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Torquemada e l'inquisizione spagnola
Per i suoi tratti gotici e grandguignoleschi, la leggenda nera del vero ""Grande Inquisitore"""", Torquemada, non ha mai cessato di affascinare. Studiare la figura di Torquemada significa studiare l'inquisizione; e Rafael Sabatini si rifà ai primi tempi del cristianesimo per seguire il sorgere e lo svilupparsi di quel tremendo tribunale e dei processi che ebbero luogo sotto la sua direzione, modello di tutti i processi inquisitoriali futuri. In questo testo, di fondamentale importanza per gli studi sull'inquisizione, viene dunque mantenuto intatto il mito sinistro e inquietante di Torquemada, fornendo allo stesso tempo al lettore una ricca documentazione riguardante l'inquisizione spagnola, tra le più efferate e spietate macchine di repressione della storia europea."" -
1812: la campagna di Napoleone in Russia
"1812: la campagna di Napoleone in Russia"""" ricostruisce la fatale disfatta dell'invasione francese e la misteriosa forza che ha infranto i sogni di conquista di Napoleone. Un evento che ha cambiato la storia europea, avvenuto esattamente duecento anni fa. Il saggio ripercorre l'avventura cominciata il 24 giugno 1812, quando un'immensa armata di ottantamila uomini guidati dall'imperatore francese cominciò la sua impresa alla conquista di Mosca. Era la più grande concentrazione di uomini mai schierata prima in Europa ma la campagna si rivelò ben presto un disastro per i francesi, che vennero decimati dall'esercito nemico e dal freddo. La disfatta segnò la fine del dominio napoleonico in Europa e influenzò profondamente la stessa cultura russa. L'opera di Tarle è innanzitutto importante per le fonti su cui si è basata la ricerca, per i materiali di archivio e le deposizioni di testimoni oculari a cui lo studioso ha potuto attingere." -
Memorie di un guerriero cheyenne. La lunga marcia verso l'esilio
Tra i guerrieri pellerossa il più famoso è stato senza dubbio il cheyenne Gambe di Legno (Wooden Legs), così chiamato per la sua incredibile resistenza fisica. Gambe di Legno partecipò alla battaglia del Little Big Horn contro Custer e fu contattato dall'autore del libro, Thomas Marquis, allo scopo di ricostruire il ricordo di quell'evento. Ne nacque invece una sorta di racconto lunghissimo sulla vita dei cheyenne prima di venire rinchiusi nelle riserve; un racconto vivissimo e dettagliato di tutti i fatti che riempivano le giornate della tribù negli anni che vanno dal 1855 al 1877 circa. Il libro è prezioso per le descrizioni delle usanze guerriere e di tutti i giorni dei cheyenne e, più in generale, degli indiani delle grandi pianure di allora, quando quasi tutte le altre tribù erano ormai state sconfitte. Queste pagine hanno ispirato i capolavori che hanno reso omaggio agli Indiani di America e cantato la crudele scomparsa del loro mondo, tra cui ""Piccolo grande uomo"""" di Arthur Penn con Dustin Hoffman e la stupenda canzone """"Fiume Sand Creek"""" di Fabrizio De André."" -
Tutti gli uomini del Presidente. Lo scandalo Watergate e la caduta di Nixon
Durante un difficile periodo per l'America, mentre la guerra in Vietnam è in pieno svolgimento, alla vigilia della campagna per le elezioni presidenziali (dove però i sondaggi danno come favorito proprio il Partito Repubblicano), negli uffici della Casa Bianca individui senza scrupoli e agenti della CIA stroncano con qualsiasi mezzo, anche illegale, ogni forma di dissenso. Ma due cronisti non ancora famosi, Carl Bernestein e Bob Woodward, camberanno il corso degli eventi. Il caso Watergate ha segnato la storia del giornalismo. L'inchiesta portata avanti da due giovani cronisti del ""Washington Post"""" è diventata nel tempo il simbolo di un giornalismo di servizio, """"cane da guardia"""" della democrazia. Generazioni di giornalisti, dal grande opinionista che firma l'articolo di spalla sul """"Times"""", al più misero corrispondente di provincia, hanno sognato almeno una volta di firmare l'articolo che mise sotto scacco l'uomo più potente del pianeta: il Presidente degli Stati Uniti d'America. L'iconografia della professione di giornalista si è arricchita di due nuovi grandi, Carl Bernestein e Bob Woodward, simbolicamente rappresentati dai loro doppi cinematografici Dustin Hoffman e Robert Redford, nell'omonimo film di Alan J. Pakula."" -
La grande depressione. Le conseguenze politiche ed economiche del '29
Il XIX secolo non si è chiuso con la prima guerra mondiale, ma con la crisi del '29: questo è quanto afferma lo storico Franco Catalano. In questo saggio presenta un'analisi delle cause sostanziali che condussero alla grande crisi, trovando delle affinità tra la situazione economica di allora e quella contemporanea. Proprio come oggi, negli anni precedenti la crisi si era registrato un acuirsi delle disparità sociali; nonostante poi la situazione precipitasse, il presidente americano Herbert Hoover continuava ad alimentare un ottimismo che di fatto era fittizio. Il 29 ottobre fu la giornata più rovinosa nella storia di tutti i mercati: alla Casa Bianca giunse il presidente Franklin D. Roosevelt che applicò la politica del New Deal, convinto che per far ripartire l'economia bisognasse mettere la gente in condizione di acquistare e consumare. Per ottenere questo però era necessario risolvere il problema della disoccupazione: quindi, prima ancora occorreva dare opportunità di lavoro, realizzare grandi opere pubbliche, senza trascurare una valida legislazione sociale. Un saggio sul '29 per comprendere il presente e che solleva urgenti interrogativi sulla risposta politica attuale. -
L' orda d'oro. Le conquiste militari dei Mongoli, l'invasione della Russia, la grande minaccia all'Europa Occidentale
Il Khanato dell'Orda d'Oro (conosciuto anche come ""Khanato Kipchak"""") fu un regno turco-mongolo fiorito in Russia nei secoli XIII-XVI, fondato da Batu Khan, un nipote di Gengis Khan. Fu uno dei quattro khanati in cui venne diviso l'Impero Mongolo dopo la morte di Gengis Khan. Batu cominciò ben presto ad espandere i territori da lui controllati e nel 1236 conquistò la Bulgaria del Volga. Dopo questa prima vittoria ebbe inizio, nel 1237, l'invasione della Russia. I Mongoli conquistarono rapidamente il controllo delle steppe. Tutti i principati russi vennero conquistati, eccetto Novgorod, governata da Alexander Nevsky. Nel 1241 due armate principali al comando di Batu Khan e Subutai invasero l'Ungheria e la Polonia. I Mongoli si scontrarono con le forze polacche guidate da Enrico II il Pio Duca di Slesia nella Battaglia di Legnica: Enrico fu ucciso e appena due giorni dopo le armate del sud sconfissero gli Ungheresi nella Battaglia di Mohi, arrivando a minacciare addirittura Vienna. L'Orda d'Oro ha rappresentato soprattutto la più temuta organizzazione militare della storia medievale, capace di un'epansione senza precedenti. Un grande incubo per l'Europa cristiana, una compagine sconfìtta solamente dalla propria progressiva disarticolazione interna. Il testo del grande storico russo Boris Dmitrievic Grekov è un'opera molto completa e ricca, imprescindibile per chi vuole ricostruire l'affascinante saga di questi guerrieri mongoli."" -
Le civiltà scomparse dell'Africa
La civiltà africana è stata definita la ""civiltà della parola"""": proprio questa scarsità di fonti stabili per la storiografia (di fonti in generale, di fonti scritte in particolare, tanto più se si considerano le fonti elaborate dagli africani stessi) ha da sempre determinato una grande difficoltà a ricostruire la storia di questo continente. Oltre alla carenza di documenti, non ha certamente giovato la prospettiva inevitabilmente eurocentrica delle opere dedicate alla storia dell'Africa. Ciò ha fatto sì che, ad eccezione dell'antico Egitto, di Cartagine e poi dei territori passati all'Islam, tutte le restanti civiltà siano rimaste in ombra e considerate """"popolazioni primitive"""". Quest'opera di De Graft-Johnson è stata pubblicata proprio quando una generazione inquieta dei popoli africani, sia in Africa e all'estero, stava cercando una non-storia coloniale dell'Africa, da un punto di vista africano. Ne è uscita un'opera in cui John Coleman de Graft-Johnson ricostruisce in una grande visione di insieme l'affascinante sviluppo di queste eccezionali civiltà, scomparse e purtroppo ancora oggi poco conosciute da noi europei."" -
Le origini della civiltà greca
Nel 1100 la civiltà micenea era appena crollata; nel 650 il mondo storico greco comincia ad emergere davanti a noi. Ora che è possibile leggere in parte le tavolette di argilla trovate in alcuni luoghi micenei, il sistema economico e politico di quel periodo primitivo appare più vicino a quelli del Medio Oriente che a quelli della Grecia storica. Tuttavia, quando arriviamo alla fine di questo periodo, il VII secolo a.C, si trovano ben stabilite le linee generali secondo le quali la civiltà greca si fosse sviluppata durante la fase arcaica e classica. Cosa accadde, quali furono i processi che determinarono il volto nuovo di una civiltà fondamentale per la cultura occidentale? L'ambizioso intento di quest'opera di Chester G. Starr è esattamente quello di ricostruire le origini misteriose della Grecia classica. Su questo punto, infatti, tra gli storici, è sempre esistito un significativo disaccordo, maggiore di quanto si crede. Eppure il misterioso sviluppo della Grecia arcaica è di importanza capitale, perché gli aspetti che fissarono la cultura e la civiltà ellenica classica compaiono come in una coerente sintesi proprio in questi secoli misteriosi. I miti e l'epica non sempre sono d'aiuto. Come scrive Starr: ""Se ci proponiamo di spiegare le origini della civiltà greca, dobbiamo fare ricerche proprio in quei secoli in cui il mito manca del tutto: e i racconti patriottici delle fondazioni delle città non ne sono un buon sostitutivo""""..."" -
Rivoluzione industriale e rivolta nelle campagne
Uno degli avvenimenti fondamentali che favorirono l'origine dello sviluppo della società moderna fu la rivoluzione industriale, avviata in Gran Bretagna: trionfo del capitalismo e del sistema liberale-borghese. Proprio in Inghilterra qui si verificarono tra il XVI e il XVIII secolo importanti trasformazioni: una rivoluzione politico-sociale che favorì l'ascesa della borghesia. Premessa indispensabile di questo cambiamento epocale fu la profonda trasformazione nel mondo delle campagne: l'adozione di tecniche agricole più avanzate seguite da un aumento della produttività e la conseguente maggiore accumulazione di capitali nelle mani di ricchi proprietari, provocarono la trasformazione di alcuni coltivatori in salariati e, nei momenti di crisi maggiore, in braccianti disperati. Il grande storico Hobsbawm ricostruisce le trasformazioni, le tensioni e le lotte di un mondo agricolo trasformato dall'avvento del nuovo capitalismo. -
L' Italia dalla dittatura alla democrazia 1919-1948
Nata ufficialmente nel giugno del '46, la Repubblica italiana non è solo ed esclusivamente il frutto della lotta di Liberazione e della scelta democratica dei suoi cittadini finalmente liberi di votare e di pronunciarsi. L'Italia del secondo dopoguerra è il risultato storico di quasi un cinquantennio di processi, eventi e stravolgimenti che hanno inizio con la crisi dello Stato liberale, crisi accelerata dalle tensioni sociali scaturite dalla Grande Guerra. Se l'immediato risultato di tali eventi è il cupo ventennio fascista, l'impegno e la lotta di politici e intellettuali democratici porrà le premesse della nuova Italia, repubblicana e democratica. In questo studio Franco Catalano tenta la prima vasta sintesi di quei centrali decenni della storia italiana contemporanea che vanno dall'avvento del fascismo all'instaurazione della repubblica, con il proposito di delineare il quadro della vita civile e sociale. -
I diari del ghetto di Varsavia. Le storie dei coraggiosi che non si piegarono
I diari di Nöemi Szac-Wajnkranc e di Leon Weliczker rappresentano documenti preziosissimi, di eccezionale valore umano e storico. Un ricco racconto della vita del Ghetto in quegli anni e della sua tragica eroica resistenza. Tra le esecuzioni, le epidemie, la fame e le brutalità efferate, nella perenne incertezza - in ogni minuto - della vita e della morte, il Ghetto di Varsavia, prima di insorgere, vive, lavora. La sua gente ama, trepida, pecca, s'arrabatta, traffica, prega; cura il decoro e quelle piccole vanità nel vestiario e nello stile di vita cui è così umanamente legata la stima che si ha di se stessi. Noemi Szac-Wajnkranc (ragazza ebrea di Varsavia, che, deportata, morirà nel 1945) scrive diari in bella calligrafia su quaderni ben ordinati, indossa i mantelli bianchi per celebrare la festa religiosa della riconciliazione, organizza temerari contrabbandi e perfino dancing e ristoranti dove, a pochissima distanza da macerie e fosse scavate talora dalle stesse vittime prima di essere uccise, vi sono marmi eleganti e dove musicisti e attori suonano e recitano brani preparati e studiati con scrupolo tra una fucilazione e l'altra. Queste testimonianze fanno parte dell'eredità lasciataci da un gruppo di intellettuali ebrei che tennero una cronaca minuziosa degli avvenimenti quotidiani: un materiale inestimabile che per anni fu nascosto e recuperato intatto dopo la guerra, sotto le macerie. -
Un popolo alla macchia. Il diario, le memorie del grande combattente partigiano
Alla fine della Seconda guerra mondiale il partigiano Luigi Longo scrive uno straordinario libro di memorie in cui storia privata e storia collettiva si mescolano, nello sfondo crudamente realistico ed emozionante dei protagonisti della Resistenza italiana contro i nazifascisti: ""In generale, le grandi masse di soldati e civili che dopo l'8 settembre avevano abbandonato le caserme e le abitazioni per raggiungere la macchia erano e restavano nella loro grande maggioranza, durante le prime settimane, delle masse di 'sbandati', senza precisa coscienza del presente e dell'avvenire, senza chiara visione della strada che dovevano battere per uscire dalla difficoltà e dai pericoli personali e nazionali che incombevano. Nei rifugi e nelle baite ospitali alcuni erano paghi di essere riusciti a sfuggire ai tedeschi e di starsene lontani dalla zona dove infuriava la caccia all'uomo; non chiedevano altro, speravano solo che la solidarietà popolare e nazionale permettesse loro di durare così, fino all'arrivo degli alleati""""."" -
I sommergibili U-boote. La minaccia segreta della marina militare tedesca
Dal 1940 al 1943 le acque dell'Atlantico furono il teatro di una delle battaglie più lunghe e sanguinose della Seconda guerra mondiale, che vide scontrarsi gli U-boote tedeschi con la flotta e l'aviazione alleate. L'obiettivo dell'ammiraglio Karl Donitz, esperto comandante della Unterseewaffe, era ambizioso: distruggere con i suoi sommergibili la flotta mercantile anglo-americana e bloccare il traffico navale tra il Nordamerica e l'Europa in modo da privare di rifornimenti l'Inghilterra e costringerla alla resa. Un disegno che, nelle sue aspettative, avrebbe potuto volgere l'esito del conflitto a favore delle potenze dell'Asse. Donitz si illuse che la dedizione, lo spirito di sacrificio e la disciplina dei suoi marinai potessero ribaltare il consolidato dominio anglo-americano sugli oceani. Un errore di valutazione che, dopo i primi tempi favorevoli, si rivelò in tutta la sua portata: otto sommergibilisti tedeschi su dieci persero la vita nel corso del conflitto e un'unità su tre venne affondata durante la sua prima missione. Questo studio, oltre a ricostruire gli aspetti tecnici e militari della grande Battaglia dell'Atlantico, ci racconta le storie degli uomini, spesso giovanissimi che combatterono a bordo degli U-boote, descrivendone le terribili condizioni di vita in quelle scatole d'acciaio. -
La vera storia dello sbarco in Normandia
Lo sbarco in Normandia è la più grandiosa impresa bellica di tutti i tempi. Questo libro la racconta nei dettagli, partendo dalle testimonianze storiche di tutte e due le parti in conflitto. Quattromila mezzi di sbarco, dodicimila aerei d'appoggio, diecimila tonnellate di bombe. I numeri descrivono uno spiegamento mai visto, che ha un'organizzazione complessa, decisa in mesi di pianificazione e strategie. Lo sbarco era infatti annunciato da tempo e, dall'altra parte, le forze naziste attendevano un segnale anomalo, un'indicazione sfuggita, un errore di progettazione. In questo libro attento ai documenti, ma anche appassionante nella narrazione si trovano i particolari e la grande storia. La strategia della guerra, ma anche il suo orrore. Il solito odore nauseante di morte che le stragi lasciano sul campo, misto alla brezza della libertà che lo sbarco avrebbe ridato di lì a poco all'Europa precipitata nell'incubo hitleriano. -
Storia del popolo ebraico. Quattromila anmni da Abramo allo stato d'Israele
Un amplissimo arco di quasi quattromila anni, dal primo apparire, con Abramo, della concezione monoteistica alla costituzione dello Stato d'Israele. La storia degli ebrei raccontata da uno studioso che ha vissuto la tragedia della seconda Guerra mondiale. In anni in cui è ancora aperta la ferita mortale dei campi di sterminio, ricostruire una storia unitaria degli ebrei è un gesto forte e denso di memoria. Questo libro testimonia a chiare lettere la lunga vicenda di persecuzione che questo popolo ha vissuto. Una storia che è inevitabilmente anche storia di altissime intuizioni, di grandi realizzazioni e di profonde creazioni e soprattutto di una fede incrollabile nel senso universale degli eventi storici. -
Madre nera. L'Africa nera e il commercio degli schiavi
Gli studi di Basil Davidson hanno contribuito in modo determinante all'evoluzione della storiografia africana moderna, denunciando l'influenza dei pregiudizi coloniali nella rappresentazione europea dell'Africa antica e rifondando lo studio della materia su basi strettamente archeologiche e documentarie. Basil Davidson ha viaggiato a lungo in Africa, ""percorrendo sentieri non battuti, facendo domande e raccogliendo tutta la saggezza"""", come da lui stesso affermato, alternando inchieste a opere storiche. """"L'Africa nera e il commercio degli schiavi"""" è una delle sue opere principali, presto divenuto un classico per la sua capacità di sfatare molti luoghi comuni e fornire un quadro appassionato di una delle pagine più cupe della storia dello sfruttamento europeo e americano ai danni degli africani."" -
Storia della guerra nel Pacifico. Lo scontro navale tra Stati Uniti e Giappone
La seconda guerra mondiale ha avuto momenti cruciali nello scontro in mare. Con le sue insidie e le sue zone strategiche, l'oceano è stato un protagonista imprescindibile. Questo libro ripercorre la storia della guerra del mare, attraversando nodi essenziali delle vicende dell'economia di guerra. Come in tutte le epoche il commercio delle navi ha creato nuovi contatti, nuove geografie. Nella seconda guerra mondiale, sul mare, si svela tutta l'ambiguità del conflitto, che oscilla tra difesa contro la barbarie e legge dell'utile economico. -
Forzate il blocco. 1940. L'odissea della marina militare italiana
La seconda guerra mondiale ha ancora tanti piccoli grandi eroi da raccontare. Tra questi ci sono senza dubbio i militari della marina che forzavano i blocchi tedeschi. Tante azioni particolari che furono però decisive fanno la trama di questo libro. Tra storia militare ed economica, l'autore svela i dettagli delle azioni di guerra sul mare. Da sempre luogo strategico del commercio, il mare è il mercato centrale dell'economia di guerra. Con un occhio di riguardo per il caso del Laconia, queste pagine formano un capitolo essenziale di storia contemporanea. -
Altamente confidenziale. Il carteggio segreto di Stalin con Churchill, Roosvelt, Atlee, Truman
Tre alleati, tre antagonisti. Stalin, Roosvelt, Churchill furono messi insieme dal caso, un caso dal nome terrificante di Adolf Hitler. Ma in patria questi tre grandi protagonisti della storia della seconda guerra mondiale avevano interessi così divergenti da non poter essere raccontati. Questo libro svela tutti i nodi della difficile alleanza nei documenti segreti dei tre grandi statisti. Nelle carte segrete raccolte in questo testo, le tensioni già chiare della guerra fredda, l'unione precaria contro un nemico comune troppo orribile per lasciar spazio a tentennamenti. Ma di lì a poco il precipitare in una nuova ostilità. -
Storia mondiale dei conflitti navali. (1571-1944). Da Lepanto alla riconquista del pacifico
La storia moderna delle guerre riconosce un ruolo preponderante agli scontri navali. Chi riusciva a conquistare il dominio dei mari poteva costringere alla pace anche gli agguerriti eserciti che avevano combattuto sulla terra ferma. Da Lepanto ad Abukir, da Trafalgar a Tsuchima, senza dimenticare il naufragio della ""invincibile Armada"""" di Filippo II, il libro ricostruisce le singole vicende e il loro contesto e traccia i profili di quei grandi protagonisti Don Giovanni d'Austria, gli inglesi Drake e Nelson, gli olandesi Tromp e de Ruyter, il francese Suffen e il giapponese Togo - che maggiormente hanno contribuito all'evoluzione tecnica della guerra sui mari.""