, o un gruppo di figure tedesche o austriache potesse trovare gradimento come un buon dipinto di Francia.""""" -
Racconti di un vecchio psichiatra
I protagonisti, veri ma allo stesso tempo romanzati, che popolano le storie raccontate da Roberto Ruani non sono presenze inerti ma premono per uscire, come i famosi sei personaggi in cerca di un autore. C’è Aldo, sopravvissuto ai campi di concentramento, che vive in un delirante lager autoimposto; Pietro, gigante incompreso, che non ha mai conosciuto l’amore di una donna; Michelangelo, emigrato dalla Sicilia per lavoro, il quale cerca di placare il suo perenne senso di colpa, assolvendo al compito di salvare il mondo affidatogli da Dio; Michele, che parla senza pause un linguaggio simbolico ma trova nell’esperienza del palcoscenico il modo di esprimersi al meglio… E poi ci sono Emma, “Polvere”, Nicola, Salvatore, Candido e Silvano. La loro richiesta è che vengano restituiti l’orgoglio e la dignità alle persone che sono rimaste imbrigliate dal disturbo psichico e che, al di là del caso clinico e dei sintomi, si ponga l’attenzione sui sentimenti, sulle emozioni, in una parola: sull’umanità. -
L' amore vince sempre. La storia della mia vita
"Mi chiamo Angela Lodi, sono nata ottant'anni fa a San Giovanni in Persiceto, un piccolo paese vicino a Bologna. Sono cresciuta in una famiglia povera ma ricca di valori e di amore. In questa meravigliosa vita esiste sicuramente una parte buona: cerchiamo sempre di vedere e percepire il lato positivo, apprezzandola e amandola. Forse un giorno molto lontano arriveremo ad un mondo più puro e più pulito. L'impegno di vita è camminare, prendendoci per mano tutti insieme.""""" -
Chi ha scatenato la tempesta
"Questo libro racconta la storia di sei Paesi - Siria, Libia, Iraq, Iugoslavia, Laos, Vietnam - che subirono un atroce destino perché ebbero la sfortuna di disporre di importanti risorse minerarie, perché si trovarono sulla via di eserciti in guerra, perché avevano programmi economici propri e si rifiutavano di allinearsi con la volontà capitalistica occidentale, o perché avevano governi comunisti. Segue un breve accenno agli attacchi nucleari contro il Giappone, e alla viltà esibita quando, nel 1963, il suo tribunale distrettuale di Tokyo giustificò l'impiego delle bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki (sentenza Ryuichi Shimoda v. The State). Il libro si conclude con un esame del Trattato di non proliferazione, fallito perché le grandi potenze nucleari non hanno, in buona fede, disarmato, come imposto e promesso, con la conseguenza del ritorno alla proliferazione, che le potenze nucleari - nonostante il loro stesso illegittimo continuo riarmo - violentemente avversano. E l'inutilità della Corte internazionale di giustizia la quale, richiesta di esprimere un parere sul quesito se la minaccia o l'uso di armi nucleari fosse illegale in ogni circostanza, si rifiutò di renderlo, quando sarebbe stato semplice rispondere che le armi nucleari non devono esistere, e che devono essere tutte eliminate. Sono passati cinquant'anni da quando i Paesi nucleari promisero di disarmare, senza farlo. L'unica risposta dei Paesi non nucleari è di industriarsi numerosi a costituire propri arsenali. Di questo passo si giungerà al risultato che sarà l'atomica, la peggiore delle armi, ad assurgere a strumento di pace. Questa è la tragedia dell'umanità."""" (dall'introduzione)" -
Il vento nelle mani
Una sera d'estate, la terrazza di un ristorante alla moda, una cena fra amici, vino bianco e risate. Per la prima volta dopo tanto tempo, Marco ha un valido motivo per uscire dalla silenziosa solitudine in cui ama rifugiarsi: lei si chiama Anna, bella, simpatica, interessante. E l'inizio di un amore che li accompagna oltre il fallimento dei rispettivi matrimoni e li trasporta in un territorio tanto familiare quanto sconosciuto. Perché Marco e Anna non sono più due ragazzini e la realtà non tarda a insinuarsi nell'incantesimo che li ha avvinti l'uno all'altra. Una realtà fatta di doveri quotidiani, piccole e grandi incomprensioni, una crisi economica che rende incerto il futuro e la soffocante incapacità di comunicare che l'amore non sempre è in grado di risolvere. In questo libro, l'autore traccia una storia d'amore matura, racconta un ""seconda occasione"""" che spinge i protagonisti a rimettersi in gioco e a fa i conti con la fragilità del sentimento, ma soprattutto, con le idee spesso lusorie che abbiamo di noi stessi."" -
Metalcastello University. Ediz. bilingue
"Ho accolto con grande piacere la richiesta di introdurre questa bella pubblicazione che racconta una delle realtà economiche di eccellenza del nostro Appennino. Un territorio verso il quale sono sempre particolarmente attento e interessato perché, così come conosco la sua bellezza, vedo anche le sue difficoltà: per il lavoro, la mobilità, i servizi. Nell'incitare azienda e lavoratori a continuare in questa sfida che li ha portati così in alto voglio anche rassicurarli sul fatto che anche l'impegno delle istituzioni per l'Appennino è vivo: nel cercare di mantenere l'industria manifatturiera dove storicamente è stata insediata, nel valorizzare le sue caratteristiche ambientali, paesaggistiche, culturali ed enogastronomiche creando le condizioni per lo sviluppo di un turismo di qualità che sia in grado di creare reddito; e intendiamo farlo anche partendo dai numeri positivi del capoluogo, cercando di dirigere una quota delle presenze della città sugli itinerari dell'Appennino. Molto ci stiamo impegnando anche per migliorare le connessioni di questo territorio che - come si ricorda anche in queste pagine - rappresentano un elemento strategico e fondamentale affinché aziende e cittadini non lo abbandonino."""" (Virginio Merola, sindaco della città metropolitana di Bologna)" -
Nel petto il grido Italia. 1799 Ugo Foscolo prigioniero in Bazzano e Vignola
Il 30 maggio 1799 Ugo Foscolo venne arrestato nei pressi dell'abbazia di Monteveglio, dove era rifugiato, e portato a Bazzano. Qui venne affidato ad una pattuglia austriaca che lo portò a Vignola, in quei giorni sede di un piccolo distaccamento militare austriaco. Nel pomeriggio del 31 maggio venne infine trasferito a Modena e imprigionato nel carcere militare della Cittadella dove infine fu liberato il 12 giugno dall'esercito francese del generale Macdonald che aveva riconquistato la città. Il libro ricostruisce questa vicenda di Foscolo, allora ventunenne, sullo sfondo della guerra tra la Francia repubblicana e l'armata austro-russa per il controllo dell'Italia. Era il 1799, anno che vide all'inizio i patrioti italiani nutrire grandi speranze di estendere e consolidare i principi repubblicani su tutta la penisola, ma che finì con francesi e cisalpini ricacciati nella sola Genova assediata. Nell'intero paese avevano vinto le forze dell'ancien regime, rappresentate dall'esercito austro-russo, ma anche dalle folle tumultuanti che, insorgendo, conquistavano ovunque borghi e città, ripristinando le insegne dei vecchi sovrani e della Chiesa di nuovo trionfante. La ricostruzione di questo episodio della vita del giovane Foscolo ci porta alle radici del Risorgimento. -
Contro ogni probabilità
Tre vite slegate, tre destini incrociati. Un sicario di professione, un ragazzo autistico e un giovane consegna-pizze a domicilio condivideranno un tratto delle loro stravaganti esistenze ai margini della società, in un crescendo di suspense, emozioni e colpi di scena. Inconsapevolmente, si schiereranno nell'attesa di eventi che potrebbero riscattarli dalle loro miserie e dalle loro sconfitte personali. Rifletteranno con ironia e sagacia sui ruoli in cui l'odierno vivere li ha incastrati e percorreranno la via di fuga dei sogni per arrivare alla piena visione e all'affermazione di se stessi. -
Menopausa: l'altra metà della vita ...e non è una malattia
Quando abbiamo deciso di scrivere questo libro abbiamo per prima cosa immaginato chi vorremmo che fossero i nostri lettori, operazione solo apparentemente semplice e comunque indispensabile per decidere sia quali temi avremmo scelto di trattare sia quale linguaggio avremmo dovuto utilizzare. Ebbene, ci piacerebbe che lo leggessero le donne, ma non solo quelle che con la menopausa stanno avendo una relazione personale e diretta, anche le ragazze giovani, per le quali potrebbe essere molto utile conoscere il proprio destino biologico; ci piacerebbe che lo leggessero gli uomini, soprattutto quelli che sono convinti di saper tutto delle donne, con l'intento di far capir loro a quali livelli può giungere la presunzione; ci piacerebbe che lo leggessero i medici, e non solo i ginecologi, ma tutti coloro che hanno scelto di occuparsi della salute degli esseri umani. -
Come quando fuori piove
Questa è una storia che puzza. Che puzza di umidità e sangue rappreso, di alcol, di mozziconi spenti male. Che puzza di morte, di marcio, di piscio. Di incenso svanito, di zolfo. Ma, soprattutto, questa è una gran brutta storia, un casino. Anzi, questa storia è il Gran Brutto Casino. E così che la chiamerà, istintivamente, il Reverendo. Piero è un giallista famoso che ha appena perduto il manoscritto del suo ultimo romanzo, ancora inedito. Spillo è uno smidollato senza aspirazioni e ora ha in mano quel manoscritto. Lucy è una donna misteriosa, che ha convinto Spillo a uscire finalmente dal suo anonimato, a commettere gli stessi omicidi seriali descritti nelle pagine del romanzo di Piero. Morti violente e incomprensibili cominciano a susseguirsi rapide, la polizia si muove senza successo, ma Piero ne conosce la trama e si sente accerchiato, teme di essere prima o poi coinvolto o sospettato. Decide allora di fuggire lontano, in Messico. Laggiù, grazie a Silvio, suo amico e agente letterario, conosce un investigatore scorbutico ed eccentrico, il Reverendo, specialista in casi impossibili come questo. Una galleria di personaggi strambi e apparentemente inconciliabili, una continua commistione di realtà e finzione, un romanzo in cui inseguiti e inseguitori, Bene e Male si rincorrono e si intrecciano fino a confondersi. -
Polvere e perle. Donne in un interno familiare del Novecento
Tra memoria e storia, con vicende individuali che si intrecciano ai diversi contesti politici e ambientali, questo libro ricorda la vicenda esistenziale e politica di Silvia Bazzocchi, madre dell'autrice e staffetta partigiana. In una prosa limpida e scorrevole, ripercorriamo i primi anni del socialismo nei borghi ravennati, l'ascesa e l'opposizione al fascismo attraverso gli occhi di Silvia, che ventenne entrerà nella Resistenza. E poi il dopoguerra, l'impegno civile attraverso la partecipazione alle Giunte popolari dove la protagonista conosce Nello Patuelli, che sposerà e sarà il padre di Paola. Nella seconda parte della narrazione, le storie di Silvia e di Paola, madre e figlia, si intrecciano nel contesto di una famiglia comunista degli anni Cinquanta e Sessanta, dei suoi valori di riferimento, della sue scelte, della sua cultura, delle sue contraddizioni; al tempo stesso, però, lo sguardo si allarga alla scena culturale e politica ravennate e poi, attraverso la vicenda di Paola, al 1968 e agli anni immediatamente successivi, per concludersi con la morte prematura di Silvia. Una storia familiare che si intreccia con la storia del Novecento italiano. -
Nella stanza di Anteo. Storia di guerra, biciclette e torte perdute
"Buongiorno. Mi chiamo Giovanni e il nome che avete trovato su questo libro è uno pseudonimo. Faccio lo scrittore mio malgrado. Nel senso che sono giunto alla conclusione che scrivere sia solo una perdita di tempo o, se preferite, un'ossessione intellettuale per obbligare gente onesta e indaffarata a interrompere le proprie faccende allo scopo di inseguire fantasmi, intrecci, luoghi ameni per compiacere l'io ipertrofico di uno sconosciuto."""" Che il caustico incipit non inganni: questo romanzo ha un ritmo sostenuto, un intreccio articolato e un impianto classico, per quanto personaggi e vicende narrate siano piuttosto fuori dai canoni. Tutto ha inizio dalla ricetta segreta di una torta in via d'estinzione e da una misteriosa eredità che arriva dall'Uruguay: il beneficiario è l'anziano Anteo, malato e allettato, ma saranno i suoi nipoti Sofia e Miro a indagare per scoprirne l'origine, imbattendosi in un segreto di famiglia che affonda in un tempo lontano ma li riguarda da molto, molto vicino..." -
Il cappellano. Appennini. Natale 1944
Dopo avere partecipato alla Seconda guerra mondiale in Italia come soldato statunitense, Klaus Mann si fermò a Roma dove, a partire dall'estate del 1945, lavorò con Roberto Rossellini e altri alla sceneggiatura di un film in sette episodi, Severi from the US, che poi fu intitolato Paisà. Quello che in origine doveva essere il penultimo episodio, concepito e scritto unicamente da Mann, fu però espunto. Questa sua ultima, compiuta, opera di finzione letteraria, dal titolo The Chaplain, è stata rinvenuta tra i manoscritti di famiglia da Fredric Kroll, biografo dell'autore. Il testo di The Chaplain, fino a oggi inedito, viene qui proposto in traduzione italiana, arricchito da alcuni contributi che ne raccontano la genesi, il contesto biografico e il quadro storico nel quale è maturato. -
Buio relativo
Durante una tranquilla e tanto sognata vacanza in Perù, un uomo rimane coinvolto in una rapina e perde la memoria. Al suo risveglio, si trova a vivere una nuova esistenza tra narcotrafficanti e assassini, nel pieno di una guerra tra bande di inaudita violenza. Poi, però, il passato ritorna, e i ricordi ritrovati lo riportano a Bologna, sulle tracce della sua famiglia che lo crede morto. Ma è davvero così? -
Il cerchio di gesso. Antologia (1977-1979)
Il cerchio di gesso è il segno che gli inquirenti tracciano, dopo una sparatoria, intorno ai fori prodotti dai proiettili. Un cerchio di gesso delimitò, su un muro della via Mascarella a Bologna, i fori causati dai colpi esplosi dalle forze dell'ordine che la mattina dell'11 marzo 1977 uccisero lo studente Francesco Lorusso, provocando la rivolta di migliaia di giovani, alla quale seguì una pesante repressione. «Il Cerchio di gesso» è il titolo che un gruppo di intellettuali provenienti da esperienze politiche e culturali diverse, ma accomunati da un atteggiamento critico verso la politica di compromesso storico e di unità nazionale, volle dare ad una rivista il cui primo numero apparve qualche mese dopo, nel giugno del 1977. «Il Cerchio di gesso» volle essere una voce indipendente, che dissentiva dalla politica e dalla cultura egemone per ricercare nuovi criteri di lettura della realtà.