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La montanara
Il conte Gino Malatesti, condannato al confino in uno sperduto paese di montagna, incontra Fiordispina Guerri, scoprendo un inatteso mondo pieno di cultura e spiritualità. L'inevitabile scintilla fra i due giovani cambierà lo scapestrato nobile, ma le ragioni del potere segneranno la loro vita ineluttabilmente. La descrizione della battaglia di Solferino e San Martino, combattuta il 24 giuno 1859 fra francesi e sabaudi contro gli austriaci corona una narrazione profondamente romantica nell'intreccio ma già verista nel linguaggio. -
La carità del prossimo
Un pittore squattrinato e indebitato che vive con la famiglia nelle soffitte dei palazzi di Torino, sempre alle prese con i creditori e i maldestri e umilianti tentativi di sbarcare il lunario, è il pretesto per descrivere la società piccolo borghese della Torino postunitaria, non più capitale ma non ancora città industriale. Un mondo di travet, gli impiegatucci e i bottegai, appunto, che Bersezio dipinge impietosamente con tinte insieme comiche e malinconiche. -
Delitto ideale
Una raccolta di novelle accomunate dal tema del conflitto nel rapporto di coppia e delle sue conseguenze, talvolta malinconiche, talvolta tragiche. -
La messa di nozze
L'arrivo del piroscafo Senegal dall'Africa dovrebbe riunire un marito lontano alla moglie e sancire la fine di un amore clandestino. Lodovico Bertini, scultore fiorentino, ama la bella Rosanna Lariani, sposata in Africa ad un inglese. La donna decide tuttavia di ricelebrare le nozze cattoliche in Italia. Sarà lo stesso amante ad assisterla come testimone alla messa di nozze... -
Spasimo
Un giallo pieno di colpi di scena scritto da uno dei maestri del Verismo. L'assassinio della contessa D'Arda, in una villa sul lago di Ginevra, dà il via a un'indagine serrata, condotta dall'esperto ma anche spregiudicato giudice Francesco Ferpierre. Sullo sfondo, un affresco della società di fine Ottocento. La soluzione del caso sarà tutt'altro che scontata e riuscirà a tenere con il fiato sospeso il lettore fino all'ultima pagina. -
Donna folgore
Pubblicato postumo per volontà dell'autore, ""Donna Folgore"""" è l'epilogo erotico e boccaccesco della narrazione del romanziere. Tutta piemontese, anzi vercellese, la storia della protagonista, carica di erotismo, tresche di amanti, colpi di scena e cronache giudiziarie, tradizione bigotta e femminismo incipiente, nella provincia di fine Ottocento."" -
Il diavolo nella mia libreria
Dello scrittore romagnolo, interprete troppo trascurato del primo Novecento, un'opera ironica nello stile panziniano, dove l'eredità di una vecchia zia diventa il pretesto per ripercorrere il cammino e i mali di un'Italia ancora legata al peso della storia preunitaria e già indebolita dallo scontro sociale. -
Finanza, etica e religione. Il comportamento degli operatori finanziari in tempo di crisi
La crisi della finanza travolge risparmiatori e consulenti. Il bancario è ""in trincea"""" sotto i colpi del tracollo delle borse e dei titoli di Stato, tra le ansie dei clienti e il budget da rispettare. Chi lavora nella finanza gestisce non solo clienti, ma il destino di intere famiglie. Non conta solo la sua professionalità, le regole imposte, ma anche l'etica e la sua anima. Colui che ha fede in Dio riesce più degli altri a dominare le emozioni di fronte al denaro e meglio orienta le sue scelte. Se la ricerca smodata del profitto, la distorsione tra economia reale e finanza, mettono in discussione la sopravvivenza stessa del modello di vita occidentale, l'istinto, l'irrazionalità, le pulsioni umane, la fede, influenzano i mercati più delle teorie economiche. Nell'Islam la religione compenetra tutte le attività, anche quelle economiche e politiche; le direttive morali diventano norme cogenti. La Chiesa lascia il libero arbitrio, la sua Dottrina Sociale fornisce solo una """"grammatica comune"""" fondata sul prendersi cura del bene umano. Sviluppo non può significare crescita a vantaggio di pochi, non è più una giustificazione per sostenere enormi debiti pubblici. Non significa solo produrre e consumare di più, significa condividere il consumo con tutti, riscoprire la manualità del lavoro, un salario dignitoso, rispetto dell'ambiente."" -
Cantico dei cantici. Testo ebraico a fronte
Attribuito a Salomone, ma in realtà riconducibile ad un ignoto poeta di 2500 anni fa, il ""Cantico sublime"""" è per Ebrei e Cristiani un'allegoria del rapporto privilegiato fra il Signore e il suo popolo. Per secoli ha incantato i lettori, sorprendendoli per il linguaggio vivido e la sensualità prorompente. Insieme preghiera religiosa e celebrazione dei sensi, in un'indissolubilità che non deve suscitare scandalo. Il Cantico resta in ogni caso, per gli stessi credenti, anche uno dei poemi più intensi che mai siano stati scritti per celebrare l'amore di un uomo e una donna."" -
Della dissimulazione onesta
Meditando sul conformismo e sull'ipocrisia della società del suo tempo, l'autore si interroga su quale possa essere la risposta e la reazione dell'uomo onesto. Accetto vuole dimostrare che la dissimulazione, quando si identifica con la prudenza e non giunge alla volgare menzogna, diventa nelle mani del saggio un'arma per difendersi dall'oppressione dei potenti. Nato nel contesto della dominazione spagnola in Italia questo breve trattato fu pubblicato a Napoli nel 1641 e rapidamente dimenticato. Il libello fu riscoperto da Benedetto Croce all'inizio del XX secolo. -
Anonimo del Seicento. Il libro del prestatore e del mutuatario
Scritto da un anonimo banchiere del XVII secolo, il testo apre uno squarcio curioso e talvolta irriverente sull'antichissima attività di prestatore di denaro. Attraverso consigli e precetti giustificati dalle Sacre Scritture, l'autore delinea i comportamenti che l'usuraio dovrà tenere per far prosperare i propri affari. Alcuni non privi di macabro umorismo. In realtà, proprio la non osservanza di questi antichi precetti è alla base delle crisi settoriali avvenute in Italia alla fine degli anni Novanta, con il fallimento generalizzato delle finanziarie specializzate in prestiti cambializzati fino alla grande crisi dell'inizio di questo secolo e ancora in corso. -
Dalla fine del mondo. Il sentiero di papa Francesco
L'elezione al soglio pontificio del cardinale Jorge Mario Bergoglio ha suscitato, nei fedeli cattolici e non solo, la netta sensazione di trovarsi di fronte a una novità spirituale e a un modo rivoluzionario di interpretare il ministero petrino. Attraverso i contributi di giornalisti e saggisti autorevoli, questo testo offre un quadro completo dell'uomo, del cardinale, del Papa, nell'orizzonte dell'America Latina e della Chiesa universale. Inoltre, gli interventi e le dichiarazioni che hanno caratterizzato i primi passi di un pontificato che si prefigura di portata storica. Infine, le posizioni interne alla Chiesa e le aperture delle altre confessioni religiose. Fra gli autori di questo volume: Pier Giorgio Debernardi, vescovo di Pinerolo, Domenico Delle Foglie, direttore del SIR, Francesco Zanotti, presidente della FISC. -
Il settimo nome del bello ovvero della forma che l'amore dà alle cose
"La fede si può perdere per centomila ragioni; e, in generale, chi perde la fede è convinto, almeno nel primo momento, di aver fatto in cambio qualche guadagno; non foss'altro, quello della libertà di fare e dire certe cose che, prima, con la fede non riteneva compatibili..."""" """"Chi si sente sollevato dopo aver perso la fede, non sapeva in realtà che cosa fosse e non ne aveva mai fatto esperienza. Essa, infatti, viene sovente confusa con altro... Coloro invece che hanno davvero gustato la fede, hanno sentito il sapore rassicurante..."""" Tommasino Unzio, con la fede, aveva poi perduto tutto. Dal """"tesoro nascosto"""" di Canta l'Epistola, la novella di Luigi Pirandello, nasce un sentiero di ricerca religioso che unisce la tradizione ebraica, l'esegesi biblica, l'arte e la psicologia moderna. Un percorso tortuoso, sofferto, ma affascinante, rivolto ai giovani, per spingerli a interrogarsi, nel più profondo, sul tema unico e fondamentale dello scopo della vita, compiuto a più mani da un gruppo di docenti all'insegna dell'interdisciplinarietà. Partendo dalla negazione, per ritornare al Cristianesimo e, a sorpresa, ripartire per la via ecumenica. Coordinamento e testi di Roberto Travostino. Contributi tematici di: Anna Maria Canopi, Anna Bissi, Mariarita Marenco, Franco Segre, Sergio Givone, Luciano Manicardi, Giorgio Millerba, Paola Sciuto, Claudia Lizio, Eleonora Mandanici. Appendice di Storia dell'Arte a cura di Paola Sciuto." -
White spotted hellebore. Cross stitch blackwork design. Ediz. italiana, inglese e francese
Schema per ricamo a Punto Croce e Blackwork su griglia a quadretti. Punti utilizzati: punto croce, tre quarti di punto croce, punto scritto, punto lanciato e punto nodino. -
Reincarnazione
La dottrina della reincarnazione appartiene alla tradizione millenaria di tutte le grandi religioni storiche dell'Oriente e compare persino Bibbia ebraica. Da Zohar alla religione Maya, dall'antico Egitto all'India, questo testo fondamentale dell'esoterismo teosofico affronta il tema della reincarnazione nella sua evoluzione storica e contemporanea. ""Reincarnazione e Karma sono le due dottrine di cui maggiormente ha oggi bisogno l'Occidente""""."" -
Don Giovanni Barra. Sacerdote di Cristo
La figura di don Barra può essere dunque sintetizzata con poche parole: è stato l'indefesso vivificatore di quell'amore di Dio da cui egli stesso voleva essere divorato. Don Giovanni Barra (1914-1975) ha segnato con il suo apostolato una stagione della Chiesa. Non solo a Pinerolo, dove la sua impronta ha lasciato un segno indelebile nella Diocesi intera, ma in tutta Italia. Predicatore ispirato, infaticabile animatore dell'associazionismo cattolico, uomo colto, giornalista della grande stagione de Il Nostro Tempo ed editorialista de La Voce del Popolo, fu definito ""il cronista della grazia"""". Don Barra fu scrittore prolifico, traduttore raffinato, amico delle grandi figure del Cristianesimo del suo tempo, concreto realizzatore d'infiniti progetti culturali, come lo definì l'editore Piero Gribaudi. Il presente volume, pubblicato su iniziative della diocesi di Pinerolo nel centenario della nascita di don Giovanni Barra, riassume la sua storia, la sua vocazione, la sua impronta indelebile su un'intera generazione di cattolici italiani, con una raccolta di testimonianze dirette di chi ha ricevuto i frutti del suo apostolato."" -
Filosofia. Vol. 1: L'essere e la parola.
Se un botanico vuole spiegarvi di che cosa tratta la sua scienza, vi presenterà fiori e piante. Un fisico vi sottoporrà qualche fenomeno elementare. Un matematico, non trattando di cose che cadono sotto i sensi, avrà modo tuttavia di farvi intendere gli scopi della sua disciplina servendosi di qualche operazione intuitiva. Il filosofo non ha nessuno di questi vantaggi. Né vi può mostrare in natura gli oggetti intorno a cui verte propriamente la sua indagine, né ha da insegnarvi la forma, intuitiva o no, di qualche operazione. E, anche se muove da cose o operazioni che si incontrano nella concreta esperienza, non vuole presentarvele semplicemente come dati di fatto: vuole farvi percepire un loro senso più profondo. -
Filosofia. Vol. 2: Nascita e sviluppo del Cristianesimo.
A partire dalla fine del II secolo, ha inizio un processo di avvicinamento tra il pensiero cristiano e quello pagano, attraverso anche una riscoperta e il tentativo di un nuovo commento a Platone. Il neoplatonismo, inoltre, riuscirà a riunire in uno (un'unità non priva di profonde differenziazioni) tutto il pensiero antico, mentre offrirà al Cristianesimo gli strumenti intellettuali per l'indagine teologica, per la difesa della fede, e per l'enunciazione dei dogmi fondamentali della Chiesa. Non solo le scritture, ma anche la filosofia greca è dunque ormai entrata a far parte dell'elaborazione dottrinale della Chiesa. Dice Clemente: ""Dio è sorgente di tutte le cose belle, ma di alcune direttamente (come autore immediato) ed è tale del Vecchio e del Nuovo Testamento; di altre, invece (è sorgente) in conseguenza della natura umana di cui Egli è causa e, in questo modo, lo è della filosofia""""."" -
Filosofia. Vol. 3: L'oggetto in funzione del soggetto.
Nella stessa Firenze un frate domenicano, Remigio de' Girolami (morto nel 1319), citando Aristotele, aveva detto: ""La città è più importante della famiglia e dell'individuo, perché la totalità necessariamente primeggia sulle parti."""" Inoltre egli riteneva che gli uomini dovessero subordinare il loro interesse personale a tutto vantaggio dell'insieme dei cittadini, perché si nasce certamente per sé, ma anche per i propri amici e per la propria patria. Erano concetti già presenti in S. Tommaso. Sulla stessa linea, la """"carta"""" fondamentale della città del Savonarola riflette pienamente lo sforzo di restaurazione spirituale che egli cercava e la sua profonda adesione al pensiero di San Tommaso d'Aquino. Molti avvertirono il profondo fascino della persona e della proposta del Savonarola. La sua cella, il convento di San Marco, furono un luogo d'incontro per moltissimi pensatori ed artisti del tempo (tra gli altri: oltre a Lorenzo e Pico della Mirandola, il Botticelli, Michelangelo e lo stesso Machiavelli che pure diede vita ad una linea di riflessione politica opposta). Neppure la sua condanna e tragica morte spensero l'efficacia del suo insegnamento. Dal punto di vista spirituale gli si richiamarono esplicitamente molti, tra i quali ad esempio: Santa Caterina de' Ricci e San Filippo Neri fino a Pier Giorgio Frassati."" -
Filosofia. Vol. 4: Deliri di onnipotenza mascherati.
Questo modo, da fisico, di intendere la matematica contribuì non poco a far prevalere l'immagine di un Newton ""empirista"""". Ma questo grande fisico aveva interessi molto più vasti. Intanto pubblicò studi di cronologia biblica e, postumo, uscì anche uno scritto sulle profezie di Daniele e sull'Apocalisse. Nella sua opera principale, inoltre, Dio vi appare come Signore del creato e Architetto. Tutti quelli che volevano presentare il grande scienziato come liberatore dell'uomo dalle fumisterie teologiche e filosofiche del passato si trovarono ben presto in difficoltà di fronte alla vasta produzione """"religiosa"""" di Newton. Nel secolo scorso ci fu chi separò il Newton scienziato dal Newton """"teologo"""". Il primo sarebbe il grande artefice della visione scientifica del mondo; il secondo sarebbe la vittima di un esaurimento nervoso, che pare lo avesse perseguitato sin dal 1693. Ma questa """"riduzione"""" di Newton non poteva durare a lungo, anche perché le sue opere scientifiche non sono altro che la punta di un iceberg che poggia su una sterminata quantità di scritti mai pubblicati.""