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Si tratta anche di te
Raccolta di poesie. -
Envols d'amour. Le Bernin: montage des arts et devotion baroque
Prefazione di Damisch d'Hubert. -
La confusion des langues. Autour du style indirect libre dans l'oevre de Pier Paolo Pasolini
Prefazione di Davide Luglio. -
Nous, les fils de la déconstruction. Essai d'éthique générative
Qu'est-ce que la générativité? A quelles conditions nos existences sont-elles génératives? Ce sont les questions auxquelles se propose de répondre cet ouvrage. Le parcours philosophique proposé engage alors une ré-exion à la fois ontologique et éthique; il développe l'idée qu'une compréhension des temps que nous vivons et du fonctionnement de la société est nécessaire pour des choix capables de promouvoir le bien des générations à venir. Ainsi, lien, transmission et institution sont les principales catégories dont se sert la générativité pour penser le renouvellement social. -
Corto Maltese et la poetique de l'étranger. Une enquête sociologique sur l'oevre de Hugo Pratt
Corto Maltese nasce nel 1967 dalla matita del grande disegnatore veneziano Hugo Pratt. A quasi cinquant'anni di distanza, Corto è diventato non solo un personaggio cult della migliore graphic novel europea, ma anche un vero e proprio mito letterario del '900, un antieroe che alla ricchezza preferisce libertà e fantasia. Stefano Cristante, in questo libro, oltre a rivivere i viaggi e le avventure del marinaio più ironico di tutti i tempi, si concentra su uno degli aspetti che rendono il suo personaggio quanto mai attuale: Corto Maltese è uno ""straniero"""", un apolide in perenne erranza. Non a caso, la sua figura unisce aspetto e carattere mediterraneo a una cultura anglosassone. Cristante, avvalendosi di un proficuo confronto con i principali sociologi del Novecento che hanno analizzato la figura dello """"straniero"""" (Sombart, Weber, Simmel, Park), mostra come la forza innovativa di Hugo Pratt consista proprio nella scelta di mettere in primo piano personaggi anomali e irregolari, solitamente relegati tra i """"cattivi"""" delle storie a fumetti. Edizione in lingua francese."" -
Parole et dialogue. De la pronominalité à l'engagement éthique: Rosenzweig, Buber, Levinas
Prefazione di Gérard Bensussan. -
Amour vache. Esthétique sociale en pays mursi (Éthiopie)
Prefazione di Philippe Descola. -
Les valeurs esthétiques du don
Postfazione di Alain Caillé. -
Islam inattendu-Islam inatteso
Declinare al plurale una civiltà e una tradizione religiosa che hanno quattordici secoli di storia e si estendono dal Marocco all'Indonesia (per non parlare della ""diaspora"""" musulmana in Paesi occidentali) dovrebbe essere la norma. Invece è spesso l'eccezione che conferma la regola di una visione monolitica, statica ed """"essenzialista"""" dell'islam. Nei suoi limiti, questo numero della rivista cerca di andare in un'altra direzione, senza trascurare alcune grandi questioni di attualità e senza evitare di accostarsi al Testo Sacro dell'islam... ma in maniera per così dire eccentrica, volutamente sottratta alle emergenze della cronaca, persino con qualche sconfinamento. """"Altro"""" e """"oltre"""" potrebbero essere la chiave di lettura dei contributi qui raccolti, del resto in sintonia con la stessa visione islamica (propria anche di altre religioni) che distingue ma non separa, anzi tiene in perenne tensione il """"qui"""" e """"ora"""" con la trascendenza e in prospettiva escatologica."" -
Voir le théâtre. Théories aristotéliciennes et pratiques du spectacle
La Poétique d'Aristote entérine-t-elle d'emblée, comme on le dit souvent, le divorce entre la parole poétique et le spectacle scénique ? Aristote n'aurait-il rien compris à la spectacularité du théâtre ? Ou bien s'agit-il d'un préjugé, tributaire d'interprétations et corrections du texte sédimentées au fil des siècles ? Pour y voir plus clair, cet essai entreprend de réinscrire la Poétique dans le projet philosophique d'Aristote, mais aussi de retracer l'histoire de sa réception à la fois chez les théoriciens et chez les praticiens du théâtre - en particulier ceux qui, entreprenant d'adapter sur scène OEdipe roi, ont dû se confronter à un problème imprévu : la tragédie érigée en modèle par Aristote ne contredit-elle pas la marginalisation du spectacle défendue par le classicisme ? Abordée sous la forme d'une enquête quasiment policière, cette traversée au coeur de la théorie occidentale du théâtre invite à prendre conscience que les héritages du passé peuvent conditionner inconsciemment nos interrogations présentes, mais aussi les éclairer. -
Cyclone. Journal d'une montagne russe. Ediz. a colori
Crescere a volte fa venire il capogiro: è un po' come essere sballottati dalle montagne russe più contorte del mondo. Lo sa bene Anabela, alle prese con una famiglia che non capisce cosa significa avere 16 anni nel 1973 ed essere innamorate del giovane giostraio appena arrivato in città. E che dire di Carla, con i suoi 13 anni e due eventi che le scombinano la vita: l'avvento della pubertà, che le riempie la pelle di foruncoli, e il crollo del muro di Berlino, che la catapulta nel mondo ""dei grandi"""". Per non parlare del misterioso M. e della sua vita da girovago al seguito del parco divertimenti di famiglia, in un mondo in cui sembra esserci sempre meno spazio per le attrazioni itineranti... Ed ecco Bernardo, esploratore urbano perennemente in viaggio per postare i video e le foto che realizza mentre si addentra nei vecchi luna park abbandonati. Età di lettura: da 13 anni."" -
Le champion du quartier. Se faire un nom dans la lutte sénégalaise
La lutte avec frappe est une passion nationale au Sénégal, les champions de l'arène y sont immensément populaires. Associant combats, danses et rites magiques, la lutte est un spectacle total à travers lequel la société sénégalaise se donne à voir. L'ouvrage s'appuie sur une enquête dans des quartiers populaires de Dakar et suit tous les acteurs de l'arène : les lutteurs, les marabouts qui s'occupent de leur «préparation mystique», les instances of?cielles qui encadrent les combats, les hommes d'affaires qui les organisent, les notables qui les parrainent. La réussite n'est pas qu'affaire de talent sportif: on ne peut devenir un champion sans le soutien matériel, moral et «mystique» de son écurie, de sa famille, de son quartier, de son village. En plaçant au centre de l'analyse la «popularité», valeur cardinale de l'arène, l'ouvrage propose une ré?exion plus générale sur la célébrité, un type de capital symbolique au coeur de la vie sociale au Sénégal comme ailleurs. -
La pensée poetante. Essai sur Leopardi
La pensée poétante de Leopardi n’est pas seulement une modalité cognitive, c’est aussi une façon d’être de l’écriture, qui unit raison et passion, méditation et chant. Une écriture sans protection, audacieuse, toujours en mouvement, qui déplace constamment le point d’observation : du sujet à la nature, de la sensation individuelle au rythme cosmique, des formes visibles et dominantes de la civilisation à un avant de la civilisation, à une antériorité lumineuse. Dans cette antériorité se disposent les figures de l’ancien, du primitif, de l’enfant et de l’animal : des figures dont l’énergie poétique, soustraite à tout regret, exempte de toute nostalgie, devient source d’interrogation. C’est ainsi que la subtile analyse d’Antonio Prete, devenue un classique des études léopardiennes, nous accompagne dans la lecture du “Zibaldone”. -
Don Giovanni or the inconvenient. Triptych of shadow second door--Don Giovanni o l'incomodo. Trittico d'ombra piega seconda
Don Giovanni elegge a luogo d'incontri amorosi una piazza: piazza questa che fu, in altri tempi, teatro di tortura e di morte. Per Don Giovanni la continua visione del monumento eretto nella grande piazza, in memo ria dell'uomo dal libero pensiero, costituisce una costante inquietudine una prova fantastica tremenda, che evoca timore, angoscia, terrore e orrore. L'immagine del monumento ligneo in bruciamento torna sempre in mente a Don Giovanni, tale da farsi per lui forma d'ossessione, cosicché alfine appare chiaro al sentire del grande personaggio I'inesorabile tragico epilogo di sua vita. Un gruppo di dieci persone, uomini e donne perseguitano Don Giovanni, inviso seduttore, l'intento manifesto della vendetta: di volta in volta vilipendono e deformano i suoi sensi, la font della facoltà d'amare, il fine di renderlo storpio di gusto, udito, odorato tatto e vista. Don Giovanni, deturpato nel corpo e umiliato nel pensiero erra per capitali del mondo, disperato, inca ace attualmente d'amare destinato alla morte. -
Cartographies of the unconscious. A new atlas for psychoanalysis
È difficile pensare alla psiche come a qualcosa di catalogabile e all'inconscio, di per sé sconosciuto, come a un territorio che possa essere ""cartografato"""" assegnandogli degli spazi ben definiti e tracciandone una mappa; eppure sappiamo che qualsiasi carta geografica, oltre che rappresentare luoghi e posizioni, è l'indicatore di percorsi possibili che permettono innumerevoli scelte. Mettendo in relazione diversi paesi e culture del mondo è ipotizzabile tracciare una mappa della psiche basata su interconnessioni e interferenze. L'immagine di un Atlante contribuisce a evocare il desiderio esplorativo che dovrebbe caratterizzare la diffusione della psicoanalisi nel mondo, ma anche la necessità di non perdere, nel continuo processo di ridefinizione e cambiamento, le coordinate che guidano il nostro discorso. Presentazione di Stefano Bolognini."" -
Cinema is a dream. New images and the principles of modernity
La nascita e la diffusione delle nuove immagini - fotografia, cinema, televisione-e video - hanno realizzato un'importante rivoluzione epistemologica: hanno orientato l'uomo contemporaneo ad assumere un atteggiamento fiducioso non solo nei riguardi dell'immagine ma anche nei riguardi del reale. Il sapere moderno che fece deflagrare le certezze dell'uomo in centinaia di verità relative è stato rimosso; il perfetto doppio del reale offerto dai nuovi media ha silenziosamente cancellato il dubbio verso la fedele restituzione della realtà in immagine, e, di riflesso, verso le manifestazioni del mondo esterno; è subentrato così un atteggiamento disponibile ad accogliere la supposta verità delle apparenze, offerta sia attraverso le immagini sia attraverso i fenomeni del reale. Questo atteggiamento fa sì che le potenzialità delle nuove immagini conducano lo spettatore a vivere un inganno estatico, che si realizza non solo nell'ambito della comunicazione, ma anche nell'ambito artistico. Per contrastare questa credulità, questa degradazione mentale, così definita da Joseph Conrad, diffusasi nella società contemporanea, necessiterà recuperare i principi e le tematiche del pensiero moderno nato nel Seicento. Un recupero, questo, che servirà non solo ad opporsi alle illusioni e agli inganni, ma anche per comprendere meglio la natura delle nuove immagini, le quali si dimostrano figlie delle modernità. -
Philosophical news (2016). Vol. 13
"Philosopbical News"""", rivista semestrale di filosofia, nasce dalla collaborazione di più studiosi a livello internazionale e da un intenso lavoro di redazione. Obiettivo della rivista è di favorire la ricerca e la riflessione con particolare attenzione al dibattito contemporaneo, in tutte le sue diverse manifestazioni culturali. Per questo, la redazione sollecita in modo particolare contributi attinenti al dibattito attuale, siano essi di carattere teorico o storico. I numeri, oltre ad essere composti da articoli e recensioni, ospitano anche interviste e resoconti di works in progress: con ciò si vuole ribadire l'attenzione per gli sviluppi recenti che contraddistingue questo progetto editoriale. Al tempo stesso si è scelto di privilegiare grandi temi, conferendo a ciascun numero un taglio monografico: è soltanto a partire dall'unità di cui il pensiero consiste nella sua origine, da un pensiero radicato nel terreno dell'esperienza e conscio della sua provenienza, che è infatti possibile uno sviluppo, un progresso, un lavoro capace di portar frutto con quella pacatezza poi assolta e trasformata dal """"nuovo"""". Così, l'armonia che talvolta trapela tra le pagine dei classici sembra poter divenire cardine di un lavoro sempre più proficuo." -
Nation, community, self. Female voices in Scottish theatre from the late Sixties to the present
From the late 1960s until the present day, a significant number of women playwrights have emerged in Scottish theatre who have made a pioneering contribution to dramatic innovation and experimentation. Despite the critical reassessment of some of these authors in the last twenty years, their invaluable achievement in playwriting, within and outside Scotland, still deserves more thorough investigations and fuller acknowledgement. This work explores what is still uncharted territory by examining a selection of representative texts by Ann Marie di Mambro, Marcella Evaristi, Sue Glover, Jackie Kay, Liz Lochhead, Sharman Macdonald, and Joan Ure. The three macro-thematic areas of the book - the rewriting of the Shakespearean canon; the representation of female communities and minorities; and the conflicts between the self and society - find significant and paradigmatic expression in their dramas. All seven writers examined in this book have explored new theatrical methods, introduced aesthetic innovations and opened new perspectives to engage with the complexities of national, community and individual identities. This study will surely contribute to wider recognition of their achievement, so that their work can never again be described as ""uncharted territory""""."" -
Beyond anthropocentrism. Thoughts for a post-human philosophy
Roberto Marchesini presents a timely proposal within post-human philosophy in order to overcome the centuries-long separation between human beings, non-human animals and technology. This book highlights the inspiring nature of the relationship with non-human beings – what Marchesini calls “Epiphany” – and how its enhancement can open new existential dimensions. Technology is also reinterpreted, no longer as a performative tool, but as a virus that infiltrates the human dimension and changes its predicates. Technopoietic events are not just the product of human intelligence, but they arise from an epiphany (a becoming alterity), thus positioning technology well within the ontological and somatic dimension of human beings. This book lays the foundations for a new and non-anthropocentric Humanism, which is able to recognize the essential role that non-human alterities have had throughout our history. -
On the darkness of the will
"For the will desires not to be dark, and this very desire causes the darkness"""" (Jacob Boehme). Moving through the fundamental question of this paradox, this book offers a constellation of theoretical and critical essays that shed light on the darkness of the will: its obscurity to itself. Through indepth analysis of medieval and modern sources - Augustine, Pseudo-Dionysius, Eriugena, Dante, Meister Eckhart, Chaucer, Nietzsche, Cioran, Meher Baba - this volume interrogates the nature and meaning of the will, along seven modes: spontaneity, potentiality, sorrow, matter, vision, eros, and sacrifice. These multiple lines of inquiry are finally presented to coalesce around one fundamental point of agreement: the will says yes, yet only a will that knows how to say no to itself, entering the silence of its own darkness, will ever be free."