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Le cento vite di Nemesio
Finalista al Premio Strega 2017rnPresentato da Giancarlo De Cataldo e Fabio Geda.rnrnFinalista del Premio Letterario Corrado Alvaro e Libero Biagetti 2017rnrnQual è il segreto della felicità? Nemesio non l'ha ancora scoperto. Vive una vita grigia, ha un lavoro opaco e non parla con il padre da anni. Anzi, per distinguersi dal vecchio, che gli ha dato il suo stesso nome, si fa chiamare Nemo, nessuno. Al contrario il padre, un grande pittore, ha avuto una vita che definire piena è poco: ragazzo del '99, ha partecipato a due guerre mondiali, ha combattuto da partigiano, ha vissuto il futurismo e tutte le avanguardie del secolo, e ha amato tante donne, tra cui quella con cui ha concepito Nemo, quando aveva già superato i settant'anni. E ancora non molla. Allo scoccare del Duemila e di una grande mostra retrospettiva per i suoi cent'anni, il vecchio maestro ha un malore che costringe il figlio a recarsi al suo capezzale. Nemo non sa che sarà l'inizio di un viaggio fantastico: grazie a una serie di oggetti portentosi, nel corso di una settimana rocambolesca, Nemo rivivrà le cento vite di un padre sconosciuto, di un mondo lontanissimo eppure vivo, di un amore lungo tutto il Novecento. La storia di un uomo che ha visto tutto e di uno che non ha visto niente, ma anche di un secolo e di una settimana. -
Sergio Y. va in America
Armando, un rinomato psicologo di San Paolo, è alla fine di una lunga e illustre carriera. Sebbene restio, accetta di seguire un ultimo paziente: Sergio, il figlio adolescente di un facoltoso imprenditore brasiliano. Sergio è inquieto e i suoi genitori sono preoccupati. Eppure dopo poche sedute il ragazzo decide di interrompere bruscamente la terapia, in seguito a un viaggio a New York: dice infatti di aver trovato la strada per essere felice e di volerla perseguire da solo. Perplesso e anche un po' infastidito da questo comportamento, Armando lascia cadere la questione senza farsi troppe domande. Almeno finché non viene a sapere dalla madre di Sergio che il ragazzo si è trasferito a New York per cambiare sesso: Sergio è diventato Sandra. Come ha potuto non accorgersi di nulla? È possibile che uno psicologo con la sua esperienza non si sia reso conto di quanto stava succedendo? Armando decide così di partire alla scoperta della verità sul suo ex paziente e su se stesso. Durante il viaggio imparerà che la compassione si manifesta nei modi più misteriosi. -
Vi scrivo dal buio
Questo romanzo struggente racconta la storia di Pauline Dubuisson, condannata in Francia nel 1953, a 21 anni, per l'omicidio del giovane fidanzato. Pauline non ha mai avuto una vita facile, due genitori distanti, un grave lutto, un'esperienza traumatica durante la guerra. Proprio quando Pauline ha trovato l'amore e sembra aver superato gli orrori del passato, una rivelazione la spinge a uccidere l'uomo che pensava di amare. La sua colpevolezza di fronte alla giustizia non sembra dipendere solo dai fatti, ma da un atteggiamento orgoglioso e indipendente che questa giustizia borghese e limitata non riesce a spiegarsi. Nove anni dopo Pauline riceverà la grazia, ma lascerà la Francia per sempre, disperata per l'uscita di un film di grande successo con Brigitte Bardot che la dipinge come un mostro, colpevole non solo di aver ucciso il fidanzato ma di avere una personalità oscura e manipolatrice. A quel punto Pauline è una donna che cerca disperatamente l'occasione di rifarsi una vita in Marocco, ma i fantasmi del passato torneranno a visitarla. -
Trittico dell'infamia
Con questo romanzo l'autore ha vinto nel 2017 il Premio de Narrativa José María Arguedas, assegnato dalla Casa de las Américas fra 400 opere provenienti da tutti i paesi ispanofoni.rnrn«Un libro ammirevole» - El País.rnrn«Il colombiano Pablo Montoya incrocia tra fiction e accurata documentazione storica le vite di tre artisti realmente attivi nella seconda metà del Cinquecento [...] L'affresco di Montoya è potente e dialoga con l'oggi. Come la grande arte di ieri» - Dario Pappalardo, La Repubblica.rnrnTre artisti minori, tre storie che si intrecciano sullo sfondo di un’epoca, la fine del Sedicesimo secolo, segnata dal sangue delle persecuzioni dei protestanti e dalle grandi scoperte: attraverso le loro vicende, Montoya traccia un affresco privato e insieme collettivo in cui affronta temi universali come la violenza, l’amore, la religione. rnrnUna riflessione sul passato che si rivela per molti versi attuale e che rende giustizia a quello che, rimasto per secoli sotto silenzio, rappresenta tuttora uno dei più grandi genocidi della storia: lo sterminio dei nativi d’America. rnCon una prosa secca che alterna il registro narrativo alla riflessione speculativa, l’autore dà vita a un romanzo nel quale la narrazione dei fatti si accompagna a una ricerca linguistica minuziosa, capace di restituire alla parola il suo forte afflato poetico. rn1564. Jacques Le Moyne, pittore e cosmografo, salpa dal porto di Le Havre al seguito della prima missione protestante destinata a colonizzare l’America. Dal folgorante incontro con gli indigeni e con la loro pittura e dal tragico esito della missione, schiacciata con ferocia dall’armata della cattolicissima Spagna, nasceranno le prime testimonianze visive europee sugli usi e i costumi dei nativi. In fuga da un Eden tutt’altro che bucolico, Le Moyne riuscirà a portare in salvo le sue preziose tavole al ritorno in Europa.rn1580 circa. François Dubois, pittore protestante originario di Amiens, è sfuggito alla notte di San Bartolomeo nel 1572, dove ha perso la moglie e il figlio che portava in grembo. Rifugiatosi a Ginevra, realizzerà in punto di morte il più celebre dei quadri sulla strage dei protestanti francesi.rn1578. Théodore de Bry, maestro incisore originario di Liegi, inizia il suo lungo pellegrinaggio per l’Europa per sfuggire alle persecuzioni dei protestanti. Da Anversa a Londra a Francoforte, nel periplo che lo porta a incrociare i sentieri di Le Moyne e Dubois in epoche diverse della sua vita, arriverà a scoprire l’America attraverso le parole di denuncia dei pochi spagnoli che hanno avuto il coraggio di condannare lo sterminio perpetrato in nome dell’oro e della religione. Grazie alla sua serie di incisioni dedicate ai viaggi oltreoceano e al massacro di San Bartolomeo, le tavole di Jacques Le Moyne e di François Dubois e le due grandi stragi che le hanno ispirate entreranno per sempre nella storia. -
Icaro
"La serie di Bennie Griessel dell'autore sudafricano Deon Meyer è una delle eccellenze della letteratura noir contemporanea e il quinto episodio, Icaro, è il suo migliore ad oggi. Il capitano Griessel subisce un duro colpo nella sua lotta contro l'alcolismo quando apprende che un collega ha sterminato la famiglia e si è tolto la vita. Le sbornie che mettono a repentaglio la sua carriera e gli sforzi per rimettersi in carreggiata accompagnano l'inchiesta sull'omicidio di Ernst Richter, proprietario di un sito internet che incoraggia l'adulterio. Si scopre presto che Richter, non estraneo all'esercizio di ricatti, non ha rispettato la privacy dei clienti e nella rete girano twitter che minacciano di svelare l'identità degli adulteri, creando scompiglio nei media. Parallelamente a questa indagine si snoda la storia torbida della famiglia del produttore di vini Francois du Toit. Solo alla fine però il lettore scoprirà il legame tra queste due vicende ugualmente avvincenti, in una sapiente narrazione di sesso, bugie e inganni"""". (Laura Wilson, The Guardian)" -
Piccoli piatti forti
Una girandola di personaggi strampalati che si ritrovano in situazioni una più esilarante dell'altra, in questo romanzo ambientato interamente nel cuore di Parigi, a Montmartre.«Humour corrosivo, personaggi gagliardi e un ritmo scatenato.» - Le Figaro MagazineSandrine Cordier lavora come funzionaria in un ufficio di collocamento, ma la sua non è affatto una vita grigia da semplice impiegata. Sandrine è una donna vulcanica, piena di idee e di energia, che aspetta solo l'occasione giusta per realizzare quello che è il suo vero obiettivo: ottima cuoca, sogna di aprire un ristorante. L'occasione si presenta quando all'ufficio di collocamento conosce Antoine Lacuenta, professore disoccupato con idee no global. Con stratagemmi a dir poco machiavellici, Sandrine riesce a coinvolgerlo nel suo progetto, e con lui tutta una serie di stravaganti personaggi che abitano con Antoine in un residence sociale di Montmartre: il gigantesco senegalese Toussaint N'Diaye, il magico cuoco Vairam, il petomane alsaziano Schmutz... All'impresa collaborano anche la figlia dodicenne Juliette, centosettantadue di quoziente d'intelligenza e il talento di un hacker, e la psicologa sexy Annabelle Villemin-Dubreuil, esperta in Kamasutra. Le cose sembrano procedere senza intoppi fino a che, nel magazzino confinante col suo ristorante, Sandrine scopre casualmente un losco traffico di giornali che la porterà a stanare il magnate della carta stampata Marcel Lacarrière e i suoi non pochi scheletri nell'armadio... -
Morituri
Ambientato nell'Algeria di oggi, questo romanzo giallo prende spunto dalla misteriosa scomparsa della figlia di un alto papavero del vecchio regime. Io narrante della storia è il commissario Llob al quale sono state affidate le indagini. La vicenda offre all'autrice l'opportunità di narrare lo strazio di una nazione stretta fra la ferocia degli integralisti e la corruzione della mafia politico-finanziaria ai vertici del regime algerino. -
I Beatles in India
Nel periodo che va dall'Estate dell'amore a San Francisco e l'offensiva del Tet dei vietcong in Vietnam, i Beatles, Donovan, un paio di Beach Boys, Mia Farrow (allora signora Sinatra) e pochi altri ""figli dei fiori"""" si riunirono in un ashram ai piedi dell'Himalaya per meditare con il guru Maharishi, che diffuse in Occidente la Meditazione Trascendentale. Fu un evento seguito nel mondo e salutato come il primo incontro tra la cultura pop occidentale e il misticismo orientale. Ma ciò che avvenne all'interno di questo santuario ben protetto è rimasto in parte e a lungo misterioso e oggetto di voci e speculazioni. I Beatles ad esempio dissero che scrissero lì alcune delle loro più importanti canzoni, eppure John Lennon ne uscì amareggiato. Centinaia di giornalisti assediarono per giorni il santuario, ma uno solo fu ammesso all'interno: Lewis Lapham, un giovane esponente del movimento del new journalism, autore di alcuni tra i reportage più memorabili sulla guerra del Vietnam e sulla rivolta giovanile. Ne nacque questo racconto di cosa veramente successe in quei giorni, degli entusiasmi e delle incomprensioni dalle due parti, del confronto concreto tra due culture e due mondi che ancora oggi s'incrociano, si attraggono e si respingono."" -
Doppio bianco
Ben Ouda, ex diplomatico, un tempo molto potente, viene selvaggiamente assassinato nella sua casa di Algeri. Poche ore dopo, Abad Nasser, professore universitario, subisce la stessa sorte. L'inchiesta stabilisce che uno stesso commando formato da tre uomini è implicato nei due omicidi. All'origine di tanta ferocia sembra esserci un misterioso documento, dai contenuti politici devastanti, che Ben Ouda voleva rendere pubblico... -
La grazia del demolitore
Tra Davide e l'inizio di una brillante carriera sulle orme del padre, uno dei costruttori più ricchi e spietati della città, c'è solo l'abbattimento di una vecchia palazzina popolare nella quale abita un'ultima inquilina, Ursula, una ragazza cieca. Lui è bello, cinico, forte di un'illimitata disponibilità economica; lei è poco attraente, povera di mezzi, già rassegnata al suo destino, eppure basterà un imprevedibile malinteso per modificare gli equilibri delle forze in campo e portare Davide, con la complicità di uno sgangherato gruppo di muratori, a imbarcarsi in un delirante progetto di salvataggio. Tutto all'insaputa di Ursula. La grazia del demolitore è la divertente cronaca di una guerra combattuta in segreto, la storia di un amore che ha la straniante poesia di un tango ballato a distanza. -
Bussola
Vincitore del Premio Gregor von Rezzori 2017 come migliore opera di narrativa straniera tradotta in ItaliaFinalista del Premio Strega Europeo 2017rnrnVincitore del Premio Goncourt 2016rnUn romanzo erudito e appassionante rnsui rapporti fra l’occidente e le civiltà orientali islamiche.rnDalla Turchia, all’Iran, alla Siria.rn«Non è evidente che il suo personaggio, appassionato di Oriente ma che dall'Oriente ormai si tiene lontano, l'autore lo ha fatto esperto di musica perché questo è il vero tema, o nodo della narrazione?» – Franco Cordelli, La Letturarn«Enard ripercorre con nostalgia e passione il sogno orientalista» - L'EspressornCon questo straordinario romanzo-fiume uno dei più prestigiosi e raffinati autori francesi ha vinto il Premio Goncourt nel 2016. È la storia d’amore tra Franz, uno specialista dell’Oriente, e Sarah, anch’essa studiosa delle civiltà orientali, un amore che dura anni e si snoda attraverso Europa, Iran, Siria e Turchia, attraverso timidezze, tradimenti, equivoci, passioni, rifiuti, incontri, partenze e ritrovamenti. Ma è anche la storia di un altro amore tormentato: quello tra l’occidente e l’oriente. Un amore raccontato attraverso le centinaia di storie di donne e uomini europei che nel corso dei secoli hanno dedicato le loro vite (e spesso le hanno perse tragicamente) all’inseguimento di questa passione “impossibile”. Con un’erudizione impressionante che non offusca mai il piacere della lettura, Enard racconta le vite avventurose e appassionate di quanti hanno scelto di viaggiare in Oriente, immergersi in quelle culture, vivere tra palazzi da Mille e una notte e suk variopinti, perdersi nei fumi dell’oppio, innamorarsi di donne e uomini misteriosi. Scorrono sotto gli occhi del lettore le immagini di scrittori, avventurieri, musicisti e viaggiatrici che si sono lasciati ammaliare dall’esotismo e dalla sensualità di luoghi come la Persia, Costantinopoli, Palmira; luoghi di questa passione divisa tra miraggio e illusione da una parte, e vite reali e ben concrete dall’altra. Cos’è stato l’orientalismo? Un miraggio del deserto favorito dai fumi dell’oppio e dai profumi delle spezie, o un vero incontro tra culture diverse ma complementari, una bisognosa dell’altra, alla continua ricerca dell’Altro che ci completa? Si è parlato per questo romanzo-capolavoro di “erotismo della cultura”, la sbalorditiva erudizione che sorregge le sue cinquecento pagine è un piacere, il frutto di una sensualità da cui il lettore si lascia cullare come fosse in un magico palazzo. -
La frantumaglia. In appendice Carte 1991-2003. Tessere 2003-2007. Lettere 2011-2016. Ediz. ampliata
Questo libro ci porta nel laboratorio di Elena Ferrante, ci permette di dare uno sguardo nei cassetti da cui sono usciti i suoi primi tre romanzi e poi i quattro capitoli dell'""Amica geniale"""", offrendo un esempio di passione assoluta per la scrittura. La scrittrice risponde a non poche delle domande che le hanno fatto i suoi lettori. Dice, per esempio, perché chi scrive un libro farebbe bene a tenersi in disparte e lasciare che il testo faccia il suo corso. Dice i pensieri e le ansie di quando un romanzo diventa film. Dice com'è complicato trovare risposte in pillole alle domande di un'intervista. Dice delle gioie, delle fatiche, delle angosce di chi narra una storia e poi la scopre insufficiente. Dice dei suoi rapporti con la psicoanalisi, con le città in cui è vissuta, con l'infanzia come magazzino di mille suggestioni e fantasie, con la maternità, con il femminismo. Il risultato è l'autoritratto di una scrittrice al lavoro."" -
Il cuoco
La favola nera del cuoco che si cucina ricchi e potenti.Dalla notte in cui Conrad arriva a Cobb, niente sarà più lo stesso per gli abitanti della tranquilla cittadina ai piedi del misterioso castello di Prominence. Altissimo, cadaverico, tutto vestito di nero, di lui non si sa quasi nulla. Appena qualche accenno a un passato aristocratico cancellato da un tracollo economico, notizie di amici fra i maggiori notabili della lontana città, e infine la sua professione: cuoco. Appena arrivato prende subito servizio presso la ricca famiglia degli Hill, una delle più antiche del posto, portando con se le ricette migliori (e i coltelli più affilati) per conquistare la loro fiducia. Ma da dove viene? Qual è il suo piano? E perché non si separa mai dal suo coltello preferito? I suoi piatti soddisfano i gusti più esigenti, su questo niente da dire, ma c'è qualcosa di sinistro in lui, di sulfureo. Le sue pietanze non sono solo buone, sono irresistibili. Anzi, di più: sembrano in grado di piegare la volontà anche dei meno golosi. In breve l'intera cittadina verrà soggiogata dalle sue diaboliche arti culinarie, a partire dalle famiglie più importanti, gli Hill e i Vale, dalle cui sorti dipende il destino del maniero di Prominence e dell'intera vallata... Sta per succedere qualcosa nella cittadina di Cobb, qualcosa che i suoi abitanti ricorderanno per molto, molto tempo. -
Il volo dell'eremita
Pietre umbre ed erosioni pugliesi, pievi francescane e chiese rupestri, due universi che si confrontano e non si capiscono, mentre il delitto saltella libero da ogni pentimento.Sempre in bilico tra Puglia e Umbria, Vittore incontra l'unico parente che gli è rimasto, un cugino con il suo stesso lungo naso e le sue stesse lunghe gambe. Eppure profondamente diverso da lui: Volendo Guerrieri è un eremita, rannicchiato tra le grotte dei Monti Amerini, prigioniero di un immenso amore per un Dio che pare non volerlo, pare non capirlo. Un personaggio che vive d'aria, di contro a un cugino che, invece, mangia vita e amori senza freni. Un personaggio custode di un mistero fitto e brutale che solo alla fine Vittore riuscirà a dipanare pagando il prezzo di chi, suo malgrado, si trova a entrare dentro la parte buia dell'animo umano. E ancora una volta il lettore non saprà se stare dalla parte della giustizia o della vendetta. Un libro complesso e semplice allo stesso tempo, dove l'ignoranza di Vittore di fronte al sapere di suo cugino è sovente quella del lettore, appositamente frastornato da citazioni bibliche che delimitano la distanza tra lui e l'eremita, in un gioco di corde e contrappesi. -
Giardini di consolazione
Un racconto toccante, trasportato da una scrittura poetica, che fa luce su aspetti poco noti della storia iraniana e ci rende più comprensibile quel che è successo in tempi più recenti.Dagli anni Venti agli anni Cinquanta del secolo scorso l'Iran, paese fortemente tradizionalista e con un impressionante tasso di analfabetismo, conosce un periodo di modernizzazione. Il primo motore di questa apertura alla modernità e all'Occidente è Reza Khan, diventato scià grazie a un colpo di Stato, che limita il potere temporale dei religiosi, istituisce l'istruzione obbligatoria aprendo scuole in maniera capillare e proibisce l'uso del chador. Dal 1950 al 1953 l'Iran vive addirittura un periodo di autentica democrazia con il governo Mossadeq, finito in un colpo di Stato pilotato dagli anglo-americani che porterà al ritorno dell'assolutismo e, pochi anni dopo, all'integralismo degli ayatollah. ""Giardini di consolazione"""" è la saga di una famiglia iraniana durante quel movimentato trentennio. Da un paese di rara bellezza ma stritolato da un feudalesimo teocratico alle convulsioni della modernizzazione, dei colpi di stato e delle rivoluzioni, i tre protagonisti conosceranno i cambiamenti della condizione femminile, l'affacciarsi del benessere, lo sradicamento culturale, l'arroganza clericale, i benefici dell'educazione."" -
Il figlio della fortuna
Ironico e umoristico, commovente, Christoph Hein ci racconta una vita esemplare e senza precedenti percorrendo sessant'anni di storia tedesca.«Un picaresco romanzo di formazione nella Germania divisa tra crimini del Führer e socialismo reale.» - Luigi Forte, TTL, La Stampa«Hein fa i conti con la lacerante storia recente del proprio paese. Lo fa con naturalezza, senza pathos né drammi, come se fosse un atto dovuto. Racconta con il piglio del testimone distaccato, del cronista spassionato. Il suo tono è pacato, persino dimesso. La sua prosa è semplice (arte suprema), scorre via velocissima come un fiume, appunto, di ampia portata: se ne può contemplare ipnotizzati il corso tranquillo per ore, non ci sono increspature, rapide, salti fragorosi, eppure si avverte il segreto di una forza trascinante, una corrente sommersa, un gorgo imprevedibile.» - Alessandra Iadicicco, La Lettura, Corriere della Sera«Tutto è vero e nulla può essere autentico.» - Achille Scalabrin«Non ci si può svincolare dalla storia. La vita di questo “figlio della fortuna” è raccontata da Hein come una grande avventura, e con un acuto senso delle contraddizioni. Un grandernromanzo tedesco ed europeo.» - Christian Buß, Der SpiegelCosa deve al proprio padre un figlio che la madre chiama ""figlio della fortuna""""? Nel nuovo romanzo di Christoph Hein, in cui l'autore dispiega tutte le sfumature della propria arte narrativa e tutta la sua capacità di analisi storica, questo padre è un'ineludibile forza motrice. Sebbene in senso tutt'altro che positivo. Il figlio, cittadino della nascente Repubblica democratica tedesca, deve infatti trascorrere l'intera sua vita, sin dalla nascita nel 1945, ad allontanarsi dal defunto padre, criminale di guerra, dal punto di vista psichico, fisico, lavorativo, geografico. Molti sono i tentativi del figlio di sottrarsi alle ombre lasciate dal padre: la scelta di prendere un altro cognome, la decisione di entrare nella Legione straniera a Marsiglia, il ritorno nella RDT poco dopo la costruzione del Muro, dove però gli viene impedito di terminare gli studi..."" -
Resta la polvere
Appassionato e struggente,rncon un’ambientazione che fa pensarernalla Patagonia di Chatwinrne un ritmo incalzante degli eventirndegno del miglior noir.rnrn«Sappiamo che i legami costruiscono memorie e plasmano il passato, e che le aspettative illuminano il futuro. Ma non accade nulla di tutto ciò in ""Resta la polvere"""", romanzo acido e sorprendente.» - Leonetta Bentivoglio, Robinsonrnrn«Si pensa naturalmente a William Faulknerrnleggendo le prime magnifiche paginerndi Resta la polvere,rngli stessi dialoghi asciutti,rnle stesse descrizioni mozzafiatorndi un paesaggio brullo.rnLe sue storie, fredde come lamerndi coltello, possiedono una strana poesia» - rn(M, magazine di Le Monde)rnrnQuando Rafael viene al mondo la fattoriarnè già un inferno: il padre se n’è da pocornandato per sempre; i fratelli maggiori,rni temibili gemelli Mauro e Joaquin, fortirne prepotenti, odiano l’ultimo arrivatorne lo maltrattano; l’altro fratello, Steban,rnè semiritardato, e la madre, rozza e avara,rntiene insieme quella famiglia di disperatirncon tirannica autorità. Nella stepparnpatagonica battuta dal vento, tra sassi,rnpolvere e cespugli riarsi, la vita scorrernsecondo i ritmi dell’allevamento, con lernmandrie e le greggi da spostare a secondarndelle stagioni, la tosatura della lana, glirnaccoppiamenti e le macellazioni, semprernin uno spietato clima di miseria, sanguerne sudditanza gerarchica: la madre è il capornassoluto, sotto di lei i gemelli, sotto di lorornSteban, detto lo scemo, e sotto tutti gli altrirnRafael, detto il piccolo.rnLa tensione sale sino al precipitare deglirneventi, una guerra combattuta dalla madrerntiranna a colpi di astuzia e dai figli grandirna colpi di brutalità, con Rafael caprornespiatorio di tutti e l’altro fratello Steban,rnsbigottito dalla nascita, che alterna la suarncomplicità con l’una o l’altra fazione."" -
Di notte sotto il ponte di pietra
Praga, fine del 16° secolo. Sulla città regna Rodolfo II, imperatore del Sacro Romano Impero, personalità misteriosa. Vive arroccato nel Castello, circondato da alchimisti, astrologi, pittori, servitori fedeli e imbroglioni di ogni risma. Ama Esther, moglie dell’ebreo Mordechai Meisl, l’uomo che gli presta il denaro per la sfarzosa ed eccentrica vita di corte; ma è un amore che esiste solo nei sogni, perché così ha voluto Rabbi Löw, autore di sortilegi, cabbalista, creatore del Golem. Dentro questa Praga magica Perutz intreccia le sue fantastiche invenzioni narrative intorno a un perno che è l’emblematico, inestricabile intreccio dei destini dei due rivali, Rodolfo e Mordechai, il Cristiano e l’Ebreo, entrambi grandi, entrambi perdenti. -
L' italiano
Vincitore nel 2015 dell’International Prize for Arabic Fiction, il più importante premio letterario nel mondo arabo, L’Italiano racconta una storia emblematica del naufragio delle Primavere arabe. rn«L'Italiano del titolo è un ragazzo di buona famiglia che, con un'infanzia difficile alle spalle (far parte della borghesia non lo mette al riparo da un abuso in tenera età), crede nell'impegno politico e in una vita laica e socialista di progresso per il proprio Paese» - Mario Fortunato, L'Espresso rnrn«Shukri al-Mabkhout racconta tensioni e cambiamenti sociali nel mondo arabo attraverso la figura di Abdel Nasser, soprannominato L’Italiano per la sua eleganza. Da studente ribelle a giornalista disilluso, il protagonista finisce per incarnare speranze e fallimenti di un’intera generazione» - Francesca Caferri, La Repubblica rnIn un’epoca di grandi tensioni e cambiamenti politici e sociali, nella Tunisia a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta, la storia di un amore e di un sogno rivoluzionario destinati a soccombere nello scontro con la dura realtà di un Paese in cui la repressione, il malcostume e il degrado generale stritolano le ambizioni e i sogni dell’individuo.rnAl funerale di suo padre, con grande costernazione di tutti i presenti, Abdel Nasser picchia l’imam che sta celebrando il rito funebre. Nell’intento di farci scoprire i motivi della misteriosa aggressione, il narratore, amico d’infanzia del protagonista, cresciuto con lui nello stesso quartiere, ripercorre la storia di Abdel Nasser, spirito libero e ribelle fin dalla prima adolescenza, leader del movimento studentesco, poi giornalista affermato.rnIn Tunisia quelli sono anni cruciali, di grandi tensioni e cambiamenti alle porte: la crescita dell’islamismo da un lato, la forte repressione da parte del governo dall’altro. Su questo sfondo carico di fermenti rivoluzionari, lotte contro gli islamisti e manifestazioni contro il potere statale si staglia la tormentata storia d’amore tra Abdel Nasser e Zeina, brillante e bellissima studentessa di filosofia, che sogna una carriera in ambito accademico.rnI sogni di Zeina e di Abdel Nasser finiranno purtroppo per naufragare sotto gli ingranaggi spietati di una società corrotta e maschilista, in cui i valori sono solo di facciata, finendo per stritolare l’individualità, le speranze e le aspirazioni dei singoli. La trasformazione di Abdel Nasser da giovane idealista di belle speranze a giornalista di successo ma disilluso e stanco è narrata magistralmente in un flusso di storie, digressioni e flashback in cui la tensione narrativa è sempre alta. -
Piccoli crimini coniugali. Nuova ediz.
Gilles è vittima di un misterioso incidente. Ritorna a casa dall'ospedale con la moglie Lisa. Ha perduto la memoria. Lui chi è? rnrnE chi è Lisa? Com'era la loro vita di coppia? A partire da ciò che lei gli racconta, Gilles cerca di ricostruire la propria vita. Ma se Lisa mentisse? Lui è proprio così come lei lo descrive? E lei è veramente sua moglie? Attraverso il serrato dialogo e i continui colpi di scena si fa strada una verità inattesa. Il lettore si trova continuamente spiazzato. A chi bisogna credere? La vita matrimoniale è davvero questo inferno di crudeltà mentale? E quando vediamo un uomo e una donna davanti al sindaco o al prete, dobbiamo veramente chiederci quale dei due sarà l'assassino?