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Signori e principi di Piombino
"Passato il periodo di indipendenza comunale dei sec. XII-XIII e della successiva dominazione pisana, Piombino diventa Signoria nell'ultimo anno del sec. XIV. Gli Appiani, venduta Pisa ai Visconti, si ritirano a Piombino dando vita a uno Stato indipendente, che sarà tale per 420 anni e si estinguerà soltanto quando il Congresso di Vienna del 1815 stabilirà la confluenza del Principato di Piombino nel Granducato di Toscana dei Lorena. Questo lungo periodo storico vedrà succedersi gli Appiani, Ludovisi, Boncompagni-Ludovisi, Baciocchi-Bonaparte, e tutta una serie di episodi: guerre, assedi, scontri tra fazioni e momentanee invasioni da parte di potentati stranieri e italiani: Cesare Borgia, Cosimo I de' Medici granduca di Toscana, Spagna, Francia e Impero, a sottolineare l'importanza economica e strategico-militare di Piombino per la sua posizione geografica, fondamentale per il controllo dell'alto Tirreno, delle isole dell'arcipelago toscano, Sardegna, Corsica, Provenza, Baleari, Spagna e nord Africa. Abbiamo poi avuto la presenza dei pontefici Gregorio XI, Alessandro VI e Adriano VI, del diplomatico per eccellenza Nicolò Machiavelli, Cosimo I granduca di Toscana, Ferdinando II il Cattolico re di Spagna con tutta la sua corte, Consalvo Ferrante gran capitano del re spagnolo a Napoli, rappresentanti delle maggiori potenze italiane, Genova, Siena, Milano, Napoli e altri, sono stati a Piombino per motivi più che altro politici. Anche artisti di grande fama hanno visitato e lavorato in questa città Queste schede biografiche, presentate con cronologia storica, mi auguro possano contribuire alla conoscenza sia delle vicende personali del signore o principe, sia degli episodi più significativi accaduti durante il suo dominio. Frutto di una lunga ricerca e studio di testi il più delle volte sconosciuti al grande pubblico, spero che questo lavoro sia utile a quanti desiderano avere un immediato e sintetico approccio con la storia di Piombino."""" (L'autore)" -
Fullonia. L'origine
L'autore, appassionato di storia, ha messo mano alla penna, nel vero senso della parola, e ha deciso di raccontare l'origine di Follonica sotto forma di romanzo, ripercorrendo i viaggi che gli antichi Traci hanno compiuto, sfuggendo ai Greci, sino ad arrivare in Italia dove incontrano i Troiani, superstiti dalla distruzione della loro città. Questi due popoli scelgono il golfo di Follonica e le colline metallifere come nuova patria dove fondare nuove città, dando così origine poi, al popolo etrusco, grazie all'unione con il popolo d'Esperia (L'Italia dei Greci). L'autore narra, attraverso battaglie colpi di scena e misteri esoterici, l'arrivo di questi nuovi popoli, fino alla nascita di Follonica. L'autore racconta, inoltre, la vicissitudini di Enea ed Odisseo che però, al contrario di ciò che comunemente si crede, qui non sono quegli eroi da tutti conosciuti e osannati. -
La macchina per guarire. Medicina e sanità nell'Ospedale di Piombino (1810-1945)
Si può costruire la storia sociale di una ciltà attraverso il suo ospedale? È quello che è stato fatto per Piombino, partendo dall'archivio dell'ospedale, per un periodo che va dai primi dell'Ottocento alla fine della seconda guerra mondiale. Oltre alla storia sanitaria, attraverso la vita quotidiana del vecchio ospedale di Piombino, affacciato sul mare, con i suoi protagonisti, dai medici agli ammalati, è stato possibile ricostruire la storia territoriale, sociale, economica e politica di un'intera città toscana, in un periodo di mutazioni. Da città rurale e di mare, circondata dalle paludi maremmane, a città industriale fra le più importanti in Italia nel campo della siderurgia. Dalla grande trasformazione del periodo napoleonico all'Italia del secondo dopoguerra, passando per il Granducato di Toscana, l'Italia unita nel suo periodo liberale, il regime fascista, la guerra mondiale in un affresco sociale che, con i progressi della medicina, ci fa leggere un'Italia in profonda trasformazione. -
Acquario. 21 gennaio 19 febbraio. Nei zodiaci del mondo antico
L'Acquario è segno aperto all'amicizia e alla collaborazione. Non ricerca la solitudine, ma il rapporto umano, l'amicizia. Si sbizzarrisce con la fantasia, sa avvicinarsi al mondo dello spirito con la giusta sensibilità. Infatti, in questo segno, nascono spesso filosofi, pensatori, musicisti. Sa guardare davanti a sé senza cancellare il passato. Anzi, a volte, precede fin troppo i tempi, rischiando in tal modo di essere mal compreso e male accettato. Ama l'originalità, la sensazione che crea esperienze diverse. La routine, il vivere convenzionale, non fanno per lui. La personalità è affascinante e trascinante. Il suo modo d'amare è particolare, è più universale che individuale. Ha l'animo dell'artista. Sa non annoiarsi mai, neppure in solitudine. Spesso lo si può definire geniale. Anche il campo affettivo - sentimentale è motivo di riflessione per lui. Ha un'istintiva riluttanza verso legami stretti e duraturi o soffocanti, opta per unioni più libere. La sua è una coscienza di gruppo; per lui l'individuale diventa universale. È estroso, curioso, teso a risolvere ogni problema con spirito di solidarietà, preferisce di solito i settori scientifici e tecnici. -
La dinamite nella valigia. Viaggio nell'Italia di Luciano Bianciardi
"Perché Luciano Bianciardi, sul quale sono state scritte pagine su pagine, sull'intellettuale disintegrato, sul contestatore letterario e così via? Questa non vuole essere una biografia organica, anche se spunti biografici non potranno mancare, ma un ritratto dell'Italia di ieri e di oggi, dell'Italia del 'cambiamento', delle illusioni e delle disillusioni, attraverso i luoghi di Bianciardi, quelli che lui ha vissuto e descritto con quella ironia lucida che lo caratterizzava. Un percorso italiano in cui trovano spazio avvenimenti del passato e del presente, descrizioni di luoghi e di personaggi, testimonianze di ieri e di oggi, riflessioni sul vissuto, insomma Bianciardi come filo narratore che si affaccia ogni tanto per narrarci i suoi luoghi e farci capire come l'Italia di oggi sia in qualche modo figlia di quella di ieri, anche se talvolta la supera e la contraddice. Fra i luoghi che percorreremo c'è moltissima Toscana, quell'Italia mediana che tanto piaceva a Bianciardi, ma che non era mai stata maggioritaria in Italia, e molta Milano, con qualche deviazione in Puglia e in Liguria e una trasferta a New York, funzionale alla descrizione dell'Italia in trasformazione. Non quindi un'Italia completa, ma un'Italia che parla all'Italia completa. In fondo in questo primo ventennio del XXI secolo, siamo «quello che rimane» del XX secolo, ma una rimanenza pesante, un'eredità con cui confrontarsi. La narrazione è talvolta interrotta da interventi esterni di personalità diverse, per formazione e interessi, che, su invito dell'autore, si sono confrontate con un luogo 'bianciardiano', con osservazioni originali. Gli interventi non sono tutti omogenei per stile e per lunghezza, anzi ho preferito non omologarli, per lasciare ad ognuno il proprio stile di raccontare. Ogni capitolo è corredato da collegamenti multimediali extratestuali che accompagnano il lettore, con suggestioni musicali e video, in un'Italia che cambia. Come ha scritto Maurizio Maggiani: «ho bisogno di Bianciardi perché porto nel cuore il tremendo peso di una cassetta di candelotti di dinamite e lui sa che peso è. Il peso di una giusta vendetta che non sarà mai. Il mandato dell'anarchia è mettere sotto il culo del re quella cassetta, ma l'anarchia è una lampada ad acetilene e il re è furbo, il re, il re delle miniere, il re del profitto, il re della guerra, il re della servitù, il re di tutto, è nascosto ben oltre il suo cono di luce». Ed è proprio con questa metaforica valigia piena di altrettanto metaforici candelotti di dinamite che cominciamo a viaggiare per l'Italia, l'Italia di Luciano Bianciardi che è anche quella di oggi."""" (L'autore)" -
Capricorno. 22 dicembre-20 gennaio. Nei zodiaci del mondo antico
Questo segno invernale, serio, essenziale, copre con una corazza di durezza un tumulto di sentimenti profondi, di ansie, di insicurezze. Chi riesce a conoscerlo in profondità può apprezzare le sue qualità. È permaloso, e può esprimere un autoritarismo non gradito a tutti. Un po' di diffidenza esiste in lui, ma possiede anche il potere della logica. Un segno forte e debole, soprattutto coerente e tenace. Realista lo è sempre. Anche nel settore dell'amore ha difficoltà ad esprimersi per quel suo riserbo che spesso viene scambiato per freddezza o incapacità d'amare ma se incontra il partner giusto sa instaurare un rapporto duraturo. Riserva ai figli molto amore e tanta tenerezza. Per chi lo frequenta, il Capricorno può essere ""profeta di sventura"""" ed egualmente """"grillo saggio"""". È un introverso che molto spesso non viene compreso. Possiede una resistenza eccezionale e non solo fisica: sa sopportare in silenzio, con serena filosofia, con pazienza. Di solito esprimono con franchezza i loro pensieri, senza porsi il dubbio se questo potrà ferire od offendere qualcuno. Il loro senso della misura fa sì che raramente vadano in collera e di solito per questioni poco importanti."" -
Poesie
Primavera, autunno foglie morte tramonto, sono il refren di queste poesie di Saverio che sgorgano da un cuore puro e semplice ma anche appassionato dei vari problemi del creato e del nostro mondo inquinato. Saverio è anche consapevole che il suo messaggio potrà correre il rischio di essere disperso dal vento ""Parole,/ seminate nell'aria/ raccolte solo dal vento,..."""" ma nonostante questo lancia il suo messaggio al mondo. Un poeta che comprende che la sua vocazione, come quella della poesia, è denuncia, attenzione, meraviglia e speranza. La poesia è anche introspezione, e sentimento e ciò porta Saverio a rimembrare il suo passato con l'occhio al futuro che l'aspetta e alla nostalgia."" -
Pesci. 20 febbraio 20 marzo. Nei zodiaci del mondo antico
I Pesci sono il dodicesimo e ultimo segno dello zodiaco. Nonostante la loro calma apparente, i Pesci sono esseri turbati da forti contrasti interiori e dall'incertezza. Il carattere è complesso e diviso tra due opposte tendenze. Sono generosi e ospitali, ma non spesso allegri, dato che la tendenza dei loro pensieri è la malinconia. Il fatto che riescano a donare volentieri, fa di loro dei buoni sociologi, assistenti sociali, capaci di grandi sacrifici per alleviare il dolore del mondo. Pur mancando di senso pratico, hanno comunque un sesto senso per quel che riguarda gli affari e il denaro; nella loro maturità, raggiungono quasi sempre l'agiatezza. Di solito riescono negli affari svolti in società, dove possono evitare grosse responsabilità personali. Hanno buona memoria, facilità d'apprendimento nello studio delle matematica e nelle lingue. Possono uscire anche in campo artistico. Le relazioni sono di solito durature e spesso strette con persone importanti che li proteggono. Non sanno prendere al volo le occasioni perché lenti e indecisi. Buone le abitudini nella musica e, se il temperamento è tendente al mistico, possono seguire la carriera religiosa. -
Piombino napoleonica (1805-1814) il principato dei baciocchi
Il 18 marzo 1805, Napoleone Bonaparte donava l'antico Stato di Piombino, in piena sovranità, alla sorella Elisa attribuendo al di lei marito, Felice Baciocchi, il titolo di Principe dell'Impero. Il Principato piombinese mantenne, come succedeva da secoli, la propria completa autonomia sotto il profilo giuridico, benché, adesso, fosse palesemente inquadrato in un rapporto di vassallaggio con la Francia. Alcune branche dell'amministrazione centrale di esso, come le cancellerie e le segreterie dei regnanti, certi affari militari e di polizia, finirono ovviamente per essere cumulate con quelle inerenti al Principato di Lucca, prima, e al Granducato di Toscana, poi. Il Principato napoleonico piombinese si reggeva su un ordinamento tipico dell'assolutismo monarchico. Poiché il regime dei Baciocchi fu strettamente personale, Felice I deteneva in sé il potere legislativo e, pertanto, emanava leggi e decreti di ""motuproprio"""", demandandone l'attuazione a ministri e funzionari, per lo più francesi e provenienti dall'esercito. Sulla scorta dell'esperimento francese, i Baciocchi riformarono interamente l'ordinamento giuridico dello Stato piombinese, sicché, anche in tale regione, come altrove, in Italia, «la legislazione napoleonica incise in tutti i settori della società e della vita civile. Limitandoci qui agli aspetti più duraturi di quest'opera di rifondazione, ricordiamo in primo luogo [...] l'introduzione dei codici francesi (codice civile detto codice Napoleone, codice penale, codici di procedura civile e criminale, codice di commercio, codice del notariato) che mantenuti in vigore nelle loro parti essenziali dai governi della Restaurazione serviranno di base alle codificazioni dell'Italia unita»"" -
La leggenda dei tre capelli
Un popolo discendente dai Vichinghi, che aveva deciso di vivere in pace lontano dalle guerre e dalle violenze che sconvolgevano il mondo, si trova improvvisamente a combattere contro le forze più oscure e terrificanti della Terra di sotto. Quello che fin dai giorni della creazione non si era mai verificato, diventa una realtà terribile in un brevissimo spazio di tempo, in una lotta che coinvolgerà Dèi benefici e Divinità terribili. Al centro della vicenda ci sono tre capelli... chi riuscirà ad impossessarsene sarà il dominatore dell'universo intero. In questo allucinante scenario, schiacciati da forze a loro incomprensibili, Agher, detto ""l'Uomo delle pietre lucenti"""", sarà il protagonista insieme ai suoi leali compagni di una lotta impari contro le potenze nere del sottosuolo, decise una volta per tutte a risalire in superficie e scalare il ponte del cielo; lotterà con tutte le sue forze insieme alla figlia Karian, cercherà disperatamente di ritrovare Edda, la sua amata sposa, rapita da uno stregone terribile e potentissimo. Questa storia nordica ha le sue radici nelle mitologie teutoniche e scandinave, ambientata in un clima dal contesto severo ed ostile, dove inaspettati colpi di scena si susseguono a un ritmo frenetico ed incessante. Non mancano draghi, mostri terrificanti della Terra di sotto, nani, giganti, donne guerriere, navi vichinghe potentissime e Sciamani dai poteri impensabili."" -
Racconti. Miscellanea tra cuore, critica e acciaio
Questi racconti, tra narrativa critica, proposte e lettere alla stampa, abbracciano un lungo periodo di tempo che va dalla sua giovinezza ai giorni nostri. Il suo stile scarno e mordace ci permette, come attraverso uno specchio, di vedere riflesse le buone e cattive cose della nostra società. L'autore, con passione, ogni volta affronta un tema che gli sta a cuore, ispirato dalla realtà che lo circonda e dalle sue esperienze personali e culturali. -
Jennifer
"Ho scritto ciò che leggerete in seguito nell'inverno del 1980, avevo diciassette anni. Dal manoscritto originale la stesura ha subìto poche modifiche, e ora, questa strana storia vede la luce dopo circa quarant'anni, quaranta lunghi anni che l'aveva vista chiusa ma non dimenticata, gelosamente custodita in un cassetto speciale, come fosse una sorta di capsula del tempo"""" (L'autore). """"«Ehi tesoro, cos'hai? Sei un po' pallida e sudata...» «Infatti, non mi sento molto bene, ho un forte mal di testa...» Ma di colpo... nella maniera più assurda... un urlo terrificante squarciò l'aria della stanza... Robert istintivamente impugnò la sua inseparabile pistola, e balzando in piedi si girò di scatto precipitandosi in un baleno alla finestra, l'aprì e guardò fuori: niente di niente. La donna vicina, Diana, stendeva i panni nel giardino accanto borbottando tra sé e sé, e il figlio Cristian era tutto preso nel riempire il rimorchio del suo camioncino con la ghiaia della strada. Tutto questo si svolse nel giro di pochi secondi...""""" -
Urbanistica e architettura a Piombino 1900-1940
L'occasione di questa pubblicazione nasce da un preciso stimolo, da parte dell'amministrazione comunale, a redigere un documento utile ad accompagnare lo svolgersi delle giornate di studio dedicate al 900: ""urbanistica e architettura a Piombino"""" e di una mostra a queste legate, da tenersi nel febbraio 1997. Senza la pretesa di creare alcunché di esaustivo o di concluso, il testo, come nelle intenzioni della collana che lo contiene (tutta incentrata sui caratteri della storia e delle tradizioni piombinesi), desidera documentare un """"pezzo"""" della storia della città: nel caso specifico una parte assai importante, visto che il materiale proposto ci permetterà, questo il fine ultimo, di comprendere le intime ragioni dello sviluppo della struttura urbana di Piombino così come oggi la vediamo e la fruiamo. L'architettura determina i luoghi dove viviamo, trasforma gli spazi e li rende """"città"""", l'urbanistica indica i luoghi dell'architettura, combina territorio e costruito, mostra una strada da percorrere per la città del domani. La """"città"""" dunque ed il suo sviluppo, in un periodo breve ma significativo, anzi, decisivo per le sorti del territorio in esame; dal 1900 al 1940; dall'interno della città murata, che vedeva l'inizio del secolo praticamente intatta dopo quasi cinquecento anni di assalti, al folle traguardo della seconda guerra mondiale. Non ci soffermeremo sulle scelte e non commetteremo i risultati delle trasformazioni che registreremo nel testo, ritenendo non essere questa la sede adatta: ci limiteremo a prendere atto delle modifiche sul territorio e dei suoi effetti nello spazio del vissuto, l'urbanistica e l'architettura appunto, soprattutto attraverso documenti e schede che, ancora una volta, siamo certi, riproporranno il volto di una città che ha molto da mostrare a chi abbia ancora voglia di vedere."" -
Strategie di sistema e gestione snella nelle autorità di sistema portuale
Le Autorità di Sistema Portuale (AdSP) nascono con la riforma del 2016 attraverso l'accorpamento delle 24 ex Autorità Portuali e governano attualmente un sistema nazionale costituito da 58 porti con l'obiettivo di recuperare i ritardi, modernizzare e rendere competitiva la nostra portualità, coordinare le politiche di sviluppo infrastrutturale e logistico ed integrare i retroporti, rilanciare lo sviluppo portuale con l'acquisizione di nuovi traffici e contribuire al più generale sviluppo economico del Paese. L'attenzione è stata spostata dal singolo porto al sistema portuale gestito dalle AdSP ed in questa ""nuova"""" missione è diventato imperativo (e corretto) pensare ed agire secondo una logica di sistema. Fare sistema, coltivare relazioni in un clima di fiducia, interagire con tutti gli attori del settore, sviluppare in concreto connessioni materiali ed immateriali con """"un occhio particolare"""" all'intermodalità e all'ultimo miglio, perseguire il miglioramento tecnologico ed energetico ambientale, curare l'acquisizione di competenze e lo sviluppo del capitale umano, sono le basi dei compiti di programmazione e di gestione delle AdSP. Con la istituzione delle ZES e delle ZLS le AdSP hanno rafforzato ulteriormente il loro ruolo di enti promotori di sviluppo assumendo un ruolo centrale nelle politiche di attrazione e di insediamento di imprese. Occorre pertanto definire una offerta insediativa attrattiva e competitiva ed una conduzione in team che assicuri gestione snella e miglioramento continuo, semplificazione amministrativa, agevolazioni finanziarie e fiscali, innovazione. Nella fase attuale di grandi incertezze e di cambiamenti globali accelerati molto dipenderà dalle risposte che l'Italia e L'Europa sapranno dare per rendere il nostro Paese più efficiente, flessibile e reattivo, anche perfezionando le previsioni della riforma portuale che, tuttavia, mantiene una sostanziale validità e richiede di entrare in una veloce fase attuativa. In questo quadro, mantenere una visione di insieme, pensare sistemico, cercare di """"vedere la circolarità dei fenomeni"""", dialogare con la propria comunità portuale e logistica può consentire alle AdSP di leggere gli scenari e le tendenze in atto nel mondo ed impostare una appropriata iniziativa nel proprio ambito operativo, coerente con il quadro nazionale e sorretta da """"un senso dell'urgenza"""" che si concentra sul fare, sul conseguimento degli obiettivi, sul creare innovazione, sviluppo sostenibile ed occupazione."" -
Ridere senza deridere ai tempi del carognavirus
"Far ridere è un arte e Alessandro è un vero artista in questo campo. Le sue barzellette, """"non sense"""" e aforismi, ci fanno dimenticare per un momento la routine quotidiana e scoprire che la vita è essa stessa una barzelletta, ma non sempre ne sappiamo vedere il lato comico che ci può risollevare lo spirito. Ecco allora che ci viene incontro Alessandro con il suo sorriso, prodromo di quello che succederà a noi dopo averlo ascoltato. Il riso sgorgherà come un fiume in piena dalle nostre bocche e contribuirà come dice il proverbio a """"farci buon sangue"""" il che non guasta specialmente dopo l'esperienza del """"Carognavirus"""", come lo chiama Alessandro...""""" -
Sulle ali della metamorfosi
"Se il lettore desidera leggere un libro dalla complicata trama narrativa o scorrerlo come un fumetto, questo non è il suo libro. Qui non ci sono neppure gli eroi dei grandi classici, non ci sono saggisti o critici letterari che combattono sulla trincea della """"cultura"""" o sull'impegno e il disimpegno o antieroi di qualsiasi specie. Ma allora di cosa si tratta diranno i miei lettori? Inizierò col dire che alle soglie del 2021 l'Italia si porta addosso da circa venti o trent'anni un ansia e una smania di rivolgimenti culturali del costume e delle tradizioni, del modo di vivere all'interno di una cultura che era giudicata """"vecchia"""" e divenuta tale; ormai in crisi senile rispetto ad altri paesi europei occidentali. Questo libro propone ai lettori una serie di riflessioni sulla """"metamorfosi"""" del costume ad iniziare dagli anni venti del secolo scorso fino ai giorni nostri. Ecco allora che offro al lettore una rapida cronaca e frammenti di vita degli avvenimenti succedutisi nel corso di un secolo: inframezzati di tanto in tanto da considerazioni, analisi, racconti, piccole storie e fatti sul passato e sul presente con altri recuperati dalla memoria e qualche ipotesi sull'incerto futuro...""""" -
Dalla guerra alla ricostruzione dell'Ilva di Piombino. «Diario» e Documenti (1939-1948)
Il caos tragico generato dall'armistizio dell'8 settembre 1943 coinvolse anche l'ILVA di Piombino. Gli occupanti tedeschi iniziarono la procedura di smantellamento degli impianti produttivi e il loro trasferimento verso nord. Gli operai coinvolti erano consapevoli del valore dei mezzi di produzione dai quali dipendeva il loro futuro lavoro, così molti si rifiutavano di collaborare e preferivano abbandonare la fabbrica. Al passaggio del fronte, la società decise di procedere al licenziamento collettivo. Dopo la liberazione della città, iniziò subito l'opera di pulizia e bonifica dello stabilimento per consentire la ripresa delle attività. Gli operai accorsero volontariamente e accettarono il sistema del cottimo collettivo per accelerare la messa in marcia degli impianti. Ferveva intanto l'attività di rinnovamento dei rapporti industriali. Il primo organismo rappresentativo che iniziò a funzionare fu la Camera del lavoro alla quale furono demandate le questioni più complesse, come quella del criterio di riassunzione dei lavoratori. Seguirono le commissioni interne, i comitati di gestione, quindi i sindacati. Anche la politica avviò la nuova stagione repubblicana con le elezioni comunali del 1946 e l'insediamento del sindaco Villani democraticamente eletto. Iniziava così quel ""mondo nuovo"""" che apriva la grande stagione della siderurgia piombinese del dopoguerra."" -
Briciole di universo. Ovvero il cosmo per chi non se ne intende
Cosa possiamo capirne, noi profani, di certe cose? Questa è la sfida. Può chi non se ne intende pretendere di capire l'universo, di addentrarsi nelle teorie che lo descrivono, di rispondere a domande fondamentali sulla sua struttura e il suo funzionamento? Può un non addetto ai lavori penetrare negli strati più profondi della realtà e svelare i veri ingredienti del mondo? Può una persona comune riconoscere le stranezze dell'universo nelle piccole cose della vita quotidiana? Forse. Chiunque, purché sufficientemente curioso, è invitato ad accompagnare l'autore in questo affascinante viaggio tra i misteri del cosmo. Con linguaggio semplice e senso dell'umorismo, il lettore verrà trasportato dall'immensamente grande (le stelle, le galassie) all'immensamente piccolo (gli atomi, le particelle subatomiche) e viceversa, alla ricerca della natura ultima della realtà, fino ai limiti estremi delle attuali conoscenze sull'universo. ""Voglio parlarti del mondo. il mondo al quale siamo venuti. L'universo insomma. E magari anche della possibilità di altri universi."""" Prefazione di Filippo Martelli."" -
Poesie per Elizabeth. «Dalla mente al cuore, gorgheggi d'amore»
"Credo che veramente Gino Pozzi raggiunga vertici di vera, pura poesia quando crea Poesie d'amore. Gino Pozzi è un uomo fortunato per due ragioni: perché ama, sa amare ed è riamato, e perché è capace di esternare questo sentimento profondo, serio, viscerale della sua anima, in maniera lirica, tonale e cromatica. Le sue poesie d'amore sono dei piccoli capolavori di colore e musicalità, e tutto questo istintivamente, tutto senza calcoli o preorganizzazione. [...] la loro lettura integrale è sicuramente un'occasione di arricchimento spirituale e culturale. Raramente un poeta con i suoi ermetismi, con i suoi colori apparentemente stridenti, con le sue tonalità cangianti come un arcobaleno, sa trasfondere al lettore, quasi in un fenomeno osmotico, i suoi convincimenti, le sue emozioni, i propri concetti. Ed il miracolo avviene senza che il lettore abbia punti di riferimento lessicale, o addirittura grammaticale! In altre parole, un po' come in Lorca, le parole sono concetti ricoperte da suoni, in un linguaggio che proviene direttamente dal cuore e non dal cervello né dalla bocca."""" (Giancarlo Alù)" -
Echi dal futuro: Riflessi cosmici-Il popolo degli specchi-Sterminium-A.N.I.M.A
Il libro è composto da quattro romanzi di fantascienza, opera dei due fratelli Pozzi. Quattro storie dal futuro con trame avvincenti e nello stesso tempo anticipatrici del futuro prossimo. Quello che descrivono è una realtà che ha già messo le sue radici nel nostro presente e a cui l'uomo non si potrà opporre se non con dure lotte di riconquista della libertà ormai ridotta ad una vuota parola. Scienziati pazzi, astronavi disperse nello spazio, olocausti di animali, e controllo completo delle masse sono il ""trade d'union"""" di questi romanzi.""