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Il bene del fare. Le opere di misericordia per un mondo indifferente
Le opere di misericordia, così come ci sono state tramandate dal passato, possono sembrare il retaggio di una pietà d'altri tempi, al pari delle giaculatorie e dei fioretti con cui si iniziavano le nuove generazioni alle virtù umane e cristiane. In effetti, gli scenari di vita si sono oggi alquanto modificati. L'intervento pubblico è percepito e reclamato come un diritto, e ciò crea la diffusa percezione che sia lo Stato - o al limite siano le strutture private, comunque esterne alla famiglia - a doversi occupare dei problemi materiali, del disagio, del dolore, della malattia e persino della morte dei cittadini. Tornare a riflettere sulle opere di misericordia - grazie anche all'invito che papa Francesco ha lanciato al mondo indicendo un Giubileo straordinario a essa consacrato - ci aiuta, invece, ad andare oltre la superficie, per imparare a non ignorare la sofferenza che si nasconde dietro i volti ""tirati a lucido"""" della gente intorno a noi, per ricordarci che tutto ciò ci riguarda e dovremmo farcene carico. È quindi un atto di intelligenza, nel senso che aiuta a leggere dentro, ma anche uno strumento per risvegliare la compassione, quella che Dostoevskij ne L'idiota definisce """"la più importante e forse l'unica legge di vita dell'umanità intera"""". Mettere attivamente in pratica tali precetti non è solo virtù morale per chi ha il dono della fede, ma prima ancora dovere di giustizia per tutti."" -
Contro gli idoli postmoderni
"La denuncia del degrado civile indotto dai modelli culturali della società dei consumi e dello spettacolo, dell'eterna giovinezza e del denaro facile, è pressoché unanime. Guai però a chi è colto nel flagrante delitto di credere che questo indebolimento del pensiero non ci rappresenti affatto; e che forme di reazione determinata ai suoi presupposti siano realmente praticabili. Dove il logos perde forza, la reazione a catena del polemos (della guerra, della violenza, dell'aggressività di tutti contro tutti) guadagna terreno e si fa incontrollabile. In un mondo che rimane senza l'audace e creativa testimonianza dell'umanesimo cristologico di Dio, il politeismo degli dèi razzisti e corporativi occupa la scena. C'è insomma del lavoro urgente da fare: riguarda beni di prima necessità per l'ominizzazione, che il mercato ha dismesso. Questo libro, quasi in forma di """"manifesto"""", offre il suo contributo. Non si limita a criticare gli idoli: per ognuno di essi, cerca di immaginare le contromosse necessarie. Noi, popoli cristiani d'Occidente, abbiamo meritato le conseguenze di questa ricaduta nel paganesimo. Ma ci è consentito un soprassalto di orgoglio: possiamo smascherare l'incantesimo della cultura nichilistica che pretende di rappresentarci, e aprire mille luoghi di liberazione. Ci sono rimasti assai più di dieci giusti, per convincere Dio, in favore delle generazioni che vengono, che non siamo così indegni dei doni ricevuti.""""" -
Plum Village Love Story. Grazie-Vent'anni dopo
«Queste due storie sono nate nel 2011 quando Thay (il nome con cui affettuosamente chiamiamo il nostro maestro Thich Nhat Hanh), alla fine di un insegnamento di Dharma ci ha chiesto di raccontare - con foto, poesie, video, racconti -, la nostra storia d'amore con Plum Village. Plum Village è il nostro monastero in Francia da lui fondato nell'82...». Dal 1982, Plum Village accoglie persone provenienti da ogni parte del mondo, di ogni confessione o anche convintamente atee, che vogliono esplorare il mistero della felicità e della sofferenza. Questa è stata l'esigenza profonda che ha portato l'autore di questa graphic novel, Claudio Panarese, a entrare a Plum Village nel 1992, poco più che trentenne. All'epoca era un uomo che poteva considerarsi «arrivato»: un lavoro come disegnatore presso la Disney, una relazione felice con la propria compagna, una buona situazione economica. Ma in lui, così come in ogni uomo, era forte II desiderio di una felicità più grande, che soltanto l'incontro con Thay, con la dolcezza del suo pensiero, è riuscito a soddisfare pienamente, determinandolo a imboccare la strada dell'ordinazione a monaco. La prima parte di Plum Village Love Story («Vent'anni dopo») è il racconto gioioso di questo incontro che ha convinto l'autore a cambiare tutto e a iniziare una nuova vita, evocata nella seconda parte dell'opera, «Grazie», con tutta l'intensità di una profonda consapevolezza e di un'umanità davvero coinvolgenti. È la sua storia d'amore per Thay, per il mistero dell'esistenza, e per gli uomini così come sono, con le loro luci e le loro ombre, le loro grandi capacità e i loro fortissimi limiti, l'infelicità e la sofferenza che li rendono incapaci di accogliere la vita nella sua interezza. -
Taizé. Un senso alla vita
"A Taizé uomini di diverse e talvolta opposte origini confessionali, etniche, culturali, linguistiche pregano e lavorano insieme. Tutto cominciò durante la seconda guerra mondiale, quando alcuni dovettero accontentarsi dell'essenziale. Costoro di fronte all'orrore e alla morte non poterono più mentire né mentirsi, né restare divisi, soprattutto coloro che tentavano di essere cristiani. La fondazione di Taizé si accompagna all'ecumenismo dei campi di prigionia, un ecumenismo vissuto come servizio reciproco, come una speranza inseparabile dalla preghiera e dall'amore. Durante la mia riflessione e la mia ricerca, non ho potuto non incontrare Taizé. Ben presto ho scoperto non soltanto il pensiero ma anche la tranquilla forza creatrice di frère Roger e dei suoi compagni, quella forza magnetica che attira a Taizé ogni anno decine di migliaia di giovani. Flussi che si rinnovano ogni volta e rendono Taizé il luogo di un incontro prodigioso dove si costruisce l'Europa dello Spirito. Frère Roger parla a questi giovani, sempre brevemente, con una totale semplicità, con - si potrebbe dire - un amore disarmato. In un mondo in cui maturano, sì, delle promesse, ma che non vengono che derise, Taizé è un luogo in cui si avverte """"qualcos'altro"""". Non temete, guardiani delle ortodossie! Taizé non si impossessa di nessuno, non pretende di essere la Chiesa, ma soltanto la soglia e il segno della Chiesa, in una prospettiva di riconciliazione.""""" -
Io e il diavolo. Il romanzo di sant'Antonio di Padova
"Su questo santo era già stato detto tutto (anche se pochi lo conoscono a fondo). Così, ho deciso di fare una 'autobiografia', facendo parlare il santo in prima persona. Ed evidenziando quel che di lui nessuno conosce: la demonomachia, per esempio (le sue lotte col demonio). Di questo 'santo dei miracoli' in genere si pensa che sia bravo a far ritrovare le cose perdute. Ma non si spiega perché, dopo la Madonna, è quello che ha il maggior numero di luoghi e città intitolati al suo nome. Non ce chiesa che non abbia una sua immagine. Nessuno conosce le sue lotte contro gli eretici catari, né il fatto che sia stato lui a convincere san Francesco a permettere lo studio ai francescani. Lo sapevate che è anche Dottore della Chiesa? Nemmeno si conosce la sua personale crociata contro l'islam. Il risultato è un libro che si legge come una fiction, perché i colpi di scena non mancano. Ma è tutto vero."""" (Rino Cammilleri)" -
Storia di un manichino di parrucchiere
Nell'agosto del 1918, mentre la guerra civile devasta la Russia, in una dacia di Borvicha na Moskvareke, nella campagna del Podmoskov'e, Aleksandr Cajanov economista di fama, teorizzatore della cooperazione agricola, studioso d'arte, conclamato topografo della vecchia Mosca, raffinato collezionista, incisore nonché futura vittima della repressione staliniana - conclude la prima delle sue cinque novelle ""fantastiche"""", appunto questa Storia di un manichino di parrucchiere, ovvero L'ultimo amore dell'architetto moscovita M. Non è un caso che la novella si apra con una dedica a E.T.A. Hoffmann: nella vicenda dell'architetto moscovita che perde la testa per un manichino di cera trovato per caso nella bottega di un parrucchiere e nelle incredibili avventure che da quel momento si dipanano, gli elementi hoffmaniani sono sparsi ovunque. Ma l'intento di Cajanov è di rivisitare in chiave moderna, e di traslare nel presente, il mondo fantastico del grande romantico tedesco, mescolando bizzarramente i suoi ingredienti, invertendo clamorosamente le loro valenze."" -
Sul mare. Racconti di sole e di vento
Distesa infinita di blu, di verdi, di azzurri; e di rossi e di viola quando il sole tramonta. Nera nei giorni di tempesta, accecante nelle bonacce estive. Forza viva e mutevole nella quale si rispecchiano i pensieri di chi vi lascia vagare lo sguardo e la mente. E poi via di comunicazione, fonte di nutrimento, barriera capace di rinchiudere in un isolamento alienante. Al mare si sono intrecciate le vite di tanti: di quelli che lo hanno sfidato, per spirito di avventura o in cerca di futuro e di pane. E di chi ha trascorso sulle sue rive un tempo della propria esistenza, scandito da incontri, amori, scoperte. Al mare sono dedicate alcune delle più affascinanti storie che siano state inventate nel corso dei millenni: narrazioni di grande respiro come l'Odissea, ma anche leggende, favole e racconti che ne evocano la bellezza e la relazione forte e profonda con l'uomo e le sue vicende. Nelle pagine di questo libro alcuni dei racconti più suggestivi e meno conosciuti. -
Il giardino di fumo e altri racconti del mistero
Quattro memorabili (e quasi dimenticati) racconti, pubblicati insieme all'edizione del 1922 de ""L'uomo che sapeva troppo"""", in cui Chesterton fa quello che sa fare meglio: intessere storie di intrighi e affascinanti misteri, ricche di atmosfera e colpi di scena, che portano sempre a un cruciale risvolto filosofico. Si passa dalla costruzione del """"paesaggio morale"""" de """"Gli alberi della superbia"""", in cui Chesterton riprende uno dei temi a lui più cari, ovvero l'esaltazione dell'umile (in quanto, come fa dire a Padre Brown, """"Le altezze sono fatte perché le si guardi dal basso, non dall'alto""""), al """"tesoro"""" di una poetessa dagli occhi pieni di """"un'ambizione del tutto spirituale"""" de """"Il giardino di fumo""""; dall'uomo ucciso due volte ne """"Il cinque di spade"""", al furto di diamanti de """"La torre del tradimento"""". Ma non è tutto qui, ovviamente. La scrittura di Chesterton richiede un certo impegno per essere compresa e apprezzata a fondo, ma pochi possiedono la sua felicità di linguaggio, la sua efficacissima compendiosità, il suo gusto per il paradosso, la sua capacità di identificarsi con l'anima di coloro che appaiono malvagi."" -
La Costituzione spezzata. Su cosa voteremo con il referendum costituzionale
Con l'appuntamento solenne del referendum, saremo chiamati a votare su un'ampia e importante revisione della nostra Costituzione. Oppositori e sostenitori della riforma voluta dal Governo Renzi sembrano concordare sulla necessità di incentrare il dibattito sui contenuti del provvedimento. Ma nei fatti è davvero così? Da una parte vi è chi sostiene che un aggiornamento della Carta sia indispensabile, qualunque forma prenda, dall'altra c'è chi professa una presunta intangibilità del testo voluto dai Padri Costituenti. Questo libro tenta invece di entrare nel merito, proponendo al lettore un viaggio attraverso le varie tappe che hanno portato all'approvazione del testo che è oggi sottoposto al giudizio popolare, per poi verificare, punto per punto, come cambierebbe il nostro ordinamento qualora entrasse in vigore. Quali erano le ragioni e gli obiettivi all'origine della revisione? È vero che con la riforma finirebbe il bicameralismo? Risparmieremmo realmente milioni di euro abolendo sprechi e privilegi? Rispondendo a queste e altre domande Pertici smonta e corregge slogan e frasi fatte per permettere al lettore-elettore un voto consapevole e libero da valutazioni estranee al contenuto della revisione costituzionale. Conclude il libro una parte dedicata alle proposte alternative di riforma che potrebbero rispondere, in modo più leggero e condiviso, agli intenti di semplificazione e di valorizzazione delle autonomie cui aspira quella attuale. -
L'ombra delle colline
Vincitore premio Strega nel 1964""L'ombra delle colline"""", racconta un doppio viaggio: quello reale, che porta Stefano a trascorrere una breve vacanza in Piemonte, e quello tutto mentale ed emotivo nel suo passato, perché il Piemonte è la regione delle sue origini e della prima giovinezza. E un doppio ritorno: per rivedere i luoghi dove è vissuto e per fare i conti con persone, situazioni ed eventi che popolano la sua memoria e hanno influenzato il suo modo di essere e vivere di oggi. Da Roma, dove abita, parte insieme a Lu, una donna cui è molto legato anche se il loro rapporto è fatto di parole e di emozioni trattenute. Lei lo conosce bene, sa dei fantasmi che lo abitano e spera che possa finalmente sciogliere i nodi che lo tormentano da tanti anni. È un viaggio faticoso: rimpianti, rancori, sensi di colpa, affetti e odi del presente e del passato si riaffacciano violenti, in un confronto senza tregua con le vicende del periodo della guerra, i drammi che lo hanno visto protagonista, le scelte anche contraddittorie che ha compiuto, e quello che ne è seguito, in una Roma dove si è fatto una posizione. Ma è anche un viaggio di consapevolezza, che lo porterà a darsi pace, riconoscendo il ruolo dei ricordi e lo spazio che esiste per la salvezza, per risorgere, per """"il bene segreto che ci attende nell'umile alba d'ogni giorno""""."" -
Memoriale di Aires
Questo breve romanzo in forma di diario, opera estrema di quello che è a buon titolo considerato uno dei maggiori scrittori brasiliani, può persino sconcertare a una prima lettura per la voluta semplicità dell'andamento narrativo e per l'apparente ingenuità con cui si sofferma su episodi e riflessioni prive di peso. Poi però ci si accorge che, oltre il velo tenue delle situazioni e dei fatti (un'anziana coppia adotta due giovani che non tarderanno a innamorarsi l'uno dell'altra e a partire insieme per l'Europa), lo scrittore disegna un dramma e un contrasto senza tempo. 11 dramma è quello della vecchiaia, del tempo che fugge e della morte che altrettanto rapidamente si avvicina; il contrasto è invece quello fra il diritto della gioventù di vivere e amare, separandosi allegramente da ciò che è estinto e caduco, e il desiderio dei vecchi di vedere confortato dal calore e dalla vitalità dei più giovani il proprio tramonto. -
L' intelligenza della fede. Introduzione alla teologia
Questo libro intende offrire (agli studenti, ma non solo) un'introduzione all'universo della teologia, presentando il patrimonio contenutistico, linguistico, storico e speculativo della fede cristiana, e precisando altresì il peculiare profilo di sapere della fede (intellectus fidei). Da qui le tappe del percorso: la vicenda semantica del termine teologia e le principali correnti teologiche che hanno caratterizzato le varie epoche. Poi l'analisi del linguaggio teologico, sempre sospeso tra parola e silenzio, linguaggio letterale e simbolico; infine il rapporto tra teologia e verità: i percorsi filosofico e teologico confluiscono nel Cristo, via, verità e vita. Dal Cristo, in cui sono nascosti i tesori della scienza e della sapienza, la teologia si dirama nelle varie discipline. La teologia è la parola che il pensiero umano dice a Dio e su Dio sulla base della parola che Dio dice nella storia, in modo definitivo in Cristo. Un percorso che permette di riconoscere la verità e la bellezza della sentenza di Walter Benjamin: ""O si pensa teologicamente, o non si pensa abbastanza""""."" -
Dalla stessa radice. Ebrei e cristiani, un dialogo intrareligioso
Il 6 marzo 1982 Giovanni Paolo II esortò i delegati delle conferenze episcopali a presentare ""gli ebrei e l'ebraismo non solo in maniera onesta e obiettiva, senza alcun pregiudizio e senza offendere nessuno, ma ancor più con una viva coscienza del patrimonio comune"""". Dopo secoli di odio, ebrei e cristiani tornavano a essere fratelli. Da allora la Chiesa ha percorso tanta strada, ma ancora di più resta da farne per un'autentica teshuvà, per un """"ritorno a Dio"""" che sia sinonimo di pentimento, all'interno di una rinnovata e puntuale catechesi. Giuseppe Altamore ripercorre questa complessa vicenda storica e culturale soffermandosi innanzitutto sulla figura di Rabbi Yehoshua ben Joseph (Gesù), un """"ebreo marginale"""" secondo la celebre definizione di J.P. Meier, per poi allargare il discorso al ruolo di san Paolo (Saulo) e a quello di Marcione - l'iniziatore nel II secolo della tragica contrapposizione dei due monoteismi, il cui pensiero è """"una delle grandi tentazioni dell'età moderna"""", come ha detto Benedetto XVI - fino ai più recenti sviluppi del dialogo ebraico-cristiano di cui il cardinale Martini è stato uno strenuo fautore e che oggi è proseguito, tra gli altri, da intellettuali quali il rabbino Giuseppe Laras, Antonia Arslan, Vittorio Robiati Bendaud, Paolo De Benedetti e Amos Luzzatto, che dialogano qui con Altamore in una serie di illuminanti interviste."" -
Giovanni XXIII. Angelo Giuseppe Roncalli, una vita nella storia
"Ora più che mai, certo più che nei secoli passati, siamo intesi a servire l'uomo in quanto tale e non solo i cattolici; a difendere anzitutto e dovunque i diritti della persona umana e non solamente quelli della Chiesa cattolica. Non è il Vangelo che cambia: siamo noi che incominciamo a comprenderlo meglio [...] È giunto il momento di riconoscere i segni dei tempi, di coglierne l'opportunità e di guardare lontano"""". (Papa Giovanni XXIII). Una corposa biografia di Angelo Giuseppe Roncalli, nella quale il rigore della ricerca sulle fonti e sulla bibliografia roncalliane, che trova ampio spazio nelle note, si coniuga con una scrittura del testo fruibile anche da un pubblico più ampio di lettori." -
Paolo VI. Un papa nella bufera
La figura di Paolo VI appare in qualche misura sbiadita rispetto a quelle di Giovanni XXIII e di Giovanni Paolo II. Eppure il suo fu un pontificato importante, potremmo dire nodale nella storia della Chiesa e dell'umanità. Per coglierne appieno il significato e il valore Yves Chiron ripercorre in questo volume tutta la vita del sacerdote bresciano: dagli anni della formazione, al ruolo svolto come assistente ecclesiastico della FUCI (la Federazione Universitaria Cattolica) e poi come membro autorevole della Segreteria di Stato vaticana (nel periodo terribile del secondo conflitto mondiale), alla nomina ad arcivescovo di Milano e infine ai quindici anni in cui fu papa, soprattutto dedicati alla complessa gestione del Concilio Vaticano II e della lunga e a tratti drammatica fase post-conciliare. Un'attenzione particolare è dedicata ai grandi viaggi compiuti in Terra Santa, in Asia, nelle Americhe (i primi di un pontefice); ai tentativi di riavvicinamento con i ""fratelli lontani"""" e in particolare con la Chiesa ortodossa; all'ascolto attento e molto sofferto delle voci dissonanti e critiche che si levavano nel mondo e che attaccavano la Chiesa e il suo magistero. Il risultato è il ritratto a tutto tondo e ricco di sfumature (costruito a partire dai documenti disponibili e dalle testimonianze inedite di collaboratori e contemporanei """"informati dei fatti"""") di un intellettuale profondo, di un grande uomo di fede, di un sensibile interprete dei drammi e delle ansie della contemporaneità."" -
Dove mi sento a casa. Qual è la nostra vera patria?
Nel mondo contemporaneo, caratterizzato da una mobilità illimitata, ma anche lì da un crescente disorientamento culturale e religioso, un numero sempre maggiore di persone avverte la nostalgia della patria, un concetto che sembrava ormai obsoleto. Indagando questo sentimento, Anselm Grün non si limita ai luoghi che ci sono familiari, come quelli dell'infanzia. Il concetto di ""patria"""" è più ampio di qualsiasi spazio fisico, abbraccia ad esempio la lingua, la musica (e i ricordi che risveglia in noi), la fede nella quale siamo cresciuti, fino ai social network, nei quali i giovani (ma non solo) si """"incontrano"""" e creano comunità di tipo nuovo. La patria è tutto ciò che ci dà sicurezza nella vita, scrive Grün: persone comprensive, luoghi amati, il senso di protezione che possiamo trovare in Dio. Attraverso un percorso guidato, l'autore ci invita a compiere una ricerca personale, aiutandoci a capire, grazie ai pratici suggerimenti collocati al termine di ogni capitolo, dove ciascuno di noi può ritrovarla. """"Lo scopo di questo libro non è quello di dare risposte, bensì di porre domande. Se ce le poniamo, ci avviciniamo maggiormente a noi stessi e forse anche a ciò che significa la patria per ciascuno di noi. Al tempo stesso, però, sperimenteremo ciò che Bloch esprime con la sua famosa definizione della patria. La patria è qualcosa 'che si mostra a ognuno nell'infanzia, ma dove nessuno è ancora mai stato'."""""" -
San Tommaso
San Tommaso d'Aquino (1225-1274) è uno dei pilastridel pensiero cristiano. La sua opera raccorda e armonizza il messaggio evangelico e la filosofia classica, la fede e la ragione. Eppure, scrive Chesterton, «questo grande personaggio meriterebbe di essere più conosciuto ». E proprio intorno alla sua personalità ruota questa celebre biografia, a giudizio di molti tomisti, in primis Jacques Maritain e Anton C. Pegis, la migliore.Chesterton rievoca con la consueta ironia e sagacia le principali tappe della vita di Tommaso: la decisione giovanile di diventare frate mendicante del nuovo ordine fondato dallo spagnolo Domenico, strenuamente combattuta dalla sua ricca e potente famiglia che avrebbe voluto per lui ben altri onori; gli studi a Colonia sotto la guida sapiente di Alberto Magno - ilfilosofo e teologo tedesco che cercò di conciliare il cristianesimo con l'aristotelismo e che tanto lo influenzò; l'approdo a Parigi e all'insegnamento universitario;infine il ritorno in Italia, la stesura della Summa Theologiae e la morte nell'abbazia cistercense di Fossanova, nei pressi di Latina.Come scrive Monsignor Luigi Negri nell'introduzione al volume, «all'inizio del terzo millennio ci troviamo in una situazione stranamente analoga a quella in cui san Tommaso visse la sua grande esperienza, nel senso che tanta tradizione cattolica è sentita dal popolo cattolico come una difficoltà, come un peso, come un condizionamento, e la tentazione di fuga verso compromessi con le ideologie secolari è più forte che mai.In questo quadro Tommaso ha ancora molto da dire alla Chiesa di oggi, non solo per le sue soluzioni di carattere strettamente filosofico ma soprattutto per lo spirito che ha incarnato, quello perennemente giovane della Chiesa, per il quale la fede va proposta nella sua radicale essenzialità e nella sua capacità di prendersi carico dell'esistenza concreta degli uomini e della società». -
San Francesco
Convertitosi al cattolicesimo nel 1922, Chesterton pubblicò questo ""bozzetto"""" su san Francesco nel 1923, come se dalla conversione del Santo di Assisi traesse uno spirituale alimento per la propria. Per Chesterton san Francesco era soprattutto un uomo innamorato di Dio e della Creazione, un poeta che si sentiva piccolo e cantava la gloria delle piccole cose, dei piccoli esseri viventi, della vita ordinaria di coloro che aiutava nella lotta contro la miseria. Dai folli gesti di carità compiuti quando era ancora il figlio di un mercante al rifiuto del mondo e alla creazione di un Ordine e di una regola che davvero imitavano la vita di Cristo, alle stigmate ricevute sul monte della Verna, e fino alla morte, ogni passo del suo cammino su questa terra era rivolto al cielo. Un amore così grande e appassionato, una mistica così semplice e assoluta appaiono """"scandalose"""" alla mentalità moderna. Ma è proprio essa che Chesterton vuole scuotere in queste pagine, cercando di aiutarla, con la consueta ironia, a compiere il movimento di rivoluzione interiore che fece del piccolo Francesco Bernardone il grande san Francesco. Prefazione di Giulio Meotti."" -
Racconti sotto l'albero
La magia di Babbo Natale, il racconto pieno di poesia e di speranza di un bambino nato in una stalla per salvare gli uomini, il presepe che lo ricorda, l'albero carico di luci e di colori della tradizione nord-europea, il calore della famiglia che si riunisce: sono tanti gli aspetti del Natale che da sempre emozionano grandi e piccini. Anche se molti non ne vivono più la dimensione religiosa e nonostante il carattere consumistico che ha assunto, il 25 dicembre resta un giorno speciale. In questo, più che in altri momenti dell'anno, gli uomini abbandonano le difese di cui si circondano abitualmente e rivelano i propri sentimenti più autentici: speranze, dubbi, paure, desiderio di appartenenza, senso di solitudine. È a queste emozioni profonde che i grandi narratori di tutti i tempi hanno dedicato alcune delle loro pagine migliori, poetiche e profonde ma anche irridenti e sottilmente inquietanti. In questa selezione sono presenti classici, come ""Un albero di Natale"""" di Dickens o le novelle di Luigi Capuana e di Grazia Deledda, ma anche racconti contemporanei, come quello di Silvana De Mari, che immagina la lettera a Babbo Natale scritta da un ragazzino degli anni 2000, o quello di Giovanni Arpino, in cui la consapevolezza del mondo di un bimbo di otto anni si confronta con quella di suo padre; o la storia, ricca di poesia, di Van Dyke sul quarto Magio, il saggio che, al pari dei tre Magi più famosi, si mise alla ricerca del bambino, arrivando ben più lontano rispetto a loro."" -
L' arte del lusso. Breve trattato sul lusso, seguito da un catalogo ragionato di luoghi, oggetti, atteggiamenti e pensieri
Mantenendosi ben lontano dalle esibizioni volgari così caratteristiche della nostra epoca, ""L'arte del lusso"""" è essenzialmente un trattato sul saper vivere. Lo spirito trionfa sulla materia, l'essere conta più dell'avere, e l'apparire è disprezzato come si conviene. L'autore esalta la vita interiore, la contemplazione, l'amore per la natura e per il vero, il senso della tradizione... In questa prospettiva, il lusso, che colma l'uomo di emozioni, di gioia, di pace, e gli permette di sfuggire al peso dell'esistenza, non ha nulla da spartire con il consumo dei prodotti dell'industria che a esso si richiama. Inutile ed essenziale, è un assoluto da desiderare, da ricercare, da raggiungere, sempre legato alla bellezza, alla perfezione ideale, alla luce, alla grazia. Merita un'iniziazione e attenzioni particolari in ogni singolo momento, forse persino un vero e proprio culto: il lusso è un'arte. Sulla linea di Baudelaire e Barbey d'Aurevilly, in questo libro l'autore propone un'etica, un'estetica e una dietetica, nel senso più ampio del termine, per restituire al lusso il suo posto (molto elevato) e il suo valore (inesauribile). Quando, schiacciata dal peso delle sue troppe bassezze e ottusità, la nostra epoca sarà crollata, l'uomo del lusso, come un tempo l'uomo probo o l'uomo di corte, diventerà forse un modello per i tempi che verranno.""