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Nel nome di Norma. Norma Cossetto, la tragedia dell'Istria e altre vicende a Trieste e sul confine orientale italiano
Norma, studentessa istriana di ventitré anni, viene seviziata e gettata agonizzante in una foiba nella notte tra il 4 e 5 ottobre 1943 da una banda di partigiani comunisti seguaci di Tito, è il simbolo del martirio di tutto il popolo del confine orientale italiano. Fiore strappato dalla zolla, quando era sul punto di sbocciare. La sua sarà purtroppo solo l'inizio di una tragedia che mieterà, alla fine della seconda guerra mondiale, migliaia di vittime innocenti, colpevoli solo di sentirsi italiane e di rifiutare l'imposizione del credo comunista. Qui parlano i testimoni, facendo prevalere i fatti storici che hanno colpito un luogo d'Italia che iniziò il proprio calvario alla fine della seconda guerra mondiale, quando le grandi potenze liberatrici erano intente a spartirsi l.Europa seguendo le ciniche regole della ragion di stato, calpestando i diritti dei popoli. Le vicende narrate portano l'eco di un mondo che non vuole e non deve essere sepolto. -
Icone della falsa destra
Un nuovo, graffiante saggio di Piero Vassallo sugli errori in circolazione nell'avventurosa e tormentata politica dell'abbaglio trasversale e bipolare e della furente tarantella messa in scena dalle elucubrazioni intellettuali neodestre, ma anche sulle possibilità per uscire dalla depressione scavata, nel cuore del Msi e di An, dal conformismo e dall'inconsulta smania di novità normalizzanti. Il saggio si raccomanda quale strumento indispensabile alla ricognizione delle metastasi neognostiche che stanno devastando il corpo senescente delle ideologie di matrice illuministica. Infatti ""nel nuovo e imprevisto scenario allestito dagli ultramoderni, l'insignificanza si è trasferita dal pensiero tradizionale alla elucubrazione radical chic"""", ossia dai testimoni della metafisica classica agli interpreti del relativismo a sfondo nichilistico."" -
Specchi di questo tempo
All'incontro con la visione del mondo proposta dall'autore negli otto racconti che compongono questa raccolta, si può restare interdetti e perfino offesi, ma è indubbiamente difficile sfuggire a una riflessione e a un riesame di dati e convinzioni che sembravano acquisiti. Per vari motivi poco encomiabili, tendiamo a rimanere sulla superficie della crisi e del disagio che ammorbano la società. Muovendo da questo presupposto, le radici dei mali del nostro tempo vengono messe crudamente allo scoperto. Con un realismo a volte esasperato e la descrizione di casi al limite dell'ordinario, la droga, la criminalità male arginata e incombente su chiunque, i valori sfuggenti, i miti in auge sino a ieri e oggi in declino, le relazioni inaridite e involgarite diventano amari protagonisti di ciascuno dei racconti. Ma è soprattutto la cellula basilare dell'organismo civile, la famiglia, ad apparire in sé sconvolta da diritti ingenerosi, dal presuntuoso svilimento del sacrificio; mentre è nei nuclei meglio stabilizzati e più forti che s'insinua la pericolosa vacuità dovuta alla carestia degli ideali. -
Il Dodecaneso italiano 1912-1947. Vol. 1: L'occupazione iniziale: 1912-1922
Il primo volume esamina gli sviluppi dell'ordinamento giuridico delle isole sotto l'occupazione provvisoria (1912-1923), poi divenuta piena sovranità dell'Italia (dal 1923 alla seconda guerra mondiale), col passaggio da un'amministrazione diretta da militari a una di funzionari civili, evidenziando le sfere di autonomia di cui godettero sino al 1936 le tre comunità insulari: greca ortodossa (numericamente preponderante), turca musulmana, israelita sefardita (di quest'ultima viene delineata anche la situazione successiva alle leggi razziali del 1938). Il libro passa poi a descrivere in quali ambiti le autorità militari italiane decisero a partire dal 1912 di intervenire nella realtà locale, organizzando in molti casi ex novo i servizi pubblici e riuscendo a superare il difficile periodo della prima guerra mondiale, per poi doversi confrontare con l'irredentismo ellenico. -
Il Dodecaneso italiano 1912-1947. Vol. 2: Il governo di Mario Lago. 1923-1936
Il governo di Mario Lago segnò per il Dodecaneso l'ingresso nella ""modernità"""": costruzione di infrastrutture ma anche rigore nell'amministrazione pubblica, ordinamento di aspetti rilevanti della vita sociale (come catasto, censimento, sanità, assistenza all'infanzia, istruzione, bilanci comunali, elezioni amministrative), sviluppo dell'economia, promozione della cultura, apertura al turismo internazionale. Il volume ricostruisce il profilo biografico di Mario Lago (un diplomatico amico di qualificati esponenti della cultura italiana di primo Novecento, egli stesso scrittore e critico d'arte) e la sua opera di governo in Egeo sullo sfondo dei complessi rapporti tra amministrazione italiana, regime fascista, enti locali, comunità etnico-religiose nonché delle esigenze di politica estera e del ruolo di Rodi come centro d'influenza italiana in Levante particolarmente nei riguardi degli Ebrei."" -
Il Dodecaneso italiano 1912-1947. Vol. 3: De Vecchi, guerra e dopoguerra 1936-1947/50
Il governo del quadrumviro Cesare Maria De Vecchi di Val Cismon (1936-1940) segnò per le isole egee un periodo di forte pressione da parte fascista e il tentativo di maggiore assimilazione all'Italia. L'entrata in guerra dell'Italia nel 1940 e l'attacco alla Grecia rimisero in questione il destino del Dodecaneso e i sentimenti filoellenici di molti suoi abitanti. Il governo in Egeo del generale Ettore Bastico e dell'ammiraglio Inigo Campioni fu seguito dall'occupazione tedesca dopo l'8 settembre 1943. Si ebbe quindi una situazione unica: un'amministrazione civile italiana, retta dal vicegovernatore Iginio Ugo Faralli, vista con diffidenza sia dai nuovi invasori sia dagl'isolani greco-ortodossi, in un territorio italiano sotto una dura occupazione militare germanica tagliato fuori da collegamenti diretti con l'Italia, mentre gli Ebrei nel 1944 venivano deportati e in gran parte sterminati dai nazisti e le isole vivevano una drammatica carestia sino al termine della guerra. Al periodo di amministrazione militare britannica (1945-1947) fece seguito la definitiva cessione del Dodecaneso alla Grecia, con la comunità italiana costretta ad abbandonare l'Egeo. -
Migrazioni e sicurezza. Criminalità, conflitti urbani, terrorismo
L'immigrazione è il fenomeno sociale più travolgente di questo secolo. Eppure molte questioni che le sono connesse sono ancora trascurate dagli studiosi. Una di queste è la sicurezza, che pure è diventata in tutta Europa uno dei problemi cruciali della convivenza civile. In Italia particolarmente preoccupante è il notevolissimo incremento, in termini assoluti e relativi, dei reati compiuti da immigrati. Gli stranieri costituiscono circa il 40% dei denunciati, anche se, irregolari compresi, non superano l'8% della popolazione. Ad essi si devono circa il 50% dei furti, il 40% delle violenze sessuali, il 36% delle rapine e degli omicidi. Le carceri sono ormai sovraffollate proprio per la loro crescente presenza: nel 1995 era straniero un detenuto su sei, nel 2005 uno su tre e ora, in molte parti del Paese, uno su due. Alla criminalità si aggiungono altri gravi rischi: il terrorismo islamista, che, dopo l'11 Settembre, ha già gravemente colpito la Spagna e il Regno Unito, e la conflittualità urbana violenta, già esplosa con forza nelle inner cities inglesi e nelle banlieues francesi. -
Il rosso
Per accertare l'origine di un suono possente e misterioso, il naturalista inglese Bassett penetra nel ""cuore di tenebra"""" dell'isola di Guadalcanal. Inseguito dai cacciatori di teste e spossato dalla malaria, Bassett viene soccorso infine da una donna dall'aspetto ripugnante che lo conduce nella propria tribù e s'innamora di lui. Sfruttando cinicamente l'amore di questa, egli riuscirà a scoprire la fonte di quel suono soprannaturale: sepolta nell'altopiano dell'isola giace una sfera gigantesca dai riflessi rossastri che, se percossa, sprigiona una musica celestiale. Opera di una civiltà extraterrestre, la sfera, chiamata semplicemente il """"Rosso"""", sembra racchiudere in sé un sapere totale. A essa gli indigeni tributano un culto cruento. Ma la visione proibita dell'idolo sarà fatale a Bassett.."" -
L'Holbein di Lady Beldonald
L'anziana, anonima dama di compagnia di una Lady americana inserita nell'alta società londinese viene improvvisamente ""scoperta"""" dagli artisti dei salotti à la page come incarnazione vivente di un quadro di Holbein. Per una stagione, come un effimero fenomeno di costume, la donna vive un inaspettato """"successo di bellezza"""" proprio al tramonto della propria vita, scatenando peraltro invidie e gelosie, a partire dalla propria protettrice. Il piccolo, bizzarro caso aneddotico si fa dramma e muta infine in tragedia. Ma, come spesso accade in Henry James, la trama è solo un pretesto per una descrizione corrosiva, impietosa dell'ambiente della upper class a cavallo tra Ottocento e Novecento. Alla disgregazione di un ordine sociale e di una visione del mondo, che di lì a poco sfocerà nel primo conflitto mondiale, fa da specchio la scrittura jamesiana, tortuosa nel voler riprodurre la totale soggettività del punto di vista dei personaggi nel loro affrontare la """"realtà""""."" -
La storia di Ida
Largamente apprezzata da quando, sul finire dell'Ottocento, pubblicò nel mondo anglosassone una raccolta di 122 disegni e i suoi scritti - fra cui ""La storia di Ida"""" - Francesca Alexander è del tutto ignota al pubblico italiano. È vissuta per sessantaquattro anni a Firenze, dov'è morta e dove è ambientato questo struggente racconto della forte fede religiosa di una ragazza fiorentina tanto bella, e piena di nobiltà d'animo, quanto ferita da uno sfortunato amore. Nella narrazione degli ultimi anni di vita della cattolicissima Ida, la Alexander dimostra un'originale maestria stilistica unita a un profondo richiamo per quelle luci spirituali ravvisabili anche nella più cruda quotidianità. L'azione procede per scarti minimi - è lo specchio di quella stessa vasta opera di carità effettivamente svolta dalla scrittrice a favore dei poveri e degli umili. """"Dai fiori studiati da Leonardo in poi - scrisse Ruskin - non c'è memoria di disegni pari a quelli di Francesca, per delicatezza e forza, per verità e rispetto che viene dalla verità..."""""" -
Il liberalismo
Il liberalismo, l'unica vera rivoluzione dei tempi moderni, spiegato in breve. Una corrente politica e di pensiero che si pone, alla prova dei fatti, come punto di non-ritorno, una meta conquistata tappa dopo tappa: l'orizzonte di una liberazione del genere umano. L'acquisizione del concetto nuovo di libertà presuppone l'abbandono lento ma categorico di qualsiasi vincolo comunitario e/o trascendente. Ma l'individuo soggetto pensante e libero attore, l'individuo in nome e per conto del quale il liberalismo si è battuto, non ha ancora vinto alcuna scommessa. Poteva farlo? -
Cristianofobia. Quale libertà di apostolato per cattolici oggi?
La persecuzione dei cattolici, anche nelle democrazie evolute, in cui il concetto di neutralità religiosa applicato allo Stato sta diventando un pronunciamento filosofico antireligioso, impone una seria riflessione. Limiti e divieti, infatti, per l'educazione religiosa dei figli, per l'esposizione del Crocifisso, per la predicazione del Vangelo vengono imposti con sempre maggiore frequenza. Il Centro Culturale Lepanto ha organizzato a Roma, il 20 settembre 2010, il convegno internazionale ""Quale libertà di apostolato per i cattolici oggi?"""", nel quale alcuni dei maggiori esperti hanno approfondito il tema: l'avvocato James Bogle, presidente del Catholic Union of Great Britain (UK), il giornalista e professore Ulf Silfverling (Svezia), Sophia Kuby, direttore dell'European Dignity Watch (Belgio), il presidente della Laogai Foundation, Toni Brandi e l´avvocato bioeticista Gianfranco Amato. Dai loro contributi nasce quest'antologia curata e introdotta da Fabio Bernabei."" -
Il Natale e il presepe nel cuore dell'uomo
"Il Natale e il Presepe affascinano tutti. Anche coloro che non credono. Perché? La risposta sta nell'affermazione secondo cui Dio si è fatto veramente uomo, fino ad abbracciare altrettanto veramente la fragilità dell'infanzia. Questa affermazione, pur non condivisa da tutti sul piano del significato, diventa per tutti affascinante sul piano dei desideri più profondi che albergano nel cuore. L'incanto del Natale non passa inosservato. Anche chi non crede, sente che l'annuncio """"Dio è venuto fra noi!"""" è perfettamente rispondente alle proprie più intime attese, perché paradossale, perché umanamente inimmaginabile. Chesterton sul Natale scrive: """"Tutta la letteratura ha cantato le trasformazioni di quel semplice paradosso: che le mani che avevano fatto il sole e le stelle erano troppe piccole per accarezzare le grosse teste degli animali. E il critico scientifico sentenzia essere 'improbabile' qualche cosa che noi abbiamo quasi pazzamente esaltato come incredibile, qualche cosa che sarebbe troppo bella per essere vera, ma che è vera.""""" -
Musica e società. Il caso Puccini
Questo libro mira a riproporre il caso Puccini perché è un caso tuttora aperto. Indica una questione irrisolta. Esaltato o vilipeso, chi è in realtà Giacomo Puccini? È un intimista romantico, fino alle sdolcinature più stucchevoli, come sostiene Theodore W. Adorno, che lo ritiene il banalizzatore per eccellenza della musica nell'epoca della cultura di massa? È vero che in Puccini non mancano i cedimenti al cattivo gusto e che alcuni suoi passaggi possono suonare come siglette pubblicitarie. Sta però di fatto che l'intimismo di Puccini tocca un nervo sensibile, verità profondamente sofferte, sentimenti umani autentici, universali. Alla base della perdurante popolarità di Giacomo Puccini c'è questo valore, da lui espresso in maniera originale e geniale attingendo da contesti storici e da personaggi su scala planetaria, dalla Parigi di La Bohème all'Oriente di Madama Butterfly e di Turandot, senza mai cedere alla moda dell'esotismo volgare. In questo senso, Puccini rappresenta il punto più alto di eccellenza raggiunto dal melodramma italiano. -
Rapporto Cefalonia. Gli uomini della divisione Acqui
È dal 2001 che su Cefalonia si abbatte ininterrotta una cortina fumogena di iniziative. Mostre, prolusioni nelle scuole, commemorazioni dei caduti della divisione Acqui, torrenti di retorica a rischiare di rompere gli argini del buonsenso fino a sfiorare il ridicolo, incomprensibili prese di posizione verso chi dissente dalle scarne ricostruzioni ufficiali, opuscoli dove si sfoga una malcelata e immoderata brama di protagonismo, personalità e associazioni di sinistra che s'industriano a dar lustro a chi di Cefalonia ha posto in atto un esproprio proletario per raccontarla come gli pare, percorsi della memoria dove ai turisti vengono servite le bellurie di un vagheggiato eroismo, band di musicisti che vorrebbero farci disperare dall'alba al tramonto per una resistenza immaginata e per un eccidio di massa mai avvenuto. E i fatti? Beh, quelli son trattati con una certa discrezione. Cosicché, l'operazione cortina seguita a primeggiare pressoché incontrastata. E con l'avallo delle Istituzioni, Forze Armate comprese. Al punto da far parere eroe chi collaborò col tedesco per un anno intero. E traditore chi a Cefalonia lasciò il cuore. -
Luigi Gedda. Protagonista di un secolo. Biografia e spiritualità
Il presente breve studio è un omaggio alla storia e alla presenza cristiana del prof. Luigi Gedda (1902-2000) del quale sono stato amico soprattutto per motivi di conoscenza familiare, nonostante i sessant'anni di differenza d'età che, almeno io, non ho mai avvertito. In questa riflessione prendo spunto dalla profonda devozione che Luigi aveva verso il getsemani, luogo centrale della vocazione cristiana ma non molto affollato, che lui ha coltivato per tutta la sua lunga esistenza, facendone il fulcro della spiritualità della Società Operaia, il sodalizio laico che egli fondò negli anni della seconda guerra mondiale. -
Il sé come se. Incontro, ricordo, desiderio
Un uomo che, dopo essersi stabilmente legato a una donna, all'improvviso ricorda in maniera vivida di averla vista e notata un giorno, molti anni prima del loro incontro di conoscenza, rievocando così la propria vigilia a se stesso: la ""nullità"""" della parte di sé che tramite lei, e solo tramite lei, egli sarebbe diventato e di cui allora non poteva sapere (il) nulla. Quel nulla che adesso invece la memoria gli consente di rivivere, sia pure inevitabilmente mediato. Un secondo uomo che, abbagliato a sua volta da una donna fuggevole passante nella sua vita, vorrebbe tanto conoscerla, ma senza successo (indisponibilità di lei od obiettiva mancanza di occasione). Due scene per riflettere sul """"non degli incontri"""", su quell'anteriorità d'ignoranza, dell'altro e di ciò che tramite lui noi diverre(m)mo, da cui ogni incontro proviene, quando avviene."" -
L'etica della produzione di moneta
La moneta è onnipresente nella vita moderna, ma la produzione di moneta non è ancora soggetta ad alcuna valutazione morale. Questo gap riguarda soprattutto gli aspetti morali delle moderne istituzioni monetarie, in particolare le banche, le banche centrali e la moneta immateriale. Il presente lavoro colma la lacuna mediante un'analisi interdisciplinare che coinvolge la politica economica, la filosofia realista e la dottrina morale cattolica. Nell'ultima parte, inoltre, sono tracciate le linee evolutive della storia monetaria occidentale a partire dal XVII secolo. Il volume si conclude con un accorato appello rivolto all'esigenza di un'urgente riforma monetaria globale. -
Brucia anche ora
Cenere grigia e mozziconi d'alberi si perdono a vista d'occhio. Sono il risultato di cruenti incendi dolosi che hanno sfregiato la natura ricca e variegata delle montagne che torreggiano a corona sul vasto lago blu. Turista per caso, Brenno Turre si improvvisa giornalista alla ricerca di dati su cui poggiare congetture e articoli. La sua indagine gli farà incontrare un gruppetto di persone unite da amicizia, amore, gelosia. E nemici potenti, ben annidati nel microcosmo di un paesino turistico, in grado di attaccarli con ogni mezzo, lecito e illecito. Quel breve soggiorno in riva al lago porterà a Brenno molta più tensione e avventura che relax, ma gli permetterà di rivalutare le scelte che fin qui (non) ha saputo compiere. -
Contravveleni e antidoti al pensiero debole
Non è pensabile il risanamento della società civile senza la preventiva rimozione dei pensieri tossici, abbondantemente diffusi dalle agenzie del disordine mentale. ""Contravveleni e antidoti al pensiero debole"""" segnala e propone, con puntuali e inediti argomenti, l'elenco dei pensatori forti, che hanno confutato i dogmi filosofici e le formule magiche, dalle quali sono ammaliati e sequestrati i lettori di massa, collocati nei punti cardinali della società e della politica. Quantunque costretti a muoversi nel margine stabilito dall'imperioso e deprimente volume della chiacchiera, i pensatori anticonformisti rappresentano la risorsa indispensabile al decollo della cultura intitolata alla tradizione italiana, oggi ingabbiata dall'indisturbato esercizio dei poteri forti e strozzini.""