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Fenomenologia empirica
Come la fenomenologia eidetica, quella empirica ha come oggetto la vita della mente, poiché a interessarla sono i mondi di significato che gli esseri umani vivono in un dato tempo e in un preciso contesto naturale e culturale. Con la differenza che mentre la fenomenologia eidetica osserva la vita della mente per afferrare l’essenza generale degli atti mentali o cogitationes, la fenomenologia empirica è interessata a cogliere la pienezza dei vissuti, ognuno da considerare nella sua singolare unicità. Vale dunque il principio husserliano: “Noi manteniamo lo sguardo fermamente rivolto alla sfera della coscienza e cerchiamo di vedere cosa vi si trovi di immanente”, ma mentre la fenomenologia eidetica cerca “l’essenza della coscienza in generale”, la fenomenologia dell’esperienza cerca l’essenza concreta di ogni vissuto della mente e a partire da queste essenze singolari concrete costruisce la conoscenza di un insieme di fenomeni senza trascurare quelle qualità non inscrivibili in un concetto generale. -
Tennis batte Cartesio. Sull'arte del diletto e la rivincita esistenziale
Una lettura filosofica del tennis, della sua storia, delle sue tecniche, dei suoi campioni, a partire dall'esperienza di tennista dell'Autrice. -
L'ideologia razzista. Genesi e linguaggio attuale
Un classico di una studiosa femminista che ha rivoluzionato la lettura dei fenomeni razzisti come pratiche di abiezione. -
Filosofia del rugby
Il rugby spiegato con i concetti della filosofia, attraverso grandi partite, personaggi, squadre famose. -
Vecchi e spazi di vita
"Ripensare la vecchiaia"""" è una sfida che si propone di andare oltre le tradizionali riflessioni sulla condizione anziana. È una sfida che vuole avviare un percorso di ripensamento collettivo da costruire sia con chi vive concretamente tale condizione, sia con chi ancora non vive tale condizione concretamente e che, quasi certamente, la vivrà e che oggi magari ha paura e, perciò, l'allontana, la nega. È un ripensare la vecchiaia che va alla ricerca di nuovi concetti e di nuovi strumenti che permettano di comprendere meglio, di entrare in questo 'mondo', che è cambiato e che cambia in continuazione, e di conoscere i suoi 'abitanti'. Ripensare la vecchiaia è un approccio interdisciplinare tra sociologia e psicologia che trova giustificazione in un dato che si constata, concretamente, ogni giorno: non esiste il vecchio, ma esistono tanti vecchi; e ognuno di costoro invecchia percorrendo una sua e unica storia di vita. La vecchiaia, intesa come risultato di una storia di vita, si va costruendo in un territorio inteso in senso lato, geografico, economico, sociale e culturale. È in quel territorio che i vecchi continuano a condurre la propria vita per cui è con loro che si devono costruire/ricostruire spazi di vita aperti in cui si possano cogliere occasioni di convivenza e di confronto intergenerazionale." -
Mikel Dufrenne. Matière, nature, poétique
Con questo numero, undicesimo e ultimo, consacrato a ""Mikel Dufrenne. Matière, Nature, Poétique"""", si conclude la stagione di """"Bachelardiana"""" rivista internazionale di Filosofia dell'Immaginazione, nata nel 2006 dal felice gemellaggio con i prestigiosi """"Cahiers Gaston Bachelard"""" e """"Bulletin de l'Association des Amis de Gaston Bachelard"""" diretti dagli Amici d'Oltralpe Jean-Jacques Wunenburger, Jean Libis e Maryvonne Perrot. Una rivista che, ideata da Valeria Chiore e Giulio Raio, è stata sostenuta, nel corso degli anni, dall'impegno di studiosi internazionali, non solo di Bachelard, ma di un'intera costellazione di filosofi in qualche modo legati al bachelardismo, quali Caillois, Dufrenne, Corbin, Eliade, Merleau-Ponty."" -
Non c'è cosa più dolce. Giovanni Pascoli ed Emma Corcos, lettere
La storia d'amore segreta tra Pascoli e Corcos, ricostruita narrativamente attraverso le lettere inedite tra i due. -
Il teatro delle marionette
Torna in libreria in una nuova edizione rivista, aggiornata e illustrata, il leggendario testo di Kleist. Pubblicato nel 1810 nei ""Berliner Abendblatter"""", """"Il teatro delle marionette"""" affronta in forma di dialogo il tema della """"grazia"""", inscrivendola in una provocatoria e sublime difesa della superiorità della marionetta su qualunque danzatore umano. Perché le volgari marionette degli spettacoli popolari sono """"antigravi"""", non conoscono l'inerzia della materia e al pari degli elfi non hanno bisogno del suolo se non per sfiorarlo. Ma le marionette non sono per Kleist solo simbolo di grazia, ma di una dimensione altra di esistenza, sono l'ultimo capitolo della storia del mondo libera finalmente dal peso della coscienza che grava sull'uomo."" -
La gioia del surf
Nel 1907 London scopre il surf alle Hawaii. Il richiamo è troppo forte e London comincia a cavalcare le onde con una tavola di legno. Il primo testo letterario sul surf. -
Amleto e Don Chisciotte
"La contemporanea apparizione del Don Chisciotte e dell'Amleto ci è parsa molto significativa. Riteniamo che in questi due personaggi si incarnino due peculiarità fondamentali e antitetiche della natura umana - le due estremità dell'asse attorno al quale essa ruota. Riteniamo che tutti gli uomini appartengano più o meno a uno di questi due tipi, che ognuno o quasi ognuno di noi assomigli a Don Chisciotte oppure ad Amleto. A dire il vero nell'epoca nostra sono molto più numerosi gli Amleto dei Don Chisciotte, tuttavia i Don Chisciotte non sono del tutto spariti"""". Tra questi si colloca l'Autore di questo famoso discorso pronunciato il 10 gennaio del 1860. Turgenev non ama gli Amleto, gli scettici che non trovano nulla, non inventano nulla e non lasciano nulla dietro di sé; Turgenev si colloca a fianco dei Don Chisciotte, animati dalla fede in un ideale, capaci di agire." -
La filosofia di Fabrizio de André
Fabrizio De André non ha una sua filosofia, è filosofia. Con questo presupposto il libro apre un inedito viaggio dentro il mondo del cantautore genovese, le cui opere fanno inevitabilmente sorgere domande sul senso delle cose fondamentali, sulle relazioni più importanti, sulla nostra stessa esistenza più di qualsiasi polveroso trattato di metafisica. Sono domande drammatiche e filosofiche allo stesso tempo, domande che ci risucchiano e ci mettono a nudo. Le sue canzoni, così rilette, diventano lo specchio che ci fornisce chiavi simboliche da interpretare, miti e modelli da pensare, personaggi unici che divengono matrici culturali e fonte di conoscenza per tutti noi. Questo libro vuol restituire la ricchezza di questi cammini: dall'antropologia del mondo marginale, in perenne lotta contro il potere, alla mitografia di una nuova cultura, leggera, pluricentrica, complessa, compassionevole. Una lettura, questa, che non è biografica, storica, politica, sociologica, letteraria, filologica: è filosofica. La filosofia di Fabrizio De André. -
Guerriglia nei castelli romani
“La mia speranza e il mio impegno sono oggi rivolti a far sì che l’odio dell’uomoverso l’uomo scompaia per sempre” (Pino Levi Cavaglione)Considerava, Pino, la Resistenza italiana “una delle più belle e nobili pagine dellastoria dei Paesi oppressi dal nazismo”. Ma per quanto riguarda il suo personalecontributo a questa pagina – che pure fu notevole – si tenne sempre lontano dallaretorica, fedele alla posizione identificata da Cesare Pavese nella sua recensione allibro: “Non predica, non fa lezione di storia o di eroismo, né a sé né agli altri” (Raffaele Mastrolonardo). Giuseppe Levi Cavaglione (Genova, 1911-1971) iniziò la sua attività politica nel movimentoGiustizia e Libertà e nel 1937 fu ospite di Carlo Rosselli a Parigi. Arrestato dal regime nel1938, venne sottoposto per cinque anni al confino e all’internamento. Liberatosi nel luglio del1943 alla caduta del governo Mussolini, nel settembre dello stesso anno abbracciò laResistenza nei Castelli Romani dove divenne responsabile militare di tutte le bande dell’area.Dopo la guerra tornò a Genova per riprendere la carriera di avvocato. Nelle deportazioninaziste perse i genitori e una decina di parenti della sua famiglia allargata. Morì suicida nel1971. Cesare Pavese definì Guerriglia nei Castelli Romani “un caso speciale” e “un libro distile”. Nel 1961 Nanni Loy diresse Un giorno da leoni, film sulla Resistenza il cui episodiocentrale è l’attentato al Ponte Sette Luci della ferrovia Roma-Formia, l’azione più eclatantecondotta dalle squadre partigiane guidate da Levi Cavaglione. -
Filosofia di «L’attacco dei Giganti»
«L’attacco dei giganti è una lettura del nostro presente fatto di ricerca, violenza e idiosincrasie. Irnprotagonisti sembrano intrappolati in un destino ineluttabile simboleggiato da mura che nonrndevono essere superate e spendono tutta la loro esistenza per spingersi il più lontano possibilernnella scoperta in qualità di membri del Corpo di ricerca, una delle tre divisioni dell’esercito dirnParadise. Cosa ricercano? La prima risposta è “come uccidere i giganti”. Il loro compito èrnesplorare il territorio fuori dalle mura per restituire terra, speranza e futuro a tutta l’umanità. Marnquesto non basta. Loro cercano in generale. L’obiettivo della ricerca, guidata dal “che cos’è?” dirnsocratica memoria, è la conoscenza del mondo. Ciò che li guida è la curiosità: chi sono i giganti,rncome vivono, qual è la loro anatomia, da dove vengono… Ma ogni risposta porta sempre più in làrngenerando nuove domande, in un ciclo potenzialmente infinito di ricerca. Per questo è ora dirnmettersi l’attrezzatura per il movimento tridimensionale e avventurarsi nella foresta giganterndelle domande filosofiche poste da questo manga straordinario». -
Come insultavano gli antichi. Dire la parolacce in greco e latino. Testi originali a fronte
L’insulto può essere considerato un vero e proprio genere, praticato fin dall’antichità. Questa piccola raccolta, realizzata saccheggiando i più grandi autori greci e latini, dimostrerà al lettore di oggi come anche le ingiurie e le espressioni oscene rientrino a pieno titolo nella nostra tradizione letteraria. -
Filosofia di Stranger Things
“Nessuna persona può rimuovere l’oscuro che intrama le nostre vite, il dolore che le costituisce, si può tutt’al più ambire ad arginarlo o risignificarlo con l’aiuto di altre persone. Come la narrazione di Stranger Things mette sempre in scena, non vi è verità se non nella relazione, non c’è forza d’azione se non nella collettività. E sebbene il buio freddo del Sottosopra non sembri poter essere annientato, esplorare le dimensioni che, come questa, sono senza luce permette di sviluppare confidenza con la complessità e così di imparare a riorientarsi nell’intreccio di male che caratterizza la realtà nel suo divenire”. -
Non posso, mio figlio ha calcio
Questa storia tra romanzo e autofiction parla di calcio, ma è il calcio prima del business, dei riflettori, dei diritti televisivi, delle superstar. Il calcio dei bambini, che sono ancora capaci di non permettere a nessuno di calpestargli i desideri, il calcio degli adolescenti, che stanno per oltrepassare la linea ma ci restano attaccati finché possono, un piede nel cinico mondo adulto, un altro incollato al pallone. Questa storia scritta da una mamma che segue il figlio a calcio parla di ragazzini, ma parla anche dei “grandi” che li accompagnano: congelati all’alba nei campetti di periferia, arrostiti sotto il sole di luglio. Insomma, questa storia parla di quel momento preciso nella vita di tutti in cui ogni cosa è ancora in bilico: il momento del gioco, tra passato e futuro, tra divertimento e nostalgia, tra il chiodo al quale appendere definitivamente le scarpe e il sogno da sognare forte, dentro il campo o sulle gradinate, quando viene la sera, e ancora non è tempo di tornare a casa. Gaia De Pascale, con toni ora ironici ora malinconici, ripercorre le vicende di una squadra di bambini che diventano grandi, e di grandi che ritornano bambini, mentre l’arbitro fischia e tutto sembra essere ancora possibile. -
Pues no soy mujer. The upheaval of singularity in Sor Juana Inée de la Cruz
As the several examples analyzed in this text suggest, sor Juana problematizes the age-old question of identity from within. This causes not only a disintegration of the structure of identity and of the process of identification, but also a breakup of the very structuralist ground upon which they stand. Presenting a subject that is semiotic, unplaceable, and untranslatable, and that functions along with a sex that is, in its turn, singular and excessive, entails a profound reshaping of identity politics beyond the sphere of the metaphysic of presence. Sor Juana interestingly configures a non-binary and fluid position for her subjectivity that even today can enter into a powerful dialogue with contemporary feminist theory. -
Filosofia da divano
Il divano è sacro, ed è la più grande invenzione di tutti i tempi. Sì, perché prima che il divano entrasse nelle nostre vite (dal XVIII secolo in poi) non esisteva alcun pretesto per rifiutarsi di lavorare e iniziare a rilassarsi. Anche perché il letto, con buona pace di Proust che lo usava come ufficio, è fatto per dormire. Il divano invece è la manifestazione terrena dell’idea metafisica di rilassamento. E non è un caso che si chiami proprio “divano”, per il piacere divino che comporta adagiarsi sui suoi soffici cuscini. Quella “a” al posto della “i” non deve far titubare: il primo uomo che si sedette su un divano, associando questo oggetto al divino, dette voce alla sua illuminazione. Ecco perché, come dice uno dei principi dell’ozio quale Emil Cioran: “Molti spiriti hanno scoperto l’Assoluto perché c’era un divano nei dintorni”. Un libro travolgente, comico e profondo, che ci invita a rimettere in discussione l’imperativo a produrre, a lavorare, a essere efficienti, e a prendere la vita con lentezza. “È l’inattività, la pace, l’ozio ciò che ricerca realmente l’uomo. Tanto è vero che i ricconi sono oziosi, siamo noi a continuare a lavorare per loro”. -
Operasofia. Filosofia dell'opera lirica
«Operasofia serve a raccontare un mondo come quello dell'opera e a farlo con semplicità e spirito critico avvicinando il pubblico nell'utilizzo di un linguaggio che resta moderno e attuale. Un libro come quello di Marco Guidarini intende arrivare a tutti ed è destinato soprattutto a quelli che l'opera non la conoscono o che pensano sia lontana dal proprio gusto e dalle proprie vite. Operasofia non vuole essere né un compendio accademico né un trattato specialistico ma piuttosto un manuale emozionale e uno strumento agile di consultazione. Ma è soprattutto una dedica intima oltre che un viaggio appassionante nell'affascinante storia di un mondo musicale che arriva fino ai nostri giorni in stato di grazia, dove il tempo, anche quello della pandemia, non ha scalfito la sua magia». (Dalla prefazione di Paolo Fresu). -
Jericho. Quaderno dall'inferno
Una saga fantasy horror ispirata a un gioco di ruolo. Si svolge in una città abbandonata, sperduta nel deserto del Nevada, dove è difficile fidarsi persino di chi sta al tuo fianco, ma dove, allo stesso tempo, è la fiducia della quale ha più sete l'essere umano.