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I Vichinghi. Ediz. a colori
Pirati e saccheggiatori assetati di sangue: per secoli, i guerrieri vichinghi hanno terrorizzato le coste dell'Europa, dal Mar del Nord al Mediterraneo, lasciando dietro di sé una lunga scia di devastazione. Ma la storia di questi navigatori nordici è molto più di un semplice racconto di sangue e di razzie. Intrepidi pionieri e colonizzatori, i Vichinghi hanno intrapreso molti viaggi di esplorazione in tutto il mondo, sbarcando in America ben 500 anni prima di Colombo. Esaminando il loro stile di vita nella quotidianità, durante i viaggi e sui campi di battaglia, questo libro illustra ai lettori il mondo dei Vichinghi nel pieno del suo splendore. -
L' antico libro degli enigmi
In questo volume curato dallo stesso aurore del Libro d'Oro degli Enigmi, oltre 200 intriganti nuovi enigmi ambientati in epoca medievale attendono solo le vostre intuizioni per essere risolti. Re, regine, chierici, menestrelli, castellane e giocolieri ancora una volta sono tornati dalla loro epoca lontana per sfidarvi con i loro quesiti, e sono - sempre più intenzionati a darvi filo da torcere... Premessa di Simona Rinaldi -
Due palle... di Natale. Gli aneddoti e i retroscena dei miei cinepanettoni che non troverete su Wikipedia
«Ci sono persone che nascono col bernoccolo della matematica, altre che sono dotatissime per lo sport... Io sono nato con una spada di Damocle sulla testa: i film di Natale». Da questo incipit, prende avvio il divertente racconto con cui Neri Parenti - il regista di ben sette Fantozzi e di tanti cinepanettoni dagli incassi d'oro - ripercorre retroscena e aneddoti della sua lunga carriera. E lo fa a partire proprio dalle ""due palle"""" del titolo, ovvero le piccole e grandi disavventure che, puntualmente, lo hanno fatto tribolare durante la lavorazione dei suoi film: rapporti difficili sul set, troupes improvvisate, capricci di attori, vip, bambini e animali, incontriscontri con i produttori, e qualche volta anche tempeste e uragani. Tra le simpatiche """"rotture"""" del Natale, figurano anche le domande - sempre le stesse! - che gli vengono fatte all'uscita di ogni nuovo film, a partire dalla più gettonata in assoluto: """"Perché Boldi e De Sica dopo Natale a Miami si sono divisi per così tanto tempo?"""". Ironico e spigliato, il racconto procede spedito fino alle ultime pagine, che ospitano - com'era lecito aspettarsi - l'affettuoso ritratto dei tre attori che hanno accompagnato tutta la carriera del regista: Christian De Sica, Massimo Boldi e Paolo Villaggio."" -
Napoli mille colori
«Un amore violento, fragile, tenero rivolto non a un altro essere umano ma a una città, la ""città-spettacolo"""" che 25 anni fa lo accolse per la prima volta facendolo sentire a casa» - Filippo La Porta, la RepubblicaA un certo punto, per varie ragioni, Napoli ha fatto irruzione nella vita dello scrittore Philippe Vilain, stregandolo a tal punto da convincerlo a stabilire lì la sua residenza per buona parte dell'anno. Ora, alla città partenopea, questo «normanno taciturno, uomo della pioggia» dedica un ritratto caleidoscopico che è insieme anche un'appassionata dichiarazione d'amore. Lungi da qualunque mitizzazione, così come da qualunque ambizione di """"svelamento"""" agli occhi dei lettori italiani, Vilain si propone piuttosto di condividere con noi la """"sua"""" personale visione della città e dei suoi abitanti. Dell'una e degli altri, evoca i mille diversi colori con la maestria letteraria del grande scrittore e il profondo amore di un vero """"napoletano"""" adottivo."" -
Gira il tuo film come Spielberg
Artefice di alcuni dei più celebri blockbuster del cinema mondiale degli ultimi decenni (da E.T. a I predatori dell'Arca perduta, a Jurassic Park), Steven Spielberg è un vero maestro della narrazione visiva, capace di suscitare con le sole immagini le emozioni più diverse, comunicando allo stesso tempo - in modo sottile ed efficacissimo - informazioni utili all'esatta comprensione della storia. Questo volume prende le mosse da alcune delle magistrali riprese del cinema di Spielberg per esaminare nel dettaglio le posizioni e i movimenti della macchina da presa attraverso i quali il grande regista americano enfatizza con le immagini i momenti più intensi dei suoi film. Analizzando quasi fotogramma per fotogramma ognuna delle scene selezionate (tratte da capolavori come Lo squalo, Amistad, Schindler's List e altri), spiega i meccanismi psicologici innescati nello spettatore da questa o quella tecnica di ripresa ed enuclea delle regole generali da applicare ai casi simili. Un vero manuale di regia pratica che ciascun cineasta - anche alle prime armi - potrà facilmente testare sul campo per infondere al proprio film la stessa intensità emotiva. -
Million dollar baby di Clint Eastwood
«Quella di Million Dollar Baby - ha detto Clint Eastwood parlando del suo film - è una gran bella storia d'amore, la storia di un padre rifiutato dalla figlia che dirotta il suo affetto su una ragazza che elegge a sua nuova figlia, fortemente ricambiato da lei». Una storia di affinità elettive, di persone che si cercano, si trovano e insieme formano una famiglia andando oltre le forme e i legami di sangue. Una storia di rude tenerezza che si scontra con un destino tragico e beffardo e che costringe l'amore, per rimanere tale, a sconfinare nella morte. Ma Million Dollar Baby è anche altro, una storia di riscatto sociale ardentemente voluto che passa per le vie di uno sport duro e faticoso come il pugilato. Una storia di dedizione e sacrifici, di forza di volontà e di fiducia, dove Clint Eastwood esibisce tutte le proprie rughe in un viso arcigno che fa da schermo a un'affettività repressa, maltrattata, e Hilary Swank commuove a ogni inquadratura con il suo sorriso malinconico e gli occhi tristi. Senza dimenticare la boxe, perché il film racconta di ring, palestre, pugni, e della magia di un sogno che, come dice Morgan Freeman, «nessuno vede tranne te». -
Nino Manfredi. La vita, la carriera artistica, le critiche e le foto di tutti i suoi film
Per moltissimi anni, il volume di Bernardini su Nino Manfredi ha rappresentato un riferimento obbligato per chiunque volesse conoscere analiticamente la sterminata carriera non solo cinematografica dell'attore. Tutti i momenti salienti della sua vita e del suo percorso artistico erano ricostruiti e proposti sulla base delle sue stesse dichiarazioni, dei suoi ricordi e delle foto di famiglia, oltre a essere documentati da un vasto corredo critico e fotografico, a cura di Enrico Lancia, che illustrava ogni singolo film, spettacolo teatrale o interpretazione televisiva. Ne usciva il ritratto di un artista estremamente originale, versatile e incisivo, capace di conquistare il consenso del pubblico e della critica con uno stile assai personale, in bilico tra commedia, satira e dramma. Non a caso, il suo talento ha saputo porsi al servizio dei grandi registi - da Luigi Comencini ad Antonio Pietrangeli, da Nanni Loy a Ettore Scola, da Luigi Magni a Dino Risi - in opere che a buon diritto sono oggi considerate tappe fondamentali nella storia del nostro cinema d'autore. In occasione del centenario della nascita di Manfredi (22 marzo 1921), questo volume viene ora proposto ai lettori in una nuova edizione revisionata da Enrico Giacovelli, che pur rispettando la struttura delle edizioni precedenti - considerate ormai un classico dell'editoria cinematografica - le aggiorna, le perfeziona e le arricchisce con nuovi e ancor più curati contenuti, ivi incluso un inedito inserto fotografico a colori con circa 300 fotogrammi tratti dai film. -
Il mio vero padre
Éric Fottorino non ha sentito niente. Era nel suo ufficio di direttore di «Le Monde». Suo padre si è sparato un colpo di fucile in bocca senza che lui, figlio amorevole e amato, fosse raggiunto dall'onda d'urto, da un'eco remota della detonazione, da un'improvvisa apprensione, un brivido, un trasalimento. No, niente, eppure Michel Fottorino era l'uomo che aveva riscattato la sua infanzia mutilata: «Mamma sembrava felice con lui. Una sera è entrato in camera mia e mi ha detto, schiarendosi la voce, che se avessi voluto lui sarebbe stato mio padre e io avrei potuto chiamarlo papà». Un istante magico di cui lo scrittore parlerà in molti altri suoi libri. Da quel momento Michel è stato una presenza assidua e paziente accanto a lui, parca nelle parole quanto calda e prodiga nell'esempio e nella condivisione delle passioni. Come quella per la bicicletta, quando fianco a fianco salivano insieme il Tourmalet, uno Coppi, l'altro Bartali. Éric ricorda la prima volta che, pedalando con suo padre, lo ha lasciato indietro, lungo la strada. Adesso è stato suo padre a lasciare lui, per sempre, senza voltarsi a guardarlo, senza dargli un segno. Allo sgomento si somma la consapevolezza - tardiva, come sempre succede ai figli - che la vicinanza e il dialogo stanno ormai altrove, in un irrimediabile ""troppo tardi"""" fatto anche di rimpianti, domande senza risposta, forse rimorsi. Ma quel figlio è un grande scrittore, e in quell'altrove il ricordo si fa letteratura."" -
Il grande dittatore di Charlie Chaplin
La monografia che avete in mano è figlia della scoperta della sceneggiatura originale de Il grande dittatore, riemersa nell'ambito di un meticoloso studio accademico. Il ritrovamento, avvenuto dopo anni di impegno nelle maggiori biblioteche e nei più importanti archivi italiani e internazionali, si è tradotto in un articolo pubblicato sulla rivista «Memoria e ricerca». Nel presente libro la trattazione viene ampliata e approfondita, per rendere omaggio a un'opera di capitale importanza al di là dei giudizi spesso discordanti tra pubblico e critica di tutto il mondo. Il grande dittatore è giunto infatti sugli schermi in tempi differenti da stato a stato a causa della Seconda guerra mondiale allora in corso e si rivelò profetico annunciatore di larga parte delle sciagure poi sofferte e dell'Olocausto che avrebbe sconvolto l'Europa intera. Un titolo inserito oggi tra i capolavori dell'arte cinematografica, ma all'epoca acclamato da alcuni e ritenuto sacrilego e offensivo da altri. La prima opera effettivamente sonora di Chaplin diede la stura a infinite polemiche che tuttavia non ne hanno mai alterato lo smalto e la potenza dissacratoria nei confronti di personaggi storici quali Hitler e Mussolini e di tutti i dittatori più o meno mascherati di ieri e di oggi. La satira, si sa, non ha paura di nessuno. -
Preparazione alla danza. Allenamento specifico per esibirsi al meglio in qualunque forma di danza. Nuova ediz.. Vol. 1
Eric Franklin – autorità internazionale nelle tecniche di visualizzazione mentale per l’allenamento di atleti e ballerini – ha sviluppato un metodo di allenamento applicato in compagnie e scuole di danza di tutto il mondo. In questa nuova edizione di Preparazione alla danza, l’Autore integra i risultati delle più recenti ricerche scientifiche su forza, flessibilità e allenamento agli esercizi specifici per la danza da lui ideati. Il manuale, diviso ora in due volumi, offre una vasta gamma di materiali inediti. Oltre 100 nuovi esercizi per allenare tutte le parti del corpo, utili ai danzatori di ogni genere, forma o stile di danza. Foto e disegni interamente a colori, con oltre 100 nuove illustrazioni per spiegare gli esercizi e la loro esecuzione. 1 nuovo capitolo per un programma di allenamento completo. Nuove risorse online che includono: 22 videoclip (in inglese) nei quali lo stesso Franklin mostra la corretta esecuzione degli esercizi indicati nel testo; 2 serie da 20 minuti di esercizi total body con le fasce elastiche, per incrementare forza e condizionamento per la danza; 1 programma di allenamento personalizzato, per fissare capitolo per capitolo gli obiettivi da raggiungere e monitorare i progressi fatti. ""Preparazione alla danza"""" unisce visualizzazione, focalizzazione e allenamento per migliorare tecnica e prestazioni, mettendo sempre in atto un’attenta strategia di prevenzione degli infortuni. Gli esercizi condotti secondo i principi della cinestetica svilupperanno in qualunque danzatore una maggiore consapevolezza di ogni suo movimento, apportando benefici immediati a forza e flessibilità del corpo."" -
Barry Lyndon di Stanley Kubrick
In ""Barry Lyndon"""", il racconto di una storia diventa visione e ricreazione artistica della Storia. Kubrick dipinge il Settecento come esso stesso si autorappresentava: un'immaginifica finzione che ne rimanda a un'altra, una simulazione che è esibizione di bellezza. L'arte è il codice interpretativo di """"Barry Lyndon"""", il suo tessuto emotivo, oltre che compositivo. Il movimento del film è nello sguardo e nella musica, una sinfonia cinematografica che iscrive, a passo lento e con cadenza rituale, i personaggi in pose che precipitano nella tragedia. La società è un continuo teatro, un gioco al massacro regolato, una messa in scena drammaticamente palpabile; tutto è scandito da un preciso cerimoniale che trova, per suo fatale epilogo, la vittima sacrificale in Barry l'intruso. Perché, come cerca di dimostrare questa monografia, dietro la squisita bellezza formale del film è il sangue a scorrere, sono gli inganni dolorosi dell'amore, gli orrori della guerra, la vertigine della perdita. Una crudeltà ineluttabile, illuminata da una luce senza tempo."" -
Uomini contro di Francesco Rosi. Ediz. illustrata
Tratto da ""Un anno sull'Altipiano"""", diario di guerra di Emilio Lussu, """"Uomini contro"""" è un film non genericamente pacifista, bensì radicalmente antimilitarista, che poteva nascere soltanto nella stagione del Sessantotto, quando si espressero la libertà e il coraggio di mettere in discussione i miti pazientemente inculcati da fascismi vari e finte democrazie. Per la prima volta vi si svela in modo inequivocabile la natura vera della Grande Guerra e di tutte le guerre: non uomini di una nazione contro uomini di un'altra, ma classi dirigenti contro classi subalterne, ricchi contro poveri. E la forza del film sta nel fatto che la violenza insensata non è un prodotto della pazzia degli uomini ma della logica del militarismo. A distanza di cinquant'anni dall'uscita del film (1970), questo libro ne analizza la genesi e le motivazioni, ne racconta i problemi finanziari e di censura, ne descrive le sequenze principali confrontandole con il testo di Lussu, ne mostra il messaggio di straordinaria universalità."" -
Il cinema di Elio Petri
Elio Petri è tra i più importanti registi italiani. La sua notorietà in campo internazionale è legata al successo di A ciascuno il suo (1967), ma soprattutto a Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto (Oscar 1971 per il Miglior film straniero) e La classe operaia va in Paradiso (Palma d’oro al Festival di Cannes 1972). Benché lo si sia sempre associato quasi esclusivamente al cinema di impegno politico e civile, la sua posizione in questo ambito – e anche nella cultura di sinistra dell’epoca – è sempre stata piuttosto anomala. Tra l’altro, è soprattutto nell’ultima fase del suo lavoro, tra il 1973 e il 1982, anno della sua morte prematura a 53 anni, che il regista mette costantemente in gioco, film dopo film, una personale visione del mondo, ponendo il proprio linguaggio fuori da qualsiasi appartenenza a stilemi narrativi realistici. Il suo rimane certamente un cinema politico, ma ad un livello diverso, ben più alto e dialettico. Il libro, che contiene anche due racconti brevi di Petri, dà conto dell’itinerario artistico di quest’uomo affascinante e complesso, ateo, comunista, materialista, di cultura francese, sartriano, nel tentativo di mettere a fuoco il suo cinema per quello che davvero è, ossia una ricerca nevroticamente tesa alla sperimentazione di nuove strutture narrative, dominata da un pensiero allucinato, da un linguaggio violento, iroso, febbrile come quello di Céline e, insieme, anarchico come quello di Bataille e Sade, in un’ottica grottesca e carnascialesca che rimanda anche a Bosch e Rabelais. -
Douce France
Cosa hanno in comune Montaigne, Voltaire, Céline e il commissario Maigret? Tutti inseguono, caparbiamente, l'""aspra verità"""" - su di sé, sulla società, sul mondo, sulla nostra condizione. Il nostro rapporto con la Francia è stato (per lo più) di amore, di fascinazione, a volte di diffidenza. Dei cugini d'oltralpe non ci entusiasmava la esibita grandeur, però ci hanno sempre attratto il radicalismo, l'esprit, l'eleganza dello stile, la passione per la giustizia, la fiducia quasi fanatica nella ragione, l'oscillazione tra gli estremi (nichilismo cupo del marchese de Sade e delicata felicità delle tele degli impressionisti). Questo impulso di disarmata sincerità ha contagiato gli scrittori italiani ospitati in questo volume - tra i migliori della nostra letteratura attuale - che hanno raccolto l'invito a parlare della Francia: i loro testi, diaristico-narrativi, si rivelano come tanti microromanzi di formazione, schietti e privi di convenevoli. Non sapremo mai se è meglio, in assoluto, il formaggio francese o quello italiano, ma forse d'ora in poi ognuno di noi potrà deciderlo senza più sciovinismi e pregiudizi culturali."" -
Dante e il cinema. I film ispirati alla vita e alle opere dell'autore della «Divina Commedia»
Sommo poeta, ma anche straordinario sceneggiatore ante litteram, Dante Alighieri ha intrigato e ispirato il cinema fin dalle origini, con l’obiettivo – o forse dovremmo dire il sogno – di dare vita anche attraverso le immagini in movimento alle sue potenti visioni, ai drammi di cui è intessuta la Divina Commedia (in special modo l’Inferno), all’intensità psicologica ed emotiva dei tanti personaggi che ha reso immortali. Un’impresa affascinante e al tempo stesso titanica, che è riuscita solo in parte: ancora oggi la realizzazione di un film sull’universo poetico dantesco rappresenta una delle sfide più aperte ed emozionanti per produttori, registi e attori di tutto il mondo. In questa monografia l’autore, docente di letteratura e storico del cinema, ripercorre la parabola del filone dantesco nel cinema mondiale lungo le coordinate temporali (dal muto al sonoro) e geografiche, dal cinema americano delle origini a quello italiano, dalla Francia alla Germania, fino a Hollywood, contestualizzando i singoli film (molti dei quali perduti) secondo la ricezione culturale dell’opera di Dante e l’evoluzione artistica e tecnica del cinema, organizzando i documenti finora disponibili e offrendo ai lettori informazioni inedite e preziose. Particolare rilievo viene dato alle riduzioni cinematografiche dell’Inferno e ai numerosi titoli ispirati alle straordinarie figure femminili che Dante ha eletto a protagoniste di ciascuna delle tre cantiche della Divina Commedia. Un viaggio emozionante e ancora in progress, che incrocia anche i tanti film sognati, da Pasolini e da Fellini ma non soltanto, così come i tentativi di imitazione, le parodie, i progetti continuamente annunciati e mancati ancora oggi, nel settecentesimo anniversario della scomparsa di Dante. -
Il profeta e la diva
È il 1969. Accadono magie sconvolgenti nella cittadina turca di Göreme, e accadono tutte nell'arco di una sola notte susseguente a un'intensa giornata di riprese dedicata alla lavorazione del film Medea, di cui è protagonista la più grande cantante lirica di tutti i tempi: Maria Callas. Nel ruolo di Giasone, amante di Medea, un campione di salto triplo reduce da due record del mondo alle Olimpiadi messicane dell'anno prima: Giuseppe Gentile. Regista del film: Pier Paolo Pasolini. In questo romanzo tutto è vero e tutto è alterato. È soprattutto vero che, sul set, tra Maria e Pier Paolo nacque un amore tanto potente quanto impossibile da vivere, giacché il desiderio di normalità di lei non avrebbe mai potuto conciliarsi con la sessualità di lui, ideologicamente votato a non derogare dalla sua eretica e inesausta fame di corpi. Tuttavia, è proprio in questa impossibilità che si insinua l'alterazione di una favola intessuta di prodigi che hanno il sapore di continui colpi di scena. Visioni folgoranti e incessanti rivelazioni compongono, infatti, una trama al contempo tenebrosa e lucente, traversata da magnifici fantasmi, come quelli di Caravaggio, di Masaccio, del carismatico Roberto Longhi (l'unico che Pasolini abbia riconosciuto come suo Maestro), dell'eroe ceko Jan Palach e anche dell'uomo più ricco del mondo, Aristotele Onassis. Con la potenza di un sortilegio, il dipanarsi della trama condurrà i suoi protagonisti attraverso snodi cruciali delle loro esistenze sino al compiersi di un esito inimmaginabile. -
Bella Italia. Racconti
Dalle peregrinazioni umaniste di Montaigne alle passeggiate fiorentine di Alexandre Dumas, a quelle di Dominique Fernandez e Patrick Modiano per le strade di Roma, l'Italia ha sempre affascinato intellettuali e scrittori francesi di ogni epoca, anche grazie alla vicinanza culturale che unisce i due popoli. Bella Italia è una raccolta di racconti letterari che segue la tradizione dei Grands Tours del XVIII secolo: diciotto scrittori francesi rievocano il proprio legame con il Bel Paese condividendo storie, ricordi, suggestioni. Insieme a loro il lettore percorrerà la penisola da nord a sud, riscoprendo non una sola Italia, ma più Italie, tutte diverse, reali e immaginarie, politiche e romantiche, straniere e familiari, museali e popolari, fraterne e materne, femminili e maschili, ma tutte desiderabili. I ricordi lasciano talora emergere luminose cartoline di vacanze, piccole gioie come il gusto sottile di un gelato al limone, rapidi scorci di viaggi in treno e di storie adolescenziali; evocano la famiglia, la coppia, l'amore spesso, molto più dell'intelletto. Altre volte, si soffermano sulle mille ricchezze italiane e sul modo - sempre intimo e personale - in cui ciascuno degli autori se ne è lasciato travolgere: l'arte, la letteratura, il cinema, il teatro e l'architettura, la musica, la cucina, la lingua. Da ogni pagina affiora l'infinita, nostalgica tenerezza con cui questi diciotto scrittori ricordano la discreta Torino, le troppo poco conosciute Ancona, Ventimiglia, Sanremo, Trieste, e ancora le loro passeggiate nei musei fiorentini, nelle chiese veneziane, per i vicoli di Napoli e le strade della Sicilia, sulle sponde dei laghi lombardi o sugli stretti sentieri di Capri che sovrastano il mare: lì dove le statue di pietra decrepita, all'ombra di un pino domestico o sotto le fronde cadenti di un arancio, lasciano intravedere la possibilità dell'eterno. -
Vivere e morire a Los Angeles di William Friedkin
Quarta incursione di William Friedkin nel poliziesco metropolitano, il neonoir ""Vivere e morire a Los Angeles"""" è stato considerato, fin dalla sua distribuzione, «un pionieristico esempio di avanguardia pop, capace di dialogare con il più raffinato audiovisivo del suo tempo, tanto dal punto di vista dei contenuti quanto da quello visivo. Un noir forse troppo colto per ambire a quel consenso generalizzato a cui doveva aspirare una forma d'arte per definizione minore come il cinema di genere». Adattamento cinematografico del romanzo di Gerald Petievich, agente federale, il film si è guadagnato negli anni uno status cultuale in buona .parte dovuto al cospicuo debito contratto nei suoi confronti da tutto il poliziesco successivo del cinema americano, soprattutto sul piano espressivo per i brani pop rock eseguiti dai Wang Chung nella colonna sonora, le adrenaliniche scene d'azione e la varietà cromatica della fotografia di Robby Múller. Con """"Vivere e morire a Los Angeles"""" Friedkin tende ancora una volta a imporsi come uno degli -irregolari- del cinema americano, poiché nella sua poetica il poliziesco ha sempre svolto la funzione di una coordinata per definire l'ambiguità, e il labile confine fra bene e male."" -
I Queen in 3D. Ediz. illustrata
Per la prima volta, la storia di una delle rock band più famose di tutti i tempi viene raccontata con testi e centinaia di immagini inedite da uno dei suoi membri: il co-fondatore, compositore e chitarrista Brian May. Un lungo racconto che a partire dagli anni Settanta ripercorre la travolgente affermazione internazionale del gruppo e approda alle sue più recenti performance insieme al cantante Adam Lambert, spingendosi fino sul set di Bohemian Rhapsody, il celeberrimo biopic vincitore di quattro premi Oscar. Ricordi, aneddoti e dietro le quinte sono rievocati in prima persona da May («Non esiste un ghost writer per questo libro. Sono solo io») e accompagnati da un ricchissimo e quanto mai originale corredo fotografico. Da sempre, infatti, May è un appassionato di fotografia stereoscopica, speciale tecnica di realizzazione e visione delle immagini capace di trasmettere un'illusione di tridimensionalità. Ebbene, Queen in 3D raccoglie oltre 300 foto stereoscopiche dei Queen scattate dallo stesso autore durante i momenti più vari della loro cinquantennale carriera, e in più, regala ai lettori uno speciale visore stereoscopico progettato appositamente da May. Inquadrando secondo le istruzioni ogni stereocoppia fotografica del volume, i lettori la vedranno animarsi in un emozionante effetto 3D e avranno l'impressione di stare proprio lì, insieme a Freddie Mercury e al resto del gruppo: sotto i riflettori dei loro grandiosi concerti e nei backstage, insieme ai fan, nelle camere d'albergo durante i tour in giro per il mondo, in sala di registrazione, persino in vacanza. Queen in 3D racconta come nessun altro aveva mai fatto prima l'avventura di una delle band più influenti e amate nella storia della musica: per milioni di appassionati ai quattro angoli del globo, l'unica vera ""regina"""" che il rock abbia mai avuto."" -
Il grande libro degli enigmi di Arsenio Lupin. 200 enigmi e rompicapi da risolvere insieme al celebre ladro gentiluomo!
Ironico e audace, amante del lusso e delle belle donne, il celebre ladro gentiluomo creato dallo scrittore Maurice Leblanc nel 1905 ha l'incorreggibile tendenza a ritrovarsi in situazioni pericolose, alle quali spesso riesce a sottrarsi solo grazie all'astuzia e alla perspicacia sviluppate nel corso della sua lunga carriera criminale. Ebbene, è a queste stesse abilità mentali che i lettori dovranno fare ricorso per risolvere i 200 enigmi e rompicapi di questo volume, che si ispirano alle avventure dei tanti romanzi di Leblanc, rievocando accanto all'indiscusso protagonista Lupin anche altri personaggi della saga letteraria, come l'ispettore francese Ganimard e il detective inglese Herlock Sholmes. In 200 piccole sfide all'ingegno ambientate nelle soffuse atmosfere della Belle Époque, Il grande libro degli enigmi di Arsenio Lupin offre ai lettori un'inedita e quanto mai intrigante versione ""enigmistica"""" del ladro gentiluomo per antonomasia. Buon divertimento!""