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Il profumo delle mandorle amare
Alla scomparsa dell'amica Margit, Sofia trova il suo diario, resoconto di un passato legato a quella parte di storia che si fatica ancora a credere reale. La narrazione salta dalla Roma di oggi alla Berlino del 1919, un lasso temporale descritto da Margit nei minimi dettagli: le vicende politiche viste dai suoi stessi occhi sembrano prendere delle sembianze ancor più tremende, che colorano la sua vita schiava di una realtà che non le dà più la possibilità di sperare in qualcosa di nuovo. Di ogni parola che ha scritto nel suo diario, Margit porta i segni sulla pelle e sarà Sofia a curarli. Cristina Marinelli racconta con voce intima e personale le vicende di una donna che ha dovuto affrontare una guerra sia fuori che dentro di sé, dando voce a una storia che non ha escluso niente e nessuno. -
Un altro presente
Paola Caramadre affida al lettore una silloge con una voce corale essenziale, dove i versi sembrano formare un pentagramma musicale della vita, e lo fa con uno stile semplice e autentico attraverso cinque segmenti poetici. Una parola che colpisce, dona sempre al lettore un seme affinché la poesia rimanga immortale nel tempo, un componimento ricco di tutto quello che la vita può dare attraverso l'essenza del sentimento, ma ha anche un messaggio di speranza, un germoglio per rinascere con coraggio, oppure come un faro illuminare chiunque voglia scaldarsi il cuore. La poeta Caramadre ci rende degli inconsapevoli custodi di questa preziosa voce; ogni verso è in uno spartito poetico con un virtuosismo che entra in accordo con l'anima. -
Gli oceani del tempo
Come in un ventaglio, i versi si allineano a stati d'animo, emozioni, momenti e pensieri. Marco Capolongo, con un autentico e calibrato gioco di parole cattura e sorprende con liriche dedicate a personaggi reali e mitologici al tempo stesso, ma non solo. Sottile e raffinato è il suo filosofare che con le altre liriche ci allieta, regalandoci un raffinato poeticare e immagini variopinte e sfaccettate, dalle chimere ai limpidi cieli, dal linguaggio immediato di ogni giorno a quello tradizionale di altri tempi. Lo slancio comune è però quello del sentimento, della nostalgia, dell'amore che tutto colora e tutto muove, dipinto con sapienza con suoni e parole. -
Vademecum per anime obese
Il rumore di fondo di un televisore perennemente acceso, i volti rischiarati dalla retro-illuminazione di un cellulare sono lo sfondo della quotidianità e si srotolano in questa guida all'amore, al significato del fare poesia nel xxi secolo. Usando un linguaggio diretto, quasi sbalorditivo negli accostamenti, Federico Mattioni delinea l'altalenante moto dell'anima odierna persa nella post-modernità, a tratti apatica e alienata ma ancora in grado di lasciarsi sconvolgere dalla passione, dalla bellezza, dall'amore, per raccontare e raccontarci tutti, uomini e donne, in immagini che richiamano in egual misura la tecnologia più contemporanea e la natura primordiale, ora contaminata, sporcata, inquinata dalla modernità. -
Una goccia di rugiada
La potenza dello scorrere di un fiume, l'impetuosità di una tempesta, la carezza delle onde del mare, la fugacità di una notte estiva, la delicatezza di una goccia di rugiada: tutto ciò suona e risuona nei versi di Lorenzo Pistolesi, confondendosi con l'irruenza dei sentimenti. Le sensazioni umane si uniscono a tutti i fenomeni naturali che inevitabilmente le circondano: si mescolano e scambiano i posti, quasi diventano tutt'uno. In questi versi, come spesso accade nella vita, la natura diventa un aiuto: essa è in grado, così come descritta dall'autore, di esprimere gioie e dolori, libertà e ristrettezze che ci si pongono dinanzi nel corso dell'esistenza. -
Se tu non fossi educata
Anna Chiara Bassan ci consegna un ritratto intimo e onesto delle emozioni, si spoglia di ogni velo mostrando il proprio sentire, offre la cruda immagine di un'interiorità lacerata che osserva e si osserva. Soltanto attraverso la parola scritta è possibile non solo dar voce al proprio dialogo interiore, ma anche conferire al lettore la possibilità di rivivere sensazioni passate e sopite, adesso rappresentate in immagini e ritmo. -
Primavera siderale
Nostalgia, speranza, aspettativa, i versi di Primavera siderale sono circonfusi di una tensione al futuro che spinge con sé ogni parola, ogni strofa, ogni poesia. Come chi si allunga verso le stelle, Eleonora Nucciarelli usa la penna per dipingere un altrove del tempo e dello spazio che torna impunito a permeare un presente fatto di tentativi: tentativi di unirsi, di dialogare, di incontrarsi. Soltanto così ci si può educare all'ascolto, al riso, e soltanto così si può riuscire ad attraversare un fitto bosco e ritrovarsi. Eleonora Nucciarelli intreccia parole per rifinire la trama di un cammino, insieme solitario e comune, verso l'incontro, lo scambio e una rinascita che punta alle stelle. -
Di tutto rimane il silenzio
Di tutto rimane il silenzio è un viaggio introspettivo che si ricompone attraverso i versi di liriche legate da un filo poeticamente emozionale. Nelle parole il silenzio grida forte con coraggio, mentre la clessidra scandisce il tempo, dove a volte si muore per tornare a vivere, con la speranza di volare alto tra silenzio, ferite e ricordi. È il piano simbolico il più forte, e rimanda sovente a una geografia interna fatta di immagini catturate o sognate, ricordi strettamente intrecciati a un quotidiano i cui elementi si trasformano o vengono utilizzati per evocare una condizione intima, la reazione a una percezione del mondo, a un accadimento recente o antico, ma che torna a riverberare come una eco nel silenzio, appunto. -
Deliri pagani
Dio è morto, ma gli Dei del mondo antico sono ancora presenti e manifesti nei versi di questa raccolta, che evoca una dimensione panteistica in cui demoni e divinità reclamano venerazione. Il Sole è ora la pupilla dell'immenso occhio che ci scruta inorridito e la Luna lo spiraglio dal quale siamo tutti osservati nella nostra fragile mortalità. Deliri pagani è un viaggio tra mito e modernità, un rituale in divenire per celebrare il collasso dei confini che separano il conscio dall'inconscio, la realtà dal sogno, l'estasi dalla follia, la genesi dall'apocalisse. -
Antre storie d'omini e bestie
Con Antre storie d'ommini e bestie, Alessandro De Carolis confeziona per il lettore, con originalità, una silloge che è un vero e proprio diario di quarantena romanesco. Nel solco di Trilussa e della sua poesia, De Caro-lis si muove dal ritratto satirico, al verso di sapore favolistico, mai abbandonando il tono scanzonato del dialetto e del linguaggio semplice e diretto. Si parte con un gruppo di liriche ""sporzionate"""" nell'arco dei dodici mesi dell'anno, condite dall'ingrediente satirico del """"come eravamo"""" durante l'inizio della pandemia di Covid, per poi appoggiarsi agli animali e alle loro idiosincrasie per dipingere quelle umane, fino a toccare aspetti celesti e terreni. Lasciando la passerella del tempo che ha trasformato le nostre vite, pagina dopo pagina, Alessandro De Carolis ci dona l'emozione più grande: simbolicamente, sembra consegnare al lettore un sanpietrino """"der core de Roma""""."" -
Lettere al senzanome
Lettere al senza nome è un percorso poetico con tanto di introduzione, svolgimento ed epilogo nel quale, grazie alla musicalità di versi dolci e malinconici, Dario Cadinu ci porta nei meandri psicologici dell'essere umano, alla ricerca del ""senza nome"""", quella zona d'ombra che si nasconde dentro ognuno di noi e che spesso ci spaventa. Non a caso il percorso si svolge a partire dal mese di gennaio, in pieno inverno, e si conclude a settembre, a cominciare dai mesi più cupi, passando per l'estate e arrivando infine al grigio dell'autunno. Dall'alba al tramonto, sospinto dal maestrale attraverso un mare mosso in cui fatica a respirare, l'uomo è avvolto dal buio. In suo soccorso arriva allora l'araldo, rappresentante niente meno che l'io più profondo, che lo richiama all'esistenza, dandogli una scossa. Tra riferimenti classici a muse e sirene, come Ulisse, ci ritroviamo a vagare in un mare di parole e pensieri fino ad approdare, finalmente in pace, alla riva designata. Prefazione di Arianna Vartolo."" -
Ci possono volere anni
In balia dei sentimenti l'amore diviene risposta spontanea, una bellezza atroce segnata dall'incedere del tempo, dalle intese anomale e dai silenzi che diventano macigni. Marco Gregò attraverso una scrittura evocativa, nitida e piena di vissuto, parla di una passione che ha vita propria, scalcia e urla, come una notte silenziosa in cui tutto tace. Le parole si tramutano in ombre, un fantasma chiuso in un limbo e vittima di ricordi mai avuti, baci mai dati e un amore mai corrisposto. ""Ci possono volere anni"""" racchiude eufemismi, silenzi e contraddizioni. Ogni poesia come la lancetta di un orologio, scandisce un punto di vista personale e oggettivo, ma allo stesso tempo universale."" -
La brigante ballerina
Stralci di vita quotidiana, sospesi in apnee notturne, si irradiano nei versi de ""La brigante ballerina"""", che fin da subito avviluppa il lettore in un'atmosfera familiare e nello stesso tempo inquieta. Ci si trova così a compiere un viaggio nel tempo e nello spazio, in un cammino frenetico della propria interiorità. Sono le parole a dettare il ritmo e la direzione, facendo avanzare o imprigionando in un itinerario circolare, sondando il terreno o proseguendo senza paura. Luana Vacchi traccia un percorso poetico utilizzando un linguaggio innovativo e unico, libero e disinvolto, che tocca l'Io più profondo e che permette riflessioni sul senso della vita."" -
Le donne, i vicoli, i silenzi
Zia Lala ama incantare i propri nipoti con il suono antico delle sue storie, nelle quali riecheggia la magia perduta di un tempo ormai lontano, quasi mitico. Sono racconti di donne forti e semplici come la terra che abitano, da Pinuccia a donna Virginia, da Luigina a Marisetta, accompagnate da uomini attenti e premurosi che con loro condividono i drammi e le gioie di ogni giorno. Tuttavia, nel ripercorrere le strade dissestate della memoria, nel cuore di zia Lala torna a vivere un dolore che sembrava svanito e che invece brucia ancora, una lacerante ferita che ha sempre taciuto, nella speranza che smettesse di tormentarla. Ora, però, è il momento di scovare le radici di quella sofferenza, per poter andare avanti senza dimenticare quel che è stato. Lucia Scerrato rivela un mondo femminile fatto di sfiancanti sacrifici, amori sinceri, cocenti delusioni e grande generosità. Sullo sfondo di un piccolo paese nella campagna ciociara, l'autrice lascia che le protagoniste diano voce a un passato che non si nomina mai, perché il solo ricordo atterrisce e ammutolisce. -
Parentesi quadre
Un percorso attraverso il dolore, la sofferenza, la disperazione, che accompagnano l'intera esistenza alla ricerca di una tanto desiderata pace interiore. ""[Parentesi quadre]"""" è una costante ricerca espressiva, la dimostrazione che niente può limitare il potere della parola, soprattutto quella poetica. Con linguaggio diretto, pungente, crudo, Giuseppe Durante, con la scrittura, fa giungere le emozioni a volte con delicatezza, quasi in punta di piedi, a volte con tanta forza da sentirsi spazzare via. Un'unica certezza: le emozioni partono sempre e solo dentro di noi e solo noi possiamo scegliere se lasciare andare i sensi di colpa o trattenerli fino al punto da sentirci scoppiare."" -
Figlie della strada
George Zaimme arriva a Marzamemi in una notte burrascosa. È stato assoldato da Thelma Khan per ritrovare la figlia Julie, scomparsa ormai da tempo. Julieè un'anima inquieta, da sempre in lotta con la propria mente e con il proprio passato opprimente e tetro: fuggita dall'Inghilterra all'Italia, dove, sotto pseudonimo, diventa una famosa traduttrice. Si crede ormai al sicuro dal suo passato. Da quando è in Sicilia, Julie ha trovato in Maja una fedele amica, quasi un doppio; l'amica, dal passato difficile e doloroso, la sostiene e la ascolta, lottando nel frattempo coi propri demoni. Accanto alle due donne sfilano una serie di personaggi che animano e abitano Marzamemi, rendendolo un luogo complicato e oscuro: don Michele, i librai Carmelo e Fabrizio, il pittore Emmanuel. Tutti sono legati e tormentati da segreti e menzogne, tutti sono collegati da un filo rosso. Un destino da cui è difficile separarsi. -
Allontanarsi dalla linea gialla
"Allontanarsi dalla linea gialla"""", dice la voce elettronica della Stazione Ostiense di Roma, dove una donna si aggira confusa, diretta verso l'ufficio della polizia. Non ricorda nulla, solo che le hanno rubato la borsa. Da quel momento si troverà, suo malgrado, a vivere tra i marciapiedi e i binari insieme ad altre persone disperate, con l'unica cosa che la collega al suo passato: un trolley. Scoprirà un mondo nuovo e nuovi alleati, vivrà momenti di sconforto e di immensa felicità, fino a essere coinvolta in una situazione più grande di lei, che le permetterà di essere determinante nella risoluzione di un caso su cui la polizia indagava da tempo. Un vedovo, un carabiniere in pensione, un padre alla ricerca del figlio e un'immigrata dell'Est saranno al suo fianco giorno per giorno fino a portarla, passo per passo, ad appropriarsi di una nuova consapevolezza, dei suoi ricordi e, forse, anche della sua vita." -
Estate in cento parole
I tramonti unici e caratteristici dell'estate che tingono di rosso ogni cosa, la salsedine sulla pelle, l'odore della crema abbronzante, la leggerezza di galleggiare nell'acqua limpida, mentre il sole riscalda il viso. Estate in cento parole racchiude pezzi di storie memorabili di una stagione che tocca il cuore, in cui ogni autore ha dato vita a riflessioni evocative e suggestive. Non è solo la scoperta di segreti familiari, la nascita di nuovi amori e di nuove avventure, la perdita di un nonno, il sopraggiungere di ricordi nostalgici, ma parole che si tramutano in uno sciabordio in grado di trasportare il lettore in uno stato sensoriale difficile da dimenticare. -
Notazione
Il butoh è una danza che ha le sue origini nel Giappone degli anni Cinquanta, dal quale si diffonde prima in Europa, poi in tutto il mondo. I suoi fondatori, Tatsumi Hijikata e Kazuo Ohno, l'hanno ideata per discostarsi da tutti gli altri generi di movimento noti fino ad allora. La particolarità del butoh sta nell'avere dei ritmi estremi, convulsi e atipici che mettono al centro non un corpo ""perfetto e forte"""", bensì """"debole e oscuro"""", che mostra le sue ombre, le sue ferite e i suoi paesaggi interiori. E in questo movimento svelato e molteplice, si sente di essere sospesi tra vita e morte. Paolo Fichera, poeta, e Ambra Gatto Bergamasco, danzatrice butoh, ci accompagnano in un percorso di conoscenza che mette in relazione la ritualità del butoh con quella della poesia. Oltrepassando il concetto di ferita, i due autori descrivono il percorso iniziatico atto a compiere il primo passo sulla scena."" -
Anima con radici
Parola chiave , ""tornare"""". Non in un luogo dai confini geografici precisi, piuttosto ovunque, l'importante è che tutto, dalla terra al cielo, al mare, dal tempo al ciclo delle stagioni, rappresenti una mappa per riconquistare la propria anima e il luogo più vicino a se stessi. C'è un pizzico di nostalgia nel sentiero di parole di questa scrittrice, perché ci sono le radici che non si vorrebbero mai abbandonare. Ma poche righe più in là c'è anche la forza per strapparle e sentire che la natura stessa partecipa dei moti dell'anima della poeta e del lettore, spingendoci ad entrare dentro alle cose liberati e guidati da una voce nuova e più viva che mai. La quotidianità incontra la Storia e le storie piccole e personali: il grano, gli insetti, i frutti sono testimonianza di un mondo perfetto e pulito che può tornare ed essere visto soltanto attraverso la poesia e il gioco delle parole. Ed è come se il lettore lo vedesse per la prima volta.""