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Il delitto di via Etnea. Un'indagine catanese di Mariolina e Manfredi
Manfredi era un brillante poliziotto ma ha lasciato il lavoro quando il destino, con un tiro mancino, gli ha tolto ciò che di più prezioso aveva. Mariolina invece, rimasta per sempre promessa sposa, ha solo sfiorato una felicità che non ha fatto in tempo ad afferrare, perdendo l’unica cosa che le rimaneva: il senno. Diventati amici per caso, mentre erano alla ricerca di risposte difficili da scovare, hanno trovato conforto in un’amicizia che li sostiene ancora oggi. Oltre alla passione per i casi da risolvere, in comune hanno la capacità di vedere e sentire cose che altri non riescono a percepire. In questa strana e ufficiosa indagine, i due si muovono tra le vie del malfamato quartiere Bottegaccia, cercando di capire chi possa avere ucciso Momar, il senegalese che vendeva cd in via Etnea. Ad aiutarli, l’ex collega e amico di Manfredi, l’ispettore Nicola Romano. Catania è la principale protagonista di questo romanzo, con le sue tante ferite ancora aperte e una storia che sembra volerla condannare all’eterna infelicità. -
Nero come la neve. La Spezia, 1938. La prima indagine del commissario Dario De Santis
La Spezia, diciotto dicembre 1938: è appena iniziata la settimana di Natale, quando in un vicolo del centro viene ritrovato il cadavere di Fiorella Monachesi, una giovane maestra elementare marchigiana assassinata con un colpo di pistola al cuore. A indagare sono Dario De Santis, un commissario romano segnato da una spaventosa tragedia familiare, e il suo fedele collaboratore, il brigadiere Lucio Tonelli, spezzino purosangue e sbirro abile e leale. Non ci vuole molto, ai due, per scoprire che la vittima è da poco uscita da una travolgente storia d’amore con un ricco, quanto misterioso, fidanzato. La pista sentimentale sembra dunque quella giusta ma un secondo omicidio, avvenuto con le stesse modalità del primo, rimette tutto in discussione. A essere assassinato, questa volta, è un imprenditore viennese, appena giunto in città per affari. Cosa lega le due vittime, apparentemente così distanti tra loro? Perché sono state uccise? E che significato hanno quelle figurine abbinate a una popolare trasmissione radiofonica lasciate nei pressi dei cadaveri? Mentre la città è flagellata da una terribile tramontana, De Santis e Tonelli, coadiuvati da Russo, una giovane guardia napoletana, dovranno districarsi tra spie dell’OVRA, Camicie Nere, medici avidi, direttori didattici, sovversivi da operetta, puttane d’alto bordo, galeotti redenti, portieri esaltati e infermiere sognatrici, riuscendo, alla fine, a scoprire la terribile verità. Sullo sfondo, una società malata che, sotto l’occhio vigile di un Regime indaffarato a emanare leggi infami, corre ignara verso una guerra planetaria, distratta dalle vetrine illuminate dei negozi e ammaliata dalla nevicata che, nella notte di Natale, coprirà col suo candido manto le strade della città e l’ipocrita indifferenza della gente. -
La scelta di Peggy Harper
Destinato a una grigia carriera di impiegato, il giovane Christopher Tatham lotta per realizzare il suo sogno e affermarsi sulle scene dei teatri londinesi. Grazie all'aiuto dello zio, comincia un'incerta carriera d'attore, accettando parti di terz'ordine, in attesa che un giorno arrivi la sua occasione. Quando incontra l'incantevole e ambiziosa Peggy Harper, le cose sembrano finalmente cambiare, trascinando i due giovani in un frenetico alternarsi di successi e delusioni, compromessi e tradimenti. Peggy e Christopher, legati da una promessa di matrimonio, dovranno fare i conti con un mondo che metterà a dura prova la loro integrità e la loro relazione sentimentale. Amato da scrittori come Orwell e Wells e ancora sconosciuto ai lettori italiani, Leonard Merrick in questo romanzo dipinge un nitido, affascinante affresco della Londra di inizio Novecento, in cui si intrecciano le vite di attori squattrinati, madri ossessionate dal successo dei figli, registi arroganti e impresari senza scrupoli. -
Il ladro gentiluomo
Raffinato, romantico e geniale, A J. Raffles è il prototipo del ladro gentiluomo, una figura letteraria che, dalla fine dell'Ottocento ai nostri giorni, avrà ininterrotta fortuna. Abile nel travestimento, sempre elegante, Raffles si divide tra il cricket e il crimine, trascinando l'amico Bunny Manders in imprese pericolose al limite della follia. Raffles e Bunny sono ispirati a due celebri coppie dell'epoca: una reale, quella composta da Oscar Wilde e dal suo amante Lord Douglas, e una di finzione, ovvero Sherlock Holmes e il Dottor Watson. Del celebre investigatore, Raffles costituisce una sorta di antitesi, che si definisce avventura dopo avventura nei perfetti meccanismi narrativi congegnati da Hornung. Dietro l'abilità e leggerezza di scrittura, questi racconti nascondono una segreta ribellione contro la sensibilità vittoriana. -
Imparare ad amare
Riprendendo fin dal titolo la celebre sentenza della ""Gaia scienza"""" di Nietzsche """"si deve imparare ad amare"""", l'autore ripercorre la storia del rapporto tra ethos ed eros in filosofia, del sogno d'amore in psicanalisi fino ai legami di separazione. """"Amare"""" non è un imperativo morale, l'impersonale """"si deve"""" non è lo stesso del """"tu devi"""": imparare ad amare è ciò che impone la vita al mondo, non si può sfuggire, è un obbligo d'esistenza. La riflessione di Giuseppe Ferraro, tra i più attenti studiosi contemporanei dei rapporti tra filosofia, etica e pedagogia, si articola attraverso l'analisi di alcuni capolavori della letteratura, come """"Anna Karenina"""" e """"Cime tempestose"""", e prosegue con l'interpretazione di diversi passi fondamentali dei dialoghi platonici, senza tralasciare uno sguardo attento al tema dell'eros nella psicanalisi freudiana. """"Imparare ad amare"""" è un saggio intenso e rigoroso, scritto con piglio divulgativo, che interroga la verità della filosofia sui legami di desiderio, amore e amicizia."" -
Sporche femmine scioviniste. Le donne e l'irresistibile ascesa della Raunch Culture
Gli ultimi anni della storia delle donne sono stati segnati da Sex and the City, dai tanga, dagli spettacoli di varietà rivisitati in chiave strip. Oggi per una donna non basta avere successo: per essere ascoltate bisogna farsi desiderare a tutti i costi. ""E noi ci siamo cascate"""", scrive Ariel Levy. Cosa vuol dire, allora, che una donna è raunch? Significa: """"scandalosa"""", """"sfacciata"""" e, soprattutto, """"convinta di saperla lunga"""". Ecco quindi ricche ereditiere come Paris Hilton che diventano celebri per aver girato un porno, presentatrici che strillano in Tv mostrando improbabili seni rifatti, politiche agghindate come alberi di Natale. Originale e provocatoria voce del giornalismo americano, l'autrice denuncia le contraddizioni di quello che viene spacciato per il """"nuovo potere delle donne"""", e il suo libro è una spietata critica alla deriva dell'identità femminile che si rivolge ai lettori come alle lettrici."" -
New York anni Ottanta. L'arte in presa diretta
Rosma Scuteri racconta New York e la sua arte. In un viaggio che vede ogni tappa segnata dall'urgenza di un incontro, ci scorrono davanti il genio, i prodigi e le follie di un intero decennio, ora accesi dalla potente miccia del ricordo, ora risolti dal lungo respiro della riflessione critica. Dalla caccia a Rammellzee alla scoperta di David Hammons, dallo Squat Theatre all'immaginario elettronico di TODT: le mille schegge di questa testimonianza si ricompongono in un quadro di rara forza comunicativa. I party interminabili, i sopralluoghi ad Harlem, gli spazi sinistri del Lower East Side, gli opening notturni e le infinite possibilità offerte dalla Grande Mela fanno da controcanto alla pura esperienza estetica, restituendo il senso di un tempo e di una città in cui fare e consumare arte erano tutte espressioni di un'esuberanza senza complessi né limiti. -
Anne Frank. La voce della Shoah
Nel giugno del 1942, un mese prima di essere costretta a nascondersi insieme alla sua famiglia per scampare alla persecuzione nazista, Anne Frank riceve in dono un diario per il suo tredicesimo compleanno. Le sue pagine saranno lette da milioni di lettori, che attraverso i pensieri di Anne, uccisa nel campo di Bergen-Belsen, conosceranno e cercheranno di comprendere l'orrore della Shoah. Ma il Diario non è soltanto una preziosa testimonianza storica: è un'opera letteraria, scritta da un'adolescente straordinariamente consapevole che, negli ultimi mesi trascorsi nel rifugio di Amsterdam, sottopose le sue parole a una continua e accurata revisione. Con un approccio originale, dove il rigore dell'analisi non è scindibile dalla commozione, Francine Prose ripercorre la vita di Anne Frank, narra della sua tragica morte e ne fa emergere la sorprendente statura di artista. -
Lettere d'amore a mia moglie. 1932-1944
Tra gli anni Trenta e Quaranta, Publio Magini, allora giovane ufficiale dell'aeronautica, scrive all'amata Virginia. Attraverso le sue parole vediamo crescere una storia d'amore tenera e intensa, che si intreccia inevitabilmente con le vicende di un drammatico decennio della storia italiana. Si susseguono così il matrimonio a Roma all'inizio del 1935 e la brevissima residenza a Firenze, la nascita dei figli, il richiamo sotto le armi a seguito dell'aggressione fascista all'Etiopia, il lavoro di istruttore alla scuola di Volo senza Visibilità, lo scoppio della guerra e i raid aerei del 1942. Poi, dopo il 25 luglio '43, l'impegno a fianco del nuovo governo Badoglio e i dieci mesi di separazione, fino alla liberazione di Roma. Nell'ultima lettera, scritta alla vigilia dell'ingresso degli Alleati nella capitale, riemergono tutte le emozioni e gli entusiasmi che diedero inizio alla corrispondenza, come a segnare un nuovo inizio per questa relazione sentimentale, filo luminoso che racconta con lucida passione gli anni più bui della storia del nostro Paese. -
Biografia di una chiocciola. Storia confidenziale di @
A metà strada tra il personal essay e l'esposizione accademica, il volume racconta le diverse e curiose storie di dispositivi e macchinari, telegrafi e tastiere, simboli e caratteri che hanno in qualche modo contribuito alla creazione della posta elettronica. Su tutto svetta lei, la chiocciola informatica, con una vicenda che inizia dal Medioevo, per poi intrecciarsi con una singolare testimonianza leonardesca: quella del precocissimo esempio, inventato a fini giocosi, di una A inscritta in una O. La storia che segue è una sorprendente epopea di tastiere e sequenze di caratteri: episodi di una ""guerra"""", combattuta a colpi di prototipi e brevetti, che avrebbe portato all'affermazione planetaria della tastiera QWERTY, all'invenzione della carta carbone e a quella di un rudimentale modello di macchina da scrivere, dietro cui si cela un tenero gesto d'amore. I diversi filoni narrativi convergono verso quell'unico segno, timbrato a fuoco sulla nostra seconda pelle: tutto, è il caso di dirlo, ruota attorno ad @."" -
Alberto Burri
Vittorio Brandi Rubiu ripercorre la carriera di Alberto Burri a partire dal 1944, quando l'artista, confinato in un campo di prigionia del Texas, scopre la pittura e dipinge il suo primo, desolato paesaggio, che lascia già intuire una fervida inventiva per la materia. La vera storia inizia al rientro in Italia, con i ""Catrami"""" e le """"Muffe"""", seguono i celebri """"Sacchi"""", quindi i """"Gobbi"""", le """"Combustioni"""", i """"Legni"""", i """"Ferri"""", le """"Plastiche"""", sino ai """"Cretti"""" e ai giganteschi """"Cellotex"""", che rappresentano l'ultima grande sfida, o provocazione. È una traiettoria che quasi stenta a decollare, ma che poi si sviluppa sempre più rapida, con svolte folgoranti e impensate. Oggi, nel centenario della nascita, mentre in Italia e all'estero si susseguono le retrospettive storiche, l'arte di Burri è giunta al culmine della risonanza mondiale: """"Alberto Burri"""" è un testo per capirne la genesi e conoscerne le opere. Pubblicata originariamente nel 1975, questa nuova edizione, ampliata e aggiornata, è corredata di una puntuale cronologia sulla vita e l'opera dell'artista."" -
Le protagoniste. Da Rossella O'Hara a Jane Eyre, lezioni di vita dalle eroine della letteratura
Protagoniste di questo libro sono le grandi eroine della letteratura che ci hanno fatto emozionare, ridere o piangere: Lizzy Bennet di ""Orgoglio e pregiudizio"""", Jo March di """"Piccole donne"""", Rossella O'Hara di """"Via col vento"""", Jane Eyre e molte altre ancora. Tutte hanno affrontato pericoli, solitudini, matrimoni sbagliati e, dalle loro vite immaginarie, continuano a restarci accanto, perché i desideri e i timori che hanno provato non sono diversi dai nostri. Erin Blakemore le racconta mettendo in luce soprattutto l'unione profonda che le lega alle loro autrici, donne consapevoli delle difficoltà che avrebbero dovuto affrontare per affermarsi in una società maschilista. Queste scrittrici, e le loro creazioni, hanno contribuito a formare la nostra personalità e, spiega l'autrice, possono ancora aiutarci a conoscere noi stesse e ad affrontare la vita di ogni giorno."" -
Virginia Woolf
Originariamente pubblicato in Gran Bretagna nel 1932, il libro tratteggia la figura complessa di Virginia Woolf quale scrittrice, critica e saggista. Winifred Holtby compone un memoir profondo e ragionato, che ha la particolarità di essere il commento di una letterata intelligente sul lavoro di una geniale autrice a lei contemporanea. Il risultato e uno studio accurato e carico di passione, che si colloca nel quadro del dibattito sulla scrittura modernista e quella tradizionale negli anni tra il 1920 e il 1930; un'analisi la cui lucidità e attestata dal fatto che nonostante la sua sincera ammirazione, la Holtby non esita a sottolineare i difetti dell'arte di Virginia Woolf, come, ad esempio, lo stile ricercato che rispecchia una mancanza di consapevolezza delle condizioni materiali della vita quotidiana e pertanto difetta della responsabilità sociale di cui un romanzo dovrebbe essere portatore. Winifred Holtby, che ha avuto il vantaggio di conoscere e confrontarsi direttamente con la protagonista della sua ricerca, scrive cosi un apprezzamento sincero che non diventa mai esaltazione; il libro che più di ogni altro rivela la vera Virginia Woolf. -
Beethoven
In questa breve, intensa biografia, Romain Rolland coglie in Beethoven l'uomo e l'artista e sa rendere esemplare la vicenda esistenziale, estrema e spesso dolorosa, di un genio. L'affinità che Rolland sentiva con il compositore di Bonn si percepisce fin dalle prime righe, nelle quali troviamo una descrizione fedele, ironica e affettuosa della sua fisicità. Il racconto prosegue nello stile elegante dello scrittore francese, ripercorrendo la vita di Beethoven, dagli anni dell'infanzia e della giovinezza, segnata dalla perdita della madre, al periodo della maturità, in cui la gloria si alterna alla miseria. Ogni momento è scandito dalla realizzazione di opere immortali, che Rolland commenta senza tecnicismi, ma con la preparazione del cultore raffinato. Emerge così il ritratto di un titano idealista e tormentato, e della sua musica senza tempo. -
Al di là dell'impressionismo
Félix Fénéon è un giovane intellettuale anarchico che nella Francia fin-de-siècle scrive di critica d'arte. A Parigi nell'estate del 1886 registra con tempismo e acume la profonda trasformazione che la pittura di avanguardia sta attraversando a opera di un gruppo di artisti, da lui battezzati ""neoimpressionisti"""". """"Al di là dell'Impressionismo"""" è la traduzione integrale dell'unico libro pubblicato da Fénéon, """"Les Impressionnistes en 1886"""": un opuscolo che raccoglie alcune recensioni di mostre, riuscendo a fotografare una svolta cruciale nello sviluppo dell'arte moderna. Con la sua prosa raffinata, sintetica quanto evocativa, Fénéon è il primo interprete di Seurat e Signac, e della loro """"pittura per punti"""": strumento scientifico per la libertà espressiva."" -
Omicidi di stato. Renzo Rocca, Davide Cervia, Vincenzo Li Causi, Ilaria Alpi, Paolo Adinolfi, Marco Mandolini, Mario Ferraro, Natale De Grazia e Michele Landi
Nove omicidi pubblici, altrettanti misteri irrisolti. Grazie a rivelazioni e documenti inediti, Carlo Sarzana di Sant’Ippolito ricostruisce alcuni tra i più controversi e drammatici episodi dell’Italia repubblicana, in cui fedeli servitori dello Stato - ma non solo - sono rimasti coinvolti in trame e traffici criminali di portata nazionale e internazionale. Ripercorrendo gli avvenimenti che hanno condotto alla morte di militari, giornalisti e funzionari, Omicidi di Stato rappresenta il tentativo di strappare il velo nero su una parte di storia d’Italia che deve essere restituita alla memoria collettiva, per sperare in un domani dove verità e giustizia non siano più sacrificati ai giochi di potere. Prefazione di Nino Di Matteo. -
Fischia il vento. Felice Cascione e il canto dei ribelli
U Megu, “il medico”, era il nome di battaglia di Felice Cascione, nato a Porto Maurizio (oggi Imperia) nel 1918 e morto in uno scontro con i fascisti sulle montagne del cuneese nel 1944. Donatella Alfonso ripercorre la sua vita – gli studi di Medicina e l’adesione al Partito comunista, la poesia e la scelta di unirsi alla Resistenza – insieme alla storia della canzone che scrisse pochi giorni prima di essere ucciso. Fischia il vento, un simbolo della lotta partigiana, viene composta da Cascione sulla melodia del canto popolare sovietico Katjuša e, dopo la sua morte, inizia a diffondersi spontaneamente fino a diventare l’inno più cantato della Resistenza. E ancora: il successo della canzone dopo la guerra, le polemiche sull’origine del testo prima che ne fosse accertata la paternità, la visita di Camilo Guevara March – il figlio del Che – alla tomba dell’eroe partigiano. Una canzone longeva, Fischia il vento, che ha ispirato molti musicisti e ha varcato il terzo millennio per accompagnare, con le sue parole, le battaglie per la libertà e la giustizia. Prefazione di Antonio Ricci. -
«La spina s'incapriccia d'esse rosa». Mauro Marè, un neodialettale a Roma
Rinomato notaio romano, Mauro Marè (1935-1993) è autore di sei raccolte che hanno rivoluzionato la poesia romanesca. Dotato di una cifra stilistica personalissima, Marè si rivela in perfetta sintonia con le massime esperienze culturali del Novecento: legge Heidegger, Benjamin, Foucault, rilegge Belli dietro la lente deformante di Joyce, Kafka, Gadda, con un occhio alle allucinazioni di Schiele, Grosz, Bacon e alla Roma trasfigurata da Scipione e Pasolini. La sua opera abbatte tutte le convenzioni stilistiche, linguistiche e tematiche della «romanescheria» per catapultarci in un mondo spietato e disperato che «ppiù vva avanti/ e ppiù sse dietreriora», dove «la ggente campa pe ssentito dì» e «l’omo è nniunque/ va dda novunque/ verso novunque». Questa ricca scelta di liriche, ampiamente commentate, ricostruisce il percorso di una poesia che Franco Loi definì «una lezione di dolore e di contemplazione che la letteratura italiana non può trascurare, e la contemporaneità deve ascoltare». Con antologia di testi commentati; Prefazione di Raffaele Manica; Postfazione di Marcello Teodonio. -
Alternative per il socialismo. Vol. 66-67
Le parole che forniscono il titolo a questo fascicolo della nostra rivista – “Siamo tutti in pericolo” – sono di Pier Paolo Pasolini. Sono tratte dalla sua ultima intervista, che rilasciò a Furio Colombo nel pomeriggio del 1° novembre 1975. Compaiono alla fine della loro conversazione. Ma Pasolini non la riteneva conclusa. Si riprometteva di tornarci sopra il giorno successivo: «Ho una cosa in mente per rispondere alla tua domanda. Per me è più facile scrivere che parlare». Ma non ci fu più tempo. Nella notte venne brutalmente ucciso sulla spiaggia dell’Idroscalo di Ostia. Non si tratta solo di un omaggio alla figura del grande intellettuale in occasione del centenario, appena trascorso, della sua nascita. È piuttosto un’attualizzazione. Quelle sue parole, per quanto riferite a ben altro contesto, dopo quasi cinquant’anni descrivono meglio di molte altre lo stato d’animo diffuso e la condizione reale in cui siamo immersi. Come se la capacità che fu propria di Pasolini, la sua cifra in vita, di sentire il deteriorarsi delle cose e dei rapporti umani intorno a sé, di percepire con la ragione, di più, di avere il senso della inesorabile costruzione di un “ordine basato sull’idea di possedere e sull’idea di distruggere”, fosse stato proiettato in un tempo a lui futuro che coincide con il nostro presente. Siamo stretti in una morsa di eventi precipitati in rapida successione, senza soluzione di continuità, o addirittura contemporaneamente, che rende incerti, foschi, pericolosi i tempi, anche quelli prossimi, che abbiamo di fronte. Alla grande crisi economico-finanziaria si è aggiunta la pandemia del Covid, alla guerra, o meglio alle tante guerre dimenticate, si sovrappone il pericolo sempre più assillante di un conflitto nucleare megadistruttivo. E nessuno di questi novelli cavalieri dell’Apocalisse è stato ancora vinto e neppure disarcionato. Il Doomsday Clock (“l’orologio del giorno del giudizio”) ha indicato che mancano solo 90 secondi alla sovrapposizione fatale delle lancette, cioè alla mezzanotte della fine del mondo. -
La tempesta di Benjamin
Descrivendo l’”Angelus Novus” di Klee, Walter Benjamin ipotizzava una tempesta che avrebbe spinto l’angelo della Storia in un futuro vorace e sconosciuto. Quale futuro è pronto a impigliare le nostre ali e ad attirarci a sé? In un momento di preoccupante caos internazionale, Anna Maria Riviello convoca i protagonisti della storia europea per raccontare il processo di secolarizzazione dello Stato giunto a conclusione con l’avvento della democrazia, oggi attraversata da conflitti che ne lasciano presagire la profonda crisi, determinata dal prevalere sullo Stato-Nazione di poteri multinazionali. La speranza di mutare il presagio benjaminiano da un panorama di sole macerie a un orizzonte di pace è però ancora viva e si fonda sulle nostre comuni radici filosofiche, etiche, cristiane e umanistiche.