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Da Luci del varietà a 8 e 1/2. Le tappe della difficile consacrazione simbolica di Federico Fellini
Questo breve saggio, in gran parte ispirato alle teorie sui campi artistici del sociologo francese Pierre Bourdieu, tratta del cinema di Federico Fellini negli anni Cinquanta. Gli esordi di Fellini ed il suo percorso di consacrazione come autore vengono infatti riletti alla luce del concetto di storia interna ad un campo artistico applicato alla storia del cinema. Attraverso la ricostruzione dei primi dieci anni di attività cinematografica di Fellini, viene analizzata la parallela formazione di un concetto come quello di ""autore cinematografico"""" nell'ambito della cultura europea ed occidentale, la costituzione tra anni Quaranta e Cinquanta della bipartizione tra cinema """"a dominante intellettuale"""" e cinema """"a dominante commerciale"""" destinata ad influenzare a lungo i modi della percezione e della fruizione dello spettacolo cinematografico, la formazione di un campo specificamente cinematografico con le sue lotte di legittimazione e le sue pratiche di egemonizzazione."" -
Pensare, parlare, fare. Una introduzione alla filosofia del linguaggio
Il linguaggio è più che uno strumento ed è più che una creazione. Soltanto l'uomo, dotato del pensiero e del linguaggio, fa parte del mondo e lo possiede. È attraverso questo dono, la risorsa che lo caratterizza in via esclusiva come essere umano, che l'uomo possiede il mondo, come la sua dimora più originaria, creandolo e ricreandolo e rinnovandolo di continuo. Legato alla coscienza nascente dell'essere dell'uomo, il linguaggio è la radice stessa dell'umanità. Come tale costituisce la dimensione più generale dell'uomo e rappresenta in un certo qual modo la sua casa, la sua dimora più originaria, la ""nicchia cognitiva"""", partendo dalla quale egli ha iniziato la sua avventura nel mondo. Le parole sono come la trama di cui è intessuta tutta l'esistenza umana. È per questo che lo studio dell'uomo e della società presuppone lo studio del linguaggio, inteso come insieme organizzato di simboli e di significati, articolazione verbale del pensiero, mezzo di conoscenza e strumento di comunicazione, memoria dell'uomo e della società."" -
Trattato di medicina olistica. Fondamenti metodologici biofisici e metafisici di una medicina di frontiera
In un mondo medico ricco di una gran quantità di dati ma assolutamente povero per quanto riguarda l'integrazione, il senso, e l'elaborazione dei dati stessi, questo testo può rappresentare un utile vademecum per il professionista, o per lo studioso alla ricerca di nuove sintesi e di significati più vasti nei complessi problemi della salute e della malattia. Il trattato, pur essendo diretto a medici, tocca argomenti che vanno ben oltre le solite pertinenze del settore. L'autore procede accostando di continuo i risultati della nuova fisica e i dati recenti della bio-fisica alle fondamentali problematiche mediche; accostando e integrando antiche chiavi orientali alle nuove acquisizioni dell'Occidente. Questo testo, col suo approccio vasto, pluridisciplinare, può considerarsi un piccolo passo avanti verso quell'integrazione che è forse un passaggio obbligato, ineludibile, nel lungo cammino che ci porterà alla meta finale dell'unificazione del sapere. -
Vita scritta da se medesimo
Tra gli otto letterati napoletani invitati Vico fu l'unico ad aderire al Progetto ai letterati d'Italia per scrivere le loro Vite, del signor Co. Giovannartico di Porcìa. Quando, intorno al 1723, inviava il manoscritto dell'autobiografia (per noi perduto), il filosofo napoletano era già noto ai letterati italiani e citato in un interessante carteggio del Porcìa con Ludovico Antonio Muratori e Antonio Vallisnieri. Ad essere coinvolto fu anche l'abate Antonio Conti che manifestò grande interesse per la ristampa veneziana della Scienza nuova, così suscitando l'attenzione di Vico che in lui vide uno studioso di fama europea in grado di diffondere l'opera fuori dei confini nazionali. La proposta di scrivere un'autobiografia giungeva propizia, perché, negli anni della stesura della Scienza nuova prima, alla sua consacrazione intellettuale giovava il poter ripercorrere le tappe della formazione filosofica. Il taglio del racconto autobiografico è storico-filosofico, aggettivi che Vico utilizza come sostantivi in contesti distinti ma in una coerente dimensione di confronto e di polemica con Cartesio e il cartesianesimo meridionale del suo tempo. -
L' antinomia... è negli occhi di chi guarda
Le definizioni del tema possono variare leggermente a seconda del testo esaminato, essere più o meno articolate, ma la sostanza non cambia. Il punto di vista è sempre quello dell'interprete (il giudice che si trova ad avere due norme applicabili ma reciprocamente inconciliabili); il terreno di analisi è sempre lo scontro tra due norme, la soluzione è sempre un obiettivo da conseguire attraverso l'uso dei criteri di risoluzione delle antinomie, il tasto dolente è sempre l'ipotesi di un'antinomia irresolubile. E se provassimo a cambiare l'angolo prospettico? E se al centro dell'analisi mettessimo non le due (o più) norme ma da un lato l'ordinamento, e dall'altro, la fattispecie concreta posta all'attenzione dell'interprete? Il quadro cambierebbe radicalmente: la questione di fondo diverrebbe quella di indagare in che modo l'ordinamento risponde all'esigenza di disciplinare la singola fattispecie. Le conseguenze di questo cambio prospettico non sono minimali: l'interprete non assumerebbe il ruolo di ""risolutore"""" (che utilizza come strumenti i """"criteri di risoluzione delle antinomie"""") ma di un """"ricercatore"""" (che utilizza i """"criteri d'individuazione della norma applicabile"""")."" -
La tardomodernità. Parole chiave
Gli eventi e i processi caratterizzanti la tarda modernità mostrano l'esaurirsi della tensione e dell'impulso creativo che avevano animato l'età moderna, e la conseguente crisi del progetto societario. Ciò pone l'improcrastinabilità del ripensare ai fondamenti della vita sociale, quest'ultima attraversata da spinte ambivalenti prodotte dal suo allinearsi, su alcuni piani, alla modernità e, su altri piani, su elementi oppositivi ad essa che prefigura lo stato nascente di una diversa forma di convivenza. -
«A piene mani». Dono, dis-interesse e beni comuni
La crisi economica è, oggi, ""crisi di sistema"""", limite dell'economia come pensiero unico e del mercato come sola forma di socializzazione. Pensare dentro la crisi è pensare oltre la crisi, mettere in campo un diverso modo di produrre e soprattutto un diverso modello di soggettività non più auto-centrata e subordinata all'economico ma aperta alla relazione e fondata sulla reciprocità. Convocati dal Gruppo di Ricerca Interdisciplinare """"A piene mani"""" a discutere, in un ciclo di seminari, concetti quali """"dono"""", """"beni comuni"""", """"dis/interesse"""", ossia attività economiche non finalizzate al profitto, in questo libro, primo di una serie di tre, filosofi, sociologi, giuristi, economisti e letterati provano a dare una risposta all'attuale crisi di paradigmi interpretativi."" -
Hegel e l'Islam
La questione della visione occidentale dell'Oriente e del mondo islamico è al centro dell'interesse degli studi recenti, che mirano a comprendere i meccanismi profondi dell'interazione tra islam e Occidente e le modalità di costruzione di quell'immagine dell'""altro"""", che per molti versi lascia vedere i suoi effetti anche nel presente. Questo lavoro ricostruisce la visione elaborata da Hegel dell'islam come fenomeno storico, religioso e culturale in generale. Hegel aveva iniziato ad interessarsi al mondo musulmano e alle sue produzioni culturali nel periodo di Berlino, e le Lezioni berlinesi testimoniano di questo suo interesse e delle sue conoscenze sull'argomento. L'islam vi appare come un fenomeno complesso, non solo perché trattato da più punti di vista, corrispondenti all'argomento dei diversi corsi di lezione, ma anche per l'ampiezza e varietà delle sue configurazioni storiche, che Hegel prende in considerazione."" -
De antiquissima italorum sapientia. Testo latino a fronte
Il testo a stampa del ""De Antiquissima"""" (1710) è qui riproposto in edizione anastatica e nella traduzione italiana a fronte, per contribuire ai lavori preparatori dell'edizione critica dell'opera, nonché alle iniziative scientifiche della Fondazione """"Pietro Piovani per gli studi vichiani"""" di Napoli e del Consorzio interuniversitario """"Civiltà del Mediterraneo"""" (Premio """"G. Vico""""). L'esemplare originale in legatura coeva (pergamena) ed è prezioso per le significative correzioni autografe (a penna) segnalate dal curatore in Appendice alla sua Introduzione. Rispetto alla precedente edizione (Napoli, 2011) questa si segnala per la trascrizione di un corpus di testi che comprendono gli articoli-recensioni del """"Giornale de' Letterati d'Italia"""" e le due Risposte del Vico che ebbero pubblicazione autonoma nel 1711 e nel 1712"" -
Comunità e reciprocità. Il dono nel mondo antico e nelle società tradizionali
Nel volume saggi di archeologi, latinisti, grecisti sul tema del dono nel mondo antico, affiancati da contributi teorici di antropologi, filosofi della politica, letterati delineano una lettura dell'economico e del sociale come legame intersoggettivo. Dalle cerimonie sociali ai riti matrimoniali, dai doveri dell'ospitalità, dalla conquista amorosa alle alleanze militari, il dono ben lontano dall'essere un atto privato e individuale si configura, nelle società tradizionali, come una pratica dalla fortissima valenza collettiva, garanzia di coesione sociale ma anche instrumentum regni, espressione dei rapporti interni alla comunità. -
Presunzione e modestia. Ovvero Protagora e Socrate
L'intento di questo saggio non è come potrebbe sembrare dal titolo quello di redigere una fenomenologia degli stati di coscienza, ma soltanto la determinazione di due di essi, la presunzione e la modestia, che offrono il filo per una ricerca che ha altri intenti. Il loro ambito abbraccia innanzitutto la storia della filosofia. Questa però, per l'epoca in cui si situa l'oggetto in esame, deve venir considerata in stretto rapporto con la storia della cultura. È la scienza che Vico chiamava ""storia delle idee"""" o """"storia della mente"""", e noi epistemologia storica. Per quest'aspetto, lo studio muove dalla convinzione che l'indispensabile opera di revisione della tradizione, riguardo ai primi sofisti e Socrate, avviata da Hegel, vada continuata e ampliata ben al di là del punto in cui egli si è arrestato. Il binomio appare inscindibile, se alla rivalutazione della Sofistica, e in particolare del suo iniziatore Protagora, sembra dover corrispondere una parallela demitizzazione del personaggio di Socrate, quale l'abbiamo ricevuto dalla tradizione."" -
Jacopo da Trezzo e la costruzione de l'Escorial
Il 23 settembre 1589 a Madrid muore, forse in quella via che porta il suo nome, Jacopo Nizzola e dal suo testamento apprendiamo che si qualifica come ""scultore di sua maestà"""" e subito dopo ricorda: """"y natural de la villa de treco qu'es en el estado de Milan"""". """"Il primo rinascimento, dice Müntz, avrebbe potuto chiamarsi l'epoca dell'oreficeria, tanto come l'ultimo è stato generoso di architetti, pittori e scultori"""". In questa schiera di orafi Müntz poté annoverare il nostro Jacopo che, percorrendo con perspicacia una strada ben delineata, fa l'orafo e l'intagliatore di pietre. Nominato scultore di Sua Maestà Filippo II; con Herrera stende progetti e costruisce macchine; come Cellini incide medaglie. Si formò a Milano, dove lo troviamo attivo tra il 1532 e il 1553, quando Milano era la capitale europea della glittica. Le botteghe dei Miseroni, dei Saracchi, di Annibale Fontana e Jacopo da Trezzo crearono favolose brocche di diaspro come quella della SchatzKramrner di Monaco o magnifici vasi in cristallo di rocca come quello del Kunsthistorisches Museum di Vienna."" -
Pedagogia generale. Primo corso per argomenti
La pedagogia è una disciplina a tendenza orizzontale, in continuo sviluppo; un ambito di ricerca che include una molteplicità di argomenti interagenti e correlati. L'ipercomplessità della materia la rende un sapere poliedrico la cui unità olistica può essere resa maggiormente fruibile attraverso un'analisi dettagliata delle sue parti. La digitalizzazione dell'attuale società della conoscenza favorisce modelli della comprensione disgregati che possono essere riorganizzati da chi ne fruisce in reti interconnesse da orientamenti individuali. La conoscenza può essere oggi scaricata nell'ambiente attraverso APP - neologismo del nostro tempo per intendere applicazioni funzionali distinte e relative ciascuna a specifiche competenze. In questo volume si lascia al lettore la possibilità di aggregare i contenuti secondo le personali logiche elementari, venendo così a costruire un'APPedagogia del tutto propria, utile per farsi un'idea della Pedagogia Generale con un primo approccio critico e sperimentale allo studio della disciplina. -
Discorso sulla stupidità
Non c'è praticamente nessun pensiero importante che la stupidità non sia in grado di utilizzare, essa è mobile in tutti i sensi e può indossare tutti i vestiti della verità. La verità invece ha solo una veste in ogni occasione, e solo una via, ed è sempre in svantaggio. La stupidità che s'intende con ciò non è una malattia mentale, eppure è la più pericolosa malattia della mente, pericolosa perfino per la vita. -
Joomla! Un percorso di accompagnamento alla creazione del sito web open source
Una breve guida, che introduce il lettore, passo dopo passo, all'utilizzo di Joomla la piattaforma software open source di content management system (CMS) per la realizzazione di siti web attualmente più utilizzata. Pensato come sequel di ""Open Source. Una breve introduzione"""" (Diogene Edizioni 2011) in cui si presentavano i diversi sistemi operativi open source, questo libro rappresenta l'ausilio introduttivo indispensabile al neofita che voglia muovere i primi passi nella creazione di siti web open source."" -
La forma interna della parola. Studi e variazioni sui temi di Humboldt
La forma interna della parola pubblicata nel 1927 in una delle edizioni dell'Accademia Russa (poi Statale) di Scienze Artistiche (GAChN), è uno di quei testi classici non ancora classici che nascono dal confronto con i classici. Questo testo ha il pregio di essere una delle ultime opere di G.G. Spet ed in qualche modo chiude nell'apertura di una filosofia della cultura quell'incipit fenomenologico trascendentale della prima opera ""Fenomeno e senso"""" (1914), coniugandolo e declinandolo con il risultato delle speculazioni che erano intercorse tra l'una e l'altra opera come testimoniano i numerosi rimandi alle proprie opere, che qui risultano messe in dialogo con il pensiero di Humboldt come lascia evincere il sottotitolo dell'opera """"Studi e variazioni sui temi di Humboldt""""."" -
Tenebre e luce. Luigi Pareyson e l'ontologia della libertà
L'itinerario filosofico di Luigi Pareyson è stato caratterizzato da originali e profonde intuizioni che sono state svolte nel tempo con una sempre più decisa radicalità d'impostazione. La riflessione di Pareryson è strettamente connessa con un confronto con l'esistenzialismo nei suoi vari orientamenti e con tutta la riflessione romantica e idealista. Una particolare attenzione in quest'itinerario di pensiero è stata rivolta a figure, centrali per la filosofia, come Schelling e Dostoevskij. Tutta la riflessione di Pareyson si svolge nel segno di una filosofia della libertà e di un'ermeneutica della condizione umana. Si tratta di una filosofia che non teme di sondare gli aspetti più oscuri della realtà, ma anche la possibilità insopprimibile del bene. -
Niente resterà intatto. Introduzione non-convenzionale alla filosofia
Niente resterà intatto è un'opera irriducibile a un genere preciso. Attraversa strategicamente la storia della filosofia, ma offre al lettore, a sua volta, una filosofia singolare. La sua tesi di fondo è che nulla può sottrarsi all'esposizione, alla fragilità, ma fragile è anche il contrario di docile. Con una scrittura che mescola i più diversi generi praticati - il dialogo, il racconto, il poema in prosa, l'aforisma, il trattato, il saggio - l'autore mira allo studente alle prime armi e allo studioso più avvertito. La riflessione più astratta si ritrova insieme a pratici esercizi filosofici. E i contenuti del grande canone della filosofia occidentale si contendono la scena con i personaggi delle serie tv, le icone della cultura di massa, i racconti di viaggio e le esperienze didattiche. -
Anti-utilitarismo e paradigma del dono. Le scienze sociali in questione
Il testo qui proposto per la prima volta nella sua traduzione italiana è la versione leggermente rimaneggiata di una conferenza tenuta da Alain Caillé all'Università di Paris-Ouest-Nanterre-La Défense il 23 ottobre 2013, è che riassume in poche pagine e con una chiarezza davvero esemplare il multiforme lavoro di ricerca che dal 1981, data della sua fondazione, sino ad oggi è stato portato avanti dalla Revue du MAUSS, acronimo di ""Rivista del Movimento anti-utilitarista nella scienza sociale"""" e al contempo omaggio al grande antropologo Marcel Mauss. L'esito è stato quella che in primis all'autore è sembrata """"una buona introduzione, che finora mancava, all'anti-utilitarismo e al 'paradigma del dono'""""."" -
Fenomenologia dell'Einfühlung. Studi su Edith Stein
"Zum Problem der Einfühlung"""" costituisce, senza dubbio, uno degli scritti più importanti di Edith Stein, che seguendo fedelmente la via della riduzione fenomenologica, tracciata da Edmund Husserl nelle Ideen, esplicita anche le linee fondamentali degli interessi teoretici delle opere della maturità. L'atto dell'empatia assume un significativo valore perché giustifica l'uscita dalla propria individualità e singolarità, permettendo di cogliere quello che accade nell'altro. Nel mio vissuto non originario il soggetto si sente guidato da un Erleben originario che non è vissuto, in prima persona, da se stesso, eppure esiste, manifestandosi nel suo vissuto. L'Einfühlung è, pertanto, un atto esperienziale sui generis. La conoscenza della personalità estranea appare una condizione ineludibile per un'autoconoscenza nella possibilità eidetica della mediazione corporea. Edith Stein considererà anche non-contraddittoria la plausibilità di un'estensione del fenomeno/vissuto dell'Einfühlung a persone puramente spirituali, pronunciando il suo non liquet nei riguardi di questo genere di esperienza."