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Io e Mrs Pennington
Ambientato nella Londra di pochi anni fa, che il rincorrersi degli avvenimenti del nostro tempo ci fa sembrare già lontana o addirittura senza tempo, ""Io e Mrs. Pennington"""" ripropone un dilemma antico quanto l'uomo e a cui nessuno, nemmeno Sigmund Freud, sembra avere trovato una risposta definitiva: perché sogniamo? I sogni portano Davide Rossero in un mondo arcano, nascosto nel profondo dell'anima, dove il bene e il male combattono la battaglia di un'intera vita e i ricordi giacciono in attesa di essere liberati dalla loro prigione e di rivelarsi nella visione onirica. La sottile divisione tra il sogno e la veglia diventa a un tratto impalpabile: è vano fuggire l'inquietante presenza di un uomo misterioso che lo bracca perfino a Londra, dove ha sperato di trovare quiete. È nel sogno che ci viene rivelata la nostra vera essenza, come ben sa Mrs. Agatha Pennington, padrona di casa di Davide, incontrata un giorno di vento davanti alla Royal Albert Hall."" -
Operazione blueprint
Un taccuino nero con codici criptati attraversa la Russia comunista sopravvivendo ai suoi presidenti e al disgelo. Un uomo, depositario di infiniti segreti e mente di raccapriccianti stragi, continua imperterrito a seminare morte in nome di qualcosa che la Storia sta già disconoscendo. Omega completa la sua serie di tragiche performance in uno scenario politico profondamente cambiato; non è cambiata, invece, la ruota che fa muovere il mondo e che non conosce confini, ideologie o colore della pelle. In un romanzo che raccoglie quasi cinquant'anni di storia moderna, intrecci a prima vista paradossali acquisiscono lentamente un contorno nitido e, sebbene nulla possa suffragare l'ipotesi di partenza, non vi è nulla, in realtà, che la possa negare. -
Il pretesto fantastico. Indagine su un enigma letterario
Cos'è il fantastico letterario? Da tempo gli studiosi cercano di rispondere a questa domanda senza trovare definizioni soddisfacenti e condivise. Per questo a un certo punto l'hanno riformulata in questi termini: come funziona il fantastico? Chi volesse conoscere la risposta a questa seconda domanda dovrebbe armarsi di buona volontà, e affrontare la sterminata bibliografia che si occupa dell'argomento. Questo libro non intende rispondere né alla prima né alla seconda domanda. Esso piuttosto, e per la prima volta in modo organico, cerca di rispondere a un altro interrogativo, che può essere formulato così: perché il fantastico continua a interessarci e, soprattutto, perché continua a interrogarci? Il compito che si pone non è dunque quello di interpellare il fantastico affinché sveli la sua natura enigmatica, ma di interpellare la nostra conoscenza, e la nostra stessa esistenza, affinché giustifichino il loro interesse per il fantastico. -
La fabula bella. Una lettura sociologica dei «Promessi sposi»
È lecito trattare un testo sacro come i ""Promessi Sposi"""" alla stessa stregua di un romanzo di consumo? Quello che esce da queste pagine di osservazioni è un romanzo completamente nuovo, immerso nella tradizione culturale europea, di cui Manzoni ebbe profonda esperienza, liberato di tutti gli orpelli limitatori che lo hanno reso un fardello fin troppo indigesto ai nostri studenti. Tanto che ne è stata proposta la declassazione da libro di testo obbligatorio a lettura opzionale. """"La fabula bella"""", a vent'anni di distanza dalla prima edizione, mantiene inalterato il suo valore. La sua capacità insuperata di svelare il meccanismo del romanzo più letto dagli italiani (più per dovere che per piacere), senza tener conto delle convinzioni, senza complessi d'inferiorità, senza i gravami di due secoli di critica assodata. Una lettura """"libera"""" che ha il pregio di mettere in evidenza le sue qualità all'interno di una lunga tradizione che parte dall'antico """"romance"""" greco e si rinnova quotidianamente nella narrativa di genere."" -
Stella e corona. Sogni, utopie e brogli elettorali nella democrazia elettorale italiana (1946-2011)
La storia di questi ultimi anni dimostra che, rispetto alle nobili intenzioni dei Costituenti, poste a fondamento della ritrovata democrazia, il sistema politico sta lentamente degenerando verso una deriva oligarchica, con la sostituzione di un'elite con un'altra, dal partito unico, all'unica congrega. Gli elettori sentono questo sistema come una campana rotta, per questo si allontanano sempre più dalle urne. Altro che ""fatica del voto"""", la fatica è quella di sopportare l'evidente esproprio di sovranità popolare attuato con il Porcellum, senza che tale sacrificio abbia portato alcun beneficio. Con la scusa della """"governabilità"""" tutta l'attenzione è dedicata alla messa a punto di nuovi meccanismi di trasformazione di voti in seggi, mirati unicamente alla conservazione del potere. Contro tale nefasta impostazione gli Autori hanno messo a punto delle linee guida, nella scia tracciata da Gianfranco Miglio, per ritornare sulla retta via della """"democrazia rappresentativa"""" e riportare la sovranità al popolo, con una proposta innovativa di sistemi elettorali per il Parlamento e il Governo."" -
L'opera d'arte all'epoca della sua precarietà. Ediz. illustrata
Questo lavoro trova le sue motivazioni in una serie di fattori, di diverso tipo e livello, che tuttavia cospirano a rendere particolarmente precario il riconoscimento di ricerche artistiche diverse da quelle che sono offerte da un mercato d'arte controllato da un numero esiguo di decisori: offerte che per lo più ripetono da ormai un quarto di secolo, in forme estenuate o ""provocatorie"""" temi e soluzioni gloriosamente affrontate dalle avanguardie storiche degli inizi del ventesimo secolo. Le difficoltà per così dire estrinseche connesse ai fattori che qui sono stati indicati si connettono a sicure difficoltà interne della ricerca artistica contemporanea che fra l'altro raramente propone opere """"possenti"""" come quelle che segarono la vicenda artistica internazionale sino agli anni Ottanta. Una riflessione organica oggi troppo rara su questi temi appare dunque di speciale urgenza."" -
Breve storia del Risorgimento
Per duemila anni l'Italia ha portato in sé un'idea universale, capace di riunire il mondo, [...] frutto della vita del mondo: da principio quella romana antica, poi la papale. I popoli cresciuti e scomparsi in questi due millenni e mezzo in Italia comprendevano che erano i portatori di un'idea universale, e quando non lo comprendevano, [...] lo sentivano e lo presentivano. [...] La scienza, l'arte, tutto si rivestiva e penetrava di questo significato mondiale. Ammettiamo pure che quest'idea mondiale, alla fine, si era logorata, stremata ed esaurita, ma che cosa è venuto al suo posto, per che cosa possiamo congratularci con l'Italia, che cosa ha ottenuto di meglio dopo la diplomazia del Conte di Cavour? È sorto un piccolo regno di second'ordine, che ha perduto qualsiasi pretesa di valore mondiale, [...] un regno soddisfatto della sua unità, che non significa letteralmente nulla, un'unità meccanica e non spirituale e per di più pieno di debiti non pagati e soprattutto soddisfatto del suo essere un regno di second'ordine. Ecco quel che ne è derivato, ecco la creazione del Conte di Cavour."" (Fëdor Dostoèvskij)"" -
Azzurri di mare e vele errabonde. Breve antologia della narrativa pescarese (1887-1987)
Il filo conduttore dei racconti qui raccolti è quel ""genius loci"""" che appare emblematicamente nel titolo, tratto dal romanzo storico dello svizzero Conrad Ferdinand Meyer Die Versuchung des Pescara (1887) (""""La tentazione del Pescara""""), che evoca il passato remoto della città. Tra gli autori presenti nella raccolta è naturalmente D'Annunzio con """"La contessa d'Amalfi"""", vasto affresco della Pescara fine secolo, e non manca Flaiano con alcune annotazioni locali ripescate dalla sua Traccia di autobiografia, che sembrano racconti in nuce. Ma ci sono anche autori meno conosciuti, benché di alto livello letterario, come Luigi Antonelli, o dimenticati come Vincenzo Bucci, la cui lunga novella, """"La ghirlanda"""", uscita in due puntate su """"L'illustrazione Abruzzese"""", è il pezzo forte di quest'antologia. I testi, che non vanno oltre il 1987, formano come una cronologia ideale della città, trasformatasi nel corso di una secolo da borgo di pescatori in capoluogo e finalmente nel centro più popoloso della regione."" -
Le origini esoteriche del modernismo. Padre Gioachino Ambrosini e la teologia modernista
Tra la fine dell'Ottocento ed i primi anni del Novecento si sviluppò una corrente di rinnovamento religioso e di pensiero, il Modernismo, che voleva realizzare una sintesi tra teologia cristiana e filosofia moderna, pretendendo di ""ammodernare"""" i principi dottrinali e morali del cristianesimo. Il presente studio esplora le origini esoteriche del movimento modernista, riscontrabili nello gnosticismo e nell'occultismo. In particolare prende in considerazione il volume """"Occultismo e Modernismo"""" (1907) del gesuita Gioachino Ambrosini, in cui si presenta una sintesi di tutto il movimento modernista attraverso una serie di lettere indirizzate """"ad Alfredo"""", simbolo di ogni giovane cattolico che padre Ambrosini vuole salvare dall'errore modernista invitandolo, oggi come allora, a rimanere fedele a Cristo ed ai principi eterni ed immutabili della Chiesa Cattolica. L'autrice analizza anche altre produzioni letterarie dell'epoca, come """"Il Santo"""" (1905) di Antonio Fogazzaro, definito """"il romanzo del movimento"""" e i documenti pontifici che arrrestarono rapidamente l'espandersi di tale multiforme eresia."" -
L'Euro contro l'Europa. Vent'anni dopo il Trattato di Maastricht (1992-2012)
La storia della costruzione europea ha una sua tappa decisiva nel Trattato di Maastricht, che prende il nome dall'accordo stipulato nel dicembre 1991 nel Consiglio Europeo tenutosi nella cittadina olandese di Maastricht e poi solennemente ratificato nel febbraio del 1992. Il Trattato di Maastricht creava una nuova entità sopranazionale, l'Unione Europea, avviando la realizzazione di una ""moneta unica"""" e di una Banca Centrale Europea. L'Euro entrò in vigore il 1° gennaio 1999 in 11 dei 15 Paesi dell'Unione Europea, segnando la prima rinuncia alla sovranità delle nazioni europee, destinate ad essere completamente esautorate dal potere di Bruxelles, attraverso una rigida concatenazione di cause e di effetti. Il progetto europeista di Maastricht ha avuto, fin dall'inizio, un inflessibile critico nel prof. Roberto de Mattei che, fin dal 1990, ne descriveva i pericoli. A vent'anni di distanza, il suo libro ripercorre criticamente le fasi centrali di un processo che ha avuto la sua ultima espressione nel governo tecnocratico di Mario Monti."" -
Il paradosso italiano. La povertà di un paese ricco
Senza voler alzare bandiera a favore della citazione del ministro Francesco Saverio Nitti, nell'imminenza del primo conflitto mondiale: ""Roma è la sola città medio-orientale priva di un quartiere europeo"""", né a sostegno dell'affermazione di Umberto Zanotti Bianco, illustre meridionalista, che definisce il Mezzogiorno d'Italia come """"uno sfasciume pendulo sul mare"""", non si può evitare una riflessione sui paradossi della nostra Italia, tali fin dalla sua costituzione. Società antichissima e Stato unitario di appena un secolo e mezzo, per trenta secoli fu rurale e artigianale e diventò di colpo, in poco più d'una generazione, società industriale: secondo le leggi dell'aerodinamica non potrebbe volare, ma vola nonostante tutto, come disse uno spiritoso economista americano a proposito del calabrone. A 150 anni dalla sua unificazione l'Italia attende ancora quella lucidità condivisa, da Bolzano a Palermo, che non piove dalle nuvole, né va ritenuta un dono delle circostanze. Queste pagine sono una riflessione su un tema al contempo affascinante e inesauribile."" -
Il racconto della realtà
La realtà, che una parte, anche autorevole, della critica ha cercato di ""espellere"""" dal fatto letterario, impone sempre la sua presenza """"ingombrante"""". L'opera letteraria si configura, allora, come """"racconto della realtà"""", vista nella sua """"multiformità"""". I saggi del presente volume si possono considerare come un viaggio in più tappe attraverso le opere di alcuni scrittori italiani, dell'Ottocento e del Novecento, che hanno rappresentato il reale nella sua dimensione """"prismatica""""."" -
Ipotesi di complotto. Paranoia e delirio narrativo nella letteratura americana del Novecento
La teoria del complotto è la sostanza narrativa di gran parte della grande narrativa americana del Novecento. L'idea di una rete fittissima di avversari del modo di vivere americano che si sono annidati al suo interno per sabotarla e distruggerla contraddistingue tanto una serie molto inquietante di vicende politiche verificatesi fin dagli albori della ""nascita della nazione"""" statunitense, quanto la letteratura che viene scritta e pubblicata, specialmente nel dopoguerra. Attraverso la ricostruzione della fortuna di questo tema in autori importanti e germinali del Novecento americano (si va da William Burroughs a James Ellroy passando attraverso Thomas Pynchon, Don Delillo, Kathy Acker, Philip Roth e in ambito fantascientifico Philip K. Dick, senza trascurare l'apporto del cinema, in particolare il celebre Dottor Stranamore di Stanley Kubrick), il tema viene condotto a mano a mano fino al suo nocciolo psicologicamente e sociologicamente più rilevante: la paranoia americana come """"spirito della nazione"""" con tutte le tragiche conseguenze che essa ha comportato e che ancora attualmente comporta."" -
La spiritualità cristiana dall'antichità alla modernità
Questa ""corsa"""" attraverso le centinaia di rivoli confluenti nel gran fiume della bimillenaria spiritualità cristiana, è stata suggerita dalla viva esperienza pastorale di don Ennio Innocenti che si è occupato di direzione spirituale in parrocchie, in movimenti apostolici, in circoli di professionisti, di militari, di studenti e di artisti. Egli ha constatato che offrire un inquadramento storico facilitava alle più varie categorie di persone la consapevolezza di essere in una tradizione e di connettervisi liberamente secondo la propria ispirazione. Dall'apprezzamento che via via suscitava l'offerta è stato spinto a completare la presente """"cornice"""" d'una realtà che è ben viva, una realtà """"nostra"""", polivalente e cattolica, italica ed europea, ascetica e insieme mistica, ma sempre misurata con l'adesione all'unica rivelazione cristica e con la pratica anche sociale della carità che ne è l'anima."" -
Socialismo, calcolo economico e imprenditorialità
Il crollo dei regimi comunisti nei Paesi dell'Europa dell'Est sembra aver dimostrato, ai più, che la pianificazione economica in una società complessa è qualcosa di praticamente irrealizzabile. Nell'era post-1989, in sintesi, la pubblica opinione è persuasa che non ci sia sviluppo economico senza libero mercato. Il libro di Jesús Huerta de Soto, pubblicato per la prima volta nel 1991, analizza la conflittualità tra pianificazione e free market da una prospettiva teorica, dimostrando che il crollo delle repubbliche socialiste era inevitabile dal punto di vista teoretico, contrariamente a quanto pronosticato, ancora nel 1989, da economisti come Paul Samuelson. Huerta de Soto affonda la sua analisi nelle radici del dibattito sul calcolo economico socialista, che ha il suo culmine con il contributo di Ludwig von Mises nel 1920. -
La cosmovisione di Giuseppe Sermonti. Atti del Convegno (Roma, 27 ottobre 2011)
Giuseppe Sermonti, biologo di fama internazionale, autore di molti libri, direttore di varie riviste, cattedratico in varie Università, è genetista tra i più citati e discussi, certo tra i più originali e geniali. Il Sindacato Libero Scrittori Italiani gli ha dedicato in ottobre 2011 una intera giornata di studio affidando le relazioni ad un gruppo di studiosi di punta, animatori della Fraternitas Aurigarum Urbis (un'associazione di diritto ecclesiastico ben presente nel dialogo culturale con un centinaio di pubblicazioni). La presente silloge degli ""Atti"""" di quel convegno è senz'altro una base valida per ulteriori approfondimenti della complessa opera di Sermonti: il libro, infatti, presenta tutti gli aspetti delle ricerche sermontiane (fisica, chimica, biologia, filosofia, teologia, letteratura) e mentre focalizza particolarmente le chiavi dell'interpretazione sermontiana dell'evoluzione biologica è anche attento alla sua personale evoluzione spirituale la quale, pur avendo maturato l'approdo alla Trascendenza Divina, è ancora in una fase di ulteriore conquista."" -
Ricordi di Parigi
La riproposta dei ""Ricordi di Parigi"""" di Edmondo de Amicis, autore, pedagogista e in qualche modo educatore non solo del pubblico post-unitario a lui contemporaneo, ha il significato di una ricerca testuale della letteratura di viaggio e della riappropriazione delle nostre origini storico-culturali in un momento in cui il ripristino di un sistema di valori a cui fare riferimento sembra necessario. Viaggio, dunque, non solamente fonte di svago e diletto, né evocativo di emozioni che pure ne costituivano le premesse, ma piuttosto come resoconto, occasione di analisi e confronto, spunto per nuove conoscenze, per curiosità intellettuali. La scelta di Parigi è chiaramente la risposta alle richieste di un pubblico desideroso di scoprire la sua natura sfaccettata: """"cloaca"""" e """"ventre"""", città del piacere e delle scoperte scientifiche, delle cattedrali e delle grandi architetture medievali; sorridente, invitante, cocotte sulle rive placide della Senna romantica dei bateaux-mouches."" -
Il fantasy in Italia
Il genere fantasy viene inteso come risultante dall'unione di due altri generi quali la fiaba e l'epica, rimasti in secondo piano o dimenticati nella cultura recente, ma oggi riportati a vivere in una nuova veste. Vengono studiati gli influssi positivi, e pure le possibilità di aberrazione possibili attraverso un uso distorto del nuovo genere. Si esamina dalla sua origine l'epica cavalleresca medievale e rinascimentale italiana, fino al suo tramonto durante il XVI secolo, e quindi il sorgere e prosperare della fiaba in epoca barocca, la sua trasformazione didattica alla fine dell'Ottocento, quindi il sorgere del genere fantasy, iniziato ad affermarsi in Italia nell'ultimo trentennio del XX secolo. La panoramica sulle tendenze attuali del fantasy italiano tiene conto anche delle produzioni nelle arti musicali, del fumetto, e del nuovo fenomeno mondiale del gioco di ruolo, applicazione pratica e immedesimante delle tematiche e del mondo epico-fiabesco scaturito dalla fantasia di J. R. R. Tolkien. -
Nuvole rosse sotto il mare. Ortona, inverno 1943
Sullo sfondo di una città martoriata che urla il suo dolore ogni giorno più forte, l'amore tra due giovani riesce a tenere in vita le rispettive famiglie, alimentando così una speranza di libertà che sembra a tutti irrealizzabile. Intanto il destino gioca con gli eventi crudi della guerra, davanti al coraggio di un caporale canadese che spinge i suoi uomini a combattere in prima linea e all'inquietudine di un soldato tedesco che si scontra con le illusioni di gloria dei suoi camerati, smaniosi di ricacciare indietro l'avanzata delle truppe alleate. Tra battaglie e macerie, le loro sorti si tesseranno con la storia, l'unica e sola che potrà, inevitabilmente, scriverne l'epilogo. Ma la ferita ha lasciato il suo segno e non accenna ancora a rimarginarsi, forse perché a molti sconosciuta o peggio, dimenticata. -
Le radici dell'utopia. L'incompatibilità tra utopia e giudizio cristiano
L'utopia è un'idea innocua? Assolutamente no. Essa ha sempre generato sangue... e non a caso. In questo libro si parla delle radici filosofiche dell'idea di utopia. Ne viene fuori un risultato che pochi conoscono: l'utopia è strutturalmente antiumana. Per due motivi. Il primo: perché si pone volutamente al di fuori dell'ordine naturale. Il secondo: perché deve necessariamente poggiare su un delirio dell'immaginazione. Da qui un'incompatibilità irrisolvibile tra l'idea di utopia e la filosofia naturale e cristiana.