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La chiesa parrocchiale di Sant'Antonio Abbate. Ottocento anni fra storia, arte e vissuto religioso 1220-2020
«Celebrando l'ottavo centenario della erezione canonica della chiesa di Sant'Antonio Abate a parrocchia (1220-2020), ho ritenuto opportuno fare un regalo alla comunità cristiana che, nell'avvicendarsi dei tempi, in detta aula ecclesiale della parrocchia, continua ad essere radunata dai suoi pastori per l'ascolto della parola di Dio, la celebrazione dei Sacramenti e per testimoniare al mondo il Vangelo della carità di Dio nell'attesa che si compia la beata speranza. Un regalo che intendo offrire anche alla città di Palermo perché apprenda la conoscenza di questa antica e nobile chiesa parrocchiale del Senato palermitano, posta nel cuore stesso della città dove, in un periodo in cui, la Chiesa e lo Stato, costituivano l'unica ""societàs cristiana"""" governata dalla sola Signoria di Cristo Gesù, i rintocchi della campana della Torre civica, avvisavano i cittadini delle adunanze del Senato palermitano e del Parlamento siciliano. Il regalo è la pubblicazione di questo ricco e interessante volume, unico nel suo genere e di alta divulgazione. Di questa chiesa parrocchiale, infatti, avevamo unicamente delle notizie sparse negli antichi manoscritti e nei piccoli contributi di esimi studiosi ma, nessuno, ha mai prodotto un'opera letteraria così completa, frutto di un lavoro interdisciplinare, dove i diversi autori ci faranno conoscere la storia e il vissuto di fede e di carità di questa porzione di popolo di Dio. Un grazie a chi ha reso prezioso e gradevole questo volume, un grazie a chi lo leggerà.» (Il Parroco Mons. Gaetano Tulipano)"" -
Non rompere niente
Una notte arriva al 113 una segnalazione di urla provenienti da una villa. Nel frattempo, nell'ospedale civico giunge un ferito grave, di cui si sconosce l'identità. Il commissario Ventura, un lupo solitario, spedito ad aspettare la pensione su una tranquilla isoletta di povere case ai piedi di un vulcano, si ritrova così a indagare su una storia dove il delitto non è ancora stato compiuto. Gran lettore, ironico, con un solido senso della legalità e della giustizia, poliziotto di naturale gentilezza, Ventura si ritrova incalzato da tutti i personaggi che animano il suo commissariato, ma soprattutto dall'inarrestabile Maria Isola Lo Faro, ostinata cinefila, «appuntata» con il sogno di passare alla giudiziaria. Ed è proprio l'appuntato Maria, con la sua lingua stramba, con il suo incessante e inarrestabile divagare, la sua imprevedibilità e conoscenza dei chiacchiericci dell'isola che aiuterà il commissario a venire a capo di una storia complicata di trame familiari. -
Se mi trovi addormentato
Aldo ha 21 anni e combatte contro un terribile cancro rarissimo e senza cura. Un prete, con cui non aveva mai avuto rapporti prima, si ritrova a fargli da padre. Insieme combattono non solo contro il ""nemico"""", ma anche contro Dio, con accenti simili a quelli di Giobbe. Dio in questa battaglia da che parte sta? Un libro scritto in punta di piedi, leggero, anche se tratta argomenti pesanti, come il senso del dolore innocente e della morte. Un libro che riguarda da vicino chiunque abbia avuto a che fare con il dolore. Con una lucidità disarmante, una delicatezza fuori dall'ordinario e una profondità rara, l'autore ha saputo raccontare 47 giorni di """"battaglia"""", evitando quella retorica ecclesiastica che Voltaire definiva essere come la spada di Carlo Magno: lunga e piatta. Leggendo queste pagine le lacrime lasciano spazio alle domande, quelle vere."" -
Il denaro lascia tracce come bava la lumaca
Siamo in Sicilia, agli inizi del XVII secolo, un uomo muore in uno strano incidente nella sua miniera di sale. La vedova, intenzionata a vendere i terreni ereditati e la miniera stessa, coinvolge il reverendo don Filippo La Ferla nella trattativa. Si presentano due sconosciuti acquirenti, in realtà prestanome di un misterioso signore interessato a insediarsi con un feudo nella libera città demaniale di Castrogiovanni che lo avrebbe collocato nel Parlamento dell’Isola con un doppio peso: nel braccio feudale e nel braccio demaniale. Da questa compravendita si sviluppa un intrigo che coinvolgerà uomini di chiesa, ricchi signori, legulei, vedove e perpetue, tra incendi dolosi, omicidi e un fiume di fiorini d’oro d’Aragona. È la storia di sempre: potere e denaro si legano e si intrecciano e, allora come oggi, per venirne a capo occorre seguire la bava dei soldi prima che scompaia. -
Crimini e crediti. Novellino universitario
Dieci apologhi o meglio ""capricci"""" di ambientazione universitaria, scritti da un ex accademico che in quel mondo ha vissuto con passione, e se ora ha voglia di sorriderne non è per rinnegarlo ma per rimodularne in chiave di allegretto tipi e tic, patimenti e magagne, inaspriti e parodizzati fino al grottesco. Cattedratici bolsi o sfigati, discepoli maldestri o malmostosi, congiure sgangherate e simposi surreali, goffi amori e sordi rancori danno vita e colori a una irriverente gouache alla Daumier. E a furia di smorfie e lazzi si tramutano in una masnada di guitti, assoldati per alleviare il peso di questi giorni grevi."" -
La forza della mitezza. Riflessioni e testimonianze
La mitezza, comportamento o atteggiamento ispirato a un senso di paziente e benevola umanità. è ancora possibile la mitezza in un mondo segnato dai nazionalismi e dalla paura dell'altro? In una Italia sempre più barricata dentro i propri confini? In questo volume si raccolgono alcuni interventi di studiosi e operatori sociali all'insegna del pensiero di Giorgio La Pira, indimenticato sindaco di Firenze che di mitezza caratterizzò la sua azione politica e la dialettica. Un saggio, questo, per chi ama pensare, riflettere sulle conseguenze delle proprie azioni e desidera essere un po' irregolare. A chi non si arrende alle mode dilaganti, a chi ama liberare il proprio pensiero dalle catene che spesso lo comprimono. -
Medicina e profitto. (In tempo di coronavirus). Nuova ediz.
Massimo Gaglio ha insegnato e vissuto a Catania, lontano dalle principali sedi di contestazione studentesca come Torino, Milano o Roma. Eppure, nel 1971, prima ancora della fondazione di ""Medicina e potere"""", esce per una piccola casa editrice un suo saggio destinato a far parlare di sé: """"Medicina e profitto"""", tesi di discussione per operai studenti e tecnici. Con un argomentare serrato e lucido il saggio smonta con eccezionale durezza l'intero sistema medico, dall'università alla pratica quotidiana, mostrandone la subalternità alla logica del capitale e la scelta del profitto come obiettivo principale. Non per nulla, Gaglio sceglie come lettori - oltre agli studenti - persone che la medicina del capitale la subiscono: operai e tecnici. Scelta che vogliamo riconfermare anche oggi con questa nuova edizione casualmente proposta in tempo di coronavirus, con alcuni interessanti contributi che aiutano a contestualizzare all'oggi il saggio di Gaglio."" -
Time. Dove finisce il ricordo
Quello di Monica Strano è una sorta di diario di viaggio, che inizia con il suo trasferimento da Catania a Benevento per andare a lavorare in una clinica veterinaria. L'autrice, e quindi anche la protagonista, è infatti una veterinaria affezionatissima al suo Time, un meticcio mastino siciliano. Attraverso i ricordi del passato e le strane vicende del presente (a Benevento, città di streghe), l'Autrice esplora dubbi e incertezze del suo mondo, sempre alla ricerca di una vita possibile e di risposte concrete soddisfacenti. In questo suo peregrinare nel passato emergono amori, episodi inquietanti, fughe in macchina e strani personaggi. E tanti animali, piccoli e grandi, dei quali la protagonista riesce a percepire i pensieri! -
Dal quaderno al labirinto. Itinerari di linguistica storica, teorica e applicata
I saggi raccolti in questo volume si inseriscono nella tradizione di studi che ha la sua radice - storica e di scuola - nell'esperienza lessicografica e nella connessa riflessione lessicologica correlate, da una parte, con il Vocabolario siciliano (1977-2002) (VS) ideato da Giorgio Piccitto e portato a compimento sotto la direzione di Giovanni Tropea (voll. I-IV) e di Salvatore C. Trovato (vol. V) e, dall'altra, con i Vocabolari dei dialetti galloitalici della Sicilia previsti dal ""Progetto galloitalici"""", ideato e diretto da Salvatore C. Trovato nel 1987 e ancora in corso d'opera. Lo studio del lessico, infatti, riunisce il dato particolare al sistema generale, la descrizione sincronica alla ricostruzione diacronica, la riflessione teorica all'applicazione concreta, in una circolarità (dall'ipotesi alla osservazione empirica al raffinamento dell'ipotesi) che coinvolge necessariamente tutti i livelli di analisi."" -
Altre sicilianerie
Sono riunite, qui, pagine critiche di argomento siciliano che non avevano trovato posto in un volume analogo, Sicilianerie, del 1997 e altre, più numerose, nate successivamente. Pagine riconducibili sia ad alcuni dei temi, non soltanto i principali, che hanno scandito la quasi cinquantennale ricerca accademica dell'Autore, ormai conclusa, sia ai ""valori di vita provinciale"""" a cui egli è sempre rimasto fedele, pur evitando, con scrupolo, ogni angustia municipalistica e coltivando, anzi, la più viva e tenace curiosità per le sperimentazioni letterarie e artistiche più avanzate, nazionali ed estere. Anche per questo, soprattutto nella seconda parte del volume, si ripropongono degli interventi che, al di là della loro intrinseca rilevanza, possono documentare un fervore di cultura per il quale, in passato, la provincia iblea e Comiso, particolarmente, il paese dove l'Autore è nato e vissuto, si sono distinti (attraverso figure d'intellettuali, riviste, iniziative editoriali, d'arte, ecc.) e che oggi, purtroppo, sembra essersi spento o appannato. Nella speranza che le giovani generazioni vogliano e sappiano recuperarlo e rilanciarlo, magari innovandolo profondamente."" -
Rappresentazioni narrative. Realismo, verismo, modernismo tra secondo Ottocento e primo Novecento. Sperimentazione italiana e cornice europea
Atti del Convegno Internazionale di Studi (Catania 3-5 ottobre 2019). -
Le voci della verità. Genitori, insegnanti e ragazzi raccontano la DAD
Il libro è un racconto e uno strumento. La questione privacy, quella dei compiti a casa (le abbiamo viste tutti le gag di genitori che da sotto il tavolo o da dietro una porta davano suggerimenti al figlio interrogato). Ecco. Il rapporto genitore-insegnante. La questione, che così facilmente si presta all'ironia, è indiscutibilmente seria. E decisiva. I vantaggi e i rischi della DAD. Focus su DAD e cyberbullismo: l'adolescente in lacrime davanti a uno schermo può essere figlia o sorella o nipote di ogni lettore. Nuovi spazi per hacker e bulli. Non più difficile, non meno devastante, del bullismo in presenza. Semplicemente: nuovo, diverso. E allora, pagina dopo pagina, l'Autrice cerca di scovare e indagare gli aspetti positivi e negativi di queste nuove forme d'apprendimento. Nuove forme che dobbiamo imparare. -
Basta una luna tonda
Nell'anno 1937 l'Italia è da 15 anni sotto il regime fascista. Ma il 1937 è anche l'anno della Lucchese, dai colori rossoneri, che conquista un insperato e meritatissimo settimo posto nella massima divisione. In piena temperie dittatoriale, in un clima di assuefazione, autoritarismo, dove la folla è gregge e l'opinione pubblica inesistente, all'alba, più o meno, delle disgraziate leggi razziali, in quella squadra militano Bruno Neri, Libero Marchini, Gino Callegari, Bruno Scher, Aldo Olivieri. Allenatore è Ernest Erbstein, ungherese di famiglia ebrea, genio e filosofo del gioco, il quale sarà poi direttore tecnico del Grande Torino che perirà nella tragedia di Superga. Nomi da leggenda - Olivieri, portiere, il gatto magico, sarà anche campione del mondo in azzurro nel 1938 - soprattutto uomini liberi, una pattuglia di coraggiosi, capaci di non piegarsi ai diktat di regime e alle più bieche e opportunistiche convenzioni, capaci di non cedere alla paura, per continuare a essere sé stessi e a difendere le proprie idee e ideali. Età di lettura: da 12 anni. -
Randazzo e la Valle dell'Alcantara
Federico De Roberto occupa certamente un capitolo a parte nella storia dei rapporti tra Verismo e fotografia; non solo per i caratteri di originalità all'interno della cerchia catanese, ma anche nel panorama letterario europeo a cavallo tra Otto e Novecento. Tra i veristi è infatti l'unico ad avere elaborato una compiuta produzione foto-letteraria, ed è uno dei rarissimi autori dell'epoca ad avere pubblicato delle opere illustrate con i propri scatti, in cui testo e immagini riescono a dialogare coerentemente nelle sue «fatiche foto-monografiche». De Roberto concretizza il sogno irrealizzato di scrittori come Gautier, Strindberg e tanti altri: dare voce alla realtà fotografata, nello stesso momento in cui il testo la illustra. Lo scrittore narra ormai attraverso parole e immagini; in altre parole, se la realtà raccontata attraverso la scrittura acquista dignità di 'vero', può allora assumere vita autonoma. Viceversa, la fotografia, definendosi come realtà e rapportandosi specularmente ad essa, acquista nelle mani dello scrittore una funzione narrativa. Questo volume presenta la riproduzione anastatica delle sue principali opere foto-narrative: la monografia ""Randazzo e la Valle dell'Alcantara"""" (1909) e l'articolo """"San Silvestro da Troina"""" pubblicato nello stesso anno su """"La Lettura"""", «Rivista mensile del Corriere della Sera»; è accompagnato da un saggio introduttivo del curatore Giorgio Longo: Le «fatiche foto-monografiche» di Federico De Roberto."" -
Paralipomeni sul verismo
Il presente volume si può considerare, in certo qual modo, come una continuazione del precedente lavoro ""Le lagrime e le risate delle cose"""". Aspetti del verismo, accolto, nel 1989, nella prima serie degli Studi della Fondazione Verga di Catania. Protagonisti dei saggi di cui il libro si compone sono, sicuramente, anche in questo caso, i maggiori rappresentanti del verismo italiano: Verga, Capuana, De Roberto (inquadrati nel contesto storico-culturale di cui fanno organicamente parte); la ricerca si sviluppa, tuttavia, su un campo che si estende oltre i confini comunemente assegnati alla materia in oggetto, procedendo secondo linee e in direzioni che divergono - a volte - da quelle più """"tradizionali"""" e addentrandosi in territori poco frequentati (come nel caso di Capuana """"fantastico"""" e """"fantascientifico"""") o del tutto inesplorati (nel caso dei rapporti tra Capuana e Maupassant)."" -
Entychema. Dialoghi di riabilitazione psichiatrica
Fondato su un'esperienza professionale dell'autore di quasi trent'anni, il libro traccia un percorso di riflessione sul tema della cura psichiatrica e, in particolare, dell'intervento psicoriabilitativo. L'impostazione narrativa - più letteraria e solo in parte tradizionalmente scientifica - vuole rendere la lettura aperta a una platea più ampia di quella di settore, nella convinzione che la riabilitazione, in quanto recupero di un'appartenenza sociale e culturale a un contesto, passi attraverso il coinvolgimento di figure e ruoli sociali di più ampia connotazione e competenza che devono, pertanto, trovare giusti suggerimenti in un'accessibile informazione sul tema e sulle conseguenti personali deduzioni. -
La ferinità umana, la guerra, lo spatriare. Riletture verghiane
La ""terribilità"""", la sconvolgente capacità di guardare lucidamente la """"verità effettuale"""" dell'agire umano, senza il velo di alcuna ipocrisia. È questa caratteristica di Verga a emergere da questo libro, che propone alcuni temi rileggendone l'intera opera: quello, machiavelliano, della ferinità come componente essenziale dell'umanità stessa; quello della guerra, dei conflitti, sia della Storia sia delle storie individuali; quello dello """"spatriare"""", per necessità, che dalle sue pagine si proietta sugli infiniti drammi vissuti da moltitudini di esseri umani, sulle intere generazioni partite per """"là dove muore il sole"""", e su chi, oggi, privo di tutto, giunge dal mare sulle stesse spiagge dei Malavoglia. Difficile questo sguardo di Verga sulle """"cose"""" del mondo, che non arretra di fronte al male, ma che vuole conoscerlo e rappresentarlo, senza infingimenti e facili illusioni. Ma proprio per questo coraggioso riconoscimento, per questa amara consapevolezza, per le sue negazioni, profonde istanze possono sorgere in chi oggi voglia rileggere la sua opera, e riesca a """"stare con lui"""", riscoprendone la voce immanente di autentica pietà per il dolore del mondo."" -
Mater admirabilis. I volti dell'unica madre. Ediz. illustrata
Un compendio mariano tra arte, storia e devozione alla Vergine Maria in Sicilia. Centocinquanta immagini di Maria venerate in varie parti dell'Isola raffigurate e narrate da uno dei maggiori esperti di devozione mariana in Sicilia. -
Accadde a novembre
Si è appena concluso il secondo conflitto mondiale, in una Sicilia sopravvissuta agli orrori della guerra e segnata dalla violenza delle lotte contadine e dal banditismo, in questa terra sanguigna e intensa nasce un amore unico tra il conte Luigi Mantegna e la giovane, di umili origini, Francesca Prezzavento. Due universi lontani e comunicanti attraverso un sentimento puro e totale. Amore, storia e difficoltà si intrecciano alle vicende esterne della Sicilia del dopoguerra e sublimano in una narrazione memoriale unica nella sensibilità con cui sono colti caratteri e psicologie complesse. Una storia di famiglia e di vita che culmina in un giorno di novembre, in cui il destino e l'amore di Luigi e Francesca cambiano, inaspettatamente, come la vita che ci sorprende lasciandoci con un sorriso dolceamaro. -
Coi miei occhi
Maricchia crede che la miseria materiale e morale della vita quotidiana possa essere riscattata dall'amore. Cheli pensa che la sua condizione di figlio di ignoti possa essere riscattata dall'acquisizione di potere. In questo vitalissimo, potente romanzo si racconta il contrasto fatale fra le due speranze di redenzione, inconciliabili eppure tragicamente connesse. Sullo sfondo, terza protagonista, la Sicilia contadina dall'epoca dei Fasci siciliani agli anni Cinquanta. L'amore di Maricchia e la violenza di Cheli parlano così d'una terra martoriata dove un che d'arcaico sembra rinviare indefinitamente la realizzazione del ""principio speranza"""". Nel solco del grande realismo, Cheli e Maricchia sono personaggi nativamente tipici, in cui si incarnano situazioni collettive, disegnate con toni di volta in volta lirici o epici. Il destino di Maricchia e del suo amatissimo Cheli, accecato dall'incapacità d'accettare sia il proprio retaggio sconosciuto che quello della sua donna e dell'intera sua terra, è plasticamente delineato da un linguaggio accorato e duttile, quasi forma scultorea scaturita da un'ansiosa cera, poi persa nella fusione. L'amore, fino ai confini del possibile, d'una donna intensa e vera e l'insensata violenza d'un uomo che si sente irredimibile si presentano qui con la viva chiarezza delle storie personali, facendosi allo stesso tempo affresco d'un luogo, d'una mentalità, di un'epoca.""