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Nozze di sangue
Una storia passionale e appassionata, un'emozione teatrale intensa, l'incontro delle lingue spagnola, italiana e sarda. ""Nozze di sangue"""" è una tragedia corale, vissuta non solo dai protagonisti, ma anche dalle molte figure """"minori"""" che fungono da coro tragico, da narratori di ciò che non si può spiegare razionalmente, cogliendone soltanto la fatale necessità. Una tragedia di carne e sangue, di passioni e violetti. Gli uomini e le donne perdono la capacità di controllare il proprio cuore, motore di un dramma che è nell'aria fin dall'inizio"" -
Sul vuoto
La poesia di Del Sarto si conferma nelle sue strutture fondamentali, capace di cogliere, dentro le pieghe di una vita qualsiasi, un significato che vale per tutti. La novità è nei toni, oggi più maturi e più metallici, attraversati da un vuoto che entra in conflitto con la persistente fiducia in un senso, col desiderio di stabilire legami e di proteggere i propri affetti. Del Sarto, con una autorevolezza rara nei poeti della sua generazione, racconta la vita quotidiana nelle nostre periferie-mondo, fatte di interni illuminati e di raccordi autostradali, abitate da persone fragili che cercano faticosamente di costruire qualcosa, in mezzo alla precarietà normalizzata delle nostre latitudini. -
L' ultima casa
Si sta facendo giorno in un cimitero italiano, la luce lambisce un'alta parete di lapidi. Una lastra di marmo si scosta. Spunta fuori una mano, poi un corpo che esce dalla tomba, si rimette in piedi, sbadiglia, si stiracchia. Non è uno zombie, ma un muratore che sta lavorando all'ampliamento del cimitero. È talmente povero che passa le notti nei loculi, abita dentro le tombe accanto al suo collega e amico nordafricano. Il loro destino si intreccia con quello di una vecchia vedova che viene a visitare la tomba del marito, e un anziano architetto visionario assistito da una badante russa. La vita dei morti si scambia con quella dei vivi, l'Italia fa i conti con la sua dimora definitiva, fra soprassalti di senilità, autoinganni, conflitti di figli conservatori e padri esuberanti. -
Raimondo Bucher. La vita di un pioniere degli abissi nella cronaca del suo tempo
Obiettivo dell'opera curata da Luciana Civico Bucher e Fabio Vitale è far conoscere la figura del ""Bucher subacqueo"""" mettendo in risalto la sua grandezza quale subacqueo e sportivo e cercando di dare un piccolo contributo alla storia della subacquea. Sono riproposti alcuni dei tanti articoli di cronaca che hanno accompagnato le sue gesta esattamente come si presentano in originale, con trattini e virgolette aperti e mai chiusi, con nomi spesso storpiati, soprattutto nel caso dello stesso Bucher, chiamato """"Ducher"""", """"Blucher"""", """"Bucker"""", """"Buker"""", """"Buccher"""" a conferma dell'eterna idiosincrasia italiana per le lingue straniere. Il Comandante Bucher in certi momenti è stato talmente """"esagerato"""" nelle sue imprese che la gente inizialmente non gli ha creduto. Eppure un po' alla volta, faticando immensamente per provare che quanto faceva era vero, Raimondo Bucher si è conquistato un posto di primo piano tra gli eroi del suo tempo. Un eroe, quindi, ma certamente non un personaggio facile e accomodante. Sono rimaste famose molte sue dure polemiche con altri noti personaggi dell'ambiente subacqueo, sia sportivo sia industriale."" -
Palombari della marina militare italiana. 160 anni di storia dei subacquei della marina militare italiana dalla nascita della Scuola Palombari (1849-2009)
La storia dei Palombari della Marina Militare Italiana è iniziata il 24 luglio 1849, quando un inglese fu incaricato di istruire per la prima volta nell'arte dell'immersione il personale della marina sarda. Centosessant'anni raccontati attraverso una lunga ""immersione"""" nelle vicende delle persone e delle aziende che contribuirono allo sviluppo del servizio dei Palombari. I fratelli Deane, Augustus Siebe, Italo Zannoni, Roberto Galeazzi, Francesco Longobardo, Alberto Gianni, Angelo Belloni: sono questi alcuni dei personaggi che si incontreranno tra le pagine del libro. Dalle prime immersioni effettuate nell'Ottocento con gli scafandri elastici, si arriverà alle moderne apparecchiature dei nostri giorni passando per l'evoluzione delle procedure di immersione alla luce delle grandi scoperte di medicina subacquea, la conquista delle profondità attraverso l'uso degli scafandri rigidi articolati e delle torrette butoscopiche, i recuperi navali e i primi tentativi di soccorso sommergibili. Una strada lastricata di sperimentazioni, sacrifici, dedizione che hanno reso i Palombari della marina militare italiana un punto di riferimento nel panorama mondiale della subacquea."" -
Willy il dinosauro
"Willy il dinosauro"""" è una serie di racconti il cui protagonista è nato dalla fantasia dell'autore e dalla creatività grafica di Stefania Monticelli. Le 4 storie sono dedicate ai ragazzi della scuola primaria di età compresa tra gli 8 e gli 11 anni. Esse si prefiggono lo scopo di unire l'utile al dilettevole: offrire ai giovanila benefica opportunità di una divertente lettura ed evidenziare come esseri di diversa natura possano stringere una reale e incondizionata amicizia. Età di lettura: da 8 anni." -
GIS. Teorie e applicazioni
Questo sussidiario è pensato per dare un aiuto a chi intende addentrarsi nel mondo dei Sistemi Informatici Geografici cogliendone le diverse opportunità e utilizzi. -
Palombari della marina militare italiana. 1849-2009 160 anni di storia dei subacquei della marina militare italiana dalla nascita della scuola Palombari
Seconda edizione di questo volume che narra la storia dei Palombari della Marina Militare Italiana, iniziata il 24 luglio 1849, quando un inglese fu incaricato di istruire per la prima volta nell'arte dell'immersione il personale della Marina Sarda. Centosessant'anni raccontati attraverso una lunga ""immersione"""" nelle vicende delle persone e delle aziende che contribuirono allo sviluppo del Servizio dei Palombari."" -
La nostalgica fonte
Chi non sa perdonare può non essere crudele fino in fondo, e convincersi che cedere al perdono è la sola via di fuga dal proprio malessere, la chiave per allentare la tensione e non soffocarsi con il suo stesso rancore. D'altro canto, se il soggetto è uno smodato adoratore di sé stesso, che ha subìto insolenze, sconfitte, ferite all'autostima, sarà costretto a sanare nel contempo le sue piaghe interiori. Di conseguenza, il perdono diverrà una mediazione - purché egli sia in grado di trovarla, e nei tempi concessi dal destino. Ecco le riflessioni ispiratrici di un romanzo gremito di tensioni psicologiche e di episodi patinati di giallo. -
Appunti di subcquea tecnica. Approfondimenti mirati sulle attrezzature e sulle tecniche dell'immersione sportiva in miscela
La subacquea tecnica è una attività al tempo stesso impegnativa e stimolante che rispetto alle cosiddette immersioni ""ricreative"""", ci pone di fronte a ben più complesse problematiche. Però le soluzioni da adottare non sono spesso di immediata comprensione, risultano a volte discordanti (a seconda della """"linea di pensiero"""" seguita) e in certi casi vengono divulgate in maniera frammentaria o prevalentemente """"a voce"""" in ambiti ristretti. In tale contesto, questi """"Appunti"""" non vogliono certo sostituirsi a testi didattici o corsi appropriati, ma si propongono di approfondire in modo sufficientemente compiuto alcuni aspetti di rilevante interesse, con particolare riferimento all'uso di sistemi a circuito aperto. Vengono così affrontati argomenti come le attrezzature di base e la loro configurazione, l'assetto e la sua ottimizzazione, le bombole decompressive/stage e il loro posizionamento (a fianco, di """"naso"""", con """"leash"""") così come la loro gestione, i gas switch, l'uso di spool e reel, e molto altro ancora. Un corposo capitolo è poi dedicato allo scooter subacqueo e al suo utilizzo. Si tratta di approfondimenti finalizzati alle applicazioni pratiche ma non manca un po' di teoria a supporto."" -
I romagnoli visti da un bolognese
Un bolognese autentico, per giunta della Bolognina, ha sposato una romagnola avtentica di Forlì, ha prestato la sua attività per tanti anni in Romagna e ha passato e passa molto tempo nella sua fantastica Lido di Savio (per lui le Maldive!) e in giro per la Romagna: Ravenna, Imola, Cesena, Cervia, Sarsina, Longiano, Bertinoro, Riccione, Rimini, la Fratta, Castrocaro, Saludecio, Verucchio, Pennabilli, Castiglione di Cervia e di Ravenna, la Campigna e così via. Ciò ha consentito di cogliere le piccole simpatiche differenze e le caratteristiche manie dei due popoli delle sub regioni, quella emiliana e quella romagnola, senza un preconcetto spirito critico, serenamente, attingendo anche al passato storico delle due zone che, è bene ricordarlo, insieme costituiscono una regione che in Italia piace a quelli del sud e a quelli del nord e che fa della efficienza il suo fiore all'occhiello. -
Luci della ribalta cittadina. I circoli di palazzo Riario Sersanti di Imola tra la fine dell'Ottocento e la fine del Novecento
Lo studio è dedicato all'attuale Circolo Sersanti che, nato come Circolo Imolese, ebbe l'immancabile Giuseppe Scarabelli come primo Presidente. Racconti di feste, balli, riunioni, giochi di carte, amicizie, amori; ""Trattenimenti civili e sociali"""" che corrono parallelamente alle vicende della storia politica e sociale imolese e che ebbero nelle sale di Palazzo Sersanti - oggi di proprietà della Fondazione - una adeguata scenografia."" -
Requiem
Il volume riunisce tre poemetti in dialetto romagnolo - È paradis (Il paradiso), Bur (Buio), Requiem - pubblicati tra il 1992 e il 2013. La poesia di Giuseppe Bellosi, che nasce ai margini d'una civiltà contadina nel punto di disfacimento, ha il carattere di sommesso diario e confessione, di pietoso disegno delle cose care, delle esperienze dolorose, degli incontri, delle persone conosciute e perdute. Il nucleo lirico è costituito dalla riflessione sulla labilità della vita, in un mondo in cui le esistenze sono scandite da ore e stagioni monotone e le vicende storiche e familiari si intrecciano e si susseguono inutilmente come in un breve giorno tra due notti eterne. Unica difesa è il ricordo, che ricongiunge passato e presente, morti e vivi, prima che tutto svanisca nel nulla. -
Memorie sull'Egitto e specialmente sui costumi delle donne orientali e gli harem. Scritte durante il suo soggiorno in quel paese (1819-1828). Ediz. multilingue
Pubblicato per la prima volta a Milano nel 1841 e presto dimenticato, il volume contiene le memorie di Amalia Nizzoli che si è recata giovanissima in Egitto dove ha sposato Giuseppe Nizzoli al quale si devono tre importanti collezioni di antichità egiziane (Vienna, Firenze e Bologna). L'Amelia Nizzoli ha partecipato di persona alle vicende della nascente egittologia e prima donna italiana nella storia, ha diretto una missione archeologica nel prestigioso sito di Saqqarah. Tutto ciò rende particolarmente interessante e attuale la lettura del volume. -
Wizard l'avventura di Merlino
Cinque ragazzi americani si apprestano ad ascoltare un vecchio cantastorie che gli racconta di Merlino, ma non è ciò che sembra quel che si racconta. Francicie (dalla pronuncia Fransisi), desidera diventare medico di corte del regno Visaro, ma appena accadde tutto ciò, la vita di tutti mutò in una lotta per il dominio del mondo. Francicie e il suo allievo Pin riusciranno a sconfiggere l'Oscurità di Mordag e dei suoi seguaci? A volte un dono è una maledizione per se stessi! Età di lettura: da 10 anni. -
Le ricerche di Friedrich Schürr
Nel 1914 Friedrich Schürr conduce le prime inchieste sui dialetti della Romagna, con l'uso di un fonografo messo a disposizione dal prestigioso Phonogrammarchiv di Vienna. Un secolo dopo, il Centro per il dialetto romagnolo della Fondazione Casa di Oriani di Ravenna e il Phonogrammarchiv avviano un progetto di valorizzazione del Fondo Schürr della Biblioteca della Cassa di Risparmio di Ravenna, nonché di ripubblicazione delle registrazioni che Schürr aveva realizzato nel 1914 e della monografia che ne scaturì nel 1917, Romagnolische Mundarten. Da questa collaborazione sono usciti il cofanetto Friedrich Schürr's Recordings from Romagna (1914), pubblicato dal Phonogrammarchiv, e il presente volume, realizzato dal Centro per il dialetto romagnolo. -
L' inganno delle apparenze
L'autore ritorna al genere narrativo che gli è più congeniale, riprendendo Un prima di vivere là dove l'aveva lasciato e rivisitando luoghi e piccoli fatti quotidiani della vita del protagonista dal termine degli studi alla prima giovinezza. Il lavoro, le serate con gli amici, le ragazze, i libri, il cinema, nel ristretto ambiente di provincia e di paese in cui gli eventi lo portano a vivere, negli anni che ebbero come sfondo importanti avvenimenti come le prime missioni spaziali, il muro di Berlino, la crisi cubana, la morte di Mattei, il disastro del Vajont, l'assassinio di Kennedy... Tra amoretti giovanili, problemi post-adolescenziali, personaggi che si rivelano per quello che non sembrano e piccoli fatti e accadimenti del mondo che lo circonda, imprevisti e imprevedibili, comincia a scoprire che nella vita spesso non tutto è come appare. -
Autographa. Vol. 12: Giuristi, giudici e notai (sec. XII-XV).
La collana Autographa propone una nuova metodologia di ricerca nell'ambito dei manoscritti autografi medievali e Autographa I.2: giuristi, giudici e notai (sec. XII-XV) offre una ampia scheda relativa a 49 giuristi medievali tra i quali Wernerius (Irnerio) (E. Cortese), Dino del Mugello (G. Murano), Guillaume Durand (G. Murano), Alberico da Rosciate (E. Giazzi), Bartolomeo da Saliceto (A. Padovani), Angelo e Pietro degli Ubaldi (T. Woelki) e Giovanni da Anagni (A. Padovani). Il layout è rimasto invariato rispetto al primo volume e la voce di ciascun giurista è basata su nuova documentazione manoscritta e d'archivio ed offre un completo elenco delle opere e delle prime edizioni. I manoscritti ed i documenti censiti sono oltre 1030, conservati in 211 diverse biblioteche ed archivi europei. Il volume ha il corredo di circa 80 immagini di autografi, molte delle quali qui riprodotte per la prima volta. -
L' avventura immobiliare dell'architetto Cosimo Morelli
Questa ricerca nasce dal desiderio di conoscere la reale situazione finanziaria dell'architetto Cosimo Morelli, durante e negli ultimi anni di sua vita, e la consistenza patrimoniale all'atto della morte. Mentre molto si è scritto del Morelli e della sua professione di architetto pontificio e non, e per il rinnovamento che ha saputo portare nel vasto campo dell'architettura, poco o niente si è parlato della formazione del suo consistente patrimonio immobiliare e della relativa inesorabile perdita. Di questo ci parla, attraverso un minuzioso ed inedito esame di una ricchissima documentazione archivistica, questo volume dell'architetto Giberti, che intende così completare il ritratto dell'illustre concittadino, seguendone, appunto, l'""avventura"""" nel difficile mondo delle compravendite immobiliari e finanziarie, fino alla morte, nel 1812, che lo colse ormai fisicamente provato e privato di quel miraggio di collocare la sua famiglia alla pari con quella nobiltà terriera che rappresentava, allora, il punto più alto della gerarchia sociale."" -
Se non ci conoscete... Verità negate della guerra di Spagna
Focalizzando la sua ricerca sulle memorie orali del padre Franco e sulle lettere dello zio materno Gigi, arruolati tra le truppe italiane al fianco dei nazionalisti, Giorgio Monti ha il coraggio di porre l'attenzione su di un tabù della storia italiana: la diffusione del falso mito della partecipazione volontaria di tutti i militari italiani alla guerra civile spagnola; comprensibile a partire dalla ferma volontà di cancellare la memoria del fascismo subito dopo il 25 aprile 1945. È noto che l'intervento di Hitler e di Mussolini fu decisivo per la vittoria dei nazionalisti e per l'instaurazione della dittatura di Francisco Franco (1939-1975); altrettanto innegabile il fatto che, mentre la Germania intervenne con l'aviazione, protagonista di tragici bombardamenti, Mussolini inviò in Spagna tra i quarantamila e i settantacinquemila uomini. Sicuramente, ci furono molti italiani che si arruolarono di propria iniziativa nel Corpo Truppe Volontarie, ma il numero e i criteri di volontarietà erano ben diversi da quelli delle Brigate internazionali.