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L'attimo irripetibile. Intrighi e misteri d'amore alla corte degli Zar
"L'attimo irripetibile"""" è un tuffo nell'oceano degli ultimi tre secoli; un volo che attraversa molti cieli d'Europa: dalla Russia ai Paesi Baltici, dalla Germania a spicchi d'Inghilterra e di Francia. Sfogliando le pagine del libro si sente l'impressionante rumore delle armate in cammino, delle lotte dei popoli per la libertà, si assiste agli inutili massacri delle rivoluzioni. Ma si ascoltano anche i passi delle danze, i minuetti e gli sfarzi delle corti imperiali e, in lontananza, le voci di poeti e romanzieri di una stagione letteraria unica e forse davvero """"irripetibile"""". Con """"L'attimo irripetibile"""" si conclude il trittico delle opere della scrittrice russa Ninel Podgornaja. Si è trattato di un percorso letterario-biografico incominciato con """"Mafalda di Savoia Assia"""", proseguito poi con """"Puskin e i Paesi Baltici"""" e che ora si completa con questa carrellata di profili storici femminili che hanno attraversato le intriganti, talvolta tormentate, vicende che facevano capolino tra le mura delle corti imperiali degli Zar di Russia." -
Il profumo del nichilismo. Viaggio non-moralista nello stile del nostro tempo
La civilizzazione si fregia di alcune parole simbolo come libertà, globalizzazione, emancipazione, uguaglianza e di un codice di regole il cui valore supremo è il diritto alla felicità. Nessun intellettuale o filosofo riesce ad immaginare un mondo che non si fondi su queste fondamenta e nessun economista a concepire un modello di sviluppo radicalmente diverso. Tutto sembra già dato. Eppure, ad una lettura attenta, la realtà appare ben diversa perché la società si muove su una invisibile linea di demarcazione tra civiltà e barbarie che la rende allo stesso tempo progredita e spietata, tecnologicamente avanzata e disumana, capace di fornire opportunità e di ampliare a dismisura obblighi, limiti e divieti. E allora cosa si cela veramente dietro il termine civilizzazione? Lo spiega questo saggio che è una sorta di guida tra stili di vita, miti e modelli del nostro tempo. Una critica ironica e tagliente alla superficialità e al narcisismo, ad una prospettiva legata sempre e solo al presente, all'estetica del nulla ed all'etica del vuoto. -
In fuga dal male. Dieci commenti a Baudelaire
Meditando sul bambino che fu, alto ""come un in-folio"""", Baudelaire racconta di due voci che lo abitavano. La prima gli diceva che la terra """"è una torta ricca di prelibatezze"""" e gli prometteva """"un appetito altrettanto grande"""" da procurargli un piacere """"infinito"""". La seconda gli infondeva la blandizie di """"viaggiare nei sogni"""", al di là del """"possibile"""" e del """"noto"""". Il mondo reale non è mai stato la vera """"patria"""" di Baudelaire. Per questo egli vi si è sentito sempre in cattività, inadeguato, come i più disparati personaggi che accoglie nella grande arca delle """"Fleurs du mal"""". Una """"natura esiliata nell'imperfetto"""": tale è stata la tormentosa cifra umana del più grande interprete della """"modernità"""", costretto a bramare, dentro l'involucro della propria finitudine, l'idealità negata."" -
Hic sunt leones
"Hic sunt leones"""", """"Da qui in poi troverete i leoni"""" era il monito dei romani a non proseguire oltre il confine conosciuto, in territori selvaggi e inesplorati, monito al quale la follia di uno scienziato risponde con una spedizione di uomini coraggiosi, ex-legionari sconfitti di Marco Antonio, destinati diversamente ai remi delle galere. Studi oscuri e altrettanto misteriose testimonianze lo convincono a oltrepassare quel limite e a spingersi nel cuore del Sahara, certo che molto più a sud l'Africa ospiti territori rigogliosi e civiltà remote, in cui il progresso e la tecnica possono aver compiuto passi da gigante. Al comando di due giovani tribuni, un tempo nemici giurati, sfidando la sorte e il pericolo, i quaranta """"volontari"""" a dorso di cammello giungono a contatto con civiltà sconosciute e a loro modo affascinanti, abbarbicate su fortezze scavate nella roccia o insediate in metropoli più vaste di Roma, in possesso di conoscenze scientifiche inusitate e aldilà di ogni comprensione." -
La spirale di Gabelentz. Morfologia e tipologia delle lingue
Si è parlato spesso, specie nei media, della presunta ""rivoluzione"""" chomskyana, ma la vera rivoluzione, cominciata negli anni '70, sta nell'ampliamento planetario dell'orizzonte scientifico con lo studio di lingue fino a quel momento sconosciute come quelle aborigene dell'Australia e l'esplorazione, tuttora in corso, di territori sotto questo profilo ancora vergini come la Nuova Guinea e il Sudamerica tropicale: un fatto mai avvenuto in proporzioni così estensive, che ha prodotto un terremoto delle conoscenze devastante per tutte le teorie che si sono succedute nell'ultimo cinquantennio. A questo mutamento epocale non hanno certo contribuito i linguisti """"da tavolino"""", ma quei ricercatori che, bagagli alla mano, sono andati sul posto e come i vecchi """"viaggiatori"""" ci hanno edotto della straordinaria ricchezza linguistica del pianeta, ragguagliandoci sulle lingue più disparate e singolari: una ricchezza che non è completamente naturale né completamente culturale e fa del linguaggio, un """"oggetto di terza specie"""", il più complesso di tutti, rivelatosi irriducibile alle aspettative teoriche anche più modeste."" -
Stella e corona. Sogni, utopie e brogli elettorali nella democrazia elettorale italiana (1946-2011)
La storia di questi ultimi anni dimostra che, rispetto alle nobili intenzioni dei Costituenti, poste a fondamento della ritrovata democrazia, il sistema politico sta lentamente degenerando verso una deriva oligarchica, con la sostituzione di un'elite con un'altra, dal partito unico, all'unica congrega. Gli elettori sentono questo sistema come una campana rotta, per questo si allontanano sempre più dalle urne. Altro che ""fatica del voto"""", la fatica è quella di sopportare l'evidente esproprio di sovranità popolare attuato con il Porcellum, senza che tale sacrificio abbia portato alcun beneficio. Con la scusa della """"governabilità"""" tutta l'attenzione è dedicata alla messa a punto di nuovi meccanismi di trasformazione di voti in seggi, mirati unicamente alla conservazione del potere. Contro tale nefasta impostazione gli Autori hanno messo a punto delle linee guida, nella scia tracciata da Gianfranco Miglio, per ritornare sulla retta via della """"democrazia rappresentativa"""" e riportare la sovranità al popolo, con una proposta innovativa di sistemi elettorali per il Parlamento e il Governo."" -
Cesare Pavese. Mito, ragione e realtà
In questa raccolta di saggi l'autore si occupa di vari aspetti, con un approccio innovativo rispetto alla critica precedente: dagli studi dedicati dallo scrittore langarolo alla letteratura americana, a partire dalla sua tesi di laurea su Walt Whitman, a lungo trascurata, alla dimensione dell'""impegno"""", nel confronto """"intertestuale"""" con altri scrittori, come Vittorini, all'analisi di alcuni momenti biografici (la posizione nei confronti del fascismo, della Resistenza e del Partito comunista italiano), sui quali una parte, seppur autorevole, della critica, ha equivocato, alla rivalutazione delle fasi trascorse dallo scrittore a Brancaleone Calabro e nel Monferrato, dopo l'8 settembre del '43, sinora considerate, con logica riduttiva, rispettivamente come fasi di stasi creativa e di isolamento, nonché di crisi religiosa, alle tanto dibattute questioni del rapporto tra """"mito"""" e """"ragione"""" nei """"Dialoghi con Leucò"""" e del rapporto tra """"realtà"""" e """"simbolo"""", nonché tra individuo e territorio (alla luce dei nuovi studi di Franco Ferrarotti), ne """"La luna e i falò""""."" -
Viaggio in Abruzzo con Giorgio Manganelli
Un'amicizia durata poco più di tre anni. Dai primi di marzo del 1987 a quella tragica notte di maggio del 1990 quando, davanti a una camomilla mai consumata, lo stanco cuore di Giorgio decise che per lui, la nostra amicizia e la vita del suo padrone, sarebbe finita lì, nella cucina dell'interno otto di via Chinotto otto. Tutto ebbe inizio da quel curioso indirizzo. Dovevamo partire per un lungo reportage sull'Abruzzo. Più di tre mesi da passare insieme. Lo chiamai al telefono per la partenza fissata per il giorno dopo e lui mi chiese: ""Dove ci incontriamo?"""", """"Non si preoccupi, passo a prenderla a casa. Dove abita?"""", """"In via Chinotto otto... ha presente via Coca Cola di Rienzo?"""" Il nostro viaggio alla scoperta dell'Abruzzo non poteva cominciare in maniera migliore. Questo diario di viaggio vuole essere, prima di tutto, un omaggio all'amico che se ne è andato senza salutare. E non era da lui. Poi, una cronaca minima della sua massima """"riscoperta"""" dell'Abruzzo che aveva fugacemente visitato da giovane partendo da Milano in Lambretta ma poi non aveva più visto."" -
Sherlock Holmes e il fuoco della pernacchia
Nel 1915 l'Abruzzo è colpito da uno dei più disastrosi terremoti della storia d'Italia, quello di Avezzano con oltre trentamila morti. Purtroppo incombe la prospettiva, sempre più concreta, di un coinvolgimento in quella catastrofe di livello planetario che è la Grande Guerra. Nuove terribili armi si apprestano a fare il loro debutto tra i monti fioriti dell'Appennino. Molti soffrono e soffriranno, pochi sguazzano e lucrano per le possibilità offerte dalla ricostruzione e dalla mobilitazione. Un Maresciallo dei CCRR combatte la sua ""buona battaglia"""" ma pare sul punto di essere soverchiato da avversari (esterni) e da nemici (interni). L'odioso omicidio commesso ai danni di una nobildonna inglese, opera di menti raffinate, richiama tuttavia a Sulmona e sulla scena del crimine, un illustre pensionato, Sherloch Holmes, e il suo fedele compagno dr. John Watson. Fortunatamente c'è anche Gabriele d'Annunzio con le sue donne, la cui presenza vale da sola a scongiurare il rischio di un giallo senza..."" -
Viaggio nell'Abruzzo dannunziano
"Alfredo Panzini ha scritto romanzi 'tra l'antico e il moderno'; Amedeo Maiuri ha ritrovato l'uomo d'oggi nelle dimore e lungo le vie delle antiche città dissepolte, rifacendo l'uomo antico ad immagine di quello d'oggi. Sia l'uno che l'altro avrebbero potuto scrivere questo Viaggio nell'Abruzzo dannunziano invece di Donatello d'Orazio: il quale, tuttavia, ha trovato nell'Abruzzo una sostanza che non l'ha costretto a 'immaginare', come Maiuri, né, come Panzini, a farsi uno stato di spirito tra la storia e la fantasia. L'Abruzzo è, non tra l'antico e il moderno, bensì antico e moderno: nel suo giorno d'oggi implica il giorno remoto, come nella Basilica di San Giovanni in Venere, presso Fossacesia prospiciente la Dalmazia, nella quale il Cristianesimo fiorisce dal paganesimo; come nel bove che segue San Zopito nella processione di Loreto Aprutino, seguitando il toro egizio Apis; come nel Vocero di Civitaluparella, che perpetua intorno ai defunti quello dei romani, dei greci e dei giudei di duemil'anni addietro""""." -
La pietra dell'alchimista
Narra la leggenda che il 25 marzo 421 d.C. un singolare villaggio di pescatori sorse sulle acque di alcune lagune dell'alto Adriatico. Nel corso dei secoli fu chiamato Venetia, Vinegia, Venexia, fino all'attuale Venezia. Trasformare un villaggio - in quel luogo e con la tecnologia di allora - in una città diventata Serenissima Repubblica e Regina dell'Adriatico fa pensare che quell'idea e la tenacia di portarla avanti nei secoli appartengano più all'immaginazione che alla realtà storica. Ecco perché certi accadimenti che vi si verificarono sfumano nella zona vaga che si colloca tra storia e fantasia dove possono realizzarsi eventi straordinari. Qui viene narrata la storia di Aloisio Vignali, alchimista del XVI secolo. La sua vita si intreccia con quella di Geo Dalvise, giovane ricercatore del XXI secolo, in un intreccio convulso e affascinante dove il giallo si combina con l'horror, la magia con la fisica nucleare, l'amore con il feticismo, l'utopia con l'ignoranza e la ragion di stato. Ma non solo. Altre forze entrano nel gioco rimbalzando nel tempo. E tutto ciò avviene in una città che, secondo coerenza e razionalità, non potrebbe esistere. -
Dario Fo. Un giullare nell'età contemporanea
Questo volume si occupa dei metodi della rappresentazione teatrale popolare, con particolare riferimento alla rivisitazione delle tecniche della ""giullarata"""" medievale, della commedia dell'arte cinquecentesca e delle """"conte"""" dei """"fabulatori"""" del suo paese, compiuta nelle sue opere da Dario Fo, Premio Nobel per la letteratura nel 1997. L'obiettivo è quello di contribuire al superamento della visione riduttiva che del teatro e della cultura popolare è stata data nei secoli. L'autore si sofferma dettagliatamente sulle tecniche teatrali, ma non sottovaluta, prendendo esempio dallo stesso Fo, la loro funzione ideologica, né le """"strategie comunicative"""" da esse sottese. Approfondisce, inoltre, il concetto di testo come """"testo fisico"""", che va al di là del """"testo scritto"""", il quale trova il proprio completamento nell'apparato gestuale e linguistico di chi lo recita, divenendo, dunque, testo in fieri. Completa lo studio un'analisi storico-filologica del """"Contrasto"""" di Cielo d'Alcamo (oggetto d'attenzione anche da parte di Dario Fo, in apertura del suo Mistero buffo), volta a dimostrare che si tratta di una """"giullarata"""" medievale e non di un testo della letteratura """"colta""""."" -
I cultural studies. Cosa sono e come funzionano
I cultural studies sono considerati a seconda dei casi una geniale innovazione metodologica, o un transitorio (e pericoloso) fenomeno di moda. Come disciplina ermeneutica di non sempre agevole identificazione possono essere definiti essi stessi un ""discorso"""" sulla realtà dei fenomeni sociali. Frutto delle elaborazioni del Centro di Studi Culturali Contemporanei di Birmingham nel dopoguerra e nati dall'esigenza di rispondere alla crisi delle humanities in Gran Bretagna, i cultural studies si affermano soprattutto nelle università americane, dove conoscono un notevole sviluppo in parallelo con la diffusione del pensiero decostruzionistico e semiotico di provenienza europea. Attualmente, anche in Italia, i cultural studies si presentano come un plesso di aree """"interconnesse"""" (un """"rizoma"""", secondo Michele Cometa), cui fanno riferimento non solo gli studi post-coloniali e di genere, ma tutti i saperi che si sviluppano dall'incontro tra antropologia, sociologia e comunicazioni di massa."" -
Letteratura e cultura dei ceti subalterni in Italia
Il presente volume si occupa del rapporto dialettico realizzatosi in Italia, nei secoli, tra ""letteratura colta"""" e """"letteratura popolare"""", e, specificatamente, della configurazione originale che quest'ultima ha assunto. Antonio Catalfamo si sofferma su alcuni casi emblematici: da """"Cielo d'Alcamo"""", riguardo al quale viene analizzata l'ipotesi di una sua appartenenza o meno alla Scuola poetica siciliana, qui vista dallo studioso nella sua multiformità, con la valorizzazione della produzione in versi dello stesso imperatore Federico II, al caso singolare di Antonio Cammelli, detto il Pistoia, che, pur essendo legato da dura catena all'ambiente della corte, ne denuncia i vizi e si fa portavoce del malessere popolare; dal teatro di Ruzzante, che rappresenta con spirito di viva partecipazione la miseria del mondo contadino """"pavano"""", ai romanzi di Emilio Salgari, che, in alternativa agli scrittori per l'infanzia di fine Ottocento (Collodi, De Amicis), non trasmette al popolo i valori della borghesia post-risorgimentale, ma un autentico spirito anticoloniale."" -
L'avventura del testo
Il presente volume viene ripubblicato, con una nuova ""Premessa"""", come nacque nel 1978, senza ritocchi bibliografici che l'avrebbero alterato. L'intento dell'autore era stato allora di fissare i criteri con cui proponeva una """"critica della ragion critica"""", mettendo in guardia il lettore di poeti contemporanei nei confronti di preconcetti di vario genere. Come ogni """"avventura"""", anche l'interpretazione dei testi poetici comporta un margine di """"rischio"""": in questo caso rischio di fraintendimento. L'incontro col testo è difatti un incontro esemplare con l'alterità. Il testo è quasi """"persona"""" che rivive in noi, e che ci interpella per chiederci il massimo rispetto per ciò che volle essere e volle dire. Sulla centralità del testo, del suo perentorio """"esserci"""", Emerico Giachery ha fondato tutta la sua attività di studioso. Fra gli autori cui ha rivolto l'attenzione in queste pagine primeggia Montale, il quale ha aiutato il lettore, in un prezioso carteggio, a dissipare dubbi sorti su alcuni suoi versi più sibillini."" -
Storia dell'A.L.B.A. Un tentativo autarchico di politica petrolifera nell'Italia dei primi anni Quaranta
Nel corso del 1941, nel pieno della drammatica partecipazione dell'Italia al secondo conflitto mondiale, IRI e AGIP furono incaricati dal regime fascista di installare un impianto di estrazione di oli combustibili sulla Maiella, nel cuore del bacino minerario asfaltifero abruzzese. L'apparato logistico delle forze armate reclamava un urgente bisogno di carburante dal momento che gli allineamenti strategici della guerra avevano tagliato fuori l'Italia dal greggio di provenienza mediorientale. Si decise allora di investire denaro pubblico nella costituzione dell'ALBA (Azienda lavorazione bitumi asfalti), una specifica struttura aziendale, controllata dai due enti cardine dell'interventismo economico statale, cui si conferì la difficile missione di sperimentare una nuova tecnologia di trattamento delle rocce asfaltiche per l'estrazione di oli. L'ambizioso tentativo, nel breve volgere di un biennio, fu bruscamente arrestato dal deflagrare inarrestabile delle operazioni belliche sul suolo nazionale e dall'occupazione tedesca degli impianti in costruzione. Nel dopoguerra, il sito individuato sarebbe stato lasciato nel più completo abbandono. -
Incontri nella Terra di mezzo. Profili del pensiero differente
Convocati in una ideale ""Terra di Mezzo"""" l'autore incontra quindici esponenti del """"pensiero differente"""" del secolo XX, sui quali egli s'è formato intellettualmente e spiritualmente. Dieci di essi, italiani (Giovanni Gentile, Marino Gentile, Julius Evola, Guido Manacorda, Attilio Mordini, Silvano Panunzio, Michele Federico Sciacca, Giovanni Papini, Ferdinando Tirinnanzi, Emilio Bodrero); e cinque stranieri (Vintila Horia, Russell Kirk, Romano Guardini, Charles Maurras, Carlos Alberto Disandro). Si tratta di una minoranza di pensatori che hanno saputo concepire intellettualmente e testimoniare nei fatti una visione metapolitica del mondo e della vita: confessori di un """"pensiero forte"""" che, in tempi dominati dal """"pensiero debole"""", riscatta il vigore essenziale di una cultura """"politicamente scorretta"""". L'itinerario intellettuale dei pensatori qui ritratti, ripropone gli aspetti plurimi di un """"realismo metafisico"""" che, affrontando il kaos della nostra epoca inquieta, cerca di riaprire la via del kosmos sulla quale incamminare nuovamente la società attuale per ricondurla ad un modello sapiente di civiltà, nel solco della tradizione perenne."" -
Lilith
La delicata ed intensa descrizione di una storia d'amore, mai dimenticata, tra il protagonista ed una donna che in tutte le sue espressioni di vita ricorda ""Lilith"""" (di qui il titolo) la prima moglie di Adamo (Genesi 1.27). Una donna decisa a vivere la propria vita in assoluta libertà ed autonomia: dalla esuberanza dei sensi, alla gestione della rinuncia fino all'accettazione del dolore più grande... affrontato con dignità e rassegnazione. Una figura femminile contrapposta ad un'altra (la moglie del protagonista) tradizionalmente dedita e sottomessa fin quasi a divenire ombra armonica e fluttuante nei confronti del proprio marito, così come ogni """"brava"""" compagna deve essere secondo la figura della più nota moglie di Adamo: """"Eva"""" (Genesi 2.18)."" -
Il valore del diritto
Il tema del valore del diritto è scelto per evidenziare come sul presupposto di una convinzione filosofica e di teoria generale si possa elaborare una legge scientifica del diritto che travalichi il momento puramente empirico del diritto positivo. L'indagine muove dalla definizione del valore come rapporto tra fasi di tempo e conseguentemente del diritto come strumento, con la successiva distinzione tra fisiologia e patologia del diritto e della società, a seconda che sia normale o meno il giudizio di valore che le condiziona. Su queste premesse si considerano varie problematiche che, pur se fra loro apparentemente estranee, sono tutte analizzate nella medesima ottica del giudizio di valore che lo condiziona. In breve, ci si propone di dimostrare la validità del teorema iniziale in base alla sua idoneità a risolvere i vari problemi presi in considerazione. La conferma delle tesi svolte con metodo deduttivo va poi data risalendo con metodo induttivo dal problema particolare ai principi. -
L'ordinamento internazionale del sistema monetario
L'indagine che ci siamo proposti, oltre a colmare una lacuna della dottrina di diritto internazionale, presenta la novità di una ricerca di scienza monetaria svolta da un giurista anziché da un economista. Al fine di prevenire l'accusa di superficialità o di invasione di un campo di indagine di altra disciplina, teniamo a precisare che non è possibile spiegarsi la struttura, la funzione e l'essenza stessa dello strumento monetario, senza muovere da considerazioni strettamente giuridiche. Come è noto, le definizioni finora proposte della moneta sono riconducibili tutte alle due ipotesi di ""valore creditizio"""" e """"valore convenzionale"""". Poiché, sia il credito che la convenzione sono delle fattispecie giuridiche, è ovvio che sfugge al controllo scientifico dell'economista ogni possibilità di una analisi approfondita della fattispecie.""