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Di cosa hai paura?
Avvicinarsi alla magia significa abbattere barriere culturali, andare alla ricerca, scoprendo gradualmente la vita e la sua vera ragione: questo sembra essere il messaggio di Krstina Hanzic tra le pagine di questo libro. Ma cos'è la magia, al di là di una tradizione culturale e antropologica che da un lato la relega in irreali ambientazioni fantasy e dall'altro la vorrebbe costantemente dedita al lato oscuro? ""Di cosa hai paura?"""" propone un percorso individuale, una via privata verso una scienza che fonda le sue radici in una condizione mentale, attraverso una corrente filosofica che ha accompagnato da sempre le grandi religioni mondiali e la vita quotidiana dei popoli. Accosta la psicanalisi alla ricerca antica dell'uomo verso l'assoluto e il mistero della creazione."" -
Un maestro unico
La noiosa pulizia di una soffitta riserva a Cataldo Giosuè la sorprendente riscoperta di un vissuto importante e fondamentale, quello delle scuole elementari. Giosuè, a distanza di anni, non dimentica il suo maestro - un Maestro Unico, come ancora era in vigore negli anni Settanta - e ne ripercorre il ricordo, in quel pezzo di cammino fatto insieme. Più di tanti testi di pedagogia e didattica, il percorso del maestro Sergio Lucchetti, riscritto sapientemente dal suo alunno, ora avvocato, ci si rivela per quello che è: un'appassionata cavalcata attraverso le discipline che, nella sua originale interpretazione, cessano di essere sistema nozionistico, arido e demotivante e acquistano vita, generando curiosità e sapere. Una lettura godibile, che esce dagli stereotipi con cui di norma si guarda alla scuola e che, attraverso una scansione attenta di preziosi documenti di prima mano quali sono i quaderni, registra con fedeltà quell'avvenimento assolutamente originale che è l'apprendimento. Per una volta la scatola nera di quel che accade in classe si svela e rivela tutte le magie, i trucchi, più semplicemente, le dinamiche dell'insegnare e del conoscere. -
Palazzi, famiglie ostigliesi e Mondadori nel primo Novecento. Vol. 1
La storia di Ostiglia del primo Novecento si intreccia con la straordinaria vicenda imprenditoriale di Arnoldo Mondadori, che proprio dalla cittadina in riva al Po ha mosso i primi passi di un'avventura che continua ai giorni nostri. L'editore comincia infatti la sua attività acquistando in società una tipografia, la ""Sociale"""", situata nel centro storico ostigliese. Ma chi ha cresciuto il giovane Mondadori? Chi l'ha avvicinato al mondo del libro, e chi erano i suoi primi soci? Franco Chiavegatti mette a frutto anni di ricerca basata su una vasta documentazione d'archivio, ripercorrendo la storia di notabili, artigiani e commercianti che hanno creduto nel futuro di Mondadori fin dalla sua tenera età, come il droghiere Pinelli o il tipografo Manzoli. O come i soci Pasini e Soncini, iniziali compagni di viaggio della """"Sociale"""". Chiavegatti racconta anche la storia di quelle importanti famiglie che, in quegli anni, hanno contribuito a portare la modernità a Ostiglia, cambiandone il volto sociale e architettonico. Un libro corredato da tante immagini, che verrà seguito da un secondo volume."" -
Dal castello alla città. Archeologia, topografia e toponomastica di Bondeno dal 1300 al 2014
Bondeno è un importante centro della bassa pianura ferrarese: da sempre zona di acque e di confine, per secoli ha costituito un baluardo dello Stato Estense, con una struttura fortificata, dotata di castello, rocca e cerchia muraria. Elementi oggi quasi completamente scomparsi, che emergono tuttavia nella fisionomia dell'attuale centro abitato. Il castello di Bondeno (o castrum Bondeni) rappresenta tuttavia uno degli elementi scolpiti nell'immaginario dei suoi cittadini, e occuparsi del castello vuol dire studiare nel dettaglio anche i reperti di epoca medievale che riguardano il centro storico: su questo aspetto, soprattutto negli ultimi decenni, si sono fatte importanti scoperte, grazie agli storici, all'interpretazione dei testi antichi, al lavoro prezioso degli archeologi. Da queste premesse prende spunto il lavoro dei quattro autori, che ripercorrono in questo volume di pregio la storia urbanistica di Bondeno, la sua toponomastica e il rapporto sempre complesso con le acque, i fiumi e i canali, nel lungo periodo storico che comincia con l'inizio della signoria estense, alla fine del Duecento, fino ai giorni nostri. -
L' ultima sfida. Io, mio padre e la Sla
La vita, spesso, s'incammina lungo percorsi imprevedibili e spiazzanti. Talvolta, questi percorsi diventano così tortuosi, irti e infidi da sfiancare anche gli spiriti più tenaci e determinati. È lì, quando la strada si fa più dura, che si deve scegliere se accettare la sfida di credere che anche nelle vicende più dolorose valga la pena dare il meglio di se stessi o lasciarsi andare alla deriva, in attesa che lo sconforto prenda il definitivo sopravvento. La forte e singolare esperienza vissuta fino al 2004 in famiglia, a contatto con la Sclerosi Laterale Amiotrofica, ha spinto Fernando Luigi Barana a raccontare in questo libro i momenti più importanti ed emozionanti trascorsi accanto al padre affetto da questa malattia degenerativa. Una testimonianza che non abbraccia solo il lato medico-assistenziale della SLA ma anche l'impatto sociale che essa, come altre patologie degenerative, può avere. Nel libro, infatti, l'autore affronta questioni attuali offrendo ai lettori diversi spunti di riflessione su temi quali l'importanza della famiglia, delle strutture sanitarie, del contatto umano e dei valori personali che rappresentano i punti di riferimento principali della nostra esistenza. Cirillo, Gabriella e Fernando hanno deciso di raccogliere il guanto di sfida e impegnarsi nel dono reciproco di un amore incondizionato che non ha mai smesso di fare abbeverare le loro vite, spesso affaticate, alle fonti inesauribili della speranza. -
Garage diabolico
GarageDiabolico è la creatura a fumetti di Carlo Cianferoni, già art director, motociclista incallito e responsabile di GSSS, progetto per la guida sicura su strada. Racconta le vicende di Marco, biker incallito e casanova impenitente: un antieroe evidentemente idealizzato dalle migliaia di motociclisti che ogni fine settimana e nella stagione estiva affrontano in lungo e in largo le curve e i rettilinei della Penisola. Le storie del GarageDiabolico si sviluppano e si esauriscono di norma all'interno di una sola tavola, che equivale a un'unica pagina della rivista destinata a ricevere il fumetto (molte sono state pubblicate dalla rivista Café Racer). Una struttura narrativa di questo tipo è pertinente a un prodotto umoristico, ma il GarageDiabolico non è un fumetto comico, non per lo meno in senso stretto. Alcune storie sembrano addirittura poter evolvere in mirabolanti quanto fantastiche avventure, come alcune parodie ed omaggi a celebri film. Naturalmente nel GarageDiabolico l'eros recita un ruolo da protagonista: la moto diventa strumento di libertà anche sessuale, e un'estensione metafisica del protagonista nell'approccio all'altro sesso. -
Martin Mystère. Etnografo dell'impossibile
Dura ormai da 25 anni il rapporto tra Ferrara e Martin Mystère. ""Martin Mystère etnografo dell'impossibile"""" cerca di accontentare i molti collezionisti e appassionati dei fumetti """"educational"""" che, promossi o prodotti o curati dal Centro Etnografico Ferrarese dal 1989 ad oggi, vedono come protagonista e testimonial Martin Mystère, l'eroe dei fumetti, il detective dell'impossibile creato dallo sceneggiatore Alfredo Castelli per l'editore Sergio Bonelli. Mystère è un prodotto sofisticato, con un forte potere divulgativo: il detective dell'impossibile è stato ingaggiato in questi 25 anni per iniziative culturali, mostre, storie a fumetti create ad hoc per raccontare storie, misteri e vicende di un territorio. """"I misteri del Delta del Po"""", """"La ferrovia Suzzara-Ferrara"""", e moltissimo altro: in questa pubblicazione vengono riportate locandine, copertine, inviti, tutto il materiale iconografico. Compresi gli spin-off con Tanit, personaggio femminile creato per interagire con Mystère in terra estense. All'interno anche """"La fortezza degli uomini perduti"""", una storia mista a metà tra fumetto e fotoromanzo con tavole di Giancarlo Alessandrini."" -
Sordello Da Goito. Troubadour. Marte et Amor cun elo
Sordello è stato uno dei poeti trovatori di lingua provenzale più noti dell'Italia settentrionale. Musico e giullare, è stato alla corte di importanti sovrani italiani ed europei, dagli Scaligeri agli Angiò, che lo tennero sotto la loro protezione fino alla morte: personaggio di statura internazionaele, la sua fama giunse fino a Dante, che in un canto della ""Divina Commedia"""" (Purgatorio VI, 58-75) lo fece incontrare e abbracciare col conterraneo Virgilio. Nativo di Goito, a pochi chilometri da Mantova che gli dedica la sua piazza principale, la sua biografia rimane parzialmente avvolta nel mistero."" -
Governolo nel trecento
Governolo si trova in una delle posizioni più strategiche di tutta la Pianura Padana, alla confluenza del fiume Mincio nel Po: un luogo unico per le sue peculiarità ambientali, costruttive ed idrauliche, in cui la storia si è concentrata e stratificata. Parmigiani approfondisce un preciso periodo storico, il Trecento, che fece da cerniera tra il passato remoto del Medioevo e la nuova cultura del Rinascimento, in cui Governolo attirò a sé le migliori tecnologie costruttive e idrauliche dell'epoca La ricostruzione di quel periodo storico è resa possibile grazie alla documentazione che ci viene dalla cosiddetta corrispondenza dei Paesi, ovvero il complesso delle lettere spedite dai funzionari dei vicariati locali verso la Mantova gonzaghesca, capitale del territorio, nella seconda metà del Trecento: si tratta di circa 600 lettere, spedite nell'arco di dodici anni, che ci raccontano un territorio soggetto a continui cambiamenti e al centro di tanti episodi che ruotano in particolare attorno alle vicende della rocca, baluardo architettonico e militare di cui oggi rimangono poche tracce. -
Antifona d'ingresso
Paolo Moschini termina la trilogia poetica iniziata con Eterna Calamita e proseguita con Infinita Sinfonia. Antifona d'Ingresso si dipana su un doppio binario parallelo, personale e sociale, che attraverso la metrica dei versi di Moschini riflette e invita a riflettere su un'epoca, quella attuale, di difficile e complessa comprensione. L'anima profondamente spirituale della raccolta invita però a non disperdere energie nella condanna, ma a credere piuttosto nella speranza. -
Con la metrica del cuore
L'esordio poetico di Tersilla Federici arriva alla sua terza edizione, un risultato di notevole spessore per un genere letterario che notoriamente fatica più di altri ad incontrare il favore dei lettori. La metrica del titolo non inganni, qui non riguarda le regole per comporre versi secondo una successione di strofe, rime, assonanze o accentazioni. In questo caso la metrica del cuore è il modo in cui viene misurato lo scandire dei giorni della nostra vita, la consapevolezza dei valori sia del nostro mondo che di quello vegetale o animale, stellare o terrestre. Lo spettro degli interessi è assai vario: anche se in tante poesie vengono evocati spazi siderali, sogni, distese oceaniche, ci sono significativi approcci anche alla realtà crudele del nostro mondo, dalla tragedia di Sarajevo alla violenza sui bambini, fino all'amara e sofferta constatazione che ""sono più gli schiavi / che gli uomini liberi / al mondo"""". La raccolta lirica offre anche similitudini ardite, felici introspezioni, un mondo intimistico legato ai fenomeni naturali e all'amore per la propria terra."" -
Tra le ceneri della soffitta
L'esordio letterario di Rachele Bertelli ci invita ad affrontare un viaggio affascinante, caldo e oscuro, nei tormenti di un amore perduto, sognato, comparso e scomparso, vanificato, disciolto nel nulla eppure presente e vivo nel cuore della giovane autrice. Le poesie richiamano alla memoria tanti struggenti versi di alcuni noti chansonniers di lingua francese che invocano la persona amata a non lasciarli, che si chiedono che ne sarà del loro amore e altri pensieri cantati sulle stesse corde. Eppure la vena personale di Rachele Bertelli sfocia in tante immagini originali che spesso con le loro chiuse fulminano il lettore tanto sono improvvise e impreviste. ""Tra le ceneri della soffitta"""" ci racconta in fondo Rachele Bertelli, una piccola e parziale autobiografia lirica raccontata con spontaneità e sincerità."" -
Pietroadamo De' Micheli. Teofilo Folengo
Il nono volume della collana Mantua Felix racconta le vite di due grandi personaggi mantovani: uno semisconosciuto, Pietroadamo de' Micheli, l'altro mal conosciuto e spesso frainteso, Teofilo Folengo, noto come Merlin Cocai. Si tratta di due veri primati mantovani: Pietroadamo introdusse l'arte della stampa a Mantova chiamando nella città ducale i maestri germanici, Folengo fu il sommo poeta macaronico, con Ludovico Ariosto e prima di Torquato Tasso vanto della letteratura italiana del Cinquecento. Pietroadamo de' Micheli nacque a Mantova nel 1440, e dopo aver conseguito a Ferrara la laurea in giurisprudenza decise di tornare nella sua città per stampare libri, aprendo di fatto la prima tipografia mantovana nel 1472 e stampando preziose edizioni del Decamerone e della Divina Commedia. Teofilo Folengo è un autore di primo piano nel panorama dei cosiddetti ""minori"""" della letteratura italiana del Cinquecento: poeta colto ed estroso, fu il creatore del macaronico, linguaggio stravagante ma perfettamente codificato che con grande ironia permise a Folengo, con lo pseudonimo di Merlin Cocai, di porsi come contraltare all'aristocrazia letteraria umanistica."" -
Astrolabio
La seconda raccolta poetica di Fiormaria Perdomini è un omaggio alla natura e alla terra, la sua terra, quel lembo di pianura padana tra l'Oglio e il Po, un'arcadia del tempo e dello spazio. Un testo fatto di scrittura e pittura parlante, slancio vitale di immagini proiettate dalla fantasia, una poesia del tempo che riscrive lo spazio della pianura. ""Astrolabio"""" è il grande racconto di un paesaggio dominato dalla luna, che si fa teatro di luci, colori e atmosfere, animato dalla sontuosa scenografia del coro delle stelle: l'inafferrabile tonalità spirituale di una pianura quasi perduta e ritrovata nel sogno poetico di Fiormaria Perdomini."" -
Il manichino e i suoi paesaggi
È praticamente impossibile stabilire una data di nascita del manichino, anche se le testimonianze scritte ci parlano di tradizioni presenti già in epoca celtica e romana: un oggetto fortemente simbolico che appare da sempre connesso alla storia dell'uomo, alla tentazione del simulacro umano, al sogno dell'immortalità. ""Il manichino e i suoi paesaggi"""", in una raffinata cornice tipografica, racconta in lingua italiana e inglese la storia del manichino dalle sue origini, aprendo una finestra su paesaggi inaspettati in cui questa figura consueta eppure misteriosa ha trovato, nei secoli, le più diverse collocazioni. Una grande raccolta iconografica che pesca nella moda, nella devozione religiosa, nella scienza, nello spettacolo, nella pubblicità, nell'arte, in cui il manichino ci somiglia, ci sostituisce, parla di un'epoca, di un ideale di bellezza. Popola un mondo espressivo di altri """"noi"""" insieme a bambole, androidi, automi, maschere, marionette e burattini. E, come in uno specchio, ci riflette e racconta a sua volta la nostra storia."" -
Mantova beat & bit
Quella che viene raccontata in queste pagine è una storia tutta mantovana che unisce gli anni Sessanta, quelli ruggenti della musica beat, con l'epoca attuale in cui il bit informatico è diventato sempre più l'unità di misura dei nostri pensieri. Nell'intervallo che separa i due periodi si collocano le venti e più testimonianze raccolte da Fabio Veneri, che mostrano evoluzioni e permanenze sul territorio virgiliano e il bisogno costante di ogni generazione di esprimersi con un linguaggio proprio all'interno di spazi di condivisione creativa. ""Mantova Beat & Bit"""" è un fiume carsico di storie appassionanti e immagini inedite, di volti noti e di voci emergenti, di circoli, ricircoli e circoletti, di movimenti artistici sotterranei, di quelle sacche di creatività presenti nel mantovano che un osservatore attento come Pier Vittorio Tondelli, già negli anni Ottanta, aveva rilevato."" -
Musica e madrigali al tempo di Vincenzo Gonzaga
Nell'aprile del 1588, a pochi mesi dall'ascesa al potere di Vincenzo I Gonzaga, ventiquattro musici di origine mantovana, per volontà del nobile Alfonso Preti, si prestano ad un progetto compositivo comune realizzando una pubblicazione dal titolo ""L'amorosa caccia"""". L'opera, costituita da ventiquattro madrigali a cinque voci, seppur riscuota al momento un discreto successo, lentamente viene dimenticata, lasciando traccia di sé solo in alcune citazioni. Il libro di Stefania Lanzo vuole riproporla, ripercorrendone le vicende e interpretandola come un reperto musicale in cerca della propria storia, dei propri autori, della propria voce. Il tentativo di rispondere ai molti quesiti che l'opera pone, diviene spunto per svelare un tessuto pulsante di relazioni tra corte, chiesa, accademia e musici, offrendo l'opportunità di tracciare in un quadro organico aspetti significativi del pensare e del fare musica nella Mantova di fine Cinquecento."" -
Il Cappellano Maggiore
Rodolfo Signorini cura l'ennesimo capolavoro di storia mantovana: la ristampa anastatica del manoscritto di Lodovico Franchetti ""Il Capellano Maggiore"""", 128 pagine di scrittura e decorazione manuale redatte dal 1682 al 1699 che descrivono il complesso insieme dei cerimoniali religiosi previsti nella Basilica Palatina di Santa Barbara, oltre che nelle principali chiese cittadine, che contemplavano la presenza di principi, prelati e nobiltà. Un documento di storia gonzaghesca dal valore inestimabile, che testimonia anche la vicinanza della famiglia ducale alla reliquia del Preziosissimo Sangue, spesso richiamata nei complicati passaggi liturgici. Il volume è raccolto in un cofanetto che comprende un saggio con la trascrittura integrale del manoscritto originale."" -
Senza limite alcuno
Senza Limite Alcuno, in una parola: SLA. Che a sua volta è l'acronimo di una grave patologia degenerativa, la Sclerosi Laterale Amiotrofica. A Marco Sguaitzer la ""stronza"""" - come la chiamava Stefano Borgonovo - viene diagnosticata nel 2008 dopo una vita intensa fatta di sport, tanta amicizia, una costante e insaziabile curiosità del mondo e delle persone. Una sete di vita che non si estingue e che impregna le pagine di questo libro, scritto nel giro dell'ultimo anno: pensieri, ricordi, post pubblicati sul suo blog, racconti brevi e autobiografici che ci immergono lentamente nell'esistenza di Marco, un uomo che non ha alcuna intenzione di abbandonare la via della speranza. Senza Limite Alcuno non è infatti il racconto della malattia, e non è nemmeno un malinconico album dei ricordi: è piuttosto un manifesto per la vita, scritto da un abile narratore che ci parla dal suo cono d'ombra, che ci restituisce il suo mondo dipingendolo talvolta con colori forti e talora tenui, in costante equilibrio tra profondità e leggerezza."" -
Storici incontri a Polirone
Il quarto appuntamento con le cronache polironiane di Oscar Piva ci offre un altro spaccato della ricchezza culturale e sociale di San Benedetto Po: personaggi popolari, uomini politici e cardinali; e poi l'accattivante racconto di eventi, ricerche genealogiche e memorie storiche che disegnano il profilo nobile di un'antica comunità in riva al Po.