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Romanzi: Il gioco preferito-Beautiful losers
"Il gioco preferito"""", pubblicato originariamente nel 1963, è un esuberante romanzo di formazione, paragonato dalla critica al """"Ritratto dell’artista da giovane"""" di Joyce, che narra la giovinezza di Lawrence Breavman, figlio unico di una ricca famiglia ebrea di Montreal e alter ego dell’autore, dalla reazione alla morte del padre al controverso rapporto con la religione e la cultura ebraica; dalle scorribande notturne con l’amico Krantz alle ambizioni letterarie, le avventure sessuali e infine la scoperta dell’amore.rn""""Beautiful Losers"""", scritto in Grecia nell'estate del 1965, quando Cohen attraversava il tormentato periodo di crisi spirituale che si sarebbe concluso di lì a poco con l’inizio della sua trionfale carriera di cantautore, ruota attorno a tre personaggi – il narratore, la moglie defunta e un amico – coinvolti in un triangolo amoroso e ossessionati dalla figura di una santa pellerossa vissuta nel Canada del Seicento. Più che seguire una trama lineare, si sviluppa come un flusso di coscienza o una serie di illuminazioni, attingendo ai temi che saranno cari al Cohen musicista – la religione, il misticismo, l’eros, la critica alla società contemporanea – e traducendoli in una prosa visionaria e psichedelica che riscosse l’ammirazione, tra gli altri, di Lou Reed." -
Biancaneve
Dimenticate Walt Disney e i fratelli Grimm: la Biancaneve di questo romanzo è una donna annoiata, che scrive poesie erotiche, ha una difficile relazione col suo psicanalista, studia letteratura italiana e, in attesa che arrivi il principe azzurro, vive (in maniera decisamente promiscua) in una comune con sette uomini. Il genio comico di Donald Barthelme scompone la fiaba tradizionale in mille pezzi e li infila tutti nel frullatore, condendo la gustosa miscela di riferimenti alla cultura trash e citazioni colte, provocazioni, parodie e irresistibili nonsense. Uscito originariamente nel 1967, questo romanzo è uno dei grandi classici ""nascosti"""" della letteratura americana: come scrive Ivano Bariani nella sua prefazione, «stemperate in quarant'anni di contaminazioni culturali, le tecniche innovative di Barthelme sono diventate gli strumenti di sopravvivenza e affermazione per un'intera generazione di narratori»."" -
Parigi-New York andata e ritorno
Scritto nei primi anni Trenta, nel periodo di massima creatività artistica di Henry Miller e cioè a cavallo delle pubblicazioni di ""Tropico del Cancro"""" e """"Tropico del Capricorno"""", questo libro è stato pubblicato per la prima volta in Italia da minimum fax. Mentre è a bordo della nave che lo traghetta da una sponda all'altra dell'Atlantico, Miller scrive in prima persona raccontando il proprio stato d'animo di esule volontario in Europa che si ritrova a tornare in patria, con il tipico sguardo trasversale e rutilante rivolto tanto agli Stati Uniti trafitti dalla recente Grande Depressione quanto all'Europa impantanata nel fascismo e nel nazismo. Parigi-New York andata e ritorno si legge d'un fiato, ed è una lettura perfetta tanto per i numerosissimi fan di Miller, quanto per chi voglia avvicinarsi allo scrittore per la prima volta. È infatti un compendio, un concentrato di tutti gli elementi che hanno fatto di Henry Miller uno degli autori più amati del Novecento: la vita bohémienne, gli amori travolgenti, il sesso sfrenato, l'idillio per l'arte e per la scrittura, un forte senso etico, la voglia di vivere ogni secondo con l'intensità di una vita intera. Questo libro è puro Henry Miller al 100%!"" -
Undici solitudini
Dopo la pubblicazione di ""Revolutionary Road"""", il primo romanzo di Richard Yates, il critico americano Alfred Kazin scrisse: «Questo romanzo riassume la nostra epoca con più spietatezza di ogni altro, ma anche con più pietà». Le undici storie qui raccolte, pubblicate per la prima volta nel 1962, presentano un altro momento della stessa ricerca e contengono forse quanto di più definitivo Yates abbia mai scritto: in ogni racconto non si potrebbe dire di più con meno parole, perché si intuisce sempre che è accaduto molto più di quanto è detto. La lezione di Hemingway - l'essenzialità della scrittura - è qui portata alle sue estreme conseguenze grazie alla capacità di far scaturire il significato di un'esistenza da un semplice fatto illuminante. I personaggi di Yates (impiegati mitomani, ragazzi disadattati, reduci senza gloria, coppie sprofondate nel mutismo postmatrimoniale) possono sembrare tratti da un libro di sociologia; ma un dialogo esatto, un ritmo infallibile, l'attenzione discreta ai particolari li rendono assolutamente unici, inconfondibili e per ciò stesso universali."" -
Avviso ai naviganti
Torna in libreria, dopo quasi vent'anni, il capolavoro di Annie Proulx. Un romanzo carico di umorismo ed empatia, e una delle poche opere nella storia della narrativa americana ad aver ottenuto i due premi letterari più importanti degli Stati Uniti: il Pulitzer e il National Book Award.rnrnQuoyle vive a Brooklyn, sbarca il lunario facendo il giornalista, ha una moglie e due figlie. Una vita come tante, tra piccole gioie e grandi frustrazioni: finché, un giorno, viene licenziato dal quotidiano per cui lavora e riceve una telefonata dall'Alabama. È sua moglie, che gli consiglia di trovarsi un'altra donna e lo lascia solo, senza soldi e con le figlie da mantenere. Chiunque, davanti a due catastrofi di questa portata, si lascerebbe andare, tanto più se, come Quoyle, ha sempre vissuto di piccoli e grandi compromessi. E invece accade l'inverosimile. Ribellandosi a un destino che sembrerebbe già scritto, e facendo appello a un coraggio che ignorava di avere, Quoyle prende il primo traghetto per Terranova insieme alle figlie e va a stabilirsi in un paese coperto di neve quasi tutto l'anno, ai confini del mondo. Un luogo aspro ed estremo, che si trasforma nell'ultima occasione per ritrovarsi, e impossessarsi, forse per la prima volta, della sua vita. -
Morire per sopravvivere. Una storia vera all'85%
Un libro che narra la leggenda della musica rock, e come questa leggenda viva e continui a rinnovarsi da decenni, in ogni ragazzino pronto a giurare sui Led Zeppelin o i Nirvana.rnrnChuck Klosterman nasce nel Minnesota e cresce in una fattoria del North Dakota. Diventa giornalista, e nel 2002 compie il grande salto: si trasferisce a New York. Lì, a quasi trent'anni, la sua carriera di critico musicale decolla, scrive per riviste famose, diventa un autorevole esperto di cultura pop. Spin gli affida progetti speciali come un reportage sui morti illustri del rock'n'roll. Questa la realtà dei fatti. Poi c'è questo libro, che è realtà vera all'85%: il frutto di una rielaborazione personale della lezione di David Foster Wallace, e di un cammino originale di scrittore. In «Morire per sopravvivere» Chuck viaggia per ventuno giorni e diecimila chilometri dentro l'America delle grandi metropoli e dentro l'America profonda. Visita il Chelsea Hotel e i campi di grano, Seattle e le paludi. Chuck cerca Duane Allman, Sid Vicious e John Lennon, cerca i Lynyrd Skynyrd e Kurt Cobain. Ma il suo non è un lugubre pellegrinaggio, una descrizione morbosa dei luoghi dove sono morte le rockstar. Perché le tombe gli interessano molto meno delle storie e dei miti. Questo romanzo dal vero e sulla strada narra così la leggenda della musica rock, e come questa leggenda viva e continui a rinnovarsi da decenni, in ogni ragazzino pronto a giurare sui Led Zeppelin o i Nirvana. Ma «Morire per sopravvivere» ci racconta anche la storia di Chuck: la sua infanzia rurale, le sue teorie geniali sui Kiss e soprattutto i suoi amori complicati che irrompono ovunque e si rifiutano di lasciare incontaminato il lavoro del critico musicale. -
Due o tre cose che so di me. Scritti e conversazioni sul cinema
Tra gli autori della nouvelle vague, Jean-Luc Godard è il più sperimentale e critico: la sua riflessione teorica sul cinema, che ha fatto sempre da controcanto alla sua opera di regista, ha avuto un ruolo chiave nel panorama mondiale della settima arte dagli anni Sessanta in poi. Formatosi alla grande palestra critica dei Cahiers du Cinéma, questo geniale e temuto maestro si è servito di volta in volta della recensione, della lettera, della divagazione, della conferenza, dell’intervista, della polemica o del saggio per chiarire agli altri e a se stesso la direzione che stavano prendendo la sua ricerca cinematografica e le idee più generali sullarte del cinema. È per questo che oggi Godard è considerato il padre del cinema d’autore; e per questo era indispensabile ripubblicare in Italia quest’opera amata da chiunque si occupi di cinema per passione, per studio o per mestiere. -
Una libellula di città e altre storie in rima
Trenta racconti in rima. Storie strane, fantasiose, impossibili, i cui protagonisti sono uomini e donne, ma anche alberi e animali che non sopportano il modo in cui è organizzata la vita e cercano di reinventarla con mille esperienze avventurose.rnrnUn albero di sradica da sé per rotolare giù dal bosco in collina dove è costretto a vivere; una giocoliera assassina fa numeri da circo con i globi oculari delle sue vittime; un elefante con un sassofono al posto della proboscide cerca l'anima gemella; una libellula conosce in poche ore la pienezza dell'esistenza; un misantropo vive su un faro che si stacca dalla costa e naviga nell'oceano; un regista di film horror muore e diventa uno zombie di successo; una falena dissidente è attratta dal buio. Ciascuno di loro cerca l'amore e la verità, e trova sempre quello che si merita. Tiziano Scarpa dà vita a una galleria di personaggi indimenticabili, scolpiti dalla metrica e dalle rime baciate, abbracciate, accarezzate, qualche volta accoltellate e strangolate. -
Parole chiave per i media studies
Lo studio della televisione e dei media, in ambito accademico e non solo, ha ormai una lunga storia, ricca di idee, concetti, discussioni e metodologie. Questo volume mette in fila le parole chiave più importanti per fare il punto su questa ricca e articolata tradizione, e insieme per guardare avanti, verso le nuove domande, le nuove frontiere e le nuove sfide che stanno emergendo nel campo di ricerca. Ognuna delle sessantacinque parole chiave – affidate a studiosi affermati o ad autorevoli ricercatori – presenta definizioni e contesti, ricostruisce e intreccia storie, mette in discussione posizioni assestate, getta lo sguardo sullo scenario contemporaneo, in una fruttuosa sintesi della più importante letteratura scientifica e del più avvertito dibattito giornalistico e pubblico. Parole chiave per i media studies offre ampie riflessioni su temi quali il rapporto tra i media e la società, l'idea di testo e quella di gusto, le celebrità e i fan, l'impatto del digitale e il dibattuto concetto di «nuovi media», l'industria e i pubblici, il potere e il diritto d'autore, l'ironia e gli incerti confini del popolare. Si propone dunque come testo di studio, strumento di consultazione e acuto racconto di un campo di ricerca cruciale per il nostro tempo. -
Sognando Babilonia
Brautigan rende omaggio all'hard boiled e al noir americano degli anni Trenta e Quaranta, ma lo fa ovviamente a modo suo, alternando con miracoloso equilibrio la parodia più scatenata e l'elogio della marginalità e della timida follia sul quale ha costruito la sua fama di scrittore.rnrnÈ difficile immaginare un detective più scalcinato e improbabile di C. Card. Perennemente a corto di quattrini, a caccia di prestiti ma anche di un'arma e dei proiettili con cui caricarla, ha per giunta la perniciosa tendenza ad abbandonarsi a un sogno a occhi aperti, così ricorrente da diventare quasi una vita parallela. In questo sogno, Card si ritrova nella Babilonia di Nabucodonosor, dove, naturalmente, è il re degli investigatori privati, e risolve i casi più complessi con facilità irrisoria. Questo sistema di vita, pigro e sognante, viene sconvolto dall'entrata in scena della più classica dark lady da film noir: una cliente piena di soldi, una sventola dagli occhi azzurri che gli propone di trafugare dall'obitorio un cadavere che scotta. -
In punta di penna. Riflessioni sull'arte della narrativa. Vol. 1
Dopo tanti saggi e raccolte di interviste dedicati alle tecniche di scrittura, Filigrana propone qualcosa di più insolito e coraggioso. Alcuni tra i più grandi autori americani degli ultimi cinquant'anni sono stati invitati a spiegare la ragione ultima e più profonda che li ha indotti a prendere una penna in mano o a sedersi davanti a una tastiera per raccontare una storia. Una sfida non semplice, alla quale ogni scrittore ha risposto da par suo: chi parlando dei suoi maestri, chi soffermandosi su un aneddoto specifico, chi inoltrandosi nel mistero della creazione, a rischio di perdercisi dentro. Il risultato sono dodici testi affascinanti e godibili, nei quali la riflessione si apre alla gioia del racconto, e i ricordi più intimi acquistano la forza di esempi e massime di vita. Saggi di Richard Ford, William T. Vollmann, Joy Williams, Norman Mailer, Thom Jones, Mary Gaitskill, Mark Richard, Jayne Anne Phillips, Ann Patchett, Lee Smith, Terry McMillan e Tom Chiarella. -
Icarus. Ascesa e caduta di Raul Gardini
Il 23 luglio 1993 Raul Gardini viene trovato morto nella sua residenza di piazza Belgioioso, a Milano. Si è sparato un colpo in testa, o almeno così dicono, anche se l'ipotesi del suicidio urta con un muro di incongruenze e di punti non chiariti.rnrn""Icarus"""" è una storia di fantasmi. Di un uomo, Raul Gardini, che si ritrovò a capo di un colosso finanziario e da lì sfidò il mondo, con i suoi progetti visionari e le sue follie sportive. Di una città, Ravenna, che per un breve periodo tornò agli splendori dell'impero bizantino. E di un ragazzo, Matteo, che nutrì per anni l'ossessione di scrivere un libro: su Gardini, sulla sua città, sulle macerie che, dopo ogni caduta o crollo, seppelliscono i vinti e i loro segreti. Senza appiattirsi nella mera inchiesta giornalistica, giocando tra biografa e autobiografa, cronaca e finzione, Cavezzali compone un mosaico emozionante dal quale mancherà sempre una tessera, come dalla verità. Restano soltanto le narrazioni della sventura e dell'infamia. Le case degli spettri, gli aerei schiantati, il cemento di Cosa Nostra, gli affari del secolo sfumati, l'utopia della benzina verde e della plastica biodegradabile, le salme rapite e i cadaveri nelle carceri, le valigette sparite e le pistole cambiate di posto. E su tutto la vertigine del vento in poppa e la malinconia di un'ultima regata."" -
The weird and the eerie. Lo strano e l'inquietante nel mondo contemporaneo
"The Weird and the Eerie"""" è l'ultimo libro pubblicato in vita da Mark Fisher, scrittore e critico culturale inglese che anche nel nostro paese sta ora raccogliendo grande interesse. Nel ricordare l'amico, Simon Reynolds ha scritto: «Costruendo, con incomparabile rigore ed eloquenza, un ponte tra estetica e politica, critica e attivismo, Fisher costituiva il modello esemplare di intellettuale impegnato... un """"John Berger post rave"""", potremmo dire». Quest'ultima definizione consente anche di inquadrare The Weird and the Eerie, in cui s'indagano - tra letteratura, musica e cinema - due forme del sentire e del narrare che non hanno una perfetta corrispondenza nella nostra lingua. Solo approssimativamente, infatti, il weird può essere reso con «strano» e l'eerie con «inquietante». Fisher segue e spiega queste due categorie attraverso le arti e le epoche: il weird si rivela così nei racconti di H.P. Lovecraft, nelle canzoni dei Fall, nei romanzi di Philip K. Dick e nei film di David Lynch, mentre feerie si manifesta nell'opera di scrittori, musicisti e registi come Margaret Atwood, Brian Eno, Stanley Kubrick e Christopher Nolan. «Il fascino di weird e eerie non è sintetizzabile nell'idea che """"ricaviamo piacere da ciò che ci spaventa"""". Ha piuttosto a che vedere con l'attrazione per l'esterno, per ciò che sta al di là della percezione, della conoscenza e dell'esperienza comune», scrive l'autore. In questo libro, il reale si apre dunque all'ignoto, all'incubo e all'incanto." -
Le cose di prima
Si può ancora scrivere un melodramma? Adattare al romanzo l'impianto musicale di un altro tempo e di un altro linguaggio? È questa la coraggiosa scommessa tentata da Eduardo Savarese.rnrnNella storia di Simeone, un adolescente colpito da distrofia muscolare, tutto sembra improbabile e quasi esotico, eppure pagina dopo pagina la condizione del protagonista si rivela in tutte le sue penose limitazioni e contrasti: l'inerzia forzata e il desiderio di crescita, il bisogno di essere amato e la difficoltà di esprimersi, l'incolpevolezza e il peso delle fratture causate ai rapporti familiari. La malattia isola e divide, rende i movimenti di ciascuno più deboli, inquina la dinamica dei sentimenti. La madre ha la voce stanca, nevrotica e isterica di chi vorrebbe riprendere a vivere, ma non ci riesce. Pierotta è la ragazzina depressa e instabile con cui Simeone duetta. Un professore di fisica quantistica, Filippo Pittari, il baritono brillante che si sforza di custodire un messaggio di equilibrio e di speranza, assumendosi persino un ruolo genitoriale. E in questo piccolo sistema solare che ubbidisce solo alle leggi della scienza c'è anche una vera soprano, la famosa Lea Hertzbush, la sola a steccare platealmente in pubblico. Ma è l'abbraccio di Thomas, il padre di origine siriana che lo ha abbandonato, che Simeone non smette di rincorrere. Per sapere se è un disertore o un eroe, e se per davvero nessuno può sfuggire al proprio destino. A loro due è riservato l'atto finale, sul fondale di una Gerusalemme immersa nella neve. Perché, come ha scritto Julian Barnes, soltanto il melodramma riesce ad andare dritto alla meta. E a rammentarci l'essenziale. -
Se si muovono... falli secchi! Vita di Sam Peckinpah
Sam Peckinpah è forse il più grande genio misconosciuto dell'epoca d'oro di Hollywood: un personaggio leggendario, perennemente sul filo del rasoio, celebre per i suoi eccessi e per le liti furibonde con i produttori, in difesa dell'originalità del proprio approccio creativo. Attingendo a una mole impressionante di fonti e di testimonianze, David Weddle ne ricostruisce la vita e la carriera: dall'esperienza nei marines all'approdo al neonato e rutilante mondo della televisione, dove affina il mestiere di regista e di sceneggiatore, fino all'esplosione come nuovo maestro del western, coronata da capolavori come ""Sfida nell'Alta Sierra"""", """"Il mucchio selvaggio"""" e """"Pat Garrett e Billy Kid"""". E ancora le incursioni nel noir, le controversie e le accuse di criptofascismo che accompagnarono l'uscita di """"Cane di paglia"""", la collaborazione con grandi attori come Charlton Heston, Steve McQueen e Dustin Hoffman, l'incontro con Bob Dylan. Ne emerge il ritratto composito di un personaggio scomodo e """"larger than life"""", ma anche di un'epoca che rimane tra le più creative e intense nella storia del cinema e della cultura americana."" -
Industrie della promozione e schermi digitali
Trailer cinematografici, promo televisivi, pubblicità, video «brandizzati» e contenuti realizzati apposta per vendere un prodotto occupano uno spazio sempre maggiore: circolano in abbondanza nei luoghi digitali e sono condivisi sui social, colonizzano ampie porzioni del tempo che passiamo davanti a uno schermo (grande o piccolo, statico o mobile). ""Industrie della promozione e schermi digitali"""" è dedicato a tutte queste forme testuali che crescono ai margini dei film e dei programmi televisivi, contribuendo a sottolinearne il valore o intrecciandosi inestricabilmente con la loro fruizione. In particolare, l'analisi di Grainge e Johnson si concentra sulle industrie e sulle culture della produzione di questi contenuti promozionali, studiando il ruolo sempre più importante di tutti gli intermediari - dalle agenzie pubblicitarie agli specialisti della promozione televisiva, dalle società di marketing digitale ai professionisti dei trailer - che collaborano o competono tra loro in uno scenario solo apparentemente marginale, ma in realtà denso, fluido e in continua evoluzione. Attraverso numerose interviste realizzate tra Regno Unito, Stati Uniti e Cina, si mette in evidenza come le logiche promozionali, al contempo creative e industriali, costituiscano insieme un'opportunità e un rischio, e si mostra come nell'attuale scenario digitale i confini tra i contenuti e la loro promozione siano sempre più sfuggenti. Questo volume è stato realizzato grazie alla collaborazione con Tivù S.r.l."" -
Di qua dal paradiso
«Di qua dal paradiso» è l'esordio letterario di Francis Scott Fitzgerald e il romanzo che rivelò al mondo il suo talento narrativo. Opera in gran parte autobiografica, ha conosciuto un enorme successo sin dalla sua prima uscita, nel 1920, e da allora è entrata nel canone della letteratura del Novecento. Nel personaggio di Amory Blaine, affascinante e irrequieto studente di Princeton, vediamo riflesse le aspirazioni di un'intera generazione, quella dei giovani americani negli anni del primo conflitto mondiale: una generazione combattuta fra l'idealismo e l'edonismo, fra i sogni di trasformazione sociale e la ricerca del successo personale, e infine rassegnatasi a un doloroso passaggio all'età adulta. Prefazione di Sara Antonelli, Postfazione di Veronica Raimo. -
Il grande Gatsby
«Il grande Gatsby» (1925) è il terzo romanzo di Francis Scott Fitzgerald e a giudizio di molti la sua opera più compiuta (T.S. Eliot lo definì «il primo passo avanti per la narrativa americana dai tempi di Henry James»). Nella storia di Jay Gatsby, oscuro avventuriero alla ricerca di un personale posto al sole nel sogno americano, e del suo amore impossibile per Daisy Buchanan, Fitzgerald sembra riversare tutte le inquietudini celate dietro lo sfarzo degli anni Venti, rinunciando alla spensieratezza dei libri giovanili in favore di toni più crepuscolari e raggiungendo un equilibrio stilistico che fa di questo romanzo uno dei grandi classici del Novecento. Prefazione di Sara Antonelli, Postfazione di Tommaso Pincio. -
Belli e dannati
Il viaggio nella ""generazione perduta"""" americana compiuto da Fitzgerald conosce una tappa fondamentale nel 1922 con «Belli e dannati», romanzo in parte autobiografico che fotografa splendidamente la vita irrequieta degli Anni Ruggenti: un mondo di passioni e grandi sogni che si accompagnano, ma a volte si scontrano, con la realtà di un travolgente boom economico. Su questo sfondo seguiamo le vicende di Anthony e Gloria, giovane coppia benestante che tra vizi e dissipatezze inganna la logorante attesa di un'eredità destinata a cambiarle la vita. Un romanzo difficile da dimenticare, che precede «Il grande Gatsby» anticipandone temi e vicende. Postfazione di Francesco Pacifico, prefazione di Sara Antonelli."" -
Blue Trane. La vita e la musica di John Coltrane
Una lettura imperdibile per gli amanti del jazz e uno strumento indispensabile per gli studioso e i professionisti della musica, grazie all'ampio apparato di fotografie, documenti, spartiti e una cronologia dettagliata che ricostruisce tutte le esibizioni dal vivo di Coltrane.rnrnJohn Coltrane, il più grande sax tenore di tutti i tempi, rimane oggi per molti versi una figura ancora misteriosa: ingabbiata nello stereotipo dell'artista geniale e maledetto ma non sufficientemente indagata e compresa. Questa biografia, la prima scritta da un musicista e studioso di jazz, colma un vuoto di cui da più parti si andava denunciando l'anacronismo. Frutto di quindici anni di ricerche d'archivio, interviste con amici e colleghi del musicista, analisi delle partiture musicali, ""Blue Trane"""" offre il più completo ritratto oggi disponibile di uno straordinario virtuoso e sperimentatore e della sua evoluzione artistica: la gavetta nella big band di Dizzy Gillespie, le collaborazioni con Monk e Miles Davis, la carriera solista e l'affermazione del leggendario quartetto che regalerà al jazz l'opera più innovativa e più amata di sempre: """"A Love Supreme"""".""