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Agape e sogni
"Il titolo che ho voluto dare a questo libro è 'Agape e sogni' che nella mia idea originale sarebbe stato 'Agape e i primi sogni' poi da me sintetizzato appunto in 'Agape e sogni'. Perché i sogni sono belli o brutti a tutte le età e il sogno come tutti sanno può essere premonitore di sciagure o di fortune cabalistiche, può raccontare storie da 'deja vu' si può interpretare come metafora della vita quotidiana e degli accadimenti lieti o funesti che ci attendono; il sogno che sia ad occhi aperti o chiusi è qualcosa di cui ancora non si riesce a capire la genesi e che nella nostra vita riempie spazi inesplorati del pensiero profondo, i sogni più belli sono i primi sogni, quelli incoscienti dell'infanzia, quelli che nessuno potrà mai raccontarci perché i nostri figli ancora non parlano ma comunicano a gesti, e noi possiamo solo cercare con la fantasia di interpretarli giocando sulle loro espressioni, sui loro sorrisi, o sulle loro lacrime.""""" -
La rupe dei cipressi, i fratelli Camerotti
La Toscana, sempre la Toscana con le sue storie di amore e di morte è la protagonista di questo nuovo libro di Fioralba. Dalla realtà della vita al romanzo il passo è breve anzi talvolta la realtà supera la fantasia come in queste storie. Lo sfondo in cui si svolgono è la Maremma più profonda ancora selvaggia dove i sentimenti e le passioni sono espressi con violenza e rudezza. Matilda, la principale protagonista della Rupe dei Cipressi, è una bambina che all'improvviso, scopre sulla sua pelle, quanto questo mondo sia crudele e violento, e come le azioni, lascino una traccia indelebile nella sua vita, che all'improvviso grazie all'amore, sembra cambiare portandole la felicità. Ma il passato come un ombra la seguirà sino a minacciare perfino la sua stessa vita... Nei Fratelli Camerotti sono dapprima la politica, poi la gelosia, le protagoniste, che nonostante l'ambiente circostante, per la sua bellezza richiami nell'uomo sentimenti di pace e di amore, la tragedia si appressa inesorabilmente. A nulla vale cercar di opporsi, ormai il fato ha deciso. -
Memorie di un uomo comune
"Quando mi è arrivato il manoscritto di Armando, portato dalla figlia, ho visto subito che non era una storia comune come poi si dice nel titolo per umiltà, ma era ed è la vera storia vissuta di un uomo e della sua famiglia che attraverso il secolo diciannovesimo, secolo pieno di contraddizioni, di guerre, orrori e conquiste sociali, è arrivato a conquistare un futuro migliore per sé e per i suoi figli, e ancor oggi è convinto che '...con orgoglio (...) io e mia moglie abbiamo cresciuto una famiglia unita, onesta e intelligente e disponibile in qualunque bisogno'. Ma per arrivare a questo risultato ha dovuto superare molte prove, dalla miseria, alle incertezze dei primi anni sotto il regime fascista, in una Italia che stentava a crescere, più preoccupata di mostrare i muscoli che il cervello, più gli egoismi che la solidarietà. Armando insomma è la cartina di tornasole di questo periodo storico come lo sono stati milioni di altri italiani 'comuni' che hanno costruito il nostro paese e di cui possiamo andare orgogliosi.""""" -
Rimembrando
Questo libro di ricordi e sfoghi poetici di Ivana è un vero e proprio ""amarcord"""" di un anima sensibile che trova nello scrivere il soddisfacimento dei suoi sensi e dei suoi pensieri, per uscire dalla grigia quotidianità, e dagli imprevisti della vita che a tutti prima o poi capitano, data la sua caducità. Niente è eterno, solo l'amore ci può permettere di superare il tempo e lo spazio, per ritrovare quell'ancora di salvezza che ci fa comprendere che nonostante tutto, la vita vale la pena di essere vissuta, con i suoi ricordi e i suoi momenti. Ivana in questi suoi scritti trasfonde il suo io più intimo, i suoi dolori, le sue gioie e i suoi voli pindarici, sollecitati dall'osservazione della natura e di tutto ciò che la circonda. Queste """"rimembranze"""" hanno la caratteristica di risvegliare nel lettore quei sentimenti più veri e nascosti che gli scrittori e i grandi poeti hanno da sempre cantato e continueranno a cantare, ad iniziare dal nostro Leopardi. """"Silvia rimembri ancor...""""."" -
Pedagogia relazionale. Umanità, relazionalità, persona nel modello di Prepos
La situazione della pedagogia nella cultura contemporanea è paradossale: ad una vasta domanda di educazione fa da contraltare un vuoto pedagogico culturale e politico, che rimanda ad una forma di autoesclusione della pedagogia, incerta nell'accogliere tra i propri orizzonti questa stessa domanda di educazione. Qual è la ragione di tale stato di colpevole dimenticanza e di emarginazione di una scienza e di un'arte che viene da tutti invocata ma da nessuno sperimentata e proposta? L'autore propone uno schema con tre dimensioni delle posizioni dell'educatore ""autorevole, affettivo e liberale"""" e mostra come l'impatto con tali stili sia più o meno efficace con i diversi tipi di aspetti, ambiti, disagio e valori presentati dall'educando. Nell'appendice, sono riportati i progetti che Prepos, durante questi anni, ha realizzato in oltre 300 istituzioni scolastiche. L'idea di fondo è quella di una pedagogia relazionale fondamento per migliorare i rapporti individuali, superare i conflitti, combattere la demotivazione scolastica, incrementare l'apprendimento cognitivo e affettivo all'interno della scuola, aiutare i genitori e i ragazzi stessi ad orientarsi, a diventare persona."" -
Lampo il cane viaggiatore. Ediz. illustrata
C'era una volta un cane! No cari bambini c'era un volta Lampo! L'unico vero cane ""speciale"""" che aveva la mania di viaggiare. Era un cane furbacchione, infatti aveva scelto il treno per viaggiare perché era ed è l'unico mezzo adatto che non inquina, non stressa e ti porta destinazione in poco tempo. Poi al tempo di Lampo erano numerose le stazioni su cui ci si poteva fermare ed erano numerose le coincidenze tra un treno l'altro che ti permettevano di girare l'Italia in lungo e in largo. E Lampo l'Italia l'ha girata tutta, conosceva a """"menazampa"""" tutti gli orari dei treni e le loro destinazioni, e le loro carrozze ristorante dove trovava sempre come rifocillarsi all'orario giusto. Inoltre aveva molti amici lungo la ferrovia e a tutti dava un po' di amicizia, del calore e del suo tempo. Questo libro narra la storia di questo straordinario cane; che al pari di Lassie o Dox il cane poliziotto degli anni '50 o Laika che andò sulla Luna e di Rin-tin-tin, di Hachiko del recente film giapponese, merita un posto tra i ricordi e nel nostro cuore. Nuova ristampa con le foto originali fatte dall'autore e foto del monumento di Lampo alla stazione di Campiglia Marittima (Li). Età di lettura: da 7 anni."" -
Il problema della relazione nella filosofia occidentale. Libertà, identità, persona
Libertà, identità e ""persona"""" nella loro attualizzazione sono condizione necessaria per il vivere sane relazioni con se stessi, con gli altri, con il mondo. Ma affinché l'individuo realizzi la sua vera libertà e il suo essere """"persona"""" occorre che """"dia alla luce se stesso"""" (E. Fromm), ovvero che recuperi e riscopra quei codici perduti che la natura ha stabilito per lui. Ma come? Una leggenda indiana racconta ancora che quando il Creatore del Tutto decise di nascondere agli uomini la propria identità, dal momento che non riteneva sicuro alcun luogo, come nel mare o i crepacci più nascosti delle alte vette delle montagne, la nascose nelle profondità dell'essere umano. Fu questo un concetto ben chiaro già ai grandi filosofi dell'antichità e per rendercene conto basti pensare al """"conosci te stesso"""" di Socrate. Quegli antichi codici, nascosti nella parte più profonda dell'io, detta comunemente """"anima"""" o """"dimensione spirituale"""", vanno riscoperti e riconosciuti a prescindere da un qualunque contesto religioso o culturale in genere. Cercati e riconosciuti in un contesto che sia umano e di ricerca consapevole. Il contatto con il """"tu"""" non gioca certo un ruolo secondario in una tale ricerca."" -
L' Istria che non c'è
Questa lunga testimonianza di Albert sull'Istria, non poteva che essere collocata nella nostra collana di storia perché più che un racconto, è memoria, e documento di un particolare periodo di storia ancora poco conosciuto, o marginalmente conosciuto per ragioni politiche di parte. Albert qui narra il vissuto, i ricordi personali e azzarda anche dei giudizi politici e storici ma non per fare una lezione di storia ma una lezione di vita. Ci narra della sua patria l'Istria questa sconosciuta e che Albert dice pure che non c'è, perché per varie vicende la sua anima e la sua popolazione sono state quasi azzerate. Aveva resistito per secoli e unica fra le ""nazioni"""" aveva trovato nei secoli il miglior modo di convivere tra lingue e popoli diversi senza che l'uno sopraffacesse l'altro. Ma poi dopo la prima guerra mondiale il nazional-socialismo ha dapprima tentato di italianizzarla, non riuscendovi, e poi la seconda guerra mondiale che doveva liberarla, l'ha fatta quasi scomparire, provocando l'esodo di migliaia di istriani in Italia e nel mondo, a causa del nazionalismo sciovinista jugoslavo croato..."" -
La mia famiglia dal folklore al «marisma»
Il romanzo biografico si divide in due parti, nella prima parte la Maremma, o meglio le ""maremme"""", terre caratterizzate dalla presenza delle paludi e della malaria, difficilmente abitabili nel periodo estivo, dunque condannate ad un basso livello di popolamento e perciò bisognose di braccia. E i necessari contatti con la montagna appenninica, con il suo rigore climatico invernale, che spingeva parte della popolazione maschile a ricercare altrove fonti supplementari di reddito, a quello dell'economia del castagno e del pascolo estivo. La migrazione stagionale verso la Maremma ha così rappresentato, per vari secoli, una risposta alle condizioni ambientali, demografiche ed economiche del contesto locale della montagna. Nella seconda parte, dopo aver delineato questa cornice generale, l'autore ci propone il racconto biografico di tre generazioni del proprio ramo materno, a partire dal primo Novecento, quando nella montagna di Cetica due giovani appartenenti ad agiate famiglie della società locale decisero di unirsi in matrimonio, scontrandosi con la logica di conservazione dell'integrità dei patrimoni che contrassegnava quel mondo e vennero ad abitare in Maremma..."" -
Pensieri & parole
Questa volta, Fioralba, si mette in gioco con una raccolta di poesie e pensieri, dopo aver dato buona prova di sé, nei precedenti romanzi e racconti finora pubblicati. Le sue poesie, evocano sin da una prima lettura ambienti, paesaggi, sentimenti e riflessioni sul vissuto e sul senso della vita. I suoi versi, liberi, ci prendono per mano e piano piano ci coinvolgono ""srotolando"""" davanti ai nostri occhi immagini vive, vere che quasi si toccano. Un film, non saprebbe darci migliori immagini e coinvolgimenti; e soprattutto maggior piacere ed emozioni. Essere poeti è un dono, come essere musicisti, la poesia e la musica non s'improvvisano, ma nascono dal cuore e al cuore ritornano per riempire noi e il mondo di amore e sentimenti."" -
Nascerà una stella
La vita cosmica, le stelle, le galassie, una vita che nasce... Dentro la vita universale, la vita cosmica per nascere può impiegare, miliardi di anni terrestri. Scoprire, i modi ed i tempi della gestazione della nascita di una stella è già un grande inizio nello studio dei grandi misteri universali. La nascita della prima cellula universale, l'unica nascita in grado di illuminare la tenebra, ed annunciare, all'oscuro universo che era nata la vita. Questo piccolo scritto è dedicato alla nascita della prima stella, lungo il cammino nel quale i tre grandi elementi universali si uniscono per creare il primo fuoco, sconfiggere l'oscurità della tenebra ed annunciare all'intero universo che era nata la vita. Una nascita vuol dire vedere la luce, o tanta o poca, ma sempre una luce. Ecco perché esiste la tenebra, uno dei grandi elementi universali mai studiato e mai preso in considerazione dagli studiosi della vita cosmica... -
Il sibilo del serpente-Le colline del vento
"Il sibilo del serpente"""": è una storia a sfondo giallo ambientata nel nord-est d'Italia in un centro vacanze. Un misterioso omicidio, da inizio alla vicenda, che si srotola tra varie vicende sentimentali e altri omicidi. Un luogo dedicato allo svago, alla pesca, e alle lunghe passeggiate a cavallo, dove regna la pace e l'armonia della natura, viene sconvolto da queste strane morti, a cui nemmeno gli investigatori sanno dare una spiegazione. Vari personaggi e vicende si alternano, nel susseguirsi del romanzo, fino a giungere ad una conclusione inaspettata e tragica, che è anche specchio della realtà dei nostri tempi dove facilmente si uccide e ci si suicida. """"Le colline del vento"""": ha come sfondo le colline della lucchesia e dall'altra parte Lisbona la bellissima capitale del Portogallo. Una vicenda sentimentale basata sulla ricerca della propria identità e delle proprie radici. Emily ragazza orfana vive nella speranza di poter un giorno svelare i tanti punti oscuri della sua vita. È una ragazza bella, e piena di vita, la sua famiglia adottiva la adora ma lei non basta, vuole sapere di più: e da qui ha inizio questa bellissima storia che la coinvolgerà e le farà trovare anche l'amore." -
Nel mondo sotterraneo, viaggio in Maremma e all'Elba
Jules Verne pubblicò nel 1877 il suo romanzo ""Les Indes noires"""" ambientato nella miniera di carbone di Aberfoyles in Scozia, un viaggio fra realtà e fantasia nel grande bacino carbonifero britannico, """"un labirinto di gallerie, Tutte cose che Verne traeva da pubblicazioni dell'epoca, in particolare da quel libro insieme avvincente e rigoroso che era """"La Vie souterraine"""" dell'amico Louis Simonin, di cui possedeva una copia. Ma chi era Louis Simonin ? Nato a Marsiglia nel 1830, aveva frequentato la celebre Ecole des mines di Saint Etienne e aveva terminato gli studi nel 1852. Docente di geologia, """"attaché à l'administration des mines"""", ebbe vari incarichi in Francia e in Italia (dove, ad esempio, collaborò per breve tempo alla gestione della miniera carbonifera di Montebamboli). I suoi viaggi, quasi sempre sulle tracce di giacimenti minerari, ma raccontati poi al grande pubblico in modo brillante, quasi senza usare linguaggi settoriali, ci portano in numerose parti del mondo. Se fra il 1858 e il 1859 si trovava, come vedremo, in Toscana, nel 1860 era già in viaggio per il Sud America."" -
Il principe piccino, in val di Cornia da Antoine de Saint-Exupéry
Il Piccolo Principe vanta numerose traduzioni, e da oggi lo possiamo leggere anche nel dialetto della Val di Cornia grazie a Francesca. Un dialetto che vanta un numeroso vocabolario e che ancora è parlato in questa zona specialmente dai più anziani. Ne risulta un operazione di recupero culturale molto importante e nello stesso tempo piacevole per chi si appresta alla lettura. Età di lettura: da 8 anni. -
Adesso dove andare
Albert Bencic dopo la Grande Guerra si trasferisce in Toscana, con i suoi pochi e ultimi risparmi. Con la memoria rivive quei dolorosi momenti, ripercorrendo la storia dell'umanità; dalla scoperta del fuoco alla nascita del Nuovo Mondo, dalla seconda guerra mondiale alla guerra in Libia, per arrivare ad affrontare la Nuova Crisi che il mondo sta vivendo. Il messaggio che vuole lanciare, è la speranza che i popoli si amino indistintamente, senza guerre, senza odi e senza differenze sociali. -
Le brigate d'oltremare
Pochi, conoscono la storia di quel particolare corpo delle Brigate d'Oltremare che, dal 1944 fino alla fine della guerra ha agito in Istria e in Jugoslavia. Un corpo, dapprima malvoluto, anche dalle forze alleate che li armarono, con vecchie divise inglesi e moschetti della prima guerra mondiale, i famosi 91. E tutto ciò per paura, dell'ideologia socialista e comunista, propagatasi in Russia sin da prima della I guerra mondiale e che in quel periodo aveva preso campo nei partigiani Jugoslavi. I russi erano alleati, ma pur sempre comunisti, e tutto ciò disturbava le potenze occidentali, tanto da non fidarsi neppure di questi giovani delle brigate che, pur sempre orbitavano in quell'influenza politica. La storia, di questi giovani, viene narrata in prima persona da Albert, in quanto, anche lui, era in quelle brigate e, ne ha vissuto le gioie i dolori, le fatiche, gli orrori della guerra di liberazione, finita poi in maniera diversa dall'aspettative. -
La ferrovia Campiglia Marittima Piombino, Piombino e l'industria siderurgica piombinese
La ferrovia Campiglia Marittima - Piombino fu aperta all'esercizio nel maggio 1892. La sua realizzazione fu promossa e sostenuta dalle insistenti richieste delle popolazioni dell'isola d'Elba a dell'Alta Maremma, nonché da interessamenti delle società metallurgiche piombinesi. La storia di questa linea è strettamente legata alle vicende dei citati stabilimenti, che sorsero negli anni 1865-1866. Pertanto, riteniamo opportuno che nel presente libro le argomentazioni relative alla ferrovia e agli stabilimenti vengano trattate congiuntamente e in sequenza. La ferrovia in questione è lunga poco più di 13 km; ma fin dalla sua attivazione ha rivestito un ruolo fondamentale che va ben oltre l'assolvimento delle tradizionali relazioni di traffico. In particolare, essa costituisce una via di comunicazione tra il continente e l'isola d'Elba e, in tempi più recenti, anche con la Sardegna e la Corsica: ciò senza parlare delle industrie siderurgiche piombinesi. -
Storia di un grande amore. Lettera di una nonna alle nipotine
Questo di Marisa non è un artificio letterario per poter pubblicare un libro. É la irrefrenabile necessità di una nonna che dall'alto della sua esperienza di vita vuole indicare alle nipoti, quali sono i valori da considerare in questo mondo, che ormai ne è quasi privo per un falso senso di libertà, dove tutto è permesso e niente è per sempre. Questa lettera non è neanche una questione morale, ma solo la riflessione di chi una vita l'ha già vissuta veramente; e non sullo schermo tv o del cinema o di internet, dove tutto è ridotto ad un semplice videogioco senza vinti e vincitori, generando persone disadattate che non sanno nemmeno dove cessa fantasia e inizia la realtà. Allora, bisogna fermarsi a riflettere, ad ascoltare, ad aprire il cuore alla vera realtà che ci circonda, e alle esperienze di chi ha veramente vissuto e ha gustato il dolce sapore dei veri sentimenti, che molte volte sorgono dal cuore all'improvviso. Ascoltare il proprio corpo è la regola fondamentale che sola può dare un senso alla vita, farci godere, gioire e magari anche soffrire ma tutto per perseguire il vero scopo, che è quello di ""vivere""""."" -
Le favole di zio Ciccio
Francesco Giorgi è nato, cresciuto e vissuto a San Luca, entroterra calabrese. Questo è il suo secondo libro di favole e fiabe adatto per grandi e piccini. I protagonisti di queste storie sono, animali e uomini, che interagiscono tra di loro; è qui presente anche l'elemento magico, che rende possibile dare un senso alle storie. Il periodo storico non è sempre identificabile e in fin dei conti non è importante ai fini delle storie. I personaggi sono ricavati dalla tradizione popolare e mitologica e rimaneggiati secondo la fantasia dell'autore. Francesco non disdegna di far trasparire dei significati morali, a beneficio del lettore. Sono storie divertenti, che aprono la mente sul regno di ""Fantasia"""", dove tutto è possibile, qualunque cosa è ammessa purché alla fine vinca sempre il bene! Francesco è uno degli ultimi """"affabulatori"""" che forte della tradizione della cultura orale; che tanta importanza ha avuto nello sviluppo di intere generazioni, lancia i suo messaggi anche alle generazioni odierne, convinto che certi valori sono intramontabili, e necessari, per uno sviluppo armonico della persona, anche oggi, che la tecnologia sembra farla da padrona. Questo è il suo secondo libro."" -
Le isole di Napoleone. Corsica, Elba, S. Elena e dintorni
Dalle Alpi alle Piramidi, dal Manzanarre al Reno cantava Manzoni nel suo famoso ""Cinque Maggio"""", riferendosi al genio militare e politico di Napoleone. E anche oltre verso le sterminate e fatali steppe della Russia. Poi però andiamo a vedere e non possiamo fare a meno di scoprire come le svolte cruciali della sua vita si siano svolte su tre isole, quanto di meno che di per sé sono appunto isolate, circoscritte. La Corsica ,Elba e Sant'Elena quasi uno scherzo del destino, quasi una vendetta finale verso chi aveva osato sfidare il suo destino isolano e veniva confinato di nuovo in due minuscole isole. Ecco che a Giovanni Cerri è venuta l'idea di scoprire le carte o meglio le isole, andare a vedere cosa resta di Napoleone perché in fondo la storia si fa con i piedi, ossia poiché i fatti storici avvengono in un determinato spazio. Questo libro è un invito a soddisfare la curiosità del turista che è sempre più proiettata verso luoghi storici, che abbiano una loro dimensione da raccontare, che ci mostrino un passato che ancora riesca a parlarci...""