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Golf mentale. Tecniche, esercizi e allenamento per vincere
Attraverso un sistema di esercizi e tecniche che mirano a sviluppare la capacità di concentrazione e di ""messa a fuoco"""" degli obiettivi, questo volume insegna come programmare al meglio il proprio gioco """"mentale"""" per renderlo più determinato e affidabile (e per rendere tale, quindi, anche il gioco effettivamente disputato sui campi). Quello presentato in queste pagine è un metodo che permette ai giocatori di qualsiasi esperienza e livello di essere sempre nel loro giorno migliore, aumentando il rendimento, il divertimento, la fiducia nelle proprie doti e l'abilità nel mantenere uno """"stato di eccellenza"""" anche durante i momenti di maggiore pressione."" -
C'era una volta il West di Sergio Leone
L'universo cinematografico di Sergio Leone è ricamato di America e di nostalgia: l'una si compenetra nell'altra, e insieme si completano a vicenda. Quando il grande paese sognato dai pionieri si piega alla legge del dollaro, i cowboy e i gangster cominciano ad avere qualcosa a che fare con la morte e non sono più John Ford e Howard Hawks a cantarli. Con i suoi tempi narrativi dilatati, i suoi (anti)eroi da tragedia greca e il suo senso di stanchezza e di morte, C'era una volta il West è al tempo stesso un film sull'inizio e sulla fine del West, il culmine e insieme il canto del cigno di un genere - il western all'italiana - che, nonostante l'impressionante quantità di titoli, raramente era emerso dalla serie B del linguaggio e delle intenzioni. E, come molti western americani del crepuscolo, è anche un film sugli uomini veri: «una razza vecchia» che i nuovi affaristi «faranno sparire», come poi del resto è avvenuto nella realtà. ""C'era una volta il West"""", c'era una volta l'America; e c'era una volta Sergio Leone a raccontarlo e a raccontarla. Il Far West nato a Roma recupera gli spolverini e tinge te malinconie del tempo e della Storia di sugo all'amatriciana: mai così lontano, mai così vicino."" -
Il cinema di Ingmar Bergman
«Fare film è anche reimmergersi negli spazi più profondi di se stessi, fino a raggiungere il mondo dell'infanzia...»: Bergman ha spesso evocato il mondo della fanciullezza ma sempre come accesso privilegiato alla dimensione della fantasia, dunque della materia selvaggia e irrazionale dei sogni, dove si celano le pulsioni più segrete e rivelatrici dell'Io. La forza prodigiosa delle creazioni visive e narrative del regista svedese - un cavaliere medioevale che gioca a scacchi con la Morte; un vecchio e i fantasmi della sua infanzia; il pericoloso confronto fra le identità di due donne; un bambino in lotta contro il Male incarnato da un vescovo - deriva anche dal loro radicarsi in un immaginario nutrito di una tradizione letteraria e figurativa che arriva fino al '900 e alle ombre predilette di Strindberg e Ibsen. Dalla fine degli anni '30 fino alla morte avvenuta nel 2007, Ingmar Bergman è stato l'autore di un'opera immensa che si è espressa nelle regie teatrali, nella scrittura drammaturgica e narrativa e ha raggiunto fama e prestigio internazionali grazie al cinema e ad una filmografia di quasi 70 film. In questo libro, una sorta di guida analitica e storica al cinema bergmaniano, corredata di un imponente apparato iconografico basato quasi esclusivamente su fotogrammi tratti dai film stessi e scelti in stretto rapporto con il testo, vengono esaminate una ad una tutte le opere cinematografiche del maestro svedese: da 'Crisi' (1946) a 'Sarabanda' (2003), passando per i classici degli anni '50 ('Il settimo sigillo', 'Il posto delle fragole'), i film da camera degli anni '60 ('Persona', 'L'ora del lupo'), fino all'onirico 'Sussurri e grida', al film-fiume 'Scene da un matrimonio' e alla magistrale summa di 'Fanny & Alexander'. Ogni film viene riletto nelle sue matrici, nella storia delle sue vicissitudini e manipolazioni censorie, nella sua originalità e autonomia così come nelle connessioni con l'intera opera del regista. E per la prima volta vengono trattati in modo esaustivo anche i film prodotti per la televisione tra il 1957 e il 2000, ""cinematografici"""" a tutti gli effetti."" -
Chloe e l'oceano. Le avventure di Bear Grylls
La barca a vela su cui Chloe sta navigando si capovolge e la giovanissima naufraga si ritrova misteriosamente sulla spiaggia di un'isola remota. Se la vedrebbe davvero brutta se non potesse contare sull'aiuto di Bear Grylls, che le mostrerà come evitare le sabbie mobili, fronteggiare le maree, riconoscere gli animali pericolosi ma anche quelli più minacciati dall'inquinamento. Sarà un'avventura davvero indimenticabile, che a Chloe lascerà in eredità anche un nuovo sentimento di amore e di rispetto per la natura. Età di lettura: da 8 anni. -
Omar e la giungla. Le avventure di Bear Grylls
Omar è un ragazzino intraprendente che vuole vincere a ogni costo, sempre e comunque. Ma quando una strana bussola lo trascina in un'oscura foresta tropicale, d'un tratto tutte le sue sicurezze svaniscono. Nel fitto intrico di rami e liane, Omar si trova improvvisamente faccia a faccia con ragni mortali, serpenti velenosi e mille altre insidie. Per sua fortuna, però, nella giungla Omar trova anche Bear Grylls! Insieme, i due dovranno farsi strada nell'umido sottobosco tropicale, trovare da mangiare, attraversare acque infestate dai coccodrilli... Età di lettura: da 8 anni. -
Fuga a cavallo lontano nella città
Sbilanciato verso la narrativa, il teatro di Bernard-Marie Koltès è uno dei più significativi degli ultimi quindici anni. Teatro emblematico di una condizione esistenziale randagia e periferica. Accanto al suo teatro, unico esempio di narrazione vera e propria che Koltès abbia lasciato nella sua breve vita è questo ""Fuga da cavallo lontano nella città"""", datato 1984. Due ragazze, Félice e Barba, e due ragazzi, Chabanne e Cassius, divengono emblemi di una giovinezza tutta deliri e dolorose dipendenze. Si direbbe la trasgressione la loro bandiera. Essi imboccano una strada di libertà dove però l'allucinazione, un immedicabile infantilismo, denunciano il cerchio stretto di un labirinto senza uscite, senza decoro. Koltès è uno scrittore della paura. Si può fare riferimento a Kafka, ma la tradizione fulgente del surrealismo francese non gli è estranea. Si potrebbe ipotizzare un universo visto attraverso la figurazione dionisiacamente macabra di un Francis Bacon; poi certe chiarezze dolcissime e improvvise parlerebbero di una suggestione più scanzonata e ilare, alla David Hockney quasi. Tutto ciò è segno di un sentimento irreprensibile di contemporaneità, e Koltès si rivela narratore di quell'essere perdutamente figli, desiderosi di pietà e affetti disperati, che segna la condizione dei tanti che oggi incontriamo sui sentieri della vita, mai maturi e non più immaturi."" -
Il diavolo in pentola. La cucina dei 7 peccati
Aprite il grande libro de ""Il Diavolo in pentola - La cucina dei 7 peccati"""" e scoprite 168 ricette tra le più originali e allettanti. Accidia, Avarizia, Cola, Invidia, Ira, Lussuria, Superbia. Ricette facili, a buon mercato, appetitose, sbalorditive, arrabbiate, afrodisiache, che fanno colpo, tutte accompagnate dai tempi di preparazione e di cottura, e da fotografie che suggeriscono il modo migliore per presentare i piatti in tavola. Flemma di manzo alle arachidi; Terrina piangimiseria di carote al cerfoglio; Caramelle di anatra candita e lecca-lecca di pomodorini al sesamo; Bramosia di filetti di sogliola al vapore di tè verde; Costata di maiale con senape acre; Folle passione al cioccolato, morbida e croccante; Memorabile verrine di mele caramellate alla ricotta... Cedete alle tentazioni... Questo libro diventerà il vostro peccato preferito! Scoprite com'è bello - anzi, buono - cedere alle tentazioni. Prendete circa 170 ricette create da grandi chef e spiegate nel dettaglio, aggiungete gli stuzzicanti sapori suggeriti dai sette peccati, condite il tutto con foto a colori e un elegante design grafico, e voilà, il gioco è fatto! Decine di ricette originali che sembrano nate apposta per sollecitare tutte le tentazioni: potrete stuzzicare la gola dei vostri ospiti con piatti insoliti e appetitosi, oppure suscitare la loro invidia con una cena d'autore, ridestare la lussuria del partner con i giusti ingredienti afrodisiaci, abbandonarvi a un po' di sana avarizia con piatti poco dispendiosi, coccolate la vostra accidia con ricette facili (ma sempre di sicuro effetto), date libero sfogo all'ira dei piatti più piccanti e speziati, o magari alla superbia di quelli più elaborati ed esclusivi..."" -
Il calcio in 100 parole
Il gergo di riferimento dello sport in assoluto più seguito, commentato e discusso forma un dizionario quanto mai ampio e variegato, i cui termini subiscono continui aggiornamenti e sono talvolta utilizzati con modalità e significati diversi. Questo volume ""fotografa"""" con precisione - attraverso le sue 100 parole più rappresentative - l'attuale lessico calcistico, mettendo un po' di ordine nel mare magnum degli argomenti, dei regolamenti, delle figure, degli schemi, dei moduli e delle tecniche che caratterizzano il gioco. Pur senza esaurire una materia enorme e multidirezionale come questa, la panoramica proposta potrà non solo suscitare l'interesse degli appassionati, ma anche appagare le semplici curiosità di molti non-tifosi. Non fosse altro che per scoprire finalmente cos'è un """"cucchiaio"""" o cosa significa """"tiki-taka""""..."" -
TuttoLeone. I film, i dialoghi, i ricordi, i giudizi, la vita, le immagini
«Quando un uomo con la pistola incontra un uomo col fucile, quello con la pistola è un uomo morto» (Per un pugno di dollari). «Così hai scoperto che dopotutto non sei un uomo d'affari...». «Solo un uomo». «Una razza vecchia. Verranno altri Morton e la faranno sparire» (C'era una volta il West). «Che hai fatto in tutti questi anni, Noodles?». «Sono andato a letto presto» (C'era una volta in America). Battute come queste, accompagnate dalla musica di Morricone, sono impresse nella memoria degli spettatori e dei cinefili di mezzo mondo. Tanto che i registi più moderni, da Carpenter a Tarantino, non smettono di rendere omaggio a Leone e di ispirarsi allo stile barbaro e barocco con cui raccontava la leggenda americana dei giustizieri e dei fuorilegge, contaminandola con il cinismo italiano dei Borgia, Boccaccio, Machiavelli. Questo libro, che inserisce il percorso artistico di Sergio Leone nel panorama del cinema italiano degli anni '60, '70 e '80, comprende un saggio critico, una biografia sintetica, le trame dettagliate e le migliori battute di tutti i film di Leone, le testimonianze sue e dei suoi collaboratori, un'antologia di recensioni e molti altri materiali ancora, comprese più di 700 immagini ricavate dai fotogrammi dei film di Leone e di altri registi a cui si è ispirato o che a lui si sono ispirati. -
C'era una volta in America di Sergio Leone
Una genesi lunga due decenni, una lavorazione colossale, un'opera monumentale: l'ultimo film di Sergio Leone è il suo capolavoro, un compendio della sua arte e l'apice del suo lavoro di rielaborazione del cinema classico statunitense. Un noir violento e malinconico, un gangster-movie che omaggia il genere e i suoi stilemi, mettendo in scena una storia di amicizia e tradimento nella New York degli anni '20 e '30. Un'opera sterminata sul tempo perduto, sulla nostalgia e sulla negazione del Sogno americano. Ma anche un teorema sul lavorio dell'immaginario cinematografico e sulla narrazione che l'America ha fatto di sé attraverso la settima arte: una ""vendetta"""" verso il cinema a stelle e strisce, che Leone attua (in qualità di «primo regista postmoderno», come lo definì Jean Baudrillard) demistificando l'inganno dei film con cui è cresciuto, scarnificandone l'incanto per dargli nuovo senso. """"C'era una volta in America"""" è anche la storia di uno sguardo sul cinema, di un sogno infranto, di un mito smantellato per essere rifondato."" -
Francesco
Nessuno nasce papa. Jorge Bergoglio è un ragazzo come gli altri: ama il calcio egli amici, si innamora, si diverte a ballare il tango e non sa se diventare medico. Un giorno del 1954, improvvisamente, avverte il richiamo della vocazione. Tormentato, amante dell'azione e della giustizia, viene ordinato prete, diventa vescovo, poi cardinale. Nell'Argentina degli anni Settanta, tra la repressione militare e la violenza della ""liberazione marxista"""", Jorge promuove una """"teologia del popolo"""" in nome di Cristo. Percorre le favelas in lungo e in largo, difende i poveri, i carcerati, i malati di Aids e le vittime della dittatura... E si trova al centro di un vertiginoso thriller politico: mentre si moltiplicano gli attentati commessi dai generali, le esecuzioni punitive, i sequestri e le torture, deve proteggere i suoi preti e i suoi fedeli, e far espatriare i seminaristi minacciati... Il ragazzo di Buenos Aires diventa papa. E fa parlare di sé a Roma. Un'altra battaglia, dai toni ovattati, comincia sotto le volte della Cappella Sistina. Appena eletto, Jorge va, come sempre, al fronte. Prende posizione per l'ecologia, la biodiversità e l'accoglienza dei rifugiati, criticando tanto la predazione economica quanto le illusioni marxiste, chiamando in causa a ogni occasione i potenti del mondo ma anche lo stesso Vaticano, la Curia e la sua amministrazione. Fino a diventare il più grande interprete dei nostri tempi."" -
Quando la natura si scatena... I più grandi disastri e fenomeni naturali
La Natura è meravigliosa, ma certo quando si scatena ci fa tremare tutti! In questo nuovo volume scritto dal meteorologo di ""Uno Mattina in Famiglia"""" Francesco Laurenzi insieme a Laura Patrioli, conosceremo meglio proprio le manifestazioni naturali più impressionanti e violente. Parleremo di terremoti, vulcani, fulmini, piogge torrenziali, valanghe e grandinate, temperature caldissime e freddissime, e perfino dei meteoriti che ogni tanto si abbattono sul nostro pianeta. Un viaggio emozionante (e qualche volta anche un po' pauroso!) che rappresenterà l'occasione per scoprire insieme le cause di quei fenomeni estremi, e anche per ripercorrere molti fatti storici ad essi legati: dall'eruzione del Vesuvio che nell'antichità colpì Pompei ed Ercolano al grandissimo rogo che nel 2003 ha devastato i boschi siberiani, con nuvole di fumo talmente estese da essere ben visibili nelle foto satellitari! E poi curiosità, piccoli approfondimenti e record illustrati da foto e disegni. Infine, che scienziati saremmo se non facessimo degli esperimenti? Nel nostro laboratorio casalingo proveremo a scatenare delle scintille da un acino d'uva, a creare un tornado in bottiglia e a verificare con qualche altro piccolo test le leggi che regolano gli eventi naturali. Età di lettura: da 9 anni."" -
Un anno con Francesco. Le più toccanti riflessioni dalle omelie di Santa Marta
Questo volume raccoglie le più toccanti e significative riflessioni espresse da papa Francesco durante le messe mattutine nella cappella di casa Santa Marta. Il contesto intimo, raccolto, nel quale sono state pronunciate accentua il tono semplice ma sempre di grande intensità con cui il papa ""venuto dalla fine del mondo» si rivolge ai fedeli, come a un gruppo di amici riuniti. Le parole di Francesco ci accompagnano in un anno di preghiera, di meditazione e di riflessione, e ci aiutano a coltivare il nostro più importante patrimonio spirituale: una mente aperta, un cuore credente."" -
In cucina con... curcuma & zenzero. 60 ricette insolite e appetitose per mangiare bene e stare meglio
Dagli antipasti al dolce, 60 ricette illustrate per gustare al meglio le due""regine"""" delle spezie esotiche, sfruttandone anche le eccezionali proprietà salutari."" -
Il cinema di Guillame Apollinaire. Manoscritti inediti del primo poeta del cinema
Guillaume Apollinaire morì il 9 novembre 1918. In occasione dell'importante centenario, in questo volume la ricercatrice e docente Carole Aurouet mette in evidenza un aspetto poco esplorato della sua opera: il cinema, con il quale Apollinaire intrattenne un rapporto denso e appassionato. Affascinato dalle straordinarie possibilità del nuovo mezzo espressivo - e in totale antitesi con l'ostilità moraleggiante manifestata da molti intellettuali del periodo -, il poeta frequentò assiduamente le sale di proiezione, pubblicò dei testi sul cinema e lo inserì nelle proprie creazioni letterarie. Poi, decise di scrivere anche per il cinema. Nel 1917, insieme all'amico André Billy, scrisse una prima sceneggiatura, La Bréhatine. Cinéma-drame en quatre parties (La Bréhatine. Cinema-dramma in quattro parti): storia di un amore infelice declinata in modo molto meno stereotipato di quanto ci si potrebbe aspettare da un soggetto di stampo tradizionale. Una seconda sceneggiatura, scritta dal solo Apollinaire in un piccolo quaderno dalla copertina rossa e ispirata a un'opera di Jules Verne, non fu mai portata a termine: C'est un oiseau qui vient de France (È un uccello che viene dalla Francia), vicenda inserita nel contesto storico della Prima guerra mondiale e pervasa da una diffusa germanofobia. Conservati presso la Bibliothèque littéraire Jacques Doucet e mai pubblicati prima d'ora in forma così compiuta, i due preziosi manoscritti sono qui perfettamente riprodotti in grandi tavole a colori che ce li mostrano in ogni particolare - cancellature, sottolineature, trasparenze di testi già stampati -, e sono accompagnati dalla loro traduzione filologica, fedele agli originali finanche nella disposizione di righe e parole. L'ampia presentazione iniziale a cura dell'Autrice li contestualizza storicamente e culturalmente, facendone emergere il ruolo di illuminanti testimonianze: non solo quanto all'opera individuale del grande poeta, ma più in generale quanto alla spinta avanguardista destinata a rinnovare arte e cultura del primo Novecento. -
Elio Pandolfi. Che spettacolo!
Elio Pandolfi è stato protagonista di tutto lo spettacolo italiano del Dopoguerra. I suoi ricordi parlano di cinema, di varietà, di radio, di televisione, di doppiaggio e di operetta. In quest'autobiografia leggera e divertente, il poliedrico artista romano racconta tutto di sé rnrnrn«La storia di una vita divertente e una miniera di aneddoti, dalle scarpe che Mastroianni gli regalò per indennizzarlo delle lunghe camminate cui lo costringeva alla lezione di Visconti, a Bice Valori» - La RapubblicarnrnElio Pandolfi racconta la sua vita: dall'infanzia - quando recitava Biancaneve e i sette nani nella piazza del paese - all'ingresso all'Accademia d'Arte Drammatica, dalle prime esperienze artistiche al successo in radio e in teatro con l'operetta, fino al doppiaggio (tra cui quello de La dolce vita di Fellini). E tra le tante soddisfazioni, non nasconde i ""no"""" ricevuti, le amarezze, le mancate occasioni di interpretare ruoli drammatici per il pregiudizio e la scarsa lungimiranza di alcuni produttori. Nella sua lunga carriera Elio Pandolfi ha conosciuto e collaborato con tutti i più grandi artisti e registi italiani, come Fellini, Visconti, Mastroianni (a cui era legato da una profonda amicizia), ma anche Nino Manfredi, Bice Valori e Antonella Steni, con la quale lavorò per ben undici anni. Leggere il suo racconto è anche fare un viaggio nel tempo: si parla del Fascismo, della fame del Dopoguerra, del boom economico e dell'avvento della televisione. Ultranovantenne, Pandolfi sa ancora dare spettacolo, perché Elio Pandolfi è lo spettacolo."" -
I miei grandi comici
Del regista Vito Molinari abbiamo già conosciuto lo spontaneo, affabile talento con cui sa rievocare i ricordi professionali e umani della sua lunghissima carriera. Ora, dopo l'affettuoso omaggio reso alle soubrettes del nostro varietà, Molinari ci propone una carrellata di tutti i comici - e all'appello non manca davvero nessuno - che ha incontrato e con i quali ha lavorato a partire dal 1953 fino a oggi. Intesi in un'accezione quanto mai variegata del termine, che vuole rendere conto del personale estro di ciascun artista, sfilano davanti ai nostri occhi i grandi protagonisti dell'avanspettacolo, del varietà, della rivista, del cabaret e della televisione: Macario e Gilberto Govi, Nino Taranto e Gino Bramieri, Aldo Fabrizi e Carlo Dapporto, Renato Rascel e Peppino De Filippo, ma anche Dario Fo e Paolo Villaggio, Walter Chiari e Gigi Proietti, Cochi e Renato e Paolo Poli, Ugo Tognazzi e Raimondo Vianello. Un lungo racconto corale all'insegna non solo dell'intrattenimento spensierato ma anche della satira (spesso censurata...), che attribuisce il giusto risalto agli ""antenati"""" della moderna comicità (come Petrolini e i De Rege) e celebra il ruolo della """"spalla"""" attraverso alcuni dei suol magistrali interpreti (come Gianni Agus e Carlo Campaníni). E pagina dopo pagina, tra le storie e i volti di oltre sessant'anni di spettacolo italiano, la figura del """"comico"""" emerge per quella che è realmente: espressione di un'arte tanto difficile e complessa quanto spontanea e liberatoria è la risata che sa suscitare. Prefazione di Gigi Proietti."" -
Una ragazza nella giungla di Calais
Fino a non poco tempo fa, la ""giungla"""" di Calais era il più imponente campo profughi d'Europa, con migliaia di migranti accampati in attesa di raggiungere, in qualche modo, il Regno Unito. È in questo inferno sulle coste del Vecchio Continente che si trovano a vivere i giovanissimi protagonisti di questo romanzo, ciascuno arrivato lì dopo infinite peregrinazioni. L'etiope Hawa, l'albanese Elira, gli afghani Milad, Jawad, Ali e Ibrahim - piccola tribù di adolescenti che a Calais hanno stretto un silenzioso patto di sostegno reciproco - passano le loro giornate tra le baracche e le strade di fango dell'accampamento, cercando di sopravvivere fino al giorno in cui l'Inghilterra, quel miraggio lontano appena trentatré chilometri, si materializzerà sotto i loro piedi. Poi però arrivano gli sgomberi, e la polizia imbarca gli abitanti della giungla su decine di pullman diretti ai centri di ricollocamento. Hawa, Milad e gli altri devono decidere se partire o nascondersi, se rinunciare a quella Terra Promessa talmente vicina da poter essere avvistata tra le nebbie della Manica, oppure continuare a inseguire il sogno a dispetto di tutto e di tutti. Anche a costo di ritrovarsi d'un tratto soli nella landa devastata del post-evacuazione, dove la lotta per rimanere vivi assume i contorni di una vera e propria scommessa. Con l'occhio della cineasta qual è, Delphine Coulin sceglie di mostrarci tutto questo senza prendere mai direttamente la parola. La sua scrittura è fatta di immagini nitide che frugano ovunque ed esibiscono quasi freddamente la convivenza quotidiana con il degrado, lo sbrigativo pragmatismo degli sgomberi, la violenza e gli egoismi tra gli accampati, la continua necessità di fuggire e nascondersi, la rapacità senza scrupoli degli sciacalli che commerciano e traghettano le vite dei disperati. Il risultato è un romanzo duro e struggente, assai lontano dal pathos di maniera di molta narrativa della migrazione, e capace anche per questo di imprimersi più in profondità nella memoria e nel cuore dei lettori."" -
Preparazione al teatro per adulti. 80 esercizi commentati
Il teatro, svolto anche in ambiti puramente ricreativi, è un'attività profondamente positiva per chiunque: sviluppa la memoria, favorisce la collaborazione, invita alla convivialità, facilita il movimento corporeo... Questo volume si rivolge a chiunque sia interessato, da organizzatore o partecipante, a laboratori e corsi di teatro per adulti, e mira proprio a sviluppare gli aspetti anzidetti. I numerosi esercizi proposti, infatti, coinvolgono di volta in volta il corpo (energizzazione e stimolazione, riscaldamento fisico, espressione corporea), la voce (respiro, dizione e articolazione), la memoria, la conoscenza di sé e dell'altro, il gioco drammatico (le improvvisazioni) e il rilassamento: attività non solo stimolanti e formative di per sé, ma anche preliminari alla messa in scena amatoriale di qualunque testo, comico o drammatico che sia. Per ogni esercizio, sono indicati gli obiettivi, la durata, il numero dei partecipanti e gli eventuali materiali indispensabili. Frutto della lunga attività didattica e divulgativa dell'autrice, il manuale si presta a contesti diversi per finalità specifiche, impegno individuale e fascia anagrafica dei partecipanti, ivi comprese le sempre più diffuse attività ludiche destinate alla terza età. -
La via lattea di Luis Buñuel
Un giovane ateo e un anziano clochard intraprendono un viaggio da Parigi a Santiago di Compostela lungo il tragitto percorso, per secoli, dai pellegrini che vanno a pregare sulla presunta tomba dell'apostolo Giacomo. Il loro viaggio nello spazio è anche un viaggio nel tempo e nella storia del cristianesimo, con le sue dottrine, i suoi dogmi, le sue eresie, i suoi crimini. Sfilano così, fuori da ogni logica temporale e tutto sommato fuori da ogni logica in senso assoluto, Gesù e Satana, la Madonna e i dottori della Chiesa, il vescovo eretico Priscilliano e il marchese de Sade. E se quest'ultimo predica l'inesistenza di Dio («Un fantasma creato dalla malvagità degli uomini»), c'è anche chi alla fede pensa come estremo paradosso («Il mio odio per la scienza e il mio orrore per la tecnologia finiranno per farmi arrivare all'assurda credenza in Dio»). Intanto vediamo giansenisti e gesuiti che si sfidano a duello, candide bambine che lanciano anatemi, camerieri e poliziotti che disquisiscono di teologia, la Morte vestita da hippie, un papa fucilato da guerriglieri anarchici, mentre Gesù cerca invano di tagliarsi la barba e ridà la vista a ciechi che continuano però a non vedere. Buhuel osserva dall'alto e ci offre un film non soltanto beffardo ma comico in senso stretto, quasi alla Mack Sennett o alla Buster Keaton. Poiché tuttavia racconta non soltanto di credenze popolari ma anche di personaggi realmente esistiti, spesso perseguitati e uccisi per le proprie idee (o piuttosto per quelle degli altri, direbbe Sade), ""La via lattea"""" resta in primo luogo un film sulla follia della religione e sulla violenza del Potere. In questo senso è uno dei grandi film del '68, ateo e anarchico, violentemente anti-sistema, e sembra urlare a preti, teologi e filosofi non solo cristiani: «Una risata vi seppellirà».""