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Frammenti, folgori e visioni
Avendo a che fare con la povertà, il silenzio, la solitudine e il destino, Giorgio Anelli è colpevolmente incappato nel ""giardino"""" di «Pangea», costruendovi all'interno (e percorrendolo) il proprio personale labirinto, alla ricerca ricorrente della poesia."" -
«Il caso Turoldo». Liturgia e poesia di un uomo
Il frate-poeta David Maria Turoldo rappresenta un vero e proprio ""caso"""" nel panorama culturale dell'Italia, dagli anni del fascismo e della Guerra, attraversando l'esperienza dei lager, la ricostruzione, i fermenti di rinnovamento ecclesiastico del Concilio, gli anni di piombo e la tragica vicenda Moro, affrontando con un convinto ecumenismo l'intero periodo della Guerra Fredda, per approdare alla definitiva prova di fede nella sfida contro la malattia. Questa testimoniale liturgia umana ne racconta le vicende personali e l'impatto profondo con le principali vicende storiche del nostro paese, concentrandosi in particolar modo sulla ricca produzione poetica e affrontando uno ad uno i suoi lavori in versi e la loro evoluzione stilistica. Un viaggio, intenso ed umanissimo, tra vita e parola, di una voce pressoché unica del nostro Novecento."" -
Ponte sull'orizzonte
«Due fonti da una stessa acqua»: la tradizione dell'Oriente e dell'Occidente nelle composizioni poetiche di Dato Magradze si unisce e si potenzia nel recupero del passato e nell'immersione nella contemporaneità. La cultura della patria in lui è profondamente radicata come il suo impegno politico. Se già è arduo affrontare una singola raccolta, la difficoltà viene moltiplicata nel momento in cui si percorre una pubblicazione complessa, come questa, che coinvolge la quasi totalità delle sue composizioni. La poesia in questo scrittore georgiano si carica di una forza propulsiva già intravista da alcuni romantici, come Byron, Mameli, Berchet, Hugo, con la differenza che egli amplia l'orizzonte all'intera umanità proponendo la poesia come strumento di riscatto umano. Raramente, o forse mai, alla scrittura in versi è stato affidato compito più sublime. -
Ensoleillements au coeur du silence-Scintillii nel cuore del silenzio
Nella raccolta di Sonia Elvireanu la contemplazione della natura si nutre di profonda riflessione secondo due diverse modalità: una poetica e una esistenziale. Il titolo ""Scintillii nel cuore del silenzio"""" ci indirizza nella lettura: il primo termine ribadisce la vocazione della poetessa a procedere mediante """"illuminazioni"""" o """"fulgurazioni"""", momenti di grazia in cui la visione poetica viene fermata sulla carta, senza alcun obbligo di trovare tra di essi nessi, consequenzialità, coerenza, sviluppo. Ma questa è la vita che procede in modo desultorio e contraddittorio; è il nostro modo di rapportarci con il reale, modo sempre esposto a una quantità di moti interiori in cui presente, passato e futuro si uniscono e discordano, in cui ricordi e speranze rivivono nella dimensione conscia e inconscia e creano quel magma che nessun tipo di analisi riesce a razionalizzare completamente."" -
Illimitato-De necuprins. Ediz. bilingue
La raccolta di Marian Draghici va interpretata come espressa testimonianza di una graduale ""metanoia"""", intervenuta nel tempo, a causa della malattia incurabile e della morte della moglie, che lo ha costretto a chinarsi sui tremendi quesiti esistenziali. E la sua ricerca supera la sfera individuale per collocarsi in una dimensione storica ed esistenziale dove il """"male"""" è l'aggressione sistemica della dittatura oppressiva, sotto la quale visse il poeta come """"detestatore"""" fino alla caduta del regime comunista, insieme alle sofferenze patite per anni da """"una giovane moglie sul letto di morte"""" e, di conseguenza, da lui stesso. Di fronte a questo doppia/tripla prova, che lo avrebbe potuto far precipitare nel baratro della disperazione e del nichilismo, Draghici lentamente/doucement trova la forza per prospettare una visione densa di speranza: il male esiste, ma all'umanità viene chiesto di attivare le sorgenti redentrici, """"transfiguranti"""", della fede."" -
La gioia dell'acerbo
Ci troviamo di fronte a un testo che spinge a meditare sul destino umano, gravido di difficoltà e contemporaneamente ricco di un fascino raramente colto e interiorizzato, spesso sottovalutato con danno irreparabile per la qualità della nostra stessa vita. -
Dialogues avec le jour-Dialoghi con il giorno
La lettura dei testi di Isabelle Poncet-Rimaud può essere paragonata all'esperienza di una passeggiata durante una giornata di sole. Dovunque ci si volti si presentano paesaggi popolati, voci, silenzi, ombre, ma anche vestigia di situazioni interiori come desideri, speranze, paure, rapportate alla dimensione dell'essere umano. L'autrice si inoltra nella ""selva oscura"""" della contemporaneità con lo sguardo pascoliano di vedere ciò che gli altri non vedono e di udire ciò che gli altri non odono. Ne escono piccoli idilli che gareggiano più che con Leopardi con la tradizione greca."" -
Come un fiore in un crepaccio
"Come un fiore in un crepaccio"""" è la storia di un'anima che ha in sé il fermento della vitalità e la delicatezza della contemplazione levigata da un linguaggio di presa immediata, che impedisce al tenue di scoscendere in toni languidi, mentre le immagini danno forza all'intera struttura linguistica. (Prefazione di Maurizio Minnucci)" -
La saga dei Tomasi
La saga dei Tomasi comprende quattro brevi romanzi: Il predicatore di Ninive, La spigolatrice moabita, Lettera a Zelinda e La saga dei Tomasi che dà il titolo a tutto il libro. La narrazione si apre su eventi e personaggi storici vari e molteplici, a coprire un arco di tempo che va dal VI secolo a.C. fino ai nostri giorni. La passione per l'Assoluto, la Vita, la Luce e l'arte accomuna tutti come tratto distintivo che va oltre la banalità. Le Voci di Giona e Rut - nei sotterranei di una storia antichissima -, quelle dei fratelli Tomasi, Isabella e Giuseppe Maria, accomunati dalla contemplazione del Mistero divino, e di Zelinda, vigile e saggia donna in cima ai suoi cento anni di vita, intendono fare emerge re ciò che vive profondo nell'inconscio di popoli e generazioni. Lo stile varia da una narrazione all'altra: metodico e articolato nella ""normalità"""" dei fatti; arcaico e suggestivo nella rievocazione di personali e intimi sentimenti, sulla scia di una antica affabulazione biblica."" -
Corde di violino
La raccolta di poesie di Emilio Misani si presenta composita per tematiche, non per stile, che invece è improntato alla ricerca della sintesi e della rappresentazione significativa. Il periodare si snoda all'insegna della chiarezza che non lascia intravedere il lungo labor limae che ha valorizzato il recupero di testi precedenti e l'elaborazione di quelli che si riferiscono alla fine del 2021. Il verso poi viene scandito secondo un ritmo interiore che rivela una particolare predisposizione per la musica, posta in luce dalla rima e dall'allitterazione sempre attentamente sorvegliate, mai disposte in modo gratuito. Molteplici sono le suggestioni che hanno spinto il poeta a consegnare ai versi il proprio vissuto, le proprie esperienze e i propri sentimenti, così come a lui li ha consegnati l'esistenza stessa, perché germinati sempre sull'esperienza (Giulio Greco). -
Dai Greci ai Police. Miscellanea di un'educazione fra racconti, viaggi, tesi di laurea, articoli filosofici, poesia e musica
Una miscellanea che costituisce una sorta di romanzo di formazione e di espressione in cui l'autore tesaurizza e fissa, in una scrittura di varia estrazione fra racconti, reportage di viaggio da una terra d'elezione, estratti della tesi di laurea, articoli filosofici, musica e poesia, quelli che sono stati e continuano a essere i momenti centrali di una certa educazione e di un certo «vivaio di attività spirituali e creatrici»; educazione e vivaio spirituale, si potrebbe dire, ""del secolo scorso"""", che, a fronte di quanto oggi si va imponendo tra frantumazione e tecnicalizzazione tanto del sapere così come dell'individuo, si costituisce irriducibilmente nella prospettiva della «missione universale» dell'essere umano ovvero della sua realizzazione come cultura e relazione."" -
Cinema
«La raccolta di Vito Giuliana s'impone a poco a poco, attraverso i suoi cento componimenti di nove o, più spesso, dieci e undici versi, come una specie di regesto o archivio o indice di tutto il cinema. Cinema, appunto: in senso assoluto, singolare, totale. Queste cento ""monadi"""" sono al tempo stesso recensioni poetiche, haiku-film, sceneggiature stringatissime, note di regia, e arrivati al termine della raccolta si ha l'impressione di aver visto tutto» (dalla prefazione di Luca Malavasi)"" -
Non c'erano fiori
La raccolta, ispirata alle teorie di Freud, al mito di Amore e Psiche e al celebre romanzo di Tobino ""Le libere donne di Magliano"""", indaga il percorso psicologico di Irene che nella sua pazzia nata dal dolore comprende pian piano la sua identità, il rapporto con sé stessa, con l'amore e con la città in cui abita, Milano, che appare a squarci e deformata, frantumata come la sua stessa anima. Perché prima non c'erano fiori, ma è ciò che ha lasciato nel suo cuore la persona amata, il fiore che porterà per sempre con sé nella vita nel suo cammino verso il futuro."" -
Alfabeti viventi. Su alcuni motivi del Surrealismo francese
Giocando a ribaltare i rapporti di corpo e spazio, interiorità e materia, vuoto e forme, il Surrealismo francese cerca di ridisegnare l'ontologia cognitiva ed esistenziale del soggetto. Il volumetto esplora una delle conseguenze di quella irrequietezza: la confluenza delle energie dell'io in una grafia non codificata, lo schiudersi del corpo tramite una scrittura fatta di segni ""viventi"""". Il corpo si trasforma esprimendo un'istanza evolutiva: rinuncia alla propria rappresentazione e lascia defluire perciò le proprie potenzialità lungo linee che catturano e diffondono senso nello spazio, realizzando così una feconda intersezione di arte e scrittura."" -
Hypermestra Lynceo e Phedra Hyppolito. La fine del matriarcato
Le due Heroides, ""Hypermestra Lynceo"""" e """"Phedra Hyppolito"""", vengono qui analizzate per la prima volta quali protagoniste della fine del matriarcato. Riprendendo la lezione di J. J. Bachofen, finora trascurata nel ripensamento delle due """"eroine"""", il libro dimostra come la condizione femminile non esca ridimensionata nel passaggio dalla tragedia all'elegia, ma conservi lo stesso pathos portando allo scoperto le dinamiche antropologiche immerse nell'inconscio collettivo."" -
«Quel problema del cielo». La poesia di Pier Luigi Bacchini
Il volume raccoglie una serie di studi critici sull'opera di Pier Luigi Bacchini. Nella prima sezione sono pubblicati gli atti del Convegno ""Pier Luigi Bacchini, Quel problema del cielo"""", tenutosi a Parma nelle stanze del Palazzo del Governatore il 18 ottobre 2018, a cura di Luca Ariano, con interventi di Luca Ariano, Alberto Bertoni, Paolo Briganti, Marzio Dall'Acqua, Giuliano Ladolfi, Daniela Marcheschi, Giuseppe Marchetti, Giovanni Ronchini. La sezione seguente invece riunisce i contributi critici di altri studiosi dell'opera bacchiniana - Amedeo Anelli, Camillo Bacchini, Salvatore Ritrovato -, che in questo volume viene dunque analizzata e sistemata coerentemente all'interno del quadro della poesia italiana ed europea."" -
Lo scoiattolo. La buona terra
"È proprio così: la Valtellina ha la forma di uno scoiattolo disegnato da un bambino. Eppure l'ho scoperto solo leggendo questo libro di poesie che mi ha fatto anche ritrovare il piacere di camminare lungo due sentieri già molto battuti dalla poesia: l'amore e la morte. Attraverso i versi di Giuliana Rigamonti ho rivisitato, come se non le avessi mai provate prima, quelle emozioni passando attraverso boschi, meleti, montagne, valichi, alberi, animali. Come se il mio corpo fosse quello di uno scoiattolo, appunto. Non c'è pensiero, in queste poesie, che non venga immerso e filtrato dalla natura. Tutto si rigenera in un nuovo sguardo non tanto attraverso i colori, ma grazie ai suoni."""" (Francesca Bonazzoli)." -
Aiguiller
Il progetto qui presentato esprime il concetto di poesia e di costituzione dell'atto poetico dell'autrice, alla luce di riferimenti artistici e letterari di cui si dà nota nel testo, utilizzando un verso libero e ipermetrico e avvalendosi dell'uso della metafora. -
L' artista. Petit poème
Semplice e complesso come la vita, come i percorsi della ragione, della fede e dell'amore, l'artista, piccolo poema dell'anima, surreale quanto basta per tentare di penetrare, decifrare e orientare la realtà umana è forse un romanzo filosofico-onirico, intriso di poesia. ""Questa storia parla di un incontro fondamentale, avvenuto e da avvenire: quello con l'Artista che è in noi. Questa storia parla di un viaggio, alla scoperta di noi stessi, dell'altro, verso la dimora degli artisti... Questa storia parla di una possibilità: tutti sono e possono ancora divenire artisti. Questa è semplicemente una grande storia d'amore""""."" -
Il ruvido canto della gazza
"In versi brevi, frammentati, a cascata a volte, il silenzio, il rovescio della parola offerta al vivere e al futuro, nella poesia di Flora Restivo fa il suo giro e torna al suo capo, da dove un filo era partito dipanandosi in volute e curve e rettilinei pensati, in pensamenti tornati su se stessi. In soluzione senza continuità il silenzio si connota del tempo in perdita, delle persone care non più vicine, delle voci di queste anime stampate dentro, in un cuneo d'amore interiore, nei gesti dimidiati dalle stagioni dei giorni delle ore, nelle immagini esterne che corrono e scorrono a richiamo e a saluto di un commiato indeformabile nella sua piega"""". Prefazione di Maria Lenti"