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Iter itineris
Il debutto letterario di Renzo Piccoli. Prefazione di Donato Di Stasi. -
Gli anelli di Saturno
Raccolta poetica di Fernando Della Posta. -
Storie stellari. Dodici racconti per un anno di avventure
Dodici storie per dodici mesi da trascorrere fra la magia dei sogni e quella dell'infanzia, per ricordarci chi siamo. Perché il dolore e la paura che si nascondono nella rabbia vengano leniti dal mondo dei sogni, e perché le utopie ci diano la forza di essere chi siamo. -
Ho rimandato troppo a lungo
Raccolta poetica di Roberto Fioravanti. -
Ziq è sulla spiaggia
Ziq è sulla spiaggia. È questa l'unica certezza consegnata al lettore. Non sappiamo nulla di Ziq, una voce in terza persona evoca l'immagine di un bambino che cammina portando ombrelli da pioggia da vendere sotto il sole. Ziq viene osservato, i suoi pensieri raccolti in uno spazio intimo e al contempo concreto, segnato da incontri speciali durante i quali Ziq svela qualcosa del proprio passato, schegge di una vita trascorsa ad Hama, in Siria, la città delle norie, le grandi ruote idrauliche. Un padre speciale, una famiglia, poi la guerra, un viaggio in treno. «Ziq è sulla spiaggia» è un romanzo breve che risuona con il riverbero di un'eco sulla capacità straordinaria dell'immaginare, del trasformare le cose più comuni, per trovare con esse un modo nuovo d'affrontare la vita. -
La cella reale. Ediz. polacca e italiana
Traduzione italiana delle poesie di Malgorzata Lebda. -
Non è vero ma ci credo. Disinformazione e propaganda
Informare è un servizio, comunicare è un desiderio. Dovere di chi fa informazione è quello di narrare i fatti nel modo più distaccato e oggettivo possibile e a farlo dovrebbero essere esclusivamente i membri qualificati di un ordine professionale. Chi comunica lo fa invece con chiaro intento di veicolare un messaggio - non un fatto, con meccanismi propri del commercio e non del servigio. Internet e i social media si prestano con tutta la loro potenza e versatilità alla diffusione di dicerie spacciandole per fatti, camuffando fonti e argomentazioni a supporto e rendendo sempre più difficile per l'utente finale districarsi tra il vero e il falso. Le bufale non sono certo invenzione della contemporaneità, sono antiche quanto il mondo, a cambiare è solo il mezzo di diffusione, molto più efficace e virale, privo di qualsivoglia filtro e fuggevole anche ai tentativi del legislatore. -
Funzioni
Ivan Raversi è un quarantenne ancora costretto a vivere con i genitori, a mendicare affetto e a barcamenarsi nella ricerca di un'occupazione. Un nuovo impiego è l'occasione per risolvere tutti i suoi problemi. Ma a che prezzo? Ambientato in una città-laboratorio - isolata ed esausta, vigilata e incasellata in protocolli molto rigidi - questo romanzo, tra distopia e metafora del presente, racconta il nostro tempo stretto nella morsa della precarietà esistenziale, dell'edonismo, dell'eccessivo controllo delle nostre vite e del confine sempre più invisibile tra pubblico e privato. -
Il treno che va in Francia
Nell'autunno-inverno del 1943 la Valsusa fu segnata da una serie di sabotaggi, alcuni tentati, altri portati a segno, dai partigiani nei confronti della linea ferroviaria Torino-Lyon che i nazisti usavano per spostare uomini e mezzi tra la Francia e l'Italia. ""Il treno che va in Francia"""" se ne fa testimone, raccogliendo, sotto la forma di interviste immaginate, le voci di alcuni dei coraggiosi sabotatori: Carlo Carli, Paolo Gobetti, Walter Fontan, Ugo Berga, don Francesco Foglia, Segio Bellone, Vittorio Blandino, Teresio Bianco Dolino, don Luigi Pautasso, Ettore Marchesini e il misterioso sabotatore della galleria del Frejus del 10 settembre 1943. Le loro storie si mescolano fino a intrecciarsi, lasciando intravedere il volto di quella che fu la Resistenza in Valsusa."" -
Tormento
«La d'Andrea non lascia solamente un testamento filosofico, poetico, giornalistico, ma essenzialmente spirituale, la sua esistenza tramanda un pensiero tramutatosi in parola scritta, in versi o in prosa, pronunciata in fabbriche e piazze. Una parola che si trasforma in azione mai animata dall'odio, piuttosto spinta dalla ferma volontà di liberare l'essere umano, qualunque essere umano, dall'abuso, dalla protervia, dal giogo, insomma dal Potere. La parola come mezzo per raggiunge i cuori e le menti, una lirica che predilige una forma soave nonostante lo scopo, una lingua che salda assieme i verbi dell'agire e del pensare, senza disperdere lo scopo primario, senza mai abbandonare la delicatezza d'animo che la contraddistingue». Prefazione di Errico Malatesta. Introduzione di Dario Pontuale. -
Mangiamemoria
Scritti nell'arco di quindici anni, i dieci racconti della raccolta, con toni e atmosfere che passano dal gotico all'onirico, dal biblico all'horror, spaziano tra epoche e tematiche diverse. Partendo da Mangiamemoria, fiaba gotica che dà il nome alla raccolta e narra le vicende dell'omonima figura, simbolo dell'Oblio, si arriva a storie che, in termini allegorici, affrontano i temi dei limiti e potenzialità dell'Arte, dell'indifferenza, dell'estremismo religioso, dell'amicizia e del limbo tra la vita e la non vita. Una raccolta che diventa, per il lettore, una esperienza sensoriale e, per l'autore, un modo per omaggiare autori del calibro di Poe e Lovecraft, numi tutelari di tutta l'opera. -
Un nome in meno
Estate 1993, tra la zona portuale di Napoli e Monte di Procida, un paese dei Campi Flegrei, lo sconvolgente ritrovamento di una vertebra umana mette in moto un meccanismo che coinvolge un gruppo di persone tra loro legate da rapporti sentimentali, familiari o di amicizia. Tutti i personaggi sono alle prese con i loro problemi esistenziali, tra situazioni non risolte e voglia di cambiare, mentre piano piano scoprono che dietro l'apparenza della realtà in cui sono calati si nasconde una dimensione nascosta, oscura, tanto spaventosa quanto più la si mette a fuoco. -
Gli anni di Marta
Afferrare un coltello da prosciutto in caduta libera è una pessima mossa. Ma Marta lo sa, lo sa già. Non serve che il papà la rimproveri. Certo, lo ha capito un attimo prima di afferrarlo, però ha ritirato la mano giusto in tempo. È stata sveglia: «Alt! Pericolo! Ritira quella mano». E lei lo ha fatto. Poi però il papà la rimprovera; la rimprovera lo stesso, in modo che sappia, ufficialmente, che quello che le ha consigliato la sua testa è la cosa giusta. Marta sta imparando il mondo, un mondo che non sembra poi così entusiasmante a detta di quei volti, così misteriosamente provati, che le stanno intorno. Ma lei si entusiasma lo stesso, non ha alcuna intenzione di somigliare a quegli adulti così pieni di pensieri. Ma cosa saranno mai, poi, questi pensieri? No, Marta non li avrà quei pensieri. Per niente al mondo. Poi però, scopre che la vita non ti chiede un parere, che nessun adulto avrebbe voluto quei pensieri, se avesse potuto scegliere, che è vivere che ti carica di pensieri e che, a volte, te ne infligge alcuni che sono più grandi di te. -
Un sole grande e difficile
Luigi studia giurisprudenza a Bologna, convive con gli amici Gianni e Fernando e ascolta con incontenibile passione la musica grunge tanto in voga in quel periodo. Assieme ai coinquilini e a un gruppo di amiche condivide gioie, malesseri e preoccupazioni tipiche degli anni universitari, a cui si aggiunge la strana e inquietante presenza di una voce... Molti anni dopo Luigi è avvocato, ha una vita apparentemente felice, eppure i malesseri e i fantasmi del passato non sembrano essere scomparsi del tutto. -
La pioggia a Cracovia
Un fotografo e un vagabondo si incontrano, per le strade di Cracovia. Entrambi stanno svanendo: c'è chi si sente già svanito da un pezzo e chi l'ha appena scoperto. Perché è questo il destino di chi sta perdendo cose nella vita, di chi sta perdendo il senso e, insieme, il tempo: si svanisce. E, mentre il fotografo e il vagabondo scoprono di essere i riflessi della stessa immagine, insieme, ne ridono. Ridono di se stessi, come due che non hanno perduto una macchina fotografica, o il lavoro o l'amore e che non stanno perdendo un mucchio d'altre cose. -
Resurrezione
La raccolta poetica di Michele Moschetta. -
Senza pelle
Qui le storie sono senza pelle. Qui non si reprimono sentimenti, non si tradiscono sogni, non si seguono scorciatoie. Qui si vive solo a patto di andare fino in fondo. -
La catena di montaggio della mente. Racconti obbligati
I racconti ""obbligati"""" di """"La catena di montaggio della mente"""" partono da situazioni quotidiane riprese da una prospettiva nuova, distorta, che proprio in virtù di questa anomalia raggiungono dimensioni profonde, nascoste dietro le apparenze più ordinarie della realtà."" -
Il paradosso del respiro
Il libro di cui state sfogliando le pagine è uno scherzo della vista. Mancando l'azione e una trama limpida, quello che viene raccontato è un mondo fatto soprattutto di volti, rughe e smorfie. Agonie ustionate di permanenze infinite. E, ancora, un senso di solerte abbandono, incredulità e sdegnoso rifiuto; una orgogliosa ritrosia che solo con l'inganno a se stesso ogni personaggio muta in faticosa rassegnazione. I protagonisti di queste storie sono dei sopravvissuti, ma dicono che se sopravvivi poi ti trovi a farlo con il fardello di persistenti patologie: deficit d'attenzione, movimenti fisici imperfetti, organi zoppicanti... Dunque, se il mondo che ci circonda acquista senso solo se sottoposto a una qualche opera di filtraggio, allora tutti i personaggi che incontrerete compiono questo processo a casaccio, sull'onda di una costrizione fisica ed emotiva sempre più incombente. -
Muri e mari. E il naufragar non m'è più dolce. Ediz. italiana e inglese
Prefazione di Jack Hirschman.